Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz

    Ultimo aggiornamento: 24/01/2023

    Cos'è Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz?

    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz è un farmaco a base del principio attivo Valsartan + Idroclorotiazide, appartenente alla categoria degli Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici e nello specifico Bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARBs) e diuretici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sandoz S.p.A..

    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz 160 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz 160 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film
    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz 320 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz 320 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film
    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz 80 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sandoz S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Valsartan + Idroclorotiazide
    Gruppo terapeutico: Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici
    ATC: C09DA03 - Valsartan e diuretici
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale negli adulti.
    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz è un'associazione fissa indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide.

    Posologia

    Come usare Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz: Posologia
    Posologia
    La dose raccomandata di Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz è una compressa rivestita con film una volta al giorno. Si raccomanda la titolazione individuale della dose con i singoli componenti. In ciascun caso deve essere curata la titolazione dei singoli componenti alla dose successiva, allo scopo di ridurre il rischio di ipotensione e di altri eventi avversi.
    Se clinicamente appropriato, nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide, si può considerare il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa, purché venga seguita la sequenza raccomandata di titolazione della dose per i singoli componenti.
    Dopo l'inizio della terapia deve essere valutata la risposta clinica a Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz e se la pressione arteriosa rimane non controllata può essere aumentata la dose di uno dei due componenti, fino ad una dose massima di Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz 320 mg/25 mg.
    L'effetto antipertensivo è sostanzialmente presente entro 2 settimane.
    Nella maggioranza dei pazienti, l'effetto massimo si osserva entro 4 settimane. Per alcuni pazienti possono tuttavia essere necessarie 4-8 settimane di trattamento. Questo deve essere tenuto in considerazione durante la titolazione della dose.
    Se dopo 8 settimane di trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz 320 mg/25 mg non si osserva alcun effetto aggiuntivo di rilievo, si deve considerare il trattamento con un medicinale antipertensivo aggiuntivo o alternativo (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
    Popolazioni speciali
    Compromissione renale
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (velocità di filtrazione glomerulare (GFR) ≥30 ml/min). A causa del componente idroclorotiazide, Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz è controindicato nei pazienti con grave compromissione renale (GFR <30 ml/min) e anuria (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    Compromissione epatica
    In pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg (vedere paragrafo 4.4). Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio di idroclorotiazide per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. A causa dei componenti di valsartan, Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica o con cirrosi biliare e colestasi (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    Pazienti anziani
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani.
    Popolazione pediatrica
    L'uso di valsartan/idroclorotiazide non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.
    Metodo di somministrazione
    Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz può essere preso con o senza cibo e deve essere somministrato con acqua.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz
    • Ipersensibilità ai principi attivi, altri medicinali contenenti derivati della sulfonamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • Grave compromissione epatica, cirrosi biliare e colestasi.
    • Grave compromissione renale (GFR <30 ml/min/1,73 m2), anuria.
    • Ipokaliemia refrattaria, iponatriemia, ipercalcemia e iperuricemia sintomatica.
    • L'uso concomitante di Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR <60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz
    Modifiche degli elettroliti sierici
    Valsartan
    L'uso concomitante di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) non è raccomandato. I livelli ematici di potassio devono essere controllati appropriatamente.
    Idroclorotiazide
    Durante il trattamento con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, è stata riportata ipokaliemia. Si raccomanda un monitoraggio frequente del potassio sierico.
    La terapia con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, è stata associata con iponatriemia e alcalosi ipocloremica. I tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, aumentano l'escrezione urinaria di magnesio e pertanto è possibile che si verifichi ipomagnesiemia. L'escrezione di calcio viene ridotta dai diuretici tiazidici e ciò può provocare ipercalcemia.
    Come per tutti i pazienti in terapia diuretica, deve essere effettuato un controllo periodico degli elettroliti sierici, ad intervalli appropriati.
    Pazienti sodio e/o volume depleti
    I pazienti che assumono diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, devono essere tenuti sotto osservazione per segni clinici di squilibrio idrico o elettrolitico.
    In pazienti fortemente sodio e/o volume depleti, come coloro che ricevono elevati dosaggi di diuretici, può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l'inizio della terapia con Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz. La deplezione di sodio e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz.
    Pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica o altre condizioni che stimolino il sistema renina-angiotensina-aldosterone
    Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina è stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e, in rari casi, ad insufficienza renale acuta e/o morte. La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca o post-infarto miocardico deve sempre includere un esame della funzionalità renale. L'uso di Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz nei pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica non è stato stabilito.
    Pertanto non può essere escluso che, a causa dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, anche la somministrazione di Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz possa essere associata con compromissione della funzionalità renale. Valsartan/idroclorotiazide non deve essere utilizzato in questi pazienti.
    Stenosi dell'arteria renale
    Valsartan/idroclorotiazide non deve essere utilizzato come antipertensivo in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di rene unico perché in questi pazienti possono aumentare l'azotemia e la creatinina sierica.
    Iperaldosteronismo primario
    I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz in quanto il loro sistema renina-angiotensina non è attivato.
    Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
    Come per tutti gli altri vasodilatatori, è necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (CMIO).
    Compromissione renale
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale con GFR >30 ml/min/1,73 m2 (vedere paragrafo 4.2). Quando Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz è utilizzato in pazienti con compromissione renale si raccomandano controlli periodici del potassio sierico, della creatinina e dei livelli di acido urico.
    Trapianto renale
    Ad oggi non vi è esperienza sulla sicurezza di impiego di Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz in pazienti sottoposti a trapianto renale recente.
    Compromissione epatica
    Nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, senza colestasi, Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz deve essere utilizzato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
    I diuretici tiazidici devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica o malattia epatica progressiva, poiché minori alterazioni del bilancio idrico ed elettrolitico possono causare il coma epatico.
    Anamnesi di angioedema
    In pazienti in trattamento con valsartan è stato segnalato angioedema, con gonfiore della laringe e della glottide, che provoca ostruzione delle vie aeree e/o gonfiore di viso, labbra, faringe e/o lingua, alcuni di questi pazienti hanno avuto una precedente esperienza di angioedema con altri medicinali incluso gli ACE-inibitori. Il trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz deve essere immediatamente interrotto in pazienti che sviluppino angioedema e valsartan/idroclorotiazide non deve essere somministrato di nuovo (vedere paragrafo 4.8).
    Lupus eritematoso sistemico
    È stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare il lupus eritematoso sistemico.
    Altri disturbi metabolici
    I diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio ed innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi ed acido urico. Nei pazienti diabetici può essere necessario l'aggiustamento della dose di insulina o degli ipoglicemizzanti orali.
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio e causare un aumento lieve e intermittente del calcio sierico in assenza di disordini accertati del metabolismo del calcio. Una marcata ipercalcemia può essere evidenza di un sottostante iperparatiroidismo. Prima di effettuare gli esami sulla funzionalità della paratiroide si deve interrompere il trattamento con le tiazidi.
    Fotosensibilità
    Durante il trattamento con diuretici tiazidici sono stati segnalati casi di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.8). Se si verificano reazioni di fotosensibilità, si raccomanda di sospendere il trattamento. Se si ritiene necessario riprendere la somministrazione del diuretico, si raccomanda di proteggere le parti esposte al sole o ai raggi UVA artificiali.
    Gravidanza
    La terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Generali
    È necessaria particolare cautela in pazienti che hanno avuto in precedenza reazioni di ipersensibilità ad altri antagonisti dei recettori dell'angiotensina II. Le reazioni di ipersensibilità all'idroclorotiazide sono più probabili in pazienti con allergia e asma.
    Effusione coroidale, miopia acuta, glaucoma ad angolo chiuso
    I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica, che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi comprendono l'insorgenza acuta di ridotta acuità visiva o dolore oculare e compaiono in genere da entro poche ore a settimane dall'inizio del trattamento. Se non trattato, il glaucoma acuto ad angolo chiuso può causare la perdita permanente della vista.
    Il trattamento primario consiste nell'interrompere la somministrazione di idroclorotiazide il più rapidamente possibile. Un pronto intervento medico o chirurgico può essere necessario qualora la pressione intraoculare dovesse rimanere non controllata. I fattori di rischio per sviluppare il glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenti il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione dello specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Cancro della pelle non melanoma
    In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro Nazionale dei Tumori Danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L'effetto fotosensibilizzante dell'HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo del NMSC.
    I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l'adozione di possibili misure preventive quali l'esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l'ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l'utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
    Tossicità respiratoria acuta
    Dopo l'assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS). L'edema polmonare si sviluppa generalmente entro pochi minuti od ore dall'assunzione di idroclorotiazide. All'esordio i sintomi comprendono dispnea, febbre, deterioramento polmonare e ipotensione. Se si sospetta la diagnosi di ARDS, Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato.
    Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all'assunzione di idroclorotiazide.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz
    Interazioni relative sia a valsartan che ad idroclorotiazide
    Uso concomitante non raccomandato
    Litio
    In caso di uso concomitante di litio e ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II o tiazidi, compresa l'idroclorotiazide, sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio. Poiché la clearance renale del litio è ridotta dai tiazidici, il rischio di tossicità da litio può presumibilmente essere aumentato ulteriormente con valsartan/idroclorotiazide. Nel caso l'uso della combinazione risultasse necessaria, si raccomanda di controllare attentamente i livelli sierici del litio.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Altri agenti antipertensivi
    Valsartan/idroclorotiazide possono aumentare gli effetti di altri agenti con proprietà antipertensive (ad es. guanetidina, metildopa, vasodilatatori, ACEI, ARBs, beta-bloccanti, calcio-antagonisti e DRIs).
    Amine pressorie (ad esempio noradrenalina, adrenalina)
    È possibile una diminuzione della risposta alle amine pressorie. Il significato clinico di questo effetto è incerto e non è sufficiente a precludere il loro utilizzo.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (>3 g/die) e FANS non selettivi
    Quando somministrati contemporaneamente, i FANS possono attenuare l'effetto antipertensivo sia degli antagonisti dell'angiotensina II che dell'idroclorotiazide. Inoltre, l'uso concomitante di valsartan/idroclorotiazide e FANS può condurre ad un peggioramento della funzionalità renale e ad un aumento del potassio sierico. All'inizio del trattamento è pertanto raccomandato il controllo della funzionalità renale, nonché un'adeguata idratazione del paziente.
    Interazioni relative a valsartan
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina (RAAS) con ARBs, ACEIs o aliskiren
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi come ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Uso concomitante non raccomandato
    Diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio, sostitutivi del sale da cucina contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio.
    Qualora fosse necessario l'uso dell'associazione di valsartan con un medicinale che altera i livelli del potassio, si raccomanda di controllare i livelli plasmatici del potassio.
    Trasportatori
    I dati in vitro indicano che valsartan è un substrato del trasportatore della captazione epatica OATP1B1/OATP1B3 e del trasportatore dell'efflusso epatico MRP2. La rilevanza clinica di questo dato non è nota. La co-somministrazione di inibitori dei trasportatori della captazione (per es. rifampicina, ciclosporina) o dei trasportatori d'efflusso (per es. ritonavir) può aumentare l'esposizione sistemica al valsartan. Prestare cure appropriate quando si inizia o si termina un trattamento concomitante con tali medicinali.
    Nessuna interazione
    Negli studi di interazione relativi a valsartan, non sono state riscontrate interazioni aventi rilevanza clinica con valsartan o con alcuno dei seguenti medicinali: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. Digossina e indometacina possono interagire con la componente idroclorotiazide di Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz (vedere le interazioni relative a idroclorotiazide).
    Interazioni relative all'idroclorotiazide
    Uso concomitante che richiede cautela
    Medicinali che influenzano il livello sierico del potassio
    L'effetto ipokaliemico dell'idroclorotiazide può essere aumentato dalla somministrazione contemporanea di diuretici kaliuretici, corticosteroidi, lassativi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G, acido salicilico e suoi derivati.
    Se questi medicinali devono essere prescritti con l'associazione valsartan-idroclorotiazide è consigliato il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio (vedere paragrafo 4.4).
    Medicinali che possono indurre torsioni di punta
    A causa del rischio di ipokaliemia, l'idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela quando associata a medicinali che potrebbero indurre torsioni di punta, in particolare gli antiaritmici di Classe Ia e Classe III ed alcuni antipsicotici.
    Medicinali che influenzano il livello sierico del sodio
    L'effetto iponatriemico dei diuretici può essere intensificato dalla somministrazione concomitante di medicinali come antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici, etc. Si consiglia cautela nella somministrazione a lungo termine di questi medicinali.
    Glicosidi digitalici
    Ipokaliemia o ipomagnesiemia indotte da tiazidici possono verificarsi come effetti indesiderati, favorendo l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale (vedere paragrafo 4.4).
    Sali di calcio e vitamina D
    La somministrazione di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, con vitamina D o con sali di calcio può potenziare l'aumento del calcio sierico. L'uso concomitante di diuretici tiazidici e sali di calcio può causare ipercalcemia nei pazienti predisposti all'ipercalcemia (ad es. iperparatiroidismo, neoplasie o condizioni mediate dalla vitamina D) attraverso l'aumento del riassorbimento tubulare del calcio.
    Medicinali antidiabetici (antidiabetici orali e insulina)
    I tiazidici possono alterare la tolleranza al glucosio. Può essere necessario aggiustare il dosaggio dei medicinali antidiabetici.
    La metformina deve essere utilizzata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotto dalla possibile insufficienza renale funzionale associata all'idroclorotiazide.
    Beta bloccanti e diazossido
    L'uso contemporaneo di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, con beta-bloccanti può aumentare il rischio di iperglicemia. I diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono aumentare l'effetto iperglicemico del diazossido.
    Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo)
    Può essere necessario aggiustare il dosaggio dei farmaci uricosurici in quanto l'idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico. Può essere necessario aumentare il dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, può aumentare l'incidenza delle reazioni di ipersensibilità all'allopurinolo.
    Anticolinergici e altri medicinali che influenzano la motilità gastrica
    La biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico può essere aumentata dai farmaci anticolinergici (ad es. atropina, biperiden), apparentemente a causa di una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento dello stomaco. Al contrario, si presume che i farmaci procinetici come la cisapride possano diminuire la biodisponibilità dei diuretici tiazidici.
    Amantadina
    Le tiazidi, compresa l'idroclorotiazide, possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate dall'amantadina.
    Resine a scambio ionico
    L'assorbimento dei diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, viene diminuito dalla colestiramina o dal colestipolo. Questo potrebbe avere come conseguenza effetti sub-terapeutici dei diuretici tiazidici. Tuttavia, distribuendo il dosaggio dell'idroclorotiazide e della resina in modo di somministrare l'idroclorotiazide almeno 4 ore prima o 4-6 ore dopo la somministrazione di resine, si potrebbe potenzialmente minimizzare l'interazione.
    Agenti citotossici
    Le tiazidi, compresa l'idroclorotiazide, possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici (ad es. ciclofosfamide, metotrexato) e potenziare i loro effetti mielosoppressori.
    Rilassanti della muscolatura scheletrica non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina)
    Le tiazidi, compresa l'idroclorotiazide, potenziano l'azione dei rilassanti della muscolatura scheletrica, come i derivati del curaro.
    Ciclosporina
    La somministrazione contemporanea di ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso.
    Alcol, barbiturici e narcotici
    L'uso concomitante dei diuretici tiazidici con sostanze che hanno anche un effetto di riduzione pressoria (ad es. sostanze che diminuiscono l'attività del sistema nervoso centrale simpatico o con attività vasodilatatrice diretta) può potenziare un'ipotensione ortostatica.
    Metildopa
    Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica verificatisi in caso di somministrazione contemporanea di metildopa e idroclorotiazide.
    Mezzi di contrasto iodati
    In caso di disidratazione indotta da diuretico, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con dosi elevate di prodotti iodati. I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz" insieme ad altri farmaci come “Abelcet Complesso Lipidico”, “AmBisome”, “Benzilpenicillina Potassica K24 Pharmaceuticals”, “Fluss 40”, “Fungizone”, “Furosemide Accord”, “Furosemide Aurobindo”, “Furosemide DOC Generici - Compressa”, “Furosemide Fisiopharma”, “Furosemide Galenica Senese”, “Furosemide Hexal”, “Furosemide L.F.M.”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa Divisibile”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa”, “Furosemide Salf”, “Furosemide Teva”, “Furosemide Teva Generics”, “Lasitone”, “Lasix - Compressa”, “Lasix - Compressa, Soluzione (uso Interno)”, “Lasix Fiale”, “Lasix - Soluzione”, “Sigmacillina”, “Spirofur”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Valsartan

    L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
    È noto che l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche paragrafo 5.3).
    Se dovesse verificarsi esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Idroclorotiazide
    L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentale e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
    Allattamento
    Non sono disponibili dati riguardanti l'uso di valsartan durante l'allattamento. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano. Non è quindi raccomandato l'uso di Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz durante l'allattamento. Si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati e prematuri.
    Fertilità
    Non ci sono informazioni sugli effetti del valsartan o dell'idroclorotiazide sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi relativi all'effetto di valsartan/idroclorotiazide sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. In caso di guida di veicoli o di utilizzo di macchinari si deve considerare la possibilità di occasionali capogiri o di stanchezza.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz
    Le reazioni avverse segnalate negli studi clinici ed i rilievi di laboratorio verificatisi con maggior frequenza con valsartan più idroclorotiazide rispetto al placebo e le segnalazioni post-marketing individuali sono presentate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi. In corso di trattamento con valsartan/idroclorotiazide possono verificarsi anche reazioni avverse note per ogni singolo componente in monoterapia ma che non sono state osservate negli studi clinici.
    Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, a partire da quelle più frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Tabella 1. Frequenza delle reazioni avverse con valsartan/idroclorotiazide
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune
    Disidratazione
    Patologie del sistema nervoso
    Molto raro
    Capogiro
    Non comune
    Parestesia
    Non nota
    Sincope
    Patologie dell'occhio
    Non comune
    Visione offuscata
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non comune
    Tinnito
    Patologie vascolari
    Non comune
    Ipotensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune
    Tosse
    Non nota
    Edema polmonare non cardiogeno
    Patologie gastrointestinali
    Molto raro
    Diarrea
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non comune
    Mialgia
    Molto raro
    Artralgia
    Patologie renali e urinarie
    Non nota
    Funzionalità renale compromessa
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune
    Stanchezza
    Esami diagnostici
    Non nota
    Acido urico sierico aumentato, bilirubina sierica e creatinina sierica aumentate, ipokaliemia, iponatriemia, aumento dell'azoto ureico ematico, neutropenia
    Ulteriori informazioni sui singoli componenti
    Le reazioni avverse già riportate per ciascuno dei singoli componenti possono essere potenziali effetti indesiderati anche per Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz, anche se non osservate negli studi clinici o nel periodo di post-marketing.
    Tabella 2. Frequenza delle reazioni avverse con valsartan
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non nota
    Diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Non nota
    Altre reazioni allergiche/di ipersensibilità, compresa malattia da siero
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non nota
    Aumento del potassio sierico, iponatriemia
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non comune
    Vertigine
    Patologie vascolari
    Non nota
    Vasculite
    Patologie gastrointestinali
    Non comune
    Dolore addominale
    Patologie epatobiliari
    Non nota
    Aumento dei valori di funzionalità epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non nota
    Angioedema, dermatite bollosa, eruzione cutanea, prurito
    Patologie renali e urinarie
    Non nota
    Insufficienza renale
    Tabella 3. Frequenza delle reazioni avverse con idroclorotiazide
    L'idroclorotiazide è stata ampiamente prescritta per molti anni, spesso a dosi più elevate di quelle somministrate con Valsartan e Idroclorotiazide Sandoz. Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate in pazienti trattati in monoterapia con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide.
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Raro
    Trombocitopenia, talvolta con porpora
    Molto raro
    Agranulocitosi, leucopenia, anemia emolitica, insufficienza midollare
    Non nota
    Anemia aplastica
    Disturbi del sistema immunitario
    Molto raro
    Reazioni di ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto comune
    Ipokaliemia, aumento dei lipidi ematici (soprattutto ad alte dosi)
    Comune Iponatriemia, ipomagnesiemia, iperuricemia
    Raro
    Ipercalcemia, iperglicemia, glicosuria e peggioramento dello stato metabolico diabetico
    Molto raro
    Alcalosi ipocloremica
    Disturbi psichiatrici
    Raro
    Depressione, disturbi del sonno
    Patologie del sistema nervoso
    Raro
    Cefalea, capogiro, parestesia
    Patologie dell'occhio
    Raro
    Compromissione della visione
    Non nota
    Miopia acuta e glaucoma secondario acuto ad angolo chiuso, effusione coroidale
    Patologie cardiache
    Raro
    Aritmie cardiache
    Patologie vascolari
    Comune
    Ipotensione posturale
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Molto raro
    Distress respiratorio, comprendente polmonite ed edema polmonare
    Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie gastrointestinali
    Comune
    Perdita di appetito, nausea lieve e vomito
    Raro
    Stipsi, malessere gastrointestinale, diarrea
    Molto raro
    Pancreatite
    Patologie epatobiliari
    Raro
    Colestasi intraepatica o itterizia
    Patologie renali e urinarie
    Non nota
    Insufficienza e compromissione renale
    Non comune Insufficienza renale acuta
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune
    Orticaria ed altre forme di eruzione cutanea
    Raro
    Fotosensibilità
    Molto raro
    Vasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo
    Non nota
    Eritema multiforme
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non nota
     Piressia, astenia
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non nota
     Spasmo muscolare
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Comune
    Impotenza
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Non nota Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)*
    *Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche paragrafi 4.4. e 5.1).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz
    Sintomi
    Il sovradosaggio di valsartan può provocare una marcata ipotensione, che può portare ad un ridotto livello di coscienza, collasso circolatorio e/o shock. In seguito a sovradosaggio di idroclorotiazide possono inoltre verificarsi i seguenti segni e sintomi: nausea, sonnolenza, ipovolemia, disturbi elettrolitici associati ad aritmie cardiache ed a spasmi muscolari.
    Trattamento
    Le misure terapeutiche dipendono dal momento dell'ingestione e dal tipo e dalla gravità dei sintomi, dando priorità alla normalizzazione delle condizioni circolatorie.
    In caso di ipotensione il paziente deve essere posto in posizione supina e si devono somministrare rapidamente soluzioni saline.
    Valsartan non può essere rimosso mediante emodialisi, a causa del suo forte legame alle proteine plasmatiche, mentre la rimozione dell'idroclorotiazide può essere effettuata con la dialisi.

    Scadenza

    Valsartan + Idroclorotiazide Sandoz 80 mg /12.5 mg, 160 mg/12.5 mg, 160 mg/25 mg, 320 mg/12.5 mg, 320 mg/25 mg compresse rivestite con film:
    3 anni.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 30°C.
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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