Velbe è un farmaco a base del principio attivo
Vinblastina Solfato, appartenente alla categoria degli
Antineoplastici e nello specifico
Alcaloidi della vinca ed analoghi. E' commercializzato in Italia dall'azienda
EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.
Velbe può essere prescritto con
Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AGRicetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
Classe: H
Principio attivo: Vinblastina SolfatoGruppo terapeutico: Antineoplastici
Forma farmaceutica: Polvere
Morbo di Hodgkin generalizzato (Stadio III-IV della modificazione Ann Arbor del Rye staging system).
Linfoma linfocitico (nodulare, diffuso, scarsamente differenziato, ben differenziato).
Linfoma istiocitico.
Mycosis fungoides (stadi avanzati).
Carcinoma del testicolo (fase avanzata).
Sarcoma di Kaposi.
Morbo di Letterer-Siwe (Istiocitosi X).
Coriocarcinoma resistente ad altri agenti chemioterapici.
Carcinoma della mammella, resistente ad altre misure terapeutiche.
Il VELBE viene generalmente somministrato in combinazioni con altri agenti anti-neoplastici.
In caso di morbo di Hodgkin recidivante dopo regime MOPP o precedentemente trattato, è disponibile un protocollo che prevede la ciclofosfamide invece della mostarda azotata e VELBE invece di Vincristina.
Il VELBE somministrato da 6 a 8 ore prima della bleomicina può significativamente potenziare l'azione di quest'ultima.
La presente preparazione è da somministrare esclusivamente per via endovenosa e unicamente da personale esperto nella somministrazione di vinblastina.
È FATALE SE SOMMINISTRATA PER ALTRE VIE. ESCLUSIVAMENTE PER USO ENDOVENOSO.
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In caso di somministrazione intratecale accidentale, vedere il paragrafo 4.4.
La risposta leucopenica può variare di intensità in seguito a terapia con VELBE. Per questa ragione si raccomanda che il farmaco sia somministrato con una frequenza non superiore a una volta ogni sette giorni.
Si ritiene prudente iniziare la terapia negli adulti con la somministrazione di una singola dose endovenosa di 3,7 mg/m2 di superficie corporea; la dose iniziale per bambini deve corrispondere a 2,5 mg/m2 di superficie corporea. Dopo di che si deve eseguire una conta leucocitaria per determinare la sensibilità del paziente al VELBE. Si consiglia una riduzione del 50% della dose di VELBE in pazienti che presentano un valore di bilirubinemia diretta superiore a 3 mg/100 ml.
Dato che il metabolismo e l'escrezione avvengono prevalentemente per via epatica, non si consigliano modificazioni della dose nei pazienti con funzione renale compromessa.
Un modo semplice per incrementare la dose a intervalli settimanali può corrispondere al seguente schema:
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Adulti
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Bambini
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Prima dose
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3,7 mg/m2 superficie corporea
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2,5 mg/m2 superficie corporea
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Seconda dose
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5,5 mg/m2 superficie corporea
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3,75 mg/m2 superficie corporea
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Terza dose
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7,4 mg/m2 superficie corporea
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5,0 mg/m2 superficie corporea
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Quarta dose
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9,25 mg/m2 superficie corporea
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6,25 mg/m2 superficie corporea
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Quinta dose
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11,1 mg/m2 superficie corporea
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7,5 mg/m2 superficie corporea
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Gli incrementi sopra riportati si possono utilizzare fino a raggiungere la dose massima (non superiore a 18,5 mg/m2 di superficie corporea negli adulti e 12,5 mg/m2 di superficie corporea nei bambini). Il dosaggio non deve essere aumentato oltre quella dose che abbia ridotto la conta leucocitaria a circa 3000 cellule/mm3. In alcuni adulti 3,7 mg/m2 possono indurre tale livello di leucopenia, mentre altri adulti possono richiedere più di 11,1 mg/m2 e, in casi rarissimi, anche 18,5 mg/m2 di superficie corporea.
Tuttavia, per la maggior parte dei pazienti adulti, il dosaggio settimanale è compreso tra 5,5 e 7,4 mg/m2 di superficie corporea.
Stabilita la dose di VELBE capace di indurre il suddetto grado di leucopenia, si deve somministrare una dose di mantenimento di un incremento inferiore a questa. In tal modo il paziente riceverà la dose massima che non induce leucopenia. Si deve sottolineare il fatto che, anche se sono trascorsi 7 giorni, la dose successiva di VELBE non deve essere somministrata fino a quando la conta leucocitaria non sia ritornata ad almeno 4000 cellule/mm3.
In alcuni casi l'attività oncolitica può manifestarsi prima dell'effetto leucopenico. Quando ciò avviene non c'è bisogno di aumentare il volume della dose successiva. La durata della terapia di mantenimento varia a seconda della malattia in trattamento e della combinazione con altri agenti antineoplastici in uso.
Somministrazione
La vinblastina deve essere somministrata soltanto per via endovenosa e non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale.
La somministrazione intratecale causa neurotossicità fatale ed è quindi controindicata.
- Ipersensibilità al principio attivo o agli alcaloidi della vinca
- leucopenia, non correlata al tumore.
- Infezione incontrollata grave. Tali infezioni, prima di somministrare VELBE, devono essere controllate con antisettici.
In nessuna circostanza VELBE può essere somministrata nel liquido cerebrospinale (somministrazione intratecale), poichè tale somministrazione è fatale (vedere paragrafo 4.4).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Assumere Velbe durante la gravidanza e l'allattamento
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Visti i possibili effetti indesiderati sul sistema nervoso e sul tratto gastrointestinale è possibile che il medicinale influenzi la capacità di guidare e di operare su macchinari.
Sintomi
Gli effetti indesiderati conseguenti a sovradosaggio sono correlati alla dose.
Il sovradosaggio di vinblastina provoca un aggravamento degli effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.8). La soppressione del midollo osseo, in particolare la leucopenia, può risultare più accentuata. Inoltre, potrebbe verificarsi una condizione di neurotossicità (parestesia, neuropatia periferica) analoga a quella osservata con vincristina solfato.
Trattamento
Non esiste un antidoto per la vinblastina. Il trattamento è sintomatico e di supporto.
Si consiglia l'interruzione della somministrazione di VELBE. Ove necessario, occorre adottare misure generali di supporto ed eseguire una trasfusione di sangue. In caso di sovradosaggio si raccomanda il seguente trattamento:
- Prevenzione degli effetti della sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico, limitando l'introduzione di fluidi e somministrando un diuretico d'ansa.
- Somministrazione di un farmaco anticonvulsivante.
- Dieta liquida per prevenire l'ileo, e talora ricorso alla decompressione del tratto gastrointestinale.
- Monitoraggio del sistema cardiovascolare.
- Valutazione ematologica quotidiana come guida all'eventuale impiego di trasfusioni di sangue e per accertare il rischio di infezione. L'effetto principale delle dosi eccessive di VELBE è rappresentato dalla mielosoppressione, che può minacciare la vita del paziente.
- Mantenimento del regime seguente in quanto studi animali hanno indicato che l'acido folico potrebbe avere un effetto protettivo:
100 mg per e.v. ogni 3 ore per 48 ore e ogni 6 ore per le successive 48 ore.
L'emodialisi non sembra eliminare il medicinale in modo efficace.
Sulla base del profilo farmacocinetico si può prevedere un livello elevato del farmaco per almeno 72 ore.
VELBE allo stato secco (polvere), viene assorbito in modo irregolare e non predeterminante da parte del tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale. L'assorbimento della soluzione non è stato studiato.
In caso di ingestione di vinblastina, occorre somministrare per via orale carbone attivo in una miscela con acqua e un agente catartico. In tale situazione non è stato riportato l'uso di colestiramina.
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Agenti antineoplastici, alcaloidi della vinca ed analoghi.
Codice ATC: L01CA 01
Interferisce, in vitro, con le vie metaboliche acido glutammico-acido citrico. Ha un effetto statmocinetico. Interferisce con i
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Proprietà farmacocinetiche
Corrisponde ad un modello a tre compartimenti: t1/2 alfa (rapido) 0,074 h; t1/2 beta (medio) 1,74 h; t1/2 gamma 28,0 h. Volume del compartimento centrale 0,917 L/kg. Volume di distribuzione ...
Dati preclinici di sicurezza
Nel topo via i.p. 3,2 ± 0,02 mg/kg; via e.v. 14,47 ± 1,57 mg/kg.
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Non pertinente.