Nebivololo Accord

    Ultimo aggiornamento: 17/05/2024

    Cos'è Nebivololo Accord?

    Nebivololo Accord è un farmaco a base del principio attivo Nebivololo, appartenente alla categoria degli Betabloccanti selettivi e nello specifico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Accord Healthcare Italia S.r.l..

    Nebivololo Accord può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Nebivololo Accord 5 mg 28 compresse

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Accord Healthcare S.L.U.
    Concessionario: Accord Healthcare Italia S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Nebivololo
    Gruppo terapeutico: Betabloccanti selettivi
    ATC: C07AB12 - Nebivololo
    Forma farmaceutica: compressa


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    Indicazioni

    Perché si usa Nebivololo Accord? A cosa serve?
    Ipertensione
    Trattamento dell'ipertensione essenziale.
    Insufficienza cardiaca cronica (CHF)
    Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile di grado lieve e moderato in aggiunta alle terapie standard nei pazienti anziani di età > 70 anni.

    Posologia

    Come usare Nebivololo Accord: Posologia
    Posologia
    Ipertensione
    Adulti
    La dose è di 5 mg al giorno, preferibilmente sempre alla stessa ora.
    L'effetto antiipertensivo è evidente dopo 1-2 settimane di trattamento. Occasionalmente, l'effetto ottimale viene raggiunto solo dopo 4 settimane di trattamento.
    Associazione con altri farmaci antiipertensivi
    I beta-bloccanti possono essere usati da soli o in associazione ad altri farmaci antiipertensivi. Ad oggi, è stato osservato un effetto antiipertensivo aggiuntivo solo quando Nebivololo è associato con idroclorotiazide 12,5-25 mg.
    Pazienti con insufficienza renale
    In pazienti con insufficienza renale, la dose iniziale consigliata è di 2,5 mg al giorno.
    Se necessario la dose giornaliera può essere aumentata a 5 mg.
    Pazienti con insufficienza epatica
    I dati in pazienti con insufficienza epatica o con funzionalità epatica compromessa sono limitati. Pertanto la somministrazione di Nebivololo Accord in questi pazienti è controindicata.
    Persone anziane
    Nei pazienti con età maggiore di 65 anni, la dose iniziale raccomandata è di 2,5 mg al giorno. Se necessario, la dose giornaliera può essere aumentata a 5 mg. Tuttavia, vista la limitata esperienza in pazienti di età superiore a 75 anni, deve essere usata cautela ed i pazienti devono essere attentamente monitorati.
    Popolazione pediatrica
    L'efficacia e la sicurezza di Nebivololo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite.
    Non sono disponibili dati. Pertanto, l'uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.
    Insufficienza cardiaca cronica (CHF)
    Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile deve iniziare con un graduale aumento del dosaggio fino al raggiungimento della dose di mantenimento ottimale.
    I pazienti devono presentare un'insufficienza cardiaca cronica stabile senza riacutizzazioni nelle sei settimane precedenti. È raccomandato che il medico curante abbia esperienza nel trattamento dello insufficienza cardiaca cronica.
    Nei pazienti in trattamento con farmaci cardiovascolari, inclusi diuretici e/o digossina e/o ACE inibitori e/o antagonisti dell'angiotensina II, il dosaggio di questi farmaci deve essere stabilizzato durante le due settimane precedenti, prima di iniziare il trattamento con nebivololo.
    L'iniziale aumento del dosaggio deve essere effettuato ad intervalli di 1-2 settimane in base alla tollerabilità del paziente:
    1,25 mg di nebivololo, da aumentare a 2,5 mg una volta al giorno, poi a 5 mg una volta al giorno e successivamente a 10 mg una volta al giorno. La dose massima raccomandata è di 10 mg di nebivololo una volta al giorno.
    L'inizio della terapia e ogni incremento di dose devono avvenire sotto la supervisione di un medico esperto per un periodo di almeno due ore per accertarsi che le condizioni cliniche (con particolare riguardo a pressione arteriosa, frequenza cardiaca, disturbi di conduzione, segni di peggioramento dell'insufficienza cardiaca) rimangano stabili.
    La dose massima raccomandata potrebbe non essere raggiunta da tutti i pazienti a causa della comparsa di effetti avversi. Se necessario, il dosaggio raggiunto può essere anche diminuito gradualmente e reintrodotto in modo appropriato.
    Durante la fase di titolazione, in caso di peggioramento dell'insufficienza cardiaca o di intolleranza, si raccomanda per prima cosa di ridurre la dose di nebivololo, o di sospenderlo immediatamente se necessario (in caso di grave ipotensione, peggioramento dell'insufficienza cardiaca con edema polmonare acuto, shock cardiogeno, bradicardia sintomatica o blocco AV).
    Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con nebivololo è generalmente un trattamento a lungo termine.
    Il trattamento con nebivololo non deve essere interrotto bruscamente in quanto ciò potrebbe portare ad un temporaneo peggioramento dell'insufficienza cardiaca. Qualora sia necessaria un'interruzione, il dosaggio deve essere gradualmente ridotto dimezzando la dose settimanalmente.
    Pazienti con insufficienza renale
    Non è necessario alcun aggiustamento posologico nell'insufficienza renale da lieve a moderata, dato che la titolazione fino alla massima dose tollerata viene aggiustata individualmente. Non c'è esperienza su pazienti con grave insufficienza renale (creatinina sierica ≥ 250 μmol/L). Pertanto, la somministrazione di nebivololo in questi pazienti non è raccomandata.
    Pazienti con insufficienza epatica
    I dati relativi all'impiego di nebivololo in pazienti con insufficienza epatica sono limitati. Pertanto, la somministrazione di nebivololo in questi pazienti è controindicata.
    Persone anziane
    Non è necessario alcun aggiustamento posologico, dato che la titolazione fino alla massima dose tollerata viene aggiustata individualmente.
    Popolazione pediatrica
    L'efficacia e la sicurezza di Nebivololo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite.
    Pertanto, l'uso nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non è raccomandato. Non sono disponibili dati
    Modo di somministrazione
    Uso orale.
    Le compresse possono essere assunte durante i pasti.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Nebivololo Accord
    • ­ Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • ­ Insufficienza epatica o compromissione della funzionalità epatica.
    • ­ Insufficienza cardiaca acuta, shock cardiogeno o episodi di riacutizzazione dell'insufficienza cardiaca che richiedono terapia inotropa per via endovenosa.
    Inoltre, come per gli altri beta-bloccanti, Nebivololo Accord è controindicato in caso di:
    • ­ sindrome del seno malato, compreso il blocco seno-atriale.
    • ­ blocco cardiaco di secondo e terzo grado (senza pacemaker).
    • ­ storia di broncospasmo e asma bronchiale.
    • ­ feocromocitoma non trattato.
    • ­ acidosi metabolica.
    • ­ bradicardia (frequenza cardiaca < 60 bpm prima dell'inizio del trattamento).
    • ­ ipotensione (pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg).
    • ­ gravi disturbi circolatori periferici.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Nebivololo Accord
    Vedere anche paragrafo 4.8 Effetti indesiderati.
    Le seguenti avvertenze e precauzioni d'impiego riflettono quelle generalmente
    riferibili ai farmaci antagonisti beta-adrenergici.
    Anestesia
    Il mantenimento del blocco dei recettori beta riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. Qualora, in previsione di un intervento chirurgico si decida di interrompere il blocco dei recettori beta, la terapia con antagonisti beta-adrenergici deve essere interrotta almeno 24 ore prima.
    Va usata particolare attenzione nell'uso di certi farmaci anestetici che causano depressione del miocardio. Il paziente può essere protetto contro le reazioni vagali con somministrazione endovenosa di atropina.
    Sistema Cardiovascolare
    In generale, gli antagonisti beta-adrenergici non devono essere usati in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (ICC) non trattata, a meno che le loro condizioni non siano state stabilizzate.
    In pazienti con cardiopatia ischemica, il trattamento con gli antagonisti beta-adrenergici deve essere interrotto gradualmente, cioè in 1-2 settimane. Se necessario, allo stesso tempo deve essere instaurata una terapia sostitutiva per prevenire un'esacerbazione dell'angina pectoris.
    Gli antagonisti beta-adrenergici possono indurre bradicardia: se la frequenza cardiaca scende al di sotto dei 50-55 bpm a riposo e/o il paziente manifesta sintomi riconducibili alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto.
    Gli antagonisti beta-adrenergici devono essere usati con cautela:
    • in pazienti con patologie circolatorie periferiche (sindrome o malattia di Raynaud, claudicatio intermittens), poiché potrebbe verificarsi un peggioramento di questi disturbi;
    • in pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado a causa dell'effetto negativo dei beta-bloccanti sul tempo di conduzione;
    • in pazienti con angina di Prinzmetal a causa della vasocostrizione coronarica dovuta alla non contrastata stimolazione alfa-adrenergica: gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina.
    La somministrazione di Nebivololo associata a calcioantagonisti del tipo verapamil e diltiazem, a farmaci antiaritmici di Classe I e ad antiipertensivi ad azione centrale non è generalmente raccomandata, per i dettagli vedere paragrafo 4.5.
    Metabolismo e sistema endocrino
    Nebivololo Accord, nei pazienti diabetici, non interferisce con la glicemia. Tuttavia, va usato con attenzione nei pazienti diabetici, in quanto il nebivololo può mascherare alcuni sintomi di ipoglicemia (tachicardia, palpitazioni).
    I farmaci antagonisti beta-adrenergici possono mascherare i sintomi di tachicardia nell'ipertiroidismo. La brusca sospensione del trattamento può intensificare questi sintomi.
    Apparato respiratorio
    Nei pazienti affetti da disturbi polmonari cronici ostruttivi gli antagonisti beta- adrenergici devono essere usati con cautela in quanto la costrizione delle vie respiratorie può essere aggravata.
    Altro
    In pazienti con storia di psoriasi gli antagonisti beta-adrenergici devono essere somministrati solo dopo attenta valutazione.
    Gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare la sensibilità verso gli allergeni e la gravità delle reazioni anafilattiche.
    L'inizio del trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica con il nebivololo richiede un regolare monitoraggio. Per la posologia ed il modo di somministrazione, vedere paragrafo 4.2. Il trattamento non deve essere interrotto bruscamente a meno che ciò non sia esplicitamente indicato. Per ulteriori informazioni, vedere paragrafo 4.2.
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Nebivololo Accord
    Interazioni farmacodinamiche:
    Le seguenti interazioni riflettono quelle che generalmente vengono descritte per gli antagonisti beta-adrenergici.
    Associazioni non raccomandate:
    Antiaritmici di Classe I (chinidina, idrochinidina, cibenzolina, flecainide, disopiramide, lidocaina, mexiletina, propafenone): l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare può essere potenziato e può essere incrementato l'effetto inotropo negativo (vedere paragrafo 4.4.).
    Calcioantagonisti tipo verapamil/diltiazem: effetto negativo sulla contrattilità e sulla conduzione atrio-ventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamil in pazienti in trattamento con beta-bloccanti può portare a profonda ipotensione e blocco atrio-ventricolare (vedere paragrafo 4.4.).
    Antiipertensivi ad azione centrale (clonidina, guanfacina, moxonidina, metildopa, rilmenidina): l'uso concomitante di antiipertensivi ad azione centrale può aggravare l'insufficienza cardiaca mediante diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza cardiaca e della portata cardiaca, vasodilatazione) (vedere paragrafo 4.4). L'improvvisa sospensione, in particolare se prima dell'interruzione del beta-bloccante, può aumentare il rischio di “ipertensione arteriosa da rebound”.
    Associazioni da usare con cautela
    Antiaritmici di Classe III (amiodarone): può potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare.
    Anestetici - volatili alogenati: l'uso concomitante di antagonisti beta- adrenergici ed anestetici può attenuare la tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione (vedere paragrafo 4.4). In linea generale, evitare l'improvvisa interruzione del trattamento con beta- bloccanti. L'anestesista deve essere informato sull'assunzione di Nebivololo Accord da parte del paziente.
    Insulina e farmaci antidiabetici orali: nonostante il nebivololo non abbia influenza sulla glicemia, l'uso concomitante può mascherare certi sintomi di ipoglicemia (palpitazioni, tachicardia).
    Baclofene (un agente antispastico), amifostina (in aggiunta agli antineoplastici): l'uso concomitante con antipertensivi può aumentare la caduta della pressione sanguigna, pertanto il dosaggio del farmaco antipertensivo deve essere aggiustato di conseguenza.
    Associazioni da tenere in considerazione
    Glicosidi della digitale: l'uso concomitante può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. Studi clinici con nebivololo non hanno fornito alcuna evidenza clinica di interazione. Il nebivololo non ha effetto sulla cinetica della digossina.
    Calcioantagonisti di tipo diidropiridinico (amlodipina, felodipina, lacidipina, nifedipina, nicardipina, nimodipina, nitrendipina): l'uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e, nei pazienti con insufficienza cardiaca, non può essere escluso un aumento del rischio di ulteriore deterioramento della funzione di pompa ventricolare.
    Antipsicotici, antidepressivi (triciclici, barbiturici e fenotiazine)l'uso concomitante può potenziare l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti (effetto additivo).
    Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): nessuna interferenza
    sull'effetto ipotensivo del nebivololo.
    Agenti simpaticomimetici: l'uso concomitante può contrastare l'effetto degli antagonisti beta-adrenergici. Gli agenti beta adrenergici possono portare ad una non contrastata attività alfa adrenergica degli agenti simpaticomimetici con effetti sia alfa che beta-adrenergici (rischio di ipertensione, grave bradicardia e arresto cardiaco).
    Interazioni farmacocinetiche:
    Poiché nel metabolismo del nebivololo è implicato l'isoenzima CYP2D6, la somministrazione concomitante di sostanze che inibiscono questo enzima, in particolare, paroxetina, fluoxetina, tioridazina e chinidina, può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di nebivololo, associato all'aumento del rischio di eccessiva bradicardia ed eventi avversi.
    La concomitante somministrazione di cimetidina ha aumentato i livelli plasmatici di nebivololo senza modificare l'effetto clinico. La concomitante somministrazione di ranitidina non ha influenzato la farmacocinetica del nebivololo.
    Se Nebivololo Accord viene assunto durante i pasti ed i farmaci antiacidi vengono assunti fra un pasto e l'altro, i due trattamenti possono essere prescritti contemporaneamente.
    L'associazione di nebivololo con nicardipina ha aumentato debolmente i livelli plasmatici di entrambi i farmaci senza modificare l'effetto clinico. L'assunzione concomitante di alcol, furosemide o idroclorotiazide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di nebivololo. Il nebivololo non ha effetto sulla farmacocinetica e la farmacodinamica di warfarin.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Nebivololo Accord" insieme ad altri farmaci come “Abriff”, “Acido Clodronico DOC Generici”, “Aldomet”, “Almarytm - Compressa”, “Almarytm - Soluzione (uso Interno)”, “Anauran”, “Antisettico Astringente Sedativo”, “Antrolin”, “Asensil”, “Assieme”, “Assieme Mite”, “Atimos”, “Basicaina”, “Batixim”, “Beclometasone E Formoterolo DOC Generici”, “Beclometasone E Formoterolo Mylan”, “Bevespi Aerosphere”, “Brimica Genuair”, “Budesonide E Formoterolo Sandoz - Polvere Per Inalazione”, “Catapresan”, “Catapresan TTS1”, “Cefazil”, “Cefazolina Git”, “Cefazolina Pharmacare”, “Cefotaxima ABC”, “Cefotaxime Ibi”, “Clasteon - Preparazione Iniettabile, Siringhe Preriempite/fiala + Siringa, Soluzione”, “Clodron”, “Clodronato Disodico Teva”, “Clody - Preparazione Iniettabile”, “Clody - Preparazione Iniettabile, Soluzione”, “Clonidina Cloridrato Bioindustria L.I.M.”, “Cortanest Plus”, “Cromezin”, “Crotonil”, “Difosfonal - Preparazione Iniettabile, Soluzione (uso Interno)”, “Diladel”, “Diltiazem DOC Generici”, “Diltiazem EG”, “Diltiazem Mylan Generics”, “Diltiazem Sandoz”, “Dilzene”, “Duaklir Genuair”, “Duoresp Spiromax - Aerosol”, “Dynexan”, “Ecocain - Siringhe Preriempite/fiala + Siringa, Soluzione”, “Ecocain - Spray”, “Emla”, “Emorril”, “Fisiotens”, “Flecainide Aurobindo”, “Flecainide Doc”, “Flecainide EG”, “Flecainide Teva”, “Fleiderina”, “Flutiformo”, “Fobuler - Polvere Per Inalazione”, “Foradil”, “Formodual - Aerosol”, “Formodual - Polvere Per Inalazione”, “Formoterolo EG”, “Formoterolo Viatris”, “Forotan”, “Fortacin”, “Fortasint”, “Foster - Polvere Per Inalazione”, “Foster - Spray”, “Frequil”, “Gibiter - Polvere Per Inalazione”, “Inuver - Aerosol”, “Inuver - Polvere Per Inalazione”, “Isoptin - Compressa A Rilascio Modificato, Compresse Rivestite”, “Isoptin - Soluzione (uso Interno)”, “Kurovent”, “Levovent”, “Lidbree”, “Lidocaina Aguettant”, “Lidocaina Cloridrato Bioindustria L.I.M.”, “Lidocaina Cloridrato Galenica Senese”, “Lidocaina Cloridrato Intes”, “Lidocaina Cloridrato Ogna”, “Lidocaina Cloridrato Salf”, “Lidocaina + Idrocortisone Marco Viti”, “Lidocaina E Prilocaina Teva”, “Lidocaina Fisiopharma”, “Lidocaina Kabi”, “Lidocaina Ogna”, “Lidodepomedrol”, “Lidoproctene”, “Lidosen”, “Liferol”, “Luan”, “Mixotone”, “Moxonidina EG”, “Moxonidina Mylan Generics”, “Mydrane”, “Nefazol”, “Nefluan”, “Niklod”, “Octosedan”, “Oraqix”, “Ortodermina”, “Oxis Turbohaler - Polvere”, “Piperacillina K24 Pharmaceuticals”, “Pipertex”, “Pliaglis”, “Proctozeta”, “Propafenone Accord”, “Propafenone DOC Generici”, “Propafenone EG”, “Propafenone Pensa”, “Propafenone Ratiopharm”, “Pulmelia”, “Ritmodan”, “Ritmodan Retard”, “Rytmonorm”, “Sinestic Turbohaler - Aerosol”, “Spectrocef”, “Symbicort - Aerosol”, “Symbicort Mite”, “Tildiem”, “Trimbow - Polvere”, “Trimbow - Soluzione”, “Trixeo Aerosphere”, “Ustiosan”, “Vagisil”, “Verapamil DOC Generici”, “Verapamil EG”, “Verapamil Hexal”, “Versatis”, “Xilo Mynol”, “Xylocaina - Soluzione (uso Interno)”, “Xylonor”, “Xylonor Spray”, “Zimanel”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Il Nebivololo ha effetti farmacologici che possono risultare dannosi sulla gravidanza
    e/o sul feto/neonato.
    In generale, i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, e ciò è stato associato a ritardo nella crescita, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti avversi (per esempio ipoglicemia e bradicardia). Se si ritiene necessario il trattamento con i beta-bloccanti, è preferibile utilizzare bloccanti beta-1 selettivi. Il nebivololo non deve essere usato in gravidanza se non in caso di assoluta necessità. Se si ritiene necessario il trattamento con nebivololo, si devono monitorare il flusso sanguigno uteroplacentale e la crescita fetale. Nel caso di effetti dannosi sulla gravidanza o sul feto si deve prendere in considerazione un trattamento alternativo. I neonati devono essere attentamente monitorati. I sintomi di ipoglicemia e di bradicardia sono generalmente attesi nei primi 3 giorni.
    Allattamento
    Studi sugli animali hanno dimostrato che il nebivololo è escreto nel latte materno. Non è noto se questo farmaco venga escreto nel latte materno umano.
    La maggior parte dei beta-bloccanti, in particolare i composti lipofili come il nebivololo e i suoi metaboliti attivi, passano nel latte materno anche se in maniera variabile. Non si può escludere un rischio per i neonati/neonati. Pertanto, le madri che ricevono nebivololo non devono allattare.
    Fertilità
    Il nebivololo non ha avuto effetti sulla fertilità dei ratti, tranne che a dosi diverse volte superiori alla dose massima raccomandata per l'uomo, quando sono stati osservati effetti avversi sugli organi riproduttivi maschili e femminili di ratti e topi. L'effetto del nebivololo sulla fertilità umana non è noto.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Studi farmacodinamici hanno dimostrato che Nebivololo non ha effetti sulla funzione psicomotoria. Durante la guida di veicoli o l'impiego di macchinari deve tenere presente che occasionalmente si possono verificare capogiro e stanchezza.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Nebivololo Accord
    Gli eventi avversi sono elencati separatamente per l'ipertensione e per l'ICC a causa delle differenze fra le patologie.
    Ipertensione
    Nella tabella sottostante, raggruppate per classificazione sistemica organica ed elencate in ordine di frequenza, sono riportate le reazioni avverse che sono, nella maggior parte dei casi, di intensità lieve o moderata.
    Classificazione Sistemica Organica
    Comune
    (≥1/100, <1/10)
    Non Comune
    (≥1/1.000, <1/100)
    Molto Raro
    (<1/10.000)
    Non Nota
    (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
    Edema angioneurotico,
    ipersensibilità
    Disturbi psichiatrici
     
    Incubi;
    depressione
     
     
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea,
    capogiro,
    parestesia
     
    Sincope
     
    Patologie dell'occhio
     
    Compromissione della visione
     
     
    Patologie cardiache
     
    Bradicadia,
    insufficienza cardiaca,
    rallentata conduzione AV/blocco AV
     
     
    Patologie vascolari
     
    Ipotensione,
    (aumento della) claudicatio intermittens
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Dispnea
    Broncospasmo
     
     
    Patologie gastrointestinali
    Stipsi,
    nausea,
    diarrea
    Dispepsia,
    flatulenza,
    vomito
     
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Prurito,
    eruzione eritematosa
    Aggravamento della psoriasi
    Orticaria
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    Impotenza
     
     
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Stanchezza,
    edema
     
     
     
    Inoltre, con alcuni antagonisti beta-adrenergici, sono state riportate le seguenti reazioni avverse: allucinazioni, psicosi, confusione, estremità fredde/cianotiche, fenomeno di Raynaud, secchezza agli occhi e tossicità oculo-muco-cutanea practololo simile.
    Insufficienza cardiaca cronica
    I dati sulle reazioni avverse in pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica derivano da uno studio clinico controllato con placebo condotto su 1067 pazienti trattati con Nebivololo e 1061 pazienti trattati con placebo. In questo studio, un totale di 449 pazienti trattati con nebivololo (42,1%) rispetto a 334 pazienti del gruppo placebo (31,5%), ha riportato reazioni avverse almeno possibilmente correlate al farmaco. Le reazioni avverse riportate più comunemente nei pazienti trattati con nebivololo sono state bradicardia e capogiro, manifestatesi entrambe in circa l'11% dei pazienti. La frequenza corrispondente nei pazienti trattati con placebo è stata rispettivamente di circa il 2% e 7%.
    Le reazioni avverse (almeno possibilmente correlate al farmaco) considerate specificamente rilevanti nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica sono state riportate con le seguenti incidenze:
    • Aggravamento dell'insufficienza cardiaca nel 5,8% dei pazienti trattati con nebivololo rispetto al 5,2% dei pazienti trattati con placebo.
    • Ipotensione posturale è stata riportata nel 2,1% dei pazienti trattati con nebivololo rispetto all'1,0% dei pazienti trattati con placebo.
    • Intolleranza al farmaco si è manifestata nell'1,6% dei pazienti trattati con nebivololo rispetto allo 0,8% dei pazienti trattati con placebo.
    • Blocco atrio-ventricolare di primo grado si è manifestato nell'1,4% dei pazienti trattati con nebivololo rispetto allo 0,9% dei pazienti trattati con placebo.
    • Edema agli arti inferiori è stato riportato dall'1,0% dei pazienti trattati con nebivololo rispetto allo 0,2% dei pazienti trattati con placebo.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite
    Agenzia Italiana del Farmaco

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Nebivololo Accord
    Non sono disponibili dati sul sovradosaggio con Nebivololo Accord.
    Sintomi
    Sintomi di sovradosaggio con beta-bloccanti sono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo ed insufficienza cardiaca acuta.
    Trattamento
    In caso di sovradosaggio o di ipersensibilità il paziente deve essere tenuto sotto stretta sorveglianza e deve essere trattato in un reparto di terapia intensiva. Occorre controllare i livelli ematici del glucosio. L'assorbimento di ogni residuo di farmaco ancora presente nel tratto gastrointestinale può essere impedito con lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo e di un lassativo. Può essere necessario praticare la respirazione artificiale. Bradicardia o reazioni vagali estese devono essere trattate con somministrazione di atropina o metilatropina. L'ipotensione e lo shock devono essere trattati con plasma/sostituti del plasma e se necessario, con catecolamine. L'effetto beta-bloccante può essere contrastato da una lenta somministrazione endovenosa di cloridrato di isoprenalina, iniziando con una dose di circa 5 μg/minuto, o di dobutamina, con dose iniziale di 2,5 μg/minuto, fino a quando si ottiene l'effetto richiesto. Nei casi refrattari l'isoprenalina può essere associata alla dopamina. Se ciò non produce l'effetto desiderato, deve essere presa in considerazione la somministrazione endovenosa di 50-100 μg/kg e.v. di glucagone.
    Se necessario, l'iniezione va ripetuta entro un'ora per essere seguita eventualmente da un'infusione e.v. di glucagone 70 μg/kg/h. Nei casi estremi di bradicardia resistente al trattamento si può procedere all'applicazione di un pacemaker.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


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