Tagrisso

    Ultimo aggiornamento: 02/04/2024

    Cos'è Tagrisso?

    Tagrisso è un farmaco a base del principio attivo Osimertinib, appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Inibitori tirosinchinasi recettore fattore di crescita epid. (EGFR). E' commercializzato in Italia dall'azienda AstraZeneca S.p.A..

    Tagrisso può essere prescritto con Ricetta RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Tagrisso 40 mg 28x1 compresse rivestite con film
    Tagrisso 80 mg 28x1 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: AstraZeneca AB
    Concessionario: AstraZeneca S.p.A.
    Ricetta: RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: H
    Principio attivo: Osimertinib
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici
    ATC: L01EB04 - Osimertinib
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Tagrisso? A cosa serve?
    TAGRISSO in monoterapia è indicato per:
    • il trattamento adiuvante dopo resezione completa del tumore in pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer - NSCLC) in stadio IB-IIIA il cui tumore presenta delezioni dell'esone 19 o mutazione sostitutiva dell'esone 21 (L858R) del recettore per il fattore di crescita epidermico (epidermal growth factor receptor - EGFR) (vedere paragrafo 5.1).
    • il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con NSCLC localmente avanzato o metastatico con mutazioni attivanti EGFR.
    • il trattamento dei pazienti adulti con NSCLC localmente avanzato o metastatico positivo per la mutazione T790M di EGFR.

    Posologia

    Come usare Tagrisso: Posologia
    Il trattamento con TAGRISSO deve essere iniziato sotto il controllo di un medico esperto nell'uso di terapie antitumorali.
    Quando si prende in considerazione l'impiego di TAGRISSO, deve essere determinato lo stato di mutazione dell'EGFR (in campioni tumorali per il trattamento adiuvante e in campioni tumorali o plasmatici per il setting localmente avanzato o metastatico) usando un metodo di analisi validato (vedere paragrafo 4.4).
    Posologia
    La dose raccomandata di Osimertinib è 80 mg una volta al giorno.
    I pazienti nel setting adiuvante devono ricevere il trattamento fino a recidiva della malattia o a tossicità inaccettabile. La durata del trattamento per più di 3 anni non è stata studiata.
    I pazienti con carcinoma polmonare localmente avanzato o metastatico devono ricevere il trattamento fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
    Se viene dimenticata una dose di TAGRISSO, questa deve essere assunta per rimediare a tale dimenticanza, a meno che la dose successiva debba essere assunta entro 12 ore.
    TAGRISSO può essere assunto in concomitanza o meno dei pasti alla stessa ora ogni giorno.
    Aggiustamenti della dose
    Può essere necessario interrompere il trattamento e/o ridurre la dose in base al profilo di sicurezza e tollerabilità individuale. Se è necessario diminuire la dose, tale dose deve essere ridotta a 40 mg una volta al giorno.
    Le linee guida per la riduzione della dose in caso di comparsa di reazioni avverse per tossicità sono riportate nella Tabella 1.
    Tabella 1. Modifiche di dose raccomandate per TAGRISSO
    Organo bersaglio
    Reazione avversaa
    Modifica della dose
    Polmonareb
    ILD/Polmonite
    Interrompere il trattamento con TAGRISSO (vedere paragrafo 4.4)
    Cardiacob
    Intervallo QTc superiore a 500 msec in almeno 2 ECG separati
    Sospendere il trattamento con TAGRISSO finché l'intervallo QTc non è inferiore a 481 msec o fino al ritorno al valore basale, se QTc basale è pari o superiore a 481 msec, poi riprendere il trattamento con una dose ridotta (40 mg)
    Prolungamento dell'intervallo QTc con segni/sintomi di aritmia grave
    Interrompere definitivamente il trattamento con TAGRISSO
    Cutaneob
    Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica
    Interrompere definitivamente il trattamento con TAGRISSO
    Sistema emolinfopoieticob
    Anemia aplastica
    Interrompere definitivamente il trattamento con TAGRISSO
    Altro
    Reazione avversa di grado 3 o superiore
    Sospendere il trattamento con TAGRISSO per 3 settimane al massimo
    Se la reazione avversa di grado 3 o superiore migliora al grado 0-2 dopo la sospensione del trattamento con TAGRISSO per 3 settimane al massimo
    Il trattamento con TAGRISSO può essere ripreso alla stessa dose (80 mg) o a una dose più bassa (40 mg)
    Reazione avversa di grado 3 o superiore, che non migliora al grado 0-2 dopo la sospensione del trattamento per 3 settimane al massimo
    Interrompere definitivamente il trattamento con TAGRISSO
    a Nota: Intensità degli eventi avversi clinici classificata in base a criteri comuni di terminologia per eventi avversi (Common Terminology Criteria for Adverse Events, CTCAE) versione 4.0, stabiliti dal National Cancer Institute (NCI).
    b Fare riferimento al paragrafo 4.4
    ECG: Elettrocardiogrammi; QTc: Intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca
    Popolazioni speciali
    Non è necessario effettuare alcun aggiustamento della dose in base all'età, al peso corporeo, al sesso, all'etnia e allo stato relativo al fumo di sigaretta del paziente (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    Sulla base degli studi clinici condotti, non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (Child Pugh A) o compromissione epatica moderata (Child Pugh B). Allo stesso modo, sulla base dell'analisi farmacocinetica sulla popolazione, non è raccomandato alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale ≤ limite superiore della norma (upper limit of normal - ULN) e valore di aspartato transaminasi (AST) > ULN o bilirubina totale > 1,0 fino a 1,5x ULN e qualsiasi valore di AST) o compromissione epatica moderata (bilirubina totale fra 1,5 e 3 volte l'ULN e qualsiasi valore di AST). La sicurezza e l'efficacia di questo medicinale non sono state stabilite nei pazienti con compromissione epatica di entità severa. Finché non saranno disponibili ulteriori dati, l'uso di questo medicinale non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione renale
    Sulla base degli studi clinici e dell'analisi farmacocinetica sulla popolazione, non sono necessari aggiustamenti di dose nei pazienti con compromissione renale lieve, moderata o severa. La sicurezza e l'efficacia di questo medicinale non sono state stabilite nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale [clearance della creatinina (CLcr) meno di15 mL/min, calcolata in base all'equazione di Cockcroft-Gault], o in dialisi. Si deve esercitare cautela quando si trattano i pazienti affetti da compromissione renale severa e allo stadio terminale (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di TAGRISSO nei bambini o negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Medicinale per uso orale. La compressa deve essere deglutita intera con acqua e non deve essere frantumata, divisa o masticata.
    Se il paziente non è in grado di deglutire la compressa, la compressa può essere prima dispersa in 50 mL di acqua non gassata. La compressa deve essere messa nell'acqua, senza frantumarla, deve essere mescolata fino a dispersione e bevuta immediatamente. Si deve aggiungere un altro mezzo bicchiere di acqua per assicurarsi che non rimanga alcun residuo e poi bere immediatamente. Non devono essere aggiunti altri liquidi.
    Se è richiesta la somministrazione tramite sondino nasogastrico, si deve seguire la stessa procedura riportata sopra, ma usando volumi di 15 mL per la dispersione iniziale e 15 mL per i risciacqui del residuo. I 30 mL di liquido devono essere somministrati seguendo le istruzioni del produttore del sondino nasogastrico con appropriati lavaggi con acqua. La dispersione e i residui devono essere somministrati entro 30 minuti dall'aggiunta delle compresse nell'acqua.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Tagrisso
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    L'erba di San Giovanni non deve essere usata in concomitanza a TAGRISSO (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Tagrisso
    Valutazione dello stato di mutazione dell'EGFR
    Quando si prende in considerazione l'impiego di TAGRISSO come trattamento adiuvante dopo resezione completa del tumore in pazienti con NSCLC, è importante che lo stato positivo di mutazione EGFR (delezioni dell'esone 19 (Ex19del) o mutazione sostitutiva dell'esone 21 L858R (L858R)) indichi l'eleggibilità al trattamento. Un test validato deve essere eseguito in un laboratorio clinico utilizzando DNA di tessuto tumorale ottenuto da campione bioptico o chirurgico.
    Quando si prende in considerazione l'impiego di TAGRISSO come trattamento per NSCLC localmente avanzato o metastatico, è importante determinare lo stato positivo di mutazione dell'EGFR. Un test validato deve essere eseguito utilizzando DNA tumorale ricavato da un campione tissutale o DNA tumorale circolante (ctDNA) ottenuto da un campione di plasma.
    La determinazione positiva dello stato di mutazione di EGFR (mutazioni attivanti EGFR per il trattamento di prima linea o mutazioni T790M in seguito a progressione durante o dopo la terapia con EGFR TKI) utilizzando un test su tessuto o plasma, indica l'eleggibilità per il trattamento con TAGRISSO. Tuttavia, se si usa un campione di plasma per eseguire la ricerca della mutazione sul ctDNA e il risultato è negativo, è consigliabile eseguire anche un test tissutale, laddove possibile, a causa del potenziale di risultati falsi negativi che si possono ottenere con un test basato sul plasma.
    Si devono usare soltanto test sensibili, attendibili e robusti che abbiano un'affidabilità comprovata per la determinazione dello stato di mutazione di EGFR nel DNA tumorale.
    Malattia Polmonare Interstiziale (Interstitial Lung Disease - ILD)
    Nell'ambito di studi clinici è stata osservata l'insorgenza della ILD o di reazioni avverse simil-ILD (es. polmonite) severe, pericolose per la vita o ad esito fatale in pazienti trattati con TAGRISSO. La maggior parte dei casi è migliorata o si è risolta in seguito all'interruzione del trattamento. I pazienti con un'anamnesi medica pregressa positiva per ILD, ILD indotta da farmaci, polmonite da radiazione che hanno richiesto un trattamento con steroidi o con evidenze di ILD clinicamente attiva sono stati esclusi dagli studi clinici (vedere paragrafo 4.8).
    ILD o reazioni avverse simil-ILD sono state riportate nel 3,8% dei 1 479 pazienti che hanno ricevuto TAGRISSO negli studi ADAURA, FLAURA e AURA. Nel setting localmente avanzato o metastatico sono stati segnalati cinque casi ad esito fatale. Nel setting adiuvante nessun caso ad esito fatale è stato segnalato. L'incidenza di ILD è stata di 11,3% nei pazienti di etnia giapponese, 1,6% nei pazienti di etnia asiatica e 2,5% nei pazienti non asiatici (vedere paragrafo 4.8).
    Deve essere effettuata un'attenta valutazione di tutti i pazienti con insorgenza acuta e/o inspiegabile peggioramento dei sintomi polmonari (dispnea, tosse, febbre) per escludere ILD. Il trattamento con questo medicinale deve essere interrotto durante le indagini su questi sintomi. Se è diagnosticata ILD, il trattamento con TAGRISSO deve essere interrotto e se necessario deve essere intrapreso un trattamento appropriato. La reintroduzione di TAGRISSO deve essere considerata solo dopo una attenta analisi del rischio e dei benefici per il paziente.
    Reazioni avverse cutanee gravi (Severe Cutaneous Adverse Reactions, SCARs)
    In associazione al trattamento con TAGRISSO, sono stati segnalati casi di sindrome di Stevens - Johnson (Stevens-Johnson syndrome - SJS) e necrolisi epidermica tossica (Toxic epidermal necrolysis – TEN) con categorie di frequenza rispettivamente rara e non nota. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati relativamente ai segni e ai sintomi della SJS e della TEN. Se compaiono segni e sintomi indicativi della SJS o della TEN, TAGRISSO deve essere sospeso. Se la SJS o la TEN sono diagnosticate, TAGRISSO deve essere interrotto immediatamente.
    Prolungamento dell'intervallo QTc
    In pazienti trattati con TAGRISSO si verifica il prolungamento dell'intervallo QTc. Il prolungamento dell'intervallo QTc può comportare un rischio maggiore di tachiaritmie ventricolari (es. torsione di punta) o morte improvvisa. Non sono stati riportati eventi aritmici nell'ambito degli studi ADAURA, FLAURA o AURA (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con alterazioni clinicamente rilevanti del ritmo e della conduzione, secondo quanto rilevato all'elettrocardiogramma a riposo (ECG) (es. intervallo QTc superiore a 470 msec), sono stati esclusi da questi studi (vedere paragrafo 4.8).
    Quando possibile, l'impiego di Osimertinib nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo deve essere evitato. Deve essere considerato un monitoraggio periodico con elettrocardiogrammi (ECG) e il controllo degli elettroliti nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, alterazioni elettrolitiche o nei pazienti che stanno assumendo medicinali che sono noti per prolungare l'intervallo QTc. Il trattamento deve essere sospeso nei pazienti che sviluppano un intervallo QTc superiore a 500 msec in almeno 2 ECG separati, finché l'intervallo QTc non è inferiore a 481 msec o fino al ritorno al valore basale se l'intervallo QTc è pari o superiore a 481 msec, poi si può riprendere il trattamento con TAGRISSO a una dose ridotta come descritto nella Tabella 1. Il trattamento con osimertinib deve essere definitivamente interrotto nei pazienti che manifestano un prolungamento dell'intervallo QTc in concomitanza a uno qualsiasi dei seguenti eventi: torsione di punta, tachicardia ventricolare polimorfa, segni/sintomi di aritmia grave.
    Modifiche nella contrattilità cardiaca
    Negli studi clinici, la frazione di eiezione ventricolare sinistra (left ventricular ejection fraction - LVEF) diminuisce in misura maggiore o uguale a 10 punti percentuali ed una riduzione a meno del 50% si è verificata nel 3,2% (40/1 233) dei pazienti trattati con TAGRISSO che avevano avuto una valutazione della LVEF al basale seguita da almeno un follow-up. Nei pazienti con fattori di rischio cardiaco ed in quelli con condizioni che possono influenzare la LVEF, deve essere considerato un monitoraggio cardiaco che includa una valutazione della LVEF al basale e durante il trattamento. Nei pazienti che sviluppano segni/sintomi cardiaci rilevanti durante il trattamento, deve essere preso in considerazione un monitoraggio cardiaco che includa la valutazione della LVEF. In uno studio adiuvante controllato verso placebo (ADAURA), l'1,6% (5/312) dei pazienti trattati con TAGRISSO e l'1,5% (5/331) dei pazienti trattati con placebo ha manifestato una riduzione della LVEF maggiore o uguale a 10 punti percentuali e una riduzione a meno del 50%.
    Cheratite
    La cheratite è stata riportata nello 0,7% (n=10) dei 1 479 pazienti trattati con TAGRISSO negli studi ADAURA, FLAURA e AURA. I pazienti che presentano segni e sintomi suggestivi di cheratite, in forma acuta o in peggioramento, quali: infiammazione degli occhi, lacrimazione, fotofobia, vista offuscata, dolore oculare e/o rossore oculare, devono essere prontamente riferiti ad uno specialista in oftalmologia (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).
    Anemia aplastica
    In associazione al trattamento con osimertinib sono stati segnalati rari casi di anemia aplastica, inclusi eventi fatali. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati relativamente a segni e sintomi dell'anemia aplastica inclusi, ma non limitati a, febbre persistente, lividura, sanguinamento, pallore, infezione e stanchezza. Se si sviluppano segni e sintomi indicativi di anemia aplastica, deve essere preso in considerazione un attento monitoraggio del paziente e la sospensione del trattamento o l'interruzione di osimertinib. Osimertinib deve essere interrotto nei pazienti con anemia aplastica confermata (vedere paragrafo 4.2).
    Età e peso corporeo
    I pazienti anziani (> 65 anni) o i pazienti con basso peso corporeo (< 50 kg) possono essere esposti ad un rischio aumentato di sviluppo di reazioni avverse di Grado 3 o più alto. È raccomandato un attento monitoraggio in questi pazienti (vedere paragrafo 4.8).
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Tagrisso
    Interazioni farmacocinetiche
    Induttori potenti di CYP3A4 possono diminuire l'esposizione di osimertinib. Osimertinib può aumentare l'esposizione di substrati della proteina di resistenza del carcinoma mammario (breast cancer resistant protein - BCRP) e della glicoproteina P (P-gp).
    Principi attivi che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di osimertinib
    Studi in vitro hanno dimostrato che il metabolismo di Fase I di osimertinib avviene prevalentemente attraverso CYP3A4 e CYP3A5. In uno studio clinico di farmacocinetica condotto in pazienti, la co-somministrazione con 200 mg di itraconazolo due volte al giorno (un potente inibitore di CYP3A4), non ha prodotto alcun effetto clinicamente significativo sull'esposizione di osimertinib (area sotto la curva (area under the curve - AUC) aumentata del 24% e Cmax diminuita del 20%). Pertanto, gli inibitori di CYP3A4 probabilmente non influiscono sull'esposizione di osimertinib. Non sono stati identificati ulteriori enzimi catalizzatori.
    Principi attivi che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di osimertinib
    In uno studio clinico di farmacocinetica condotto in pazienti, l'AUC di osimertinib allo stato stazionario è stata ridotta del 78% in caso di co-somministrazione di rifampicina (600 mg al giorno per 21 giorni). Analogamente, l'esposizione al metabolita, AZ5104 ha ridotto del 82% l'AUC e del 78% la Cmax. Si raccomanda di evitare l'uso concomitante di induttori forti di CYP3A (es. fenitoina, rifampicina, carbamazepina) e TAGRISSO. Induttori moderati del CYP3A4 (es.bosentan, efavirenz, etravirina, modafinil) possono inoltre diminuire l'esposizione a osimertinib e devono essere usati con cautela, o evitati quando possibile. Non ci sono dati clinici disponibili per raccomandare aggiustamenti della dose di TAGRISSO. L'uso concomitante dell'erba di san Giovanni è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    Effetto di principi attivi che riducono l'acido gastrico su osimertinib
    In uno studio clinico di farmacocinetica, la co-somministrazione di omeprazolo non ha causato alterazioni clinicamente rilevanti delle esposizioni di osimertinib. Gli agenti modificanti il pH gastrico possono essere somministrati in concomitanza con TAGRISSO senza alcuna restrizione.
    Principi attivi le cui concentrazioni plasmatiche possono essere alterate da TAGRISSO
    Sulla base di studi in vitro, osimertinib è un inibitore competitivo delle proteine di trasporto BCRP.
    In uno studio clinico di farmacocinetica, la co-somministrazione di TAGRISSO e rosuvastatina (substrato sensibile di BCRP) ha aumentato l'AUC e la Cmax di rosuvastatina del 35% e del 72%, rispettivamente. I pazienti in trattamento con medicinali concomitanti la cui eliminazione dipende da BCRP e con un indice terapeutico stretto devono essere monitorati attentamente per rilevare la comparsa di eventuali segni di variazione della tollerabilità a seguito dell'incrementata esposizione del medicinale concomitante, durante il trattamento con TAGRISSO (vedere paragrafo 5.2).
    In uno studio clinico di farmacocinetica, la co-somministrazione di TAGRISSO e simvastatina (substrato sensibile di CYP3A4) ha diminuito l'AUC e la Cmax di simvastatina del 9% e del 23%, rispettivamente. Queste variazioni sono esigue e non hanno probabilmente alcuna rilevanza clinica. Interazioni farmacocinetiche cliniche con substrati di CYP3A4 sono improbabili. Un rischio di diminuita esposizione ai contraccettivi ormonali non può essere escluso.
    In uno studio clinico di interazione del Recettore X del Pregnano (Pregnane X Receptor - PXR), la co-somministrazione di TAGRISSO con fexofenadina (substrato P-gp) ha aumentato l'AUC e la Cmax di fexofenadina del 56% (IC al 90% 35-79) e 76% (IC al 90% 49-108) dopo una dose singola e rispettivamente del 27% (IC al 90% 11-46) e 25% (IC al 90% 6-48) allo stato stazionario. I pazienti in trattamento con medicinali concomitanti la cui eliminazione dipende da P-gp e con un indice terapeutico stretto (es. digossina, dabigatran, aliskiren) devono essere monitorati attentamente per rilevare la comparsa di eventuali segni di variazione della tollerabilità a seguito dell'incrementata esposizione del medicinale concomitante, durante il trattamento con TAGRISSO (vedere paragrafo 5.2).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Tagrisso" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Avalox - Compresse Rivestite”, “Avalox - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Fenitoina Hikma”, “Fenobarbitale Sodico Salf”, “Firacrono”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Luminale - Compressa”, “Luminale - Soluzione (uso Interno)”, “Moxidrop”, “Moxifloxacina Aurobindo”, “Moxifloxacina Krka”, “Moxifloxacina Pensa”, “Moxifloxacina Teva”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Oxa”, “Quimox”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Stadmycin”, “Tegretol”, “Vigamox”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne
    Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di prevenire la gravidanza durante il trattamento con TAGRISSO. I pazienti devono essere avvertiti di usare un metodo contraccettivo efficace per i seguenti periodi successivi al completamento della terapia con questo medicinale: almeno 2 mesi per le donne e 4 mesi per gli uomini. Non può essere escluso un rischio di diminuita esposizione ai contraccettivi ormonali.
    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di Osimertinib in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (embrioletalità, crescita ridotta dei feti e decesso neonatale, vedere paragrafo 5.3). Sulla base del suo meccanismo d'azione e dei dati preclinici, si ritiene che osimertinib possa causare danni al feto quando somministrato durante la gravidanza. TAGRISSO non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con osimertinib.
    Allattamento
    Non è noto se osimertinib/metaboliti siano escreti nel latte materno. Esistono informazioni insufficienti sull'escrezione di osimertinib/metaboliti nel latte di animali. Tuttavia, osimertinib e i suoi metaboliti sono stati rilevati nei cuccioli lattanti e si è verificata una scarsa crescita del cucciolo e una riduzione della sopravvivenza del cucciolo (vedere paragrafo 5.3). Un rischio per i lattanti non può essere escluso. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con TAGRISSO.
    Fertilità
    Non esistono dati riguardanti l'effetto di TAGRISSO sulla fertilità nell'uomo. I risultati degli studi condotti su animali hanno dimostrato che osimertinib ha effetti sugli organi riproduttivi maschili e femminili, e può compromettere la fertilità (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    TAGRISSO non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Tagrisso
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Studi in pazienti con NSCLC positivo per la mutazione di EGFR
    I dati sotto descritti riflettono l'esposizione a TAGRISSO in 1 479 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule positivo per la mutazione di EGFR. Questi pazienti hanno ricevuto TAGRISSO alla dose di 80 mg al giorno in tre studi randomizzati di Fase 3 (ADAURA, adiuvante; FLAURA, prima linea e AURA3, solo seconda linea) due studi a braccio singolo (AURAex e AURA2, seconda linea o successiva) e uno studio di Fase 1 (AURA1, prima linea o successiva) (vedere paragrafo 5.1). Nella maggior parte dei casi, le reazioni avverse erano di grado 1 o 2, in termini di severità. Le reazioni avverse da farmaco (adverse drug reactions - ADRs) segnalate più comunemente sono state diarrea (47%), eruzione cutanea (45%), paronichia (33%), cute secca (32%) e stomatite (24%). Le percentuali delle reazioni avverse di grado 3 e 4, osservate negli studi, erano pari al 10% e allo 0,1%, rispettivamente. Nei pazienti trattati con TAGRISSO 80 mg una volta al giorno, sono state effettuate riduzioni della dose in seguito alla comparsa di reazioni avverse nel 3,4% dei pazienti. Il tasso di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stato pari al 4,8%.
    I pazienti con una storia medica di ILD, ILD farmaco-indotta, polmonite da radiazione che richiedeva trattamento con steroidi o qualsiasi evidenza di ILD clinicamente attiva, sono stati esclusi dagli studi clinici. Pazienti con anomalie clinicamente rilevanti nel ritmo e conduzione, come misurato tramite elettrocardiogramma a riposo (ECG) (per es. intervallo QTc superiore a 470 msec) sono stati esclusi da questi studi. I pazienti sono stati valutati per LVEF allo screening e successivamente ogni 12 settimane.
    Tabella delle reazioni avverse
    Le reazioni avverse sono state assegnate per le categorie di frequenza nella Tabella 2 dove possibile in base all'incidenza di segnalazioni di eventi avversi comparabili in un set di dati aggregato dei 1 479 pazienti con NSCLC, positivi per la mutazione del EGFR, che hanno ricevuto TAGRISSO alla dose di 80 mg al giorno negli studi ADAURA, FLAURA, AURA3, AURAex, AURA 2 e AURA1.
    Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (system organ class - SOC) secondo MedDRA. All'interno di ogni classe di sistemi e organi, le reazioni avverse da farmaco sono classificate in base alla frequenza, con le reazioni più frequenti indicate per prime. All'interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse da farmaco sono riportate in ordine di gravità decrescente. Inoltre, la categoria corrispondente della frequenza per ogni reazione avversa è basata sulla convenzione CIOMS III ed è definita nel modo seguente: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 2. Reazioni avverse riportate negli studi ADAURA, FLAURA e AURA a
    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
    Termine MedDRA
    Descrittore di CIOMS/frequenza generale (tutti i gradi CTCAE)b
    Frequenza di grado CTCAE 3 o maggioreb
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia aplastica
    Raro (0,07%)
    0,07%
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Appetito ridotto
    Molto comune (19%)
    1,1%
    Patologie dell'occhio
    Cheratitec
    Non comune (0,7%)
    0,1%
    Patologie cardiache
    Insufficienza cardiaca
    Non comune (0,3%)
    0,1%
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Epistassi
    Comune (5%)
    0
    Malattia polmonare interstizialed
    Comune (3,8%)e
    1,1%
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea
    Molto comune (47%)
    1,4%
    Stomatitef
    Molto comune (24%)
    0,5%
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutaneag
    Molto comune (45%)
    0,7%
    Paronichiah
    Molto comune (33%)
    0,4%
    Cute seccai
    Molto comune (32%)
    0,1%
    Pruritoj
    Molto comune (17%)
    0,1%
    Alopecia
    Comune (4,6%)
    0
    Orticaria
    Comune (1,9%)
    0,1%
    Eritrodisestesia palmo-plantare
    Comune (1,7%)
    0
    Iperpigmentazione cutaneak
    Non comune (0,8%)
    0
    Eritema multiforme1
    Non comune (0,3%)
    0
    Vasculite cutaneam
    Non comune (0,3%)
    0
    Necrolisi epidermica tossican
    Non noto
     
    Sindrome di Stevens – Johnsono
    Raro (0,02%)
     
    Esami diagnostici (Dati basati su risultati di test presentati come variazioni dei gradi CTCAE)
    Prolungamento dell'intervallo QTcp
    Non comune (0,8%)
     
    Creatinfosfochinasi ematica aumentata
    Comune (1,6%)
    0,3%
    Frazione di eiezione ventricolare sinistra ridottaq,r
    Comune (3,2%)
     
    Conta dei leucociti diminuitaq
    Molto comune (65%)
    1,2%
    Conta dei linfociti diminuitaq
    Molto comune (62%)
    6%
    Conta delle piastrine diminuitaq
    Molto comune (53%)
    1,2%
    Conta dei neutrofili diminuitaq
    Molto comune (33%)
    3,2%
    Creatinina ematica aumentataq
    Comune (9%)
    0
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Miosite
    Raro (0,07%)
     
    a I dati sono aggregati dagli studi ADAURA, FLAURA e AURA (AURA3, AURAex, AURA2 e AURA1); sono riportati soltanto gli eventi osservati nei pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di TAGRISSO come trattamento randomizzato.
    b National Cancer Institute Common Terminology Criteria for Adverse Events, versione 4.0.
    c Include: difetto epiteliale della cornea, erosione della cornea, cheratite, cheratite puntata.
    d Include: malattia polmonare interstiziale (1,8%), polmonite (1,9%), polmonite in via di organizzazione (0,07%).
    e Sono stati segnalati 5 eventi CTCAE di grado 5 (ad esito fatale).
    f Include: ulcerazione della bocca, stomatite.
    g Include: acne, dermatite, dermatite acneiforme, eruzione da farmaco, eritema, follicolite, pustole, eruzione cutanea, eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutanea follicolare, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculopapulare, eruzione cutanea papulare, eruzione cutanea pustolosa, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione cutanea vescicolare, erosione cutanea.
    h Include: alterazioni del letto ungueale, infezione del letto ungueale, infiammazione del letto ungueale, cambiamento di colore delle unghie, alterazione ungueale, distrofia ungueale, infezione delle unghie, pigmentazione ungueale, striature ungueali, tossicità ungueale, onicalgia, onicoclasia, onicolisi, onicomadesi, onicomalacia, paronichia.
    i Include: cute secca, eczema, fissure cutanee, xeroderma, xerosi.
    j Include: prurito della palpebra, prurito, prurito generalizzato.
    k Casi di erythema dyschromicum perstans sono stati segnalati nella fase successiva all'immissione in commercio.
    Cinque dei 1 479 pazienti reclutati negli studi ADAURA, AURA e FLAURA hanno riportato eritema multiforme. Sono state ricevute anche segnalazioni di eritema multiforme successive all'immissione in commercio che includono 7 segnalazioni da uno studio di sorveglianza successivo all'immissione in commercio (N=3 578).
    m Frequenza stimata. Il limite superiore dell'IC al 95% per la stima puntuale è 3/1 142 (0,3%).
    n Segnalata durante l'uso successivo all'immissione in commercio.
    o È stato segnalato un evento in uno studio successivo all'immissione in commercio e la frequenza è stata ricavata dagli studi ADAURA, FLAURA, AURA e dallo studio successivo all'immissione in commercio (N=5 057).
    p Rappresenta l'incidenza dei pazienti che hanno avuto un prolungamento dell'intervallo QTcF > 500 msec.
    q Rappresenta l'incidenza dei risultati degli esami di laboratorio, non di eventi avversi segnalati.
    r Rappresenta riduzioni maggiori o uguali a 10 punti percentuali e una riduzione a meno del 50%.
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Malattia polmonare interstiziale (ILD)
    Negli studi ADAURA, FLAURA e AURA, l'incidenza di ILD era pari all'11% nei pazienti di etnia giapponese, all'1,6% nei pazienti di etnia asiatica non giapponese e al 2,5% nei pazienti non asiatici. Il tempo mediano all'insorgenza di ILD o reazioni avverse simil-ILD è stato pari a 84 giorni (vedere paragrafo 4.4).
    Prolungamento dell'intervallo QTc
    Dei 1 479 pazienti reclutati negli studi ADAURA, FLAURA e AURA trattati con TAGRISSO 80 mg, lo 0,8% dei pazienti (n=12) ha evidenziato un QTc superiore a 500 msec e il 3,1% dei pazienti (n=46) ha presentato un aumento del QTc rispetto al basale superiore a 60 msec. Un'analisi farmacocinetica/farmacodinamica di TAGRISSO ha consentito di predire un aumento concentrazione-dipendente del prolungamento dell'intervallo QTc. Non sono state riportate aritmie correlate al QTc negli studi ADAURA, FLAURA o AURA (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    Disturbi gastrointestinali
    Negli studi ADAURA, FLAURA e AURA, la diarrea è stata riportata nel 47% dei pazienti, di cui nel 38% gli eventi erano di grado 1, nel 7,9% di grado 2 e nell'1,4% di grado 3; non sono stati riportati eventi di grado 4 o 5. La riduzione della dose è stata necessaria nello 0,3% dei pazienti e l'interruzione della dose nel 2%. Quattro eventi (0,3%) hanno portato all'interruzione del trattamento. Negli studi ADAURA, FLAURA e AURA3 il tempo mediano all'insorgenza è stato di 22 giorni, 19 giorni e 22 giorni rispettivamente, e la durata mediana degli eventi di grado 2 è stata di 11 giorni, 19 giorni e 6 giorni rispettivamente.
    Eventi ematologici
    Nei pazienti trattati con TAGRISSO sono state osservate, negli esami di laboratorio, diminuzioni precoci delle conte mediane dei leucociti, linfociti, neutrofili e piastrine che si sono stabilizzate nel corso del tempo e successivamente rimaste al di sopra del limite inferiore dell'intervallo di normalità. Sono stati riportati eventi avversi di leucopenia, linfopenia, neutropenia e trombocitopenia, la maggior parte dei quali sono stati di entità lieve o moderata e non hanno causato interruzioni della dose. In associazione al trattamento con Osimertinib sono stati segnalati rari casi di anemia aplastica, inclusi eventi fatali. Osimertinib deve essere interrotto nei pazienti con anemia aplastica confermata (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Anziani
    Negli studi ADAURA, FLAURA e AURA3 (N=1.479), il 43% dei pazienti aveva un'età pari o superiore a 65 anni, e il 12% aveva un'età pari o superiore a 75 anni. Rispetto ai soggetti più giovani (< 65 anni), un maggior numero di soggetti di età ≥ 65 anni ha riportato reazioni avverse che hanno richiesto modifiche della dose dello studio (interruzioni o riduzioni) (16% versus 9%). I tipi di eventi avversi riportati sono risultati simili a prescindere dall'età. I pazienti più anziani hanno riportato un maggior numero di reazioni avverse di grado 3 o superiore rispetto ai pazienti più giovani (13% versus 8%). Non sono state riscontrate differenze complessive in termini di efficacia tra questi soggetti e quelli più giovani. Un quadro simile nei risultati di sicurezza ed efficacia è stato osservato nell'analisi degli studi AURA di Fase 2.
    Basso peso corporeo
    I pazienti in trattamento con TAGRISSO 80 mg con basso peso corporeo (< 50 kg) hanno riportato più alte frequenze di eventi avversi di grado ≥ 3 (46% versus 31%) e prolungamento del QTc (12% versus 5%) rispetto ai pazienti con peso corporeo più alto (≥ 50 kg).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Tagrisso
    Negli studi clinici di TAGRISSO, un numero limitato di pazienti è stato trattato con dosi giornaliere fino a 240 mg senza registrare casi di tossicità dose-limitante. In questi studi, i pazienti trattati con dosi giornaliere di TAGRISSO pari a 160 mg e 240 mg hanno evidenziato un aumento della frequenza e della severità di alcuni eventi avversi tipici dei TKI dell'EGFR (principalmente diarrea ed eruzione cutanea), in confronto a quanto osservato con la dose di 80 mg. Esiste un'esperienza limitata in relazione ai sovradosaggi accidentali nell'uomo. Tutti i casi rappresentavano incidenti isolati di pazienti che hanno assunto una dose giornaliera supplementare di TAGRISSO per errore, senza manifestare conseguenze cliniche.
    Non esiste alcun trattamento specifico in caso di sovradosaggio con TAGRISSO. In caso di sospetto sovradosaggio, TAGRISSO deve essere sospeso e deve essere iniziato un trattamento sintomatico.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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