Sulidamor

    Ultimo aggiornamento: 24/07/2023

    Cos'è Sulidamor?

    Sulidamor è un farmaco a base del principio attivo Nimesulide, appartenente alla categoria degli Analgesici FANS e nello specifico Altri farmaci antinfiammatori e antireumatici, non steroidei. E' commercializzato in Italia dall'azienda Farmaceutici Damor S.p.A. (Unipersonale).

    Sulidamor può essere prescritto con Ricetta RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta.


    Confezioni

    Sulidamor 100 mg polvere per sospensione orale 30 bustine

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Farmaceutici Damor S.p.A. (Unipersonale)
    Ricetta: RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta
    Classe: A
    Principio attivo: Nimesulide
    Gruppo terapeutico: Analgesici FANS
    ATC: M01AX17 - Nimesulide
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Sulidamor? A cosa serve?
    Trattamento del dolore acuto (vedere 4.2).
    Dismenorrea primaria.
    SULIDAMOR va prescritto esclusivamente come trattamento di seconda linea.
    La decisione di prescrivere Nimesulide deve essere basata su una valutazione dei rischi individuali complessivi del paziente (vedere 4.3 e 4.4).

    Posologia

    Come usare Sulidamor: Posologia
    Per ridurre gli effetti indesiderati deve essere utilizzata la dose minima efficace per il minor tempo possibile. La durata massima di un trattamento con Nimesulide è 15 giorni.
    SULIDAMOR deve essere usato per il minor tempo possibile in base alle esigenze cliniche e comunque per non oltre 15 giorni.
    Adulti:
    Polvere per sospensione orale: 100 mg due volte al giorno dopo i pasti.
    Anziani: nei pazienti anziani non occorre ridurre la dose giornaliera (vedere paragrafo 5.2).
    Bambini (<12 anni): SULIDAMOR è controindicato in questi pazienti (vedere anche paragrafo 4.3).
    Adolescenti (da 12 a 18 anni): sulla base del profilo cinetico negli adulti e delle caratteristiche farmacodinamiche di nimesulide, non è necessario modificare la dose in questi pazienti.
    Insufficienza renale: sulla base della farmacocinetica, non è necessario modificare la dose nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-80 ml/min), SULIDAMOR è invece controindicato in caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
    Insufficienza epatica: l'uso di SULIDAMOR è controindicato in pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Sulidamor
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Precedenti reazioni di ipersensibilità (per esempio, broncospasmo, rinite, orticaria) in risposta all'acido acetilsalicilico o ad altri farmaci anti-infiammatori non steroidei.
    Precedenti reazioni epatotossiche alla Nimesulide.
    Esposizione concomitante ad altre sostanze potenzialmente epatotossiche.
    Alcolismo, dipendenza da droghe.
    Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
    Emorragie cerebrovascolari, altre emorragie o patologie emorragiche in corso.
    Disturbi gravi della coagulazione.
    Scompenso cardiaco grave.
    Insufficienza renale grave.
    Insufficienza epatica.
    Pazienti con febbre e/o sintomi influenzali.
    Bambini al di sotto dei 12 anni.
    Terzo trimestre di gravidanza e allattamento (vedere paragrafi 4.6 e 5.3).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Sulidamor
    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose minima efficace per il minor tempo possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2) e comunque per non oltre 15 giorni
    Sospendere il trattamento se non si osservano benefici.
    In rari casi è stata riportata un'associazione tra SULIDAMOR e reazioni epatiche gravi, inclusi alcuni rarissimi casi di decesso (vedere anche paragrafo 4.8). I pazienti che accusano sintomi compatibili con lesioni epatiche durante il trattamento con SULIDAMOR (per esempio, anoressia, nausea, vomito, dolori addominali, spossatezza, urine scure) o i pazienti che presentano nel corso del trattamento test anormali di funzionalità epatica devono sospendere il trattamento. Questi pazienti non devono più utilizzare Nimesulide. Lesioni epatiche, reversibili nella maggior parte dei casi, sono state riportate dopo esposizione breve al farmaco.
    L'uso di SULIDAMOR deve essere evitato in concomitanza di FANS inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Inoltre durante la terapia con SULIDAMOR, occorre avvertire i pazienti di non assumere altri analgesici. L'uso contemporaneo di diversi FANS non è raccomandato.
    Pazienti che assumono nimesulide e sviluppano febbre e/o sintomi influenzali devono interrompere il trattamento.
    Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione che possono essere fatali.
    Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per i pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e 4.5).
    Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).
    Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come Warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina (vedere paragrafo 4.5).
    Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono SULIDAMOR il trattamento deve essere sospeso.
    I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere 4.8).
    Nei pazienti con insufficienza renale o cardiaca, occorre cautela perché l'uso di SULIDAMOR può danneggiare la funzionalità renale. In tal caso, sospendere il trattamento (vedere anche paragrafo 4.5).
    Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché, in associazione alla terapia con FANS, sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Non ci sono sufficienti dati per escludere tale rischio con SULIDAMOR.
    I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con nimesulide soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (per es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).
    I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli eventi avversi dei FANS, incluse emorragie e perforazioni gastrointestinali, insufficienza renale, cardiaca o epatica. È quindi consigliabile un costante monitoraggio clinico.
    Poiché nimesulide può interferire con la funzionalità piastrinica, va usata con cautela nei pazienti con diatesi emorragica (vedere anche paragrafo 4.3). SULIDAMOR non rappresenta tuttavia un sostituto dell'acido acetilsalicilico nella profilassi cardiovascolare.
    Reazioni cutanee
    Casi di eruzione fissa da farmaci (fixed drug eruption, FDE) sono stati segnalati con nimesulide.
    Il trattamento con nimesulide non deve essere ripreso in pazienti con anamnesi positiva per FDE correlata a nimesulide (vedere paragrafo 4.8).
    Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. SULIDAMOR deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesione della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
    L'uso di SULIDAMOR può ridurre la fertilità e non è consigliato in donne che cercano una gravidanza. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che vengono sottoposte ad accertamenti per infertilità, si deve considerare la sospensione del trattamento con SULIDAMOR (vedere paragrafo 4.6).
    SULIDAMOR polvere per sospensione orale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    SULIDAMOR polvere per sospensione orale contiene saccarosio, I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Sulidamor
    Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4).
    I pazienti che ricevono warfarin, agenti anticoagulanti simili o acido acetilsalicilico presentano un maggior rischio di complicanze emorragiche se trattati con SULIDAMOR. L'associazione è pertanto sconsigliata (vedere anche paragrafo 4.4) ed è controindicata in pazienti con patologie gravi della coagulazione (vedere anche paragrafo 4.3). Se non si può evitare l'associazione, monitorare costantemente l'attività anticoagulante.
    Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4)
    Diuretici, inibitori (ACE) o antagonisti (AIIA) dei recettori dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e dei farmaci antipertensivi. Il rischio di aggravata deteriorazione della funzione renale, inclusa la possibilità d'insufficienza renale acuta, che generalmente è reversibile, può aumentare in alcuni pazienti con funzionalità renale ridotta (per es. pazienti disidratati o anziani con funzione renale compromessa) quando gli ACE-inibitori o gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II vengono associati ai FANS.
    Pertanto la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l'inizio del trattamento e successivamente su base periodica.
    Interazioni farmacodinamiche/farmacocinetiche con i diuretici
    Nei soggetti sani, nimesulide riduce transitoriamente l'effetto di furosemide sull'escrezione di sodio e, in misura minore, sull'escrezione di potassio e riduce la risposta diuretica.
    La somministrazione concomitante di furosemide e nimesulide comporta una riduzione (di circa il 20%) dell'AUC e dell'escrezione totale di furosemide, senza comprometterne la clearance renale.
    L'uso concomitante di furosemide e di SULIDAMOR richiede cautela in pazienti con patologie renali o cardiache, come descritto al paragrafo 4.4.
    Interazioni farmacocinetiche con altri farmaci
    È stato riportato che i farmaci anti-infiammatori non steroidei riducono la clearance del litio e questo comporta livelli plasmatici elevati e tossicità da litio. Se si prescrive SULIDAMOR a un paziente in terapia con litio, occorre monitorare costantemente i livelli di litio.
    Sono anche state studiate in vivo potenziali interazioni farmacocinetiche con glibenclamide, teofillina, warfarin, digossina, cimetidina e un preparato antiacido (una combinazione di idrossido di alluminio e magnesio). Non sono state osservate interazioni clinicamente significative.
    Nimesulide inibisce il CYP2C9. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che sono metabolizzati da questo enzima possono aumentare se si somministrano in concomitanza con SULIDAMOR.
    Occorre cautela se nimesulide viene assunta meno di 24 ore prima o dopo il trattamento con metotressato perché i livelli sierici di metotressato possono aumentare causando una maggiore tossicità del farmaco.
    Dato il loro effetto sulle prostaglandine renali, gli inibitori delle sintetasi delle prostaglandine come nimesulide possono aumentare la nefrotossicità delle ciclosporine.
    Effetti di altri farmaci su nimesulide
    Studi in vitro hanno dimostrato che tolbutamide, acido salicilico e acido valproico spostano la nimesulide dai siti di legame con le proteine plasmatiche. Nonostante un possibile effetto sui livelli plasmatici di nimesulide, queste interazioni non sono risultate clinicamente significative.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Sulidamor" insieme ad altri farmaci come “Acido Acetilsalicilico Aurobindo”, “Acido Acetilsalicilico DOC Generici”, “Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico Coop”, “Acido Acetilsalicilico EG”, “Acido Acetilsalicilico Krka - Compressa Gastroresistente”, “Acido Acetilsalicilico LFM”, “Acido Acetilsalicilico Mylan”, “Acido Acetilsalicilico Sandoz”, “Acido Acetilsalicilico Tecnigen”, “Acido Acetilsalicilico Teva Italia”, “Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia”, “Algopirina”, “Alkaeffer”, “Antireumina”, “Asadrox”, “Ascriptin”, “Aspirinaact”, “Aspirinaact Dolore E Infiammazione”, “Aspirina C”, “Aspirina - Compressa”, “Aspirina Dolore E Infiammazione”, “Aspirina Efferv. + Vitamina C - Granulato”, “Aspirina - Granulato”, “Aspirina Influenza Naso Chiuso”, “Aspirina Rapida”, “Aspirinetta”, “Cardioaspirin”, “Cardioral”, “Carin”, “Coumadin”, “Duoplavin”, “Euspiflu”, “Frobeflu”, “Neonisidina C”, “Neonisidina”, “Rosuasa”, “Sintrom”, “Vivin C”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    L'uso di SULIDAMOR è controindicato nell'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Come per gli altri FANS, l'uso di SULIDAMOR non è consigliato nelle donne che cercano una gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
    L'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e /o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1.5%, È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, incluse quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
    Inoltre, studi su conigli hanno dimostrato una tossicità riproduttiva atipica (vedere paragrafo 5.3) e non sono disponibili dati esaurienti sull'uso di SULIDAMOR nelle donne in gravidanza.
    Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'uso di SULIDAMOR può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Ciò può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento.
    Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali risolti dopo la sospensione del trattamento.
    Pertanto, SULIDAMOR non deve essere somministrato durante il primo e secondo trimestre di gravidanza se non in casi strettamente necessari.
    Se SULIDAMOR 100 mg bustine è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo o secondo trimestre di gravidanza, deve essere usata la dose più bassa possibile per il tempo più breve possibile.
    In seguito all'esposizione a SULIDAMOR per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbero essere presi in considerazione il monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e per la costrizione del dotto arterioso. SULIDAMOR deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
     

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

    • tossicità cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
    • disfunzione renale (vedere sopra);
    e la madre e il neonato, alla fine della gravidanza a:
    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ad effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
    • inibizione delle contrazioni uterine comportando un ritardo o prolungamento del travaglio.
    Conseguentemente SULIDAMOR è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
    Non è noto se SULIDAMOR viene secreto nel latte umano. SULIDAMOR è controindicato nelle donne che allattano (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sugli effetti di SULIDAMOR sulla capacità di guidare o usare macchinari. Tuttavia, i pazienti che soffrono di capogiri, vertigini o sonnolenza dopo aver assunto SULIDAMOR dovrebbero astenersi dal guidare o usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Sulidamor
    Il seguente elenco di effetti indesiderati si basa sui risultati di sperimentazioni cliniche controllate* (su circa 7.800 pazienti) e sui dati di farmacovigilanza. I casi riportati classificati come molto comuni (>1/10); comuni (>1/100, <1/10), non comuni (>1/1.000, <1/100); rari (>1/10.000, <1/1.000); molto rari (<1/10.000), inclusi i casi isolati.
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Rari
    Anemia*
    Eosinofilia *
    Molto rari
    Trombocitopenia
    Pancitopenia
    Porpora
    Disturbi del sistema immunitario
    Rari
    Ipersensibilità*
    Molto rari
    Anafilassi
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Rari
    Iperkaliemia*
    Disturbi psichiatrici
    Rari
    Ansia*
    Nervosismo*
    Incubi*
    Patologie del sistema nervoso
    Non comuni
    Vertigini*
    Molto rari
    Mal di testa
    Sonnolenza
    Encefalopatia (sindrome di Reye)
    Patologie dell'occhio
    Rari
    Visione sfuocata *
    Molto rari
    Disturbi visivi
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Molto rari
    Vertigini
    Patologie cardiache
    Rari
    Tachicardia*
    Patologie vascolari
    Non comuni
    Ipertensione*
    Rari
    Emorragia*
    Fluttuazioni della pressione arteriosa*
    Vampate di calore *
    Patologie dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino.
    Non comuni
    Dispnea*
    Molto rari
    Asma Broncospasmo
    Patologie gastrointestinali
    Comuni
    Diarrea*
    Nausea*
    Vomito*
     
    Non comuni
    Stipsi*
    Flatulenza*
    Gastrite*
    Sanguinamento gastrointestinale
    Ulcera e perforazione duodenale
    Ulcera e perforazione gastrica
    Molto rari
    Dolori addominali
    Dispepsia
    Stomatite
    Melena
    Emorragie gastrointestinali
    Ulcera e perforazione duodenale
    Ulcera e perforazione gastrica
    Patologie epatobiliare
    Comuni
    Aumento dei livelli degli enzimi epatici
    Molto rari
    Epatite
    Epatite fulminante (inclusi casi letali) Ittero
    Colestasi
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comuni
    Prurito*
    Eruzioni*
    Aumento della sudorazione*
    Rari
    Eritema*
    Dermatite*
    Non nota
    Eruzione fissa da farmaci (vedere paragrafo 4.4)
    Molto rari
    Orticaria
    Edema angioneurotico
    Edema del viso
    Eritema multiforme
    Sindrome di Stevens Johnson
    Necrolisi epidermica tossica
    Patologie renali e urinarie
    Rari
    Disuria*
    Ematuria*
    Ritenzione urinaria*
    Molto rari
    Insufficienza renale
    Oliguria
    Nefrite interstiziale
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comuni
    Edema*
    Rari
    Malessere*
    Astenia*
    Molto rari
    Ipotermia
    Esami diagnostici
    Comuni
    Aumento degli enzimi epatici*
    * dati di frequenza ricavati dalle sperimentazioni cliniche
    Gastrointestinali: le reazioni avverse più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione di SULIDAMOR sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. In associazione al trattamento con i FANS sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:
    edema, ipertensione e insufficienza cardiaca; reazione bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente).
    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). (vedere paragrafo 4.4)
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
    Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Sulidamor
    I sintomi associati a sovradosaggio acuto di FANS si limitano di solito a sonnolenza, torpore, nausea, vomito e dolori epigastrici, generalmente reversibili con terapia di supporto. Si possono manifestare emorragie gastrointestinali. Si possono manifestare anche, sia pur raramente, ipertensione, insufficienza renale acuta, insufficienza respiratoria e coma. Dopo ingestione di FANS a dosi terapeutiche sono state riportate reazioni di anafilassi, che si potrebbero manifestare anche dopo sovradosaggio.
    In caso di sovradosaggio da FANS i pazienti vanno gestiti con terapie sintomatiche e di supporto. Non esistono antidoti specifici. Non sono disponibili informazioni sull'eliminazione di Nimesulide tramite emodialisi: dato il suo grado elevato di legame alle proteine plasmatiche (fino al 97,5%), è improbabile che la dialisi risulti utile in caso di sovradosaggio. L'emesi e/o il carbone attivo (da 60 a 100 g negli adulti) e/o i catartici osmotici possono essere indicati, se somministrati entro 4 ore in pazienti con sintomi da sovradosaggio o che hanno assunto elevate dosi di nimesulide. La diuresi forzata, l'alcalinizzazione delle urine, l'emodialisi o l'emoperfusione possono non risultare utili a causa del legame elevato con le proteine. Occorre monitorare la funzionalità renale ed epatica.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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