Cos'è Kisqali?
Kisqali può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Kisqali 200 mg 63 compresse rivestite con film
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: compresse rivestite
Indicazioni
Posologia
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Kisqali
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Dose
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Numero di compresse da 200 mg
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Dose iniziale
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600 mg/die
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3
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Prima riduzione della dose
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400 mg/die
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2
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Seconda riduzione della dose
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200 mg*/die
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1
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* Se è necessaria un'ulteriore riduzione della dose al di sotto di 200 mg/die, il trattamento deve essere interrotto definitivamente.
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Grado 1 o 2*
(ANC 1.000/mm3 - ≤LLN)
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Grado 3*
(ANC 500 - <1.000/mm3)
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Grado 3* neutropenia febbrile**
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Grado 4*
(ANC <500/mm3)
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Neutropenia
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Non è necessaria alcuna modifica della dose.
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Interrompere il trattamento fino al ripristino del grado ≤2.
Riprendere Kisqali usando la stessa dose.
Se la tossicità ritorna al grado 3:
interrompere il trattamento fino al recupero del grado ≤2, poi riprendere Kisqali e ridurre la dose di un livello.
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Interrompere il trattamento fino al ripristino del grado ≤2.
Riprendere
Kisqali e ridurre la dose di un livello.
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Interrompere il trattamento fino al ripristino del grado ≤2.
Riprendere
Kisqali e ridurre la dose di un livello.
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* Classificazione secondo la Versione 4.03 CTCAE (CTCAE = Criteri Comuni di Terminologia per gli Eventi Avversi)
** Grado 3 neutropenia con un solo episodio di febbre >38,3°C (o oltre 38°C per più di un'ora e/o infezione concomitante)
ANC = conta assoluta dei neutrofili; LLN = limite inferiore della norma
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Grado 1*
(> ULN – 3 volte l'ULN)
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Grado 2*
(>3 a 5 volte l'ULN)
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Grado 3*
(>5 a 20 volte l'ULN)
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Grado 4*
(>20 volte l'ULN)
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Aumenti di AST e/o ALT
rispetto al basale**, senza aumento della bilirubina totale superiore a 2 volte l'ULN
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Non è necessaria alcuna modifica della dose.
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Grado al basale <2: Interrompere il trattamento fino a raggiungere un livello ≤ al grado al basale, poi riprendere Kisqali alla stessa dose. Se la tossicità ritorna al grado 2, riprendere l'assunzione di Kisqali alla dose successiva più bassa.
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Interrompere il trattamento di Kisqali fino a raggiungere un livello ≤ al grado al basale, poi riprendere l'assunzione alla dose successiva più bassa. Se ritorna al grado 3, interrompere la somministrazione di Kisqali.
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Interrompere
definitivamente la
somministrazione di Kisqali.
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Grado al basale = 2: Non interrompere il trattamento.
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Aumenti combinati di AST e/o ALT insieme all'aumento di bilirubina totale, in assenza di colestasi
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Se le pazienti sviluppano ALT e/o AST > 3 volte l'ULN insieme alla bilirubina totale >2 volte l'ULN indipendente dal grado al basale, interrompere definitivamente l'assunzione di Kisqali.
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* Classificazione secondo la Versione 4.03 CTCAE (CTCAE = Criteri Comuni di Terminologia per gli Eventi Avversi)
** Basale = prima di iniziare il trattamento
ULN = limite superiore della norma
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ECG con
QTcF >480
msec
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ECG con
QTcF >500 msec
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Se il QTcF è maggiore di 500 msec, interrompere il trattamento con Kisqali fino a che il QTcF è <481 msec poi riprendere Kisqali alla dose successiva più bassa.
Se il prolungamento dell'intervallo QTcF è maggiore di 500 msec o maggiore di 60 msec rispetto al basale e si verifica in combinazione con torsione di punta o con tachicardia ventricolare polimorfa o segni/sintomi di grave aritmia, interrompere definitivamente il trattamento con Kisqali.
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Grado 1*
(asintomatico)
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Grado 2*
(sintomatico)
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Grado 3 or 4* (severo)
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ILD/polmonite
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Non è necessaria alcuna modifica della dose. Avviare la terapia medica appropriata e monitorare come clinicamente indicato.
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Interrompere il trattamento fino al raggiungimento del grado ≤1, quindi riprendere l'assunzione di Kisqali alla dose successiva più bassa**.
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Interrompere definitivamente Kisqali
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*Classificazione secondo la Versione 4.03 CTCAE (CTCAE = Criteri Comuni di Terminologia per gli Eventi Avversi)
** Quando si considera la ripresa del trattamento con Kisqali, deve essere eseguita una valutazione individualizzata del rapporto beneficio-rischio
ILD = malattia polmonare interstiziale
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Altre tossicità
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Grado 1 o 2**
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Grado 3**
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Grado 4**
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Non è necessaria alcuna modifica della dose. Iniziare la terapia medica appropriata e monitorare secondo pratica clinica.
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Interrompere il trattamento fino al raggiungimento del grado ≤1, poi riprendere l'assunzione di Kisqali alla stessa dose.
Se la tossicità ritorna al grado 3: riprendere l'assunzione di Kisqali alla dose successiva più bassa.
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Interrompere definitivamente Kisqali.
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* Escludendo neutropenia, epatotossicità, intervallo QT prolungato e ILD/polmonite.
** Classificazione secondo la Versione 4.03 CTCAE (CTCAE = Criteri Comuni di Terminologia per gli Eventi Avversi)
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Non è necessaria alcuna modifica della dose in pazienti con compromissione renale lieve o moderata. Nei pazienti con compromissione renale severa è raccomandata una dose iniziale di 200 mg. Kisqali non è stato studiato in pazienti con carcinoma mammario con compromissione renale severa (vedere paragrafi 4.4, 5.1 e 5.2).
Controindicazioni
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Malattia viscerale critica
L'efficacia e la sicurezza di Ribociclib non sono state studiate nelle pazienti con malattia viscerale critica.
Neutropenia
In base alla severità della neutropenia, il trattamento con Kisqali deve essere interrotto o ridotto come descritto nella tabella 2 (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Tossicità epatobiliare
Prima di iniziare il trattamento con Kisqali, devono essere eseguiti i test di funzionalità epatica. Dopo aver iniziato il trattamento, la funzionalità epatica deve essere monitorata (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
In base alla severità dell'aumento delle transaminasi, il trattamento con Kisqali può essere interrotto, ridotto o interrotto definitivamente come descritto nella Tabella 3 (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Non sono state stabilite raccomandazioni per pazienti che presentano livelli alti di AST/ALT di grado ≥3 al basale.
Intervallo QT prolungato
Nello studio E2301 (MONALEESA-7), è stato osservato un aumento dell'intervallo QTcF >60 msec rispetto al basale in 14/87 pazienti (16,1%) trattate con Kisqali più tamoxifene e in 18/245 pazienti (7,3%) trattate con Kisqali più un inibitore dell'aromatasi non steroideo (NSAI). Non è raccomandata la somministrazione di Kisqali in associazione a tamoxifene (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
L'ECG deve essere valutato prima di iniziare il trattamento. Il trattamento con Kisqali deve essere iniziato solo in pazienti con valori di QTcF minori di 450 msec. L'ECG deve essere ripetuto approssimativamente al giorno 14 del primo ciclo e all'inizio del secondo ciclo, poi secondo pratica clinica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Prima di iniziare il trattamento, deve essere eseguito un monitoraggio appropriato degli elettroliti sierici (inclusi potassio, calcio, fosforo e magnesio) all'inizio dei primi 6 cicli e poi secondo pratica clinica. Qualsiasi anomalia deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Kisqali e durante il trattamento con Kisqali.
L'uso di Kisqali deve essere evitato in pazienti che hanno già o che sono a rischio significativo di sviluppare un prolungamento dell'intervallo QT. Questo include le pazienti:
- con sindrome del QT lungo;
- con malattia cardiaca non controllata o significativa, tra cui recente infarto del miocardio, compromissione cardiaca congestizia, angina instabile e bradiaritmie;
- con alterazioni elettrolitiche.
L'uso di Kisqali con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT e/o potenti inibitori del CYP3A4 deve essere evitato poiché può determinare un prolungamento clinicamente significativo dell'intervallo QTcF (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.1). Se il trattamento con un inibitore potente del CYP3A4 non può essere evitato, la dose deve essere ridotta a 400 mg una volta al giorno (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
In base al prolungamento del QT durante il trattamento, la terapia con Kisqali può essere interrotta, ridotta o interrotta definitivamente come descritto nella Tabella 4 (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).
Reazioni cutanee severe
La necrolisi epidermica tossica (NET) è stata segnalata durante il trattamento con Kisqali. Se compaiono segni e sintomi che indicano reazioni cutanee severe (ad esempio eruzione cutanea diffusa progressiva spesso con vesciche o lesioni della mucosa), Kisqali deve essere immediatamente interrotto.
Malattia polmonare interstiziale/polmonite
Casi di malattia polmonare interstiziale (Interstitial Lung Disease, ILD)/polmonite sono stati segnalati con l'uso di Kisqali. I pazienti devono essere monitorati per i sintomi polmonari indicativi di ILD/polmonite che possono includere ipossia, tosse e dispnea e le modifiche della dose devono essere gestite secondo la Tabella 5 (vedere paragrafo 4.2).
Sulla base della severità dell'ILD/polmonite, che può essere fatale, può essere necessaria l'interruzione, la riduzione della dose o l'interruzione definitiva di Kisqali, come descritto nella Tabella 5 (vedere paragrafo 4.2).
Aumento della creatinina nel sangue
Ribociclib può causare un aumento della creatinina nel sangue in quanto inibisce i trasportatori renali OCT2 (trasportatore 2 di cationi organici) e MATE1 (proteina 1 di estrusione multifarmaco e di tossine), che sono coinvolti nella secrezione attiva di creatinina dai tubuli prossimali (vedere paragrafo 4.5). In caso di aumento della creatinina nel sangue durante il trattamento, si raccomanda di eseguire un'ulteriore valutazione della funzione renale per escludere una compromissione renale.
Substrato CYP3A4
Alla dose di 600 mg ribociclib è un inibitore potente del CYP3A4 e alla dose di 400 mg è un inibitore moderato del CYP3A4. Pertanto ribociclib può interagire con medicinali che sono metabolizzati attraverso il CYP3A4, determinando un aumento delle concentrazioni sieriche dei substrati del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda cautela nel caso di uso concomitante di substrati sensibili del CYP3A4 con un basso indice terapeutico e di consultare il RCP degli altri medicinali in merito alle raccomandazioni per la co-somministrazione con inibitori del CYP3A4.
Compromissione renale
Si stima che la dose iniziale raccomandata di 200 mg per i pazienti con compromissione renale severa si traduca in un'esposizione inferiore di circa il 45% rispetto alla dose iniziale standard nei pazienti con funzionalità renale normale. L'efficacia a questa dose iniziale non è stata studiata. Prestare cautela in pazienti con compromissione renale severa, monitorando i segni di tossicità (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Donne in età fertile
Alle donne in età fertile deve essere consigliato l'utilizzo di un metodo contraccettivo efficace durante la terapia con Kisqali e per almeno 21 giorni dopo l'ultima dose (vedere paragrafo 4.6).
Lecitina di soia
Kisqali contiene lecitina di soia. Le pazienti che sono ipersensibili ad arachidi o soia non devono assumere Kisqali (vedere paragrafo 4.3).
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Kisqali" insieme ad altri farmaci come “Alpheus”, “Amiodar - Compressa”, “Amiodarone Cloridrato Bioindustria L.I.M.”, “Amiodarone Hikma”, “Amiodarone Mylan”, “Amiodarone Ratiopharm Italia”, “Amiodarone Sandoz”, “Amiodarone Zentiva”, “Amiodar - Soluzione (uso Interno)”, “Amisitela”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Buccolam”, “Cafergot”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva”, “Cholib - Compresse Rivestite”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Pensa”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Cordarone - Compressa”, “Cordarone - Soluzione (uso Interno)”, “Diidergot”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Ezetimibe E Simvastatina Almus”, “Ezetimibe E Simvastatina Alter”, “Ezetimibe E Simvastatina Aurobindo”, “Ezetimibe E Simvastatina Doc Generici”, “Ezetimibe E Simvastatina EG”, “Ezetimibe E Simvastatina Krka”, “Ezetimibe E Simvastatina Mylan”, “Ezetimibe E Simvastatina Sandoz”, “Ezetimibe E Simvastatina Sun”, “Ezetimibe E Simvastatina Tecnigen”, “Ezetimibe E Simvastatina Teva B.V.”, “Ezetimibe E Simvastatina Zentiva”, “Fenitoina Hikma”, “Fenobarbitale Sodico Salf”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Goltor”, “Inegy”, “Ipnovel”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Kaletra - Compresse Rivestite”, “Kaletra - Soluzione”, “Kessar”, “Ketoconazole HRA”, “Ketonova”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Kloreniss”, “Kruklar”, “Krustat”, “Lipenil”, “Liponorm”, “Lopinavir E Ritonavir Mylan”, “Lovastatina Doc”, “Lovastatina EG”, “Lovastatina Mylan Pharma”, “Lovastatina Teva”, “Lovinacor”, “Luminale - Compressa”, “Luminale - Soluzione (uso Interno)”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Medipo”, “Methergin”, “Midazolam Accord Healthcare”, “Midazolam B. Braun - Soluzione (uso Interno)”, “Midazolam Bioindustria L.I.M.”, “Midazolam Hameln Pharmaceuticals”, “Midazolam Ibi”, “Midazolam Kalceks”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Nizoblue”, “Nizoral - Crema”, “Nizoral - Shampoo”, “Nolvadex”, “Nomafen”, “Norvir - Compresse Rivestite”, “Norvir - Polvere Per Sospensione”, “Noxafil - Compressa Gastroresistente”, “Noxafil - Sospensione”, “Omistat”, “Paxlovid”, “Posaconazolo AHCL”, “Posaconazolo EG”, “Posaconazolo EG STADA”, “Posaconazolo Fresenius Kabi”, “Posaconazolo Mylan Pharma”, “Posaconazolo Mylan”, “Posaconazolo Sandoz”, “Posaconazolo Teva”, “Posaconazolo Tillomed”, “Posaconazolo Zentiva”, “Rextat”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Ritonavir Mylan”, “Ritonavir Sandoz”, “Rosim”, “Seglor”, “Setorilin”, “Simbatrix”, “Simvastatina Abc”, “Simvastatina Accord”, “Simvastatina Almus”, “Simvastatina Alter”, “Simvastatina Aristo”, “Simvastatina Aurobindo”, “Simvastatina Doc”, “Simvastatina EG”, “Simvastatina Hexal”, “Simvastatina KRKA”, “Simvastatina Mylan Generics”, “Simvastatina Pensa”, “Simvastatina Sandoz”, “Simvastatina Sun”, “Simvastatina Tecnigen”, “Simvastatina Teva Italia”, “Simvastatina Zentiva - Compresse Rivestite”, “Sincol”, “Sinvacor”, “Sinvalip”, “Sinvat”, “Sivastin”, “Soriclar”, “Spendor”, “Sporanox - Capsula”, “Sporanox - Soluzione”, “Staticol”, “Talentum”, “Tamoxene”, “Tamoxifene EG”, “Tamoxifene Ratiopharm”, “Tavacor”, “Tegretol”, “Trazer”, “Triasporin - Capsula”, “Triasporin - Soluzione”, “Vastgen”, “Vastin”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, “Vfend - Compresse Rivestite”, “Vfend - Polvere”, “Virdex”, “Voriconazolo Accord”, “Voriconazolo Aristo”, “Voriconazolo Aurobindo”, “Voriconazolo Ibisqus”, “Voriconazolo Mylan”, “Voriconazolo Sandoz GMBH”, “Voriconazolo Sandoz”, “Voriconazolo Teva”, “Vytorin”, “Xipocol”, “Zestan”, “Zevistat”, “Zocor”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse (ARs) più comuni (segnalate con una frequenza ≥20% nel pool di dati aggregati per i quali la frequenza per Kisqali più qualsiasi associazione supera la frequenza per placebo più qualsiasi associazione erano neutropenia, infezioni, nausea, stanchezza, diarrea, leucopenia, vomito, cefalea, stipsi, alopecia tosse, eruzione cutanea, dolore dorsale, anemia e prove di funzionalità epatica anormali.
Gli ARs di grado 3/4 più comuni (riportati con una frequenza > 2%) nel set di dati raggruppati per i quali la frequenza per Kisqali più qualsiasi associazione superava la frequenza per placebo più qualsiasi associazione sono stati neutropenia, leucopenia, prove di funzionalità epatica anormali, linfopenia, infezioni, dolore dorsale, anemia, stanchezza, ipofosfatemia e vomito.
La riduzione della dose a causa di eventi avversi, indipendentemente dalla causalità, si è verificata nel 39,5% delle pazienti trattate con Kisqali in studi clinici di fase III indipendentemente dall'associazione e l'interruzione permanente è stata riportata nel 8,7% delle pazienti trattate con Kisqali e con qualsiasi associazione negli studi clinici di fase III.
Tabella delle reazioni avverse
La valutazione complessiva della sicurezza di Kisqali si basa sul pool di dati aggregati di 1,065 pazienti che hanno ricevuto Kisqali in associazione a terapia endocrina (N=582 in associazione a un inibitore dell'aromatasi e N=483 in associazione a fulvestrant) e che sono stati inclusi negli studi in doppio cieco, randomizzati, di fase III, controllati con placebo (MONALEESA-2, sottogruppo NSAI MONALEESA-7 e MONALEESA-3) nel cancro della mammella avanzato o metastatico HR positivo, HER2 negativo. Ulteriori ADR sono state identificate dopo la commercializzazione.
La durata mediana dell'esposizione al trattamento in studio nel pool di dati degli studi di fase III è stata di 19,2 mesi, con il 61,7% dei pazienti esposti ≥12 mesi.
Le reazioni avverse osservate in studi clinici di fase III (Tabella 7) sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA. All'interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, con le reazioni avverse più frequenti per prime. All'interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Inoltre, la frequenza per ciascuna reazione avversa è basata sulla seguente convenzione (CIOMS III): molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 7 Reazioni avverse da osservate nei tre studi clinici di fase III e durante l'esperienza successiva all'immissione in commercio
Reazioni avverse
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Frequenza
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Infezioni ed infestazioni
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Infezioni1
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Molto comune
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Neutropenia, leucopenia, anemia, linfopenia
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Molto comune
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Trombocitopenia, neutropenia febbrile
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Comune
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Appetito ridotto
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Molto comune
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Ipocalcemia, ipokaliemia, ipofosfatemia
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Comune
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea, capogiri
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Molto comune
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Vertigini
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Comune
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Patologie dell'occhio
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Lacrimazione aumentata, occhio secco
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Comune
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Patologie cardiache
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Sincope
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Comune
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Dispnea, tosse
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Molto comune
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Malattia polmonare interstiziale (ILD)/polmonite* | Comune |
Patologie gastrointestinali
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Nausea, diarrea, vomito, stipsi, dolore addominale2, stomatite, dispepsia,
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Molto comune
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Disgeusia
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Comune
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Patologie epatobiliari
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Epatotossicità3
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Comune
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Alopecia, eruzione cutanea4, prurito
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Molto comune
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Cute secca, eritema, vitiligine | Comune |
Necrolisi epidermica tossica (NET)*
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Non nota
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Dolore dorsale
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Molto comune
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Stanchezza, edema periferico, piressia, astenia,
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Molto comune
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Dolore orofaringeo, bocca secca
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Comune
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Esami diagnostici
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Prove di funzionalità epatica anormali 5
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Molto comune
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Creatinina ematica aumentata, QT dell'elettrocardiogramma prolungato
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Comune
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* Reazione avversa riportata nel periodo successivo all'immissione in commercio.
1 Infezioni: infezioni delle vie urinarie, infezioni delle vie respiratorie, gastroenterite, sepsi (<1%). 2 Dolore addominale: dolore addominale, dolore addominale superiore. 3 Epatotossicità: citolisi epatica, traumatismo epatocellulare, danno epatico da farmaci (<1%), epatotossicità, insufficienza epatica, epatite autoimmune (unico caso). 4 Eruzione cutanea: eruzione cutanea, eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea pruriginosa. 5 Prove di funzionalità epatica anormali: ALT aumentata, AST aumentata, bilirubina ematica aumentata. |
La neutropenia è stata la reazione avversa più frequente (75,4%) ed è stata riportata una diminuzione della conta dei neutrofili di grado 3 o 4 (sulla base dei risultati di laboratorio) nel 62,0% delle pazienti trattate con Kisqali in qualsiasi associazione negli studi di fase III.
In studi clinici di fase III, i casi di tossicità epatobiliare si sono verificati in una percentuale maggiore di pazienti nel braccio di trattamento con Kisqali in qualsiasi associazione, rispetto ai bracci di trattamento con placebo in qualsiasi associazione (27,3% rispetto a 19,6%, rispettivamente), con più eventi avversi di grado 3/4 riportati nel braccio di trattamento con Kisqali in qualsiasi associazione (13,2% rispetto a 6,1%, rispettivamente). Sono stati osservati aumenti delle transaminasi. Sono stati riportati aumenti di grado 3 o 4 delle ALT (11,2% contro 1,71%) e delle AST (7,8% contro 2,1%) nel braccio di trattamento con Kisqali e nel braccio placebo, rispettivamente. Aumenti concomitanti delle ALT o AST oltre tre volte il limite superiore del valore normale e della bilirubina totale oltre due volte il limite superiore del valore normale, con fosfatasi alcalina normale, in assenza di colestasi, si sono verificati in 6 pazienti (4 pazienti nello studio A2301 [MONALEESA-2], i cui livelli sono ritornati alla normalità entro 154 giorni e 2 pazienti nello studio F2301 [MONALEESA-3], i cui livelli sono tornati alla normalità in 121 e 532 giorni rispettivamente, dopo l'interruzione del trattamento con Kisqali). Non sono stati riportati casi simili nello studio E2301 (MONALEESA-7).
Nello studio E2301 (MONALEESA-7), l'aumento medio di QTcF osservato rispetto al basale era di circa 10 msec più alto nel sottogruppo tamoxifene più placebo rispetto al sottogruppo NSAI più placebo, indicando che il solo tamoxifene provocava il prolungamento del QTcF che può contribuire ai valori del QTcF osservato nel gruppo Kisqali più tamoxifene. Nel braccio di trattamento con placebo, si è verificato un aumento dell'intervallo QTcF> 60 msec rispetto al basale in 6/90 pazienti (6,7%) trattate con tamoxifene e in nessuna paziente trattata con un NSAI (vedere paragrafo 5.2). È stato osservato un aumento dell'intervallo QTcF> 60 msec rispetto al basale in 14/87 (16,1%) pazienti trattate con Kisqali più tamoxifene e in 18/245 (7,3%) pazienti trattate con Kisqali più un NSAI.
Non è raccomandato l'uso di Kisqali in associazione a tamoxifene (vedere paragrafo 5.1).
Nei tre studi registrativi, 341 pazienti con compromissione renale lieve e 97 pazienti con compromissione renale moderata sono stati trattati con Ribociclib. Non sono stati arruolati pazienti con compromissione renale severa (vedere paragrafo 5.1). È stata riscontrata una correlazione tra il grado di compromissione renale al basale e i valori di creatinina nel sangue durante il trattamento. Sono stati osservati tassi leggermente aumentati di prolungamento dell'intervallo QT e trombocitopenia in pazienti con compromissione renale lieve o moderata. Per le raccomandazioni sul monitoraggio e sulla modifica della dose per queste tossicità vedere i paragrafi 4.2. e 4.4.
Sovradosaggio
Esiste solo una limitata esperienza di casi noti di sovradosaggio con Kisqali. In caso di sovradosaggio, possono verificarsi sintomi quali nausea e vomito. Inoltre, può verificarsi tossicità ematologica (per es. neutropenia, trombocitopenia) e possibile prolungamento del QTc. In tutti i casi di sovradosaggio, iniziare una terapia di supporto generale in base alle necessità.