Bortezomib Aurobindo

    Ultimo aggiornamento: 22/12/2022

    Cos'è Bortezomib Aurobindo?

    Bortezomib Aurobindo è un farmaco a base del principio attivo Bortezomib-estere Boronico Del Mannitolo, appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Inibitori dei proteasomi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l..

    Bortezomib Aurobindo può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Bortezomib Aurobindo 3,5 mg polvere per soluzione iniettabile 1 flaconcino

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Eugia Pharma (Malta) Limited
    Concessionario: Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Bortezomib-estere Boronico Del Mannitolo
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici
    ATC: L01XG01 - Bortezomib
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Bortezomib Aurobindo? A cosa serve?
    Bortezomib Aurobindo, in monoterapia o in associazione con doxorubicina liposomiale pegilata o desametasone, è indicato per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo in progressione che abbiano già ricevuto almeno una precedente linea di trattamento e che siano già stati sottoposti, o non siano candidabili, a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
    Bortezomib Aurobindo, in associazione con melfalan e prednisone, è indicato per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo precedentemente non trattato, non eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
    Bortezomib Aurobindo, in associazione con desametasone, o con desametasone e talidomide, è indicato per il trattamento di induzione di pazienti adulti con mieloma multiplo precedentemente non trattato, eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
    Bortezomib Aurobindo, in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con linfoma mantellare precedentemente non trattato, non candidabili a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.

    Posologia

    Come usare Bortezomib Aurobindo: Posologia
    Il trattamento con bortezomib deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti oncologici, tuttavia bortezomib può essere somministrato da un operatore sanitario esperto nell'uso di agenti chemioterapici. Bortezomib deve essere ricostituito da un operatore sanitario (vedere paragrafo 6.6).
    Posologia per il trattamento del mieloma multiplo in progressione (pazienti che hanno ricevuto almeno una precedente linea di trattamento).
    Monoterapia
    Bortezomib è somministrato per via endovenosa o sottocutanea alla dose raccomandata di 1,3 mg/m2 dell'area della superficie corporea due volte alla settimana, per due settimane, nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni. Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento. Si raccomanda che i pazienti ricevano la somministrazione di 2 cicli di bortezomib dopo la conferma del raggiungimento di una risposta completa. Ai pazienti che rispondono al trattamento, ma che non raggiungono una remissione completa, si raccomanda la somministrazione di un totale di 8 cicli di bortezomib. Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    Aggiustamenti della dose durante il trattamento e la sua ripresa in monoterapia
    La terapia con bortezomib deve essere sospesa all'insorgenza di qualsiasi effetto tossico non ematologico di Grado 3 o di qualsiasi effetto tossico ematologico di Grado 4, esclusa la neuropatia, come di seguito indicato (vedere anche paragrafo 4.4).
    Una volta risolti i sintomi della tossicità, il trattamento con bortezomib può essere ripreso a un dosaggio inferiore del 25% (1,3 mg/m2 ridotti a 1,0 mg/m2; 1,0 mg/m2 ridotti a 0,7 mg/m2). Nel caso in cui i sintomi della tossicità non si siano risolti, o nell'eventualità in cui si ripresentino a dosaggio ridotto, si deve prendere in considerazione l'interruzione del trattamento con bortezomib, a meno che i benefici della terapia non siano chiaramente superiori ai rischi.
    Dolore neuropatico e/o neuropatia periferica
    I pazienti che manifestino dolore neuropatico e/o neuropatia periferica correlati alla somministrazione di bortezomib, devono essere gestiti in base a quanto riportato nella Tabella 1 (vedere paragrafo 4.4). I pazienti con neuropatia grave preesistente possono essere trattati con bortezomib solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
    Tabella 1: Modifiche della posologia raccomandata* in caso di neuropatia correlata alla somministrazione di bortezomib
    Gravità della neuropatia
    Aggiustamento della posologia
    Grado 1 (asintomatica; perdita di riflessi tendinei profondi o parestesia) senza dolore o perdita di funzionalità
    Nessuno
    Grado 1 con dolore o Grado 2 (sintomi moderati; limitazione delle attività strumentali della vita quotidiana (ADL)**)
    Ridurre bortezomib a 1,0 mg/m2 o modificare lo schema posologico di bortezomib a 1,3 mg/m2 una volta alla settimana
    Grado 2 con dolore o Grado 3 (gravi sintomi; limitazione dell'autonomia individuale nelle ADL***)
    Sospendere il trattamento con bortezomib fino alla risoluzione della sintomatologia. Una volta risolti i sintomi della tossicità, riprendere la somministrazione di bortezomib riducendo la dose a 0,7 mg/m2 una volta alla settimana.
    Grado 4 (conseguenze pericolose per la vita; è indicato un intervento urgente) e/o grave neuropatia autonomica
    Interrompere bortezomib
    * Basate sulle modifiche della posologia negli studi clinici di Fase II e III condotti sul mieloma multiplo e sull'esperienza post-marketing. Classificazione basata sui “Criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi v 4.0“ (CTCAE; National Cancer Institute, NCI).
    **ADL (attività della vita quotidiana) strumentali: si riferisce alla preparazione dei pasti, spesa per generi alimentari o vestiti, uso del telefono, gestione del denaro, ecc.;
    *** Autonomia individuale per ADL: si riferisce a lavarsi, vestirsi e svestirsi, auto alimentarsi, usare la toilette, assumere medicinali e non essere costretti a letto.
    Terapia in associazione con doxorubicina liposomiale pegilata
    Bortezomib è somministrato per via endovenosa o sottocutanea alla dose raccomandata di 1,3 mg/m2 dell'area della superficie corporea due volte alla settimana, per due settimane, nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni. Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
    Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    Doxorubicina liposomiale pegilata è somministrata alla dose di 30 mg/m² nel giorno 4 del ciclo di trattamento di bortezomib con una infusione endovenosa della durata di 1 ora dopo l'iniezione di bortezomib.
    Possono essere somministrati fino a 8 cicli di questa terapia di associazione finché i pazienti non mostrano progressione e tollerano il trattamento. I pazienti che raggiungono una risposta completa possono continuare il trattamento per almeno 2 cicli dopo la prima evidenza di risposta completa, anche se questo richiede un trattamento per più di 8 cicli. I pazienti i cui livelli di paraproteina continuano a diminuire dopo gli 8 cicli possono proseguire la terapia fino a quando il trattamento è tollerato e continuano a mostrare una risposta.
    Per ulteriori informazioni riguardanti doxorubicina liposomiale pegilata, fare riferimento al rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
    Associazione con desametasone
    Bortezomib è somministrato per via endovenosa o sottocutanea alla dose raccomandata di 1,3 mg/m2 dell'area della superficie corporea due volte alla settimana, per due settimane, nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni. Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
    Fra le somministrazioni di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    Desametasone è somministrato per via orale alla dose di 20 mg nei giorni 1, 2, 4, 5, 8, 9, 11, e 12 del ciclo di trattamento con bortezomib.
    I pazienti che raggiungono una risposta o una stabilizzazione della malattia dopo 4 cicli di questa terapia di associazione possono continuare a ricevere la stessa associazione per un massimo di 4 cicli aggiuntivi.
    Per ulteriori informazioni riguardanti desametasone, fare riferimento al rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
    Aggiustamento della dose per la terapia di associazione nei pazienti con mieloma multiplo in progressione
    Per gli aggiustamenti della dose di bortezomib nella terapia in associazione, seguire le raccomandazioni sulle modifiche della posologia descritte sopra nel paragrafo relativo alla monoterapia.
    Posologia per il trattamento del mieloma multiplo precedentemente non trattato in pazienti non eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche
    Terapia in associazione con melfalan e prednisone
    Bortezomib è somministrato per via endovenosa o sottocutanea in associazione con melfalan orale e prednisone orale come indicato nella Tabella 2. Un periodo di 6 settimane è considerato un ciclo di trattamento. Nei cicli 1-4 bortezomib è somministrato 2 volte alla settimana nei giorni 1, 4, 8, 11, 22, 25, 29 e 32. Nei cicli 5-9 bortezomib è somministrato una volta alla settimana nei giorni 1, 8, 22 e 29. Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    Melfalan e prednisone devono essere entrambi somministrati oralmente nei giorni 1, 2, 3 e 4 della prima settimana di ogni ciclo di trattamento con bortezomib.
    Sono somministrati 9 cicli di trattamento di questa terapia di associazione.
    Tabella 2: Schema della posologia raccomandata di bortezomib in associazione con melfalan e prednisone
    Bortezomib bisettimanale (Cicli 1-4)
    Settimana
    1
    2
    3
    4
    5
    6
    Vc
    (1.3 mg/m2)
    Giorno 1
    --
    --
    Giorno 4
    Giorno 8
    Giorno 11
    Periodo di riposo
    Giorno 22
    Giorno 25
    Giorno 29
    Giorno 32
    Periodo di riposo
    M (9 mg/m2)
    P (60 mg/m2)
    Giorno 1
    Giorno 2
    Giorno 3
    Giorno 4
    --
    --
    Periodo di riposo
    --
    --
    --
    --
    Periodo di riposo
    Bortezomib monosettimanale (Cicli 5-9)
    Settimana
    1
    2
    3
    4
    5
    6
    Vc
    (1.3 mg/m2)
    Giorno 1
    --
    --
    --
    Giorno 8
    Periodo di riposo
    Giorno 22
    Giorno 29
    Periodo di riposo
    M (9 mg/m2)
    P (60 mg/m2)
    Giorno 1
    Giorno 2
    Giorno 3
    Giorno 4
    --
    Periodo di riposo
    --
    --
    Periodo di riposo
    Vc=bortezomib; M=melfalan, P=prednisone.
    Aggiustamenti della dose durante il trattamento e ripresa del trattamento in associazione con melfalan e prednisone
    Prima di iniziare un nuovo ciclo di terapia:
    • la conta piastrinica deve essere ≥70x109/l e la conta assoluta dei neutrofili deve essere ≥1,0x109/l
    • le tossicità non ematologiche devono essersi ridotte al Grado 1 o al basale
    Tabella 3: Variazioni della posologia durante i cicli successivi della terapia con bortezomib in associazione con melfalan e prednisone 
    Tossicità
    Aggiustamento o posticipo della posologia
    Tossicità ematologica durante un ciclo:
    ·In caso di prolungata neutropenia o trombocitopenia di Grado 4, o di trombocitopenia con sanguinamento osservata nel ciclo precedente
    Valutare la riduzione del 25% della dose di melfalan al ciclo successivo.
    ·In caso di conta piastrinica ≤30x109/l o di ANC ≤0,75x109/l nel giorno di somministrazione di bortezomib (diverso dal giorno 1)
    Sospendere la somministrazione di bortezomib.
    ·Nel caso in cui siano state saltate diverse dosi di bortezomib (≥3 dosi durante il trattamento bisettimanale o ≥2 dosi durante il trattamento monosettimanale)
    Ridurre di un livello la dose di bortezomib (da 1,3 mg/m2 a 1 mg/m2, o da 1 mg/m2 a 0,7 mg/m2).
    Tossicità non ematologiche di Grado ≥ 3
    Sospendere la somministrazione di bortezomib fino alla riduzione dei sintomi di tossicità al Grado 1 o al basale. Quindi, è possibile riprendere il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m2 a 1 mg/m2, o da 1 mg/m2 a 0,7 mg/m2). In caso di dolore neuropatico correlato a bortezomib e/o neuropatia periferica, sospendere e/o modificare la dose di bortezomib come indicato nella Tabella 1.
    Per ulteriori informazioni riguardanti melfalan e prednisone, fare riferimento ai rispettivi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto.
    Posologia per il trattamento del mieloma multiplo precedentemente non trattato in pazienti candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche (terapia di induzione).
    Terapia in associazione a desametasone
    Bortezomib somministrato per via endovenosa o sottocutanea alla dose raccomandata di 1.3 mg/m2 dell'area della superficie corporea due volte alla settimana, per due settimane, nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni. Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
    Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    Desametasone è somministrato per via orale alla dose di 40 mg nei giorni 1, 2, 3, 4, 8, 9, 10 e 11 del ciclo di trattamento con bortezomib.
    Sono somministrati 4 cicli di trattamento di questa terapia di associazione.
    Terapia in associazione a talidomide e desametasone
    Bortezomib è somministrato per via endovenosa o sottocutanea alla dose raccomandata di 1.3 mg/m2 dell'area della superficie corporea due volte alla settimana, per due settimane, nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 28 giorni. Questo periodo di 4 settimane viene considerato un ciclo di trattamento.
    Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    Desametasone è somministrato per via orale alla dose di 40 mg nei giorni 1, 2, 3, 4, 8, 9, 10 e 11 del ciclo di trattamento con bortezomib.
    Talidomide è somministrata per via orale alla dose giornaliera di 50 mg nei giorni 1-14; se tollerata, la dose è aumentata a 100 mg nei giorni 15-28 e successivamente può essere ulteriormente aumentata fino a 200 mg al giorno dal ciclo 2 (vedere Tabella 4).
    Sono somministrati 4 cicli di trattamento di questa terapia di associazione. Ai pazienti che raggiungono almeno una risposta parziale, si raccomanda la somministrazione di 2 cicli aggiuntivi di trattamento.
    Tabella 4: Posologia della terapia in associazione con bortezomib per il trattamento del mieloma multiplo precedentemente non trattato in pazienti candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
    Vc+ Dx
    Cicli da 1 a 4
    Settimana
    1
    2
    3
    Vc (1,3 mg/m2)
    Giorno 1, 4
    Giorno 8, 11
    Periodo di riposo
    Dx 40 mg
    Giorno 1, 2, 3, 4
    Giorno 8, 9, 10, 11
    -
    Vc +Dx+T
    Ciclo 1
    Settimana
    1
    2
    3
    4
    Vc (1,3 mg/m2)
    Giorno 1, 4
    Giorno 8, 11
    Periodo di riposo
    Periodo di riposo
    T 50 mg
    Giornaliero
    Giornaliero
    -
    -
    T 100 mga
    -
    -
    Giornaliero
    Giornaliero
    Dx 40 mg
    Giorno 1, 2, 3, 4
    Giorno 8, 9, 10, 11
    -
    -
    Cicli da 2 a 4b
    Vc (1,3 mg/m2)
    Giorno 1, 4
    Giorno 8, 11
    Periodo di riposo
    Periodo di riposo
    T 200 mga
    Giornaliero
    Giornaliero
    Giornaliero
    Giornaliero
    Dx 40 mg
    Giorno 1, 2, 3, 4
    Giorno 8, 9, 10, 11
    -
    -
    Vc = bortezomib; Dx = desametasone; T = talidomide
    a La dose di talidomide è aumentata a 100 mg a partire dalla settimana 3 del Ciclo 1 solo se sono tollerati i 50 mg, e a 200 mg dal Ciclo 2 in poi se sono tollerati 100 mg.
    Possono essere somministrati fino a 6 cicli nei pazienti che hanno raggiunto almeno una risposta parziale dopo 4 cicli
    Aggiustamento della dose per i pazienti candidabili al trapianto
    Per l'aggiustamento della dose di bortezomib, devono essere seguite le linee guida sulla modifica della dose descritte per la monoterapia.
    In aggiunta, quando bortezomib è somministrato in associazione ad altri chemioterapici, in caso di tossicità deve essere presa in considerazione una appropriata riduzione della dose di questi medicinali in accordo alle raccomandazioni riportate nei relativi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto.
    Posologia per i pazienti con linfoma mantellare (MCL) precedentemente non trattato
    Terapia di associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (VcR -CAP)
    Bortezomib è somministrato per via endovenosa o sottocutanea alla dose raccomandata di 1,3 mg/m2 dell'area della superficie corporea due volte alla settimana, per due settimane, nei giorni 1, 4, 8 e 11, seguito da un periodo di riposo di 10 giorni nei giorni 12-21. Questo periodo di 3 settimane è considerato un ciclo di trattamento. Sono raccomandati 6 cicli di trattamento con questa terapia di associazione. Ai pazienti con una prima risposta documentata al ciclo 6, possono essere somministrati 2 cicli aggiuntivi trattamento. Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore.
    I seguenti medicinali sono somministrati come infusione endovenosa nel giorno 1 di ogni ciclo di trattamento di 3 settimane con bortezomib: rituximab alla dose di 375 mg/m2, ciclofosfamide alla dose di 750 mg/m2 e doxorubicina alla dose di 50 mg/m2.
    Prednisone è somministrato per via orale alla dose di 100 mg/m2 nei giorni 1, 2, 3, 4 e 5 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib.
    Aggiustamento della dose durante il trattamento di pazienti con MCL precedentemente non trattato
    Prima di iniziare un nuovo ciclo di terapia:
    • La conta delle piastrine deve essere ≥ 100.000 cell/μl e la conta assoluta dei neutrofili (ANC) deve essere ≥1.500 cell/μl.
    • La conta delle piastrine deve essere ≥ 75.000 cell/μl nei pazienti con infiltrazione del midollo osseo o sequestro splenico.
    • L'emoglobina deve essere ≥ 8 g/dl.
    • Le tossicità non ematologiche devono essere ridotte al Grado 1 o al basale.
    Il trattamento con bortezomib deve essere sospeso all'insorgenza di qualsiasi tossicità non ematologica di Grado ≥ 3 correlata a bortezomib (escludendo la neuropatia) o tossicità ematologiche di Grado ≥ 3 (vedere anche paragrafo 4.4). Per l'aggiustamento della dose, vedere la Tabella 5 seguente.
    In caso di tossicità ematologica, possono essere somministrati fattori di crescita granulocitari in accordo alla pratica standard locale. In caso di ripetuti ritardi nella somministrazione dei cicli di terapia, deve essere preso in considerazione l'uso preventivo dei fattori di crescita granulocitari. Quando clinicamente appropriato, deve essere presa in considerazione la trasfusione di piastrine per il trattamento della trombocitopenia.
    Tabella 5: Aggiustamento della dose durante il trattamento di pazienti con MCL precedentemente non trattato
    Tossicità
    Aggiustamento o posticipo della posologia
    Tossicità ematologica
    · Neutropenia di Grado ≥ 3 con febbre, neutropenia di Grado 4 di durata superiore ai 7 giorni, una conta piastrinica < 10.000 cell/μl
    La terapia con bortezomib deve essere sospesa, per un massimo di 2 settimane, fino a quando il paziente abbia una ANC ≥ 750 cellule/μL e una conta piastrinica ≥ 25.000 cellule /μL.
    · Se, dopo la sospensione di bortezomib, la tossicità non è risolta, come definito sopra, bortezomib deve essere interrotto
    · Se la tossicità si risolve, cioè il paziente ha una ANC ≥ 750 cell/μl e una conta piastrinica ≥ 25.000 cell/μl, bortezomib può essere ripreso alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m2 a 1 mg/m2, o da 1 mg/m2 a 0,7 mg/m2).
    · In caso di conta piastrinica < 25.000 cell/μl o ANC < 750 cell/μl nel giorno di somministrazione di bortezomib (diverso dal giorno 1 di ogni ciclo)
    Sospendere la somministrazione di bortezomib.
    Tossicità non ematologiche di Grado ≥ 3 considerate correlate a bortezomib
    Sospendere la terapia con bortezomib fino alla riduzione dei sintomi di tossicità al Grado 2 o inferiore. Quindi, è possibile riprendere il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di un livello (da 1.3 mg/m2 a 1 mg/m2, o da 1 mg/m2 a 0.7 mg/m2). In caso di dolore neuropatico correlato a bortezomib e/o neuropatia periferica, sospendere e/o modificare la dose di bortezomib come indicato nella Tabella 1.
    Inoltre, quando bortezomib è somministrato in associazione ad altri chemioterapici, deve essere presa in considerazione un'appropriata riduzione della dose di questi medicinali in caso di tossicità, in accordo alle raccomandazioni riportate nei rispettivi Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
    Popolazioni speciali
    Pazienti anziani
    Non esistono prove cliniche che suggeriscano la necessità di un aggiustamento della dose in pazienti al di sopra dei 65 anni di età con mieloma multiplo o con linfoma mantellare.
    Non ci sono studi sull'uso di bortezomib nei pazienti anziani con mieloma multiplo precedentemente non trattato che sono candidabili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Pertanto, in questa popolazione non può essere fatta nessuna raccomandazione sulla dose.
    In uno studio nei pazienti con linfoma mantellare precedentemente non trattato, il 42,9% ed il 10,4% dei pazienti esposti a bortezomib erano, rispettivamente, nell'intervallo di età 65-74 anni e ≥ 75 anni. Nei pazienti con età ≥ 75 anni, entrambi i regimi, VcR-CAP così come R-CHOP, sono risultati meno tollerati (vedere paragrafo 4.8).
    Compromissione epatica
    I pazienti con compromissione epatica di grado lieve non richiedono alcun aggiustamento della dose e devono essere trattati con il dosaggio raccomandato. I pazienti con compromissione epatica di grado moderato o grave devono iniziare il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di 0,7 mg/m2 per iniezione durante il primo ciclo di trattamento, e un successivo incremento della dose a 1,0 mg/m2 oppure un'ulteriore riduzione della dose a 0,5 mg/m2 possono essere presi in considerazione in base alla tolleranza del paziente (vedere Tabella 6 e paragrafi 4.4 e 5.2).
    Tabella 6: Modifiche raccomandate della posologia iniziale di bortezomib per i pazienti con compromissione epatica
    Gravità della compromissione epatica*
    Livelli di bilirubina
    Livelli di SGOT (AST)
    Aggiustamento della posologia iniziale
     
    Lieve
    ≤ 1,0xULN
    > ULN
    Nessuno
    > 1,0x-1,5 x ULN
    Qualsiasi
    Nessuno
    Moderata
    > 1,5 x-3 x ULN
    Qualsiasi
    Ridurre bortezomib a 0,7 mg/m2 nel primo ciclo di trattamento. Nei cicli successivi considerare un incremento della dose a 1,0 mg/m2 o un'ulteriore riduzione della dose a 0,5 mg/m2 in base alla tolleranza del paziente.
    Grave
    > 3 x ULN
    Qualsiasi
    Abbreviazioni: SGOT = transaminasi glutammico-ossalacetica sierica;
    AST = aspartato aminotransferasi; LSN = limite superiore dell'intervallo di normalità.
    * Basata sulla classificazione NCI Organ Dysfunction Working Group per categorizzare la compromissione epatica (lieve, moderata, grave).
    Compromissione renale
    La farmacocinetica di bortezomib non subisce alterazioni in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (Clearance della creatinina [CrCL] > 20 ml/min/1,73 m2); perciò, non sono necessari aggiustamenti della dose in questi pazienti. Non è noto se la farmacocinetica di bortezomib subisca alterazioni in pazienti con compromissione renale di grado grave non in dialisi (CrCL < 20 ml/min/1,73 m2). Poiché la dialisi potrebbe ridurre le concentrazioni di bortezomib, bortezomib deve essere somministrato dopo la seduta dialitica (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di bortezomib in pazienti al di sotto dei 18 anni di età non sono state stabilite (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
    Modo di somministrazione
    Bortezomib 3.5 mg polvere per soluzione iniettabile è disponibile per la somministrazione endovenosa o sottocutanea.
    Bortezomib non deve essere somministrato per altre vie. La somministrazione intratecale ha causato morte.
    Iniezione endovenosa
    La soluzione ricostituita di Bortezomib 3,5 mg è somministrata per via endovenosa in bolo della durata di 3-5 secondi, mediante un catetere endovenoso periferico o centrale, seguita da un lavaggio con una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Devono trascorrere almeno 72 ore tra due dosi consecutive di bortezomib.
    Iniezione sottocutanea
    La soluzione ricostituita di Bortezomib 3,5 mg è somministrata per via sottocutanea nelle cosce (destra o sinistra) o nell'addome (destro o sinistro). La soluzione deve essere iniettata sottocute con un angolo di 45-90°. I siti di iniezione devono essere cambiati a rotazione nelle successive iniezioni.
    Se si manifestano delle reazioni nel sito di iniezione dopo la somministrazione sottocutanea di bortezomib, può essere somministrata per via sottocutanea una soluzione meno concentrata di bortezomib (bortezomib 3,5 mg ricostituito ad 1 mg/ml invece di 2,5 mg/ml) o è raccomandato il passaggio alla somministrazione per via endovenosa.
    Quando bortezomib è somministrato in associazione ad altri medicinali, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali per le istruzioni relative alla somministrazione.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Bortezomib Aurobindo
    Ipersensibilità al principio attivo, al boro o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Pneumopatia infiltrativa diffusa acuta e pericardiopatia.
    Quando bortezomib viene somministrato in associazione ad altri medicinali, fare riferimento ai relativi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto per ulteriori controindicazioni.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Bortezomib Aurobindo
    Quando bortezomib viene somministrato in associazione ad altri medicinali, devono essere consultati i relativi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto prima dell'inizio del trattamento con bortezomib. Quando viene somministrata talidomide, è necessario prestare particolare attenzione al test di gravidanza e alle norme di prevenzione della gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    Somministrazione intratecale
    Si sono verificati casi di decesso in seguito alla somministrazione intratecale involontaria di bortezomib. Bortezomib è destinato all'uso endovenoso o sottocutaneo. Bortezomib non deve essere somministrato per via intratecale.
    Tossicità gastrointestinale
    Gli effetti tossici gastrointestinali, compresa nausea, diarrea, vomito e costipazione, sono molto comuni durante il trattamento con bortezomib. Non comunemente sono stati segnalati casi di ileo (vedere paragrafo 4.8).
    Pertanto, i pazienti che manifestino costipazione devono essere monitorati attentamente.
    Tossicità ematologica
    Il trattamento con bortezomib è molto spesso associato a effetti tossici ematologici (trombocitopenia, neutropenia e anemia). Negli studi condotti in pazienti con mieloma multiplo recidivato, trattati con bortezomib, e nei pazienti con MCL precedentemente non trattato, trattati con bortezomib in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (VcR-CAP), una delle tossicità ematologiche più comuni è stata la trombocitopenia transitoria. Le piastrine sono risultate al livello più basso al Giorno 11 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib e, solitamente, sono ritornate ai valori basali nel ciclo successivo. Non vi è stata evidenza di trombocitopenia cumulativa. Il nadir del valore medio delle piastrine è stato pari a circa il 40% del valore basale negli studi sul mieloma multiplo con la monoterapia, e del 50% nello studio sul MCL. In pazienti con mieloma avanzato, la gravità della trombocitopenia era correlata ai valori piastrinici precedenti al trattamento: per valori piastrinici al basale <75.000/μl, il 90% dei 21 pazienti ha raggiunto una conta piastrinica ≤ 25.000/μl durante lo studio, incluso un 14% di pazienti che ha raggiunto valori <10.000/μl; al contrario, per valori piastrinici al basale > 75.000/μl, solo il 14% dei 309 pazienti ha mostrato una conta piastrinica ≤ 25.000/μl durante lo studio.
    Nei pazienti con MCL (studio LYM-3002), si è avuta una più alta incidenza (56,7% versus 5,8%) di trombocitopenia di Grado ≥ 3 nel gruppo in trattamento con bortezomib (VcR-CAP) rispetto al gruppo non trattato con bortezomib (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone [R-CHOP]). I due gruppi di trattamento sono risultati simili sia per quanto riguarda l'incidenza complessiva di eventi di sanguinamento di tutti i gradi (6,3% nel gruppo VcR-CAP e 5,0% nel gruppo R-CHOP) sia per gli eventi di sanguinamento di Grado 3 e maggiore (VcR-CAP: 4 pazienti [1,7%]; R-CHOP: 3 pazienti [1,2%]). Nel gruppo VcR-CAP, il 22,5% dei pazienti ha ricevuto una trasfusione di piastrine rispetto al 2,9% dei pazienti nel gruppo R-CHOP.
    In associazione al trattamento con bortezomib sono state riportate emorragia gastrointestinale e intracerebrale. Pertanto, i livelli piastrinici devono essere monitorati prima della somministrazione di ogni dose di bortezomib. La terapia con bortezomib deve essere sospesa qualora la conta piastrinica raggiunga valori < 25.000/μl o, in caso di associazione con melfalan e prednisone, quando la conta piastrinica raggiunga valori < 30.000/μl (vedere paragrafo 4.2). Il beneficio potenziale del trattamento deve essere accuratamente valutato rispetto ai rischi, particolarmente in caso di trombocitopenia da moderata a grave e in presenza di fattori di rischio emorragico.
    L'emocromo completo, con i conteggi differenziali ed includendo la conta piastrinica, deve essere frequentemente monitorato nel corso del trattamento con bortezomib. Quando clinicamente appropriato, deve essere presa in considerazione la trasfusione di piastrine (vedere paragrafo 4.2).
    Nei pazienti con MCL, è stata osservata neutropenia transitoria reversibile tra i cicli di trattamento, senza evidenza di neutropenia cumulativa. I neutrofili sono risultati al livello più basso al Giorno 11 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib e, solitamente, sono ritornati ai valori basali nel ciclo successivo. Nello studio LYM-3002, il supporto con fattori di crescita è stato impiegato nel 78% dei pazienti nel braccio VcR-CAP e nel 61% dei pazienti nel braccio R-CHOP. Poiché i pazienti con neutropenia sono esposti ad un maggior rischio di infezioni, questi devono essere monitorati per segni e sintomi di infezione e trattati tempestivamente. Fattori di crescita granulocitari possono essere somministrati per trattare la tossicità ematologica, secondo la pratica standard locale. In caso di ripetuti ritardi nella somministrazione dei cicli di terapia, deve essere preso in considerazione l'uso preventivo dei fattori di crescita granulocitari (vedere paragrafo 4.2).
    Riattivazione del virus Herpes zoster
    Nei pazienti in trattamento con bortezomib è raccomandata la somministrazione della profilassi antivirale.
    Nello studio di Fase III condotto in pazienti affetti da mieloma multiplo precedentemente non trattato, l'incidenza complessiva della riattivazione dell'herpes zoster è risultata più comune nei pazienti trattati con bortezomib + melfalan + prednisone rispetto ai pazienti trattati con melfalan + prednisone (rispettivamente 14% contro 4%).
    Nei pazienti con MCL (studio LYM-3002), l'incidenza dell'infezione da herpes zoster è stata del 6,7% nel braccio VcR-CAP e del 1,2% nel braccio R-CHOP (vedere paragrafo 4.8).
    Riattivazione e infezione da virus dell'epatite B (HBV)
    Quando rituximab è usato in associazione con bortezomib, nei pazienti a rischio di infezione da HBV deve essere sempre eseguito uno screening per l'HBV prima dell'inizio del trattamento. I portatori di epatite B e i pazienti con una storia di epatite B devono essere monitorati attentamente per segni clinici e di laboratorio di infezione attiva da HBV durante e dopo il trattamento di rituximab in associazione con bortezomib.
    Deve essere presa in considerazione una profilassi antivirale. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di rituximab.
    Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML)
    Nei pazienti trattati con bortezomib sono stati riportati casi molto rari, con causalità non nota, di infezione da virus di John Cunningham (JC) risultante in PML e morte. I pazienti con diagnosi di PML avevano assunto terapia immunosoppressiva in precedenza o la stavano assumendo in concomitanza. La maggior parte dei casi di PML sono stati diagnosticati entro 12 mesi dall'assunzione della prima dose di bortezomib. I pazienti devono essere monitorati ad intervalli regolari per rilevare ogni sintomo, o segno neurologico nuovo o in peggioramento, che possa indicare PML come parte della diagnosi differenziale dei problemi del sistema nervoso centrale. Qualora si sospetti una diagnosi di PML, i pazienti devono essere indirizzati ad un medico specializzato nella gestione di PML e devono essere attuate misure diagnostiche appropriate per la PML. In caso di diagnosi confermata di PML, il trattamento con bortezomib deve essere interrotto.
    Neuropatia periferica
    Il trattamento con bortezomib è molto spesso associato all'insorgenza di neuropatia periferica, principalmente sensoriale. Tuttavia, sono stati riportati casi di grave neuropatia motoria con o senza neuropatia sensoriale periferica. L'incidenza di neuropatia periferica aumenta nella fase iniziale del trattamento e raggiunge il picco al ciclo 5.
    Si consiglia di monitorare attentamente i pazienti per individuare i sintomi della neuropatia quali sensazione di bruciore, iperestesia, ipoestesia, parestesia, malessere, dolore neuropatico o debolezza.
    Nello studio clinico di Fase III di confronto tra la somministrazione di bortezomib per via endovenosa verso quella per via sottocutanea, l'incidenza di eventi di neuropatia periferica di Grado ≥ 2 è stata del 24% nel gruppo della somministrazione sottocutanea e del 41% nel gruppo dell'iniezione endovenosa (p = 0,0124). Si è verificata neuropatia periferica di Grado ≥ 3 nel 16% dei pazienti nel gruppo di trattamento per via sottocutanea rispetto al 16% nel gruppo di trattamento per via endovenosa (p = 0,0264). L'incidenza di tutti i gradi di neuropatia periferica con bortezomib somministrato per via endovenosa è stata più bassa nei precedenti studi in cui bortezomib veniva somministrato per via endovenosa rispetto allo studio MMY-3021.
    Si raccomanda la valutazione neurologica nei pazienti che manifestano insorgenza o peggioramento della neuropatia periferica, per i quali può essere necessaria una modifica della dose o dello schema terapeutico o un cambiamento della via di somministrazione passando alla via sottocutanea (vedere paragrafo 4.2). La neuropatia è stata gestita con terapie di supporto o di altra natura.
    Deve essere preso in considerazione un monitoraggio precoce e regolare per i sintomi della neuropatia correlata al trattamento, con una valutazione neurologica dei pazienti che ricevono bortezomib in associazione a medicinali che notoriamente sono associati a neuropatia (es. talidomide), e deve essere presa in considerazione una appropriata riduzione della dose o l'interruzione del trattamento.
    Oltre alla neuropatia periferica, è possibile che la neuropatia autonomica contribuisca all'insorgenza di alcune reazioni avverse, quali ipotensione posturale e grave costipazione con ileo. Sono ancora limitate le informazioni disponibili sulla neuropatia autonomica e sul suo contributo a tali effetti indesiderati.
    Crisi convulsive
    In pazienti senza precedenti di crisi convulsive o epilessia sono stati riportati, non comunemente, episodi di crisi convulsive. È richiesta particolare cautela in caso di trattamento in pazienti a rischio di crisi convulsive.
    Ipotensione
    Il trattamento con bortezomib è comunemente associato a ipotensione ortostatica/posturale. La maggior parte delle reazioni avverse sono di grado da lieve a moderato e sono state osservate durante il trattamento. I pazienti che hanno sperimentato ipotensione ortostatica con bortezomib (iniettato per via endovenosa), non avevano riferito precedenti episodi di ipotensione ortostatica prima del trattamento con bortezomib. Nella maggior parte dei pazienti è stato necessario somministrare una terapia per il trattamento dell'ipotensione ortostatica. Una minoranza di pazienti con ipotensione ortostatica ha manifestato episodi di sincope. L'ipotensione ortostatica/posturale non è stata pienamente correlata all'infusione in bolo di bortezomib. Il meccanismo di questo evento è sconosciuto, benché una componente possa essere determinata dalla neuropatia autonomica. La neuropatia autonomica può essere correlata a bortezomib, oppure è possibile che il farmaco possa aggravare una condizione preesistente, come la neuropatia diabetica o amiloidotica. Deve essere utilizzata la massima cautela nel trattamento di pazienti con anamnesi positiva per sincope in terapia con farmaci noti per la loro correlazione con l'ipotensione, o di pazienti che evidenziano una disidratazione generata da diarrea o vomito ricorrenti. L'ipotensione ortostatica/posturale può essere trattata con l'aggiustamento del dosaggio dei farmaci antiipertensivi, la reidratazione o la somministrazione di mineralcorticosteroidi e/o farmaci simpaticomimetici. Ai pazienti deve essere suggerito di consultare il medico nel caso in cui si manifestino capogiri, sensazione di stordimento o brevi episodi di svenimento.
    Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES)
    Sono stati riportati casi di PRES in pazienti in trattamento con bortezomib. La PRES è una rara forma neurologica caratterizzata da evoluzione rapida, spesso reversibile, che può manifestarsi con crisi convulsive, ipertensione, cefalea, letargia, confusione, cecità e altre alterazioni visive e neurologiche. La diagnosi è confermata da immagini radiologiche delle strutture cerebrali, preferibilmente ottenute con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN). In pazienti che sviluppano PRES, la terapia con bortezomib deve essere interrotta.
    Insufficienza cardiaca
    L'insorgenza acuta o l'aggravamento dell'insufficienza cardiaca congestizia, e/o l'insorgenza di riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra sono stati osservati durante il trattamento con bortezomib. La ritenzione idrica potrebbe essere un fattore predisponente per segni e sintomi di insufficienza cardiaca. I pazienti con insufficienza cardiaca o con fattori di rischio per la stessa devono essere strettamente monitorati.
    Indagini elettrocardiografiche
    Negli studi clinici sono stati osservati casi isolati di prolungamento dell'intervallo QT, la cui causalità non è stata stabilita.
    Disturbi polmonari
    Sono stati riportati rari casi di pneumopatia infiltrativa diffusa acuta ad eziologia sconosciuta, quali polmoniti, polmoniti interstiziali, infiltrazione polmonare e sindrome acuta da distress respiratorio (ARDS), nei pazienti in trattamento con bortezomib (vedere paragrafo 4.8). Alcuni di questi episodi sono risultati fatali. Si raccomanda una radiografia toracica prima del trattamento, come riferimento basale per potenziali alterazioni polmonari successive al trattamento.
    In caso di insorgenza o peggioramento di sintomi polmonari (ad es. tosse, dispnea), si deve procedere ad una tempestiva valutazione diagnostica del paziente e ad un conseguente trattamento appropriato. Il rapporto rischio/beneficio deve essere preso in considerazione prima di continuare la terapia con bortezomib.
    Durante uno studio clinico, due pazienti (su due) in trattamento con citarabina ad alte dosi (2 g/m2 al giorno) tramite infusione continua di 24 ore, in associazione con daunorubicina e bortezomib per il trattamento della leucemia mieloide acuta recidivata, sono deceduti a causa di ARDS nella fase iniziale della terapia, e lo studio è stato interrotto. Pertanto, questo specifico regime terapeutico di associazione con citarabina ad alte dosi (2 g/m2 al giorno) somministrata tramite infusione continua di 24 ore non è raccomandato.
    Compromissione renale
    Le complicanze a livello renale sono frequenti nei pazienti affetti da mieloma multiplo. I pazienti con compromissione renale devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
    Compromissione epatica
    Bortezomib viene metabolizzato dagli enzimi epatici. Nei pazienti affetti da compromissione epatica di grado moderato o grave, l'esposizione a bortezomib è aumentata; tali pazienti devono essere trattati con un dosaggio ridotto di bortezomib e devono venire attentamente monitorati per osservare l'eventuale insorgenza di fenomeni di tossicità (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
    Reazioni epatiche
    Rari casi di insufficienza epatica sono stati riportati in pazienti in trattamento concomitante con bortezomib ed altri farmaci e con gravi malattie preesistenti. Sono state riportate altre reazioni epatiche quali incremento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia ed epatite. Tali alterazioni possono essere reversibili dopo l'interruzione del trattamento con bortezomib (vedere paragrafo 4.8).
    Sindrome da lisi tumorale
    Poiché bortezomib è un agente citotossico ed è quindi in grado di distruggere rapidamente le plasmacellule maligne e le cellule del MCL, è possibile osservare complicanze da sindrome da lisi tumorale. I pazienti a rischio di sviluppo della sindrome da lisi tumorale sono quelli che hanno evidenziato un'elevata massa tumorale prima dell'inizio del trattamento. È necessario monitorare attentamente questi pazienti e prendere le dovute precauzioni.
    Somministrazione concomitante di altri farmaci
    I pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 devono essere attentamente monitorati. Deve essere prestata particolare attenzione in caso di co-somministrazione di bortezomib e substrati del CYP3A4 o del CYP2C19 (vedere paragrafo 4.5).
    In pazienti in trattamento con ipoglicemizzanti orali deve essere confermata la normale funzionalità epatica e deve essere usata cautela (vedere paragrafo 4.5).
    Reazioni potenzialmente immuno-complesso mediate
    Potenziali reazioni mediate da immunocomplessi, come malattia da siero, poliartrite con eruzione cutanea e glomerulonefrite proliferativa, sono state riportate non comunemente. È necessario interrompere la somministrazione di bortezomib in caso di eventi gravi.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Bortezomib Aurobindo
    Studi in vitro indicano che bortezomib è un debole inibitore degli isoenzimi (CYP) 1A2, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A4 del citocromo P450. Dato il limitato contributo (7%) dell'isoenzima CYP2D6 al metabolismo di bortezomib, si prevede che il fenotipo di metabolizzatori lenti per CYP2D6 non influisca sulla disponibilità complessiva di bortezomib.
    Uno studio clinico d'interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 12 pazienti al fine di verificare l'effetto del ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), ha mostrato un aumento medio dell'AUC di bortezomib del 35% (IC 90% [1,032-1,772)]. Pertanto, i pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, ritonavir) devono essere attentamente monitorati.
    In uno studio clinico d'interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 17 pazienti al fine di verificare l'effetto dell'omeprazolo, un potente inibitore del CYP2C19, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), non si è evidenziato nessun effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib.
    Uno studio clinico d'interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 6 pazienti al fine di verificare l'effetto della rifampicina, un potente induttore di CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), ha mostrato una riduzione media dell'AUC di bortezomib del 45%. Pertanto, non è raccomandato l'uso concomitante di bortezomib con potenti induttori di CYP3A4 (ad esempio rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed Erba di San Giovanni), perché l'efficacia può essere ridotta.
    Nello stesso studio clinico d'interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 7 pazienti al fine di verificare l'effetto del desametasone, un debole induttore di CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib.
    Uno studio d'interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 21 pazienti al fine di valutare l'effetto di melfalan-prednisone sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), ha mostrato un incremento dell'AUC di bortezomib del 17%. Questo non è stato considerato clinicamente rilevante.
    Nel corso degli studi clinici, è stata segnalata non comunemente ipoglicemia e comunemente iperglicemia nei pazienti diabetici in terapia con farmaci ipoglicemizzanti orali. I pazienti in terapia con antidiabetici orali in trattamento con bortezomib possono richiedere un attento monitoraggio della glicemia ed un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Bortezomib Aurobindo" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Pensa”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Fenitoina Hikma”, “Fenobarbitale Sodico Salf”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Kloreniss”, “Kruklar”, “Luminale - Compressa”, “Luminale - Soluzione (uso Interno)”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Soriclar”, “Tegretol”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Contraccezione negli uomini e nelle donne
    Uomini e donne in età fertile devono utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e nei 3 mesi successivi al trattamento.
    Gravidanza
    Non sono disponibili dati clinici relativi all'esposizione a bortezomib durante la gravidanza. Il potenziale teratogeno di bortezomib non è stato completamente studiato.
    Negli studi preclinici, la somministrazione di bortezomib alle massime dosi tollerate dalla madre non ha mostrato alcun effetto sullo sviluppo embriofetale nei ratti e nei conigli. Non sono stati condotti studi sugli animali per determinare gli eventuali effetti sul parto e sullo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Bortezomib non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della paziente ne richiedano l'utilizzo. Se bortezomib viene somministrato durante la gravidanza, o se la paziente entrasse in stato di gravidanza durante il trattamento con questo medicinale, occorre informare la paziente dei rischi potenziali a carico del feto.
    Talidomide, nell'uomo, è un potente agente teratogeno e induce gravi malformazioni congenite, pericolose per la vita. Talidomide è controindicato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili, a meno che non siano soddisfatte tutte le condizioni del programma di prevenzione della gravidanza di talidomide. I pazienti che ricevono bortezomib in associazione a talidomide devono aderire al Programma di Prevenzione della Gravidanza di talidomide. Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di talidomide per informazioni aggiuntive.
    Allattamento
    Non è noto se bortezomib venga escreto nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi sui neonati allattati al seno, l'allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia con bortezomib.
    Fertilità
    Non sono stati condotti studi sulla fertilità con bortezomib (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Bortezomib potrebbe influenzare moderatamente la capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Bortezomib può essere associato molto comunemente ad affaticamento, comunemente a capogiri, non comunemente a sincope e comunemente a ipotensione ortostatica/posturale o visione offuscata. I pazienti devono prestare la massima attenzione durante la guida di veicoli o l'uso di macchinari (vedere paragrafo 4.8).

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Bortezomib Aurobindo
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse gravi riportate non comunemente durante il trattamento con bortezomib includono insufficienza cardiaca, sindrome da lisi tumorale, ipertensione polmonare, sindrome da encefalopatia posteriore reversibile, pneumopatia infiltrativa diffusa acuta e, raramente, neuropatia autonomica.
    Le reazioni avverse più comunemente riportate durante il trattamento con bortezomib sono nausea, diarrea, costipazione, vomito, affaticamento, piressia, trombocitopenia, anemia, neutropenia, neuropatia periferica (inclusa quella sensoriale), cefalea, parestesia, appetito ridotto, dispnea, eruzione cutanea, herpes zoster e mialgia.
    Elenco delle reazioni avverse in forma tabulare
    Mieloma multiplo
    Gli effetti indesiderati riportati in Tabella 7 sono quelli considerati dagli sperimentatori con una possibile o probabile relazione causale con bortezomib. Queste reazioni avverse sono basate su un insieme di dati integrati di 5.476 pazienti, di cui 3.996 trattati con 1,3 mg/m2 di bortezomib, ed incluse nella Tabella 7. Bortezomib è stato somministrato complessivamente a 3.974 pazienti per il trattamento del mieloma multiplo.
    Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e per gruppi di frequenza. La frequenza è classificata come: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non Comune (≥ 1/1.000, < 1/100); Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni raggruppamento, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente. La Tabella 7 è stata generata usando la versione 14.1 di MedDRA.
    Sono state anche riportate le reazioni avverse derivanti da segnalazioni post-marketing non osservate durante gli studi clinici.
    Tabella 7: Reazioni avverse in pazienti con mieloma multiplo trattati con bortezomib negli studi clinici e tutte le reazioni avverse post-marketing indipendentemente dall'indicazione
    Classificazione per sistemi e organi
    Incidenza
    Reazione avversa
    Infezioni e infestazioni
    Comune
    Herpes zoster (incluso disseminato e oftalmico), Polmonite*, Herpes simplex*, infezione fungina*
    Non comune
    Infezione*, Infezione batterica*, Infezioni virali*, Sepsi (incluso shock settico)*, Broncopolmonite, Infezione da herpes virus *, Meningoencefalite erpetica #, Batteriemia (inclusa stafilococcica), Orzaiolo, Influenza, Cellulite, Infezioni associate al catetere, Infezione della pelle *, Infezione dell'orecchio*, Infezione da Stafilococco, Infezione ai denti *
    Raro
    Meningite (inclusa batterica), Infezione da virus di Epstein-Barr, Herpes genitale, Tonsillite, Mastoidite, Sindrome da affaticamento post virale
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Raro
    Tumori maligni, Leucemia plasmocitaria, Carcinoma cellulare renale, Massa, Micosi fungoide, Tumori benigni *
    Patologie del Sistema emolinfopoietico
    Molto comune
    Trombocitopenia*, Neutropenia*, Anemia*
    Comune
    Leucopenia*, Linfopenia*
    Non comune
    Pancitopenia*, Neutropenia febbrile, Coagulopatia*, Leucocitosi*, Linfoadenopatia, Anemia emolitica #
    Raro
    Coagulazione intravascolare disseminata, Trombocitosi*, Sindrome da iperviscosità, Patologia delle piastrine NOS, Microangiopatia trombotica (inclusa Porpora trombocitopenica)#, Patologia del sangue NOS, Diatesi emorragica, Infiltrazione linfocitica
    Disturbi del sistema immunitario
    Non comune
    Angioedema#, Ipersensibilità*
    Raro
    Shock anafilattico, Amiloidosi, Reazione immuno-complesso mediata di tipo III
    Endocrine disorders
    Non comune
    Sindrome di Cushing*, Ipertiroidismo*, Secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico
    Raro
    Ipotiroidismo
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto comune
    Appetito ridotto
    Comune
    Disidratazione, Ipokaliemia*, Iponatremia*, Alterazione del livello di glucosio nel sangue*, Ipocalcemia*, Alterazione enzimatica*
    Non comune
    Sindrome da lisi tumorale, Mancato accrescimento*, Ipomagnesiemia*, Ipofosfatemia*, Iperkaliemia*, Ipercalcemia*, Ipernatriemia*, Livelli anormali di acido urico*, Diabete mellito*, Ritenzione idrica
    Rare
    Ipermagnesiemia*, Acidosi, Squilibrio elettrolitico*, Sovraccarico di fluidi, Ipocloremia*, Ipovolemia, Ipercloremia*, Iperfosfatemia*, Disturbi metabolici, Carenza del complesso di vitamina B, Carenza di vitamina B12, Gotta, Aumento dell'appetito, Intolleranza all'alcool
    Disturbi psichiatrici
    Comune
    Disordini e disturbi dell'umore*, Ansia*, Insonnia e disturbi del sonno*
    Non comune
    Disturbi mentali*, Allucinazioni*, Disturbi psicotici *, Confusione*, Irrequietezza
    Raro
    Ideazione suicidaria*, Disturbo dell'adattamento, Delirio, Diminuzione della libido
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune
    Neuropatie*, Neuropatia sensoriale periferica, Disestesia*, Neuralgia*
    Comune
    Neuropatia motoria*, Perdita di coscienza (incluso sincope), Capogiri*, Disgeusia*, Letargia, Cefalea*
    Non comune
    Tremore, Neuropatia periferica sensomotoria, Discinesia*, Disturbi della coordinazione cerebellare e dell'equilibrio*, Perdita di memoria (esclusa demenza)*, Encefalopatia*, Sindrome di encefalopatia posteriore reversibile#, Neurotossicità, Disturbi convulsivi*, Neuralgia post herpetica, Disturbi della parola *, Sindrome delle gambe senza riposo, emicrania, Sciatalgia, Disturbo dell'attenzione, Riflessi alterati*, Parosmia
    Raro
    Emorragia cerebrale*, Emorragia intracranica (inclusa subaracnoidea)*, Edema cerebrale, Attacco ischemico transitorio, Coma, Squilibrio del sistema nervoso autonomo, Neuropatia autonomica, Paralisi dei nervi cranici*, Paralisi*, Paresi*, Presincope, Sindrome del tronco cerebrale, Disturbi cerebrovascolari, Lesione della radice nervosa, Iperattività psicomotoria, Compressione del midollo spinale, Disturbi cognitivi NOS, Disfunzione motoria, Disturbi del sistema nervoso NOS, Radicoliti, Perdita di saliva, Ipotonia, Sindrome di Guillain-Barrè#, Polineuropatia demielinizzante#
    Patologie dell'occhio
    Comune
    Gonfiore oculare*, Visione alterata*, Congiuntivite*
    Non comune
    Emorragia oculare*, Infezione delle palpebre*, Calazio#, Blefarite#, Infiammazione oculare*, Diplopia, Secchezza oculare*, Irritazione oculare*, Dolore oculare, Aumento della lacrimazione, Secrezioni oculari
    Raro
    Lesione della cornea*, Esoftalmo, Retinite, Scotoma, Disturbi dell'occhio (incluse le palpebre) NOS, Dacrioadenite acquisita, Fotofobia, Fotopsia, Neuropatia ottica#, Diversi gradi di disabilità visiva (fino alla cecità)*
    Patologie
    dell'orecchio e del
    labirinto
    Comune
    Vertigini*
    Non comune
    Disacusia (incluso tinnito)*, Compromissione dell'udito (fino ed inclusa sordità), Fastidio all'orecchio*
    Raro
    Emorragia dell'orecchio, Neuronite vestibolare, Disturbi dell'orecchio NOS
    Patologie cardiache
    Non comune
    Tamponamento cardiaco#, Arresto cardiopolmonare*, Fibrillazione cardiaca (inclusa atriale), Insufficienza cardiaca (inclusa ventricolare destra e sinistra)*, Aritmia*, Tachicardia*, Palpitazioni, Angina pectoris, Pericardite (incluso versamento pericardico)*, Cardiomiopatia*, Disfunzione ventricolare*, Bradicardia
    Raro
    Flutter atriale, Infarto del miocardio*, Blocco atrioventricolare*, Disturbi cardiovascolari (incluso shock cardiogeno), Torsione di punta, Angina instabile, Disturbi alle valvole cardiache*, Insufficienza coronarica arteriosa, Arresto sinusale
    Patologie vascolari
    Comune
    Ipotensione*, Ipotensione ortostatica, Ipertensione*
    Non comune
    Incidente cerebrovascolare#, Trombosi venosa profonda*, Emorragia*, Tromboflebite (inclusa superficiale), Collasso circolatorio (incluso shock ipovolemico), Flebite, Vampate*, Ematoma (incluso perirenale)*, Scarsa circolazione periferica*, Vasculite, Iperemia (incluso oculare)*
    Raro
    Embolia periferica, Linfoedema, Pallore, Eritromelalgia, Vasodilatazione, Discolorazione della vena, Insufficienza venosa
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune
    Dispnea*, Epistassi, Infezione del tratto respiratorio superiore/inferiore*, Tosse*
    Non comune
    Embolia polmonare, Versamento pleurico, Edema polmonare (incluso acuto), Emorragia alveolare polmonare#, Broncospasmo, Patologia ostruttiva polmonare cronica*, Ipossiemia*, Congestione del tratto respiratorio*, Ipossia, Pleurite*, Singhiozzo, Rinorrea, Disfonia, Dispnea sibilante
    Raro
    Insufficienza respiratoria, Sindrome acuta da distress respiratorio, Apnea, Pneumotorace, Atelettasia, Ipertensione polmonare, Emottisi, Iperventilazione, Ortopnea, Polmonite, Alcalosi respiratoria, Tachipnea, Fibrosi polmonare, Disturbi bronchiali*, Ipocapnia*, Malattia interstiziale polmonare, Infiltrazione polmonare, Sensazione di costrizione alla gola, Gola secca, Aumento delle secrezione delle vie aeree superiori, Irritazione della gola, Sindrome della tosse delle vie respiratorie superiori
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune
    Sintomi di nausea e vomito*, Diarrea*, Costipazione
    Comune
    Emorragia gastrointestinale (incluso mucosale)*, Dispepsia, Stomatite*, Distensione addominale, Dolore orofaringeo*, Dolore addominale (incluso dolore gastrointestinale e splenico)*, Disturbi del cavo orale*, Flatulenza
    Non comune
    Pancreatite (inclusa cronica)*, Ematemesi, Gonfiore del labbro*, Ostruzione gastrointestinale (incluso ostruzione dell'intestino tenue, ileo)*, Disturbi addominali, Ulcera orale*, Enterite*, Gastrite*, Sanguinamento gengivale, Malattia da reflusso gastroesofageo*, Colite (incluso colite da clostridium difficile)*, Colite ischemica#, Infiammazione gastrointestinale*, Disfagia, Sindrome del colon irritabile, Disturbi gastrointestinali NOS, Lingua biancastra, Disturbi della motilità gastrointestinale*, Disturbi delle ghiandole salivari*
    Raro
    Pancreatite acuta, Peritonite*, Edema della lingua*, Ascite, Esofagite, Cheilite, Incontinenza fecale, Atonia dello sfintere anale, Fecaloma*, Ulcerazione e perforazione gastrointestinale*, Ipertrofia gengivale, Megacolon, Perdite rettali, Vesciche orofaringee*, Dolore al labbro, Periodontite, Ragade anale, Modifica delle abitudini intestinali, Proctalgia, Modificazioni delle feci
    Patologie epatobiliari
    Comune
    Alterazione dei livelli enzimatici epatici*
    Non comune
    Epatotossicità (incluso disturbo epatico), Epatite*, Colestasi
    Raro
    Insufficienza epatica, Epatomegalia, Sindrome di Budd-Chiari, Epatite da citomegalovirus, Emorragia epatica, Colelitiasi
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune
    Eruzione cutanea*, Prurito*, Eritema, Pelle secca
    Non comune
    Eritema multiforme, Orticaria, Dermatosi febbrile neutrofilica acuta, Necrolisi epidermica tossica #, Sindrome di Stevens-Johnson#, Dermatite*, Alterazione dei capelli*, Petecchie, Ecchimosi, Lesione cutanea, Porpora, Massa cutanea*, Psoriasi, Iperidrosi, Sudorazione notturna, Ulcera da decubito#, Acne*, Vesciche*, Alterazione della pigmentazione*
    Raro
    Reazione cutanea, Infiltrazione linfocitica di Jessner, Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, Emorragia sottocutanea, Livedo reticularis, Inspessimento della cute, Papule, Reazioni di fotosensibilità, Seborrea, Sudore freddo, Disturbi della pelle NOS, Eritrosi, Ulcera della pelle, Alterazione delle unghie
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Molto comune
    Dolore muscoloscheletrico*
    Comune
    Spasmi muscolari*, Dolore agli arti, Debolezza muscolare
    Non comune
    Spasmi muscolari, Gonfiore articolare, Artrite*, Rigidità articolare, Miopatie*, Sensazione di pesantezza
    Raro
    Rabdomiolisi, Sindrome dell'articolazione temporo-mandibolare, Fistola, Versamento articolare, Dolore alla mascella, Disturbo osseo, Infezioni ed infiammazione del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo*, Ciste sinoviale
    Patologie renali e urinarie
    Comune
    Compromissione renale*
    Non comune
    Insufficienza renale acuta, Insufficienza renale cronica*, Infezione del tratto urinario*, Segni e sintomi al tratto urinario, Ematuria*, Ritenzione urinaria, Disturbi della minzione*, Proteinuria, Azotemia, Oliguria*, Pollachiuria
    Raro
    Irritazione della vescica
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Non comune
    Vaginal haemorrhage, Genital pain*, Erectile dysfunction,
    Raro
    Disturbo testicolare*, Prostatite, Disturbo alla mammella della donna, Dolore all'epididimo, Epididimite, Dolore pelvico, Ulcera vulvare
    Patologie congenite, familiari e genetiche
    Raro
    Aplasia, Malformazione gastrointestinale, Ittiosi
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune
    Piressia*, Affaticamento, Astenia
    Comune
    Edema (incluso periferico), Brividi, Dolore*, Malessere*
    Non comune
    Peggioramento generale della salute fisica*, Edema facciale*, Reazione nel sito di iniezione*, Disturbi della mucosa*, Dolore al petto, Disturbo dell'andatura, Sensazione di freddo, Stravaso*, Complicanze correlate al catetere*, Cambiamento della sensazione di sete*, Fastidio al torace, Sensazione di cambiamento della temperatura corporea*, Dolore nel sito di iniezione*
    Raro
    Morte (inclusa improvvisa), Insufficienza multiorgano, Emorragia nel sito di iniezione*, Ernia (incluso iato) *, Difficoltà di cicatrizzazione*, Infiammazione*, Flebite nel sito di iniezione*, Dolorabilità, Ulcera, Irritabilità, Dolore toracico non cardiaco, Dolore nel sito del catetere, Sensazione di corpo estraneo
    Esami diagnostici
    Comune
    Diminuzione del peso corporeo
    Non comune
    Iperbilirubinemia*, Alterazione delle analisi delle proteine *, Aumento del peso corporeo, Alterazione degli esami del sangue, Aumento della proteina C-reattiva
    Raro
    Livelli di gas nel sangue anormali*, Alterazione dell'elettrocardiogramma (incluso prolungamento dell'intervallo QT)*, Alterazione dell'INR (indice internazionale normalizzato)*, Diminuzione del pH gastrico, Aumento dell'aggregazione piastrinica, Aumento della troponina I, Identificazione del virus e sierologia*, Alterazione delle analisi delle urine*
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
    Non comune
    Caduta, Contusione
    Raro
    Reazione trasfusionale, Fratture*, Rigidità*, Lesioni facciali, Lesioni articolari*, Ustioni, Lacerazione, Dolore procedurale, Lesioni da radiazione*
    Procedure mediche e chirurgiche
    Raro
    Attivazione macrofagica
    NOS = non altrimenti specificato.
    * Raggruppamento di più di un termine MedDRA.
    # Reazione avversa osservata successivamente alla commercializzazione indipendentemente dall'indicazione.
    Linfoma mantellare (MCL)
    Il profilo di sicurezza di bortezomib in 240 pazienti trattati con bortezomib alla dose di 1,3 mg/m2 in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (VcR-CAP) versus 242 pazienti trattati con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone [R-CHOP] è risultato abbastanza simile a quello osservato nei pazienti con mieloma multiplo, e le principali differenze sono descritte di seguito. Le reazioni avverse al farmaco identificate associate all'uso della terapia di combinazione (VcR-CAP) sono state infezione da epatite B (< 1%) e ischemia del miocardio (1,3%). La simile incidenza di questi eventi in entrambi i bracci indica che queste reazioni avverse al farmaco non sono attribuibili al solo bortezomib. Altre notevoli differenze osservate nello studio con pazienti con MCL rispetto ai pazienti con mieloma multiplo sono state un'incidenza ≥ 5% più elevata di reazioni avverse ematologiche (neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, anemia, linfopenia), neuropatia sensoriale periferica, ipertensione, piressia, polmonite, stomatite e alterazioni dei capelli.
    Le reazioni avverse al farmaco identificate con un'incidenza ≥ 1%, con una incidenza simile o maggiore nel braccio VcR-CAP e con almeno una possibile o probabile correlazione causale con un componente del braccio VcR-CAP sono elencate di seguito nella Tabella 8. Questa include anche le reazioni avverse al farmaco identificate nel braccio VcR-CAP considerate dagli sperimentatori come aventi una possibile o probabile relazione causale con bortezomib sulla base dei dati storici provenienti dagli studi sul mieloma multiplo.
    Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e per gruppi di frequenza. Le frequenze sono classificate come: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100 to < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100); Raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni raggruppamento, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente. La Tabella 8 è stata generata usando la Versione 16 della terminologia MedDRA.
    Tabella 8: Reazioni avverse in pazienti con linfoma mantellare trattati con VcR-CAP in uno studio clinico
    Classificazione per sistemi e organi
    Incidenza
    Reazione avversa
    Infezioni ed infestazioni
    Molto comune
    Polmonite*
    Comune
    Sepsi (incluso shock settico)*, Herpes zoster (incluso disseminato e oftalmico), Infezione da herpes virus*, Infezioni batteriche*, Infezione del tratto respiratorio superiore/inferiore*, Infezione fungina*, Herpes simplex*
    Non comune
    Epatite B, Infezione*, Broncopolmonite
    Patologie del Sistema emolinfopoietico
    Molto comune
    Trombocitopenia*, Neutropenia febbrile, Neutropenia*, Leucopenia*, Anemia*, Linfopenia*
    Non comune
    Pancitopenia*
    Disturbi del Sistema immunitario
    Comune
    Ipersensibilità*
    Non comune
    Reazione anafilattica
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto comune
    Riduzione dell'appetito
    Comune
    Ipokaliemia*, Alterazione del livello di glucosio nel sangue*, Iponatremia*, Diabete mellito*, Ritenzione idrica
    Non comune
    Sindrome da lisi tumorale
    Patologie del sistema nervoso
    Comune
    Disordini e disturbi del sonno*
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune
    Neuropatia sensoriale periferica, Disestesia*, Neuralgia*
    Comune
    Neuropatie*, Neuropatia motoria*, Perdita di coscienza (incluso sincope), Encefalopatia*, Neuropatia sensomotoria periferica, Capogiri*, Disgeusia*, Neuropatia autonomica
    Non comune
    Squilibrio del sistema nervosa autonomo
    Patologie dell'occhio
    Comune
    Visione alterata*
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Comune
    Disacusia (incluso tinnito)*
    Non comune
    Vertigini*, Compromissione dell'udito (fino ed inclusa sordità)
    Patologie cardiache
    Comune
    Fibrillazione cardiaca (inclusa atriale), Aritmia*, insufficienza cardiaca (inclusa ventricolare destra e sinistra)*, Ischemia del miocardio, Disfunzione ventricolare*
    Non comune
    Disturbi cardiovascolari (incluso shock cardiogeno)
    Patologie vascolari
    Comune
    Ipertensione*, ipotensione*, Ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune
    Dispnea*, Tosse*, Singhiozzo
    Non comune
    Sindrome acuta da distress respiratorio, Embolia polmonare, Polmonite, Ipertensione polmonare, Edema polmonare (incluso acuta)
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune
    Sintomi di nausea e vomito*, Diarrea*, Stomatite*, Costipazione
    Comune
    Emorragia gastrointestinale (inclusa mucosale)*, Distensione addominale, Dispepsia, Dolore orofaringeo*, Gastrite*, Ulcera orale*, Disturbo addominale, Disfagia, Infiammazione gastrointestinale*, Dolore addominale (incluso dolore gastrointestinale e splenico)*, Disturbi del cavo orale*
    Non comune
    Colite (incluso colite da clostridium difficile)*
    Patologie epatobiliari
    Comune
    Epatotossicità (incluso disturbo epatico)
    Non comune
    Insufficienza epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Molto comune
    Alterazione dei capelli*
    Comune
    Prurito*, Dermatite*, Eruzione cutanea*
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Comune
    Spasmi muscolari*, Dolore muscoloscheletrico*, Dolore agli arti
    Patologie renali e urinarie
    Comune
    Infezioni del tratto urinario*
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune
    Piressia*, Affaticamento, Astenia
    Comune
    Edema (incluso periferico), Brividi, Reazione al sito di iniezione*, Malessere*
    Esami diagnostici
    Comune
    Iperbilirubinemia*, Alterazione delle analisi delle proteine*, Riduzione del peso corporeo, Aumento del peso corporeo
    *Raggruppamento di più di un termine di preferenza MedDRA.
    Descrizione delle reazioni avverse selezionate
    Riattivazione del virus Herpes zoster
    Mieloma multiplo
    La profilassi antivirale è stata adottata nel 26% dei pazienti nel braccio di trattamento Vc+M+P. L'incidenza di herpes zoster tra i pazienti del braccio Vc+M+P è stata del 17% per i pazienti che non avevano ricevuto profilassi antivirale, rispetto al 3% per i pazienti che avevano ricevuto tale profilassi.
    Linfoma mantellare
    La profilassi antivirale è stata somministrata a 137 su 240 pazienti (57%) nel braccio VcR-CAP. L'incidenza dell'herpes zoster tra i pazienti nel braccio VcR-CAP è stata del 10,7% per i pazienti ai quali non è stata somministrata la profilassi antivirale, rispetto al 3,6% per i pazienti ai quali è stata somministrata la profilassi antivirale (vedere paragrafo 4.4).
    Riattivazione e infezione da virus dell'epatite B (HBV)
    Linfoma mantellare
    L'infezione da HBV con esito fatale si è verificata nello 0,8% (n = 2) dei pazienti non trattati con bortezomib (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone; R-CHOP) e nello 0,4% (n = 1) dei pazienti che hanno ricevuto bortezomib in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (VcR-CAP). L'incidenza globale dell'infezione da epatite B è stata simile nei pazienti trattati con VcR-CAP o con R-CHOP (0,8% vs 1,2% rispettivamente).
    Neuropatia periferica nei regimi in associazione
    Mieloma multiplo
    L'incidenza della neuropatia periferica nei regimi in associazione relativa agli studi clinici nei quali bortezomib è stato somministrato come trattamento di induzione in associazione a desametasone (studio IFM-2005-01), e a desametasone e talidomide (studio MMY-3010), è presentata nella tabella seguente:
    Tabella 9: Incidenza della neuropatia periferica durante il trattamento di induzione per grado di tossicità ed interruzione del trattamento a causa della neuropatia periferica
     
    IFM-2005-01
    MMY-3010
     
    VDDx
    (N=239)
    VcDx
    (N=239)
    TDx
    (N=126)
    VcTDx
    (N=130)
    Incidenza di NP (%)
     
     
     
     
    NP di tutti i gradi
    3
    15
    12
    45
    NP ≥ Grado 2
    1
    10
    2
    31
    NP ≥ Grado 3
    < 1
    5
    0
    5
    Interruzione a causa di NP (%)
    < 1
    2
    1
    5
    VDDx = vincristina, doxorubicina, desametasone; VcDX = bortezomib, desametasone; TDx = talidomide, desametasone; VcTDx = bortezomib, talidomide, desametasone; NP = neuropatia periferica.
    Nota: Neuropatia periferica include i termini: neuropatia periferica, neuropatia periferica motoria, neuropatia periferica sensoriale e polineuropatia.
    Linfoma mantellare
    L'incidenza di neuropatia periferica nei regimi di associazione relativa allo studio LYM-3002, nel quale bortezomib è stato somministrato con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (R-CAP), è presentata nella tabella seguente:
    Tabella 10: Incidenza della neuropatia periferica nello studio LYM-3002 per grado di tossicità ed interruzione del trattamento a causa della neuropatia periferica
     
    VcR-CAP
    (N=240)
    R-CHOP
    (N=242)
    Incidenza di NP (%)
    NP di tutti i gradi
     
    30
     
    29
    NP ≥ Grado 2
    18
    9
    NP ≥ Grado 3
    8
    4
    Interruzione a causa di NP (%)
    2
    < 1
    VcR-CAP = bortezomib, rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone; R-CHOP = rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone; NP = neuropatia periferica.
    Neuropatia periferica include i termini: neuropatia periferica sensoriale, neuropatia periferica, neuropatia periferica motoria e neuropatia sensomotoria periferica.
    Pazienti anziani con MCL
    Il 42,9% e il 10,4% dei pazienti nel braccio VcR-CAP rientravano nell'intervallo 65-74 anni e ≥75 anni di età, rispettivamente. Sebbene nei pazienti di età ≥ 75 anni sia VcR-CAP che R-CHOP siano risultati meno tollerati, la percentuale degli effetti indesiderati gravi nel gruppo VcR-CAP è stato del 68%, rispetto al 42% nel gruppo R-CHOP.
    Differenze rilevanti nel profilo di sicurezza di bortezomib in monoterapia somministrato per via sottocutanea rispetto alla via endovenosa
    I pazienti che nello studio di Fase III hanno ricevuto bortezomib per via sottocutanea, paragonati a quelli trattati con la somministrazione endovenosa hanno mostrato un'incidenza complessiva delle reazioni avverse tossiche di grado ≥ 3 legate al trattamento più bassa del 13% e un'incidenza di interruzione del trattamento con bortezomib più bassa del 5%. Complessivamente, l'incidenza di diarrea, dolore gastrointestinale ed addominale, astenia, infezioni del tratto respiratorio superiore e neuropatie periferiche è risultata inferiore del 12%-15% nel gruppo con trattamento sottocutaneo rispetto al gruppo con trattamento endovenoso. In aggiunta, l'incidenza di neuropatie periferiche di grado ≥ 3 è stata inferiore del 10% e il tasso di interruzione del trattamento a causa di neuropatie periferiche è stato inferiore dell'8% nel gruppo trattato per via sottocutanea rispetto al gruppo trattato per via endovenosa.
    Il 6% dei pazienti ha avuto una reazione avversa locale alla somministrazione sottocutanea, che è stata nella maggior parte dei casi arrossamento. I casi si sono risolti in un tempo mediano di 6 giorni, ed è stato necessario ricorrere alla modifica del dosaggio per due pazienti. Due di questi pazienti (1%) hanno avuto reazioni avverse gravi: un caso di prurito e un caso di rossore.
    L'incidenza dei decessi durante il trattamento è stata del 5% nel gruppo con trattamento sottocutaneo e del 7% nel gruppo con trattamento endovenoso. L'incidenza di morte da “Progressione della malattia“ è stata del 18% nel gruppo sottocutaneo e del 9% nel gruppo endovenoso.
    Ritrattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivante
    In uno studio in cui il ritrattamento con bortezomib è stato somministrato a 130 pazienti con mieloma multiplo recidivante e che, in precedenza, avevano avuto una risposta almeno parziale al regime contenente bortezomib, i più comuni eventi avversi di ogni grado, che si sono verificati in almeno il 25% dei pazienti, sono stati: trombocitopenia (55%), neuropatia (40%), anemia (37%), diarrea (35%) e costipazione (28%). Neuropatia periferica di ogni grado e neuropatia periferica di grado ≥ 3 sono stati osservati, rispettivamente, nel 40% e nel 8,5% dei pazienti.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Bortezomib Aurobindo
    Nei pazienti trattati con una dose superiore al doppio rispetto a quella raccomandata, il sovradosaggio ha determinato l'insorgenza acuta di ipotensione sintomatica e trombocitopenia con esito fatale. Per gli studi sui dati preclinici di tossicità cardiovascolare, vedere paragrafo 5.3.
    Non è noto un antidoto specifico per il sovradosaggio di bortezomib. In caso di sovradosaggio, le funzioni vitali del paziente devono essere monitorate e deve essere istituita una adeguata terapia di supporto (come liquidi, vasopressori e/o agenti inotropi) per il controllo della pressione sanguigna e della temperatura corporea (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

    Scadenza

    Flaconcino prima dell'apertura:
    3 anni.
    Somministrazione endovenosa:
    Soluzione ricostituita 1 mg/ml.
    Non refrigerare
    La stabilità chimico-fisica in uso è stata dimostrata per 8 ore a 25°C.
    Dal punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura/ricostituzione/diluizione precluda il rischio di contaminazione microbiologica, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente.
    Se non viene utilizzato immediatamente, le condizioni e i tempi di conservazione in uso del medicinale sono responsabilità dell'utilizzatore.
    Somministrazione sottocutanea:
    Soluzione ricostituita 2,5 mg/ml.
    Non refrigerare
    La stabilità chimico-fisica in uso è stata dimostrata per 8 ore a 25°C.
    Dal punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura/ricostituzione/diluizione precluda il rischio di contaminazione microbiologica, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente.
    Se non viene utilizzato immediatamente, le condizioni e i tempi di conservazione in uso del medicinale sono responsabilità dell'utilizzatore.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale vedere paragrafo 6.3.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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