Fareston

    Ultimo aggiornamento: 18/10/2023

    Cos'è Fareston?

    Fareston è un farmaco a base del principio attivo Toremifene Citrato, appartenente alla categoria degli Antiestrogeni e nello specifico Antiestrogeni. E' commercializzato in Italia dall'azienda Orion Pharma S.r.l..

    Fareston può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Fareston 30 compresse 60 mg

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Orion Corporation
    Concessionario: Orion Pharma S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Toremifene Citrato
    Gruppo terapeutico: Antiestrogeni
    ATC: L02BA02 - Toremifene
    Forma farmaceutica: compressa


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    Indicazioni

    Perché si usa Fareston? A cosa serve?
    Trattamento ormonale di prima linea del carcinoma mammario metastatico ormone-dipendente, in pazienti in post-menopausa.
    Fareston non è raccomandato in pazienti affette da tumori con recettore per l'estrogeno negativo.

    Posologia

    Come usare Fareston: Posologia
    Posologia
    La dose raccomandata è di 60 mg al giorno.
    Compromissione renale
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale.
    Compromissione epatica
    Toremifene deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Fareston nella popolazione pediatrica.
    Modo di somministrazione
    Toremifene è somministrato per via orale. Toremifene può essere assunto con o senza cibo.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Fareston
    • Una pregressa iperplasia dell'endometrio e una grave insufficienza epatica rappresentano controindicazioni all'impiego a lungo termine del toremifene.
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Sia nelle sperimentazioni precliniche che nell'uomo, a seguito dell'esposizione a toremifene, sono state osservate variazioni nell'elettrofisiologia cardiaca, sotto forma di prolungamento dell'intervallo QT. Per ragioni di sicurezza, toremifene è quindi controindicato in pazienti con:
      • Prolungamento congenito o documentato prolungamento acquisito dell'intervallo QT
      • Squilibri elettrolitici, specialmente in caso di ipokaliemia non trattata
      • Bradicardia clinicamente rilevante
      • Insufficienza cardiaca clinicamente rilevante con ridotta emissione della frazione ventricolare sinistra
      • Precedente anamnesi di aritmia sintomatica.
    Toremifene non deve essere usato in concomitanza ad altri farmaci che prolungano l'intervallo QT (vedere anche paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Fareston
    Prima dell'inizio del trattamento deve essere effettuata una visita ginecologica, prestando particolare attenzione a pre-esistenti anormalità dell'endometrio. Successivamente la visita ginecologica deve essere ripetuta almeno una volta l'anno. Le pazienti che presentano in aggiunta un rischio di tumore dell'endometrio, ad es. pazienti ipertese o diabetiche, con elevato BMI (> 30) o trattate precedentemente con terapia ormonale sostitutiva, devono essere attentamente controllate (vedere anche paragrafo 4.8).
    Sono state segnalate anemia, leucopenia e trombocitopenia. Globuli rossi, leucociti o piastrine devono essere monitorati quando si usa Fareston.
    Con toremifene sono stati riportati casi di danno epatico, tra cui aumento degli enzimi epatici (> 10 volte il limite superiore della norma), epatite ed ittero. La maggior parte di questi casi si sono verificati durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico è stato essenzialmente epatocellulare.
    Pazienti con anamnesi positiva per grave malattia tromboembolica, in generale, non devono essere trattate con toremifene (vedere anche paragrafo 4.8).
    Fareston ha mostrato di prolungare l'intervallo QTc nell'elettrocardiogramma di alcuni pazienti in modo dose-dipendente. Le seguenti informazioni sul prolungamento del QT sono di particolare importanza (per le controindicazioni vedere paragrafo 4.3).
    È stato condotto uno studio clinico con un disegno a 5 bracci paralleli (placebo, moxifloxacina 400 mg, toremifene 20 mg, 80 mg e 300 mg) in 250 pazienti maschi per caratterizzare gli effetti di toremifene sulla durata dell'intervallo QTc. I risultati di questo studio evidenziano un chiaro effetto positivo di toremifene nel gruppo 80 mg con un prolungamento medio di 21-26 msec. Per quanto riguarda il gruppo 20 mg, questo effetto è ugualmente significativo, in accordo alle linee guida ICH, con un limite superiore dell'intervallo di confidenza pari a 10-12 msec. Questi risultati suggeriscono fortemente un importante effetto dose-dipendente. Poiché le donne tendono ad avere un intervallo QTc più lungo al basale rispetto agli uomini, possono essere più sensibili a medicinali che prolungano il QTc. Anche i pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti legati ai farmaci sull'intervallo QT.
    Fareston deve essere usato con cautela in pazienti con condizioni di proaritmia in corso (soprattutto pazienti anziani) come ischemia acuta del miocardio o prolungamento del QT, in quanto possono portare ad un aumentato rischio di aritmie ventricolari (compresa la sindrome da Torsade de pointes) e arresto cardiaco (vedere anche paragrafo 4.3).
    Se durante il trattamento con Fareston si verificassero segni o sintomi che potrebbero essere associati ad aritmia cardiaca, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuato un ECG.
    Fareston non deve essere usato se l'intervallo QTc è > 500 msec.
    Pazienti con insufficienza cardiaca non compensata o affette da angina pectoris grave devono essere attentamente controllate.
    All'inizio del trattamento con toremifene può insorgere ipercalcemia in pazienti con metastasi ossee che, pertanto, devono essere attentamente controllate.
    Non sono disponibili dati sistematici in pazienti con diabete instabile, in pazienti con condizioni generali gravemente compromesse o in pazienti con insufficienza cardiaca.
    Eccipienti
    Fareston compresse contiene lattosio. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Fareston
    Non si può escludere un effetto additivo sul prolungamento dell'intervallo QT fra Fareston ed i seguenti altri medicinali che possono prolungare l'intervallo QTc. Ciò potrebbe portare ad un aumentato rischio di aritmie ventricolari, compresa la sindrome da Torsade de pointes. Per questo motivo la somministrazione concomitante di Fareston con uno dei seguenti medicinali è controindicata (vedere anche paragrafo 4.3):
    • antiaritmici di classe IA (p. es. chinidina, idrochinidina, disopiramide) o
    • antiaritmici di classe III (p. es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide),
    • neurolettici (p. es. fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride),
    • alcuni agenti antimicrobici (moxifloxacina, eritromicina e.v., pentamidina, antimalarici, in particolare alofantrina),
    • alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina),
    • altri (cisapride, vincamina e.v., bepridil, difemanil).
    I farmaci che riducono l'escrezione renale di calcio, ad es. i diuretici tiazidici, possono aumentare il rischio di ipercalcemia.
    Gli induttori enzimatici, quali il fenobarbital, la fenitoina e la carbamazepina, possono aumentare il metabolismo del toremifene riducendone così la concentrazione sierica allo steady-state. In casi di questo genere può essere necessario raddoppiare la dose giornaliera.
    Esiste una nota interazione tra antiestrogeni e anticoagulanti tipo warfarin, la quale induce un importante aumento del tempo di sanguinamento. Pertanto la somministrazione contemporanea di toremifene con i suddetti farmaci deve essere evitata.
    Il metabolismo del toremifene viene teoricamente inibito da farmaci inibitori del sistema enzimatico CYP 3A, indicato come responsabile delle principali vie metaboliche del toremifene stesso. Esempi di questi farmaci sono gli antifungini imidazolici (ketoconazolo); altri agenti antifungini (itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo); inibitori delle proteasi (ritonavir, nelfinavir), macrolidi (claritromicina, eritromicina, telitromicina). L'uso concomitante di questi farmaci con il toremifene deve essere valutato con attenzione.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Fareston" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Caprelsa”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Coumadin”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Dronedarone Aristo”, “Fenitoina Hikma”, “Firacrono”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Luminale - Compressa”, “Multaq”, “Mysoline”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Stadmycin”, “Tegretol”, “Zelboraf”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del toremifene in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
    Fareston non deve essere usato durante la gravidanza.
    Allattamento
    Nei ratti, nel corso dell'allattamento è stata osservata una diminuzione dell'incremento del peso corporeo della prole.
    Fareston non deve essere usato durante l'allattamento.
    Fertilità
    L'uso del toremifene è raccomandato nelle pazienti in post-menopausa.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Il toremifene non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Fareston
    Le reazioni avverse più frequenti sono vampate di calore, sudorazione, sanguinamento uterino, leucorrea, affaticamento, nausea, eruzione cutanea, prurito, capogiri e depressione. Le reazioni sono in genere di carattere lieve e per la maggior parte dovute all'azione ormonale del toremifene.
    Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate come segue:
    Molto comune (≥ 1/10)
    Comune (≥ 1/100, < 1/10)
    Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)
    Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)
    Molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
     
     
     
     
    tumore dell'endometrio
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
     
     
     
     
    Trombocitopenia, anemia e leucopenia
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
     
    perdita di appetito
     
     
     
    Disturbi psichiatrici
     
    depressione
    insonnia
     
     
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    capogiri
    cefalea
     
     
     
    Patologie dell'occhio
     
     
     
     
    opacità corneale transitoria
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
     
    vertigini
     
     
    Patologie vascolari
    vampate di calore
     
    eventi tromboembolici
     
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
    dispnea
     
     
     
    Patologie gastrointestinali
     
    nausea, vomito
    costipazione
     
     
     
    Patologie epatobiliari
     
     
     
    aumento delle transaminasi
    ittero
    epatite steatosi epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    sudorazione
    eruzione cutanea, prurito
     
     
    alopecia
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    sanguinamento uterino, leucorrea
    ipertrofia endometriale
    polipi endometriali
    iperplasia endometriale
     
    Patologie sistemiche e condizioni rela-tive alla sede di somministrazione
     
    affaticamento, edema
    aumento di peso
     
     
     
    Gli eventi tromboembolici includono trombosi venosa profonda, tromboflebite ed embolia polmonare (vedere anche paragrafo 4.4).
    La terapia con il toremifene è stata associata a variazioni dei livelli degli enzimi epatici (aumento delle transaminasi) e, in occasioni molto rare, a più gravi anormalità della funzionalità epatica (ittero).
    In pazienti con metastasi ossee sono stati riportati alcuni casi di ipercalcemia all'inizio della terapia con il toremifene.
    Durante il trattamento può svilupparsi ipertrofia endometriale a causa del parziale effetto estrogenico del toremifene. Esiste un rischio di aumento di alterazioni dell'endometrio che includono iperplasia, polipi e tumore. Ciò può essere dovuto al sottostante meccanismo/stimolazione estrogenica (vedere anche paragrafo 4.4).
    Fareston aumenta l'intervallo QT in modo dose-dipendente (vedere anche paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Fareston
    In studi su volontari sani si sono osservate vertigini, cefalea e capogiri a dosi di 680 mg/die. Il potenziale prolungamento dose-dipendente dell'intervallo QTc di Fareston deve essere tenuto in considerazione anche in caso di sovradosaggio. Non esiste alcun antidoto specifico e il trattamento è sintomatico.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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