Furosemide L.F.M.

    Ultimo aggiornamento: 13/03/2024

    Cos'è Furosemide L.F.M.?

    Furosemide L.F.M. è un farmaco a base del principio attivo Furosemide, appartenente alla categoria degli Diuretici, dell'ansa e nello specifico Sulfonamidi, non associate. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Furosemide L.F.M. può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Furosemide L.F.M. 25 mg 30 compresse
    Furosemide L.F.M. 25 mg 60 compresse

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Laboratorio Farmacologico Milanese S.r.l.
    Concessionario: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Furosemide
    Gruppo terapeutico: Diuretici, dell'ansa
    ATC: C03CA01 - Furosemide
    Forma farmaceutica: compressa


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    Indicazioni

    Perché si usa Furosemide L.F.M.? A cosa serve?
    Trattamento di tutte le forme di edemi di genesi cardiaca; ascite in seguito a cirrosi epatica, ostruzione meccanica o insufficienza cardiaca; edemi di origine renale (nella sindrome nefrosica anche in combinazione con ACTH o corticosteroidi).
    Trattamento degli edemi periferici.
    Trattamento dell'ipertensione di grado leggero o medio.

    Posologia

    Come usare Furosemide L.F.M.: Posologia
    Posologia
    Per il trattamento degli edemi, nella maggioranza dei casi, è indicata la dose di 1-3 compresse da 25 mg da somministrarsi in unica volta, preferibilmente al mattino o comunque scegliendo l'ora più idonea in cui si desidera ottenere l'effetto. A seconda della risposta ottenuta la stessa dose può essere ripetuta a distanza di 4 ore. Qualora l'effetto saluretico non fosse sufficiente si consiglia di aumentare la posologia di 1-2 compresse ad intervalli di 4 ore, finché non si raggiunge l'effetto diuretico desiderato.
    Per il trattamento dell'ipertensione possono essere sufficienti 1-3 compresse distribuite nelle 24 ore. Nel caso di associazione con farmaci ipotensivi la posologia deve essere opportunamente regolata al fine di evitare fenomeni di potenziamento eccessivo.
    Popolazione pediatrica
    Nei bambini il dosaggio deve essere ridotto in relazione al peso.
    La dose raccomandata per la somministrazione orale è di 2 mg/kg di peso corporeo fino ad una dose massima giornaliera di 40 mg.
    Popolazioni speciali
    Ritenzione idrica associata a sindrome nefrosica
    La dose orale iniziale raccomandata è da 40 mg a 80 mg al giorno. Questa può essere regolata secondo necessità in base alla risposta. La dose giornaliera totale può essere somministrata in dose singola o suddivisa in più dosi.
    Dose nell'insufficienza renale: è necessario un aggiustamento della dose quando la velocità di filtrazione glomerulare diventa inferiore a 10 ml/min.
    Dose nell'insufficienza epatica: può essere necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con cirrosi epatica e in quelli con l'insufficienza renale e epatica concomitante. La risposta alla Furosemide risulta diminuita nei pazienti con cirrosi epatica.
    Modo di somministrazione
    Furosemide L.F.M. deve essere assunto a digiuno.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Furosemide L.F.M.
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
    • pazienti con allergia ai sulfamidici (ad es. antibiotici sulfamidici o sulfaniluree) possono manifestare sensibilità crociata alla Furosemide;
    • ipovolemia o disidratazione;
    • insufficienza renale con oliguria o anuria che non risponde alla furosemide;
    • ipopotassiemia;
    • iposodiemia;
    • precoma o coma, associati ad encefalopatia epatica;
    • sovradosaggio da digitale;
    • morbo di Addison
    • primo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Furosemide L.F.M.
    É necessario assicurare il libero deflusso urinario. L'aumentata produzione di urina può provocare o aggravare i disturbi nei pazienti con ostruzione delle vie urinarie (ad esempio in pazienti con svuotamento vescicale alterato, iperplasia prostatica o stenosi dell'uretra). Pertanto, questi pazienti richiedono un monitoraggio particolarmente attento, specialmente durante le fasi iniziali del trattamento.
    Come per tutti i diuretici si consiglia di iniziare il trattamento della cirrosi epatica con ascite in ambiente ospedaliero, in modo da poter intervenire adeguatamente nel caso si manifesti nel corso della diuresi tendenza al coma epatico.
    Il trattamento con Furosemide L.F.M. necessita di regolari controlli medici. In particolare, è necessario un attento monitoraggio con eventuale riduzione della dose nei seguenti casi:
    • pazienti con ipotensione,
    • pazienti particolarmente a rischio in seguito ad una eccessiva caduta della pressione arteriosa, ad esempio pazienti con stenosi significative delle arterie coronariche o dei vasi sanguigni che irrorano il cervello,
    • pazienti con diabete mellito latente o manifesto: il diabete latente può diventare palese; il fabbisogno di insulina nel diabete stabilito può aumentare: interrompere la furosemide prima di un test di tolleranza al glucosio;
    • pazienti con gotta: la furosemide può aumentare i livelli di acido urico / precipitare la gotta; pazienti con sindrome epatorenale, ad esempio con insufficienza renale funzionale associata a grave epatopatia,
    • malattia surrenalica (vedere paragrafo 4.3 - controindicazione nella malattia di Addison; pazienti con ipoproteinemia, ad esempio associata a sindrome nefrosica (l'azione della furosemide può risultarne indebolita e la sua ototossicità potenziata). È richiesta particolare cautela nella determinazione della dose;
    • neonati prematuri (per il possibile sviluppo di nefrocalcinosi/nefrolitiasi); è necessario effettuare ecografia renale e monitoraggio della funzione renale.
    Nei pazienti trattati con furosemide, particolarmente negli anziani, nei pazienti in terapia con altri medicinali in grado di indurre ipotensione e nei pazienti affetti da altre patologie cliniche che comportano rischi di ipotensione, possono verificarsi casi di ipotensione sintomatica con conseguenti capogiri, svenimenti o perdita della coscienza.
    In genere, nel corso di una terapia con furosemide si raccomanda il regolare monitoraggio di sodiemia, potassiemia e creatininemia; in particolare, un rigoroso controllo è richiesto per i pazienti ad elevato rischio di squilibrio elettrolitico o quando si verifica un'ulteriore significativa eliminazione di liquidi (ad es. a seguito di vomito, diarrea o intensa sudorazione). Ipovolemia, disidratazione e qualsiasi alterazione significativa del bilancio elettrolitico ed acido-basico devono essere corretti. Questo può richiedere una transitoria sospensione della somministrazione di furosemide.
    Sebbene l'impiego di Furosemide L.F.M. porti solo raramente ad ipopotassiemia, si raccomanda dieta ricca di potassio (patate, banane, arance, pomodori, spinaci e frutta secca). Talvolta può essere anche necessaria adeguata correzione farmacologica.

    È consigliabile effettuare anche regolari controlli della glicemia, della glicosuria e, dove necessario, del metabolismo dell'acido urico.

    Uso concomitante con risperidone
    In studi su risperidone, controllati con placebo, in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una incidenza più alta di mortalità in pazienti trattati con furosemide più risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75-97 anni) rispetto a pazienti trattati con risperidone da solo (3,1%; età media 80 anni, range 70-96 anni) o furosemide da sola (4,1%; età media 80 anni, range 67-90 anni). L'uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici a basso dosaggio) non è risultato associato ad una simile evenienza. Non è stato identificato alcun meccanismo fisiopatologico per spiegare questo dato, e non è stato osservato alcun pattern correlabile alla causa di decesso. Tuttavia, prima di decidere l'uso di tale combinazione, deve essere esercitata cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici di questa combinazione o della co-somministrazione con altri potenti diuretici. Non vi è stato aumento dell'incidenza di mortalità in pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza con risperidone. Indipendentemente dal trattamento, la disidratazione è risultata un fattore di rischio globale per la mortalità e pertanto deve essere evitata in pazienti anziani con demenza (vedere paragrafo 4.3).
    È stata segnalata la possibilità di aggravamento o di attivazione di lupus eritematoso sistemico (vedere paragrafo 4.8).
    Da usare sotto il diretto controllo medico.
    Furosemide L.F.M. non modifica i valori pressori nel normoteso, mentre risulta ipotensiva nell'iperteso; nelle gravi forme di ipertensione si raccomanda il trattamento in associazione ad altri presidi.
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Furosemide L.F.M.
    Interazioni con il cibo
    La possibilità e l'eventuale grado di alterazione dell'assorbimento della furosemide somministrata insieme al cibo sembrano dipendere dalla sua formulazione farmaceutica. Si raccomanda che la formulazione orale sia assunta a stomaco vuoto.
    Associazioni non raccomandate
    In casi isolati la somministrazione endovenosa di furosemide entro 24 ore dall'assunzione di cloralio idrato può provocare arrossamento cutaneo, sudorazione improvvisa, agitazione, nausea, aumento della pressione arteriosa e tachicardia. Pertanto, non è raccomandata la somministrazione contemporanea di furosemide e cloralio idrato.
    La furosemide può potenziare l'ototossicità degli aminoglicosidi e di altri farmaci ototossici. Dato che questo può determinare l'insorgenza di danni irreversibili, i suddetti farmaci possono essere usati in associazione alla furosemide soltanto in caso di necessità cliniche evidenti.
    Precauzioni per l'uso
    La contemporanea somministrazione di furosemide e cisplatino comporta il rischio di effetti ototossici. Inoltre, la nefrotossicità del cisplatino può risultare potenziata se la furosemide non viene somministrata a basse dosi (ad es. 40 mg a pazienti con funzionalità renale normale) ed in presenza di un bilancio idrico positivo, quando la furosemide viene impiegata per ottenere una diuresi forzata durante trattamento con cisplatino.
    La somministrazione orale di furosemide e di sucralfato devono essere distanziate di almeno 2 ore, in quanto il sucralfato riduce l'assorbimento intestinale della furosemide, riducendone di conseguenza l'effetto.
    La furosemide riduce l'eliminazione dei sali di litio e può causarne un aumento della concentrazione sierica, con conseguente aumento del rischio di tossicità di quest'ultimo compreso un aumentato rischio di effetti cardiotossici e neurotossici da litio. Pertanto, si raccomanda l'attento monitoraggio delle concentrazioni di litio nei pazienti ai quali venga somministrata tale associazione.
    I pazienti in terapia diuretica possono presentare ipotensione grave e compromissione della funzionalità renale, compresi casi di insufficienza renale, particolarmente in concomitanza con la prima somministrazione di un ACE-inibitore o di un antagonista dei recettori dell'angiotensina II o la prima volta che se ne aumentano le dosi. Si deve prendere in considerazione l'opportunità di sospendere provvisoriamente la somministrazione di furosemide o, quanto meno, di ridurne la dose 3 giorni prima dell'inizio del trattamento con un ACE- inibitore o con un antagonista dei recettori dell'angiotensina II o prima di aumentarne le dosi.
    Risperidone: si deve esercitare cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici della combinazione o co-trattamento con furosemide o con altri diuretici potenti, prima della decisione di utilizzare tale combinazione. Vedere paragrafo 4.4 per l'aumento di mortalità in pazienti anziani con demenza co-trattati con risperidone.
    Levotiroxina: alte dosi di furosemide possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto. Ciò può determinare un aumento iniziale e transitorio di ormoni tiroidei liberi e una diminuzione complessiva totale dei livelli di ormone tiroideo. Il significato clinico di questa interazione non è noto. I livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati.
    Da considerare con attenzione
    La concomitante somministrazione di antinfiammatori non steroidei, incluso l'acido acetilsalicilico, può ridurre l'effetto della furosemide. Nei pazienti con disidratazione o con ipovolemia gli antinfiammatori non steroidei possono indurre insufficienza renale acuta. La furosemide può accentuare la tossicità dei salicilati.
    La riduzione dell'effetto della furosemide può presentarsi in caso di somministrazione concomitante di fenitoina.
    Gli effetti dannosi dei farmaci nefrotossici possono essere aumentati.
    La somministrazione di corticosteroidi, carbenoxolone e dosi elevate di liquirizia, nonché l'uso prolungato di lassativi può aumentare il rischio di ipopotassiemia.
    Talune alterazioni elettrolitiche (ad es. ipopotassiemia, ipomagnesiemia) possono incrementare la tossicità di alcuni farmaci (ad es. preparati a base di digitale e farmaci che inducono la sindrome del QT lungo).
    In caso di concomitante somministrazione di furosemide e farmaci antiipertensivi, diuretici o altri farmaci ad azione potenzialmente antiipertensiva, ci si deve aspettare una più accentuata caduta pressoria.
    Probenecid, metotrexato e altri farmaci che, come la furosemide, sono escreti prevalentemente per via renale, possono ridurre l'effetto della furosemide. Al contrario, la furosemide può ridurre l'eliminazione renale di queste sostanze. In caso di trattamento con alte dosi (sia di furosemide che di altri farmaci) può verificarsi un aumento delle concentrazioni sieriche dell'una e degli altri. Di conseguenza aumenta il rischio di eventi avversi dovuti alla furosemide od alle altre terapie concomitanti.
    Gli effetti dei farmaci antidiabetici e simpaticomimetici (ad es. adrenalina, noradrenalina) possono essere diminuiti. Gli effetti dei miorilassanti curaro-simili o della teofillina possono essere aumentati.
    Nei pazienti in terapia concomitante con furosemide e alte dosi di talune cefalosporine si può sviluppare compromissione della funzionalità renale.
    L'utilizzo concomitante di ciclosporina A e furosemide è associata ad un aumentato rischio di artrite gottosa secondaria ad iperuricemia da furosemide e a riduzione dell'escrezione degli urati indotta da ciclosporina.
    I pazienti ad elevato rischio di nefropatia da radiocontrasto trattati con furosemide hanno avuto una maggior incidenza di deterioramento della funzionalità renale in seguito alla somministrazione dei mezzi di contrasto, rispetto ai pazienti ad alto rischio che hanno ricevuto idratazione endovenosa solamente prima della somministrazione del mezzo di contrasto.
    Inibitori della renina: aliskiren può ridurre le concentrazioni plasmatiche di furosemide somministrata per via orale.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Furosemide L.F.M." insieme ad altri farmaci come “Acediur”, “Acesistem”, “Aldactazide”, “Aloneb - Compresse Rivestite”, “Amlodipina / Valsartan / Idroclorotiazide DOC”, “Benazepril + Idroclorotiazide Sandoz”, “Bifrizide”, “Bisoprololo + Idroclorotiazide Aurobindo”, “Bisoprololo + Idroclorotiazide Mylan Generics”, “Blopresid 16/12,5”, “Candesartan + Idroclorotiazide Alter”, “Candesartan + Idroclorotiazide DOC Generici - Compressa”, “Candesartan + Idroclorotiazide EG”, “Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada”, “Candesartan E Idroclorotiazide HCS”, “Candesartan + Idroclorotiazide Mylan”, “Candesartan + Idroclorotiazide Mylan Generics”, “Candesartan + Idroclorotiazide Sandoz - Compressa”, “Candesartan + Idroclorotiazide Teva Italia”, “Candesartan + Idroclorotiazide Zentiva - Compressa”, “Captopril + Idroclorotiazide Mylan Generics”, “Cibadrex”, “Coabesart”, “Coaprovel - Compressa”, “Combisartan”, “Condiuren”, “Corixil”, “Cotareg”, “Dipperam HCT”, “Elektra”, “Enalapril + Idroclorotiazide Alter”, “Enalapril + Idroclorotiazide Aurobindo”, “Enalapril + Idroclorotiazide DOC Generici”, “Enalapril + Idroclorotiazide EG”, “Enalapril + Idroclorotiazide EG STADA”, “Enalapril + Idroclorotiazide Hexal AG”, “Enalapril + Idroclorotiazide Hexal”, “Enalapril + Idroclorotiazide Mylan”, “Enalapril + Idroclorotiazide Pensa”, “Enalapril + Idroclorotiazide Ratiopharm”, “Enalapril + Idroclorotiazide Sandoz”, “Enalapril + Idroclorotiazide Sandoz Gmbh”, “Enalapril + Idroclorotiazide Sun”, “Enalapril + Idroclorotiazide Zentiva”, “Enefin”, “Esidrex”, “Forus”, “Forzaar”, “Fosicombi”, “Fosinopril + Idroclorotiazide DOC Generici”, “Fosinopril + Idroclorotiazide Mylan Generics”, “Gaduar”, “Gentipress”, “Herzaplus”, “Hizaar”, “Idalazide - 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    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    La Furosemide attraversa la barriera placentare. Nel primo trimestre di gravidanza Furosemide L.F.M. non deve essere somministrato. Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza Furosemide L.F.M. può essere utilizzato, ma solo nei casi di impellente necessità clinica. Un trattamento durante gli ultimi due trimestri di gravidanza richiede il monitoraggio della crescita fetale.
    Allattamento
    La furosemide passa nel latte materno e può inibire la lattazione, pertanto durante il trattamento con furosemide occorre interrompere l'allattamento al seno.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Alcune reazioni avverse (ad es. una non prevista e grave diminuzione della pressione arteriosa) possono compromettere la capacità di concentrazione e di reazione del paziente e, pertanto, rappresentano un rischio in situazioni in cui queste capacità rivestono un'importanza particolare (ad es. guidare veicoli o usare macchinari).

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Furosemide L.F.M.
    Le frequenze sono derivate da dati di letteratura relativi a studi in cui la Furosemide è stata utilizzata in un totale di 1387 pazienti, a qualsiasi dosaggio e in qualsiasi indicazione. Quando la categoria di frequenza per la stessa reazione avversa era diversa, è stata selezionata la categoria di frequenza più alta.
    Nella tabella sottostante la frequenza delle reazioni avverse è riportata secondo la seguente convenzione: Molto comune: ≥ 1/10; Comune: ≥ 1/100 e < 1/10; Non comune: ≥ 1/1.000 e < 1/100; Raro: ≥ 1/10.000 e < 1/1.000; Molto raro: < 1/10.000; Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Effetti indesiderati
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comuni
    Emoconcentrazione
    Non comuni
    Trombocitopenia
    Rari
    Leucopenia, eosinofilia
    Molto rari
    Anemia aplastica, agranulocitosi, anemia emolitica
    Disturbi del sistema immunitario
    Rari
    Gravi reazioni anafilattiche o anafilattoidi (per esempio con shock)
    Non nota
    Aggravamento o attivazione di lupus eritematoso sistemico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto comuni
    Alterazioni elettrolitiche (compresi quelli sintomatici); disidratazione e ipovolemia specialmente in pazienti anziani
    Comuni
    Iposodiemia, ipocloremia, ipopotassiemia, iperuricemia e gotta
    Non comuni
    Alterata tolleranza al glucosio, Manifestazione clinica di un diabete mellito latente
    Non nota
    Ipocalcemia, ipomagnesiemia, alcalosi metabolica, aumento di urea, Pseudo- sindrome di Bartter nel contesto di un abuso e/o di un uso a lungo termine di furosemide
    Patologie del sistema nervoso
    Comuni
    Encefalopatia epatica in pazienti con insufficienza epatocellulare
    Non comuni
    Sonnolenza, cefalea, vertigini, stato confusionale
    Rari
    Parestesie
    Non nota
    Capogiri, svenimenti e perdita della coscienza (dovuti a ipotensione sintomatica o ad altre cause)
    Patologie dell'occhio
    Non comuni
    Alterazioni visive
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non comuni
    Disturbi dell'udito solitamente transitori, specialmente in pazienti con insufficienza renale, ipoproteinemia (per esempio nella sindrome nefrotica) e/o in caso di somministrazione endovenosa troppo rapida di furosemide
    Sordità talvolta irreversibile dopo somministrazione orale o endovenosa di furosemide
    Molto rari
    Tinnito
    Patologie cardiache
    Non comuni
    Aritmie cardiache
    Patologie vascolari
    Molto comuni (per infusione endovenosa)
    Riduzione pressione arteriosa compresa ipotensione ortostatica
     
    Rari
    Vasculiti
    Non nota
    Trombosi
    Patologie gastrointestinali
    Non comuni
    Secchezza delle fauci, nausea, disturbi della motilità intestinale
    Rari
    Vomito, diarrea
    Molto rari
    Pancreatite acuta
    Patologie epatobiliari
    Molto rari
    Colestasi
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comuni
    Orticaria, prurito, eruzione cutanea, porpora, dermatite bollosa, eritema multiforme, pemfigoide, dermatite esfoliativa, reazioni di fotosensibilità
    Non nota
    Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS), reazioni lichenoidi
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non comuni
    Crampi muscolari, tetania, miastenia
    Non nota
    Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi, spesso nel contesto di una grave ipopotassiemia (vedere paragrafo 4.3 ).
    Patologie renali e urinarie
    Comuni
    Poliuria
    Rari
    Nefrite interstiziale
    Non nota
    Ritenzione urinaria (in pazienti con ipertrofia prostatica, stenosi dell'uretra o difficoltà di svuotamento vescicale); nefrocalcinosi/nefrolitiasi (in neonati pre-termine trattati con furosemide); insufficienza renale.
    Patologie congenite, familiari e genetiche
    Non nota
    Aumento del rischio di persistenza del dotto arterioso pervio quando la furosemide viene somministrata a neonati prematuri durante le prime settimane di vita.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comuni
    Stanchezza
    Rari
    Febbre
    Esami diagnostici

     

     
    Molto comuni
    Creatinina ematica aumentata, trigliceridi ematici aumentati
    Comuni
    Colesterolo ematico aumentato
    Molto rari
    Transaminasi aumentate
    Non noti
    Urea ematica aumentata, cloruro urinario aumentato, sodio urinario aumentato
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Furosemide L.F.M.
    Il quadro clinico in seguito a sovradosaggio acuto o cronico dipende, in primo luogo, dall'entità e dalle conseguenze della perdita idroelettrolitica, ad es. ipovolemia, disidratazione, emoconcentrazione, aritmie cardiache (comprendendo blocco A-V e fibrillazione ventricolare). I sintomi di questi disturbi sono costituiti da ipotensione grave (fino allo shock), insufficienza renale acuta, trombosi, stati di delirio, paralisi flaccida, apatia e stato confusionale.
    Non è noto alcun antidoto specifico per la Furosemide. Se l'assunzione del farmaco ha appena avuto luogo, si può tentare di limitare l'assorbimento sistemico del principio attivo mediante provvedimenti come la lavanda gastrica o tali da ridurre l'assorbimento (ad es. carbone attivo). Devono essere corretti gli squilibri clinicamente rilevanti del bilancio idroelettrolitico. Congiuntamente alla prevenzione ed al trattamento sia delle gravi complicanze derivanti da tali squilibri che di altri effetti sull'organismo, l'azione correttiva può richiedere un monitoraggio intensivo delle condizioni cliniche, nonché adeguate misure terapeutiche. Nel caso di pazienti con disturbi della minzione, come nel caso di ipertrofia prostatica o stato di incoscienza, è necessario provvedere al ripristino del libero deflusso urinario.

    Scadenza

    5 anni.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale ben chiusa per riparare il medicinale dalla luce.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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