Triveram

    Ultimo aggiornamento: 01/08/2023

    Cos'è Triveram?

    Triveram è un farmaco a base del principio attivo Atorvastatina + Perindopril + Amlodipina, appartenente alla categoria degli ACE inibitori + calcioantagonisti + ipolipemizzanti e nello specifico Agenti modificatori dei lipidi in associazione con altri farmaci. E' commercializzato in Italia dall'azienda Servier Italia S.p.A..

    Triveram può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Triveram 10 mg/5 mg/5 mg 30 compresse rivestite con film
    Triveram 20 mg/10 mg/10 mg 30 compresse rivestite con film
    Triveram 20 mg/10 mg/5 mg 30 compresse rivestite con film
    Triveram 20 mg/5 mg/5 mg 30 compresse rivestite con film
    Triveram 40 mg/10 mg/10 mg 30 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Les Laboratoires Servier
    Concessionario: Servier Italia S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Atorvastatina + Perindopril + Amlodipina
    Gruppo terapeutico: ACE inibitori + calcioantagonisti + ipolipemizzanti
    ATC: C10BX11 - Atorvastatina, amlodipina e perindopril
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Triveram? A cosa serve?
    Triveram è indicato per il trattamento dell'ipertensione essenziale e/o della coronaropatia, in associazione con ipercolesterolemia primaria o iperlipidemia mista, come terapia di sostituzione in pazienti adulti già adeguatamente controllati con atorvastatina, perindopril e amlodipina, somministrati in concomitanza allo stesso dosaggio della combinazione, ma come prodotti separati.

    Posologia

    Come usare Triveram: Posologia
    Posologia
    La posologia normale è di una compressa una volta al giorno.
    La combinazione a dose fissa non è idonea per la terapia iniziale.
    Se è richiesta una modifica della posologia, deve essere eseguita una titolazione dei singoli componenti.
    Co-somministrazione con altri medicinali (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
    Nei pazienti che assumono farmaci antivirali per l'epatite C contenenti elbasvir/grazoprevir o letermovir per la profilassi dell'infezione da citomegalovirus in concomitanza con Triveram, la dose di atorvastatina in Triveram non deve superare i 20 mg/die.
    L'utilizzo di Triveram non è raccomandato in pazienti che assumono letermovir in concomitanza con ciclosporina.
    Compromissione renale (vedere paragrafo 4.4)
    Triveram può essere somministrato a pazienti con clearance della creatinina ≥ 60 ml/min, mentre non è idoneo per pazienti con clearance della creatinina < 60 ml/min. In questi pazienti, va effettuata una titolazione individuale della dose con i singoli componenti.
    Anziani (vedere paragrafi 4.4 e 5.2)
    I pazienti anziani possono essere trattati con Triveram in base alla funzione renale.
    Compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2)
    Triveram deve essere impiegato con cautela in pazienti con compromissione epatica. Triveram è controindicato in pazienti con malattia del fegato in fase attiva.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Triveram in bambini ed adolescenti non è stata stabilita. Non sono disponibili dati in merito. Pertanto, l'impiego in bambini ed adolescenti va evitato.
    Modo di somministrazione
    Uso orale.
    Le compresse di Triveram devono essere assunte come dose singola una volta al giorno, al mattino, prima del pasto.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Triveram
    • Ipersensibilità ai principi attivi o ad un qualsiasi altro ACE inibitore o derivati della diidropiridina o ad uno qualsiasi degli eccipienti di questo medicinale, elencati al paragrafo 6.1;
    • Malattia del fegato in fase attiva o innalzamento persistente e inspiegabile delle transaminasi sieriche, sino ad un valore maggiore di 3 volte il limite normale superiore;
    • Durante la gravidanza, durante l'allattamento al seno ed in donne in età fertile che non adottano appropriate misure contraccettive (vedere paragrafo 4.6);
    • Uso concomitante di glecaprevir/pibrentasvir, antivirali per il trattamento dell'epatite C;
    • Ipotensione grave;
    • Shock (incluso lo shock cardiogeno);
    • Ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (ad es., cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e stenosi aortica di grado severo);
    • Insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto acuto del miocardio;
    • Storia di angioedema (edema di Quincke) associato ad una precedente terapia con un ACE inibitore;
    • Angioedema ereditario o idiopatico;
    • Uso concomitante di medicinali contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1);
    • Uso concomitante di sacubitril/valsartan, il trattamento con Triveram non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 4.5);
    • Trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente (vedere paragrafo 4.5);
    • Importante stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante (vedere paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Triveram
    Le avvertenze speciali e le precauzioni relative a atorvastatina, perindopril e amlodipina sono applicabili a Triveram.
    Insufficienza epatica:
    A causa del componente atorvastatina contenuto in Triveram, devono essere eseguiti periodicamente i test di funzionalità epatica. Pazienti che sviluppano qualsiasi segno o sintomo che possa suggerire una disfunzione epatica devono eseguire i test di funzionalità epatica. Pazienti che sviluppano aumentati livelli di transaminasi devono essere monitorati sino a risoluzione della condizione di anormalità.
    Nel caso in cui dovesse persistere un incremento delle transaminasi maggiore di 3 volte rispetto al limite normale superiore (ULN), si deve procedere alla riduzione della dose di atorvastatina impiegando i singoli componenti o evitando la somministrazione di atorvastatina (vedere paragrafo 4.8). Triveram deve essere impiegato con cautela in pazienti consumatori di rilevanti quantità di alcol e/o che hanno una storia di malattia epatica.
    Raramente, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che si manifesta con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) con la morte. Il meccanismo di tale sindrome non è noto. Pazienti che ricevono Triveram che sviluppano ittero o un marcato incremento degli enzimi epatici devono interrompere l'assunzione di Triveram e ricevere un'appropriata assistenza medica (vedere sezione 4.8).
    L'emivita di amlodipina è prolungata ed i valori di AUC sono più alti in pazienti con funzionalità epatica compromessa; le raccomandazioni per il dosaggio non sono state stabilite. In pazienti con grave compromissione epatica e trattati con Triveram, deve essere effettuato un attento monitoraggio.
    Tenendo in considerazione l'effetto di atorvastatina, perindopril e amlodipina, Triveram è controindicato in pazienti con malattia del fegato in fase attiva o inspiegabile e persistente innalzamento delle transaminasi sieriche che superino di 3 volte il limite normale superiore. Triveram deve essere impiegato con cautela in pazienti con compromissione epatica ed in pazienti consumatori di rilevanti quantità di alcol e/o che hanno una storia di malattia del fegato. Se è richiesta una modifica della posologia, deve essere effettuata una titolazione dei singoli componenti.
    Effetti muscolo-scheletrici:
    Atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in rare occasioni può colpire il muscolo scheletrico e causare mialgia, miosite e miopatia, che possono evolvere in rabdomiolisi, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, caratterizzata da livelli marcatamente elevati di creatinchinasi (CK) (con valori 10 volte maggiori il normale –ULN-), mioglobinemia, e mioglobinuria che possono portare ad insufficienza renale.
    Ci sono state segnalazioni molto rare di una miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L'IMNM e clinicamente caratterizzata da una persistente debolezza muscolare prossimale e da un'elevata creatinchinasi sierica, che persistono nonostante l'interruzione del trattamento con statine, la positivita degli anticorpi anti-HMG CoA reduttasi e il miglioramento con agenti
    immunosoppressori.
    Misurazione della creatinchinasi:
    La creatinchinasi (CK) non deve essere misurata a seguito di un intenso esercizio fisico o in presenza di una qualsiasi plausibile causa alternativa di aumento di CK, in quanto ciò rende difficile l'interpretazione del dato. Se i livelli di CK sono significativamente alti al basale (> 5 volte ULN), i livelli devono essere rimisurati entro 5-7 giorni per confermare i risultati.
    Prima del trattamento:
    Atorvastatina deve essere prescritta con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello di CK deve essere misurato prima di iniziare il trattamento con una statina nelle seguenti condizioni:
    • Compromissione renale;
    • Ipotiroidismo;
    • Storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie;
    • Episodi pregressi di tossicità muscolare con una statina o un fibrato;
    • Storia di malattia epatica e/o di situazioni di consumo di rilevanti quantità di alcol;
    • Negli anziani (età > 70 anni) la necessità di tale misurazione deve essere considerata in funzione della presenza di altri fattori predisponenti la rabdomiolisi;
    • Situazioni in cui si può verificare un aumento nei livelli plasmatici, come ad esempio in caso di interazioni (vedere paragrafo 4.5) e per particolari popolazioni, incluse le sottopopolazioni genetiche (vedere paragrafo 5.2).
    In tali situazioni, il rischio del trattamento deve essere considerato in relazione al possibile beneficio, e va effettuato il monitoraggio clinico.
    Se al basale i livelli di CK sono significativamente elevati (> 5 volte ULN), il trattamento non deve essere iniziato.
    Durante il trattamento:
    • Ai pazienti deve essere chiesto di riferire prontamente al medico in caso di dolore, crampi o debolezza muscolare, soprattutto se accompagnati da malessere o febbre.
    • Se tali sintomi si verificano mentre un paziente è in trattamento con Triveram, devono essere misurati i livelli di CK. Se tali livelli risultano essere significativamente elevati (> 5 volte ULN), il trattamento deve essere interrotto.
    • Se i sintomi muscolari sono gravi e causano fastidio quotidiano, anche se i livelli di CK sono aumentati sino a valori ≤ 5 volte ULN, deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento.
    • Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CK tornano alla normalità, possono essere presi in considerazione la re-introduzione di atorvastatina o l'introduzione di una statina alternativa al dosaggio più basso e sotto stretto monitoraggio.
    • Triveram deve essere interrotto immediatamente se si manifesta un aumento clinicamente significativo dei livelli di CK (> 10 volte ULN), o se la rabdomiolisi viene diagnosticata o ritenuta sospetta.
    Trattamento concomitante con altri medicinali:
    A causa della presenza di atorvastatina, il rischio di rabdomiolisi aumenta quando Triveram viene somministrato in concomitanza con alcuni medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di atorvastatina, come, ad es., i potenti inibitori del CYP3A4 o le proteine di trasporto (ad es., ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, letermovir e inibitori della proteasi dell'HIV, tra cui ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, tipranavir/ritonavir, etc.). Il rischio di miopatia può essere aumentato con l'uso concomitante di gemfibrozil e altri derivati dell'acido fibrico, antivirali per il trattamento dell'epatite C (HCV) (boceprevir, telaprevir, elbasvir/grazoprevir, ledipasvir/sofosbuvir), eritromicina, niacina o ezetimibe. Se possibile, devono essere prese in considerazione terapie alternative (senza interazioni), in sostituzione di tali medicinali.
    Nei casi in cui è necessaria la co-somministrazione di questi medicinali con Triveram, il beneficio ed il rischio del trattamento concomitante devono essere considerati con attenzione. Quando i pazienti ricevono medicinali che aumentano la concentrazione plasmatica di atorvastatina, si raccomanda la somministrazione di una dose massima più bassa di atorvastatina, e deve pertanto essere presa in considerazione una titolazione dei singoli componenti verso dosaggi inferiori.
    Inoltre, nel caso di potenti inibitori del CYP3A4, deve essere preso in considerazione un dosaggio iniziale di atorvastatina più basso e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti (vedere paragrafo 4.5).
    A causa della presenza di atorvastatina, Triveram non può essere co-somministrato con formulazioni di acido fusidico per via sistemica o assunto nei 7 giorni successivi al termine del trattamento con acido fusidico. In pazienti in cui l'assunzione di acido fusidico per via sistemica è considerata essenziale, il trattamento a base di statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) in pazienti che assumevano acido fusidico in combinazione con le statine (vedere paragrafo 4.5). Al paziente deve essere consigliato di consultare immediatamente il medico se si verificano sintomi quali debolezza muscolare, dolore o indolenzimento.
    La terapia con statine può essere ripresa sette giorni dopo l'assunzione dell'ultima dose di acido fusidico.
    In circostanze eccezionali, qualora sia necessario un uso prolungato di acido fusidico per via sistemica, come ad es. nel trattamento di gravi infezioni, la necessità di co-somministrare Triveram e acido fusidico, deve essere valutata caso per caso e sotto stretto controllo medico.
    Miastenia gravis, miastenia oculare
    In pochi casi è stato segnalato che le statine inducono de novo o aggravano la miastenia gravis o la miastenia oculare preesistenti (vedere paragrafo 4.8). In caso di peggioramento dei sintomi Triveram deve essere interrotto. Sono state segnalate recidive quando è stata (ri)somministrata la stessa statina o una statina diversa.
    Malattia polmonare interstiziale:
    Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale sono stati osservati con alcune statine, in particolare con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Si sono manifestate dispnea, tosse non produttiva e deterioramento delle condizioni generali di salute (astenia, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato la malattia polmonare interstiziale, la terapia con Triveram deve essere interrotta.
    Diabete mellito:
    Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come classe di composti, aumentano il glucosio nel sangue ed in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono produrre un livello di iperglicemia tale da rendere necessarie le normali cure del paziente diabetico. Tale rischio, tuttavia, è bilanciato dalla riduzione del rischio vascolare ottenuto con l'uso delle statine e quindi non dovrebbe essere motivo di interruzione del trattamento con Triveram. I pazienti a rischio (glucosio a digiuno 5,6-6,9 mmol/l, BMI > 30 kg/m², trigliceridi aumentati, ipertensione), devono essere monitorati sia a livello clinico che biochimico, quando trattati con Triveram e in accordo con linee guida nazionali.
    Nei pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o con insulina, il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento con medicinali contenenti un ACE inibitore, come ad es., Triveram (vedere paragrafo 4.5).
    Insufficienza cardiaca:
    Triveram deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca. In uno studio a lungo termine, controllato con placebo, condotto su pazienti con grave insufficienza cardiaca (classi III e IV di NYHA), l'incidenza di edema polmonare osservata è stata più alta nel gruppo trattato con amlodipina rispetto al gruppo trattato con placebo (vedere paragrafo 5.1). I medicinali contenenti bloccanti dei canali del calcio, incluso amlodipina, devono essere impiegati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, in quanto possono aumentare il rischio di sviluppare eventi cardiovascolari e di mortalità.
    Ipotensione:
    Gli ACE-inibitori, quali il perindopril, possono causare una caduta della pressione arteriosa. In pazienti con ipertensione non complicata, viene raramente osservata ipotensione sintomatica, ed è più probabile che si verifichi in pazienti che hanno avuto una deplezione di volume, ad es., a seguito di terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o che soffrono di grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, con o senza insufficienza renale associata, è stata osservata ipotensione sintomatica. Questo è più probabile che si verifichi in quei pazienti con forme più gravi di insufficienza cardiaca, come risulta dall'uso di alte dosi di diuretici dell'ansa, iponatriemia o compromissione renale. Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l'inizio della terapia e l'adattamento della dose devono essere strettamente monitorati (vedere paragrafo 4.8). Considerazioni analoghe valgono per i pazienti che soffrono di cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare, in cui un'eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare.
    In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che usualmente possono essere somministrate senza difficoltà, una volta che la pressione arteriosa è stata aumentata a seguito di incremento del volume plasmatico.
    In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia con pressione sanguigna normale o bassa, con perindopril può verificarsi un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Questo effetto è previsto e non rappresenta generalmente motivo di interruzione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, possono essere necessari una riduzione del dosaggio o l'interruzione del trattamento con Triveram.
    Stenosi della valvola aortica e della mitrale:
    Come con altri medicinali contenenti ACE inibitori, quali il perindopril, Triveram deve essere somministrato con cautela nei pazienti con stenosi mitralica o significativa stenosi aortica che non sia di alto grado. L'impiego di Triveram è controindicato nei pazienti con grave ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (vedere paragrafo 4.3).
    Trapianto di rene:
    Non esiste esperienza in merito alla somministrazione di perindopril arginina a pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale.
    Ipertensione renovascolare:
    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria, in caso di un unico rene funzionante, in trattamento con ACE inibitori, vi è un aumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento con diuretici può essere un fattore contribuente. In pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale, in caso di modifiche anche lievi dei livelli di creatinina sierica, può verificarsi una perdita della funzionalità renale.
    Compromissione renale:
    Triveram può essere somministrato a pazienti con clearance della creatinina ≥ 60 ml/min, e non è idoneo per i pazienti con clearance della creatinina < 60 ml/min (compromissione renale da moderata a grave). In questi pazienti si raccomanda un adattamento individuale della dose sui singoli componenti. Per i pazienti con compromissione renale, il monitoraggio di routine di potassio e creatinina fanno parte della normale pratica medica (vedere paragrafo 4.8).
    Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione conseguente l'inizio della terapia con ACE-inibitori, come il perindopril, può portare ad un'ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione, è stata osservata insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
    In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o con stenosi dell'arteria di un solo rene, che sono stati trattati con ACE-inibitori, sono stati osservati aumenti dell'urea ematica e della creatinina sierica, generalmente reversibili dopo interruzione della terapia. Ciò è probabile si verifichi soprattutto in pazienti con insufficienza renale. Se è anche presente ipertensione renovascolare vi è un aumentato rischio di grave ipotensione ed insufficienza renale.
    Alcuni pazienti ipertesi senza una evidente e preesistente malattia vascolare renale, hanno sviluppato aumenti dell'urea ematica e della creatinina sierica, di solito lievi e transitori, soprattutto quando il perindopril è stato somministrato in concomitanza con un diuretico. Questo è più probabile che si verifichi in pazienti con una preesistente compromissione renale. Può essere necessaria una riduzione del dosaggio e/o la sospensione del diuretico e/o di Triveram.
    Amlodipina può essere impiegata a dosi normali in pazienti con insufficienza renale. Le variazioni di concentrazione plasmatica di amlodipina non sono correlate al grado di compromissione renale. Amlodipina non è dializzabile.
    In pazienti con insufficienza renale, l'effetto della combinazione di Triveram non è stato testato. Le dosi di Triveram devono rispettare le raccomandazioni di dosaggio dei singoli componenti assunti separatamente.
    Pazienti sottoposti a emodialisi:
    In pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso, e trattati contemporaneamente con un ACE-inibitore, sono state segnalate reazioni anafilattoidi. In tali pazienti si deve prendere in considerazione l'uso di un differente tipo di membrane per dialisi o utilizzare una diversa classe di medicinali antiipertensivi.
    Ipersensibilità/Angioedema:
    In pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, sono stati raramente osservati angioedema di viso, estremità, labbra, mucose, lingua, glottide e/o laringe, (vedere paragrafo 4.8). Ciò può verificarsi in un qualsiasi momento, durante la terapia. In questi casi, Triveram deve essere immediatamente interrotto e deve essere iniziato un appropriato monitoraggio che deve continuare fino a completa risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui il gonfiore si limiti a viso e labbra, la condizione generalmente si risolve senza trattamento, sebbene la somministrazione di antistaminici sia utile per alleviare i sintomi.
    L'angioedema associato a edema laringeo, può essere fatale. Qualora vi sia un coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, che possono provocare ostruzione delle vie aeree, deve essere immediatamente adottata la terapia d'emergenza. Ciò può includere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Il paziente deve essere posto sotto stretto controllo medico fino a quando non si verifica la risoluzione completa e permanente dei sintomi.
    I pazienti con una storia di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, durante il trattamento con Triveram, possono essere a più alto rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3).
    In pazienti trattati con ACE-inibitori è stato raramente osservato angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era un precedente edema facciale ed i livelli di esterasi C-1 erano normali. L'angioedema è stato diagnosticato con procedure quali TAC addominale, o ecografia o un intervento chirurgico, ed i sintomi si sono risolti dopo interruzione della somministrazione dell'ACE-inibitore. L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti trattati con Triveram che presentano dolore addominale.
    L'uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartan è controindicato a causa dell'aumentato rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. Se il trattamento con sacubitril/valsartan viene interrotto, la terapia con perindopril non deve essere cominciata prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). L'uso concomitante di ACE inibitori con NEP inibitori (ad es. racecadotril), inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (ad es. linagliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin) può aumentare il rischio di angioedema (ad es. gonfiore del tratto respiratorio o della lingua, con o senza insufficienza respiratoria) (vedere paragrafo 4.5). Il trattamento con racecadotril, inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (ad es. linagliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin) deve essere cominciato con cautela in pazienti già in terapia con ACE inibitori.
    Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL):
    Pazienti trattati con ACE-inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destrano solfato, hanno raramente manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. È stato possibile evitare tali reazioni sospendendo temporaneamente, prima di ogni aferesi, la terapia con l'ACE-inibitore.
    Reazioni anafilattoidi durante la desensibilizzazione:
    I pazienti in trattamento con medicinali contenenti ACE-inibitori, come ad es., Triveram, durante il trattamento di desensibilizzazione (ad es., veleno di imenotteri), hanno manifestato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti è stato possibile evitare tali reazioni a seguito di temporanea sospensione degli ACE-inibitori, ma sono ricomparse in caso di riesposizione accidentale.
    Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia:
    In pazienti trattati con ACE-inibitori, sono stati evidenziati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale ed in assenza di altri fattori di complicazione, la neutropenia si verifica raramente. Triveram deve essere impiegato con estrema cautela nei pazienti con malattia vascolare del collagene, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide, o una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente nei casi di un preesistente danno della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. Se Triveram è utilizzato in questi pazienti, è consigliato il monitoraggio periodico della conta dei globuli bianchi ed i pazienti devono essere informati di riferire qualsiasi segno di infezione (ad es., mal di gola, febbre).
    Etnia:
    Gli ACE inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri rispetto ai pazienti non neri. Nei pazienti neri, Triveram, che contiene l'ACE inibitore perindopril, può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa, rispetto a pazienti non neri, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di stati di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.
    Tosse:
    È stata osservata tosse con l'uso degli ACE-inibitori. Tipicamente, la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con l'interruzione della terapia. La tosse indotta da ACE inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale di tosse nei pazienti trattati con Triveram.
    Chirurgia/anestesia:
    Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, Triveram può bloccare la formazione secondaria di angiotensina II per compensare il rilascio di renina. Il trattamento deve essere interrotto il giorno prima dell'intervento chirurgico. Se si verifica ipotensione e si ritiene essere dovuta a questo meccanismo, può essere corretta mediante espansione del volume plasmatico.
    Iperpotassiemia:
    In alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, si sono osservati aumenti del potassio sierico. Gli ACE inibitori possono causare iperkaliemia in quanto inibiscono il rilascio di aldosterone. L'effetto è solitamente non significativo in pazienti con una normale funzione renale. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperpotassiemia includono quelli causati da insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, età (> 70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (ad es., spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; o quei pazienti che assumono altri medicinali associati ad un aumento del potassio sierico (ad es. eparina, co-trimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo) e in particolare antagonisti dell'aldosterone o bloccanti dei recettori dell'angiotensina. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa, può portare ad un significativo aumento del potassio sierico. L'iperkaliemia può causare gravi aritmie, talvolta fatali. I diuretici risparmiatori di potassio e i bloccanti dei recettori dell'angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti che assumono ACE inibitori e devono essere monitorati il potassio sierico e la funzione renale. Se l'uso concomitante dei medicinali sopra citati con Triveram è ritenuto opportuno, tali medicinali devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
    Combinazione con il litio:
    Va evitata la somministrazione di litio e di medicinali contenenti perindopril, come Triveram, (vedere paragrafo 4.5).
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS):
    Esiste evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzione renale (inclusa insufficienza renale acuta). Va evitato il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, questa dovrebbe avvenire solo sotto supervisione di uno specialista e soggetta a frequente ed attento monitoraggio di funzionalità renale, elettroliti e pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere impiegati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Aldosteronismo primario:
    I pazienti con iperaldosteronismo primario generalmente non rispondono alla terapia con farmaci anti-ipertensivi che agiscono per inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di questo farmaco non è raccomandato.
    Eccipienti:
    A causa della presenza di lattosio, i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, malassorbimento di glucosio-galattosio, o totale deficienza dell'enzima lattasi, non devono assumere Triveram.
    Livelli di sodio:
    Triveram contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè è essenzialmente "senza sodio".

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Triveram
    I dati provenienti da studi clinici hanno mostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa insufficienza renale acuta), rispetto all'uso di un singolo agente che agisce sul RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Non sono stati condotti studi di interazione farmacologica con Triveram ed altri medicinali, anche se sono stati condotti studi con atorvastatina, perindopril e amlodipina separatamente. I risultati di questi studi sono di seguito illustrati.
    Farmaci che aumentano il rischio di angioedema
    L'uso concomitante di ACE inibitori con sacubitril/valsartan è controindicata perché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. Il trattamento con perindopril non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    L'uso concomitante di ACE inibitori con racecadotril, inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (ad es. linagliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin) possono causare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
    Medicinali che inducono iperpotassiemia:
    Sebbene il potassio sierico di solito rimanga entro i limiti normali, in alcuni pazienti trattati con Triveram può verificarsi iperkaliemia. Alcuni medicinali o classi terapeutiche possono aumentare l'incidenza di iperpotassiemia: aliskiren, sali di potassio (ad es. spirolattone, triamterene o amiloride),, diuretici risparmiatori di potassio, ACE-inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, FANS, eparine, trimetoprim, agenti immunosoppressori quali ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim e cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo), poiché il trimetoprim è noto per agire come diuretico risparmiatore di potassio come l'amiloride. L'associazione di questi medicinali aumenta il rischio di iperpotassiemia. Pertanto, la combinazione di Triveram con i medicinali sopraindicati non è raccomandata. Se l'uso concomitante è indicato, devono essere somministrati con attenzione e con un frequente monitoraggio dei livelli sierici di potassio.
    Controindicazioni all'uso combinato (vedere paragrafo 4.3):
    Componente
    Interazione nota con il medicinale
    Interazione con altri medicinali
    Perindopril
    Aliskiren
    La terapia concomitante con Triveram e aliskiren è controindicata in pazienti con diabete mellito o insufficienza renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m2), a causa del rischio di iperpotassiemia, peggioramento della funzionalità renale ed aumento di morbilità e mortalità cardiovascolare.
    Trattamenti extracorporei
    I trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente come la dialisi o l'emofiltrazione con alcuni tipi di membrane ad alto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) e l'aferesi delle lipoproteine a bassa densità con destrano solfato, a causa dell'aumentato rischio di reazioni anafilattoidi gravi (vedere paragrafo 4.3). Se tali trattamenti sono necessari, dovrebbe essere considerato l'utilizzo di un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi.
    Atorvastatina
    Glecaprevir/pibrentasvir
    La terapia concomitante con Triveram è controindicata a causa dell'incremento del rischio di miopatia.
    Uso concomitante da evitare (vedere paragrafo 4.4):
    Componente
    Interazione nota con il medicinale
    Interazione con altri medicinali
    Atorvastatina
    Potenti inibitori del CYP3A4
    L'atorvastatina è metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4) ed è un substrato delle proteine di trasporto epatiche, ad es., del polipeptide trasportatore di anioni organici 1B1 (OATP1B1) e 1B3 (OATP1B3). I metaboliti di atorvastatina sono substrati di OATP1B1. Atorvastatina è inoltre identificata come un substrato dei trasportatori di efflusso glicoproteina-P (P-gp) e della Proteina della Resistenza del Cancro al Seno (BCRP), che potrebbero limitare l'assorbimento intestinale e la clearance biliare di atorvastatina (vedere paragrafo 5.2). La somministrazione concomitante di medicinali inibitori del CYP3A4 o di proteine di trasporto può portare all'aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e ad un aumentato rischio di miopatia. Il rischio può essere altresì aumentato dalla concomitante somministrazione di atorvastatina con altri medicinali che hanno potenzialmente la capacità di indurre miopatia, come i derivati dell'acido fibrico e l'ezetimibe (vedere paragrafo 4.4).
    È stato dimostrato che potenti inibitori del CYP3A4 inducono marcati incrementi delle concentrazioni di atorvastatina. La co-somministrazione di potenti inibitori del CYP3A4 (come ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, alcuni antivirali utilizzati nel trattamento dell'HCV (ad es. elbasvir/grazoprevir) e inibitori delle proteasi dell'HIV, inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, etc.) con Triveram deve essere evitata laddove possibile. Nei casi in cui la co-somministrazione di questi medicinali con Triveram non possa essere evitata, si deve prendere in considerazione Triveram contenente dosi inferiori di atorvastatina, e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico del paziente (vedere tabella 1).
    Perindopril
    Aliskiren
    In pazienti diversi dai diabetici o con compromissione renale, il trattamento concomitante con Triveram e aliskiren va evitato.
    Terapia concomitante con ACE inibitore e bloccante del recettore dell'angiotensina
    È riportato in letteratura che in pazienti con riconosciuta malattia aterosclerotica, insufficienza cardiaca, o con diabete con danno d'organo, la terapia concomitante con un ACE inibitore, come perindopril contenuto in Triveram, ed un bloccante del recettore dell'angiotensina, è associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperpotassiemia, e peggioramento della funzione renale (inclusa l'insufficienza renale acuta), in confronto all'impiego di un singolo agente con azione sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Il duplice blocco (ad es., combinando un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina II) deve essere limitato a singoli e definiti casi con stretto monitoraggio della funzionalità renale, dei livelli di potassio e della pressione arteriosa.
    Estramustina
    Rischio di aumentate reazioni avverse come edema angioneurotico (angioedema).
    Litio
    Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicità. Va evitato l'uso di Triveram con il litio, ma se tale associazione risultasse necessaria, si deve effettuare un attento monitoraggio dei livelli di litio nel siero (vedere paragrafo 4.4.).
     
     
    Diuretici risparmiatori di potassio (ad es. triamterene, amiloride, eplerenone, spironolattone), sali di potassio
    Questi medicinali sono noti per provocare iperpotassiemia (potenzialmente letale), specialmente in presenza di compromissione renale (effetti iperpotassiemia aggiuntivi). La combinazione di Triveram con questi medicinali va evitata (vedere paragrafo 4.4). Se, nonostante ciò, l'uso concomitante fosse indicato, essi devono essere utilizzati con cautela e con frequente monitoraggio dei livelli di potassio sierico e della creatinina.
    Amlodipina
    Dantrolene (infusione)
    Negli animali, dopo somministrazione di dantrolene per via endovenosa e di verapamil, si sono osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati con iperpotassiemia. A causa del rischio di iperpotassiemia, si raccomanda di evitare la co-somministrazione di medicinali contenenti bloccanti dei canali del calcio come Triveram in pazienti suscettibili di sviluppare ipertermia e nel trattamento dell'ipertermia maligna.
    Atorvastatina/Amlodipina
    Pompelmo o succo di pompelmo
    Va evitata la co-somministrazione di abbondanti quantità di succo di pompelmo e atorvastatina (vedere tabella 1).
    Va evitata la somministrazione di Triveram, che contiene amlodipina, con pompelmo o succo di pompelmo, poiché in alcuni pazienti può aumentare la biodisponibilità, con conseguente incremento dell'effetto di abbassamento della pressione sanguigna.
    Uso concomitante che richiede precauzioni particolari:
    Componente
    Interazione nota con il medicinale
    Interazione con altri medicinali
    Atorvastatina
    Inibitori moderati del CYP3A4
    Gli inibitori moderati del CYP3A4 (ad es., eritromicina, diltiazem, verapamil e fluconazolo) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina (vedere tabella 1). È stato osservato che l'uso combinato di eritromicina e statine aumenta il rischio di miopatia. Non sono stati effettuati studi di interazione che abbiano valutato gli effetti di amiodarone o verapamil su atorvastatina. Sia amiodarone che verapamil sono noti per inibire l'attività del CYP3A4 e la co-somministrazione con atorvastatina può comportare un aumento dell'esposizione all'atorvastatina. Pertanto, deve essere presa in considerazione una dose massima più bassa del componente atorvastatina presente in Triveram e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico del paziente quando il prodotto è impiegato in concomitanza con inibitori moderati del CYP3A4. È raccomandato un appropriato monitoraggio clinico dopo l'inizio del trattamento con l'inibitore o a seguito di successivi adattamenti della dose.
    Induttori del CYP3A4
    La somministrazione concomitante di atorvastatina con induttori del citocromo P450 3A (ad es., efavirenz, rifampicina, erba di San Giovanni) può portare a riduzioni variabili delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina (vedere tabella 1). A causa del doppio meccanismo di interazione della rifampicina (induzione del citocromo P450 3A ed inibizione del trasportatore epatocitico della ricaptazione OATP1B1), la somministrazione simultanea di Triveram con rifampicina è raccomandata, poiché la somministrazione ritardata di atorvastatina dopo la somministrazione di rifampicina è stata associata ad una riduzione significativa di concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. L'effetto della rifampicina sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti è, tuttavia, sconosciuto e se la somministrazione concomitante non può essere evitata, i pazienti devono essere attentamente monitorati.
    Digossina
    Quando vengono co-somministrate dosi multiple di digossina e 10 mg di atorvastatina, le concentrazioni di digossina allo stato stazionario (steady-state) aumentano leggermente (vedere tabella 2). I pazienti che assumono digossina devono essere appropriatamente monitorati.
    Ezetimibe
    L'uso di ezetimibe da solo è associato ad eventi muscolari, inclusa la rabdomiolisi. Il rischio di questi eventi può pertanto aumentare con l'uso concomitante di ezetimibe e Triveram. È raccomandato un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Acido fusidico
    La somministrazione concomitante di acido fusidico per via sistemica e statine, può aumentare il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi. Il meccanismo di questa interazione (se di natura farmacodinamica e/o farmacocinetica) è ancora sconosciuto. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) in pazienti che assumevano questa combinazione.
    Se il trattamento con acido fusidico per via sistemica è necessario, l'assunzione di Triveram deve essere interrotta per tutta la durata del trattamento con acido fusidico (vedere paragrafo 4.4).
    Gemfibrozil/derivati dell'acido fibrico
    L'uso di fibrati da soli è occasionalmente associato ad eventi muscolari correlati, inclusa la rabdomiolisi (vedere tabella 1). Il rischio di questi eventi può aumentare con l'uso concomitante di derivati dell'acido fibrico e atorvastatina. Se la somministrazione simultanea non può essere evitata, per raggiungere l'obiettivo terapeutico, deve essere usato Triveram in cui è presente il dosaggio più basso di atorvastatina, ed il paziente deve essere appropriatamente monitorato (vedere paragrafo 4.4).
    Inibitori delle proteine di trasporto
    Gli inibitori delle proteine di trasporto (ad es., ciclosporina, letermovir) possono aumentare l'esposizione sistemica all'atorvastatina (vedere tabella 1). L'effetto dell'inibizione dei trasportatori epatociti della ricaptazione sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti è sconosciuto. Se la somministrazione concomitante non può essere evitata, si deve procedere alla riduzione della dose ed al monitoraggio clinico relativo all'efficacia.
    L'utilizzo di Triveram non è raccomandato in pazienti che assumono letermovir in concomitanza con ciclosporina (vedere paragrafo 4.4).
     
    Warfarin
    In uno studio clinico condotto su pazienti sottoposti a terapia cronica con warfarin, la co-somministrazione giornaliera di 80 mg di atorvastatina con warfarin ha causato una lieve riduzione di circa 1,7 secondi nel tempo di protrombina, durante i primi 4 giorni di terapia, tempo che è ritornato a valori normali entro 15 giorni di trattamento con atorvastatina. Sebbene siano stati riportati rarissimi casi clinicamente rilevanti di interazioni con anticoagulanti, nei pazienti che assumono anticoagulanti cumarinici, il tempo di protrombina deve essere verificato prima di iniziare il trattamento con Triveram ed abbastanza frequentemente nella fase iniziale della terapia per garantire che non si verifichino alterazioni significative del tempo di protrombina. Una volta che è stato accertato un tempo di protrombina stabile, i tempi di protrombina possono essere monitorati agli intervalli di tempo usualmente raccomandati per i pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici. Se la dose della componente di atorvastatina presente in Triveram cambia o è discontinua, deve essere ripetuta la stessa procedura. In pazienti che non assumono anticoagulanti, la terapia con atorvastatina non è stata associata a sanguinamento o a cambiamenti del tempo di protrombina.
    Perindopril
    Agenti antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemici orali)
    Studi epidemiologici suggeriscono che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) può causare un aumentato effetto di riduzione del glucosio nel sangue, con il rischio di ipoglicemia. Sembra sia più probabile che questo fenomeno si manifesti durante le prime settimane del trattamento combinato e nei pazienti con compromissione renale. Il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento.
    Baclofene
    Maggiore effetto antipertensivo. Monitorare la pressione sanguigna e se necessario adattare il dosaggio del farmaco antipertensivo.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (incluso acido acetilsalicilico ≥ 3 g/giorno)

     

     
    Quando gli ACE-inibitori vengono somministrati contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (ad es., acido acetilsalicilico, a regimi di dosaggio antinfiammatorio, inibitori COX-2 e FANS non selettivi), si può verificare una riduzione dell'effetto antipertensivo.
    L'uso contemporaneo di ACE-inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalità renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, ed un aumento del potassio sierico, soprattutto nei pazienti con pre-esistente ridotta funzionalità renale. L'associazione di Triveram con FANS deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani.
    I pazienti devono essere adeguatamente idratati e, dopo l'inizio della terapia concomitante, deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale ed, in seguito, periodicamente.
    Amlodipina
    Inibitori del CYP3A4
    L'uso concomitante di amlodipina con inibitori forti o moderati del CYP3A4 (inibitori delle proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina, verapamil o diltiazem), può dare luogo ad un significativo aumento dell'esposizione verso amlodipina.
    Nei soggetti anziani, le conseguenze cliniche di tali variazioni farmacocinetiche possono risultare più pronunciate. Pertanto possono essere richiesti il monitoraggio clinico e l'adattamento della dose. Il rischio di ipotensione in pazienti che ricevono claritromicina con amlodipina è aumentato. Quando amlodipina è co-somministrata con claritromicina, si raccomanda una più stretta osservazione dei pazienti.
    Induttori del CYP3A4
    L'uso concomitante degli induttori del CYP3A4 può far variare le concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Pertanto, la pressione del sangue deve essere controllata e deve essere presa in considerazione una regolazione del dosaggio sia durante che dopo la somministrazione concomitante, in particolare, con gli induttori potenti del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, hypericum perforatum).
    Uso concomitante da tenere in considerazione:
    Componente
    Interazione nota con il medicinale
    Interazione con altri medicinali
     
    Atorvastatina
    Colchicina
    Nonostante non siano stati condotti studi di interazione tra atorvastatina e colchicina, sono stati osservati casi di miopatia a seguito di loro co-somministrazione, e si deve dunque usare cautela nel prescrivere atorvastatina insieme con colchicina.
    Colestipolo
    Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi possono essere più basse (di circa il 25%) quando colestipolo viene co-somministrato con atorvastatina. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando atorvastatina e colestipolo sono stati somministrati insieme, rispetto a quando gli stessi sono stati somministrati separatamente.
    Contraccettivi orali
    La co-somministrazione di atorvastatina con un contraccettivo orale produce l'aumento delle concentrazioni plasmatiche di noretindrone e di etinilestradiolo (vedere tabella 2).
    Perindopril
     
     
    Simpaticomimetici
    I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori.
    Antidepressivi triciclici/ Antipsicotici/Anestetici
    L'uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici, con ACE-inibitori, può risultare nell'ulteriore riduzione della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4).
    Oro
    Raramente sono state osservate reazioni nitrito di (i sintomi includono vampate alla faccia, nausea, vomito e ipotensione), in pazienti in trattamento con oro per via iniettabile (sodio aurotiomalato) e concomitante terapia con ACE-inibitori, incluso perindopril.
    Amlodipina
    Digossina, atorvastatina o warfarin
    In studi clinici di interazione, amlodipina non ha modificato la farmacocinetica di atorvastatina, digossina o warfarin.
    Tacrolimus
    Il rischio di elevati livelli di tacrolimus nel sangue è aumentato quando è co-somministrata amlodipina.
    Per evitare tossicità di tacrolimus, la somministrazione di amlodipina in un paziente trattato con tacrolimus richiede il monitoraggio dei livelli di tacrolimus nel sangue e un aggiustamento della dose di tacrolimus quando necessario.
    Meccanismo target di Rapamicina (inibitore di mTOR)
    Gli inibitori di mTOR come sirolimus, temsirolimus ed everolimus, sono substrati dell'enzima CYP3A. Amlodipina è un debole inibitore di CYP3A. Quando gli inibitori di mTOR sono utilizzati in combinazione con amlodipina, può aumentare l'esposizione agli inibitori di mTOR.
    Ciclosporina
    Non sono stati condotti studi di interazione tra ciclosporina e amlodipina in volontari sani o altre popolazioni, ad eccezione di pazienti sottoposti a trapianto del rene, dove sono state osservate aumenti variabili delle concentrazioni di ciclosporina (mediamente tra 0% - 40%). Bisogna considerare un monitoraggio dei livelli di ciclosporina in pazienti con trapianto del rene e uso di amlodipina. A seconda delle necessità, vanno effettuate delle riduzioni di dose di ciclosporina.
    Perindopril / Amlodipina
    Agenti antipertensivi e vasodilatatori
    L'uso concomitante di questi agenti può aumentare gli effetti ipotensivi di Triveram. L'uso concomitante con nitroglicerina ed altri nitrati, o altri vasodilatatori, può ridurre ulteriormente la pressione sanguigna.
    Tabella 1. Effetto della co-somministrazione del medicinale sulla farmacocinetica di atorvastatina
    Medicinale co-somministrato e regime di dosaggio
    Atorvastatina
    Dose
    Rapporto di AUC&
    Raccomandazione clinica#
    Tipranavir 500 mg BID/Ritonavir 200 mg BID, 8 giorni (giorni da 14 a 21)
    40 mg al giorno 1,
    10 mg al giorno 20
     9,4
    Nel caso in cui la co-somministrazione con atorvastatina sia necessaria, non superare i 10 mg di atorvastatina al giorno. È raccomandato il monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Telaprevir 750 mg, q8h, 10 giorni
    20 mg, SD
    7.9
    Ciclosporina 5,2 mg/kg/giorno,
    dose stabile
    10 mg, OD, per 28 giorni
    8,7
    Lopinavir 400 mg BID/ Ritonavir 100 mg BID, 14 giorni
    20 mg, OD, per 4 giorni
    5,9
    Nel caso in cui la co-somministrazione con l'atorvastatina sia necessaria, sono raccomandate dosi inferiori di mantenimento di atorvastatina.
    Con dosi di atorvastatina maggiori di 20 mg, è raccomandato il monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Claritromicina 500 mg BID, 9 giorni
    80 mg, OD, per 8 giorni
    4,5
    Saquinavir 400 mg BID/ Ritonavir (300 mg BID dai giorni 5-7, aumentato a 400 mg BID al giorno 8), giorni 4-18, 30 min dopo la dose di atorvastatina
    40 mg, OD, per 4 giorni
    3,9
    Nel caso in cui la co-somministrazione con atorvastatina sia necessaria, sono raccomandate dosi di mantenimento più basse di atorvastatina.
    A dosi di atorvastatina che superano i 40 mg, è raccomandato il monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Darunavir 300 mg BID/
    Ritonavir 100 mg BID, 9 giorni
    10 mg, OD, per 4 giorni
    3,4
    Itraconazolo 200 mg OD, 4 giorni
    40 mg, SD
    3,3
    Fosamprenavir 700 mg BID/ Ritonavir 100 mg BID, 14 giorni
    10 mg, OD, per 4 giorni
    2,5
    Fosamprenavir 1400 mg BID, 14 giorni
    10 mg, OD, per 4 giorni
    2,3
    Letermovir 480 mg OD, 10 giorni
    20 mg, SD
    3,29
    Durante la co-somministrazione con medicinali contenenti letermovir, la dose di atorvastatina non deve superare il dosaggio giornaliero di 20 mg.
    Nelfinavir 1250 mg BID, 14 giorni
    10 mg, OD, per
    28 giorni
    1,74^
    Nessuna raccomandazione specifica.
    Succo di pompelmo, 240 ml OD*
    40 mg, SD
    1,37
    Va evitata la concomitante assunzione di atorvastatina e di abbondanti quantità di succo di pompelmo.
    Diltiazem 240 mg OD, 28 giorni
    40 mg, SD
    1,51
    Dopo l'inizio della terapia o successivi adattamenti della dose di diltiazem, è raccomandato un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni
    10 mg, SD
    1,33
    Sono raccomandati una dose massima più bassa ed il monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Amlodipina 10 mg, dose singola
    80 mg, SD
    1,18
    Nessuna raccomandazione specifica.
    Cimetidina 300 mg QID, 2 settimane
    10 mg, OD, per 4-2 settimane
    1,00
    Nessuna raccomandazione specifica.
    Colestipol 10 g BID, 24 settimane
    40 mg, OD, per 8 settimane
    0.74**
    Nessuna raccomandazione specifica.
    Sospensione antiacida di magnesio ed alluminio idrossido, 30 ml QID, 17 giorni
    10 mg, OD, per 15 giorni
    0,66
    Nessuna raccomandazione specifica.
    Efavirenz 600 mg OD, 14 giorni
    10 mg per 3 giorni
    0,59
    Nessuna raccomandazione specifica.
    Rifampicina 600 mg OD, 7 giorni (co-somministrazione)
    40 mg SD
    1,12
    Se la co-somministrazione non può essere evitata, è raccomandata la co-somministrazione simultanea di atorvastatina con rifampicina, accompagnata da monitoraggio clinico.
    Rifampicina 600 mg OD, 5 giorni (dosi separate)
    40 mg SD
    0,20
    Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni
    40 mg SD
    1,35
    Sono raccomandati una dose di partenza più bassa e monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Fenofibrato 160 mg OD, 7 giorni
    40 mg SD
    1,03
    Sono raccomandati una dose di partenza più bassa e monitoraggio clinico di questi pazienti.
    Boceprevir 800 mg TID, 7 giorni
    40 mg SD
    2,3
    Sono raccomandati una dose di partenza più bassa e monitoraggio clinico di questi pazienti. Durante la co-somministrazione con boceprevir, la dose di atorvastatina non deve superare il dosaggio giornaliero di 20 mg.
    Glecaprevir 400 mg OD/ Pibrentasvir 120 mg OD, 7 giorni
    10 mg OD per 7 giorni
    8,3
    La co-somministrazione con medicinali contenenti glecaprevir o pibrentasvir è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
    Elbasvir 50 mg OD / Grazoprevir 200 mg OD, 13 giorni
    10 mg SD
    1,95
    Durante la co-somministrazione con medicinali contenenti elbasvir o grazoprevir, la dose di atorvastatina non deve superare il dosaggio giornaliero di 20 mg.
    OD = una volta al giorno (once daily), SD = dose singola (single dose), BID = due volte al giorno (twice daily), QID = quattro volte al giorno (four times daily), TID = tre volte al giorno (three times daily).
    L'incremento è indicato come “↑”, la riduzione come “↓”
    &I dati forniti come variazione di “x volte” rappresentano un semplice rapporto tra co-somministrazione e somministrazione di atorvastatina da sola (ad es., 1-volta = nessun cambiamento). I dati forniti come variazione % rappresentano la differenza % relativa alla sola atorvastatina (ad es., 0% = nessun cambiamento).
    #Vedere paragrafi 4.4 e 4.5 per il significato clinico.
    *Contiene una o più componenti che inibiscono CYP3A4 e può causare l'aumento delle concentrazioni plasmatiche del medicinale metabolizzato da CYP3A4. L'assunzione di un bicchiere da 240 ml di succo di pompelmo ha provocato una riduzione dell'AUC del 20,4% per il metabolita orto idrossi attivo. Abbondanti quantità di succo di pompelmo (oltre 1,2 l al giorno per 5 giorni) hanno provocato un aumento dell'AUC di atorvastatina di 2,5 volte e l'AUC del componente attivo (atorvastatina e metaboliti) e gli inibitori di HMG-CoA reduttasi di 1,3 volte.
    ^ Attività totale equivalente di atorvastatina
    ** Rapporto basato su un singolo campione prelevato 8-16 h dopo la somministrazione
    Tabella 2. Effetto di atorvastatina sulla farmacocinetica dei medicinali co-somministrati 
    Regime di dosaggio di atorvastatina
    Medicinale co-somministrato
    Medicinale/Dose (mg)
    Rapporto di AUC&
    Raccomandazione clinica
    80 mg, OD, per 10 giorni
    Digossina, 0,25 mg, OD, 20 giorni
    1,15
    I pazienti che assumono digossina devono essere monitorati in modo appropriato.
    40 mg, OD, per 22 giorni
    Contraccettivo orale OD, 2 mesi
    - Noretindrone, 1 mg
    - Etinilestradiolo, 35 mcg
    1,28
    1,19
    Nessuna raccomandazione specifica.
    80 mg, OD, per 15 giorni
    *Fenazone, 600 mg, SD
    1,03
    Nessuna raccomandazione specifica.
    10 mg, SD
    Tipranavir 500 mg, BID/ritonavir 200 mg BID, 7 giorni
    1,08
    Nessuna raccomandazione specifica.
    10 mg, OD, per 4 giorni
    Fosamprenavir 1400 mg, BID, 14 giorni
    0,73
    Nessuna raccomandazione specifica.
    10 mg, OD, per 4 giorni
    Fosamprenavir 700 mg BID/ritonavir 100 mg BID, 14 giorni
    0,99
    Nessuna raccomandazione specifica.
    OD = una volta al giorno, SD = dose singola, BID = due volte al giorno
    L'incremento è indicato come “↑”, la riduzione come “↓”
    & I dati forniti come variazione % rappresentano la differenza % relativa alla sola atorvastatina (ad es., 0% = nessun cambiamento).
    * La co-somministrazione di dosi multiple di atorvastatina e fenazone ha mostrato un effetto minimo o non rilevabile nella clearance di fenazone.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Triveram" insieme ad altri farmaci come “Acido Fusidico Teva”, “Alozof”, “Artiss”, “Aviflucox”, “Azonal”, “Canacid”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Crinozol”, “Diflucan - Capsula”, “Diflucan - Polvere”, “Dizolo”, “Elazor”, “Eritromicina Idi - Crema, Soluzione”, “Eritromicina Idi - Gel”, “Eritromicina Lattobionato Fisiopharma”, “Firacrono”, “Fluconazolo ABC”, “Fluconazolo Acord”, “Fluconazolo Almus”, “Fluconazolo Aurobindo”, “Fluconazolo B. Braun”, “Fluconazolo Bioindustria L.I.M.”, “Fluconazolo DOC Generici”, “Fluconazolo EG”, “Fluconazolo Galenica Senese”, “Fluconazolo Hexal”, “Fluconazolo Hikma”, “Fluconazolo Kabi”, “Fluconazolo Mylan”, “Fluconazolo Pensa”, “Fluconazolo Ratiopharm”, “Fluconazolo Sandoz”, “Fluconazolo Sun”, “Fluconazolo Zentiva”, “Flucostenol”, “Flukimex”, “Flumicon”, “Flumos”, “Fluores”, “Fucicort”, “Fucidin”, “Fucidin H”, “Fucimixbeta”, “Fucithalmic”, “Fungus”, “Fusapielbeta”, “Fusicutanbeta”, “Gemfibrozil DOC Generici”, “Gemfibrozil EG”, “Gemiflux”, “Genlip”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Ketoconazole HRA”, “Ketonova”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Klaider”, “Kloreniss”, “Kruklar”, “Lauromicina”, “Lefunzol”, “Lopid”, “Lucandiol”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Maviret - Compresse Rivestite”, “Maviret - Granulato”, “Miconix”, “Mukes”, “Nervaxon”, “Nizoblue”, “Nizoral - Crema”, “Nizoral - Shampoo”, “Noxafil - Compressa Gastroresistente”, “Noxafil - Sospensione”, “Posaconazolo Accord”, “Posaconazolo AHCL”, “Posaconazolo EG”, “Posaconazolo EG STADA”, “Posaconazolo Fresenius Kabi”, “Posaconazolo Mylan Pharma”, “Posaconazolo Mylan”, “Posaconazolo Sandoz”, “Posaconazolo Teva”, “Posaconazolo Tillomed”, “Posaconazolo Zentiva”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Riflax”, “Rifocin”, “Spendor”, “Sporanox - Capsula”, “Sporanox - Soluzione”, “Stadmycin”, “Tedim”, “Trazer”, “Triasporin - Capsula”, “Triasporin - Soluzione”, “Trimikos”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, “Vfend - Compresse Rivestite”, “Vfend - Polvere”, “Voriconazolo Accord”, “Voriconazolo Aristo”, “Voriconazolo Aurobindo”, “Voriconazolo Hikma”, “Voriconazolo Ibisqus”, “Voriconazolo Mylan”, “Voriconazolo Sandoz GMBH”, “Voriconazolo Sandoz”, “Voriconazolo Teva”, “Winch”, “Zamizol”, “Zerfun”, “Zineryt”, “Zoloder”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Triveram è controindicato durante la gravidanza e l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).
    Gravidanza
    Atorvastatina
    La sicurezza nelle donne in stato di gravidanza non è stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con atorvastatina nelle donne in stato di gravidanza. Sono state riportare rare segnalazioni di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori della HMG-CoA reduttasi. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Il trattamento delle madri con atorvastatina può ridurre nel feto i livelli di mevalonato, che è un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi è un processo cronico e normalmente l'interruzione di medicinali che riducono i lipidi durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto limitato sul rischio a lungo termine associato alla ipercolesterolemia primaria.
    Per tali ragioni atorvastatina non deve essere utilizzata in donne in stato di gravidanza, che stanno provando ad avere una gravidanza o sospettano una gravidanza. Il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto per tutta la durata della gravidanza o fino a conferma dell'assenza dello stato di gravidanza (vedere paragrafo 4.3.).
    Perindopril
    L'impiego di ACE-inibitori va evitato durante il primo trimestre di gravidanza. L'impiego di ACE-inibitori è controindicato durante il 2° e 3° trimestre e di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, un piccolo aumento del rischio non può essere escluso. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se del caso, deve essere iniziata una terapia alternativa.
    L'esposizione alla terapia con ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre è nota indurre fetotossicità umana (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3). In caso di esposizione ad un ACE-inibitore a partire dal secondo trimestre di gravidanza, va effettuato un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente monitorati per l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Amlodipina
    La sicurezza di amlodipina nella donna in stato di gravidanza, non è stata stabilita. Negli studi condotti sugli animali, ad alte dosi, è stata osservata tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Allattamento
    Atorvastatina
    Non è noto se atorvastatina o i suoi metaboliti sono escreti nel latte umano. Nei ratti, le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili a quelle rilevate nel latte (vedere paragrafo 5.3). A causa del rischio di gravi reazioni avverse, le donne che assumono atorvastatina non devono allattare al seno i loro bambini. Atorvastatina è controindicata durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).
    Perindopril
    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, perindopril va evitato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per il loro uso durante l'allattamento, in particolare quando si allatta un neonato o un infante prematuro.
    Amlodipina
    Amlodipina viene escreta nel latte materno. La porzione della dose materna ricevuta dal neonato è stata stimata con uno scarto interquartile del 3-7%, fino ad un massimo del 15%. L'effetto di amlodipina sui neonati non è conosciuto.
    Fertilità
    Le donne in età fertile devono adottare le appropriate misure contraccettive durante il trattamento con Triveram (vedere paragrafo 4.3).
    Atorvastatina
    In studi condotti sugli animali, atorvastatina non ha avuto effetti sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
    Perindopril
    Non si è verificato alcun effetto sulla capacità riproduttiva o sulla fertilità.
    Amlodipina
    Alterazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi sono state osservate in alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti. I dati clinici sono insufficienti per quanto riguarda il potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità. In uno studio condotto sui ratti, sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sugli effetti di Triveram sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.
    • Atorvastatina ha un effetto trascurabile sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Perindopril non ha una influenza diretta sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari, ma in alcuni pazienti possono verificarsi reazioni individuali correlate alla riduzione della pressione sanguigna, specialmente all'inizio del trattamento o in combinazione con un altro medicinale antipertensivo.
    • Amlodipina può avere una minima o modesta influenza sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Se i pazienti che assumono amlodipina soffrono di vertigini, mal di testa, affaticamento o nausea, la capacità di reazione può risultare compromessa.Sulla base di queste informazioni, nei pazienti che assumono Triveram la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari può essere compromessa. Si raccomanda cautela soprattutto all'inizio del trattamento.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Triveram
    Sommario del profilo di sicurezza:
    Le reazioni avverse più comunemente osservate con atorvastatina, perindopril e amlodipina, somministrati separatamente sono state: rinofaringite, ipersensibilità, iperglicemia, cefalea, dolore laringofaringeo, epistassi, stitichezza, flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea, cambio di abitudini intestinali, mialgia, artralgia, dolore agli arti, spasmi muscolari, tumefazione articolare, gonfiore alle caviglie, dolore dorsale, esami di funzionalità epatica anormali, aumento di creatinchinasi nel sangue, sonnolenza, capogiri, palpitazioni, rossore, dolore addominale, edema, affaticamento, parestesia, danni alla vista, diplopia, tinnito, vertigine, ipotensione, tosse, dispnea, vomito, disgeusia, esantema, prurito, astenia.
    Tabella riassuntiva delle reazioni avverse:
    I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento simultaneo di atorvastatina, perindopril e amlodipina, o somministrati singolarmente, e sono raggruppati per sistemi e organi secondo la classificazione MedDRA, secondo gli intervalli di frequenza, in base alla seguente convenzione:
    Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili). 
    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
    Effetti indesiderati
    Frequenza
    Atorvastatina
    Perindopril
    Amlodipina
    Infezioni ed infestazioni
    Nasofaringite
    Comune
    -
    -
    Rinite
    -
    Molto raro
    Non comune
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Trombocitopenia
    Raro
    Molto raro
    Molto raro
    Leucopenia/neutropenia
    -
    Molto raro
    Molto raro
    Eosinofilia
    -
    Non comune*
    -
    Agranulocitosi o pancitopenia
    -
    Molto raro
    -
    Anemia emolitica in pazienti con deficit congenito di G-6PDH
    -
    Molto raro
    -
    Disturbi del sistema immunitario
    Ipersensibilità
    Comune
    -
    Molto raro
    Anafilassi
    Molto raro
    -
    -
    Disturbi endocrini Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)   Raro  
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Iperglicemia
    Comune
    -
    Molto raro
    Ipoglicemia
    Non comune
    Non comune*
    -
    Iponatriemia
    -
    Non comune*
    -
    Iperpotassiemia, reversibile dopo interruzione (vedere paragrafo 4.4)
    -
    Non comune*
    -
    Anoressia
    Non comune
    -
    -
    Disturbi psichiatrici
    Insonnia
    Non comune
    -
    Non comune
    Umore alterato (inclusa ansia)
    -
    Non comune
    Non comune
    Disturbi del sonno
     
    Non comune
    -
    Depressione
    -
    Non comune*
    Non comune
    Incubi
    Non comune
    -
    -
    Stato confusionale
    -
    Molto raro
    Raro
    Patologie del sistema nervoso
    Sonnolenza
    -
    Non comune*
    Comune
    Vertigini
    Non comune
    Comune
    Comune
    Cefalea
    Comune
    Comune
    Comune
    Tremore
    -
    -
    Non comune
    Disgeusia
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Sincope
    -
    Non comune*
    Non comune
    Ipoestesia
    Non comune
    -
    Non comune
    Parestesia
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Ipertonia
    - - Molto raro
    Neuropatia periferica
    Raro - Molto raro
    Possibile ictus, secondario ad una eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
    -
    Molto raro
    -
    Amnesia
    Non comune
    -
    -
    Disfunzioni extrapiramidali (sindrome extrapiramidale).
    -
    -
    Non noto
    Miastenia gravis Non nota
    -
    -
    Patologie dell'occhio
    Danni alla vista
    Raro
    Comune
    Comune
    Diplopia
    -
    -
    Comune
    Visione offuscata
    Non comune
    -
    -
    Miastenia oculare Non nota
    -
    -
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Tinnito
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Vertigine
    -
    Comune
    -
    Perdita di udito
    Molto raro
    -
    -
    Patologie cardiache
    Infarto miocardico, secondario ad una eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
    -
    Molto raro
    Molto raro
    Angina pectoris (vedere paragrafo 4.4)
    -
    Molto raro
    -
    Aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale)
    -
    Molto raro
    Non comune
    Tachicardia
    -
    Non comune*
    -
    Palpitazioni
    -
    Non comune*
    Comune
    Patologie vascolari
    Ipotensione (ed effetti correlati all'ipotensione)
    -
    Comune
    Non comune
    Vasculite
    -
    Non comune*
    Molto raro
    Rossore
    -
    Raro*
    Comune
    Fenomeno di Raynaud
    -
    Non nota
    -
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Dolore laringofaringeo
    Comune
    -
    -
    Epistassi
    Comune
    -
    -
    Tosse
    -
    Comune
    Non comune
    Dispnea
    -
    Comune
    Comune
    Broncospasmo
    -
    Non comune
    -
    Polmonite eosinofila
    -
    Molto raro
    -
    Patologie gastrointestinali
    Nausea
    Common
    Comune
    Comune
    Vomito
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Dolore addominale superiore e inferiore
    Non comune
    Comune
    Comune
    Dispepsia
    Comune
    Comune
    Comune
    Diarrea
    Comune
    Comune
    Comune
    Stitichezza
    Comune
    Comune
    Comune
    Bocca secca
    -
    Non comune
    Non comune
    Pancreatite
    Non comune
    Molto raro
    Molto raro
    Gastrite
    -
    -
    Molto raro
    Iperplasia gengivale
    -
    -
    Molto raro
    Modificazione delle abitudini intestinali
    -
    -
    Comune
    Eruttazione
    Non comune
    -
    -
    Flatulenza
    Comune
    -
    -
    Patologie epatobiliari
    Epatite sia citolitica che colestatica (vedere paragrafo 4.4)
    Non comune
    Molto raro
    Molto raro
    Ittero
    -
    -
    Molto raro
    Colestasi
    Raro
    -
    -
    Insufficienza epatica
    Molto raro
    -
    -
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Prurito
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Orticaria
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Porpora
    -
    -
    Non comune
    Alterazione del colore della cute
    -
    -
    Non comune
    Iperidrosi
    -
    Non comune
    Non comune
    Esantema
    -
    -
    Non comune
    Alopecia
    Non comune
    -
    Non comune
    Angioedema (vedere paragrafo 4.4)
    Raro
    Non comune
    Molto raro
    Dermatite esfoliativa
    -
    -
    Molto raro
    Pemfigoide
    -
    Non comune*
    -
    Aggravamento della psoriasi
    -
    Raro*
    -
    Sindrome di Stevens-Johnson
    Raro
    -
    Molto raro
    Reazioni di fotosensibilità
    -
    Non comune*
    Molto raro
    Necrolisi tossica epidermica
    Raro
    -
    Non nota
    Eritema multiforme
    Raro
    Molto raro
    Molto raro
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Tumefazione articolare
    Comune
    -
    -
    Tumefazione della caviglia
    -
    -
    Comune
    Dolore agli arti
    Comune
    -
    -
    Artralgia
    Comune
    Non comune*
    Non comune
    Spasmi muscolari
    Comune
    Comune
    Comune
    Mialgia
    Comune
    Non comune*
    Non comune
    Dolore dorsale
    Comune
    -
    Non comune
    Dolore al collo
    Non comune
    -
    -
    Fatica muscolare
    Non comune
    -
    -
    Miopatia
    Raro
    -
    -
    Miosite
    Raro
    -
    -
    Rabdomiolisi
    Raro
    -
    -
    Lacerazione muscolare
    Raro
    -
    -
    Tendinopatia talvolta complicata da rottura
    Raro
    -
    -
    Sindrome simil-lupus 
    Molto raro
    -
    -
    Miopatia necrotizzante immuno-mediata (vedere paragrafo 4.4)
    Non nota
    -
    -
    Patologie renali e urinarie
    Disturbo della minzione
    -
    -
    Non comune
    Nicturia
    -
    -
    Non comune
    Pollachiuria
    -
    -
    Non comune
    Compromissione renale
    -
    Non comune
    -
    Compromissione renale acuta
    -
    Raro
    -
    Anuria/Oliguria   Raro*  
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Disfunzione erettile
    -
    Non comune
    Non comune
    Ginecomastia
    Molto raro
    -
    Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Non comune
    Comune
    Comune
    Affaticamento
    Non comune
    -
    Comune
    Edema
    -
    -
    Molto comune
    Dolore toracico
    Non comune
    Non comune*
    Non comune
    Dolore
    -
    -
    Non comune
    Malessere
    Non comune
    Non comune*
    Non comune
    Edema periferico
    Non comune
    Non comune*
    -
    Piressia
    Non comune
    Non comune*
    -
    Esami diagnostici
    Aumento dell'urea ematica
    -
    Non comune*
    -
    Aumento della creatinina ematica
    -
    Non comune*
    -
    Aumento degli enzimi epatici
    -
    Raro
    Molto raro**
    Aumento della bilirubina ematica
    -
    Raro
    -
    Aumento del peso
    Non comune
    -
    Non comune
    Globuli bianchi nelle urine positivi
    Non comune
    -
    -
    Calo ponderale
    -
    -
    Non comune
    Prova di funzionalità epatica anormale
    Comune
    -
    -
    Aumento della creatinchinasi ematica
    Comune
    -
    -
    Diminuzione di emoglobina ed ematocrito
    -
    Molto raro
    -
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
    Caduta
    -
    Non comune*
    -
    * Frequenza calcolata dagli studi clinici per gli eventi avversi rilevati da segnalazioni spontanee
    ** Principalmente associato alla colestasi
    In pazienti trattati con atorvastatina, come per gli altri inibitori della HMG-Co reduttasi, è stato osservato l'aumento delle transaminasi sieriche. Questi cambiamenti sono stati generalmente lievi, transitori e non richiedono l'interruzione del trattamento. Innalzamenti delle transaminasi sieriche clinicamente importanti (> 3 volte il limite normale superiore) si sono verificati nello 0,8% dei pazienti trattati con atorvastatina. Questi aumenti sono stati dose-dipendenti e reversibili in tutti i pazienti.
    In studi clinici, livelli elevati di creatinchinasi sierica (CK) superiori a 3 volte il limite normale superiore, si sono verificati nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, in modo simile ad altri inibitori della HMG-CoA reduttasi posti. Livelli superiori a 10 volte il limite normale superiore si sono verificati nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina (vedere paragrafo 4.4).
    I seguenti eventi avversi sono stati osservati con alcune statine:
    • Disfunzione sessuale
    • Depressione
    • Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, in particolare con terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4)
    • Diabete Mellito: la frequenza dipenderà dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5,6 mmol/l, BMI > 30 kg/m2, trigliceridi aumentati, storia di ipertensione)
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Triveram
    Non ci sono informazioni in merito al sovradosaggio di Triveram nell'uomo.
    Atorvastatina:
    Sintomi e gestione
    Per il sovradosaggio da atorvastatina, un trattamento specifico non è disponibile. Qualora si verificasse un sovradosaggio, il paziente deve essere trattato sintomaticamente e devono essere adottate misure di supporto, come necessario. Devono essere eseguiti test di funzionalità epatica e devono essere monitorati i livelli sierici di CK. Dal momento che atorvastatina si trova largamente legata alle proteine plasmatiche, non è previsto che l'emodialisi aumenti significativamente la clearance dell'atorvastatina.
    Perindopril:
    Sintomi:
    I sintomi associati al sovradosaggio da ACE-inibitori possono includere ipotensione, shock circolatorio, alterazioni elettrolitiche, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiro, ansia e tosse.
    Gestione:
    Il trattamento raccomandato per il sovradosaggio è l'infusione endovenosa di sodio cloruro, soluzione 9 mg/ml (0,9%). In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione di shock. Se disponibile, può essere anche considerato il trattamento con angiotensina II per infusione e/o catecolamine per via endovenosa. Perindopril può essere rimosso dalla circolazione generale attraverso l'emodialisi (vedere paragrafo 4.4). La terapia con pacemaker è indicata per la bradicardia resistente alla terapia. Parametri vitali, elettroliti sierici e concentrazioni della creatinina devono essere monitorati continuamente.
    Amlodipina:
    L'esperienza di casi di sovradosaggio intenzionale nell'uomo, è limitata.
    Sintomi:
    I dati disponibili suggeriscono che il sovradosaggio possa portare ad una eccessiva vasodilatazione periferica e possibilmente ad una tachicardia riflessa. È stata osservata una marcata e probabilmente prolungata ipotensione sistemica, fino ad includere casi di shock ad esito fatale.
    Raramente è stato segnalato edema polmonare non cardiogeno come conseguenza di un sovradosaggio di amlodipina che può manifestarsi con un esordio ritardato (24-48 ore dopo l'ingestione) e richiedere supporto ventilatorio. Le misure rianimatorie precoci (incluso il sovraccarico di liquidi) per mantenere la perfusione e la gittata cardiaca possono essere fattori precipitanti.
    Gestione:
    L'ipotensione clinicamente significativa a causa del sovradosaggio da amlodipina richiede un attivo supporto cardiovascolare, tra cui il monitoraggio frequente della funzione cardiaca e respiratoria, l'elevazione degli arti inferiori ed un'attenzione al volume di urina e dei fluidi circolanti. Un vasocostrittore può essere utile per ripristinare la pressione sanguigna ed il tono vascolare, a condizione che non vi siano controindicazioni al suo utilizzo. Il calcio gluconato per via endovenosa può rivelarsi utile nel neutralizzare gli effetti del blocco dei canali del calcio. La lavanda gastrica può essere utile in alcuni casi. In volontari sani, l'uso di carbone fino a 2 ore dopo la somministrazione di 10 mg di amlodipina ha mostrato capacità di ridurre il tasso di assorbimento di amlodipina. Dal momento che amlodipina è fortemente legata alle proteine, è probabile che la dialisi non sia di beneficio.

    Scadenza

    2 anni
    Le compresse sono stabili per 100 giorni dopo l'apertura del contenitore di polietilene ad alta densità da 100 compresse.

    Conservazione

    Contenitore in polipropilene (PP): Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
    Contenitore in polietilene ad alta densità (HDPE) (per tutti i dosaggi eccetto 40/10/10 mg): Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
    Contenitore HDPE (dosaggio da 40/10/10 mg): Conservare a temperatura inferiore a 30°C.
    Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidità.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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