Cos'è Gavreto?
Gavreto è un farmaco a base del principio attivo Pralsetinib , appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Altri inibitori proteinchinasi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Roche S.p.A. .
Gavreto può essere prescritto con RicettaRNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti .
Gavreto può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Gavreto 100 mg 120 capsule rigide
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Roche Registration GmbH
Concessionario:Roche S.p.A.
Ricetta:RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
Classe:H
Principio attivo:Pralsetinib
Gruppo terapeutico:Antineoplastici
ATC:L01EX23 - Pralsetinib
Forma farmaceutica: capsula
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: capsula
Indicazioni
Gavreto è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato positivo per la fusione del gene RE arranged during Transfection (RET) non precedentemente trattati con un inibitore di RET.
Posologia
La terapia deve essere avviata da un medico esperto nella somministrazione di medicinali antitumorali.
La scelta dei pazienti per il trattamento del NSCLC in stadio avanzato positivo per la fusione di RET deve basarsi su un metodo analitico validato.
Posologia
La dose raccomandata è 400 mg di Pralsetinib una volta al giorno a stomaco vuoto (vedere modo di somministrazione). Il trattamento deve continuare fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
In caso di vomito dopo l'assunzione di una dose di pralsetinib, il paziente non deve assumere un'altra dose, ma proseguire il trattamento con la dose programmata successiva.
Dosi dimenticate
In caso di dimenticanza di una dose di pralsetinib, è necessario compensare questa dose il prima possibile il giorno stesso. Il giorno successivo deve essere ripreso il regolare schema posologico giornaliero di pralsetinib.
Modifiche della dose per reazioni avverse
Per gestire le reazioni avverse in base alla severità e alla presentazione clinica è possibile prendere in considerazione la sospensione del trattamento, con o senza riduzione della dose.
La dose può essere ridotta con decrementi di 100 mg fino a una dose minima di 100 mg una volta al giorno. Nei pazienti che non riescono a tollerare 100 mg per via orale una volta al giorno, il trattamento con Gavreto deve essere interrotto definitivamente.
Nella Tabella 1 sono indicate le modifiche della dose raccomandate per reazioni avverse.
Tabella 1. Modifiche raccomandate della dose di Gavreto per reazioni avverse
Reazione avversa
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Severitàa
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Modifica della dose
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Polmonite /malattia polmonare interstiziale (ILD)
(vedere paragrafo 4.4)
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Grado 1 o 2
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Sospendere il trattamento con Gavreto fino alla risoluzione. Riprendere il trattamento a una dose ridotta.
In caso di polmonite/ILD ricorrente, interrompere il trattamento con Gavreto definitivamente.
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Grado 3 o 4
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Interrompere il trattamento definitivamente per polmonite/ILD.
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Ipertensione
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Grado 3
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In caso di ipertensione di grado 3 che persiste nonostante una terapia antipertensiva ottimale, sospendere il trattamento con Gavreto. Una volta controllata l'ipertensione, riprendere il trattamento a una dose ridotta.
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Grado 4
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Interrompere il trattamento con Gavreto definitivamente.
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Incremento delle transaminasi
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Grado 3 o 4
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Sospendere il trattamento con Gavreto e monitorare i livelli di aspartato aminotransferasi (AST) e alanina aminotransferasi (ALT) una volta a settimana fino alla regressione al grado 1 o al valore basale.
Riprendere il trattamento a una dose ridotta.
Se l'aumento delle transaminasi si ripresenta di grado uguale o superiore a 3, interrompere il trattamento con Gavreto definitivamente.
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Eventi emorragici
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Grado 3 o 4
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Sospendere il trattamento con Gavreto fino alla regressione al grado 1.
Riprendere il trattamento a una dose ridotta.
In caso di eventi emorragici potenzialmente letali o ricorrenti severi, interrompere il trattamento con Gavreto definitivamente.
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Prolungamento del QT
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Grado 3
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In caso di intervalli del QT corretto (QTc) > 500 ms, sospendere il trattamento con Gavreto fino a quando l'intervallo QTc torna a un valore < 470 ms.
Se i fattori di rischio che causano il prolungamento del QT vengono identificati e corretti, riprendere il trattamento alla stessa dose.
Se altri fattori di rischio che causano il prolungamento del QT non vengono identificati, riprendere il trattamento a una dose ridotta.
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Grado 4
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Se il paziente presenta aritmia potenzialmente letale, interrompere il trattamento con Gavreto definitivamente.
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Altre reazioni avverse clinicamente significative
(vedere paragrafo 4.8)
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Grado 3 o 4
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Sospendere il trattamento con Gavreto fino al miglioramento a un grado ≤ 2. Riprendere il trattamento alla dose ridotta.
In caso di reazioni avverse di grado 4 ricorrenti, interrompere il trattamento definitivamente.
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aLe reazioni avverse sono classificate in base ai Common Terminology Criteria for Adverse Events del National Cancer Institute (NCI-CTCAE), versione 4.03.
Modifica della dose per l'utilizzo con potenti inibitori del citocromo P-450 (CYP)3A4 o con potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della glicoproteina P (P-gp)
L'uso concomitante di pralsetinib con noti potenti inibitori del CYP3A4 o con potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della P-gp deve essere evitato (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Se la somministrazione concomitante con un potente inibitore del CYP3A4 o con un potente inibitore sia del CYP3A4 che della P-gp non può essere evitata, la dose corrente di pralsetinib deve essere ridotta come raccomandato nella Tabella 2. Dopo aver interrotto la somministrazione del potente inibitore del CYP3A4 o del potente inibitore combinato del CYP3A4 e della P-gp per 3-5 emivite di eliminazione, deve essere ripristinata la dose di pralsetinib assunta prima dell'utilizzo dell'inibitore.
Tabella 2. Modifiche raccomandate della dose di Gavreto per la somministrazione concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 o con potenti inibitori combinati del CYP3A4 della P-gp
Dose corrente di Gavreto
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Dose raccomandata di Gavreto
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400 mg per via orale una volta al giorno
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200 mg per via orale una volta al giorno
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300 mg per via orale una volta al giorno
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200 mg per via orale una volta al giorno
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200 mg per via orale una volta al giorno
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100 mg per via orale una volta al giorno
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Modifica della dose per l'utilizzo con potenti induttori del CYP3A4
L'uso concomitante di pralsetinib con potenti induttori del CYP3A4 deve essere evitato (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Se l'uso concomitante con un potente induttore del CYP3A4 non può essere evitato, a partire dal Giorno 7 della somministrazione concomitante di pralsetinib con il potente induttore del CYP3A4, la dose di pralsetinib deve essere aumentata fino al doppio della dose corrente di pralsetinib. Dopo aver interrotto la somministrazione del potente induttore del CYP3A4 per almeno 14 giorni, deve essere ripristinata la dose di pralsetinib assunta prima dell'utilizzo dell'induttore.
Popolazioni speciali
Compromissione renale
Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina [CLCR] 30-89 mL/min stimata con la formula di Cockcroft-Gault). Pralsetinib non è stato studiato nei pazienti con compromissione renale severa (CLCR 15-29 mL/min) o insufficienza renale in stadio terminale (CLCR < 15 mL/min). Poiché l'eliminazione di pralsetinib per via renale è trascurabile, non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale severa o insufficienza renale in stadio terminale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose nei pazienti con lieve compromissione epatica (bilirubina totale ≤ limite superiore della norma [ULN] e AST > ULN o bilirubina totale > 1-1,5 volte l'ULN e qualsiasi valore di AST). Pralsetinib non è stato studiato nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa. Il suo utilizzo nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa non è pertanto raccomandato (vedere paragrafo 5.2).
Anziani
Nei pazienti di età uguale o superiore a 65 anni non si raccomanda alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di pralsetinib nei pazienti pediatrici di età inferiore a 18 anni con NSCLC in stadio avanzato positivo per fusione di RET non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Gavreto è un medicinale per uso orale. I pazienti devono ingerire le capsule rigide intere con un bicchiere d'acqua a stomaco vuoto. Non devono mangiare per almeno due ore prima e almeno un'ora dopo l'assunzione di pralsetinib (vedere paragrafo 5.2).
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Polmonite /ILD
Nei pazienti trattati con Pralsetinib nell'ambito delle sperimentazioni cliniche sono stati segnalati casi di polmonite /ILD severa, potenzialmente letale o fatale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti che presentano polmonite o ILD clinicamente sintomatica sono stati esclusi dalle sperimentazioni cliniche.
Ai pazienti deve essere indicato di contattare subito l'operatore sanitario per segnalare la comparsa o il peggioramento di sintomi respiratori.
I pazienti che presentano sintomi respiratori indicativi di polmonite /ILD (per es. dispnea, tosse e febbre) acuti o in peggioramento devono essere esaminati per escludere altre potenziali cause. Se la polmonite /ILD è ritenuta correlata a pralsetinib, è necessario sospendere il trattamento con Gavreto, ridurne la dose o interromperlo definitivamente in base alla severità della polmonite /ILD confermata (vedere paragrafo 4.2).
Ipertensione
Nei pazienti trattati con pralsetinib nell'ambito delle sperimentazioni cliniche è stata osservata ipertensione (vedere paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei casi, l'ipertensione correlata al trattamento è stata gestita con medicinali antipertensivi.
Il trattamento con Gavreto non deve essere iniziato nei pazienti con ipertensione non controllata. Prima di iniziare il trattamento con Gavreto, l'ipertensione preesistente deve essere adeguatamente controllata. Si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa dopo 1 settimana, successivamente almeno una volta al mese e secondo quanto clinicamente indicato. La terapia antipertensiva deve essere iniziata o aggiustata in funzione di quanto appropriato. In base alla severità dell'ipertensione osservata durante il trattamento con Gavreto, è necessario sospendere la terapia, ridurne la dose o interromperla definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Incremento delle transaminasi
Nei pazienti trattati con pralsetinib nell'ambito delle sperimentazioni cliniche sono stati segnalati casi severi di aumento delle transaminasi (vedere paragrafo 4.8).
I livelli di ALT e AST devono essere monitorati prima di iniziare il trattamento con Gavreto, ogni 2 settimane nei primi 3 mesi, successivamente una volta al mese e secondo quanto clinicamente indicato. In base alla severità degli incrementi delle transaminasi osservati durante il trattamento con Gavreto, è necessario sospendere la terapia con Gavreto, ridurne la dose o interromperla definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Eventi emorragici
Con Gavreto possono manifestarsi eventi emorragici severi, anche fatali. Nei pazienti con emorragia potenzialmente letale o ricorrente severa, il trattamento con Gavreto deve essere interrotto definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Prolungamento del QT
Nei pazienti trattati con Gavreto nell'ambito delle sperimentazioni cliniche è stato osservato un prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, prima di iniziare il trattamento con Gavreto, i pazienti devono presentare un intervallo QTc ≤ 470 ms e livelli sierici di elettroliti nella norma. Ipokaliemia, ipomagnesemia e ipocalcemia devono essere corrette sia prima che durante il trattamento con Gavreto. Gli elettrocardiogrammi (ECG) e i livelli sierici di elettroliti devono essere monitorati alla fine della prima settimana e alla fine del primo mese di trattamento con Gavreto, quindi periodicamente secondo quanto clinicamente indicato, a seconda anche della presenza di altri fattori di rischio (per es. diarrea intercorrente, vomito, nausea, medicinali concomitanti).
Pralsetinib deve essere usato con cautela nei pazienti con storia clinica per aritmie cardiache o prolungamento dell'intervallo QT, nonché nei pazienti in trattamento con potenti inibitori del CYP3A4 o con medicinali notoriamente associati a prolungamento del QT/QTc.
Può essere necessario sospendere il trattamento con Gavreto, modificarne la dose o interromperlo definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Interazioni farmacologiche
La somministrazione concomitante di Gavreto con potenti inibitori del CYP3A4 o con potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della P-gp deve essere evitata in quanto possono comportare un aumento della concentrazione plasmatica di pralsetinib (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
La somministrazione concomitante di Gavreto con potenti induttori del CYP3A4 deve essere evitata in quanto possono comportare una riduzione della concentrazione plasmatica di pralsetinib (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Fertilità e gravidanza
Durante il trattamento con Gavreto e per almeno 1 settimana dopo l'ultima dose, i pazienti di sesso maschile con partner di sesso femminile in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci (vedere paragrafo 4.6).
Alle donne in età fertile deve essere indicato di evitare di iniziare una gravidanza nel corso della terapia con Gavreto. Durante il trattamento con pralsetinib, le pazienti devono adottare un metodo contraccettivo non ormonale altamente efficace, in quanto pralsetinib può rendere inefficaci i contraccettivi ormonali. Se l'utilizzo di un metodo contraccettivo ormonale è inevitabile, al metodo ormonale deve essere associato il preservativo. L'uso delle misure contraccettive deve proseguire per almeno 2 settimane dopo l'ultima dose (vedere paragrafo 4.6).
Contenuto di sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per capsula rigida, cioè essenzialmente “senza sodio“.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Interazioni farmacocinetiche
I dati in vitro indicano che pralsetinib viene principalmente metabolizzato dal CYP3A4 e trasportato dalla P-gp. Gli induttori e gli inibitori del CYP3A4 e della P-gp possono pertanto alterare le concentrazioni plasmatiche di pralsetinib.
Principi attivi che possono avere un effetto su pralsetinib
Potenti inibitori del CYP3A4 o potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della P-gp
La somministrazione concomitante di pralsetinib con potenti inibitori del CYP3A4 o potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della P-gp può comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di pralsetinib, che può incrementare l'incidenza e la severità delle reazioni avverse a pralsetinib. La somministrazione concomitante di 200 mg di pralsetinib una volta al giorno con itraconazolo 200 mg una volta al giorno (un potente inibitore del CYP3A4 e della P-gp) ha aumentato la concentrazione massima (Cmax) di pralsetinib dell'84% e l'AUC0-∞ del 251% rispetto a pralsetinib in monoterapia.
La somministrazione concomitante di pralsetinib con potenti inibitori del CYP3A4 o con potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della P-gp (inclusi, ma non limitati a ritonavir, saquinavir, telitromicina, ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo, nefazodone, pompelmo o arance amare) deve essere pertanto evitata (vedere paragrafo 4.4). Se la somministrazione concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 o con potenti inibitori combinati del CYP3A4 e della P-gp non può essere evitata, è necessario ridurre la dose corrente di pralsetinib (paragrafo 4.2).
Potenti induttori del CYP3A4
La somministrazione concomitante di pralsetinib con potenti induttori del CYP3A4 può comportare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di pralsetinib, che può diminuire l'efficacia di pralsetinib. La somministrazione concomitante di 400 mg di pralsetinib come singola dose con rifampicina 600 mg una volta al giorno (un potente induttore del CYP3A4) ha ridotto la Cmax di pralsetinib del 30% e l'AUC0-∞ del 68%. In base a un'analisi farmacocinetica di popolazione, deboli induttori del CYP3A4 hanno ridotto le esposizioni a pralsetinib, senza però risultare clinicamente significative nei pazienti con NSCLC.
La somministrazione concomitante di pralsetinib con potenti induttori del CYP3A4 (inclusi, ma non limitati a carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifabutina, rifampicina ed erba di San Giovanni [Hypericum perforatum]) deve essere pertanto evitata (vedere paragrafo 4.4). Se la somministrazione concomitante non può essere evitata, è necessario aumentare la dose di pralsetinib (vedere paragrafo 4.2).
Substrati sensibili di CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9, P-gp, BCRP, OATP1B1, OATP1B3, OAT1, MATE1 e MATE2-K con ristretto indice terapeutico
La somministrazione concomitante di pralsetinib può alterare l'esposizione a substrati sensibili degli enzimi del CYP (CYP3A4, CYP2C9 e CYP2C8) e dei trasportatori (P-gp, BCRP, OATP1B1, OATP1B3, OAT1, MATE1 e MATE2-K). I farmaci substrati di questi enzimi del CYP e di questi trasportatori con ristretto indice terapeutico (inclusi, ma non limitati a ciclosporina, paclitaxel e warfarin) devono essere evitati.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Gavreto" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Pensa”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Fenitoina Hikma”, “Fenobarbitale Sodico Salf”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Kaletra - Compresse Rivestite”, “Kaletra - Soluzione”, “Ketoconazole HRA”, “Ketonova”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Kloreniss”, “Kruklar”, “Lopinavir E Ritonavir Mylan”, “Luminale - Compressa”, “Luminale - Soluzione (uso Interno)”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Nizoblue”, “Nizoral - Crema”, “Nizoral - Shampoo”, “Norvir - Compresse Rivestite”, “Norvir - Polvere Per Sospensione”, “Noxafil - Compressa Gastroresistente”, “Noxafil - Sospensione”, “Paxlovid”, “Posaconazolo AHCL”, “Posaconazolo EG”, “Posaconazolo EG STADA”, “Posaconazolo Fresenius Kabi”, “Posaconazolo Mylan Pharma”, “Posaconazolo Mylan”, “Posaconazolo Sandoz”, “Posaconazolo Teva”, “Posaconazolo Tillomed”, “Posaconazolo Zentiva”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Ritonavir Mylan”, “Ritonavir Sandoz”, “Soriclar”, “Spendor”, “Sporanox - Capsula”, “Sporanox - Soluzione”, “Tegretol”, “Trazer”, “Triasporin - Capsula”, “Triasporin - Soluzione”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, “Vfend - Compresse Rivestite”, “Vfend - Polvere”, “Voriconazolo Accord”, “Voriconazolo Aristo”, “Voriconazolo Aurobindo”, “Voriconazolo Ibisqus”, “Voriconazolo Mylan”, “Voriconazolo Sandoz GMBH”, “Voriconazolo Sandoz”, “Voriconazolo Teva”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/contraccezione nelle donne e negli uomini
Le donne in età fertile devono essere informate del fatto che Pralsetinib può causare danno fetale (vedere paragrafo 5.3).
Prima di iniziare il trattamento con Gavreto deve essere verificato lo stato di gravidanza delle donne in età fertile.
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive non ormonali altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 2 settimane dopo l'ultima dose di Gavreto (vedere paragrafo 4.4).
Gli uomini con partner di sesso femminile in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Gavreto e per almeno 1 settimana dopo l'ultima dose di Gavreto.
Alle pazienti deve essere indicato di contattare subito l'operatore sanitario in caso di gravidanza nota o sospetta durante il trattamento con Gavreto.
Gravidanza
I dati relativi all'uso di pralsetinib in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
In base al suo meccanismo d'azione e ai risultati sugli animali, pralsetinib può arrecare danno al feto quando somministrato a donne in gravidanza.
Gavreto non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con pralsetinib.
Allattamento
Non è noto se pralsetinib o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno.
Il rischio per il bambino allattato con latte materno non può essere escluso.
L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Gavreto e per 1 settimana dopo l'ultima dose.
Fertilità
Non esistono dati clinici relativi agli effetti di pralsetinib sulla fertilità.
In base ai dati non clinici di sicurezza, è possibile che la fertilità venga compromessa durante il trattamento con pralsetinib (vedere paragrafo 5.3). Prima del trattamento, uomini e donne devono richiedere una consulenza su come preservare in modo efficace la fertilità.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Gavreto altera lievemente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Si deve prestare cautela durante la guida di veicoli o l'uso di macchinari, in quanto i pazienti possono manifestare stanchezza durante il trattamento con Gavreto (vedere paragrafo 4.8).
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più comuni sono state anemia (47,2%), aspartato aminotransferasi aumentata (46,0), neutropenia (43,9%), stipsi (41,9%), dolore muscoloscheletrico (39,8%), stanchezza (37,3%), leucopenia (35,4%), alanina aminotransferasi aumentata (33,9%) e ipertensione (33,0%). Le reazioni avverse gravi più comuni sono state infezione polmonare (11,7%), polmonite (5,3%) e anemia (3,8%).
In base ai dati delle sperimentazioni cliniche, a esposizioni più elevate sono state osservate correlazioni esposizione-risposta per tutte le reazioni avverse di grado 3 o 4. All'aumentare dell'esposizione a Pralsetinib corrispondeva un tempo all'insorgenza di reazioni avverse più breve.
Nel 41,5% dei pazienti trattati con Gavreto sono state registrate riduzioni della dose dovute a reazioni avverse. Le reazioni avverse più comuni che hanno comportato riduzioni della dose sono state neutropenia (14,0%), anemia (8,5%), linfopenia (5,3%), polmonite (5,3%), leucopenia (4,2%), creatinfosfochinasi ematica aumentata (4,0 %), ipertensione (4,0%) e affaticamento (3,8%).
L'interruzione definitiva del trattamento a causa di reazioni avverse si è verificata nel 8,1% nei pazienti trattati con Gavreto. Le reazioni avverse più comuni che hanno comportato l'interruzione definitiva del trattamento con Gavreto sono state l'infezione polmonare e la polmonite (1,9% per ciascuna).
Tabella delle reazioni avverse
La popolazione di sicurezza comprende complessivamente 528 pazienti, tra cui 281 pazienti con NSCLC in stadio avanzato e pazienti con altri tumori solidi (compresi cancro della tiroide positivo per fusione di RET e cancro midollare della tiroide con mutazione di RET), trattati con pralsetinib a una dose iniziale di 400 mg (vedere paragrafo 5.1). Tra le indicazioni non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti nel profilo di sicurezza.
Le reazioni avverse segnalate in pazienti trattati con Gavreto nello studio ARROW sono riportate di seguito (Tabella 3) in base alla classificazione per sistemi e organi secondo il Medical Dictionary for Regulatory Activities (MedDRA) e alla frequenza.
La frequenza viene definita in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All'interno della classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di frequenza e severità.
Tabella 3. Reazioni avverse segnalate in tutti i pazienti trattati con 400 mg di Gavreto nello studio ARROW (N = 528)
Classificazione per sistemi e organi/Reazioni avverse
|
Categoria di frequenza
|
Tutti i gradi %
|
Gradi 3-4 %
|
|
Infezioni e infestazioni
|
||||
Infezione polmonare1
Infezione delle vie urinarie
|
Molto comune
|
17,4
12,7
|
10,2
3,8
|
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
||||
Anemia2
Neutropenia3
Leucopenia4
Linfopenia5
Trombocitopenia6
|
Molto comune
|
47,2
43,9
35,4
22,3
18,8
|
17,6
20,1
8,3
14,2
4,7
|
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
||||
Ipocalcemia
Iperfosfatemia
Ipoalbuminemia
Ipofosfatemia
Iponatriemia
|
Molto comune
|
20,6
17,8
11,6
10,4
10,2
|
3,6
0,2
-
5,5
4,2
|
|
Patologie del sistema nervoso
|
||||
Disturbo del gusto7
Cefalea8
|
Molto comune
|
15,9
15,7
|
-
0,4
|
|
Patologie vascolari
|
||||
Ipertensione9
Emorragia10
|
Molto comune
|
33,0
18,8
|
16,1
3,0
|
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
||||
Tosse11
Dispnea
Polmonite 12
|
Molto comune
|
23,7
16,9
11,6
|
0,6
2,1
3,0
|
|
Patologie gastrointestinali
|
||||
Stipsi
Diarrea
Bocca secca
Nausea
Dolore addominale13
Vomito
|
Molto comune
|
41,9
29,4
15,9
15,9
15,3
12,3
|
0,6
2,8
-
0,2
1,3
1,1
|
|
Stomatite14
|
Comuni
|
6,8
|
1,3
|
|
Patologie epatobiliari
|
||||
Aspartato aminotransferasi aumentata*
Alanina aminotransferasi aumentata*
Iperbilirubinemia15
|
Molto comune
|
46,0
33,9
13,4
|
5,7
4,2
1,3
|
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
||||
Eruzione cutanea16
|
Molto comune
|
17,2
|
-
|
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
||||
Dolore muscoloscheletrico17
Creatinfosfochinasi ematica aumentata
|
Molto comune
|
39,8
16,3
|
2,1
6,4
|
|
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
||||
Affaticamento18
Edema19
Piressia
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Molto comune
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37,3
28,2
25,2
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4,0
0,2
1,1
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Patologie cardiache
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Prolungamento del QT20
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Comune
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5,1
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0,4
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Patologie renali e urinarie
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Creatinina ematica aumentata
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Molto comune
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22,3
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0,4
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Esami diagnostici
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Fosfatasi alcalina ematica aumentata
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Molto comune
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10,4
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1,1
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1Include polmonite, polmonite da Pneumocystis jirovecii, polmonite da Cytomegalovirus, polmonite atipica, infezione polmonare, polmonite batterica, polmonite da Haemophilus, polmonite da influenza, polmonite streptococcica, polmonite da moraxella, polmonite da stafilococco, polmonite da pseudomonas, polmonite micobatterica atipica, polmonite da legionella.
2 Include anemia, ematocrito diminuito, conta eritrocitaria diminuita, emoglobina diminuita, anemia aplastica.
3 Include conta dei neutrofili diminuita, neutropenia.
4 Include conta dei leucociti diminuita, leucopenia.
5 Include linfopenia, conta dei linfociti diminuita.
6 Include trombocitopenia, conta piastrinica diminuita.
7 Include ageusia, disgeusia.
8 Include cefalea, cefalea muscolotensiva.
9 Include ipertensione, pressione arteriosa aumentata.
10Include 39 preferred term dal SMQ per emorragia (esclusi i termini di laboratorio) in senso stretto, con l'esclusione dei termini relativi a somministrazione invasiva di farmaco, termini relativi a rottura, coagulopatia intravascolare disseminata, termini relativi a emorragie traumatiche e termini emorragici relativi a gravidanza, nascita o neonatali.
11Include tosse, tosse produttiva.
12Include polmonite, malattia polmonare interstiziale.
13Include dolore addominale, dolore addominale superiore.
14Include stomatite, ulcera aftosa.
15Include bilirubina ematica aumentata, iperbilirubinemia, bilirubina coniugata aumentata, bilirubina ematica non coniugata aumentata.
16Include eruzione cutanea, eruzione cutanea maculo-papulare, dermatite acneiforme, eritema, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea papulare, esantema pustoloso, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea eritematosa.
17Include dolore toracico muscoloscheletrico, mialgia, artralgia, dolore agli arti, dolore al collo, dolore muscoloscheletrico, dolore dorsale, dolore osseo, dolore spinale, rigidità muscoloscheletrica.
18Include astenia, affaticamento.
19Include edema, tumefazione del viso, tumefazione periferica, edema periferico, edema della faccia, edema periorbitale, edema palpebrale, edema generalizzato, tumefazione, edema localizzato.
20Include prolungamento del QT all'elettrocardiogramma, sindrome del QT lungo.
*Sono state anche segnalate transaminasi aumentate per il 3,0% (0,6% di grado 3-4).
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Descrizione di reazioni avverse selezionate
Polmonite /ILD
L'11,6% di 528 pazienti con NSCLC o altri tumori solidi arruolati nello studio ARROW trattati con Gavreto ha sviluppato polmonite e ILD (vedere paragrafo 4.4). Tra i pazienti con polmonite/ILD, il tempo mediano all'insorgenza è stato di 15,6 settimane.
Il 5,3% dei pazienti ha segnalato reazioni avverse gravi di polmonite/ILD, tra cui eventi di grado 3 (2,5%), di grado 4 (0,6%) e un evento fatale (di grado 5) (0,2%).
Nelle sperimentazioni cliniche, dopo la sospensione del trattamento e la riduzione della dose, la maggior parte dei pazienti con polmonite di grado 1 o 2 è riuscita a proseguire il trattamento senza polmonite /ILD ricorrente. Si sono verificate sospensione del trattamento nell'8,9% dei pazienti, riduzione della dose nel 5,3% dei pazienti e interruzione definitiva del trattamento nell'1,9% dei pazienti a causa di polmonite/ILD. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 3,7 settimane.
Ipertensione
Il 33,0% dei 528 pazienti con NSCLC o altri tumori solidi ha sviluppato ipertensione (comprendente aumento della pressione arteriosa), tra cui eventi di grado ≤ 2 nel 16,9% dei pazienti e di grado 3 nel 16,1% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4). Non sono stati segnalati eventi di grado 4 o 5. Tra i pazienti con ipertensione, il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,1 settimane.
Reazioni avverse gravi di ipertensione sono state riportate per l'1,3% di tutti i pazienti (tutti eventi di grado 3).
Si sono verificate sospensione del trattamento nel 7,4% dei pazienti e riduzione della dose nel 4,0% dei pazienti, mentre un paziente (0,2%) ha necessitato dell'interruzione definitiva del trattamento. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 3,1 settimane.
Incremento delle transaminasi
L'AST aumentata ha interessato il 46,0% di 528 pazienti, compreso il 5,7% dei pazienti con eventi di grado 3 o 4. L'ALT aumentata ha interessato il 33,9% dei pazienti, compreso il 4,2% dei pazienti con eventi di grado 3 o 4. Il tempo mediano alla prima insorgenza di AST aumentata e di ALT aumentata è stato rispettivamente di 2,1 e 3,1 settimane.
Sono state segnalate reazioni avverse gravi di AST e ALT aumentate ciascuna per lo 0,6% di tutti i pazienti.
Si sono verificate sospensione del trattamento a causa di AST o ALT aumentate rispettivamente nel 4,4% e nel 3,4% dei pazienti, e riduzione della dose nell'1,3% dei pazienti per entrambi gli eventi. Nessun paziente ha necessitato dell'interruzione definitiva del trattamento. Per AST e ALT aumentate, il tempo mediano alla risoluzione è stato rispettivamente di 5,3 e 4,1 settimane.
Eventi emorragici
Gli eventi emorragici hanno interessato il 18,8% dei 528 pazienti, compreso eventi di grado 3 nel 2,8% dei pazienti. Un evento di grado 4 e un evento fatale (di grado 5) hanno interessato un paziente ciascuno (0,2%).
Sono state segnalate reazioni avverse gravi di emorragia per lo 3,2% dei pazienti.
Quattordici pazienti (2,7%) hanno necessitato di una sospensione del trattamento mentre la riduzione della dose o l'interruzione definitiva del trattamento a causa di emorragia si sono verificate ciascuna in un solo paziente.
Prolungamento del QT
Il prolungamento del QT ha interessato il 5,1% di 528 pazienti con NSCLC o altri tumori solidi. In 2 pazienti (0,4%), l'evento è stato ritenuto grave. La maggior parte dei pazienti ha manifestato eventi non severi, ossia di grado 1 in 21 (4,0%) pazienti e di grado 2 in 4 pazienti (0,8%). Due pazienti (0,4%) hanno manifestato all'elettrocardiogramma eventi di prolungamento del QT di grado 3, che si sono entrambi risolti. Non è stato osservato prolungamento del QT potenzialmente letale o fatale. Tre pazienti (0,6%) hanno sviluppato un evento che al momento del cut-off dei dati era ancora irrisolto. Due pazienti con prolungamento del QT all'elettrocardiogramma hanno necessitato di una riduzione della dose e altri due di una sospensione del trattamento. Nessun evento di prolungamento del QT ha comportato l'interruzione definitiva del trattamento con pralsetinib.
Infezioni
Durante il tempo mediano di trattamento di 9,5 mesi, le infezioni hanno comunemente interessato il 57,2% di 528 pazienti. Gli eventi categorizzati per “termine preferito“ segnalati con maggiore frequenza (> 10%) sono stati “infezione polmonare“ e “infezione delle vie urinarie“ (rispettivamente 14,2% e 12,7%). La maggior parte delle infezioni è stata di intensità lieve (di grado 1 o 2) e si è risolta; le infezioni severe (di grado ≥ 3) hanno interessato il 23,5% dei pazienti (con eventi fatali segnalati per l'1,9%).
Il 24,2% dei pazienti ha sviluppato infezioni segnalate come severe. Le infezioni gravi più comuni (> 2%) ricadenti nel termine preferito sono state “infezione polmonare“ (9,8%), seguita da “infezione delle vie urinarie“ (3,4%) e “sepsi“ (2,8%). Per la maggior parte dei pazienti che hanno manifestato sepsi è stata segnalata infezione polmonare o infezione delle vie urinarie concomitante.
Si è verificata una sospensione del trattamento a causa di infezione nel 19,5% dei pazienti (principalmente a causa di eventi che ricadono sotto il termine preferito “infezione polmonare“ [6,8%] e “infezione delle vie urinarie“ [2,7%]). La dose è stata ridotta a causa di infezioni nel 3,2% dei pazienti (principalmente a causa del termine preferito “infezione polmonare“ [1,9%]). Il 3,4% dei pazienti ha necessitato dell'interruzione definitiva del trattamento a causa di infezioni (principalmente a causa di eventi che ricadono sotto il termine preferito “infezione polmonare“ [1,7%]).
Anziani
Nello studio ARROW (N = 528), il 37,8% dei pazienti aveva un'età uguale o superiore a 65 anni. La percentuale di pazienti di età ≥ 65 anni che hanno segnalato reazioni avverse comportanti l'interruzione definitiva del trattamento è stata superiore a quella registrata tra i pazienti più giovani (< 65 anni) (25,8% contro 13,4%). Tra gli eventi segnalati comunemente con incidenza più elevata nei pazienti anziani (≥ 65 anni), l'ipertensione è quello che evidenzia la differenza più marcata rispetto ai pazienti di età < 65 anni. Tuttavia, ci si attende che l'ipertensione si manifesti più spesso nella popolazione anziana. I pazienti più anziani hanno segnalato un maggior numero di reazioni avverse di grado uguale o superiore a 3 rispetto ai pazienti più giovani (87,1% contro 72,3%).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Sovradosaggio
Sintomi
Nelle sperimentazioni cliniche con Pralsetinib non sono stati segnalati casi di sovradosaggio. La dose massima di pralsetinib studiata clinicamente è di 600 mg per via orale una volta al giorno. Le reazioni avverse osservate a questa dose erano in linea con il profilo di sicurezza a 400 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.8).
Gestione
Non esistono antidoti noti per il sovradosaggio di Gavreto. In caso di sospetto sovradosaggio, è necessario sospendere il trattamento con Gavreto e istituire una terapia di supporto. Considerando l'ampio volume di distribuzione di pralsetinib e l'esteso legame proteico, è improbabile che la dialisi riesca a eliminare quantità significative di pralsetinib.
Scadenza
3 anni.
Conservazione
Questo medicinale non necessita di particolari condizioni di temperatura per la conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
Elenco degli eccipienti
Contenuto della capsula
Ipromellosa
Cellulosa microcristallina
Amido pregelatinizzato
Idrogenocarbonato di sodio
Acido citrico
Magnesio stearato
Involucro della capsula
Blu brillante FCF (E133)
Ipromellosa
Biossido di titanio (E171)
Inchiostro di stampa
Gommalacca
Glicole propilenico (E1520)
Idrossido di potassio
Biossido di titanio (E171)