Tukysa

    Ultimo aggiornamento: 24/04/2024

    Cos'è Tukysa?

    Tukysa è un farmaco a base del principio attivo Tucatinib, appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Inibitori tirosinchinasi recettore 2 (HER2) fattore di crescita epid. umano. E' commercializzato in Italia dall'azienda Pfizer S.r.l..

    Tukysa può essere prescritto con Ricetta RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Tukysa 150 mg 84 compresse rivestite con film
    Tukysa 50 mg 88 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Seagen B.V.
    Concessionario: Pfizer S.r.l.
    Ricetta: RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: H
    Principio attivo: Tucatinib
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici
    ATC: L01EH03 - Tucatinib
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Tukysa? A cosa serve?
    TUKYSA è indicato in associazione a trastuzumab e capecitabina per il trattamento di pazienti adulti affetti da cancro della mammella localmente avanzato o metastatico HER2-positivo che abbiano ricevuto almeno 2 precedenti regimi di trattamento anti-HER2.

    Posologia

    Come usare Tukysa: Posologia
    Il trattamento con TUKYSA deve essere avviato e supervisionato da un medico esperto nella somministrazione di medicinali antitumorali.
    Posologia
    La dose raccomandata è di 300 mg di Tucatinib (due compresse da 150 mg) assunti due volte al giorno in modo continuativo in associazione a trastuzumab e capecitabina, alle dosi descritte nella Tabella 1. Per ulteriori informazioni, vedere il riassunto delle caratteristiche del prodotto di trastuzumab e capecitabina somministrati in concomitanza. I componenti del trattamento possono essere somministrati in qualsiasi ordine.
    Tabella 1. Dose raccomandata
     Trattamento
     Dose
     Giorni di trattamento
    Tempistica relativamente all'assunzione di cibo
    Tucatinib
    300 mg per via orale due volte al giorno
    continuativamente
    con o senza un pasto
    Capecitabina
    1.000 mg/m2 per via orale due volte al giorno
    giorni da 1 a 14, ogni 21 giorni
    entro 30 minuti dopo un pasto
    Trastuzumab somministrazione endovenosa
    non pertinente
    dose iniziale
    8 mg/kg per via endovenosa giorno 1
    dosi successive
    6 mg/kg per via endovenosa
    ogni 21 giorni
    OPPURE somministrazione sottocutanea
    600 mg per via sottocutanea
    ogni 21 giorni
    Il trattamento con TUKYSA deve essere continuato fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
    Dimenticanza di una dose
    Nel caso in cui venga dimenticata una dose, il paziente deve assumere la dose successiva all'orario normalmente programmato.
    Modifica della dose
    Le modifiche raccomandate della dose di tucatinib per i pazienti che presentano reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8) sono indicate nelle Tabelle 2 e 3. Fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto di trastuzumab e capecitabina somministrati in concomitanza per le modifiche delle dosi in caso di tossicità che si sospetta siano causate da queste terapie.
    Tabella 2. Riduzioni raccomandate della dose di tucatinib in caso di reazioni avverse
    Livello di dosaggio
    Dose di tucatinib
    dose iniziale raccomandata
    300 mg due volte al giorno
    prima riduzione della dose
    250 mg due volte al giorno
    seconda riduzione della dose
    200 mg due volte al giorno
    terza riduzione della dose
    150 mg due volte al giorno1
    1 TUKYSA deve essere interrotto definitivamente nei pazienti che non tollerano 150 mg per via orale due volte al giorno.
    Tabella 3. Modifiche raccomandate della dose di tucatinib in caso di reazioni avverse
    Reazione avversa
    Severità1
    Modifica della dose di tucatinib
    Diarrea
    Grado 1 e 2
    Non è necessaria alcuna modifica della dose.
    Grado 3 senza trattamento antidiarroico
    Avviare o intensificare una terapia farmacologica appropriata. Sospendere tucatinib fino al ritorno a un grado ≤1, quindi riprendere tucatinib allo stesso livello di dosaggio.
    Grado 3 con trattamento antidiarroico
    Avviare o intensificare una terapia farmacologica appropriata. Sospendere tucatinib fino al ritorno a un grado ≤1, quindi riprendere tucatinib al livello di dosaggio immediatamente inferiore.
    Grado 4
    Interrompere definitivamente tucatinib.
    ALT, AST o bilirubina aumentate2
     
     

     
    Bilirubina di grado 1 (da > ULN a 1,5 x ULN)
    Non è necessaria alcuna modifica della dose.
    Bilirubina di grado 2 (da 1,5 a 3 x ULN)
    Sospendere tucatinib fino al ritorno a un grado ≤1, quindi riprendere tucatinib allo stesso livello di dosaggio.
    ALT o AST di grado 3 (da >5 a 20 x ULN) OPPURE Bilirubina di grado 3 (da >3 a 10 x ULN)
    Sospendere tucatinib fino al ritorno a un grado ≤1, quindi riprendere tucatinib al livello di dosaggio immediatamente inferiore.
    ALT o AST di grado 4 (>20 x ULN) OPPURE Bilirubina di grado 4 (>10 x ULN)
    Interrompere definitivamente tucatinib.
    ALT o AST >3 x ULN E Bilirubina >2 x ULN
    Interrompere definitivamente tucatinib.
    Altre reazioni avverse
    Grado 1 e 2
    Non è necessaria alcuna modifica della dose.
    Grado 3
    Sospendere tucatinib fino al ritorno a un grado ≤1, quindi riprendere tucatinib al livello di dosaggio immediatamente inferiore.
    Grado 4
    Interrompere definitivamente tucatinib.
    1 Gradi basati sui Criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi del National Cancer Institute, versione 4.03
    2 Abbreviazioni: ULN = limite superiore di normalità; ALT = alanina aminotransferasi; AST = aspartato aminotransferasi
    Co-somministrazione con inibitori di CYP2C8
    L'uso concomitante con forti inibitori di CYP2C8 deve essere evitato. Se la co-somministrazione con un inibitore forte di CYP2C8 non può essere evitata, la dose iniziale di tucatinib deve essere ridotta a 100 mg per via orale due volte al giorno. Dopo aver sospeso l'inibitore forte di CYP2C8 per 3 emivite di eliminazione, si deve riprendere la dose di tucatinib che era stata assunta prima di iniziare l'inibitore (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.5). Il monitoraggio delle tossicità associate a TUKYSA deve essere aumentato quando il medicinale è somministrato con inibitori moderati di CYP2C8.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti di età ≥65 anni (vedere paragrafo 5.2). Tucatinib non è stato studiato in pazienti di età superiore a 80 anni.
    Compromissione renale
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale lieve, moderata o severa (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (vedere paragrafo 5.2). Per i pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh C), è raccomandata una dose iniziale ridotta di 200 mg per via orale due volte al giorno.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di TUKYSA nei pazienti pediatrici non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    TUKYSA è per uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere e non devono essere masticate, frantumate o divise prima di essere deglutite (vedere paragrafo 5.2).
    Le compresse di TUKYSA devono essere assunte a distanza di circa 12 ore, alla stessa ora ogni giorno, con o senza un pasto. TUKYSA può essere assunto insieme a capecitabina.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Tukysa
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Tukysa
    Esami di laboratorio
    ALT, AST e bilirubina aumentate
    Durante il trattamento con Tucatinib è stato segnalato un aumento di ALT, AST e bilirubina (vedere paragrafo 4.8). ALT, AST e bilirubina devono essere monitorate ogni tre settimane o quando clinicamente indicato. In base alla severità della reazione avversa, il trattamento con tucatinib deve essere interrotto, quindi la dose deve essere ridotta o interrotta definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
    Creatinina aumentata senza compromissione della funzione renale
    È stato osservato un aumento della creatinina sierica (aumento medio del 30%) a causa dell'inibizione del trasporto tubulare renale della creatinina, senza effetti sulla funzione glomerulare (vedere paragrafo 4.8). Per determinare se la funzione renale è compromessa possono essere considerati marcatori alternativi come BUN, cistatina C o GFR calcolata, che non sono basati sulla creatinina.
    Diarrea
    Durante il trattamento con tucatinib è stata segnalata diarrea, inclusi eventi severi quali disidratazione, ipotensione, danno renale acuto e morte (vedere paragrafo 4.8). In caso di diarrea devono essere somministrati antidiarroici secondo l'indicazione clinica. In caso di diarrea di grado ≥3, il trattamento con tucatinib deve essere interrotto, quindi la dose deve essere ridotta o interrotta definitivamente (vedere paragrafo 4.2). Devono essere eseguiti esami diagnostici secondo l'indicazione clinica per escludere cause infettive di diarrea di grado 3 o 4 o di diarrea di qualsiasi grado con complicanze (disidratazione, febbre, neutropenia).
    Tossicità embrio-fetale
    In base ai risultati di studi sugli animali e al suo meccanismo d'azione, tucatinib può avere effetti dannosi sul feto quando somministrato a una donna in gravidanza. In studi di riproduzione sugli animali, la somministrazione di tucatinib a coniglie gravide durante l'organogenesi ha causato anomalie fetali a esposizioni materne simili a quelle cliniche alla dose raccomandata.
    Le donne in gravidanza devono essere avvertite del potenziale rischio per il feto. Le donne in età fertile devono essere avvertite di usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino ad almeno 1 settimana dopo l'ultima dose di tale trattamento (vedere paragrafo 4.6). Anche i pazienti di sesso maschile con partner femminili in età fertile devono essere avvertiti della necessità di usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e fino ad almeno 1 settimana dopo l'ultima dose di tale trattamento.
    Substrati sensibili di CYP3A
    Tucatinib è un inibitore forte di CYP3A. Tucatinib, quindi, può interagire con medicinali metabolizzati da CYP3A, portando a un aumento delle concentrazioni plasmatiche dell'altro farmaco (vedere paragrafo 4.5). Quando tucatinib è co-somministrato con altri medicinali, è necessario consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto dell'altro farmaco per le raccomandazioni riguardanti la co-somministrazione con inibitori di CYP3A. Deve essere evitato il trattamento concomitante con tucatinib e substrati di CYP3A quando variazioni minime della concentrazione possono portare a reazioni avverse gravi o potenzialmente fatali. Se l'uso concomitante è inevitabile, il dosaggio del substrato di CYP3A deve essere ridotto secondo il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale concomitante.
    Substrati della P-gp
    L'uso concomitante di tucatinib e di un substrato della P-gp ha aumentato le concentrazioni plasmatiche del substrato della P-gp, il che potrebbe aumentare la tossicità associata a quest'ultimo. La riduzione del dosaggio dei substrati della P-gp (inclusi substrati intestinali sensibili come dabigatran) deve essere presa in considerazione secondo il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale concomitante e i substrati della P-gp devono essere somministrati con cautela quando variazioni minime della concentrazione possono portare a tossicità gravi o potenzialmente fatali.
    Induttori forti di CYP3A/moderati di CYP2C8
    L'uso concomitante di tucatinib e di un induttore forte di CYP3A o moderato di CYP2C8 ha ridotto le concentrazioni di tucatinib, il che potrebbe ridurre l'attività di tucatinib. L'uso concomitante di un induttore forte di CYP3A o di un induttore moderato di CYP2C8 deve essere evitato.
    Inibitori forti/moderati di CYP2C8
    L'uso concomitante di tucatinib e di un inibitore forte di CYP2C8 ha aumentato le concentrazioni di tucatinib, il che potrebbe aumentare il rischio di tossicità associate a tucatinib. L'uso concomitante di forti inibitori di CYP2C8 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.2).
    Non sono disponibili dati clinici sull'impatto dell'uso concomitante di inibitori moderati di CYP2C8 sulle concentrazioni di tucatinib. Il monitoraggio delle tossicità associate a tucatinib deve essere aumentato con inibitori moderati di CYP2C8.
    Informazioni sugli eccipienti
    Questo medicinale contiene 55,3 mg di sodio per dose da 300 mg. Questo equivale al 2,75% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata con la dieta di un adulto.
    Questo medicinale contiene 60,6 mg di potassio per dose da 300 mg. Da tenere in considerazione in pazienti con ridotta funzionalità renale o in pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Tukysa
    Tucatinib è metabolizzato principalmente da CYP2C8. Tucatinib è un inattivatore di CYP3A basato sul metabolismo e inibisce i trasportatori renali di metformina e creatinina. Tucatinib è un substrato della P-gp.
    Effetti di altri medicinali su tucatinib
    Induttori di CYP3A/CYP2C8
    Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di una dose singola di 300 mg di tucatinib e di rifampicina (un induttore forte di CYP3A e moderato di CYP2C8) ha determinato una riduzione delle concentrazioni di tucatinib (0,6 volte per la Cmax (IC al 90%: 0,5; 0,8) e 0,5 volte per l'AUC (IC al 90%: 0,4; 0,6)). La somministrazione concomitante di induttori forti di CYP3A o moderati di CYP2C8 come rifampicina, fenitoina, erba di San Giovanni o carbamazepina deve essere evitata in quanto potrebbe determinare una riduzione dell'attività di tucatinib (vedere paragrafo 4.4).
    Inibitori di CYP2C8
    Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di una dose singola di 300 mg di tucatinib e di gemfibrozil (un inibitore forte di CYP2C8) ha determinato un aumento delle concentrazioni di tucatinib (1,6 volte per la Cmax (IC al 90%: 1,5; 1,8) e 3,0 volte per l'AUC (IC al 90%: 2,7; 3,5)). La somministrazione concomitante di inibitori forti di CYP2C8 come gemfibrozil deve essere evitata in quanto potrebbe determinare un aumento del rischio di tossicità associata a tucatinib (vedere paragrafo 4.4).
    Inibitori di CYP3A
    Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di una dose singola di 300 mg di tucatinib e di itraconazolo (un inibitore forte di CYP3A) ha determinato un aumento delle concentrazioni di tucatinib (1,3 volte per la Cmax (IC al 90%: 1,2; 1,4) e 1,3 volte per l'AUC (IC al 90%: 1,3; 1,4)). Non sono richiesti aggiustamenti della dose.
    Inibitori della pompa protonica
    In base agli studi clinici di interazione tra farmaci condotti con tucatinib, non sono state osservate interazioni quando tucatinib è associato a omeprazolo (un inibitore della pompa protonica). Non sono richiesti aggiustamenti della dose.
    Effetti di tucatinib su altri medicinali
    Substrati di CYP3A
    Tucatinib è un inibitore forte di CYP3A. Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di tucatinib e di midazolam (un substrato sensibile di CYP3A) ha determinato un aumento delle concentrazioni di midazolam (3,0 volte per la Cmax (IC al 90%: 2,6;3,4) e 5,7 volte per l'AUC (IC al 90%: 5,0; 6,5)). La somministrazione concomitante di tucatinib e di substrati sensibili di CYP3A come alfentanil, avanafil, buspirone, darifenacina, darunavir, ebastina, everolimus, ibrutinib, lomitapide, lovastatina, midazolam, naloxegol, saquinavir, simvastatina, sirolimus, tacrolimus, tipranavir, triazolam e vardenafil può aumentare la loro esposizione sistemica, con conseguente aumento della tossicità associata a un substrato di CYP3A. L'uso concomitante di tucatinib e di substrati di CYP3A, quando variazioni minime della concentrazione possono portare a tossicità gravi o potenzialmente fatali, deve essere evitato. Se l'uso concomitante è inevitabile, il dosaggio del substrato di CYP3A deve essere ridotto secondo il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale concomitante.
    Substrati della P-gp
    Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di tucatinib e di digossina (un substrato sensibile della P-gp) ha determinato un aumento delle concentrazioni di digossina (2,4 volte per la Cmax (IC al 90%: 1,9; 2,9) e 1,5 volte per l'AUC (IC al 90%: 1,3; 1,7)). L'uso concomitante di tucatinib e di un substrato della P-gp può aumentare le concentrazioni plasmatiche del substrato della P-gp, il che potrebbe aumentare la tossicità associata al substrato della P-gp. Deve essere presa in considerazione la riduzione del dosaggio dei substrati della P-gp (inclusi substrati intestinali sensibili come dabigatran) in accordo con il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale concomitante. I substrati della P-gp devono essere somministrati con cautela quando variazioni minime della concentrazione possono portare a tossicità gravi o potenzialmente fatali (vedere paragrafo 4.4).
    Substrati di CYP2C8
    Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di tucatinib e di repaglinide (un substrato di CYP2C8) ha determinato un aumento delle concentrazioni di repaglinide (1,7 volte per la Cmax(IC al 90%: 1,4; 2,1) e 1,7 volte per l'AUC (IC al 90%: 1,5; 1,9)).
    Non sono richiesti aggiustamenti della dose.
    Substrati di MATE1/2K
    Uno studio clinico di interazione tra farmaci ha riscontrato che la somministrazione concomitante di tucatinib e di metformina (un substrato di MATE1/2K) ha determinato un aumento delle concentrazioni di metformina (1,1 volte per la Cmax (IC al 90%: 1,0; 1,2) e 1,4 volte per l'AUC (IC al 90%: 1,2; 1,5)). Tucatinib ha ridotto la clearance renale di metformina senza alcun effetto sulla velocità di filtrazione glomerulare (glomerular filtration rate, GFR) misurata mediante clearance dello ioexolo e cistatina C sierica. Non sono richiesti aggiustamenti della dose.
    Substrati di CYP2C9
    In base agli studi clinici di interazione tra farmaci condotti con tucatinib, non sono state osservate interazioni quando tucatinib è associato a tolbutamide (un substrato sensibile di CYP2C9). Non sono richiesti aggiustamenti della dose.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Tukysa" insieme ad altri farmaci come “Abstral”, “Actiq”, “Adoport”, “Advagraf”, “Alfentanil Piramal”, “Alghedon”, “Alpheus”, “Amisitela”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Azurvig”, “Balcoga”, “Buccolam”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Carelimus”, “Cholib - Compresse Rivestite”, “Ciqorin”, “Conferoport”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Dogetic”, “Durfenta”, “Durogesic”, “Effentora”, “Envarsus”, “Ezetimibe E Simvastatina Accord”, “Ezetimibe E Simvastatina Almus”, “Ezetimibe E Simvastatina Alter”, “Ezetimibe E Simvastatina Aurobindo”, “Ezetimibe E Simvastatina Doc Generici”, “Ezetimibe E Simvastatina EG”, “Ezetimibe E Simvastatina Krka”, “Ezetimibe E Simvastatina Mylan”, “Ezetimibe E Simvastatina Sandoz”, “Ezetimibe E Simvastatina Sun”, “Ezetimibe E Simvastatina Tecnigen”, “Ezetimibe E Simvastatina Teva B.V.”, “Ezetimibe E Simvastatina Zentiva”, “Fenitoina Hikma”, “Fenobarbitale Sodico Salf”, “FenPatch”, “Fenroo”, “Fentalgon”, “Fentanest”, “Fentanil Aristo”, “Fentanil Kalceks”, “Fentanil Zentiva”, “Fentanyl Hameln”, “Fenticer”, “Fenvel”, “Firacrono”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Gemfibrozil DOC Generici”, “Gemfibrozil EG”, “Genlip”, “Goltor”, “Granpidam”, “Halcion”, “Ikervis”, “Inegy”, “Instanyl”, “Ipnovel”, “Krustat”, “Lipenil”, “Liponorm”, “Lojuxta”, “Lopid”, “Lovastatina Doc”, “Lovastatina EG”, “Lovastatina Mylan Pharma”, “Lovastatina Teva”, “Lovinacor”, “Luminale - Compressa”, “Luminale - Soluzione (uso Interno)”, “Matrifen”, “Medipo”, “Midazolam Accord Healthcare”, “Midazolam B. Braun - Soluzione (uso Interno)”, “Midazolam Bioindustria L.I.M.”, “Midazolam Hameln Pharmaceuticals”, “Midazolam Ibi”, “Midazolam Kalceks”, “Moventig”, “Mysildecard”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Omistat”, “Ozased”, “PecFent”, “Prelud”, “Prescofil”, “Prograf - Capsula”, “Prograf - Soluzione (uso Interno)”, “Protopic - Unguento”, “Rabestrom”, “Revatio - Compresse Rivestite”, “Revatio - Polvere”, “Revatio - Soluzione (uso Interno)”, “Rextat”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Sandimmun - Capsula Molle”, “Sandimmun Neoral - Capsula Molle”, “Sandimmun Neoral - Soluzione”, “Sandimmun - Soluzione”, “Sandimmun - Soluzione (uso Interno)”, “Setorilin”, “Sildenafil ABC”, “Sildenafil Accord”, “Sildenafil Actavis - Compresse Rivestite”, “Sildenafil Almus”, “Sildenafil Alter”, “Sildenafil Aristo Pharma”, “Sildenafil Aurobindo Italia”, “Sildenafil Aurobindo”, “Sildenafil DOC Generics”, “Sildenafil Doc”, “Sildenafil EG”, “Sildenafil Maxmind - Compresse Rivestite”, “Sildenafil Mylan”, “Sildenafil Pensa Pharma”, “Sildenafil Sandoz”, “Sildenafil SUN - Compresse Rivestite”, “Sildenafil Tecnigen - Compresse Rivestite”, “Sildenafil Teva Italia”, “Sildenafil Teva”, “Sildenafil Viatris”, “Sildenafil Zentiva”, “Siler”, “Simbatrix”, “Simvastatina Abc”, “Simvastatina Accord”, “Simvastatina Almus”, “Simvastatina Alter”, “Simvastatina Aurobindo”, “Simvastatina Doc”, “Simvastatina EG”, “Simvastatina Hexal”, “Simvastatina KRKA”, “Simvastatina Mylan Generics”, “Simvastatina Pensa”, “Simvastatina Sandoz”, “Simvastatina Sun”, “Simvastatina Tecnigen”, “Simvastatina Teva Italia”, “Simvastatina Zentiva - Compresse Rivestite”, “Sincol”, “Sinvacor”, “Sinvalip”, “Sinvat”, “Sivastin”, “Songar”, “Spedra - Compressa”, “Stadmycin”, “Staticol”, “Staxar”, “Sublifen”, “Tacforius”, “Tacni”, “Tacrolimus EG”, “Talentum”, “Tavacor”, “Tegretol”, “Triazolam DOC Generici”, “Triazolam EG”, “Triazolam Mylan Generics”, “Triazolam Pensa”, “Triazolam Ratiopharm Italia”, “Triazolam Zentiva”, “Vardenafil Doc”, “Vardenafil Krka”, “Vastgen”, “Vastin”, “Vellofent”, “Verkazia”, “Viagra - Compressa Orodispersibile”, “Viagra - Compresse Rivestite”, “Vizarsin - Compressa Orodispersibile”, “Vizarsin - Compresse Rivestite”, “Vytorin”, “Xipocol”, “Zakfil”, “Zestan”, “Zevistat”, “Zocor”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile / Contraccezione negli uomini e nelle donne
    Sulla base dei dati sugli animali, Tucatinib può causare effetti farmacologici dannosi quando somministrato a donne durante la gravidanza e/o sul feto/neonato. Le donne in età fertile devono essere avvisate di evitare una gravidanza e di usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino ad almeno 1 settimana dopo il trattamento. I pazienti di sesso maschile con partner femminili in età fertile devono essere avvisati della necessità di usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino ad almeno 1 settimana dopo il trattamento (vedere paragrafo 4.4).
    Fare anche riferimento al paragrafo 4.6 delle informazioni sulla prescrizione per trastuzumab e capecitabina.
    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di tucatinib in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). TUKYSA non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con tucatinib. Prima di iniziare il trattamento con tucatinib deve essere verificato lo stato di gravidanza delle donne in età fertile. Se la paziente inizia una gravidanza durante il trattamento, le deve essere spiegato il potenziale rischio per il feto/neonato.
    Allattamento
    Non è noto se tucatinib/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con TUKYSA. L'allattamento può essere ripreso 1 settimana dopo il trattamento.
    Fertilità
    Non sono stati condotti studi di fertilità in donne o uomini. Sulla base dei dati di studi sugli animali, tucatinib può compromettere la fertilità nelle donne fertili (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    TUKYSA non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Deve essere preso in considerazione lo stato clinico del paziente quando si valuta la sua capacità di eseguire attività che richiedano giudizio e abilità motorie o cognitive.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Tukysa
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse di grado 3 e 4 più comunemente segnalate (≥5%) durante il trattamento sono diarrea (13%), ALT aumentata (6%) e AST aumentata (5%).
    Reazioni avverse gravi si sono verificate nel 29% dei pazienti trattati con Tucatinib e includono diarrea (4%), vomito (3%) e nausea (2%).
    Reazioni avverse che hanno portato all'interruzione di TUKYSA si sono verificate nel 6% dei pazienti; le reazioni avverse più comuni che hanno portato all'interruzione sono state diarrea (1%) e ALT aumentata (1%). Reazioni avverse che hanno portato alla riduzione della dose di TUKYSA si sono verificate nel 23% dei pazienti; le reazioni avverse più comuni che hanno portato alla riduzione della dose sono state diarrea (6%), ALT aumentata (5%) e AST aumentata (4%).
    Tabella delle reazioni avverse
    I dati riassunti in questo paragrafo riguardano l'esposizione a TUKYSA di 431 pazienti con cancro della mammella HER2-positivo localmente avanzato non resecabile o metastatico che hanno ricevuto TUKYSA in associazione a trastuzumab e capecitabina in due studi, HER2CLIMB e ONT-380-005 (vedere paragrafo 5.1). La durata mediana di esposizione a TUKYSA in questi studi è stata di 7,4 mesi (intervallo: <0,1; 43,6).
    Le reazioni avverse osservate durante il trattamento sono elencate in questo paragrafo per categoria di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite nel modo seguente: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (>1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 4. Reazioni avverse
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Reazione avversa
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Molto comune
    Epistassi
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune
    Diarrea, nausea, vomito, stomatite1
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Molto comune
    Eruzione cutanea2
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Molto comune
    Artralgia
    Esami diagnostici
    Molto comune
    AST aumentata, ALT aumentata, bilirubina ematica aumentata3, peso diminuito
    1 Il termine stomatite include: stomatite, dolore orofaringeo, ulcerazione della bocca, dolore orale, ulcerazione delle labbra, glossodinia, eruzione vescicolare della lingua, vescicola delle labbra, disestesia orale, ulcerazione della lingua, ulcera aftosa
    2 Il termine eruzione cutanea include: eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea, dermatite acneiforme, eritema, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea papulare, esantema pustoloso, eruzione cutanea pruriginosa, esantema eritematoso, esfoliazione cutanea, orticaria, dermatite allergica, eritema palmare, eritema plantare e tossicità cutanea
    3 Il termine bilirubina ematica aumentata include iperbilirubinemia
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    ALT, AST o bilirubina aumentate
    Nello studio HER2CLIMB, ALT, AST o bilirubina aumentate si sono verificate nel 41% dei pazienti trattati con tucatinib in associazione a trastuzumab e capecitabina. Eventi di grado 3 e superiori si sono verificati nel 9% dei pazienti. ALT, AST o bilirubina aumentate hanno portato a una riduzione della dose nel 9% dei pazienti e all'interruzione del trattamento nell'1,5% dei pazienti. Il tempo mediano all'esordio di ALT, AST o bilirubina aumentate di qualsiasi grado è stato di 37 giorni; l'84% dei casi si è risolto, con un tempo mediano alla risoluzione di 22 giorni. Devono essere presi in considerazione monitoraggio e modifica della dose (inclusa l'interruzione) (vedere paragrafo 4.4).
    Diarrea
    Nello studio HER2CLIMB, la diarrea si è verificata nell'82% dei pazienti trattati con tucatinib in associazione a trastuzumab e capecitabina. Eventi di diarrea di grado 3 e superiori si sono verificati nel 13% dei pazienti. Due pazienti che hanno sviluppato diarrea di grado 4 sono successivamente deceduti e la diarrea ha contribuito al decesso. La diarrea ha portato a una riduzione della dose nel 6% dei pazienti e all'interruzione del trattamento nell'1% dei pazienti. Il tempo mediano all'esordio di diarrea di qualsiasi grado è stato di 12 giorni; l'81% degli eventi di diarrea si è risolto, con un tempo mediano alla risoluzione di 8 giorni. L'uso profilattico di antidiarroici non è stato necessario. Medicinali antidiarroici sono stati usati in meno della metà dei cicli di trattamento in cui sono stati riferiti eventi di diarrea. La durata mediana dell'uso di antidiarroici è stata di 3 giorni per ciclo (vedere paragrafo 4.4).
    Creatinina aumentata senza compromissione della funzione renale
    Un aumento della creatinina sierica è stato osservato nei pazienti trattati con tucatinib a causa dell'inibizione del trasporto della creatinina nei tubuli renali senza influenzare la funzione glomerulare. Negli studi clinici, aumenti della creatinina sierica (aumento medio del 30%) si sono verificati entro il primo ciclo di tucatinib, sono rimasti elevati ma stabili per tutto il trattamento e sono stati reversibili all'interruzione del trattamento.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Nello studio HER2CLIMB, 82 pazienti che hanno ricevuto tucatinib avevano un'età ≥65 anni e 8 di questi avevano un'età ≥75 anni. L'incidenza di reazioni avverse gravi è stata del 34% nei pazienti di età ≥65 anni rispetto al 28% nei pazienti di età <65 anni. Il numero dei pazienti di età ≥75 anni era eccessivamente basso per valutare le differenze in termini di sicurezza.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito web dell'Agenzia Italiana del Farmaco: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Tukysa
    Non esiste alcun antidoto specifico e il beneficio dell'emodialisi nel trattamento del sovradosaggio di Tucatinib non è noto. In caso di sovradosaggio, il trattamento con tucatinib deve essere sospeso e devono essere applicate misure di supporto generali.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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