Ecbirio

    Ultimo aggiornamento: 22/12/2022

    Cos'è Ecbirio?

    Ecbirio è un farmaco a base del principio attivo Bimatoprost + Timololo, appartenente alla categoria degli Antiglaucoma e nello specifico Sostanze betabloccanti. E' commercializzato in Italia dall'azienda SIFI S.p.A..

    Ecbirio può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Ecbirio 0,3 mg/ml + 5 mg/ml collirio soluzione, 1 flacone

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: SIFI S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Bimatoprost + Timololo
    Gruppo terapeutico: Antiglaucoma
    ATC: S01ED51 - Timololo, associazioni
    Forma farmaceutica: collirio


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    Indicazioni

    Perché si usa Ecbirio? A cosa serve?
    Riduzione della pressione intraoculare (PIO) in pazienti adulti con glaucoma ad angolo aperto o con ipertensione oculare, che non rispondono adeguatamente ai beta-bloccanti o agli analoghi delle prostaglandine per uso topico.

    Posologia

    Come usare Ecbirio: Posologia
    Posologia
    Posologia raccomandata negli adulti (inclusi gli anziani)
    La dose raccomandata è una goccia di Ecbirio nell'occhio o negli occhi interessati una volta al giorno, somministrata alla mattina o alla sera. Il collirio deve essere somministrato ogni giorno alla stessa ora.
    I dati di letteratura esistenti per bimatoprost/timololo (formulazione multidose) suggeriscono che la somministrazione serale possa avere una maggiore efficacia rispetto a quella mattutina, nella riduzione della PIO. Tuttavia, nella scelta della somministrazione mattutina o serale si deve tenere in considerazione la probabilità di compliance del paziente (vedere paragrafo 5.1).
    Se si dimentica una dose, il trattamento deve continuare con la dose successiva, come previsto. La dose non deve superare una goccia al giorno nell'occhio o negli occhi interessati.
    Compromissione renale ed epatica
    Ecbirio non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica o renale. Pertanto, si deve usare cautela nel trattamento di tali pazienti.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Ecbirio nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Solo per uso oftalmico.
    Praticando l'occlusione nasolacrimale o chiudendo le palpebre per 2 minuti, l'assorbimento sistemico è ridotto. Ciò può determinare una riduzione degli effetti sistemici indesiderati e un aumento dell'attività locale.
    Se si utilizza più di un medicinale oftalmico per uso topico, ciascuno di essi deve essere somministrato a distanza di almeno 5 minuti. Le pomate oftalmiche devono essere somministrate per ultime.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Ecbirio
    • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Malattia reattiva delle vie aeree, comprese asma bronchiale o anamnesi positiva per asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva grave.
    • Bradicardia sinusale, sindrome del seno malato, blocco seno-atriale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado, non controllati con pacemaker. Insufficienza cardiaca conclamata, shock cardiogeno.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Ecbirio
    Come per altri medicinali oftalmici per uso topico, i principi attivi (bimatoprost/timololo) contenuti in Ecbirio possono essere assorbiti a livello sistemico. Non è stato osservato un incremento dell'assorbimento sistemico dei singoli principi attivi con bimatoprost/timololo (formulazione multidose). A causa della componente beta-adrenergica, il timololo, possono verificarsi gli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari e di altra natura osservate con i beta-bloccanti sistemici. L'incidenza di reazioni avverse di tipo sistemico a seguito di somministrazione oculare topica è più bassa rispetto a quella con somministrazione sistemica. Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
    Patologie cardiache
    I pazienti con patologie cardiovascolari (ad es. coronaropatia, angina di Prinzmetal e insufficienza cardiaca) e sottoposti a terapia ipotensiva con beta-bloccanti devono essere valutati criticamente e deve essere presa in considerazione la terapia con altri principi attivi. I pazienti con patologie cardiovascolari devono essere monitorati per eventuali segni di peggioramento di tali patologie e di reazioni avverse.
    A causa dell'effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati solo con cautela nei pazienti con blocco cardiaco di primo grado.
    Patologie vascolari
    I pazienti con gravi disturbi/patologie della circolazione periferica (ad es. forme gravi di malattia di Raynaud o sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela.
    Patologie respiratorie
    Reazioni respiratorie, incluso il decesso dovuto a broncospasmo in pazienti asmatici, sono state segnalate in seguito alla somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici.
    Ecbirio deve essere usato con cautela nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) lieve/moderata e solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio.
    Patologie endocrine
    I medicinali bloccanti beta-adrenergici devono essere somministrati con cautela nei pazienti soggetti a ipoglicemia spontanea o nei pazienti con diabete instabile, poiché i beta-bloccanti possono mascherare i segni e i sintomi dell'ipoglicemia acuta.
    I beta-bloccanti possono mascherare anche i segni di ipertiroidismo.
    Patologie corneali
    I beta-bloccanti oftalmici possono indurre secchezza oculare. I pazienti con patologie corneali devono essere trattati con cautela.
    Altri agenti beta-bloccanti
    L'effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti noti del beta-blocco sistemico possono essere potenziati quando il timololo viene somministrato a pazienti già in trattamento con un beta-bloccante sistemico. La risposta di questi pazienti deve essere attentamente monitorata. L'uso di due agenti bloccanti beta-adrenergici topici non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
    Reazioni anafilattiche
    Durante il trattamento con beta-bloccanti, i pazienti con anamnesi di atopia o di gravi reazioni anafilattiche a svariati allergeni possono essere più reattivi al challenge ripetuto con tali allergeni e non rispondere alla dose abituale di adrenalina utilizzata per il trattamento delle reazioni anafilattiche.
    Distacco della coroide
    Il distacco della coroide è stato riportato con la somministrazione di terapia inibente la produzione di umore acqueo (ad es. timololo, acetazolamide) dopo procedure filtranti.
    Anestesia chirurgica
    Le preparazioni oftalmiche a base di beta-bloccanti possono bloccare gli effetti sistemici dei beta-agonisti, ad es. dell'adrenalina. L'anestesista deve essere informato se il paziente sta assumendo timololo.
    Alterazioni epatiche
    Nei pazienti con anamnesi di epatopatia lieve o di livelli anomali di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) e/o bilirubina al basale, il bimatoprost in collirio non ha causato reazioni avverse sulla funzionalità epatica nell'arco di 24 mesi. Non sono note reazioni avverse causate dal timololo per via oftalmica sulla funzionalità epatica.
    Alterazioni oculari
    Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati della possibilità di periorbitopatia associata ad analogo della prostaglandina (PAP) e aumento della pigmentazione iridea, poiché tali effetti sono stati osservati durante il trattamento con bimatoprost e con bimatoprost/timololo. Alcuni di questi cambiamenti possono essere permanenti e possono causare compromissione del campo visivo e differenze di aspetto tra i due occhi quando è solo un occhio ad essere sottoposto a trattamento (vedere paragrafo 4.8).
    Edema maculare, incluso edema maculare cistoide, è stato segnalato con bimatoprost/timololo (formulazione multidose). Pertanto, Ecbirio deve essere usato con cautela nei pazienti afachici, nei pazienti pseudofachici con lacerazione della capsula posteriore del cristallino o nei pazienti con fattori di rischio noti per l'edema maculare (ad es. intervento chirurgico intraoculare, occlusioni della vena retinica, malattia infiammatoria oculare e retinopatia diabetica).
    Ecbirio deve essere usato con cautela nei pazienti con infiammazione intraoculare attiva (ad es. uveite), poiché l'infiammazione può essere esacerbata.
    Cute
    Esiste la possibilità che si verifichi crescita di peli nelle aree in cui Ecbirio viene ripetutamente a contatto con la superficie cutanea. È perciò importante applicare Ecbirio secondo le istruzioni ed evitare che coli sulla guancia o su altre zone cutanee.
    Altre patologie
    Bimatoprost/timololo non è stato studiato in pazienti con patologie infiammatorie oculari, glaucoma neovascolare, infiammatorio, ad angolo chiuso, congenito o ad angolo stretto.
    Negli studi condotti con bimatoprost 0,3 mg/ml in pazienti affetti da glaucoma o ipertensione oculare, è stato dimostrato che una più frequente esposizione dell'occhio a più di 1 dose giornaliera di bimatoprost può abbassare l'effetto di riduzione della PIO. I pazienti che utilizzano Ecbirio con altri analoghi delle prostaglandine devono essere monitorati per eventuali variazioni della pressione intraoculare.
    I pazienti con anamnesi di ipersensibilità da contatto per l'argento non devono usare questo medicinale perché le gocce erogate possono contenere tracce di argento.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Ecbirio
    Non sono stati effettuati studi d'interazione specifici con l'associazione fissa di bimatoprost/timololo.
    Esiste la possibilità di effetti additivi, con conseguenti ipotensione e/o bradicardia marcata, quando la soluzione di beta-bloccanti oftalmici è somministrata in concomitanza con medicinali orali bloccanti dei canali del calcio, guanetidina, agenti bloccanti beta-adrenergici, parasimpaticomimetici, antiaritmici (incluso amiodarone) e glicosidi digitalici.
    Un potenziamento del beta-blocco sistemico (ad es. riduzione della frequenza cardiaca, depressione) è stato riportato durante il trattamento associato con inibitori del CYP2D6 (ad es. chinidina, fluoxetina, paroxetina) e timololo.
    Occasionalmente è stata riportata midriasi derivante dall'uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Ecbirio" insieme ad altri farmaci come “Almeida”, “Altiazem”, “Angizem”, “Biwind”, “Breva”, “Broncovaleas - Sciroppo”, “Broncovaleas - Soluzione”, “Broncovaleas - Sospensione”, “Butapral”, “Clenil Compositum 0,8 Mg + 1,6 mg”, “Clenil Compositum”, “Diladel”, “Diltiazem DOC Generici”, “Diltiazem EG”, “Diltiazem Mylan Generics”, “Diltiazem Ratiopharm”, “Diltiazem Sandoz”, “Dilzene”, “Inasal”, “Isoptin - Compressa A Rilascio Modificato, Compresse Rivestite”, “Isoptin - Soluzione (uso Interno)”, “Menyeles”, “Naos”, “Plenaer”, “Salbutamolo E Ipratropio Bromuro EG”, “Salbutamolo Sandoz”, “Sosaria”, “Tildiem”, “Ventolin - Soluzione”, “Ventolin - Sospensione”, “Verapamil DOC Generici”, “Verapamil EG”, “Verapamil Hexal”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non vi sono dati adeguati relativi all'uso dell'associazione fissa di bimatoprost/timololo in donne in gravidanza. Ecbirio non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità. Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
    Bimatoprost
    Non sono disponibili dati clinici adeguati relativi a gravidanze esposte al farmaco. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva a dosi elevate tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3).
    Timololo
    Gli studi epidemiologici non hanno rivelato effetti di malformazione, ma hanno evidenziato un rischio di rallentamento della crescita intrauterina quando i beta-bloccanti sono somministrati per via orale. Inoltre, segni e sintomi di beta-blocco (ad es. bradicardia, ipotensione, sofferenza respiratoria e ipoglicemia) sono stati osservati nel neonato quando i beta-bloccanti sono stati somministrati fino al parto. Se si somministra bimatoprost/timololo fino al parto, il neonato deve essere attentamente monitorato durante i primi giorni di vita. Gli studi sugli animali con timololo hanno mostrato una tossicità riproduttiva a dosi significativamente superiori a quelle utilizzate nella pratica clinica (vedere paragrafo 5.3).
    Allattamento
    Timololo
    I beta-bloccanti sono escreti nel latte materno. Tuttavia, alle dosi terapeutiche di timololo nei colliri è improbabile che nel latte materno siano presenti quantità sufficienti a produrre nel neonato i sintomi clinici del beta-blocco. Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
    Bimatoprost
    Non è noto se il bimatoprost sia escreto nel latte materno umano; tuttavia, viene escreto nel latte delle femmine di ratto. Ecbirio non deve essere usato dalle donne che allattano con latte materno.
    Fertilità
    Non ci sono dati relativi agli effetti di Ecbirio sulla fertilità umana.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Ecbirio altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Come per qualsiasi trattamento oftalmico topico, se si manifesta una visione offuscata transitoria al momento dell'instillazione, il paziente deve attendere che la visione ritorni normale prima di guidare veicoli o di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Ecbirio
    Bimatoprost/timololo
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse segnalate negli studi clinici condotti con bimatoprost/timololo monodose si sono limitate a quelle riportate in precedenza per bimatoprost/timololo (formulazione multidose) o per i singoli principi attivi bimatoprost o timololo. Nessuna nuova reazione avversa specifica per bimatoprost/timololo monodose è stata osservata durante gli studi clinici.
    La maggior parte delle reazioni avverse segnalate con bimatoprost/timololo monodose sono state di tipo oculare, di lieve gravità e nessuna è stata grave. Sulla base di uno studio di 12 settimane con bimatoprost/timololo monodose somministrato una volta al giorno, la reazione avversa riportata più comunemente con bimatoprost/timololo monodose è stata l'iperemia congiuntivale (prevalentemente da in traccia a lieve e ritenuta di natura non infiammatoria) in circa il 21% dei pazienti e ha portato all'interruzione del trattamento nell'1,4% dei pazienti.
    Tabella delle reazioni avverse
    La Tabella 1 riporta le reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici sia di bimatoprost/timololo in formulazione monodose sia di bimatoprost/timololo in formulazione multidose (all'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità) o nel periodo post-marketing.
    La frequenza delle possibili reazioni avverse sotto elencate è definita utilizzando la seguente convenzione:
    Molto comune
    ≥1/10
    Comune
    ≥1/100, <1/10
    Non comune
    ≥1/1.000, <1/100
    Rara
    ≥1/10.000, 1/1.000
    Molto rara
    <1/10.000
    Non nota
    La frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
    Tabella 1
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Reazione avversa
    Disturbi del sistema immunitario
    Non nota
    reazioni di ipersensibilità, inclusi segni o sintomi di dermatite allergica, angioedema, allergia oculare
    Disturbi psichiatrici
    Non nota
    insonnia2, incubo2
    Patologie del sistema nervoso
    Comune
    cefalea, capogiri2
    Non nota
    disgeusia2
    Patologie dell'occhio
    Molto comune
    iperemia congiuntivale, periorbitopatia associata ad analogo della prostaglandina
    Comune
    cheratite puntata, erosione della cornea2, sensazione di bruciore2, irritazione della congiuntiva1, prurito oculare, sensazione irritante nell'occhio2, sensazione di corpo estraneo, occhio secco, eritema della palpebra, dolore oculare, fotofobia, secrezione oculare2, disturbo visivo2, prurito della palpebra, peggioramento dell'acuità visiva2, blefarite2, edema delle palpebre, irritazione oculare, lacrimazione aumentata, allungamento delle ciglia
    Non comune
    irite2, edema congiuntivale2, dolore della palpebra2, sensibilità oculare anormale 1, astenopia, trichiasi2, iperpigmentazione dell'iride2, retrazione della palpebra2, cambiamento del colore delle ciglia (scurimento)1
    Non nota
    edema maculare cistoide2,tumefazione degli occhi, visione offuscata2
    Patologie cardiache
    Non nota
    bradicardia
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune
    rinite2
    Non comune
    dispnea
    Non nota
    broncospasmo (prevalentemente in pazienti con malattia broncospastica preesistente)2, asma
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune
    pigmentazione palpebrale2,irsutismo2, iperpigmentazione cutanea (perioculare)
    Non nota
    alopecia2
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non nota
    affaticamento
    1reazioni avverse osservate solo con bimatoprost/timololo in formulazione priva di conservanti
    2reazioni avverse osservate solo con bimatoprost/timololo in formulazione con conservanti (benzalconio cloruro)
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Periorbitopatia associata ad analogo della prostaglandina (PAP)
    Gli analoghi delle prostaglandine incluso Ecbirio, possono indurre cambiamenti lipodistrofici periorbitali che possono causare infossamento del solco palpebrale, ptosi, enoftalmo, retrazione palpebrale, involuzione della dermatocalasi ed esposizione della sclera inferiore (scleral show). I cambiamenti sono solitamente di grado lieve, possono verificarsi già dopo un mese dall'inizio del trattamento con Ecbirio e possono causare compromissione del campo visivo anche senza che il paziente se ne accorga. La PAP è inoltre associata a iperpigmentazione o alterazione del colore della pelle perioculare e a ipertricosi. Tutti i cambiamenti sono risultati parzialmente o completamente reversibili all'interruzione del trattamento o al passaggio a trattamenti alternativi.
    Iperpigmentazione iridea
    È probabile che l'aumento della pigmentazione iridea sia permanente. Il cambiamento della pigmentazione è dovuto ad un aumento del contenuto di melanina nei melanociti piuttosto che ad un aumento del numero di melanociti. Gli effetti a lungo termine dell'aumento della pigmentazione iridea non sono noti. I cambiamenti di colore dell'iride osservati in seguito a somministrazione oftalmica di bimatoprost possono non essere visibili per diversi mesi o anni. Di solito la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si espande in modo concentrico verso la periferia dell'iride e tutta o parti dell'iride acquistano una colorazione tendente al marrone. Sembra che il trattamento non abbia alcun effetto né sui nevi né sulle areole dell'iride. A 12 mesi, l'incidenza di iperpigmentazione iridea con bimatoprost 0,1 mg/mL collirio, soluzione era dello 0,5%. A 12 mesi, l'incidenza con bimatoprost 0,3 mg/mL collirio, soluzione era dell'1,5% e non aumentava nei 3 anni successivi di trattamento.
    Come per altri farmaci oftalmici per uso topico, bimatoprost/timololo viene assorbito nella circolazione sistemica. L'assorbimento del timololo può causare effetti indesiderati simili a quelli osservati con i beta-bloccanti sistemici. L'incidenza di reazioni avverse sistemiche in seguito a somministrazione oculare topica è più bassa rispetto alla somministrazione sistemica. Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.
    Ulteriori reazioni avverse osservate con uno dei due principi attivi (bimatoprost o timololo) e che possono potenzialmente verificarsi anche con bimatoprost/timololo sono elencate di seguito nella Tabella 2:
    Tabella 2:
    Classificazione per sistemi e organi
    Reazione avversa
    Disturbi del sistema immunitario
    reazioni allergiche sistemiche, compresa anafilassi1
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    ipoglicemia1
    Disturbi psichiatrici
    depressione1, perdita di memoria1, allucinazione*
    Patologie del sistema nervoso
    sincope1, accidente cerebrovascolare1, aumento dei segni e dei sintomi di miastenia grave1, parestesia1, ischemia cerebrale1, capogiri2
    Patologie dell'occhio
    ridotta sensibilità corneale 1, diplopia1, ptosi1, distacco della coroide in seguito a chirurgia filtrante (vedere paragrafo 4.4)1, cheratite1, blefarospasmo2, emorragia retinica2, uveite2, secrezione oculare2, fastidio oculare2
    Patologie cardiache
    blocco atrioventricolare1, arresto cardiaco1, aritmia1, insufficienza cardiaca1, insufficienza cardiaca congestizia1, dolore toracico1, palpitazioni1, edema1
    Patologie vascolari
    ipotensione1, ipertensione2, fenomeno di Raynaud1, mani e piedi freddi1
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    esacerbazione dell'asma2, esacerbazione della BPCO2, tosse1
    Patologie gastrointestinali
    nausea1,2, diarrea1, dispepsia1, bocca secca1, dolore addominale1, vomito1
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    eruzione cutanea psoriasiforme1 o esacerbazione della psoriasi1, eruzione cutanea1, colorazione anormale della pelle (perioculare)2
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    mialgia1
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    disfunzione sessuale1, riduzione della libido1
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    astenia1,2
    Esami diagnostici
    esami di funzionalità epatica anormali2
    1 reazioni avverse osservate con timololo in monoterapia
    2 reazioni avverse osservate con bimatoprost in monoterapia
    * reazioni avverse osservate con timololo
    Reazioni avverse segnalate con i colliri contenenti fosfato
    Molto raramente sono stati riportati casi di calcificazione della cornea associati all'uso di colliri contenenti fosfati in pazienti con cornea significativamente danneggiata.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, al sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ecbirio
    È improbabile che si verifichi un sovradosaggio topico con bimatoprost/timololo o che questo sia associato a tossicità.
    Bimatoprost
    In caso di ingestione accidentale di bimatoprost/timololo monodose, possono essere utili le informazioni seguenti: in studi orali della durata di due settimane effettuati su ratti e topi, dosi di bimatoprost fino a 100 mg/kg/die non hanno prodotto alcuna tossicità; questo corrisponde a una dose equivalente per l'uomo rispettivamente di 8,1 e 16,2 mg/kg. Tali dosi sono almeno 7,5 volte superiori alla quantità di bimatoprost in una dose accidentale pari all'intero contenuto di una confezione di bimatoprost/timololo monodose (90 contenitori monodose da 0,4 ml; 36 ml) somministrata a un bambino di 10 kg [(36 ml*0,3 mg/ml di bimatoprost) /10 kg; 1,08 mg/kg].
    Timololo
    I sintomi del sovradosaggio di timololo per via sistemica comprendono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo, cefalea, capogiri, respiro affannoso e arresto cardiaco. Uno studio su pazienti con insufficienza renale ha dimostrato che il timololo non viene dializzato prontamente.
    In caso di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e di supporto.

    Scadenza

    Prima dell'apertura: 2 anni
    Dopo l'apertura del flacone: conservare per 90 giorni a temperatura inferiore a 25°C.
    La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per 90 giorni a 25 ± 2ºC.
    Dal punto di vista microbiologico, una volta aperto, il medicinale può essere conservato per un periodo massimo di 90 giorni a temperatura inferiore a 25°C. Tempi e condizioni di conservazione in uso diversi da quelli specificati sono di responsabilità dell'utilizzatore.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
    Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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