Neonisidina C

    Ultimo aggiornamento: 01/12/2021

    Cos'è Neonisidina C?

    Neonisidina C è un farmaco a base del principio attivo Paracetamolo + Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico, appartenente alla categoria degli Antipiretici, Analgesici FANS e nello specifico Anilidi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Pharm@idea S.r.l..

    Neonisidina C può essere prescritto con Ricetta OTC - medicinali non soggetti a prescrizione medica da banco.


    Confezioni

    Neonisidina C 10 compresse effervescenti
    Neonisidina C 20 compresse effervescenti

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Pharm@idea S.r.l.
    Ricetta: OTC - medicinali non soggetti a prescrizione medica da banco
    Classe: C
    Principio attivo: Paracetamolo + Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico
    Gruppo terapeutico: Antipiretici, Analgesici FANS
    ATC: N02BE51 - Paracetamolo, associazioni esclusi gli psicolettici
    Forma farmaceutica: compressa effervescente


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    Indicazioni

    Perché si usa Neonisidina C? A cosa serve?
    Trattamento dei sintomi dell'influenza e delle sindromi da raffreddamento. Trattamento sintomatico di mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolori mestruali e dolori articolari.

    Posologia

    Come usare Neonisidina C: Posologia
    Adulti: da 1 a 4 compresse effervescenti di NEO NISIDINA al di
    NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopra indicati.
    NEO NISIDINA deve essere sempre sciolta in 1/2 bicchiere d'acqua prima dell'uso. L'assunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Neonisidina C
    • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
      NEO NISIDINA non deve essere usata in caso di ipersensibilità ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico: in particolare i salicilati o altri farmaci antiinfiammatori non steroidei.
    • Ulcera gastrica o duodenale attiva.
    • Tendenza accertata alle emorragie (per es. emofilia).
    • Terzo trimestre di gravidanza.
    • Bambini e adolescenti di età inferiore a sedici anni.
    • Adolescenti dai 16 ai 18 anni affetti da varicella o da influenza per il rischio della sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.4).
    • Pazienti che hanno avuto una reazione di ipersensibilità (allergia) a seguito della somministrazione di salicilati o altri farmaci antinfiammatori non steroidei con sintomi quali, ad esempio: asma angioedema o orticaria.
    • Asma.
    • Grave insufficienza epatica.
    • Grave insufficienza renale.
    • Grave insufficienza cardiaca.
    • Trattamento con metotrexato (15 mg per settimana o più).
    • Deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
    • Grave anemia emolitica.
    • NEO NISIDINA è inoltre controindicata in caso di condizioni ereditarie che possono essere incompatibili con uno degli eccipienti (vedere il paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Neonisidina C
    NEO NISIDINA deve essere usata solo dietro consiglio del medico, il quale dovrà accuratamente valutare il rapporto tra i benefici attesi ed i rischi possibili, in caso di:
    • rinite allergica e polipi nasali;
    • disturbi gastrici o duodenali cronici o ricorrenti;
    • sospetta ipersensibilità agli analgesici antipiretici o ai farmaci antinfiammatori non steroidei;
    • uso abituale di bevande alcoliche;
    • alterazione della funzione epatica (per es. dovuto ad abuso cronico di alcol, epatiti);
    • insufficienza epatica lieve o moderata;
    • sindrome di Gilbert;
    • alterazione della funzione renale;
    • insufficienza renale lieve o moderata;
    • uso concomitante di: anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, eparina per via sistemica, trombolitici o di altri farmaci (vedere paragrafo 4.5);
    • precedenti episodi di ulcera gastroduodenale;
    • precedenti episodi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale;
    • programmazione di un intervento chirurgico o di un esame diagnostico invasivo;
    • gravidanza (primo e secondo trimestre) (vedere paragrafo 4.6).
    L'uso di analgesici (antidolorifici), soprattutto ad alte dosi, può causare mal di testa che non deve essere trattato con dosi maggiori del farmaco.
    L'uso corretto di questo medicinale, non espone al rischio di una sindrome da astinenza; è bene sapere, tuttavia, che la brusca interruzione di una terapia prolungata con analgesici ad alte dosi può causare sindrome da astinenza (per esempio mal di testa, stanchezza, nervosismo), che tipicamente si risolve in pochi giorni. In questi casi l'uso dell'antidolorifico può essere ripreso solo sotto stretto controllo medico.
    I soggetti di età superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato il medico.
    Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico. Se il dolore o la febbre persistono o peggiorano, se si manifestano sintomi nuovi o se sono presenti arrossamenti o gonfiori, si deve consultare un medico perché questi potrebbero essere segni di un aggravamento della patologia in atto.
    L'uso abitudinario di antidolorifici può portare a lungo termine a danno renale permanente che può portare all'insufficienza renale (nefropatia da analgesici).
    L'acido acetilsalicilico può diminuire l'escrezione di acido urico e scatenare un attacco di gotta in soggetti suscettibili.
    L'uso di acido acetilsalicilico può mascherare i segni di un'infezione.
    Questo medicinale contiene acido acetilsalicilico, paracetamolo e vitamina C; prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga anch'esso paracetamolo poiché se questo principio attivo è assunto in dosi elevate può causare gravi effetti indesiderati. Per prevenire il sovradosaggio, evitare la somministrazione contemporanea di altri farmaci contenenti paracetamolo.
    L'uso contemporaneo di farmaci contenenti antidolorifici o antipiretici (antifebbrili) o antinfiammatori non steroidei può essere dannoso per la salute. Se si sta già usando uno di questi farmaci NEO NISIDINA può essere assunta solo dopo aver interrotto il precedente trattamento ed aver consultato il medico.
    L'uso non corretto del medicinale (per dosi o per durata superiori e quelle indicate) può provocare gravi danni, particolarmente a carico del fegato, dei reni o del sangue, che potrebbero mettere a rischio la vita del paziente.
    Questo medicinale è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a sedici anni ma nel caso si sospetti una infezione virale, quale ad esempio l'influenza, NEO NISIDINA non deve essere usata nemmeno negli adolescenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni (vedere paragrafo 4.3).
    In questi soggetti vi è il rischio di sviluppo della sindrome di Reye, una sindrome rara, ma pericolosa per la vita. La sindrome di Reye è caratterizzata da una encefalopatia non infettiva e da insufficienza epatica, e tipicamente si manifesta dopo la scomparsa dei segni acuti di una affezione virale (quali varicella o influenza). Le manifestazioni cliniche includono vomito, mal di testa e perdita di coscienza.
    L'uso di NEO NISIDINA, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e del ciclo ossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.
    La somministrazione di NEO NISIDINA dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.
    L'impiego preoperatorio della vitamina C può ostacolare l'emostasi intraoperatoria.
    La vitamina C, inoltre, a dosaggi più alti di quelli consigliati, sono stati riferiti cefalea e disturbi gastrointestinali; inoltre può interferire, ad alte dosi, sui risultati di alcuni tests diagnostici (in particolare la ricerca di glucosio nelle urine con mezzi non specifici).
    Informazioni importanti su alcuni eccipienti
    Il medicinale contiene Lattosio, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Il medicinale contiene circa 440 mg di sodio per ogni compressa. Da tenere in considerazione in persone con una ridotta funzione renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Neonisidina C
    Acido acetilsalicilico
    L'acido acetilsalicilico può aumentare gli effetti e il rischio di tossicità di:
    • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), corticosteroidi, alcol: aumento del rischio di effetti indesiderati a livello gastrointestinale (per es. emorragia gastrointestinale);
    • glicosidi cardiaci: digossina, digitossina;
    • litio;
    • antiaggreganti piastrinici, trombolitici, anticoagulanti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), uricosurici: aumentano il rischio di sanguinamento;
    • agenti ipoglicemizzanti, acido valproico, metotressato.
    L'acido acetilsalicilico:
    • può diminuire l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi;
    • può diminuire l'effetto natriuretico dello spironolattone;
    • può inibire l'effetto degli agenti uricosurici (per es. probenecid, sulfinpirazone).
    Paracetamolo
    • Probenecid, salicilammide: ritardano l'eliminazione del paracetamolo con aumentato rischio di tossicità;
    • Anticoagulanti orali: aumentano il rischio di sanguinamento quando il paracetamolo viene somministrato contemporaneamente per 7 giorni o più;
    • L'assorbimento del paracetamolo è ridotto dalla colestiramina.
    La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
    Anche a basse dosi, il paracetamolo può causare danno al fegato se somministrato con farmaci che provocano induzione enzimatica, per esempio alcuni farmaci ipnotici e antiepilettici (glutetimmide, fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e rifampicina. Lo stesso può verificarsi in caso di abuso di alcol.
    Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo del medico durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l'induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina).
    Farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico, come per esempio la propantelina, riducono la velocità di assorbimento del paracetamolo e ne ritardano l'insorgenza dell'effetto.
    Farmaci che, invece, accelerano lo svuotamento gastrico, come la metoclopramide, portano ad un aumento della velocità di assorbimento.
    L'associazione del paracetamolo con cloramfenicolo può prolungare l'emivita del cloramfenicolo, aumentandone il rischio di tossicità.
    L'uso concomitante di paracetamolo e di AZT (zidovudina) potenzia il rischio di neutropenia indotta da quest'ultimo. Pertanto, si dovrebbe assumere NEO NISIDINA insieme ad AZT soltanto sotto controllo del medico.
    Metamizolo
    Il metamizolo può ridurre l'effetto dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, se assunto contemporaneamente. Pertanto, questa combinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumono aspirina a basse dosi per la cardioprotezione.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Neonisidina C" insieme ad altri farmaci come “Abidol”, “Actalide”, “Actisinu”, “Algimesil”, “Algofen”, “Algolider”, “Algopirina Febbre E Dolore”, “Algopirindol”, “Antalfebal”, “Antalgil”, “Aulin - Compressa, Granulato”, “Aulin - Gel”, “Benatia”, “Brufecod”, “Brufen - Compressa A Rilascio Modificato”, “Brufen - Compressa Rivestita, Compresse Rivestite, Granulato, Granulato Effervescente”, “Brufenlik”, “BuscofenAct”, “Buscofen - Capsula Molle”, “Buscofen - Granulato”, “Buscofen Pocket”, “Cibalgina Due Fast”, “Clexane T”, “Cormeto”, “Coumadin”, “Dicloreum Unidie”, “Difmetre”, “Dolibloc”, “Domes”, “Efridol”, “Eiren”, “Enoxaparina Rovi”, “Erreflog”, “Fevralt”, “Fluibron Febbre E Dolore”, “Fluifort Febbre E Dolore”, “Fraxodi”, “Ghemaxan”, “Ibumal”, “Ibuprofene Abc Farmaceutici”, “Ibuprofene Alter”, “Ibuprofene Aristo - Compresse Rivestite”, “Ibuprofene Aristo Pharma”, “Ibuprofene Aurobindo Italia”, “Ibuprofene Aurobindo Pharma Italia”, “Ibuprofene B. Braun Melsungen - Soluzione (uso Interno)”, “Ibuprofene DOC - Compressa Rivestita”, “Ibuprofene DOC Generici”, “Ibuprofene EG”, “Ibuprofene EG Stada”, “Ibuprofene FG”, “Ibuprofene Pensa Pharma”, “Ibuprofene Pharmeg”, “Ibuprofene Sandoz”, “Ibuprofene Teva”, “Ibuprofene Welcome Pharma”, “Ibuprofene Zentiva”, “Ibuprofene Zentiva Italia - Compressa Rivestita”, “Ilmodol Antinfiammatorio E Antireumatico”, “Indocollirio”, “Indom”, “Indoxen”, “Inhixa - Soluzione”, “Innohep - Soluzione, Soluzione (uso Interno)”, “Innohep - Soluzione”, “Isodol”, “Kendo”, “Laser”, “Lasonil Antinfiammatorio E Antireumatico - Compressa A Rilascio Modificato”, “Lasonil Antinfiammatorio E Antireumatico - Compressa Rivestita, Compresse Rivestite”, “Ledoren”, “Levifen”, “Liometacen”, “Momendol - Capsula Molle”, “Momendol - Compressa Rivestita”, “Momendol - Gel”, “Momendol - Gel”, “Momenflogo”, “Momentact - Capsula Molle”, “Momentact - Compressa Rivestita”, “Momentact - Sospensione”, “Moment - Capsula Molle”, “Moment - Compressa Rivestita”, “Momentfene”, “Moment - Granulato”, “Momentkid”, “Moment - Sospensione”, “Momenxsin”, “Naprossene Angelini”, “Naprossene EG”, “Naprosyn - Compressa A Rilascio Modificato, Compressa Gastroresistente, Granulato, Supposta”, “Naprosyn - Gel”, “Naproxene Git - Compressa”, “Naproxene Git - Gel”, “Naproxene Sodico DOC Generici”, “Naproxene Sodico HCS”, “Neo Borocillina Infiammazione E Dolore”, “Nimesulene”, “Nimesulide Almus”, “Nimesulide Alter”, “Nimesulide Big”, “Nimesulide DOC Generici”, “Nimesulide EG”, “Nimesulide Git”, “Nimesulide Mylan Generics”, “Nimesulide Pensa”, “Nimesulide Ratiopharm”, “Nimesulide Sandoz”, “Nurofencaps”, “Nurofen Febbre E Dolore - Sospensione”, “Nurofen”, “Nurofen Influenza E Raffreddore”, “Nurofenkid Febbre E Dolore”, “Nurofenteen - Compressa Orodispersibile”, “Nuroflex Dolori Muscolari E Articolari”, “Paidofen”, “Pavik”, “Pedea”, “Riflonet”, “Rovinadil”, “Seledie”, “Seleparina”, “Sintrom”, “Sulidamor”, “Surgamyl”, “Synflex”, “Tachifene”, “Vegetallumina Dolore E Febbre”, “Vicks Flu Action”, “Vimovo”, “Zerinoactiv”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    • Basse dosi di acido acetilsalicilico (fino a 100 mg/die)
      Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.
    • Dosi di 100-500 mg/die di acido acetilsalicilico
      Ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.
    • Dosi di 500 mg/die e oltre di acido acetilsalicilico
      L'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale;
      Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza; Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
      Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale;
      Inoltre un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine, durante il periodo organo genetico.
      Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il farmaco non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
      Se l'acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
    • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
    • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;

    la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
    • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
    Conseguentemente, NEO NISIDINA è controindicata durante il terzo trimestre di gravidanza.
    Paracetamolo:
    Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
    Allattamento
    Il paracetamolo e i salicilati e la Vitamina C vengono escreti nel latte materno.
    Un rischio per il lattante non può essere escluso.
    L'uso di NEO NISIDINA durante l'allattamento deve essere evitato.
    Occorre decidere se continuare/interrompere l'allattamento oppure continuare/interrompere la terapia con NEO NISIDINA tenendo conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio della terapia con NEO NISIDINA per la madre.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Neonisidina C
    In una casistica di 538 pazienti trattati nel corso di studi clinici controllati verso placebo con un'associazione a dose fissa di paracetamolo e acido acetilsalicilico, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati.
    Disturbi psichiatrici: comunemente si può presentare ansia; raramente si possono presentare disturbi psicotici.
    Patologie del sistema nervoso, dell'orecchio e del labirinto: raramente si possono presentare vertigini.
    Patologie gastrointestinali: dolore addominale e nausea sono abbastanza comuni; il vomito è poco comune; raramente possono verificarsi diarrea e flatulenza.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: raramente può presentarsi iperidrosi (aumentata sudorazione).
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: raramente può presentarsi debolezza.
    Per ogni singolo principio attivo della NEO NISIDINA, i possibili effetti indesiderati sono riportati di seguito:
    Acido acetilsalicilico
    L'acido acetilsalicilico può provocare disturbi epigastrici, nausea, vomito, ulcere gastroduodenali e gastrite erosiva che può portare a sanguinamento gastrointestinale grave. Tali effetti sono più probabilmente correlati alle dosi alte sebbene possano manifestarsi anche a basse dosi.
    Quando si usano prodotti contenenti acido acetilsalicilico per periodi prolungati, può verificarsi anemia da carenza di ferro a causa del ripetersi di sanguinamenti nel tratto digerente.
    Occasionalmente, possono manifestarsi reazioni allergiche (broncocostrizione, reazioni cutanee).
    Patologie del sistema emolinfopoietico: frequenza non disponibile: aumentato rischio di sanguinamento (per esempio epistassi, gengivorragia) a causa dell'effetto antiaggregante che perdura per diversi giorni dalla sospensione del trattamento, trombocitopenia.
    Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità (inclusa ipotensione, dispnea, shock anafilattico, edema angioneurotico).
    Patologie endocrine: molto raramente può verificarsi ipoglicemia.
    Patologie del sistema nervoso: frequenza non disponibile: mal di testa, sonnolenza, confusione.
    Patologie dell'occhio: frequenza non disponibile: disturbi visivi.
    Patologie dell'orecchio e del labirinto: frequenza non disponibile: indebolimento dell'udito, tinnito (suono o rumore percepito dal paziente ma non generato dall'ambiente esterno), vertigini.
    Patologie gastrointestinali: non comunemente può presentarsi diarrea; raramente può verificarsi ulcera gastrointestinale e sanguinamento; molto raramente può verificarsi perforazione gastrointestinale.
    Patologie epatobiliari: molto raramente si possono avere aumento delle transaminasi, disturbi della funzionalità epatica.
    Patologie della cute e del sottocutaneo: molto raramente si possono presentare gravi disturbi della cute (incluso eritema multiforme).
    Patologie renali ed urinarie: molto raramente si possono presentare disturbi della funzionalità renale.
    Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: prolungamento della gravidanza e del travaglio.
    Paracetamolo
    Patologie del sistema emolinfopoietico: molto raramente si possono presentare alterazioni dell'ematocrito, trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia (diminuzione del numero delle piastrine, globuli bianchi, o di tutti gli elementi del sangue, globuli rossi inclusi).
    Disturbi del sistema immunitario: molto raramente si possono presentare reazioni di ipersensibilità quali ad esempio eritema, orticaria, nausea, edema di Quincke, gonfiore, dispnea (difficoltà a respirare) e shock anafilattico.
    Patologie respiratori, toracici e del mediastino: molto raramente si possono presentare broncospasmo nei soggetti allergici ai farmaci antinfiammatori non steroidei.
    Patologie epatobiliari: raramente si può avere un aumento delle transaminasi.
    Con l'uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi rari casi di eruzioni cutanee su base allergica e casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica.
    Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema alla laringe, shock anafilattico. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.
    In casi di iperdosaggio, per la presenza di paracetamolo, si può provocare citolisi epatica, che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile.
    Vitamina C
    Reazioni di ipersensibilità a livello cutaneo e respiratorio sono state osservate raramente.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Neonisidina C
    Persone anziane, bambini piccoli, pazienti con disturbi epatici, alcolisti o persone malnutrite, così come pazienti che assumono contemporaneamente farmaci induttori enzimatici presentano un maggior rischio di intossicazione, anche con esito fatale.
    Sintomi
    L'ingestione di dosi eccessive di paracetamolo può provocare dopo 24-48 ore segni di tossicità identificabile in disfunzione epatica dovuta alla necrosi delle cellule epatiche fino al coma epatico, anche con esito fatale. Indipendentemente da questi fenomeni sono state descritte anche lesioni renali dovute a necrosi dei tubuli.
    I sintomi dell'intossicazione da paracetamolo si manifestano in diverse fasi. Nella prima fase (1° giorno) i segni sono nausea, vomito, sudorazione, sonnolenza e una sensazione generale di malessere. Dopo un temporaneo miglioramento soggettivo, nella seconda fase (il terzo o quarto giorno) tendono a comparire un considerevole aumento dei valori della transaminasi, ittero, disturbi della coagulazione, ipoglicemia con possibile passaggio al coma epatico.
    I sintomi della tossicità da moderata ad acuta dell'acido acetilsalicilico sono: iperventilazione, tinnito, nausea, vomito, alterazione della vista e dell'udito, vertigini e stati confusionali. In caso di avvelenamento grave si possono osservare delirio, tremore, convulsioni, dispnea, sudorazione, sanguinamenti, disidratazione, disturbi dell'equilibrio acido-basico e della composizione elettrolitica del plasma, ipertermia e coma.
    Terapia
    Il trattamento deve iniziare con le normali terapie (p. es. carbone attivo, lavanda gastrica). La diuresi forzata non deve essere utilizzata dal momento che non aumenta l'escrezione di salicilato e può causare edema polmonare. Si possono somministrare infusioni di soluzioni di bicarbonato di sodio e di cloruro di potassio.
    Il metabolita citotossico del paracetamolo può essere neutralizzato se possibile nelle prime 8-12 ore dall'intossicazione tramite somministrazione endovenosa di farmaci donatori del gruppo SH, quali l'acetilcisteina che dovrebbe essere utilizzata ai primi sintomi dell'intossicazione.
    È raccomandabile effettuare test seriali della concentrazione plasmatica di paracetamolo e della funzione epatica.
    La concentrazione plasmatica sia di acido acetilsalicilico che di paracetamolo può essere ridotta con la dialisi.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Il preparato è sensibile all'umidità. Nel tappo del tubetto è contenuto un essiccante per proteggere le compresse dall'umidità esterna; pertanto la confezione deve essere ogni volta accuratamente richiusa.
    Conservare al di sotto dei 30°C, nel contenitore originale.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Neonisidina C a base di Paracetamolo + Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico sono: Neonisidina C

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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