Vincristina Pfizer Italia

    Ultimo aggiornamento: 02/04/2024

    Cos'è Vincristina Pfizer Italia?

    Vincristina Pfizer Italia è un farmaco a base del principio attivo Vincristina Solfato, appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Alcaloidi della vinca ed analoghi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Pfizer S.r.l..

    Vincristina Pfizer Italia può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Vincristina Pfizer Italia 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso ev 1 flacone 1 ml
    Vincristina Pfizer Italia 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso ev 1 flacone 2 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Pfizer Italia S.r.l.
    Concessionario: Pfizer S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Vincristina Solfato
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici
    ATC: L01CA02 - Vincristina
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Vincristina Pfizer Italia? A cosa serve?
    In associazione ad altri agenti chemioterapici la Vincristina Solfato è indicata per il trattamento della leucemia acuta e dei linfomi maligni, tra i quali il morbo di Hodgkin, il linfosarcoma e il reticolosarcoma.

    Posologia

    Come usare Vincristina Pfizer Italia: Posologia
    La somministrazione deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa (ev), in genere ad intervalli settimanali e da personale esperto nella somministrazione di Vincristina Solfato.
    La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    VINCRISTINA Pfizer Italia viene somministrata seguendo differenti schemi posologici ed in combinazione con vari altri farmaci. Poiché il range fra i livelli terapeutici e quelli tossici è ristretto e la risposta è variabile, il dosaggio deve sempre essere attentamente adattato alle esigenze individuali del paziente.
    Estrema cautela deve essere applicata nel calcolare e somministrare la dose di vincristina solfato poiché un sovradosaggio può avere effetti gravi o fatali (vedere paragrafo 4.9).
    La dose calcolata di vincristina solfato in soluzione iniettabile deve essere somministrata SOLO in una vena o per iniezione endovenosa in bolo (ev push) o per infusione endovenosa (ev), secondo il protocollo di trattamento, e sotto costante monitoraggio dei segni di stravaso.
    Iniezione endovenosa in bolo (ev push)
    L'iniezione diretta in vena (ev push) o in un catetere/ago può essere completata in circa un minuto.
    Infusione endovenosa
    Nel bambino: la dose normale di vincristina solfato è di 1,5 - 2,0 mg/m2 di superficie corporea.
    Nei bambini di peso corporeo inferiore a 10 kg, la dose è di 0,05 mg/kg/settimana.
    Nell'adulto: la dose normale di vincristina solfato è di 0,4 - 1,4 mg/m2 di superficie corporea.
    Nell'anziano: uso come nell'adulto.
    Casi in cui è necessario modificare lo schema posologico: Pazienti con: ostruzione biliare; neuropatie pre-esistenti; disfunzioni epatiche.
    Nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml, la dose di vincristina solfato deve essere immediatamente ridotta del 50% (vedere paragrafo 4.4).
    Prima dell'iniezione, controllare la posizione dell'ago. Se si evidenziasse gonfiore o si verificasse lo stravaso del farmaco, sospendere l'iniezione/infusione e somministrare la dose rimanente in un'altra zona e adottare adeguate terapie locali (infiltrazione con jaluronidasi o applicazione di impacchi caldi) per ridurre sia il danno ai tessuti che il rischio di cellulite.
    Quando impiegata in combinazione con la L-asparaginasi, la vincristina solfato deve essere somministrata 12-24 ore prima dell'enzima, al fine di ridurre la tossicità.
    La vincristina solfato non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale.
    ISTRUZIONI PER LA PREPARAZIONE E L'USO
    Come per tutti gli altri agenti antineoplastici, VINCRISTINA Pfizer Italia deve essere maneggiata da personale addestrato, in un'area appositamente designata (preferibilmente in una cappa a flusso laminare adeguata a trattare composti citotossici). Il personale dovrà indossare maschera e guanti di protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle o mucose, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone.
    Si raccomanda che farmaci citotossici, quali la vincristina solfato, non vengano maneggiati da personale femminile in stato di gravidanza.
    Si raccomanda l'uso di siringhe Luer-Lock. È preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare la pressione e la possibile formazione di gas.
    Le siringhe contenenti vincristina solfato devono essere etichettate, con la dicitura “SOLO PER USO ENDOVENOSO - FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE”.
    Le siringhe preparate estemporaneamente, contenenti vincristina solfato devono essere confezionate in un involucro etichettato, che riporta la dicitura “Non rimuovere l'involucro fino al momento dell'iniezione. SOLO PER USO ENDOVENOSO - FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE”.
    Gli oggetti utilizzati per la preparazione di soluzioni di VINCRISTINA Pfizer Italia o adibiti alla raccolta di rifiuti organici, devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1.100° C.
    Procedura da seguire in caso di versamento della soluzione
    In caso di versamento della soluzione, è necessario limitare l'accesso nell'area interessata. Il personale dovrà indossare due paia di guanti (gomma latex), una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza. Limitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). È possibile utilizzare anche una soluzione di sodio idrato al 5%. Il materiale assorbente utilizzato ed eventuali altri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillati ed etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante in modo chiaro la seguente dicitura: “RIFIUTI CITOTOSSICI DA INCENERIRE A 1.100° C“. I rifiuti devono essere inceneriti a 1.100° C per almeno 1 secondo. Ripulire l'area dove si è verificato il versamento con abbondante acqua.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Vincristina Pfizer Italia
    1. VINCRISTINA Pfizer Italia è controindicata nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo, agli alcaloidi della Vinca e/o al mannitolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
    2. Pazienti affetti dalla forma demielinizzante della sindrome di Charcot-Marie-Tooth non devono essere trattati con la Vincristina Solfato;
    3. La vincristina solfato non deve essere somministrata a pazienti che ricevono radioterapia che includa l'area epatica;
    4. Gravidanza e allattamento con latte materno;
    5. Infezioni batteriche in atto;
    6. La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Vincristina Pfizer Italia
    SOMMINISTRAZIONE: deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa (vedere paragrafo 4.2).
    La Vincristina Solfato non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale.
    La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
    Trattamento di emergenza per accidentale somministrazione intratecale.
    In questi casi, l'immediata rimozione del liquido cefalorachidiano ed il lavaggio con soluzione di Ringer Lattato o con altre soluzioni non sono state sufficienti a prevenire la paralisi ascendente ed il decesso del paziente.
    In un singolo caso, verificatosi in un paziente adulto, si è potuta arrestare la progressione della paralisi ed ottenere un qualche ripristino della funzione motoria, eseguendo immediatamente dopo l'accidentale somministrazione intratecale il seguente trattamento:
    1. Rimozione della maggior quantità possibile del liquido cefalorachidiano.
    2. Lavaggio dello spazio subaracnoideo con 150 ml/h di soluzione Ringer Lattato per infusione continua tramite catetere collocato nel ventricolo cerebrale laterale. Il liquido è stato rimosso per via lombare. Il lavaggio è stato continuato in attesa di poter disporre di plasma fresco congelato.
    3. Infusione di 75 ml/h di una soluzione Ringer Lattato contenente 25 ml di plasma fresco per 1 L, tramite catetere posizionato nel ventricolo cerebrale laterale e rimozione per via lombare; la velocità di infusione viene aggiustata in modo da mantenere il livello delle proteine nel liquido cefalorachidiano sui 150 mg/dl.
    4. Somministrazione di 10 g di acido glutammico per via endovenosa per 24 ore seguita da 500 mg tre volte al giorno per os per 1 mese. Il ruolo dell'acido glutammico in questo trattamento è incerto e può non essere essenziale.
    La vincristina solfato è molto irritante e può causare gravi reazioni a seguito di stravaso del farmaco. Se ciò si verificasse, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente e la parte rimanente del farmaco deve essere iniettata in un'altra vena. Una infiltrazione locale con jaluronidasi e l'applicazione di impacchi caldi nella zona del versamento possono favorire il riassorbimento del farmaco e minimizzare il danno ai tessuti.
    Benché a seguito di terapia con la vincristina solfato la leucopenia sia poco probabile, sia il paziente che il medico devono attentamente controllare che non insorgano segni di complicazioni infettive. In caso si verifichino tali complicazioni, è necessario riconsiderare la situazione prima di somministrare ulteriori dosi di vincristina solfato.
    Carcinogenicità, Mutagenicità ed Effetti sulla fertilità: prove di laboratorio condotte “in vivo“ ed “in vitro“ non hanno dimostrato in modo definitivo il potere mutageno della vincristina solfato.
    Nell'uomo non sono stati condotti studi per verificare gli effetti sulla fertilità, a seguito dell'impiego di vincristina solfato come singolo farmaco per il trattamento di patologie maligne.
    Evidenze cliniche indicano che in pazienti di entrambi i sessi in età postpuberale sottoposti a trattamenti polichemioterapici, comprendenti la vincristina solfato, si possono manifestare azoospermia e amenorrea. In alcuni pazienti, ma non in tutti, tali eventi regrediscono molti mesi dopo il completamento della terapia chemioterapica. Quando lo stesso trattamento è effettuato in pazienti in età prepuberale, è molto meno probabile che l'azoospermia e l'amenorrea siano di tipo permanente.
    I pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico con la vincristina solfato in associazione con farmaci antitumorali noti per essere carcinogenici hanno sviluppato tumori secondari maligni. Non è stato stabilito quale sia il ruolo svolto dalla vincristina solfato nel determinare lo sviluppo di tali neoplasie.
    In uno studio di durata limitata, condotto somministrando la vincristina solfato per via intraperitoneale a ratti e topi, non ci fu evidenza di carcinogenicità.
    Precauzioni di impiego
    VINCRISTINA Pfizer Italia deve essere somministrata esclusivamente sotto il costante controllo di un medico esperto in terapie con agenti citotossici e solamente nel caso in cui i potenziali benefici del farmaco siano superiori ai possibili rischi. Devono essere disponibili attrezzature adeguate al trattamento di eventuali complicazioni.
    Nefropatia da acido urico:
    A seguito di somministrazione di vincristina solfato, sono stati riportati casi di nefropatie acute da acido urico.
    Neurotossicità:
    Questo effetto collaterale della vincristina solfato può essere aumentato dall'uso concomitante di altri agenti neurotossici, dalla terapia radiante del midollo spinale, da malattie neurologiche o nei pazienti anziani. La vincristina solfato non oltrepassa in maniera adeguata la barriera ematoencefalica; quindi, nei casi in cui il sistema nervoso centrale è interessato dal processo leucemico, può essere necessario ricorrere ad altri agenti chemioterapici o schemi di terapia alternativi.
    Disturbi epatici:
    In caso di alterata funzionalità epatica o di ittero, il dosaggio dovrà essere modificato, poiché la vincristina solfato viene metabolizzata a livello epatico ed escreta nella bile.
    Disturbi respiratori:
    Sindrome da sofferenza respiratoria è stata riportata a seguito della somministrazione degli alcaloidi della Vinca, in combinazione con la mitomicina-C. L'insorgenza della dispnea può avvenire da pochi minuti a parecchie ore dopo la somministrazione dell'alcaloide della Vinca e può manifestarsi sino a due settimane dopo l'ultima dose di mitomicina-C. Si può manifestare dispnea progressiva che richiede una terapia a lungo termine. Il trattamento con la vincristina solfato deve essere sospeso.
    Tossicità ematologica:
    La granulocitopenia che si manifesta a seguito del trattamento con vincristina solfato è verosimilmente inferiore rispetto a quella osservata con vinblastina e con altri agenti oncolitici. Uno studio sugli effetti indesiderati associati alla soluzione iniettabile di vincristina solfato nei gruppi di tutte le età mostra che solitamente risulta essere dose-limitante la tossicità neuromuscolare, piuttosto che la tossicità sul midollo osseo. Tuttavia, a causa della possibile comparsa di granulocitopenia, sia il medico che il paziente devono prestare attenzione ad eventuali segni di complicanze infettive. Sebbene una granulocitopenia preesistente non rappresenta necessariamente una controindicazione alla somministrazione di vincristina solfato, la comparsa di granulocitopenia durante il trattamento richiede un'attenta valutazione prima della somministrazione della dose successiva.
    Tumori maligni secondari:
    I pazienti che hanno ricevuto una chemioterapia a base di vincristina solfato in combinazione con farmaci antineoplastici aventi un noto potenziale carcinogeno hanno sviluppato tumori maligni secondari. Il ruolo della vincristina solfato nello sviluppo di tali tumori non è stato stabilito. A seguito di somministrazione intraperitoneale nel ratto e nel topo non sono state riscontrate evidenze di carcinogenesi, sebbene questo studio sia stato limitato.
    Particolare attenzione deve essere rivolta ai pazienti con anamnesi di patologia ischemica cardiaca. (vedere paragrafo 4.8).
    Evitare la contaminazione accidentale degli occhi, dato che la vincristina solfato è altamente irritante e può causare ulcerazioni corneali.
    Informazioni importanti su alcuni eccipienti:
    Vincristina Pfizer Italia 1 mg/1 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è praticamente “senza sodio”.
    Vincristina Pfizer Italia 2 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è praticamente “senza sodio”.
    Vincristina Pfizer Italia 5 mg/5 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è praticamente “senza sodio”.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Vincristina Pfizer Italia
    L'allopurinolo può aumentare l'incidenza di depressione del midollo osseo, provocata da agenti citotossici. La neurotossicità della vincristina solfato si può sommare a quella di altri farmaci attivi a livello del sistema nervoso periferico.
    Poiché i meccanismi delle normali difese dell'organismo possono essere soppressi dal trattamento con la vincristina solfato, l'uso concomitante di vaccini a virus vivo può potenziare la replicazione del virus, può aumentare le reazioni avverse del vaccino e/o può diminuire la risposta anticorpale del paziente al vaccino stesso. Anche la risposta anticorpale del paziente nel sopprimere il vaccino può essere ridotta. L'immunizzazione di tali pazienti deve essere effettuata con estrema precauzione, solo dopo un'accurata valutazione del quadro ematologico e con il consenso del medico che effettua la terapia con la vincristina solfato. L'intervallo di tempo che intercorre tra la sospensione del farmaco che determina l'immunosoppressione e il ripristino della capacità da parte del paziente di rispondere al vaccino, dipende da parecchi fattori e si può stimare che esso vari da 3 mesi a 1 anno.
    È stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni di chemioterapia antineoplastica che includevano la vincristina solfato riducono i livelli plasmatici dell'anticonvulsivante ed aumentano l'attività epilettica. L'aggiustamento del dosaggio deve essere basato sul monitoraggio dei livelli plasmatici. Il contributo della vincristina solfato a questa interazione non è certo. L'interazione può essere determinata da un ridotto assorbimento di fenitoina e da un aumento del tasso del suo metabolismo ed eliminazione.
    Nei soggetti trattati in combinazione con la mitomicina-C si sono manifestati casi di dispnea e di broncospasmo grave. Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione di vincristina solfato e fino a due settimane dopo quella della mitomicina-C (vedere paragrafo 4.4).
    a. Radioterapia: Quando la chemioterapia viene somministrata in combinazione con la radioterapia, l'uso di vincristina solfato deve essere posticipato fino a quando la radioterapia non è stata completata.
    b. Inibitori/induttori dell'isoenzima CYP 3A4: deve essere esercitata cautela nei pazienti che assumono in concomitanza farmaci in grado di inibire/indurre il citocromo P-450, in modo particolare nell'isoforma CYP 3A4 o nei pazienti con disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.2).
    La somministrazione concomitante di vincristina solfato e itraconazolo o fluconazolo (noto inibitore della medesima via metabolica) è stata associata alla comparsa precoce e/o a una maggiore gravità degli effetti indesiderati neuromuscolari; induttori come l'erba di San Giovanni devono essere somministrati con cautela.
    c. Antipsicotici: Evitare l'uso concomitante di farmaci citotossici e clozapina (aumento del rischio di agranulocitosi).
    d. Nifedipina: la nifedipina riduce la clearance renale e cellulare della vincristina solfato e può determinare un aumento della tossicità associata alla vincristina solfato (neuropatia, delirio, attacchi epilettici).
    e. Glicosidi cardiaci: i farmaci citotossici riducono l'assorbimento della digossina in compresse.
    Sebbene non sia stato studiato né in vitroin vivo, il voriconazolo può aumentare la concentrazione plasmatica degli alcaloidi della vinca inclusa la vincristina solfato e può portare a neurotossicità. Pertanto, si raccomanda di valutare un aggiustamento del dosaggio di vincristina solfato.
    Si raccomanda che le soluzioni di vincristina solfato siano mantenute ad un pH compreso fra 3,5 e 5,5. Pertanto, la vincristina solfato non deve essere miscelata con nessun altro liquido eccetto che soluzione fisiologica o glucosata.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Vincristina Pfizer Italia" insieme ad altri farmaci come “BCG-Medac”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Tillomed”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Clozapina Accord”, “Clozapina Aurobindo”, “Clozapina Chiesi”, “Clozapina Doc Generici”, “Clozapina Hexal”, “Clozapina Teva”, “Daktarin - Crema”, “Daktarin Dermatologico”, “Daktarin - Gel”, “Darunavir Accord - Compresse Rivestite”, “Darunavir Aurobindo - Compresse Rivestite”, “Darunavir KRKA - Compresse Rivestite”, “Darunavir Mylan - Compresse Rivestite”, “Darunavir Sandoz - Compresse Rivestite”, “Darunavir Tillomed - Compresse Rivestite”, “Darunavir Zentiva - Compresse Rivestite”, “Decoderm”, “Dronedarone Aristo”, “Evotaz”, “Firacrono”, “Fluenz Tetra”, “Genvoya”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Kaletra - Compresse Rivestite”, “Kaletra - Soluzione”, “Ketoconazole HRA”, “Ketonova”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Kloreniss”, “Kruklar”, “Leponex - Compressa”, “Lopinavir E Ritonavir Mylan”, “Loramyc”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Miconal - Crema”, “Miconal - Crema, Polvere”, “Miconal - Lavaggio/bagni”, “Miconal - Ovulo”, “Micotef - Crema”, “Micotef - Crema, Ovulo”, “Micotef - Gel”, “Micotef - Soluzione”, “M-M-Rvaxpro”, “Multaq”, “Nervaxon”, “Nizacol”, “Nizoblue”, “Nizoral - Crema”, “Nizoral - Shampoo”, “Norvir - Compresse Rivestite”, “Norvir - Polvere Per Sospensione”, “Noxafil - Compressa Gastroresistente”, “Noxafil - Sospensione”, “Oncotice”, “Posaconazolo Accord”, “Posaconazolo AHCL”, “Posaconazolo EG”, “Posaconazolo EG STADA”, “Posaconazolo Fresenius Kabi”, “Posaconazolo Mylan Pharma”, “Posaconazolo Mylan”, “Posaconazolo Teva”, “Posaconazolo Tillomed”, “Posaconazolo Zentiva”, “Prezista - Compressa”, “Prezista - Sospensione”, “Prilagin - Crema, Emulsione”, “Prilagin - Crema”, “Priorix Tetra”, “Priorix”, “Proquad”, “Qdenga”, “Rezolsta”, “Rifocin”, “Ritonavir Mylan”, “Ritonavir Sandoz”, “Rotarix”, “Rotateq”, “Spendor”, “Sporanox - Capsula”, “Sporanox - Soluzione”, “Stadmycin”, “Stamaril”, “Stribild”, “Symtuza”, “Trazer”, “Triasporin - Capsula”, “Triasporin - Soluzione”, “Varilrix”, “Varivax”, “Vaxchora”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, “Vfend - Compresse Rivestite”, “Vfend - Polvere”, “Voriconazolo Accord”, “Voriconazolo Aristo”, “Voriconazolo Aurobindo”, “Voriconazolo Hikma”, “Voriconazolo Ibisqus”, “Voriconazolo Mylan”, “Voriconazolo Sandoz GMBH”, “Voriconazolo Sandoz”, “Voriconazolo Teva”, “Zostavax”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile/Contraccezione nei pazienti di sesso maschile e nelle pazienti di sesso femminile
    Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di evitare una gravidanza durante il trattamento con Vincristina Solfato. A causa del potenziale di genotossicità, teratogenicità ed embriotossicità, si deve consigliare alle pazienti di sesso femminile in età fertile di utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 7 mesi dopo l'ultima dose di vincristina solfato.
    A causa del potenziale di genotossicità, si deve consigliare ai pazienti di sesso maschile con partner di sesso femminile in età fertile di utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 4 mesi dopo l'ultima dose di vincristina solfato.
    Gravidanza
    La vincristina solfato può determinare danno fetale se somministrata a donne in stato di gravidanza, sebbene non ci siano studi adeguati e ben controllati. In diverse specie animali, la vincristina solfato può indurre effetti teratogeni ed embrioletalità con dosi che non sono tossiche per l'animale gravido.
    Le donne in età fertile devono utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante il trattamento e per un determinato periodo dopo di esso (vedere “Donne in età fertile/Contraccezione nei pazienti di sesso maschile e nelle pazienti di sesso femminile”) e la somministrazione della vincristina solfato deve essere effettuata solo nei casi in cui i potenziali benefici superino i rischi di tale terapia.
    Se la terapia con la vincristina solfato viene effettuata durante la gravidanza, o la paziente rimane gravida durante la terapia, la paziente deve essere avvertita dei potenziali rischi per il feto.
    Allattamento
    Non è noto se la vincristina solfato venga escreta nel latte materno. A causa del rischio di reazioni avverse gravi dovute alla vincristina solfato nei bambini che vengono allattati, si deve consigliare alla madre di non allattare durante il trattamento con la vincristina solfato e per 1 mese dopo l'ultima dose di trattamento oppure interrompere il trattamento durante l'allattamento, tenendo conto dell'importanza del farmaco per la madre.
    Fertilità
    Sulla base di report clinici, la fertilità maschile e femminile potrebbe essere compromessa (vedere paragrafo 4.4). Prima del trattamento si raccomanda di informare gli uomini e le donne sulla preservazione della fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono noti effetti sfavorevoli sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari, tuttavia, i pazienti in trattamento con chemioterapici devono essere avvisati di evitare la guida di veicoli o l'uso di macchinari durante il trattamento.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Vincristina Pfizer Italia
    Le reazioni avverse che si manifestano nel corso della somministrazione di Vincristina Solfato, sono in genere reversibili e direttamente proporzionali alla dose.
    Le reazioni avverse segnalate sono elencate nella tabella sotto riportata secondo la classificazione per sistemi e organi e la categoria di frequenza stabilite da MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite mediante la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
     Tabella delle reazioni avverse 
    Classificazione per sistemi e organi
    Molto comune
     
    Comune
     
    Non comune
    Raro
     
    Molto raro
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Trombocitopeniaa, anemia
     
     
     
     
    Granulocitopenia, neutropenia febbrile, leucopenia.
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
     
     
    Reazione anafilatticab, angioedemab, rash e edema
    Patologie endocrine
     
     
     
     
     
    Inappropriata secrezione di ormone antidiureticoc
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Iponatriemia, diminuzione dell'appetito
     
     
     
     
    Disidratazione, iperuricemia
    Patologie del sistema nervosod
    Paralisi del nervo peronealee,
    parestesia
     
    Coma
     
     
    Ipostesie, convulsioni frequentemente associate ad ipertensione nell'adulto, nei bambini convulsioni seguite da coma, paralisi, convulsionif, paresi multiple dei nervi cranicig, perdita della sensibilità, areflessia, nevralgia, dolore alle ghiandole salivari, lesione nervosa, nistagmo, atassia, disturbi dell'equilibrio, disturbi della deambulazione, capogiri, cefalea.
    Dolori neuritici,
    Difficoltà motorie,
    Perdita di riflessi tendinei profondi,
    Paralisi flaccida dei piedi,
    Manifestazioni a carico dei nervi cranici (tra cui paresi isolate, paralisi della muscolatura).
    La muscolatura extraoculare e laringea sono i distretti più frequentemente interessati,
    Dolori mascellari, faringei, della ghiandola parotide, ossei, lombari, degli arti e muscolari
    Patologie dell'occhio
     
     
     
     
     
    Cecità transitoria, atrofia otticah
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
     
     
     
    Sorditài, vertigini
    Patologie cardiache
     
     
     
     
     
    Ischemia cardiaca: Angina pectoris e/o modificazione transitoria del tracciato ECG infarto miocardicoj, coronaropatiaj
    Patologie vascolari
     
     
     
     
     
    Ipotensione, ipertensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
    Dolore orofaringeo
     
     
     
    Sindrome da stress respiratorio acuto, broncospasmo,
    Dispnea acuta,
    Dispnea progressiva
    Patologie gastrointestinali
    Stipsik, dolore addominale, emesi, nausea
    Ileo paraliticol, diarrea
     
     
     
    Perforazione intestinale, necrosi gastrointestinale, ulcerazioni buccali, anoressia,
    Perdita di peso
    Patologie epatobiliari
     
     
     
     
     
    Epatopatia veno-occlusivam
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Alopecia
     
     
     
     
    Eruzione cutaneab
     
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Mialgia, osteoalgia
    Dolore mascellare
     
     
     
    Atrofia muscolare, dolore alle estremità, dorsalgia,
    Dolori faringei, della ghiandola parotide, ossei lombari, degli arti e muscolari, anche gravi,
    Paralisi flaccida dei piedi,
    Perdita dei riflessi tendinei profondi
    Patologie renali e urinarie
     
    Ritenzione urinarian
     
     
     
    Nefropatia da acido urico, poliuria, disuria, atonia vescicale, iperuricemia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
     
     
     
     
    Febbre cefalea,
    reazione nel sito di iniezione
    Esami diagnostici
    Calo ponderale
     
     
     
     
     
    a. Se presente all'inizio del trattamento, la trombocitopenia potrebbe effettivamente migliorare prima che si manifesti remissione midollare.
    b. Segnalata in pazienti trattati con vincristina solfato nell'ambito di una chemioterapia polifarmacologica.
    c. Manifestatasi con elevata escrezione urinaria di sodio in presenza di iponatriemia, patologia renale o surrenalica, ipotensione e disidratazione.
    d. Spesso dose limitanti.
    e. Si manifesta con piede cadente e andatura steppante.
    f. Frequentemente accompagnate da ipertensione.
    g. In particolare a carico dei muscoli extraoculari e laringei.
    h. Accompagnata a cecità.
    i. Temporanea o permanente.
    j. Segnalati in correlazione a trattamenti polichemioterapici comprendenti vincristina solfato quando somministrati a pazienti pretrattati con irradiazione mediastinica.
    k. La stipsi può manifestarsi con ritenzione fecale nel tratto superiore del colon e all'esame obiettivo il retto può risultare vuoto.
    l. L'ileo paralitico può verificarsi in particolare nei bambini. Tale condizione si dimostrerà reversibile interrompendo temporaneamente la somministrazione di vincristina solfato e intervenendo con un trattamento sintomatico.
    m. In particolare nei bambini.
    n. Se possibile, l'assunzione di altri medicinali noti per causare ritenzione urinaria (in particolare nei pazienti anziani) deve essere sospesa nei primi giorni successivi alla somministrazione di vincristina solfato.
    Tra le manifestazioni più comuni vi è l'alopecia; tra quelle più fastidiose vi sono i disturbi neuromuscolari. Somministrando la vincristina solfato in dosi uniche settimanali, le reazioni avverse (leucopenia, dolori neuritici, stitichezza) sono di breve durata (meno di sette giorni) e diminuiscono o scompaiono riducendo la dose. Invece esse tendono ad aumentare somministrando la stessa dose in modo frazionato.
    Gli altri sintomi (alopecia, perdita della sensibilità, parestesie, difficoltà alla deambulazione, andatura steppante, atassia, perdita dei riflessi tendinei profondi ed atrofie muscolari) possono persistere più a lungo ed eventualmente durare per tutta la terapia, però tendono a scomparire circa sei settimane dopo la sospensione della terapia, ma la disfunzione sensorio-motoria generalizzata può aggravarsi continuando il trattamento.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Vincristina Pfizer Italia
    Gli effetti indesiderati sono correlati alla dose di vincristina solfato.
    A seguito di dosi di Vincristina Solfato 10 volte superiori a quelle raccomandate per la terapia, sono stati segnalati decessi di bambini di età inferiore ai 13 anni. Sintomi gravi possono verificarsi per dosaggi di 3-4 mg/m2.
    Negli adulti si possono prevedere sintomi gravi dopo una singola dose di 3 o più mg/m2 (vedi “Effetti indesiderati“).
    Trattamento.
    Per la terapia di supporto si consiglia di:
    1. prevenire gli effetti collaterali da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico riducendo l'assunzione di liquidi o somministrando un diuretico che agisce sull'ansa di Henle o sul tubulo distale;
    2. somministrare anticonvulsivanti;
    3. prevenire l'ileo paralitico con enteroclisma o lassativi o decompressione del tratto gastroenterico, quando necessario;
    4. monitorare il sistema cardiovascolare;
    5. controllare giornalmente l'emocromo per stabilire la necessità di trasfusioni.
    Segnalazioni sporadiche suggeriscono l'utilità dell'acido folinico. La posologia consisterebbe nella somministrazione di 100 mg di acido folinico per endovena ogni 3 ore per 24 ore e quindi ogni 6 ore per almeno 48 ore. Teoricamente, basandosi su dati di farmacocinetica, è prevedibile che i livelli tissutali di vincristina solfato rimangano significativamente elevati per almeno 72 ore. Il trattamento con l'acido folinico non elimina la necessità delle misure di supporto prima menzionate.
    Non sono disponibili dati clinici pubblicati sulle conseguenze dell'ingestione orale di vincristina solfato. Qualora questa dovesse verificarsi, lo stomaco dovrebbe essere svuotato ed in seguito dovrebbe essere somministrato, per via orale, carbone attivo ed un lassativo.
    In considerazione del fatto che solo piccole quantità di farmaco sono riscontrabili nel liquido di dialisi, l'emodialisi non sembra utile nei casi di sovradosaggio.

    Scadenza

    2 anni.
    VINCRISTINA Pfizer Italia non contiene conservanti o agenti batteriostatici. Perciò i flaconcini devono essere utilizzati una sola volta e eventuali residui di prodotto devono essere eliminati dopo l'uso.

    Conservazione

    Conservare e trasportare in frigorifero (fra +2°C e +8°C) in confezionamento integro.
    Non congelare. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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