Vimovo

    Ultimo aggiornamento: 28/08/2023

    Cos'è Vimovo?

    Vimovo è un farmaco a base del principio attivo Naproxene + Esomeprazolo, appartenente alla categoria degli Analgesici FANS e nello specifico Derivati dell'acido propionico. E' commercializzato in Italia dall'azienda Grunenthal Italia S.r.l..

    Vimovo può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Vimovo 500 mg/20 mg 30 compresse a rilascio modificato

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Grunenthal Italia S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Naproxene + Esomeprazolo
    Gruppo terapeutico: Analgesici FANS
    ATC: M01AE52 - Naproxene ed esomeprazolo
    Forma farmaceutica: compressa a rilascio modificato


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Vimovo? A cosa serve?
    VIMOVO è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di osteoartrite, artrite reumatoide e spondilite anchilosante, in pazienti a rischio di sviluppare ulcere gastriche e/o duodenali associate al trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e nei casi in cui il trattamento con dosi inferiori di naprossene o di altri FANS non è considerato sufficiente.

    Posologia

    Come usare Vimovo: Posologia
    Posologia
    La dose raccomandata è di 1 compressa (500 mg/20 mg) due volte al giorno.
    Gli effetti indesiderati di naprossene possono essere ridotti al minimo utilizzando la dose minima efficace per il periodo più breve possibile (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti non precedentemente trattati con FANS, si deve considerare una dose giornaliera inferiore di naprossene o di un altro FANS. Per questo scopo, sono disponibili prodotti non in associazione fissa. Quando la dose giornaliera totale di 1.000 mg di naprossene non è considerata adeguata (500 mg due volte al giorno), si devono utilizzare trattamenti alternativi con dosaggi inferiori di naprossene o di altri FANS non in associazione fissa.
    Il trattamento deve essere continuato fino al raggiungimento degli obiettivi individuali di trattamento, deve essere rivisto a intervalli regolari e deve essere sospeso in assenza di benefici o in caso di peggioramento.
    A causa del rilascio ritardato di naprossene dalla formulazione con rivestimento enterico (3-5 ore), VIMOVO non è destinato per il rapido sollievo di condizioni di dolore acuto (come dolori dentali). Tuttavia, le riacutizzazioni di osteoartrite, artrite reumatoide e spondilite anchilosante possono essere trattate con VIMOVO.
    Popolazioni speciali
    Insufficienza renale
    Nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata VIMOVO deve essere utilizzato con cautela e la funzionalità renale deve essere strettamente monitorata. Deve essere valutata una riduzione della dose totale giornaliera di naprossene (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Quando la dose giornaliera totale di 1.000 mg di naprossene non è considerata adeguata (500 mg due volte al giorno), si devono utilizzare trattamenti alternativi con dosaggi inferiori di naprossene o di altri FANS non in associazione fissa, e deve, inoltre essere rivalutata la necessità di continuare il trattamento gastroprotettivo.
    VIMOVO è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/minuto) perché l'accumulo dei metaboliti di naprossene è stato osservato nei pazienti con grave insufficienza renale e nei pazienti dializzati (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Insufficienza epatica
    Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata VIMOVO deve essere usato con cautela e la funzionalità epatica deve essere strettamente monitorata. Deve essere valutata una riduzione della dose totale giornaliera di naprossene (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Quando la dose giornaliera totale di 1.000 mg di naprossene non è considerata adeguata (500 mg due volte al giorno), si devono utilizzare trattamenti alternativi con dosaggi inferiori di naprossene o di altri FANS non in associazione fissa, e, deve, inoltre essere rivalutata la necessità di continuare il trattamento gastroprotettivo.
    VIMOVO è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
    Anziani (>65 anni)
    Le persone anziane sono sottoposte a un rischio maggiore di gravi conseguenze da reazioni avverse (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Quando la dose giornaliera totale di 1.000 mg di naprossene (500 mg due volte al giorno) non è considerata adeguata (ad es. nelle persone anziane con funzionalità renale compromessa o con basso peso corporeo), si devono utilizzare trattamenti alternativi con dosaggi inferiori di naprossene o di altri FANS non in associazione fissa, e deve, inoltre essere rivalutata la necessità di continuare il trattamento gastroprotettivo.
    Popolazione pediatrica (≤18 anni)
    La sicurezza e l'efficacia di VIMOVO nei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    La compressa di VIMOVO deve essere ingerita intera con un po' d'acqua e non deve essere divisa, masticata o frantumata.
    Si consiglia l'assunzione di VIMOVO almeno 30 minuti prima dei pasti (vedere paragrafo 5.2).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Vimovo
    • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ai sostituti benzimidazolici
    • Anamnesi di asma, orticaria o reazioni di tipo allergico indotte dalla somministrazione di acido acetilsalicilico o di altri FANS (vedere paragrafo 4.4)
    • Terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6)
    • Grave insufficienza epatica (ad es. Child-Pugh C)
    • Grave insufficienza cardiaca
    • Grave insufficienza renale
    • Ulcera peptica attiva (vedere paragrafo 4.4, Effetti gastrointestinali, Naprossene)
    • Emorragia gastrointestinale, emorragia cerebrovascolare o altri disturbi emorragici (vedere paragrafo 4.4, effetti ematologici)
    • VIMOVO non deve essere utilizzato in concomitanza con atazanavir e nelfinavir (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Vimovo
    Generali
    La combinazione di VIMOVO con altri FANS compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 deve essere evitata a causa dei rischi cumulativi di indurre gravi eventi avversi correlati ai FANS. VIMOVO, può essere utilizzato nei pazienti in trattamento con acido acetilsalicilico a basso dosaggio (vedere anche paragrafo 4.5.).
    Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo impiegando la dose minima efficace per la durata più breve possibile per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2, ed effetti gastrointestinali e cardiovascolari di seguito).
    Per evitare un trattamento eccessivo, il medico prescrittore deve valutare a intervalli clinicamente significativi, sulla base dei rischi individuali e in base alle caratteristiche e alla gravità della malattia di base trattata, se è possibile un controllo sufficiente del dolore con più basse dosi di FANS in associazioni non fisse.
    Quando la dose giornaliera totale di 1.000 mg di naprossene (500 mg due volte al giorno) non è considerata adeguata, si devono utilizzare trattamenti alternativi con dosaggi inferiori di naprossene o di altri FANS non in associazione fissa, e inoltre, deve essere rivalutata la necessità di continuare il trattamento gastroprotettivo.
    I fattori di rischio per lo sviluppo di complicazioni gastrointestinali associate al trattamento con FANS includono l'età avanzata, l'uso concomitante di anticoagulanti, corticosteroidi, altri FANS compreso l'acido acetilsalicilico a basso dosaggio, malattia cardiovascolare debilitante, infezione da Helicobacter pylori, nonché un'anamnesi positiva per ulcera gastrica e/o duodenale e sanguinamento gastrointestinale superiore.
    Nei pazienti che soffrono delle seguenti patologie, naprossene deve essere impiegato solo dopo una rigorosa valutazione del rapporto rischio/beneficio:
    • Porfirie indotte
    • Lupus eritematoso sistemico e connettivopatia indifferenziata, dal momento che sono stati descritti in questi pazienti rari casi di meningite asettica.
    I pazienti in trattamento a lungo termine (particolarmente quelli in cura per più di un anno) devono essere tenuti sotto monitoraggio periodico.
    VIMOVO contiene livelli molto bassi di metil e propil paraidrossibenzoato, che possono provocare reazioni allergiche (talvolta ritardate) (vedere paragrafi 2 e 6.1).
    Anziani
    Naprossene: Nelle persone anziane vi è una maggiore frequenza di reazioni avverse, specialmente emorragia e perforazione gastrointestinale, che possono risultare fatali (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Il componente esomeprazolo di VIMOVO ha ridotto l'incidenza di ulcere nelle persone anziane.
    Effetti gastrointestinali
    Naprossene: Emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali, sono state segnalate con tutti i FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o un'anamnesi positiva per gravi eventi gastrointestinali.
    Il rischio di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale con FANS è più elevato con dosi maggiori di FANS, in pazienti con un'anamnesi positiva per ulcera, in modo particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e nelle persone anziane. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alle più basse dosi disponibili. Per questi pazienti e per i pazienti che necessitano dell'uso concomitante di acido acetilsalicilico a basso dosaggio o di altri farmaci che possono far aumentare il rischio gastrointestinale, deve essere considerata la terapia di combinazione con agenti protettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere di seguito e 4.5). Il componente esomeprazolo di VIMOVO è un inibitore della pompa protonica.
    I pazienti con un'anamnesi di tossicità gastrointestinale, specialmente se persone anziane, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale insolito (specialmente emorragia gastrointestinale) soprattutto negli stadi iniziali del trattamento.
    Si consiglia cautela nei pazienti che assumono FANS in concomitanza a medicinali che possono far aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antipiastrinici come acido acetilsalicilico (per informazioni sull'uso di VIMOVO con acido acetilsalicilico a basso dosaggio, vedere paragrafo 4.5).
    Negli studi clinici con VIMOVO non sono state studiate le complicazioni associate all'ulcera, quali emorragia, perforazione e ostruzione.
    Qualora si verifichi emorragia o ulcerazione gastrointestinale nei pazienti che assumono VIMOVO, il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.3).
    I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con anamnesi positiva per malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono risultarne esacerbate (vedere paragrafo 4.8 – Effetti indesiderati).
    Esomeprazolo: In presenza di qualsiasi sintomo d'allarme (ad es. significativa perdita di peso involontaria, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e in caso di ulcera gastrica sospetta o presente, una neoplasia deve essere esclusa, in quanto il trattamento con esomeprazolo magnesio può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
    La dispepsia può ancora verificarsi nonostante l'aggiunta di esomeprazolo alla compressa (vedere paragrafo 5.1).
    Il trattamento con gli inibitori di pompa protonica può portare ad un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come quelle da Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1).
    Esomeprazolo, come tutti i medicinali acido-soppressivi, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a seguito della ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento della vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine.
    Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari
    Naprossene: Per i pazienti con un'anamnesi positiva per ipertensione arteriosa e/o scompenso cardiaco congestizio da lieve a moderato sono necessari controlli e raccomandazioni adeguate poiché sono stati segnalati ritenzione di fluidi ed edema in associazione alla terapia con FANS.
    Lo studio clinico e i dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di coxib e di alcuni FANS (specialmente a dosaggi elevati e in trattamenti a lungo termine) può essere associato a un rischio lievemente maggiore di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto miocardico o ictus). Sebbene i dati suggeriscano che l'uso di naprossene (1.000 mg al giorno) possa associarsi ad un rischio minore, non si può escludere un certo rischio.
    I pazienti con ipertensione arteriosa non controllata, scompenso cardiaco congestizio, cardiopatia ischemica accertata, arteriopatia periferica, e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con naprossene solo dopo attenta valutazione. Analoga considerazione deve essere fatta prima di iniziare un trattamento a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione arteriosa, iperlipidemia, diabete mellito, tabagismo).
    Effetti renali
    Naprossene: La somministrazione a lungo termine di FANS è risultata in necrosi papillare renale e altre lesioni renali. La tossicità renale è stata osservata anche in pazienti nei quali le prostaglandine hanno un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. In questi pazienti, la somministrazione di FANS può provocare una riduzione dose-dipendente della formazione delle prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale, che può precipitare lo scompenso renale manifesto. I pazienti a maggior rischio di questa reazione sono i pazienti con funzionalità renale compromessa, ipovolemia, scompenso cardiaco, disfunzione epatica, alterazione degli elettroliti, i pazienti che assumono diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) o antagonisti del recettore II dell'angiotensina e persone anziane. All'interruzione della terapia con FANS solitamente segue il ritorno allo stato pretrattamento (vedere anche di seguito, e paragrafi 4.2 e 4.5).
    È stata osservata nefrite tubulo-interstiziale (Tubulointerstitial Nephritis, TIN) acuta in pazienti che assumevano medicinali contenenti esomeprazolo e naprossene e questo effetto può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con Vimovo (vedere il paragrafo 4.8). La nefrite tubulo-interstiziale acuta può progredire fino all'insufficienza renale.
    Il trattamento con Vimovo deve essere interrotto in caso di sospetto di TIN e un trattamento appropriato deve essere immediatamente avviato.
    Uso in pazienti con insufficienza renale
    Poiché naprossene e i suoi metaboliti sono eliminati per la maggior parte (95%) mediante escrezione urinaria attraverso la filtrazione glomerulare, deve essere impiegato con grande cautela in pazienti con funzionalità renale compromessa e in questi pazienti si raccomanda il monitoraggio della creatinina nel siero e/o della clearance della creatinina. L'uso di VIMOVO è controindicato nei pazienti con clearance della creatinina al basale inferiore a 30 ml/minuto (vedere paragrafo 4.3).
    L'emodialisi non diminuisce la concentrazione plasmatica di naprossene per via dell'elevato grado di legame alle proteine plasmatiche.
    Certi pazienti, in particolare quelli il cui flusso ematico renale è compromesso, a causa della deplezione del volume extracellulare, cirrosi epatica, restrizione del sodio, scompenso cardiaco congestizio e malattia renale preesistente, devono sottoporsi a valutazione della funzionalità renale prima e durante la terapia con VIMOVO. Alcune persone anziane nelle quali è prevedibile che la funzionalità renale sia compromessa, così come pazienti che assumono diuretici, ACE-inibitori o antagonisti del recettore II dell'angiotensina sono incluse in questa categoria. Una riduzione del dosaggio giornaliero deve essere considerata per evitare la possibilità di accumulo eccessivo di metaboliti del naprossene in questi pazienti.
    Effetti epatici
    Nei pazienti che assumono FANS possono verificarsi innalzamenti borderline dei valori di uno o più test di funzionalità epatica. Anomalie epatiche possono essere il risultato di ipersensibilità piuttosto che di tossicità diretta. Sono stati riportati rari casi di gravi reazioni epatiche, compresi ittero, epatite fulminante con decorso fatale, necrosi epatica e insufficienza epatica, alcuni dei quali con esiti fatali.
    Sindrome epatorenale
    L'uso di FANS può essere associato ad insufficienza renale acuta in pazienti con grave cirrosi epatica. Questi pazienti frequentemente soffrono anche di coagulopatia correlata alla sintesi inadeguata dei fattori della coagulazione. Gli effetti antipiastrinici correlati a naprossene possono aumentare ulteriormente il rischio di sanguinamenti gravi in questi pazienti.
    Effetti ematologici
    Naprossene: I pazienti con disturbi della coagulazione o che ricevono una terapia farmacologica che interferisce con l'emostasi devono essere tenuti sotto stretta osservazione in caso di somministrazione di prodotti contenenti naprossene.
    I pazienti ad alto rischio di emorragia e i pazienti in piena terapia anticoagulante (ad es. derivati del dicumarolo) possono essere a maggior rischio di emorragia se assumono in concomitanza prodotti contenenti naprossene (vedere paragrafo 4.5).
    Il naprossene diminuisce l'aggregazione piastrinica e prolunga il tempo di emorragia. Occorre tenere in considerazione questo effetto quando si determinano i tempi di emorragia.
    Quando nei pazienti che assumono VIMOVO si verifica un'emorragia attiva e clinicamente significativa, qualsiasi ne sia la causa, il trattamento deve essere interrotto.
    Effetti oftalmici
    Naprossene: A causa di effetti oftalmici avversi in studi condotti sugli animali con FANS, si raccomanda di eseguire un esame oftalmologico nel caso in cui si verifichi una qualsiasi alterazione o un disturbo della vista.
    Effetti dermatologici
    Naprossene: Gravi reazioni cutanee, alcune fatali, compresa la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere esposti al massimo rischio di queste reazioni all'inizio della terapia, poiché nella maggioranza dei casi le reazioni si manifestano entro il primo mese di trattamento. Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) è stata riportata in pazienti trattati con FANS. VIMOVO deve essere sospeso al primo manifestarsi di eruzione cutanea, lesioni alle mucose o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
    Esomeprazolo: gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS). In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con VIMOVO. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio d'insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
    Reazioni anafilattiche (anafilattoidi)
    Naprossene: Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi in individui suscettibili. Le reazioni anafilattiche (anafilattoidi) possono verificarsi in pazienti con e senza anamnesi positiva per ipersensibilità o esposizione ad acido acetilsalicilico, altri FANS o prodotti contenenti naprossene. Possono inoltre verificarsi in individui con un'anamnesi positiva per angioedema, reattività broncospastica (ad es. asma), rinite e polipi nasali.
    Asma preesistente
    Naprossene: L'uso di acido acetilsalicilico in pazienti affetti da asma sensibile ad acido acetilsalicilico è stato associato a grave broncospasmo, che può essere fatale. Poiché la crossreattività, compreso il broncospasmo, fra acido acetilsalicilico e altri FANS è stata riportata in pazienti sensibili ad acido acetilsalicilico, VIMOVO non deve essere somministrato ai pazienti affetti da questa forma di sensibilità ad acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.3) e deve essere impiegato con cautela in pazienti con asma preesistente.
    Infiammazione
    Naprossene: Le attività antipiretica e antinfiammatoria di naprossene possono ridurre la febbre e altri segni di infiammazione, diminuendo così la loro utilità come segni diagnostici.
    Fertilità femminile
    L'uso di VIMOVO, come per ogni altro farmaco noto per l'inibizione della ciclossigenasi / sintesi di prostaglandine, può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che tentano di concepire. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo a test di infertilità, si deve considerare l'interruzione di VIMOVO (vedere paragrafo 4.6).
    Associazione con altri medicinali:
    La co-somministrazione di atazanavir e inibitori della pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l'associazione di atazanavir e inibitore di pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di esomeprazolo non deve superare i 20 mg e pertanto VIMOVO non deve essere usato in concomitanza ad atazanavir (vedere paragrafo 4.3).
    Esomeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All'inizio o alla fine del trattamento con esomeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un'interazione tra clopidogrel ed esomeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l'uso concomitante di clopidogrel ed esomeprazolo.
    Ipomagnesiemia
    È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come esomeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L'ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione dell'inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l'eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
    Fratture ossee
    Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in persone anziane o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un'adeguata quantità di vitamina D e calcio.
    Interferenza con esami di laboratorio
    Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con VIMOVO deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
    VIMOVO contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente "senza sodio".

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Vimovo
    Controindicazioni all'uso concomitante (vedere paragrafo 4.3)
    Agenti antiretrovirali
    Sono state riportate interazioni tra omeprazolo, il racemo di D+S omeprazolo (esomeprazolo), e alcuni farmaci antiretrovirali. La rilevanza clinica e i meccanismi di tali interazioni non sono sempre noti. L'aumento del pH gastrico durante il trattamento con omeprazolo può modificare l'assorbimento del farmaco antiretrovirale. Altri possibili meccanismi d'interazione avvengono attraverso il CYP2C19. Per alcuni farmaci antiretrovirali, come atazanavir e nelfinavir, è stata riportata una diminuzione dei livelli sierici quando somministrati con omeprazolo. La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani determina una sostanziale riduzione dell'esposizione ad atazanavir (una diminuzione di circa il 75% di AUC, Cmax e Cmin). Un aumento della dose di atazanavir a 400 mg non compensa l'impatto di omeprazolo sull'esposizione ad atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg/die) ha ridotto l'AUC, la Cmax e la Cmin medi di nelfinavir del 36–39% e l'AUC, la Cmax e la Cmin medi del metabolita farmacologicamente attivo M8 del 75-92%.
    Per altri farmaci antiretrovirali, come saquinavir, sono stati riportati aumentati livelli sierici. Ci sono anche alcuni farmaci antiretrovirali per i quali sono stati riportati livelli sierici invariati quando somministrati con omeprazolo.
    Non sono stati condotti studi sull'interazione di VIMOVO con atazanavir. Tuttavia, a causa delle analoghe proprietà farmacodinamiche e farmacocinetiche di omeprazolo ed esomeprazolo, l'uso concomitante di atazanavir e nelfinavir con esomeprazolo non è raccomandato e la co-somministrazione con VIMOVO è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
    Uso concomitante con precauzione
    Altri analgesici inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2:
    L'uso concomitante di due o più FANS deve essere evitato poiché può aumentare il rischio di effetti avversi, in particolare ulcere gastrointestinali ed emorragie. L'uso concomitante di VIMOVO con altri FANS, ad eccezione dell'acido acetilsalicilico a basso dosaggio (≤325 mg/die), non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
    Acido acetilsalicilico
    VIMOVO può essere somministrato durante terapia con acido acetilsalicilico a basso dosaggio (≤325 mg/giorno). Nelle sperimentazioni cliniche, nei pazienti che assumevano VIMOVO in combinazione con acido acetilsalicilico a basso dosaggio non si è verificato alcun aumento del numero di ulcere gastriche in confronto ai pazienti che assumevano VIMOVO in monoterapia (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l'uso concomitante di acido acetilsalicilico e VIMOVO può aumentare il rischio di eventi avversi gravi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
    I dati clinici farmacodinamici suggeriscono che l'uso concomitante di naprossene per più di un giorno consecutivo può inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basso dosaggio sull'attività piastrinica e questa inibizione può persistere per diversi giorni dopo l'interruzione della terapia con naprossene. La rilevanza clinica di questa interazione non è nota.
    Tacrolimus
    Come per tutti i FANS, c'è un possibile rischio di nefrotossicità quando naprossene è co-somministrato con tacrolimus. È stato riportato che la somministrazione concomitante di esomeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. Durante il trattamento con VIMOVO, deve essere effettuato un monitoraggio più attento della concentrazione sierica di tacrolimus così come della funzionalità renale (clearance della creatinina) e il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato, se necessario.
    Ciclosporina
    Come per tutti i FANS, si consiglia cautela quando viene co-somministrata ciclosporina a causa dell'aumentato rischio di nefrotossicità.
    Diuretici
    Studi clinici, oltre ad osservazioni postmarketing, hanno dimostrato che i FANS possono ridurre l'effetto natriuretico di furosemide e tiazidi in alcuni pazienti. Questa risposta è stata attribuita all'inibizione della sintesi delle prostaglandine renali. Durante terapia concomitante con FANS, il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione per segnali di insufficienza renale, oltre che per assicurare l'efficacia diuretica (vedere paragrafo 4.4).
    Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)
    L'uso concomitante dei FANS, compresi gli inibitori selettivi della COX-2, e degli SSRI aumenta il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
    Corticosteroidi
    C'è un aumento del rischio di emorragia gastrointestinale quando i corticosteroidi sono associati a FANS, compresi gli inibitori selettivi della COX–2. Si deve usare cautela quando i FANS sono somministrati in concomitanza con i corticosteroidi (vedere paragrafo 4.4).
    ACE-inibitori/Antagonisti del recettore II dell'angiotensina
    Secondo alcune segnalazioni, i FANS possono diminuire l'effetto antipertensivo degli ACE-inibitori e degli antagonisti del recettore II dell'angiotensina. I FANS possono anche aumentare il rischio di compromissione renale associato all'uso di ACE-inibitori o antagonisti del recettore II dell'angiotensina. La combinazione fra FANS, ACE-inibitori o antagonisti del recettore II dell'angiotensina va somministrata con cautela in pazienti anziani, con deplezione di volume, o con funzionalità renale compromessa (vedere paragrafo 4.4).
    Digossina
    I FANS possono aumentare i livelli plasmatici di glicoside cardiaco quando vengono co-somministrati con glicosidi cardiaci come la digossina.
    Litio
    I FANS hanno prodotto un aumento dei livelli plasmatici di litio e un calo della clearance renale di litio. Questi effetti sono stati attribuiti all'inibizione della sintesi di prostaglandine renali da parte dei FANS. Quindi, quando i FANS e il litio sono somministrati in concomitanza, i soggetti devono essere posti sotto stretta osservazione per segni di tossicità del litio.
    Metotrexato
    Quando somministrato con inibitori della pompa protonica, i livelli di metotrexato tendono ad aumentare in alcuni pazienti. I FANS, tendono a ridurre la secrezione tubulare del metotrexato in un modello animale. Questo può indicare che sia esomeprazolo che naprossene, possono intensificare la tossicità del metotrexato. La rilevanza clinica è probabilmente maggiore nei pazienti che ricevono alte dosi di metotrexato e in pazienti con disfunzione renale. Deve essere usata cautela quando VIMOVO è somministrato in concomitanza con metotrexato. È raccomandata la sospensione temporanea di VIMOVO quando sono somministrate alte dosi di metotrexato.
    Sulfoniluree, Idantoine
    Il naprossene è fortemente legato all'albumina plasmatica; quindi ha un potenziale teorico di interazione con altri farmaci che si legano all'albumina come le sulfoniluree e le idantoine. I pazienti cui vengono somministrati simultaneamente naprossene e un'idantoina, sulfonamide o sulfonilurea devono essere tenuti in osservazione per aggiustare il dosaggio, se necessario.
    Clopidogrel
    I risultati di studi su soggetti sani hanno mostrato un'interazione farmacocinetica (PK)/farmacodinamica (PD) fra clopidogrel (300 mg dose da carico/75 mg dose di mantenimento giornaliera) ed esomeprazolo (40 mg per os giornaliera) con conseguente diminuzione dell'esposizione al metabolita attivo di clopidogrel, in media del 40% e la conseguente diminuzione dell'inibizione massima (ADP indotta) dell'aggregazione piastrinica, in media del 14%.
    In uno studio su soggetti sani, c'è stata una diminuzione dell'esposizione di quasi il 40% del metabolita attivo di clopidogrel quando una dose fissa combinata di esomeprazolo 20 mg ed acido acetilsalicilico 81 mg venivano somministrati con clopidogrel, rispetto a clopidogrel da solo. Tuttavia, i livelli massimi di inibizione (ADP indotta) dell'aggregazione piastrinica in questi soggetti erano gli stessi in entrambi i gruppi.
    Non sono stati effettuati studi clinici sull'interazione fra clopidogrel e la dose fissa combinata di naprossene + esomeprazolo (VIMOVO).
    Dati contrastanti sulle implicazioni cliniche dell'interazione PK/PD di esomeprazolo in termini di maggiori eventi cardiovascolari sono stati riportati in studi clinici e osservazionali. Per precauzione, l'uso concomitante di VIMOVO e clopidogrel deve essere scoraggiato (vedere paragrafo 4.4).
    Anticoagulanti e inibitori dell'aggregazione piastrinica
    I FANS possono aumentare gli effetti di anticoagulanti orali (ad es. warfarin, dicumarolo), eparine e inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.4).
    La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo a pazienti trattati con warfarin ha dimostrato che, nonostante un lieve aumento nella concentrazione plasmatica minima dell'isomero R- meno potente di warfarin, i tempi di coagulazione rientravano nell'intervallo accettato. Tuttavia, dall'uso post-marketing, sono stati riportati casi di elevato INR di rilevanza clinica durante il trattamento concomitante con warfarin. Si raccomanda uno stretto monitoraggio all'inizio e alla fine del trattamento con warfarin o con altri derivati cumarinici.
    Beta-bloccanti
    Il naprossene e altri FANS possono ridurre l'effetto antipertensivo di propranololo e altri betabloccanti.
    Probenecid
    Il probenecid somministrato in concomitanza a naprossene aumenta i livelli plasmatici dell'anione di naprossene e ne estende notevolmente l'emivita plasmatica.
    Farmaci con assorbimento gastrico pH-dipendente
    La soppressione della secrezione acida gastrica durante il trattamento con esomeprazolo e con gli altri IPP può diminuire o aumentare l'assorbimento di farmaci il cui assorbimento è dipendente dal pH gastrico.
    Come con altri farmaci che diminuiscono l'acidità intragastrica, durante il trattamento con esomeprazolo l'assorbimento di farmaci come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo ed erlotinib può diminuire mentre l'assorbimento di farmaci come la digossina può aumentare.
    Il trattamento concomitante con posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato. Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg die) e digossina, in soggetti sani, ha aumentato la biodisponibilità della digossina fino al 10% (fino a 30% in due soggetti su dieci).
    Altre informazioni sulle interazioni con i medicinali
    Gli studi di valutazione sulla somministrazione concomitante di esomeprazolo e di naprossene (FANS non selettivo) o di rofecoxib (FANS COX-2-selettivo) non hanno identificato alcuna interazione clinicamente rilevante.
    Come per altri FANS, la somministrazione concomitante di colestiramina può ritardare l'assorbimento di naprossene.
    In volontari sani, la somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo è risultata in un aumento del 32% dell'area sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell'emivita di eliminazione (t1/2), ma non si è verificato nessun aumento significativo dei livelli di picco plasmatico di cisapride. L'intervallo QTc leggermente prolungato, che è stato osservato dopo la somministrazione di cisapride in monoterapia, non è stato ulteriormente prolungato quando cisapride è stato somministrato in associazione ad esomeprazolo (vedere anche il paragrafo 4.4).
    È stato dimostrato che esomeprazolo non ha effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di amoxicillina e chinidina.
    Esomeprazolo inibisce il CYP2C19, il principale enzima metabolizzante di esomeprazolo. Esomeprazolo viene anche metabolizzato dal CYP3A4. In relazione a questi enzimi, è stato osservato quanto segue:
    • La co-somministrazione di 30 mg di esomeprazolo è risultata in una riduzione del 45% della clearance del diazepam, substrato del CYP2C19. È improbabile che l'interazione abbia rilevanza clinica.
    • La co-somministrazione di 40 mg di esomeprazolo è risultata in un aumento del 13% dei livelli plasmatici minimi di fenitoina in pazienti epilettici.
    • La co-somministrazione di esomeprazolo e di un inibitore combinato del CYP2C19 e del CYP3A4, come voriconazolo, può risultare in un'esposizione più che raddoppiata di esomeprazolo.
    • La co-somministrazione di esomeprazolo e di un inibitore del CYP3A4, claritromicina (500 mg due volte al giorno), è risultata in un'esposizione (AUC) raddoppiata di esomeprazolo.
    Nessuno di questi casi richiede l'aggiustamento del dosaggio di esomeprazolo.
    Farmaci noti come induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come rifampicina e l'erba di San Giovanni) possono portare una riduzione dei livelli sierici dell'esomeprazolo attraverso un aumento del metabolismo dell'esomeprazolo.
    Omeprazolo, così come esomeprazolo, agisce come inibitore del CYP2C19. Omeprazolo, dato a dosi di 40 mg in soggetti sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l'AUC di cilostazolo rispettivamente fino al 18% e 26%, e uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente fino al 29% e al 69%.
    Dati negli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. Nei pazienti che stanno assumendo chinolonici si può verificare un aumento del rischio di sviluppare convulsioni.
    Interazione farmaco/esame di laboratorio
    Naprossene può diminuire l'aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di emorragia. Occorre tenere in considerazione questo effetto quando si determinano i tempi di emorragia.
    La somministrazione di naprossene può risultare in valori urinari più elevati di steroidi 17-chetogenici a causa di un'interazione fra il farmaco e/o i suoi metaboliti con m-di-nitrobenzene, che viene utilizzato per questo saggio. Sebbene apparentemente i valori di 17-idrossi-corticosteroide (test di Porter-Silber) non risultino alterati, si consiglia di sospendere temporaneamente la terapia con naprossene 72 ore prima di effettuare i test di funzionalità surrenalica, nel caso in cui venga utilizzato il test di Porter-Silber.
    Naprossene può interferire con alcuni dosaggi urinari di acido 5-idrossi indolacetico (5HIAA).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Vimovo" insieme ad altri farmaci come “Acido Acetilsalicilico Aurobindo”, “Acido Acetilsalicilico DOC Generici”, “Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico Coop”, “Acido Acetilsalicilico EG”, “Acido Acetilsalicilico Krka - Compressa Gastroresistente”, “Acido Acetilsalicilico LFM”, “Acido Acetilsalicilico Mylan”, “Acido Acetilsalicilico Sandoz”, “Acido Acetilsalicilico Tecnigen”, “Acido Acetilsalicilico Teva Italia”, “Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia”, “Afslamet”, “Algopirina”, “Alkaeffer”, “Amasci - Compresse Rivestite”, “Antireumina”, “Asadrox”, “Ascriptin”, “Aspirina”, “Aspirinaact”, “Aspirinaact Dolore E Infiammazione”, “Aspirina C”, “Aspirina Dolore E Infiammazione”, “Aspirina Efferv. + Vitamina C - Granulato”, “Aspirina Influenza Naso Chiuso”, “Aspirina Rapida”, “Aspirinetta”, “Atazanavir Krka”, “Atazanavir Mylan”, “Atazanavir Sandoz”, “Averelix”, “Bronchodual Tosse E Gola”, “Cardioaspirin”, “Cardioral”, “Carin”, “Cefodox - Compresse Rivestite”, “Cefodox - Granulato”, “Cefpodoxima Mylan”, “Cefpodoxima Sandoz - Compresse Rivestite”, “Cefpodoxima Sandoz - Polvere”, “Cipralex - Compresse Rivestite”, “Cipralex - Gocce”, “Citalopram ABC - Compresse Rivestite”, “Citalopram ABC - Gocce”, “Citalopram Almus”, “Citalopram Almus Pharma”, “Citalopram Aurobindo - Compressa Divisibile”, “Citalopram Aurobindo - Gocce”, “Citalopram DOC”, “Citalopram DOC Generici”, “Citalopram EG”, “Citalopram Eg Stada”, “Citalopram Hexal AG”, “Citalopram Hexal”, “Citalopram Molteni”, “Citalopram Mylan Generics - Compresse Rivestite”, “Citalopram Mylan Generics - Gocce”, “Citalopram Pensa”, “Citalopram Pensa Pharma”, “Citalopram Ratiopharm”, “Citalopram Ratiopharm Italia”, “Citalopram Sandoz BV”, “Citalopram Sun - Compresse Rivestite”, “Citalopram Sun Pharma”, “Citalopram Tecnigen - Compresse Rivestite”, “Citalopram Tecnigen - Gocce”, “Citalopram Zentiva”, “Citalopram Zentiva Italia”, “Clopidogrel Almus Pharma”, “Clopidogrel EG Stada”, “Clopidogrel Tecnigen”, “Clopidogrel Teva”, “Clopidogrel Viatris”, “Clopidogrel Zentiva”, “Coumadin”, “Dasatinib EG”, “Dasatinib Krka”, “Dasatinib Mylan”, “Dasatinib Sandoz”, “Dasatinib Zentiva”, “Dinol”, “Duoplavin”, “Elopram - Compresse Rivestite”, “Elopram - Gocce”, “Elopram - Soluzione (uso Interno)”, “Entact - Compresse Rivestite”, “Entact - Gocce”, “Erlotinib Mylan”, “Erlotinib Sandoz”, “Erlotinib Tillomed”, “Escertal”, “Escitalopram Accord”, “Escitalopram Alter”, “Escitalopram Aurobindo”, “Escitalopram DOC”, “Escitalopram DOC Generici - Compressa Orodispersibile”, “Escitalopram DOC Generici - Compresse Rivestite”, “Escitalopram EG”, “Escitalopram Eg Stada”, “Escitalopram EG Stada Italia”, “Escitalopram Krka”, “Escitalopram Laboratori Alter”, “Escitalopram Mylan - Compresse Rivestite”, “Escitalopram Mylan - Gocce”, “Escitalopram Pensa”, “Escitalopram Pensa Pharma”, “Escitalopram Sandoz”, “Escitalopram Sun - Compresse Rivestite”, “Escitalopram Sun - Gocce”, “Escitalopram Tecnigen - Compresse Rivestite”, “Escitalopram Teva”, “Escitalopram Teva Generics”, “Escitalopram Zentiva”, “Escitalopram Zentiva Italia”, “Euspiflu”, “Evotaz”, “Flodigrel”, “Frimaind”, “Frobeflu”, “Gefitinib Accord”, “Gefitinib EG”, “Gefitinib Medac”, “Gefitinib Teva”, “Giachela - Compresse Rivestite”, “Giachela - Gocce”, “Gomeisa”, “Immutrex”, “Iressa”, “Isentress - Compressa Masticabile”, “Isentress - Compresse Rivestite”, “Kaidor”, “Methotrexate - Compressa, Soluzione (uso Interno)”, “Methotrexate - Soluzione (uso Interno)”, “Metother”, “Metotressato Teva”, “Metotrexato Accord”, “Metotrexato Doc Generici”, “Neonisidina C”, “Neonisidina”, “Orelox - Compresse Rivestite”, “Orelox - Granulato”, “Otreon”, “Percitale”, “Plavix”, “Prameffex - Compresse Rivestite”, “Prameffex - Soluzione”, “Return”, “Reumaflex”, “Reyataz - Capsula”, “Ricap - Compresse Rivestite”, “Ricap - Gocce”, “Rosuasa”, “Seropram - Compresse Rivestite”, “Seropram - Gocce”, “Sintopram”, “Sintrom”, “Sosecit”, “Sprycel - Compresse Rivestite”, “Tarceva”, “Trexother”, “Velos”, “Vivin C”, “Zyllt”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Naprossene:
    L'inibizione della sintesi di prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Dati provenienti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine negli stadi precoci della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiaca è aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in funzione del dosaggio e della durata della terapia. Negli animali è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi di prostaglandine è risultata in un aumento della perdita pre- e post-impianto e della letalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, sono state riportate in animali a cui è stato somministrato un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il periodo organogenetico (vedere paragrafo 5.3).
    Nelle donne che desiderano una gravidanza o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, VIMOVO non deve essere somministrato a meno che il potenziale beneficio per la paziente superi il potenziale rischio per il feto. Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'uso di VIMOVO può causare oligoidramnios derivanti da disfunzione renale fetale. Ciò può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è solitamente reversibile a seguito della sospensione. Inoltre, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento durante il secondo trimestre, la maggior parte delle quali si è risolta dopo la cessazione del trattamento. Pertanto se naprossene viene utilizzato da una donna che intende concepire o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta più bassa possibile e la durata del trattamento più breve possibile.
    Il monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e per la costrizione del dotto arterioso deve essere preso in considerazione dopo l'esposizione a VIMOVO per diversi giorni dalla 20a settimana gestazionale in poi. VIMOVO deve essere sospeso se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
    • tossicità cardiopolmonare ( costrizione prematura / chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
    • disfunzione renale (vedere sopra),

    la madre e il neonato, a fine gravidanza, a:

    • possibile prolungamento del tempo di emorragia, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse.
    • inibizione delle contrazioni uterine, che provoca travaglio ritardato o prolungato.
    Di conseguenza, VIMOVO è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Esomeprazolo:
    C'è un numero limitato di dati sull'uso di esomeprazolo in donne gravide. Con omeprazolo miscela racemica, i dati provenienti da studi epidemiologici su un più ampio numero di gravidanze esposte al trattamento non indicano la presenza di effetti malformativi o fetotossici. Studi condotti negli animali con esomeprazolo non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sullo sviluppo embrio/fetale. Studi condotti negli animali con la miscela racemica non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, il parto o lo sviluppo postnatale.
    Allattamento
    Naprossene viene escreto nel latte umano in piccole quantità. Non è noto se esomeprazolo venga escreto nel latte umano. Un case report pubblicato su omeprazolo miscela racemica ha indicato l'escrezione di basse quantità nel latte umano (dose aggiustata secondo il peso < 7%). VIMOVO non deve essere utilizzato durante l'allattamento.
    Fertilità
    L'uso di FANS come naprossene può compromettere la fertilità femminile. L'uso di VIMOVO non è raccomandato in donne che tentano di concepire (vedere paragrafo 4.4).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    VIMOVO altera lievemente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari; sulla base di ciò si deve tenere in considerazione il fatto che alcuni degli effetti avversi (ad es. capogiri) riportati a seguito dell'uso di VIMOVO possono ridurre la capacità di reazione.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Vimovo
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Nella formulazione della compressa è stato incluso esomeprazolo a rilascio immediato per ridurre l'incidenza degli effetti indesiderati gastrointestinali provocati da naprossene. È stato dimostrato che VIMOVO riduce significativamente i casi di ulcere gastriche e gli eventi avversi a carico dell'apparato gastrointestinale superiore associati a FANS rispetto a naprossene in monoterapia (vedere paragrafo 5.1).
    Non sono emersi nuovi dati sul profilo di sicurezza durante trattamento con VIMOVO nella popolazione complessivamente valutata negli studi clinici (n=1157) rispetto ai profili di sicurezza consolidati dei singoli principi attivi naprossene ed esomeprazolo.
    Riassunto tabulato delle reazioni avverse
    Le reazioni avverse sono state classificate secondo la frequenza e la classificazione per sistemi e organi. Le categorie di frequenza sono definite secondo la convenzione seguente: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100 fino a <1/10), Non comune (≥1/1.000 fino a <1/100), Raro (≥1/10.000 fino a <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    VIMOVO
    Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in pazienti che hanno assunto VIMOVO durante gli studi clinici.
     
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Infezioni ed infestazioni
     
     
    infezione
    diverticolite
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
     
     
    eosinofilia, leucopenia
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
    reazioni di ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
     
    disordini dell'appetito
    ritenzione dei fluidi, iperpotassiemia, iperuricemia
    Disturbi psichiatrici
     
     
    ansia, depressione, insonnia
    confusione, alterazione dei sogni
    Patologie del sistema nervoso
     
    capogiri, cefalea, disturbi del gusto
    parestesia, sincope
    sonnolenza, tremore
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
    tinnito, vertigine
     
    Patologie cardiache
     
     
    aritmia, palpitazioni
    infarto miocardico, tachicardia
    Patologie vascolari
     
    ipertensione
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
    asma, broncospasmo, dispnea
     
    Patologie gastrointestinali
    dispepsia
    dolori addominali, stipsi, diarrea, esofagite, flatulenza, ulcere gastro-duodenali*, gastrite, nausea, vomito
    secchezza delle fauci, eruttazione, emorragia gastrointestinale, stomatite
    glossite, ematemesi, emorragia rettale
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    eruzioni cutanee
    dermatite, iperidrosi, prurito, orticaria
    alopecia, ecchimosi
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Artralgia
    mialgia
     
    Patologie renali e urinarie
     
     
     
    proteinuria, insufficienza renale
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
     
     
    disturbo mestruale
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Edema
    astenia, spossatezza, piressia
     
    Esami diagnostici
     
     
    valori anomali dei test della funzionalità epatica, valori elevati della creatinina sierica
     
    *come rilevato dall'endoscopia di routine prevista
    Naprossene
    Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in pazienti che hanno assunto naprossene durante gli studi clinici e mediante le segnalazioni postmarketing.
     
    Comune
    Non comune/Raro
    Infezioni ed infestazioni
    Diverticolite
    meningite asettica, infezione, sepsi
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    agranulocitosi, anemia aplastica, eosinofilia, granulocitopenia, anemia emolitica, leucopenia, linfadenopatia, pancitopenia, trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
     
    reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi, reazioni di ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    disturbi dell'appetito, ritenzione dei fluidi, iperglicemia, iperpotassiemia, iperuricemia, ipoglicemia, alterazioni del peso
    Disturbi psichiatrici
    depressione, insonnia
    agitazione, ansia, confusione, alterazione dei sogni, allucinazioni, irrequietezza
    Patologie del sistema nervoso
    capogiri, sonnolenza, cefalea, senso di mancamento, vertigine
    disfunzione cognitiva, coma, convulsioni, incapacità di concentrazione, neurite ottica, parestesia, sincope, tremore
    Patologie dell'occhio
    disturbi visivi
    offuscamento della vista, congiuntivite, opacità della cornea, papilloedema, papillite
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    tinnito, disturbi dell'udito
    disfunzione dell'udito
    Patologie cardiache
    Palpitazioni
    aritmia, scompenso cardiaco congestizio, infarto miocardico, tachicardia
    Patologie vascolari
     
    Ipertensione arteriosa, ipotensione, vasculite
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Dispnea
    asma, broncospasmo, polmonite eosinofilica, polmonite, edema polmonare, depressione respiratoria
    Patologie gastrointestinali
    dispepsia, dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, costipazione, bruciore di stomaco, ulcere peptiche, stomatite
    secchezza delle fauci, esofagite, ulcere gastriche, gastrite, glossite, eruttazione, flatulenza, ulcere gastriche/duodenali, emorragia gastrointestinale e/o perforazione, melena, ematemesi, pancreatite, colite, esacerbazione della malattia infiammatoria intestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), ulcerazione gastrointestinale non peptica, emorragia rettale, stomatite ulcerativa
    Patologie epatobiliari
     
    colestasi, epatite, ittero, insufficienza epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    prurito, ecchimosi, porpora, eruzioni cutanee
    alopecia, esantema, orticaria, reazioni bollose incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica (NET), eritema multiforme, eritema nodoso, eruzione fissa da farmaci, lichen planus, lupus eritematoso sistemico, dermatite fotosensibile, reazioni di fotosensibilità, compresi rari casi simili a porfiria cutanea tarda (pseudoporfiria), dermatite esfoliativa, edema angioneurotico, eruzione pustolare
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    debolezza muscolare, mialgia
    Patologie renali e urinarie
     
    nefrite glomerulare, ematuria, nefrite tubulo-interstiziale (con possibile progressione fino all'insufficienza renale), sindrome nefrosica, oliguria/poliuria, proteinuria, insufficienza renale, necrosi renale papillare, necrosi tubulare
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    infertilità, disturbo mestruale
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    spossatezza, edema, sudorazione, sete
    astenia, malessere, piressia
    Esami diagnostici
     
    valori anomali dei test della funzionalità epatica, aumento del tempo di emorragia, valori elevati della creatinina sierica
    Esomeprazolo:
    Le seguenti reazioni avverse al farmaco sono state identificate o sospettate durante il programma di sperimentazione clinica per esomeprazolo con rivestimento enterico e/o nell'uso post-marketing. Nessuna è stata identificata come dose-correlata.
     
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Frequenza non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
     
    leucopenia, trombocitopenia
    agranulocitosii, pancitopenia
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    reazioni di ipersensibilità, ad es. febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    edema periferico
    iponatriemia
     
    Ipomagnesiemia; ipomagnesiemia grave può condurre a ipocalcemia; ipomagnesiemia può anche essere associata a ipopotassiemia.
    Disturbi psichiatrici
     
    Insonnia
    agitazione, confusione, depressione
    aggressività, allucinazioni
     
    Patologie del sistema nervoso
    cefalea
    capogiri, parestesia, sonnolenza
    disturbi del gusto
     
     
    Patologie dell'occhio
     
     
    offuscamento della vista
     
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
    Vertigini
     
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
    broncospasmo
     
     
    Patologie gastrointestinali
    dolore addominale, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, stipsi, polipi della ghiandola fundica (benigni)
    secchezza delle fauci
    stomatite, candidosi gastrointestinale
    colite microscopica
     
    Patologie epatobiliari
     
    aumento degli enzimi epatici
    epatite con e senza ittero
    insufficienza epatica, encefalopatia epatica in pazienti con malattia epatica preesistente
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    dermatite, prurito, orticaria, eruzione cutanea
    alopecia, fotosensibilità
    eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
    lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4,4)
    artralgia, mialgia
    debolezza muscolare
     
    Patologie renali e urinarie
     
     
     
    nefrite tubulo-interstiziale (con possibile progressione fino all'insufficienza renale)
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
     
     
    ginecomastia
     
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
     
    malessere, aumento della sudorazione
     
     
    Descrizione di determinate reazioni avverse
    Naprossene
    Gli studi clinici e i dati epidemiologici suggeriscono che l'uso dei coxib e di alcuni FANS (specialmente a dosaggi elevati e in trattamenti a lungo termine) può essere associato a un rischio lievemente maggiore di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto miocardico o ictus). Sebbene i dati suggeriscano che l'uso di naprossene (1.000 mg al giorno) possa associarsi ad un rischio minore, non si può escludere un certo rischio (vedere paragrafo 4.4).
    Edema, ipertensione arteriosa e insufficienza cardiaca sono stati riportati in associazione al trattamento con FANS.
    Gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare nelle persone anziane (vedere paragrafo 4.4). Nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni d'uso) sono stati riportati a seguito della somministrazione del farmaco. Meno frequentemente è stata osservata gastrite.
    VIMOVO è stato sviluppato con esomeprazolo per diminuire l'incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali da naprossene ed è stato dimostrato che ha diminuito significativamente il verificarsi di ulcere gastriche e/o duodenali e di eventi avversi dell'apparato gastrointestinale superiore associati a FANS in confronto al naprossene in monoterapia.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo:https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Vimovo
    Non vi sono dati clinici sul sovradosaggio di VIMOVO.
    Ci si aspetta che qualsiasi effetto del sovradosaggio di VIMOVO rifletta principalmente gli effetti del sovradosaggio di naprossene.
    Sintomi
    Associati a sovradosaggio di naprossene
    Un sovradosaggio significativo di naprossene può essere caratterizzato da letargia, capogiri, sonnolenza, dolore epigastrico, malessere addominale, bruciore di stomaco, indigestione, nausea, alterazioni transitorie della funzionalità epatica, ipoprotrombinemia, disfunzione renale, acidosi metabolica, apnea, disorientamento o vomito.
    Può verificarsi emorragia gastrointestinale. Possono verificarsi, sebbene raramente, ipertensione arteriosa, insufficienza renale acuta, depressione respiratoria e coma. Sono state riportate reazioni anafilattoidi con il trattamento con FANS, che possono verificarsi a seguito di un sovradosaggio. Alcuni pazienti hanno manifestato convulsioni, ma non è chiaro se fossero associate al farmaco. Non è noto quale dose del farmaco può essere pericolosa per la vita.
    Associati a sovradosaggio di esomeprazolo
    I sintomi descritti in associazione al volontario sovradosaggio di esomeprazolo (esperienza limitata di dosi superiori a 240 mg/giorno) sono transitori. Dosi singole da 80 mg di esomeprazolo non hanno avuto conseguenze.
    Gestione
    Associato a naprossene
    I pazienti devono essere gestiti con terapie sintomatiche e di sostegno a seguito di un sovradosaggio di FANS, particolarmente per quanto riguarda gli effetti gastrointestinali e il danno renale. Non esistono antidoti specifici.
    L'emodialisi non diminuisce la concentrazione plasmatica di naprossene per via dell'elevato grado di legame proteico. L'emesi e/o il carbone attivo (da 60 a 100 g negli adulti, da 1 a 2 g/kg nei bambini) e/o un catartico osmotico possono essere indicati in pazienti che manifestano sintomi visti entro 4 ore dall'ingestione o a seguito di notevole sovradosaggio. La diuresi forzata, l'alcalinizzazione dell'urina o l'emoperfusione possono non essere utili a causa dell'elevato legame alle proteine.
    Associato a esomeprazolo
    Non sono noti antidoti specifici. Esomeprazolo ha un forte legame proteico plasmatico e quindi non è facilmente dializzabile. Come in qualsiasi caso di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e devono essere intraprese misure di sostegno generale.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
    Flacone: Conservare nella confezione originale e tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidità.
    Blister: Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it