Citalopram EG

    Ultimo aggiornamento: 28/02/2024

    Cos'è Citalopram EG?

    Citalopram EG è un farmaco a base del principio attivo Citalopram Bromidrato, appartenente alla categoria degli Antidepressivi SSRI e nello specifico Inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Citalopram EG può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Citalopram EG 20 mg 28 compresse rivestite con film
    Citalopram EG 40 mg 14 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Citalopram Bromidrato
    Gruppo terapeutico: Antidepressivi SSRI
    ATC: N06AB04 - Citalopram
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Citalopram EG? A cosa serve?
    Trattamento degli episodi di depressione maggiore.

    Posologia

    Come usare Citalopram EG: Posologia
    Posologia
    Adulti
    Citalopram deve essere somministrato come dose singola di 20 mg al giorno. Tale dose si può aumentare fino a 40 mg al giorno in base alla risposta del singolo paziente.
    Popolazioni speciali
    Persone anziane (> 65 anni di età)
    Per le persone anziane la dose deve essere diminuita a metà della dose raccomandata, ovvero 10-20 mg al giorno. La dose massima giornaliera raccomandata per le persone anziane equivale a 20 mg al giorno.
    Compromissione renale
    Non è necessaria alcuna regolazione della posologia se il paziente presenta una compromissione renale da lieve a moderata. Si raccomanda prudenza nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min, vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    È consigliata una dose iniziale di 10 mg al giorno per le prime due settimane di trattamento in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. In base alla risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino a un massimo di 20 mg al giorno. Si raccomanda cautela e una titolazione del dosaggio estremamente accurata in pazienti con funzione epatica gravemente ridotta (vedere paragrafo 5.2).
    Metabolizzatori lenti del CYP2C19
    Gli individui noti per essere scarsi metabolizzatori del CYP2C19, devono assumere, nelle prime due settimane di trattamento, una dose giornaliera di 10 mg. In base all'esito del trattamento, poi, si può incrementare la dose a 20 mg (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    Il citalopram non deve essere usato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età (vedere paragrafo 4.4).
    Sintomi riscontrati alla sospensione del farmaco
    Il trattamento non deve essere sospeso bruscamente. Alla sospensione del trattamento con citalopram la dose deve essere ridotta gradualmente in un arco di tempo da una a due settimane in modo da ridurre il rischio che si manifestino reazioni da sospensione (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8). Dovessero comparire sintomi intollerabili a seguito della diminuzione del dosaggio oppure alla sospensione del trattamento si consideri la possibilità di ricominciare ad assumere la dose precedentemente prescritta. Dopodiché il medico curante continuerà a diminuire il dosaggio ma più lentamente.
    Modo di somministrazione
    Il citalopram viene somministrato per via orale una volta al giorno, di mattina o di sera. Le compresse si possono assumere indipendentemente dai pasti, ma sempre con del liquido.
    Durata del trattamento
    Una volta iniziato il trattamento, si devono aspettare almeno 2 settimane prima che si manifesti l'effetto antidepressivo. Il trattamento va continuato per 4-6 mesi, fintanto che il paziente non sia divenuto completamente asintomatico. Citalopram deve essere sospeso lentamente, si consiglia una riduzione graduale della dose nell'arco di 1-2 settimane.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Citalopram EG
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • IMAO (Inibitori della monoaminossidasi)
    • Alcuni casi presentavano caratteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica.
    • Il citalopram non si deve somministrare a pazienti che assumono inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) compresa la selegilina, in dosi giornaliere che superino i 10 mg. Il citalopram non si deve somministrare per 14 giorni dopo la sospensione di un IMAO irreversibile o per un determinato periodo dopo la sospensione di un IMAO reversibile (RIMA) come specificato nel foglietto illustrativo del RIMA. Tra l'inizio del trattamento con l'IMAO e la sospensione del citalopram devono intercorrere 7 giorni (vedere paragrafo 4.5).
    • È controindicata la somministrazione concomitante di citalopram e linezolid, a meno che non siano disponibili le attrezzature necessarie per tenere monitorata la pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.5).
    • Trattamento concomitante con pimozide (vedere paragrafo 4.5).
    • Citalopram non è raccomandato in pazienti con noto prolungamento dell'intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo.
    • Citalopram non è raccomandato con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Citalopram EG
    Trattamento di persone anziane e di pazienti con ridotta funzione renale ed epatica, vedere paragrafo 4.2.
    Popolazione pediatrica
    Il citalopram non deve essere usato per il trattamento di bambini e adolescenti con meno di 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) ed ostilità (per lo più aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati più frequentemente in studi clinici su bambini ed adolescenti trattati con gli antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Se, per ragioni cliniche, si decide ugualmente di iniziare il trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato al fine di individuare la comparsa di sintomi suicidari. Inoltre, gli effetti sulla sicurezza a lungo termine in bambini ed adolescenti relativi alla crescita, alla maturazione e allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono ancora stati dimostrati.
    Ansia paradossa
    Alcuni pazienti con disturbo da panico sperimentano un aumento dei sintomi ansiosi all'inizio del trattamento con antidepressivi. Questa reazione paradossa scompare solitamente nel giro di 2 settimane dall'inizio del trattamento. Si consiglia la somministrazione di una dose iniziale bassa per ridurre la probabilità che si manifesti un effetto ansiogeno paradosso.
    Iponatriemia
    Iponatriemia, probabilmente dovuta ad un'inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH) è stata raramente segnalata in seguito all'uso di SSRI ed in genere si risolve alla sospensione della terapia. Pare che le pazienti anziane siano particolarmente a rischio.
    Suicidio/pensieri suicidi o peggioramento clinico
    La depressione è associata ad un aumentato rischio di ideazione suicida, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. È esperienza clinica generale che il rischio di suicidio possa aumentare nelle fasi precoci di miglioramento.
    I pazienti con una storia di eventi correlati al suicidio oppure quelli che presentano un significativo grado di ideazione suicida prima dell'inizio del trattamento hanno un maggior rischio di pensieri suicidi o di tentativi di suicidio, e devono ricevere un attento monitoraggio durante il trattamento. In una metanalisi di studi clinici con farmaci antidepressivi controllati verso placebo condotta su pazienti adulti con disturbi psichiatrici è stato dimostrato un aumento di comportamento suicida con gli antidepressivi rispetto al placebo, in pazienti con meno di 25 anni. La terapia deve prevedere un'attenta supervisione dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, soprattutto durante le prime fasi del trattamento ed in seguito a modificazioni posologiche. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti in merito alla necessità di monitorare la comparsa di un qualsiasi peggioramento clinico, di comportamento o ideazione suicida e di insolite alterazioni comportamentali e di consultare immediatamente un medico, nel caso in cui questi sintomi si presentino.
    Acatisia/agitazione psicomotoria
    L'uso di SSRI/SNRI è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una spiacevole o dolorosa sensazione interna di irrequietezza e dal bisogno di muoversi spesso accompagnato dall'impossibilità di sedere o stare immobile. Ciò è più probabile che accada entro le prime settimane di trattamento. In pazienti che presentano tali sintomi, l'aumento del dosaggio può essere dannoso.
    Mania
    Si consiglia prudenza nell'uso del citalopram anche in pazienti con un'anamnesi maniacale/ipomaniacale. In tutti i pazienti che entrano in fase maniacale il trattamento con citalopram deve essere sospeso.
    Convulsioni
    Gli attacchi epilettici rappresentano un rischio potenziale con i farmaci antidepressivi.
    Il trattamento con citalopram deve essere sospeso se il paziente sviluppa convulsioni. Si deve evitare un trattamento con citalopram nei pazienti con epilessia instabile e si deve monitorare attentamente l'uso di questo farmaco nei pazienti con epilessia controllata. Si deve sospendere l'uso di citalopram se vi è un aumento della frequenza delle convulsioni.
    Diabete
    In pazienti diabetici, il trattamento con un SSRI può alterare il controllo glicemico. Può rendersi necessaria una regolazione dell'insulina e/o dell'ipoglicemico orale.
    Glaucoma ad angolo chiuso
    Gli SSRI compreso citalopram possono avere un effetto sul diametro pupillare con conseguente midriasi. Questo effetto midriatico ha il potenziale per ridurre l'angolo dell'occhio con conseguente aumento della pressione intraoculare e glaucoma ad angolo chiuso, specialmente in pazienti predisposti. Citalopram dovrebbe quindi essere usato con cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o storia di glaucoma.
    Sindrome da serotonina
    In rari casi è stata segnalata sindrome da serotonina in pazienti che facevano uso di SSRI. Lo sviluppo di quest'affezione può essere indicato da un'associazione di sintomi quali agitazione, tremore, mioclono ed ipertermia. Il trattamento con citalopram deve essere immediatamente sospeso e si deve iniziare un trattamento sintomatico.
    Medicinali con effetti serotoninergici
    Il citalopram non deve essere somministrato in associazione con altri medicinali aventi effetti serotoninergici, come il sumatriptan o altri triptani, il tramadolo, l'ossitriptano ed il triptofano.
    Emorragia
    Ci sono state segnalazioni di lunghi tempi di sanguinamento e/o anomalie di sanguinamento quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamenti gastrointestinali ed altri sanguinamenti della cute o delle mucose nel corso del trattamento con alcuni SSRI (vedere paragrafo 4.8). Si consiglia cautela nei pazienti che assumono SSRI, soprattutto con l'uso concomitante di un principio attivo noto per il suo influsso sulla funzione piastrinica o altri principi attivi che possono aumentare il rischio di emorragia, come anche in pazienti con disturbi emorragici in anamnesi (vedere paragrafo 4.5).
    Terapia elettroconvulsivante (TEC)
    Esiste una scarsa esperienza clinica circa la somministrazione contemporanea di citalopram ed elettroshock, ed in tali casi, pertanto, si consiglia prudenza.
    MAO-A inibitori reversibili, selettivi
    L'associazione di citalopram e MAO-A inibitori è generalmente sconsigliata a causa del rischio che si manifesti una sindrome da serotonina (vedere paragrafo 4.5).
    Per informazioni circa il trattamento concomitante con MAO - inibitori irreversibili, non selettivi vedere il paragrafo 4.5.
    Erba di san Giovanni (Hypericum perforatum)
    È possibile l'insorgenza di più frequenti effetti indesiderati durante l'uso concomitante di citalopram e preparati erboristici contenenti l'erba di san Giovanni (Hypericum perforatum). Perciò citalopram e le preparazioni a base di erba di san Giovanni non devono essere assunte contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).
    Sintomi riscontrati alla sospensione del farmaco
    I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento è interrotto sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione (vedere paragrafo 4.8).
    Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione può dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Capogiri, disturbi sensoriali (inclusa parestesia), disturbi del sonno (inclusa insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori e cefalea sono le reazioni segnalate con maggior frequenza. Generalmente l'intensità di tali sintomi è da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti può essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare più a lungo (2-3 mesi o più). Si consiglia pertanto di ridurre gradualmente la dose di citalopram, quando si sospende il trattamento, nel corso di un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessità del paziente (vedere “Sintomi di astinenza riscontrati alla sospensione del trattamento“, paragrafo 4.2).
    Psicosi
    Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi può far peggiorare i sintomi psicotici.
    Prolungamento dell'intervallo QT
    È stato dimostrato che citalopram causa un prolungamento dose-dipendente delle QT. Durante il periodo post-marketing sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmia ventricolare incluse torsioni di punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassiemia, o con preesistente prolungamento dell'intervallo QT o altre malattie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.5, 4.8, 4.9 e 5.1).
    Si consiglia cautela nei pazienti con bradicardia significativa; o in pazienti con recente infarto miocardico acuto o insufficienza cardiaca scompensata.
    Alterazioni elettrolitiche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia aumentano il rischio di gravi aritmie e devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con citalopram.
    Se si sta trattando pazienti con malattia cardiaca stabile, si deve effettuare un esame ECG prima di iniziare il trattamento.
    Se si verificano segni di aritmia cardiaca durante il trattamento con citalopram, il trattamento deve essere sospeso e deve essere eseguito un esame ECG.
    Disfunzione sessuale
    Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e della serotonina-noradrenalina (SNRI) possono causare sintomi di disfunzione sessuale (vedere paragrafo 4.8). Sono stati segnalati casi di disfunzione sessuale a lungo termine con persistenza dei sintomi dopo l'interruzione dell'uso di SSRI/SNRI.
    Compromissione renale
    L'uso di citalopram in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatina inferiore ai 30 ml/min.) non è raccomandato poichè nessuna informazione è disponibile sull'impiego in questi pazienti (vedere paragrafo 4.2).
    Compromissione epatica
    In casi di compromissione della funzione epatica si raccomanda la riduzione della dose (vedere paragrafo 4.2) e la funzionalità del fegato deve essere controllata con cura.
    Titolazione della dose
    All'inizio del trattamento, possono comparire insonnia ed agitazione. Una titolazione della dose può essere utile.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Citalopram EG
    Interazioni farmacodinamiche
    Sono stati segnalati casi di sindrome da serotonina a livello farmacodinamico in seguito alla somministrazione di citalopram con moclobemide e buspirone.
    Combinazioni controindicate
    MAO-inibitori
    L'uso simultaneo di citalopram e MAOI può dare luogo ad effetti indesiderati gravi, inclusa la sindrome da serotonina (vedere paragrafo 4.3).
    Sono stati segnalati casi di reazioni gravi e talvolta fatali in pazienti che assumevano un SSRI in associazione con un inibitore delle monoaminossidasi (IMAO), inclusi l'IMAO selettivo selegilina e l'IMAO reversibile (RIMA), linezolid e moclobemide, e in pazienti che avevano di recente interrotto una terapia con un SSRI e ne avevano iniziata una con un IMAO.
    Alcuni casi presentavano caratteristiche simili a quelle della sindrome da serotonina. I sintomi di un'interazione tra principio attivo ed un MAOI includono: ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità autonomica con possibili rapide fluttuazioni delle funzioni vitali, cambiamenti dello stato mentale che includono confusione, irritabilità ed estrema agitazione che può portare a delirio e coma (vedere paragrafo 4.3).
    Prolungamento dell'intervallo QT
    Non sono stati eseguiti studi di farmacocinetica e farmacodinamica tra citalopram e altri medicinali che prolungano l'intervallo QT. Non si può escludere un effetto ulteriore di citalopram e questi medicinali. Pertanto, è controindicata la co-somministrazione di citalopram con medicinali che prolungano l'intervallo QT, come antiaritmici della classe IA e III, antipsicotici (ad esempio derivati della fenotiazina, pimozide, aloperidolo), antidepressivi triciclici, alcuni antimicrobici (es. sparfloxacina, moxifloxacina, eritromicina IV, pentamidina, quelli per un trattamento anti-malarico in particolare alofantrina), alcuni antistaminici (astemizolo, mizolastina), ecc,.
    Perciò è richiesta cautela in caso di impiego di farmaci che inducono ipopotassiemia/ipomagnesiemia poichè, come citalopram, anch'essi possono prolungare l'intervallo QT.
    Pimozide
    La somministrazione concomitante di una singola dose di 2 mg di pimozide in volontari sani, che erano stati trattati con 40 mg/die di citalopram per 11 giorni, ha causato solo un minor incremento dell'AUC e della Cmax di pimozide di circa il 10%, e non si è quindi rivelata statisticamente significativa. Nonostante il minore incremento dei livelli plasmatici di pimozide, l'intervallo QTc risultava più prolungato dopo somministrazione concomitante di citalopram e pimozide (in media 10 ms) paragonato alla somministrazione di una singola dose di pimozide da solo (in media 2 ms). Dato che questa interazione era già stata osservata dopo somministrazione di una singola dose di pimozide, il trattamento concomitante con citalopram e pimozide è controindicato.
    Associazioni che richiedono prudenza
    Selegilina (MAO-B inibitore selettivo)
    Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica, nel quale venivano somministrati contemporaneamente citalopram (20 mg/die) e selegilina (10 mg/die) (un MAO-B inibitore selettivo), ha dimostrato l'assenza di rilevanti interazioni cliniche. È controindicato l'uso concomitante di citalopram e selegilina in dosi superiori a 10 mg/die (vedere paragrafo 4.3).
    Farmaci serotoninergici
    Litio e triptofano
    Non esiste alcuna interazione farmacocinetica fra litio e citalopram. Ci sono state tuttavia segnalazioni di un potenziamento degli effetti serotoninergici quando gli SSRI venivano somministrati in associazione con litio o triptofano. Si consiglia pertanto prudenza quando si usano questi principi attivi contemporaneamente al citalopram. Il routinario monitoraggio dei livelli di litio deve essere continuato come d'abitudine.
    La co-somministrazione di farmaci serotoninergici (ad esempio tramadolo, sumatriptan) può potenziare gli effetti 5-HT associati.
    Finché ulteriori informazioni non saranno disponibili, l'uso concomitante di citalopram e agonisti della 5-HT, come sumatriptan e altri triptani non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
    Erba di san Giovanni
    Possono comparire interazioni dinamiche tra SSRI e le preparazioni erboristiche contenenti l'erba di san Giovanni (Hypericum perforatum), con conseguente aumento degli effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4). Non sono stati condotti studi circa le interazioni farmacocinetiche.
    Emorragia
    È richiesta cautela nei pazienti che vengono trattati simultaneamente con anticoagulanti, farmaci che influiscono sulla funzione dei trombociti come i farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), l'acido acetilsalicilico, il dipiridamolo, e la ticlopidina o altri medicinali (come gli antipsicotici atipici, le fenotiazine, gli antidepressivi triciclici) che possono aumentare il rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.4).
    TEC (Terapia elettro-convulsiva)
    Non sono stati condotti studi clinici per stabilire i rischi o i benefici dell'uso concomitante di citalopram e terapia elettroconvulsiva (TEC) (vedere paragrafo 4.4).
    Alcol
    Non è stata dimostrata alcuna interazione né farmacodinamica né farmacocinetica fra citalopram ed alcol. Tuttavia l'associazione di alcol e citalopram è sconsigliabile.
    Prodotti medicinali che abbassano la soglia epilettogena
    Gli SSRI possono abbassare la soglia epilettogena. È necessaria prudenza quando si utilizzano altri farmaci in grado di abbassare la soglia epilettogena (come gli antidepressivi (triciclici, SSRI), i neurolettici (fenotiazine, tioxantine e butirrofenoni), la meflochina, il bupropione ed il tramadolo).
    Desipramina, imipramina
    In uno studio farmacocinetico non è stato dimostrato alcun effetto né sui livelli del citalopram né su quelli dell'imipramina, anche se il livello della desipramina, il metabolita principale dell'imipramina, risultava più alto. Quando la desipramina veniva associata al citalopram, è stato osservato un aumento della concentrazione plasmatica di desipramina. Può rendersi necessaria una riduzione della dose di desipramina.
    Neurolettici
    L'esperienza col citalopram non ha rivelato alcuna interazione clinicamente importante con i neurolettici. Tuttavia, come per gli altri SSRI, non si può escludere la possibilità di interazioni farmacodinamiche.
    Interazioni farmacocinetiche
    La biotrasformazione di citalopram a demetilcitalopram è mediata dagli isoenzimi del sistema del citocromo P450, CYP2C19 (circa 38%), CYP3A4 (circa 31%) e CYP2D6 (circa 31%). Il fatto che il citalopram sia metabolizzato da più di un CYP implica che l'inibizione della sua biotrasformazione sia meno probabile rispetto alla possibilità che l'inibizione di un enzima sia compensata da un altro. Pertanto in caso di somministrazione concomitante di citalopram con altri farmaci nella pratica clinica la probabilità che si manifestino interazioni farmacocinetiche è molto bassa.
    Cibo
    Non è stata segnalata alcuna influenza dell'assunzione di cibo sull'assorbimento né su altre proprietà farmacocinetiche del citalopram.
    Influenza di altri farmaci sulla farmacocinetica del citalopram
    La co-somministrazione con ketoconazolo (potente inibitore del CYP3A4) non ha modificato la farmacocinetica del citalopram.
    Uno studio di interazione farmacocinetica tra litio e citalopram non ha mostrato alcuna interazione farmacocinetica (vedere anche sopra).
    Cimetidina
    La cimetidina (un forte inibitore CYP2D6, 3A4 e 1A2) ha causato un leggero aumento nei livelli medi di citalopram allo steady-state. Si consiglia pertanto prudenza quando si somministra citalopram in associazione con cimetidina. Si consiglia un aggiustamento della dose.
    La co-somministrazione di escitalopram con 30 mg di omeprazolo (un inibitore di CYP2C19) ha portato ad un aumento moderato (circa 50%) delle concentrazioni plasmatiche di escitalopram.
    Occorre quindi usare cautela quando è utilizzato in concomitanza con inibitori del CYP2C19 (ad esempio omeprazolo, esomeprazolo, fluconazolo, fluvoxamina, lansoprazolo, ticlopidina) o cimetidina. Una riduzione della dose di citalopram può essere necessaria sulla base del monitoraggio degli effetti collaterali durante il trattamento concomitante (vedere paragrafo 4.4).
    Metoprololo
    Escitalopram (enantiomero attivo di citalopram) è un inibitore dell'enzima CYP2D6. Si raccomanda cautela nel co-somministrare escitalopram con prodotti medicinali che vengono metabolizzati prevalentemente da questo enzima e con un indice terapeutico più stretto, per esempio, flecainide, propafenone e metoprololo (quando usati nell'insufficienza cardiaca), o alcuni prodotti medicinali che agiscono a livello del SNC e che sono principalmente metabolizzati da CYP2D6 quali antidepressivi come desipramina, clomipramina, e nortriptilina o antipsicotici come risperidone, tioridazina e aloperidolo. Un aggiustamento della dose può rendersi necessario. La somministrazione concomitante di metoprololo ha determinato un raddoppio dei livelli plasmatici di metoprololo, senza tuttavia influenzare in modo statisticamente significativo l'effetto del metoprololo sulla pressione sanguigna e sul ritmo cardiaco.
    Effetti del citalopram su altri medicinali
    Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica che prevedeva la somministrazione concomitante di citalopram e metoprololo (un substrato di CYP2D6) ha mostrato un raddoppio delle concentrazioni di metoprololo, ma nessun aumento statisticamente significativo dell'effetto di metoprololo sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca in volontari sani.
    Citalopram e desmetilcitalopram sono inibitori trascurabili di CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4, e solo inibitori deboli di CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6 paragonati agli altri significativi inibitori SSRIs.
    Levomepromazina, digossina, carbamazepina
    Non sono stati quindi osservati cambiamenti, se non di lieve entità e clinicamente ininfluenti, quando il citalopram è stato somministrato contemporaneamente a substrati del CYP1A2 (clozapina e teofillina), CYP2C9 (warfarin), CYP2C19 (imipramina e mefenitoina), CYP2D6 (sparteina, imipramina, amitriptilina, risperidone) e CYP3A4 (warfarin, carbamazepina (e il suo metabolita carbamazepina eposside) e triazolam).
    Non è stata osservata alcuna interazione farmacocinetica fra il citalopram e la levomepromazina o la digossina (il che suggerisce che il citalopram non induce né inibisce la P-glicoproteina).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Citalopram EG" insieme ad altri farmaci come “Abigerd”, “Aloperidolo Galenica Senese”, “Aloperidolo Pensa”, “Aloperidolo Salf”, “Anadir”, “Antra”, “Ariliar”, “Axagon”, “Cletus”, “Daparox 33,1 Mg/ml”, “Daparox - Compresse Rivestite”, “Dropaxin”, “Ecutin”, “Esomeflux”, “Esomeprazolo Almus Pharma”, “Esomeprazolo Mylan Generics”, “Esomeprazolo Pensa Pharma”, “Esomeprazolo SUN”, “Esomeprazolo Sun Pharma”, “Esopir”, “Esopral”, “Eutimil”, “Fluoxeren”, “Fluoxetina Accord”, “Fluoxetina Almus”, “Fluoxetina DOC Generici”, “Fluoxetina EG”, “Fluoxetina EG Stada”, “Fluoxetina Fidia”, “Fluoxetina Generics”, “Fluoxetina Mylan Generics”, “Fluoxetina Ratiopharm”, “Fluoxetina Sandoz GmbH”, “Gastres”, “Haldol - Compressa, Soluzione”, “Haldol Decanoas”, “Haldol - Soluzione”, “Ibimezolo”, “Komezol”, “Kruxagon”, “Limnos”, “Linezolid Accord Healthcare”, “Linezolid Aurobindo Italia”, “Linezolid Aurobindo”, “Linezolid B. Braun”, “Linezolid Kabi”, “Linezolid KRKA D.D.”, “Linezolid Krka”, “Linezolid Teva”, “Losec”, “Lucen - Compressa Gastroresistente, Compresse/capsule Gastroresistenti”, “Lucen - Granuli Gastroresistenti”, “Lucen - Polvere”, “Lumeblue”, “Maricrio”, “Mepral”, “Metiltioninio Cloruro Bioindustria L.I.M.”, “Metiltioninio Cloruro Proveblue”, “Metiltioninio Cloruro Salf”, “Nansen”, “Nervaxon”, “Nexium - Compressa Gastroresistente, Compresse/capsule Gastroresistenti”, “Nexium Control”, “Nexium - Granulato”, “Nexium - Polvere”, “Omeprazen”, “Omeprazolo ABC”, “Omeprazolo Almus Pharma”, “Omeprazolo Alter”, “Omeprazolo Aristo”, “Omeprazolo Aristo Pharma”, “Omeprazolo Aurobindo Pharma Italia”, “Omeprazolo Doc”, “Omeprazolo EG STADA”, “Omeprazolo FG”, “Omeprazolo GIT”, “Omeprazolo Hexal A/S”, “Omeprazolo Mylan Generics”, “Omeprazolo Mylan Pharma”, “Omeprazolo P-Care”, “Omeprazolo Pensa”, “Omeprazolo Pharmacare”, “Omeprazolo Sandoz BV”, “Omeprazolo Sandoz GmbH”, “Omeprazolo Sun”, “Omeprazolo TecniGen”, “Omeprazolo Teva Italia”, “Omeprazolo Zentiva Italia”, “Omeprazolo Zentiva”, “Omolin”, “Paroxetina Almus”, “Paroxetina Aurobindo”, “Paroxetina DOC Generici”, “Paroxetina Doc”, “Paroxetina EG”, “Paroxetina EG Stada”, “Paroxetina Hexal”, “Paroxetina Mylan Generics”, “Paroxetina Mylan Pharma”, “Paroxetina Pensa”, “Paroxetina Ratiopharm”, “Paroxetina Sun”, “Paroxetina Teva”, “Paroxetina Zentiva Italia”, “Paroxetina Zentiva”, “Protec”, “Prozac”, “Serenase”, “Serestill”, “Sereupin”, “Seroxat”, “Sintrom”, “Stiliden”, “Ulcezol”, “Vimovo”, “Xeredien”, “Zyvoxid - Compresse Rivestite”, “Zyvoxid - Granulato”, “Zyvoxid - Soluzione (uso Interno)”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Una grande quantità di dati sull'uso durante la gravidanza (più di 2500 gravidanze esposte) non indica alcuna malformazione o tossicità feto/neonatale. Citalopram può essere usato durante la gravidanza se clinicamente necessario, tenendo conto degli aspetti di seguito indicati.
    I dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto nelle ultime fasi della stessa, può aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato ha riguardato circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. Nella popolazione generale si osservano 1-2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze.
    Casi di sintomi da astinenza nel bambino neonato sono stati descritti dopo l'uso di SSRI alla fine della gravidanza. I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l'uso materno di citalopram continua negli stadi più avanzati della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre.
    L'interruzione brusca del trattamento deve essere evitata durante la gravidanza.
    I neonati possono inoltre manifestare i seguenti sintomi in seguito all'uso materno di SSRI/SNRI negli stadi più avanzati della gravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficoltà nell'alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto costante, sonnolenza e difficoltà nell'addormentamento. Tale sintomatologia potrebbe essere dovuta o agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo (meno di 24 ore).
    Allattamento
    Il citalopram viene escreto nel latte materno. L'esposizione del lattante è stata valutata essere il 5% della dose giornaliera materna (in mg/kg). Negli infanti non sono stati osservati effetti, se non minimi. Non sono tuttavia disponibili informazioni sufficienti per poter valutare il rischio per il bambino. È pertanto richiesta prudenza.
    Fertilità
    I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram può influire sulla qualità dello sperma (vedere paragrafo 5.3).
    Nell'uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l'effetto sulla qualità dello sperma è reversibile.
    Finora non è stato osservato impatto sulla fertilità umana.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Il citalopram esercita un'influenza lieve o moderata sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari.
    Gli psicofarmaci possono ridurre la capacità di formulare giudizi e reagire prontamente alle emergenze. I pazienti vanno informati circa questi effetti ed avvisati che la loro capacità di guidare un'auto o di usare macchinari ne potrebbe risultare sminuita.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Citalopram EG
    Le reazioni indesiderate osservate con citalopram sono in generale lievi e transitorie. Esse sono più rilevanti durante le prime settimane di trattamento e si attenuano generalmente in seguito. Le reazioni avverse vengono presentate raggruppate secondo il livello PT MedDRA.
    Le seguenti reazioni sono risultate dose-dipendenti: aumento della sudorazione, secchezza delle fauci, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea e affaticamento.
    La tabella mostra la percentuale di reazioni avverse associate all'uso di SSRI e/o di citalopram osservate nel ≥ 1% dei pazienti nell'ambito di studi controllati verso placebo, in doppio cieco o nel periodo successivo alla commercializzazione. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
     
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
     
     
     
     
    Trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Reazioni allergiche
     
    Reazioni anafilattiche
    Ipersensibilità
    Patologie endocrine
     
     
     
    La sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH) è stata segnalata prevalentemente nelle persone anziane (vedere paragrafo 4.4).
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    Aumento o diminuzione di peso, riduzione o aumento dell'appetito, anoressia
     
    Iponatriemia è stata segnalata prevalentemente nelle persone anziane (vedere paragrafo 4.4)
     
    Ipopotassiemia
    Disturbi psichiatrici
    Agitazione, nervosismo
    Disturbi del sonno, alterazione della concentrazione, sogni strani, amnesia, ansia, diminuzione della libido, apatia, stato confusionale, orgasmo anormale (nelle donne)
    Euforia, aumento della libido, aggressività, depersonalizzazione, allucinazioni, mania
     
    Attacchi di panico (questi sintomi possono anche essere dovuti alla malattia sottostante)
    Ideazione e comportamento suicida*
    Bruxismo, irrequietezza
    Patologie del sistema nervoso
    Sonnolenza, insonnia, cefalea, tremori capogiri
    Emicrania, alterazione del senso del gusto, parestesia, disturbi dell'attenzione
    Disturbi extrapiramidali, convulsioni, sincope
    È stata segnalata sindrome serotoninergica in pazienti che facevano uso di SSRI.
    Convulsioni, grande male
     
    Agitazione psicomotoria/acatisia (vedere paragrafo 4.4), disturbi del movimento
    Patologie dell'occhio
    Accomodazione anormale della vista
    Alterazioni della visione
    Midriasi, vedere paragrafo 4.4
     
     
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
    Tinnito
     
     
     
     
    Patologie cardiache
    Palpitazioni
    Tachicardia
    Bradicardia
     
     
    Aritmie sopraventricolari e ventricolari
    Prolungamento dell'intervallo QT1, aritmia ventricolare inclusa torsione di punta1
    Patologie vascolari
     
    Ipotensione posturale, ipotensione, ipertensione
     
    Emorragie (per esempio, emorragia ginecologica, emorragia gastrointestinale, ecchimosi ed altre forme di emorragia cutanea o sanguinamento delle mucose)
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
    Rinite, sinusite, sbadigli
    Tosse
     
     
    Epistassi
    Patologie gastrointestinali
    Nausea, secchezza della bocca, stipsi, diarrea
    Dispepsia, vomito, dolore addominale, flatulenza, aumento della salivazione
     
     
     
     
    Patologie epatobiliari
     
     
    Aumento dei valori degli enzimi epatici
    Epatite
     
    Anormalità nei test di funzionalità epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Sudorazione abbondante
    Rash, prurito
    Reazioni di fotosensibilità, orticaria alopecia, porpora
     
    Angioedema
    Ecchimosi
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Mialgia, artralgia
     
     
     
     
    Patologie renali e urinarie
     
    Disturbi della minzione, poliuria
    Ritenzione urinaria
     
     
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    Mancata eiaculazione, disturbi dell'eiaculazione, nelle donne: menorragia, dismenorrea, impotenza
     
     
    Galattorrea
    Nelle donne: Metrorragia Negli uomini: priapismo
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Affaticamento
    Malessere, edema
    Piressia
     
     
    1 Sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QT e aritmia ventricolare inclusa torsione di punta durante il periodo successivo alla commercializzazione del farmaco, soprattutto in pazienti di sesso femminile, con ipopotassiemia, o con prolungamento dell'intervallo QT o malattia cardiaca pre-esistenti (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5, 4.9 e 5.1).
    * Durante la terapia con citalopram o subito dopo la conclusione del trattamento sono stati segnalati casi di ideazione e comportamento suicida (vedere paragrafo 4.4).
    Effetti attribuibili alla classe farmacologica
    Gli studi epidemiologici, condotti principalmente su pazienti con 50 anni di età e più anziani, mostrano un aumento del rischio di fratture nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Non è noto il meccanismo che determina questo rischio.
    Sintomi riscontrati alla sospensione del farmaco
    L'interruzione del trattamento con SSRI/SNRI (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Per lo più sono stati riportati i seguenti effetti: capogiri, disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emotiva, irritabilità e disturbi visivi. Generalmente tali eventi sono da lievi a moderati ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto, se non è più richiesto il trattamento con citalopram, una graduale interruzione, condotta tramite un decremento graduale della dose (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Citalopram EG
    Tossicità
    I dati clinici completi circa il dosaggio di citalopram sono limitati ed in molti casi riguardano il sovradosaggio concomitante di altri farmaci/alcol. Sono stati segnalati casi di sovradosaggio ad esito fatale in seguito all'assunzione di citalopram da solo; la maggior parte dei casi mortali è stata tuttavia successiva al sovradosaggio di farmaci concomitanti.
    Sintomi
    Sono stati riportati i seguenti sintomi in casi di sovradosaggio di citalopram: convulsioni, tachicardia, sonnolenza, prolungamento dell'intervallo QT, coma, vomito, tremori, ipotensione, arresto cardiaco, nausea, sindrome da serotonina, agitazione, bradicardia, vertigini, blocco di branca, prolungamento dell'intervallo QRS, ipertensione, midriasi, torsione di punta, stupore, sudorazione, cianosi, iperventilazione, e aritmia atriale e ventricolare.
    Trattamento
    Non esiste uno specifico antidoto noto per citalopram. Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Devono essere presi in considerazione carbone attivo, un lassativo osmotico (come solfato di sodio) e svuotamento dello stomaco. Se lo stato di coscienza è compromesso il paziente deve essere intubato. Il monitoraggio dei segnali vitali è raccomandato.
    Un monitoraggio dell'ECG è consigliabile in caso di sovradosaggio nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia/bradiaritmia, nei pazienti con terapia concomitante con medicinali che prolungano l'intervallo QT o in pazienti con alterato metabolismo, come ad esempio insufficienza epatica.

    Scadenza

    Blisters di PVC/PVDC/Al:
    5 anni
    Contenitori per compresse in HDPE:
    3 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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