Donepezil Almus

    Ultimo aggiornamento: 29/03/2023

    Cos'è Donepezil Almus?

    Donepezil Almus è un farmaco a base del principio attivo Donepezil Cloridrato, appartenente alla categoria degli Antidemenza anticolinesterasici e nello specifico Anticolinesterasici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Almus S.r.l. - Sede Operativa.

    Donepezil Almus può essere prescritto con Ricetta RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Donepezil Almus 10 mg 28 compresse rivestite con film
    Donepezil Almus 5 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Almus S.r.l. - Sede Operativa
    Ricetta: RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: A
    Principio attivo: Donepezil Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Antidemenza anticolinesterasici
    ATC: N06DA02 - Donepezil
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Donepezil Almus? A cosa serve?
    DONEPEZIL ALMUS è indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer da lieve a moderatamente grave.

    Posologia

    Come usare Donepezil Almus: Posologia
    Adulti/Anziani
    Il trattamento va iniziato con 5mg /die (dosaggio una volta al giorno). DONEPEZIL ALMUS deve essere assunta per via orale, alla sera, appena prima del riposo. La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno 1 mese al fine di consentire di valutare la risposta clinica precoce del trattamento e di permettere il raggiungimento delle concentrazioni allo stato stazionario del Donepezil Cloridrato. Dopo un mese di valutazione clinica del trattamento a 5 mg/die, la dose del donepezil cloridrato può essere aumentata a 10 mg/die (dosaggio una volta al giorno). La dose massima raccomandata è di 10 mg/die. Dosi maggiori di 10 mg/die non sono state studiate in sperimentazioni cliniche.
    Il trattamento deve essere iniziato e supervisionato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere fatta secondo linee-guida accettate (ad es.: DSM IV, ICD 10). La terapia con il donepezil cloridrato deve essere iniziata solo se è disponibile una persona che assista il paziente e che possa monitorare regolarmente l'assunzione del medicinale da parte del paziente. Il trattamento di mantenimento può essere continuato fino a quando vi è un beneficio terapeutico per il paziente. Pertanto il beneficio clinico del donepezil cloridrato deve essere valutato regolarmente.
    L'interruzione deve essere presa in considerazione quando non vi è più l'evidenza di un effetto terapeutico. La risposta individuale al donepezil cloridrato non può essere prevista.
    Dopo l'interruzione del trattamento, è stato osservato un graduale abbattimento degli effetti benefici del donepezil.
    Per dosi non realizzabili/praticabili con questi dosaggi, sono disponibili altri dosaggi di questo medicinale.
    Compromissione renale ed epatica
    Una posologia simile può essere seguita per i pazienti con compromissione renale, poiché la clearance del donepezil cloridrato non viene influenzata da questa condizione.
    A causa del possibile aumento di esposizione, nella compromissione epatica da lieve a moderata (vedi paragrafo 5.2), l'aumento della dose deve essere eseguito in base alla tollerabilità individuale. Non vi sono dati riguardo ai pazienti con grave compromissione epatica.
    Bambini e adolescenti
    L'uso di DONEPEZIL ALMUS non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Donepezil Almus
    Ipersensibilità al principio attivo Donepezil Cloridrato, ai derivati della piperidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Gravidanza, vedere paragrafo 4.6.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Donepezil Almus
    L'uso del donepezil in pazienti con grave demenza di Alzheimer, altri tipi di demenza o altri tipi di compromissione della memoria (ad es. declino cognitivo legato all'età), non è stato studiato.
    Anestesia: il donepezil, in quanto inibitore della colinesterasi, può esagerare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico, durante l'anestesia.
    Condizioni cardiovascolari: a causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (ad es. bradicardia). Il potenziale di questa azione può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “sindrome del nodo del seno“ o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrioventricolare o senoatriale.
    Vi sono state segnalazioni di sincope o convulsioni. Nel valutare questi pazienti deve essere considerata la possibilità di blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali.
    Sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QTc e torsione di punta dopo l'immissione in commercio (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Si raccomanda cautela in pazienti con anamnesi preesistente o familiare di prolungamento dell'intervallo QTc, in pazienti trattati con farmaci che influenzano l'intervallo QTc o in pazienti con malattia cardiaca preesistente rilevante (ad es. insufficienza cardiaca scompensata, infarto miocardico recente, bradiaritmie) o squilibri elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesiemia). Può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG).
    Condizioni gastrointestinali: I pazienti con aumentato rischio di sviluppare ulcere, ad es. quelli con anamnesi di ulcera o quelli in trattamento concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere monitorati per l'insorgenza di sintomi. Tuttavia gli studi clinici con il donepezil non hanno mostrato aumenti rispetto al placebo, dell'incidenza di ulcere peptiche o di sanguinamenti gastrointestinali.
    Condizioni genitourinarie: Benché non osservato in studi clinici con il donepezil, i colinomimetici possono causare ostruzione urinaria.
    Condizioni neurologiche: Convulsioni: si ritiene che i colinomimetici possano avere il potenziale per causare convulsioni generalizzate. Tuttavia le convulsioni possono essere anche una manifestazione della malattia di Alzheimer.
    I colinomimetici possono avere il potenziale di esacerbare o indurre sintomi extrapiramidali.
    Sindrome neurolettica maligna (NMS):
    La sindrome neurolettica maligna (NMS) è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed è caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero; ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta.
    La NMS è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici.
    Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto.
    Condizioni polmonari: A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con anamnesi di asma o di malattie ostruttive polmonari.
    La somministrazione del donepezil assieme ad altri inibitori della acetilcolinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata.
    Grave compromissione epatica: Non vi sono dati relativi ai pazienti con grave compromissione epatica.
    Intolleranza al lattosio:Il medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
    Mortalità in studi clinici sulla demenza vascolare
    Sono stati condotti tre studi clinici della durata di sei mesi su individui che rispettavano i criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stati designati per identificare i pazienti la cui demenza appare dovuta solamente a cause vascolari ed escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primo studio, i tassi di mortalità erano di 2/198 (1,0%) con il Donepezil Cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) con il donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) con placebo. Nel secondo studio i tassi di mortalità erano di 4/208 (1,9%) con il donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) con il donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) con placebo. Nel terzo studio, i tassi di mortalità erano di 11/648 (1,7%) con il donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) con placebo. Il tasso di mortalità per i 3 studi VaD combinati per il gruppo donepezil cloridrato (1,7%) era numericamente maggiore che nel gruppo placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non era statisticamente significativa. La maggioranza delle morti nei pazienti che prendevano il donepezil cloridrato o placebo sembra essere il risultato di varie cause vascolari, che possono essere attese in questa popolazione anziana con malattie vascolari di base. Un'analisi di tutti gli eventi gravi non-fatali e fatali non ha mostrato differenze nel tasso di insorgenza nel gruppo trattato con il donepezil rispetto al gruppo trattato con placebo.
    Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n=4146), e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati sommati con altri studi sulla demenza inclusi studi sulla demenza vascolare (totale n = 6888), il tasso di mortalità nel gruppo placebo ha superato numericamente quello nei gruppi trattati con il donepezil cloridrato.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Donepezil Almus
    Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell'uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo del donepezil cloridrato non viene influenzato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l'isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo del donepezil. Gli studi di interazione tra farmaci condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, inibitori del CYP3A4 e del 2D6 rispettivamente, inibiscono il metabolismo del donepezil. Pertanto, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l'itraconazolo e l'eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo del donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie del donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l'alcool, possono ridurre i livelli del donepezil. Poiché non si conosce l'entità di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette combinazioni di farmaci deve essere effettuata con cautela. Il donepezil cloridrato può interferire con i farmaci dotati di attività anticolinergica. È inoltre possibile un'attività sinergica con il trattamento concomitante a base di farmaci come la succinilcolina, altri agenti bloccanti neuromuscolari o agonisti colinergici o con agenti beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

    Sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QTc e di torsione di punta per donepezil. Si consiglia cautela quando donepezil è usato in associazione ad altri medicinali noti per prolungare l'intervallo QTc; può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG). Alcuni esempi:

    Antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina)

    Antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo)

    Alcuni antidepressivi (ad es. citalopram, escitalopram, amitriptilina)

    Altri antipsicotici (ad es. derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone)

    Alcuni antibiotici (ad es. claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina)



    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Donepezil Almus" insieme ad altri farmaci come “Atracurium Hameln”, “Esmeron”, “Idrossiclorochina Doc”, “Nervaxon”, “Plaquenil”, “Rocuronio B. Braun - Soluzione (uso Interno)”, “Rocuronio Bromuro Salf”, “Rocuronio Hikma”, “Rocuronio Kabi”, “Tracrium”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza:
    Non vi sono dati adeguati sull'uso del Donepezil Cloridrato in donne in gravidanza.
    Studi negli animali non hanno mostrato effetti teratogeni ma hanno mostrato tossicità peri- e post-natale (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l'uomo non è noto.
    DONEPEZIL ALMUS non deve essere usato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Allattamento:
    Donepezil viene escreto nel latte dei ratti. Non è noto se il donepezil cloridrato venga escreto nel latte umano e non vi sono studi in donne che allattano. Pertanto, le donne che prendono il donepezil cloridrato non devono allattare.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    DONEPEZIL ALMUS altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
    La demenza può causare compromissione della capacità di guidare o di usare macchinari. Inoltre il donepezil può indurre affaticamento, capogiri e crampi muscolari, soprattutto all'inizio della terapia o all'aumento della dose. Il medico curante deve valutare di routine la capacità del paziente in trattamento con il donepezil a continuare a guidare o ad usare macchinari complessi.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Donepezil Almus
    Gli eventi avversi più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito ed insonnia.
    Le reazioni avverse segnalate con frequenza maggiore che in casi isolati, sono riportate di seguito, ordinate per classe organo sistema e per frequenza. Le frequenze sono definite come: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100 e <1/10), Non comune (≥1/1000 e <1/100), Raro (≥1/10.000 e<1/1000), Molto raro (< 1/10.000) e Non Nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classificazione organo sistema
    Molto Comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Frequenza non nota
    Infezioni e infestazioni
     
    Raffreddore comune
     
     
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    Anoressia
     
     
     
     
    Disturbi psichiatrici
     
    Allucinazioni**
    Agitazione**
    Comportamento aggressivo**
     
     
     
     
     
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    Sincope*
    Capogiri
    Insonnia
    Convulsioni*
    Sintomi extrapiramidali
    Sindrome neurolettica maligna (NMS)
     
    Patologie Cardiache
     
     
     
    Bradicardia
    Blocco seno-atriale
    Blocco atrio-ventricolare
     

    Tachicardia ventricolare polimorfa,

    compresa la torsione di punta;

    Prolungamento dell'intervallo QT all'elettrocardiogramma

    Patologie gastrointestinali
    Diarrea
    Nausea
    Vomito,
    Disturbi addominali
    Emorragia gastrointestinale
    Ulcere gastriche e duodenali
     
     
     
     
    Patologie epatobiliari
     
     
     
    Disfunzioni epatiche inclusa l'epatite***
     
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Eruzione cutanea
    Prurito
     
     
     
     
     
     
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Crampi muscolari
     
     
    Rabdomiolisi****
     
    Patologie renali ed urinarie
     
    Incontinenza urinaria
     
     
     
     
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Cefalea
    Affaticamento
    Dolore
     
     
     
     
     
     
    Esami diagnostici
     
     
    Lievi aumenti delle concentrazioni sieriche della creatinina chinasi muscolare
     
     
     
    Traumatismi e intossicazioni
     
    Incidenti comprese le cadute
     
     
     
     

    * Nel valutare i pazienti con sincope o convulsioni deve essere considerata la possibilità di un blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali (vedere paragrafi 4.4)
    ** Casi di allucinazioni, agitazione e comportamento aggressivo sono stati risolti con riduzione della dose o sospensione del trattamento
    *** In casi di inspiegabili disfunzioni epatiche, deve essere considerata la sospensione di DONEPEZIL ALMUS.

    **** La comparsa di rabdomiolisi è stata segnalata indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in stretta successione temporale con l'avvio della terapia a base di donepezil o con un aumento della dose.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Donepezil Almus
    La dose letale media del Donepezil Cloridrato stimata in seguito alla somministrazione di una singola dose orale nei topi e nei ratti è pari a 45 e 32 mg/Kg, rispettivamente, o approssimativamente 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell'uomo di 10 mg al giorno.
    Sono stati osservati i segni di una stimolazione colinergica dose-correlata negli animali e inclusi riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, andatura instabile, lacrimazione, convulsioni cloniche, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazione ed abbassamento della temperatura corporea.
    Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può causare crisi colinergiche caratterizzate da grave nausea, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. Esiste la possibilità di un aumento della debolezza muscolare che, in presenza di un coinvolgimento della muscolatura respiratoria, può risultare nel decesso.
    Come per tutti i casi di sovradosaggio, si devono usare misure generali di supporto. Gli anticolinergici terziari, come l'atropina, possono essere utilizzati come antidoto in caso di sovradosaggio del donepezil. Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato per via endovenosa titolata all'effetto: una dose iniziale da 1,0 a 2,0 mg e.v. con un aggiustamento delle dosi successive in base alla risposta clinica.
    Sono state segnalate risposte atipiche della pressione e della frequenza cardiaca con altri colinomimetici somministrati contemporaneamente agli anticolinergici quaternari come il glicopirrolato. Non è noto se il donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti vengano eliminati per mezzo della dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale, o emofiltrazione).

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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