Cefotaxime Ibi

    Ultimo aggiornamento: 20/06/2023

    Cos'è Cefotaxime Ibi?

    Cefotaxime Ibi è un farmaco a base del principio attivo Cefotaxima Sodica, appartenente alla categoria degli Antibatterici cefalosporinici e nello specifico Cefalosporine di terza generazione. E' commercializzato in Italia dall'azienda Ibi Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini S.p.A..

    Cefotaxime Ibi può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Cefotaxime Ibi 1 g polv. per soluz. iniett. 10 flac.ni
    Cefotaxime Ibi 1 g/4 ml polv. e solv. iniettabile per uso im 1 fl.polv. per soluz. + 1 f.solv. 4 ml
    Cefotaxime Ibi 1 g/4 ml polv. e solv. iniettabile per uso im iv 1 fl.polv. per soluz. + 1 f.solv. 4 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Ibi Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Cefotaxima Sodica
    Gruppo terapeutico: Antibatterici cefalosporinici
    ATC: J01DD01 - Cefotaxima
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Cefotaxime Ibi? A cosa serve?
    Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi “difficili“ o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici.
    In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare, nei pazienti defedati e/o immunodepressi.
    È indicato inoltre nella profilassi delle infezioni chirurgiche.

    Posologia

    Come usare Cefotaxime Ibi: Posologia
    Posologia
    La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo d'infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell'agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente.
    La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo che la febbre sia diminuita.
    Adulti
    La posologia di base è di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare o endovenosa e se necessario può essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l'intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore.
    Popolazione pediatrica
    Nei bambini al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere.
    In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza.
    Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalità renale non è ancora pienamente sviluppata.
    Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.
    Pazienti con insufficienza renale
    Poiché la diminuzione della funzionalità renale influisce in maniera relativamente modesta sulla farmacocinetica del cefotaxime, la riduzione della dose è necessaria solo in caso di marcata insufficienza renale. Nei pazienti con clearance della creatinina ≤ 5 ml/min la dose di mantenimento va dimezzata.
    Modo di somministrazione
    Per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi più basse, si ricorre all'iniezione diretta da eseguire in 3-5 minuti (nel caso sia già in corso infusione venosa si può pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell'ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura).
    Alle dosi più elevate cefotaxime può essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infusione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasmaexpander (Emagel o destrani).
    Si raccomanda di non miscelare cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato o con aminoglicosidi.
    Allorché si ricorra alla via endovenosa, è comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando cefotaxime direttamente in vena.
    Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l'impiego, fino a 2 volte al giorno, di un solvente contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovenosa.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Cefotaxime Ibi
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Cefotaxime Ibi ricostituito con solvente contenente lidocaina non deve mai essere utilizzato:
    • per via endovenosa
    • nei bambini di età inferiore ai 30 mesi
    • nei pazienti con anamnesi positiva di ipersensibilità alla lidocaina e ad altri anestetici locali di tipo amidico o al cefotaxime sodico
    • nei pazienti con disturbi del ritmo
    • nei pazienti con scompenso cardiaco grave.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Cefotaxime Ibi
    Come con altri antibiotici, l'uso di cefotaxime, specialmente se prolungato, può dare luogo ad una aumentata crescita dei microrganismi non-sensibili.
    Un attento esame delle condizioni del paziente è fondamentale. Se durante la terapia insorgono superinfezioni devono essere prese misure appropriate.
    Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro più betalattamine.
    Reazioni anafilattiche
    Prima di iniziare la terapia con cefotaxime è necessaria un'anamnesi accurata al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilità a cefotaxime, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata fra penicillina e cefalosporine.
    L'utilizzo del cefotaxime è fortemente controindicato nei soggetti con precedenti di ipersensibilità di tipo immediato alle cefalosporine.
    Alcuni pazienti in trattamento con cefotaxime hanno presentato reazioni gravi incluse reazioni di ipersensibilità con esito fatale (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con estrema cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d'ipersensibilità di tipo 1 alla penicillina.
    Ai pazienti che hanno presentato forme di allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso cefotaxime.
    In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.
    Eruzioni bollose gravi
    Sono stati segnalati, con cefotaxime, casi di eruzioni bollose gravi come sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati che se si manifestano reazioni cutanee e/o della mucosa devono contattare immediatamente il medico prima di continuare il trattamento.
    Patologie associate al Clostridium difficile
    Una diarrea, particolarmente grave e/o persistente, che si manifesta durante il trattamento o le prime settimane dopo il trattamento, può essere sintomatica di una patologia associata al Clostridium difficile (CDAD). La CDAD può variare come intensità da lieve a rischiosa per la vita; la forma più grave è la colite pseudomembranosa.
    È importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia con cefotaxime. La diagnosi di questa rara, ma possibile condizione fatale, può essere confermata con l'endoscopia e/o un esame istologico. Se si sospetta una diagnosi di colite pseudomembranosa, si deve interrompere immediatamente il trattamento con cefotaxime e si deve iniziare subito un'appropriata terapia con un antibiotico specifico. La patologia associata al Clostridium difficile può essere favorita dalla stasi fecale. Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi.
    Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica.
    Casi lievi di colite possono regredire con l'interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entità. Se la colite non regredisce con l'interruzione del trattamento o se è grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l'antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile.
    Cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali in particolare la colite.
    Reazioni ematologiche
    Durante il trattamento con cefotaxime, specialmente quando somministrato per lunghi periodi, possono svilupparsi leucopenia, neutropenia e più raramente insufficienza midollare, pancitopenia e agranulocitosi. Per cicli di trattamento superiori ai 7-10 giorni, il numero dei globuli bianchi dovrebbe essere monitorato ed in caso di neutropenia si dovrebbe sospendere il trattamento.
    Sono stati riportati alcuni casi di eosinofilia e trombocitopenia, rapidamente reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati riportati anche casi di anemia emolitica (vedere paragrafo 4.8).
    Pazienti con insufficienza renale
    Il dosaggio deve essere modificato sulla base della clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2).
    L'uso contemporaneo di aminoglicosidi, probenecid o altri farmaci nefrotossici deve essere fatto con cautela (vedere paragrafo 4.5). La funzione renale deve essere monitorata in questi pazienti, negli anziani ed in caso di insufficienza renale preesistente.
    Neurotossicità
    Dosi elevate di antibiotici betalattamici, incluso cefotaxime, specialmente in pazienti con insufficienza renale, può portare ad encefalopatie (ad es. perdita di coscienza, movimenti anomali e convulsioni) (vedere paragrafo 4.8).
    I pazienti devono essere avvisati di contattare il medico immediatamente prima di continuare il trattamento se si manifestano reazioni di questo tipo.
    Precauzioni per la somministrazione
    Durante la sorveglianza post-marketing del farmaco sono state segnalate, in pochissimi pazienti che avevano ricevuto la somministrazione endovenosa rapida di cefotaxime attraverso un catetere venoso centrale, aritmie che possono mettere il paziente in pericolo di vita. Deve essere seguito il tempo consigliato per l'iniezione o l'infusione (vedere paragrafo 4.2).
    Vedere il paragrafo 4.3 per le controindicazioni relative alle formulazioni che contengono lidocaina.
    L'irritazione dei tessuti nel punto di iniezione e.v. è rara; essa può essere evitata iniettando il farmaco molto lentamente (3-5 minuti).
    Effetti sui test di laboratorio
    Come con altre cefalosporine, sono state segnalate false positività dei test di Coombs in alcuni pazienti in corso di trattamento con cefotaxime. Questo fenomeno può interferire con i test di compatibilità del sangue.
    La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio causando false positività della glicosuria con i metodi condotti con agenti riducenti non specifici (quali metodi di Benedict, Fehling, "Clinitest"), ma questo fenomeno non si verifica quando si utilizzano i metodi enzimatici (quale il metodo glucosio-ossidasi specifico).
    Popolazione pediatrica
    Nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico
    Informazioni importanti su alcuni eccipienti
    Questo medicinale contiene 48 mg di sodio per flacone equivalente al 2,4 % dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Cefotaxime Ibi
    Cefotaxime non deve essere miscelato con altri antibiotici ed altri farmaci.
    In corso d'infezione da Pseudomonas aeruginosa può essere indicato associare a cefotaxime un altro antibiotico anch'esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno.
    Uricosurici: il probenecid interferisce con il trasferimento tubolare renale di cefotaxime, aumentando così la sua esposizione di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la metà, alle dosi terapeutiche. A causa dell'elevato indice terapeutico di cefotaxime, nei pazienti con funzione renale normale non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. L'aggiustamento posologico può essere necessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per via orale.
    Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: come con altre cefalosporine, cefotaxime può potenziare gli effetti di farmaci nefrotossici quali aminoglicosidi o potenti diuretici (ad esempio furosemide).
    L'impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che “in vitro“ dà origine ad effetto sinergico od almeno additivo, può essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi è raccomandato il controllo costante della funzionalità renale.
    La somministrazione di alte dosi di cefotaxime, contemporaneamente a saluretici ad alta efficacia (furosemide), non ha finora dimostrato di influenzare la funzionalità renale. A scopo cautelativo si ricorda tuttavia che la funzionalità renale può essere compromessa dalla contemporanea somministrazione di alte dosi di cefalosporine e saluretici efficaci.
    In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Cefotaxime Ibi" insieme ad altri farmaci come “Aloneb - Compresse Rivestite”, “Lobidiur - Compresse Rivestite”, “Lobivon”, “Nebilox”, “Nebiscon”, “Nebivololo ABC”, “Nebivololo Alter”, “Nebivololo Aurobindo Italia”, “Nebivololo DOC”, “Nebivololo EG”, “Nebivololo E Idroclorotiazide Doc Generici”, “Nebivololo E Idroclorotiazide EG”, “Nebivololo E Idroclorotiazide Mylan”, “Nebivololo E Idroclorotiazide Sandoz”, “Nebivololo E Idroclorotiazide Teva Italia”, “Nebivololo KRKA”, “Nebivololo Mylan Italia”, “Nebivololo Pensa”, “Nebivololo Sandoz”, “Nebivololo Tecnigen”, “Nebivololo Teva Italia”, “Nebivololo Zentiva”, “Nobistar”, “Nobizide - Compresse Rivestite”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    La sicurezza di cefotaxime non è stata stabilita nella gravidanza umana. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva. Non ci sono, tuttavia, studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza. Cefotaxime attraversa la barriera placentare. Pertanto, non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il beneficio atteso superi i rischi potenziali.
    Allattamento
    Cefotaxime passa nel latte materno. Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del neonato allattato al seno che portano a diarrea, colonizzazione da parte di funghi tipo lievito e sensibilizzazione del bambino. Pertanto, deve essere presa una decisione, se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la madre.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    In caso di effetti collaterali come capogiri, la capacità del paziente di concentrarsi e di reagire adeguatamente può risultare alterata. Inoltre, dosi elevate di cefotaxime, specialmente in pazienti con insufficienza renale, possono causare encefalopatie (ad es. perdita di coscienza, movimenti anormali e convulsioni) (vedere paragrafo 4.8). In questi casi i pazienti devono astenersi dal guidare veicoli e dall'utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Cefotaxime Ibi
    Con le cefalosporine gli effetti indesiderati sono essenzialmente limitati a disturbi gastrointestinali, e occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità. La possibilità di comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno ed orticaria.
    Le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    MedDRA
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Effetti indesiderati
    Infezioni e infestazioni
    Non nota*
    Superinfezione (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non comune
    Leucopenia, eosinofilia, trombocitopenia,
    Non nota*
    Insufficienza midollare, pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica
    Disturbi del sistema immunitario
    Non comune
    Reazioni di Jarisch-Herxheimer
    Non nota*
    Reazioni anafilattiche, angioedema, broncospasmo, shock anafilattico
    Patologie del sistema nervoso
    Non comune
    Convulsioni (vedere paragrafo 4.4)
    Non nota*
    Cefalea, capogiri, encefalopatia (perdita di coscienza, movimenti anomali) (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie cardiache
    Non nota*
    Aritmia conseguente ad una infusione rapida in bolo attraverso un catetere venoso centrale
    Patologie gastrointestinali
    Non comune
    Diarrea
    Non nota*
    Nausea, vomito, dolore addominale, colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie epatobiliari
    Non comune
    Aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT, fosfatasi alcalina) e/o bilirubina
    Non nota*
    Epatiti* (talvolta con ittero)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune
    Rash, prurito, orticaria
    Non nota*
    Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.4), pustolosi esantematica generalizzata (PEAG)
    Patologie renali e urinarie
    Non comune
    Diminuzione della funzione renale/aumento della creatinina (specialmente quando prescritto con aminoglicosidi)
    Non nota*
    Insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.4), nefrite interstiziale
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune
    Dolore nel sito di iniezione (somministrazione IM)
    Non comune
    Febbre, reazioni infiammatorie nel sito di iniezione, incluse flebiti/tromboflebiti
    Non nota*
    Reazioni sistemiche alla lidocaina (somministrazione IM, poiché il solvente contiene lidocaina)
    * esperienza post-marketing
    Altre patologie gastrointestinali
    Anoressia, glossite, e pirosi gastrica. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate è stato messo in relazione con l'impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilità di enterocolite che a volte può essere accompagnata da presenza di sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si verifica con l'utilizzo di antibiotici è la colite pseudomembranosa (nella maggior parte dei casi dovuta a Clostridium difficile). Nel caso che l'indagine colonscopica ne confermi la diagnosi, l'antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati.
    Reazione di Jarisch-Herxheimer
    Durante i primi giorni di trattamento della borrelliosi può svilupparsi una reazione di Jarisch-Herxheimer. La comparsa di uno o più dei seguenti sintomi è stata riportata dopo alcune settimane di trattamento della borrelliosi: rash cutaneo, prurito, febbre, leucopenia, aumento dei livelli degli enzimi epatici, difficoltà di respirazione, sensazione di disagio articolare.
    Patologie epatobiliari
    È stato osservato l'aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o della bilirubina. Queste anomalie di laboratorio possono raramente superare anche di due volte il limite superiore dell'intervallo di normalità, compatibile con un modello di danno epatico, di solito colestatico e molto spesso asintomatico.
    Altre reazioni segnalate sono state indurimento e fragilità nella sede d'iniezione, vaginite da Candida,
    agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna, senso di costrizione toracica, transitorio aumento dell'azoto ureico, artralgia e febbre da farmaci.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Cefotaxime Ibi
    I sintomi da sovradosaggio possono ampiamente corrispondere al profilo degli effetti indesiderati.
    Vi è il rischio di encefalopatia reversibile in caso di somministrazione di dosi elevate di antibiotici b-lattamici, compreso cefotaxime. In caso di sovradosaggio cefotaxime deve essere sospeso e devono essere iniziati un trattamento di supporto, che includa misure atte ad accelerare l'eliminazione, e un trattamento sintomatico degli effetti indesiderati (ad es. convulsioni). Non esiste un antidoto specifico. I livelli sierici di cefotaxime possono essere ridotti con emodialisi o dialisi peritoneale.

    Scadenza

    30 mesi.
    Dopo ricostituzione
    Le soluzioni allestite incluso quelle diluite con tecnica asettica con soluzioni perfusionali sono stabili dal punto di vista chimico-fisico per 24 ore a 2-8°C (in frigorifero) al riparo dalla luce.
    Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato subito. Se non viene utilizzato subito, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell'utilizzo sono responsabilità di chi usa il prodotto e normalmente non devono superare le 24 ore a 2-8° C (al riparo dalla luce), a meno che la ricostituzione/diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate. In ogni caso si raccomanda di utilizzare le soluzioni, laddove è possibile, entro 3 ore dalla loro costituzione.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25°C e al riparo dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
    Il prodotto non contiene conservanti. Dopo l'uso va gettato anche se utilizzato solo parzialmente.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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