Donepezil Teva

    Ultimo aggiornamento: 04/05/2023

    Cos'è Donepezil Teva?

    Donepezil Teva è un farmaco a base del principio attivo Donepezil Cloridrato, appartenente alla categoria degli Antidemenza anticolinesterasici e nello specifico Anticolinesterasici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Teva Italia S.r.l. - Sede legale.

    Donepezil Teva può essere prescritto con Ricetta RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Donepezil Teva 10 mg 28 compresse rivestite con film
    Donepezil Teva 5 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Teva Italia S.r.l. - Sede legale
    Ricetta: RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: A
    Principio attivo: Donepezil Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Antidemenza anticolinesterasici
    ATC: N06DA02 - Donepezil
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Donepezil Teva? A cosa serve?
    Donepezil Teva compresse rivestite con film è indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato.

    Posologia

    Come usare Donepezil Teva: Posologia
    Posologia
    Pazienti adulti/anziani:
    Il trattamento inizia con la dose di 5 mg in unica somministrazione giornaliera. La dose giornaliera di 5 mg deve essere mantenuta per almeno un mese per consentire la rilevazione delle prime risposte cliniche al trattamento e per permettere al Donepezil Cloridrato di raggiungere la concentrazione ematica di steady-state. A seguito di una valutazione clinica condotta dopo un mese di terapia con la dose di 5 mg al giorno, la dose di Donepezil Teva può essere aumentata a 10 mg sempre in unica somministrazione. La dose giornaliera massima raccomandata è di 10 mg. Dosi superiori ai 10 mg al giorno non sono state studiate nel corso di studi clinici.
    Il trattamento deve essere iniziato e controllato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata seguendo le attuali linee guida (es. DSM IV, ICD 10). La terapia con il donepezil cloridrato può essere avviata solo se è disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l'assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento può proseguire fino a quando esiste un beneficio terapeutico per il paziente e, pertanto, il beneficio clinico di Donepezil Teva deve essere regolarmente rivalutato.
    Quando l'effetto terapeutico non è più evidente, deve essere presa in considerazione la possibilità di interrompere il trattamento. La risposta individuale al trattamento con Donepezil Teva non può essere prevista.
    Dopo l'interruzione della terapia si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici di Donepezil Teva.
    Compromissione renale ed epatica
    I pazienti con danno renale possono essere trattati con lo stesso schema posologico, poiché la clearance di Donepezil Teva non è influenzata da questa condizione.
    Poiché nei pazienti con compromissione epatica di grado lieve-moderato può verificarsi una maggiore esposizione al farmaco (vedere paragrafo 5.2), l'incremento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilità individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica.
    Popolazione pediatrica
    L'uso di Donepezil Teva non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni.
    Modo di somministrazione
    Donepezil Teva deve essere assunto per via orale alla sera, prima di coricarsi.

    In caso di disturbi del sonno inclusi sogni anormali, incubi o insonnia (vedere paragrafo 4.8), può essere presa in considerazione l'assunzione di Donepezil Teva al mattino.


    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Donepezil Teva
    Ipersensibilità al donepezil, ai derivati piperidinici, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Donepezil Teva
    Non è stato valutato l'uso di Donepezil Teva nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria (p. es. deterioramento della funzione cognitiva correlato all'età).
    Anestesia
    Donepezil Teva, come inibitore della colinesterasi, può determinare nei pazienti sotto anestesia un aumento del rilassamento muscolare simile a quello determinato dalla succinilcolina.
    Disturbi cardiovascolari
    Gli inibitori della colinesterasi, a causa della loro azione farmacologica, possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (es. bradicardia). Nei pazienti con malattia del nodo del seno o con altre anomalie della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrio-ventricolare o seno-atriale, l'effetto potenziale di questo meccanismo può essere rilevante.
    Sono stati segnalati casi di sincope e convulsioni. Quando questi pazienti vengono esaminati, deve essere presa in considerazione l'eventualità di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate.

    Sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QTc e torsione di punta dopo l'immissione in commercio (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Si raccomanda cautela in pazienti con anamnesi preesistente o familiare di prolungamento dell'intervallo QTc, in pazienti trattati con farmaci che influenzano l'intervallo QTc o in pazienti con malattia cardiaca preesistente rilevante (ad es. insufficienza cardiaca scompensata, infarto miocardico recente, bradiaritmie) o squilibri elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesiemia). Può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG).

    Disturbi gastro-intestinali
    I pazienti ad alto rischio di ulcera, come ad es. quelli con storia di malattia ulcerosa o quelli in terapia concomitante con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l'insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, studi clinici con Donepezil Teva non hanno evidenziato un aumento dell'incidenza di episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale rispetto al placebo.
    Disturbi genito-urinari
    I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso vescicale; tuttavia, ciò non è stato osservato negli studi clinici con Donepezil Teva.
    Disturbi neurologici
    Convulsioni: si ritiene che le sostanze colinomimetiche possano causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, i disturbi convulsivi possono essere una manifestazione della malattia di Alzheimer.
    I colinomimetici possono peggiorare o causare sintomi extrapiramidali.
    Sindrome Neurolettica Maligna (NMS)
    La Sindrome Neurolettica Maligna (NMS), una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, è caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero; è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta.
    Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto.
    Disturbi polmonari
    Gli inibitori della colinesterasi, a causa della loro azione colinomimetica, devono essere prescritti con attenzione ai pazienti con asma o con malattie ostruttive delle vie respiratorie.
    La somministrazione concomitante di Donepezil Teva con altri inibitori della acetilcolinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata.
    Compromissione epatica grave
    Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica.
    Mortalità negli studi clinici sulla demenza vascolare
    Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di sei mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stabiliti per identificare i pazienti la cui demenza sembra essere dovuta solo a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primo studio il tasso di mortalità è stato di 2/198 (1,0 %) nel gruppo Donepezil Cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4 %) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5 %) nel gruppo placebo. Nel secondo studio, il tasso di mortalità è stato 4/208 (1,9 %) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4 %) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5 %) nel placebo. Nel terzo studio il tasso di mortalità è stato 11/648 (1,7 %) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0 %) nel placebo.
    Combinando i risultati dei tre studi VaD il tasso di mortalità nel gruppo donepezil cloridrato (1,7 %) è stato numericamente più alto rispetto al placebo (1,1 %), tuttavia questa differenza non è statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati sia con donepezil cloridrato che con placebo sembrano risultare da diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare di base. Un'analisi di tutti gli eventi vascolari, fatali e non fatali, non ha dimostrato una differenza tra il gruppo donepezil cloridrato e placebo.
    Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n= 4.146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenza vascolare (numero totale: 6.888), il tasso di mortalità nel gruppo placebo è risultato numericamente superiore a quello del gruppo donepezil cloridrato.
    Eccipienti
    Lattosio
    I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente “senza sodio“.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Donepezil Teva
    Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell'uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non è influenzato dalla somministrazione contemporanea di digossina o cimetidina.
    Gli studi in vitro hanno dimostrato che l'isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di Donepezil Teva. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo del donepezil cloridrato. Pertanto questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l'itraconazolo e l'eritromicina e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo del donepezil cloridrato. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie del donepezil cloridrato di circa il 30%.
    Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l'alcol, possono ridurre i livelli di donepezil cloridrato. Poiché non si conosce l'entità di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cura.
    Donepezil Teva può interferire con altre sostanze aventi attività anticolinergica; altresì può potenziare in modo sinergico l'attività colinergica se somministrato contemporaneamente ad altre molecole quali la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o colinomimetici o con beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

    Sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QTc e di torsione di punta per donepezil. Si consiglia cautela quando donepezil è usato in associazione ad altri medicinali noti per prolungare l'intervallo QTc; può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG). Alcuni esempi:

    Antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina)

    Antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo)

    Alcuni antidepressivi (ad es. citalopram, escitalopram, amitriptilina)

    Altri antipsicotici (ad es. derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone)

    Alcuni antibiotici (ad es. claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina)



    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Donepezil Teva" insieme ad altri farmaci come “Atracurium Hameln”, “Esmeron”, “Idrossiclorochina Doc”, “Nervaxon”, “Plaquenil”, “Rocuronio B. Braun - Soluzione (uso Interno)”, “Rocuronio Bromuro Salf”, “Rocuronio Hikma”, “Rocuronio Kabi”, “Tracrium”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non sono disponibili dati sufficienti sull'uso del Donepezil Cloridrato in gravidanza.
    Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicità pre e post natale (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Non è noto il rischio potenziale per l'uomo.
    Donepezil Teva non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario.
    Allattamento
    Donepezil Teva viene escreto nel latte di ratti femmina. Non è noto se il donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano e non ci sono studi clinici condotti sulle donne durante l'allattamento. Pertanto, le donne in trattamento con il donepezil cloridrato devono evitare l'allattamento al seno.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Donepezil Teva ha una lieve o moderata influenza sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
    La demenza può compromettere la capacità di guidare o di usare macchinari. Inoltre, il Donepezil Cloridrato può causare affaticamento, capogiri e crampi muscolari, soprattutto nella fase iniziale del trattamento o quando si aumenta la dose. Il medico curante deve valutare costantemente la capacità dei pazienti in trattamento con Donepezil Teva di continuare a guidare o usare macchinari complessi.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Donepezil Teva

    Gli eventi avversi più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito e insonnia.

    Le reazioni avverse segnalate in più di un singolo caso sono elencate di seguito, divise per classe di sistema d'organo e frequenza. La frequenza è definita come: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a <1/10), non comune (da ≥ 1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classe organo-sistemica
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Infezioni e infestazioni
     
    Comune raffreddore
     
     
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    Anoressia
     
     
     
     
    Disturbi psichiatrici
     
    Allucinazioni**
    Agitazione**
    Comportamento aggressivo**
    Sogni anomali ed Incubi**
     
     
     

    Libido aumentata

    Ipersessualità

    Patologie del Sistema Nervoso
     
    Sincope*
    Capogiri
    Insonnia
    Convulsione*
    Sintomi extrapiramidali
    Sindrome neurolettica maligna NMS
    Pleurototono (sindrome di Pisa)
    Patologie cardiache
     
     
    Bradicardia
    Blocco seno-atriale
    Blocco atrio-ventricolare
     

    Tachicardia ventricolare polimorfa, compresa la torsione di punta

    Prolungamento dell'intervallo QT all'elettrocardiogramma
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea
    Nausea
    Vomito
    Dolori addominali
    Emorragia gastrointestinale
    Ulcere gastriche e duodenali
    Ipersecrezione salivare
     
     
     
    Patologie epatobiliari
     
     
     
    Disfunzione epatica inclusa epatite***
     
     
    Patologie della cute e dei tessuti sottocutanei
     
    Eruzione cutanea
    Prurito
     
     
     
     
    Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa
     
    Crampi muscolari
     
     
    Rabdomiolisi****
     
    Patologie renali e urinarie
     
    Incontinenza urinaria
     
     
     
     
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Cefalea
    Affaticamento
    Dolore
     
     
     
     
    Esami diagnostici
     
     
    Incrementi minimi nelle concentrazioni sieriche della creatinchinasi muscolare
     
     
     
    Traumatismi e intossicazioni
     
    Incidenti comprese le cadute
     
     
     
     
    *Nei pazienti affetti da sincope e convulsioni, deve essere presa in considerazione la possibilità di insorgenza di blocco cardiaco o di prolungate pause sinusali (vedere paragrafo 4.4).
    ** Casi di allucinazioni, sogni anomali, incubi, agitazione e comportamento aggressivo si sono risolti con la riduzione della dose o con la sospensione del trattamento.
    *** In caso di disfunzione epatica ad eziologia sconosciuta, deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con Donepezil Teva.
    **** La comparsa di rabdomiolisi è stata segnalata indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in stretta successione temporale con l'avvio della terapia a base di donepezil o con un aumento della dose.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Donepezil Teva
    La DL50 stimata del Donepezil Cloridrato dopo somministrazione orale di una dose singola nei topi e nei ratti è, rispettivamente, di 45 e 32 mg/kg; tale dose corrisponde a circa 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell'uomo, uguale a 10 mg al giorno.
    Negli animali sono stati osservati sintomi dose-dipendente da stimolazione colinergica quali diminuzione dell'attività motoria spontanea, posizione prona, instabilità dell'andatura, lacrimazione, convulsioni di tipo clonico, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazioni muscolari ed abbassamento della temperatura corporea.
    Il sovradosaggio con inibitori della colinesterasi può dare origine a crisi colinergiche caratterizzate da nausea grave, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. È possibile che si instauri un aumento della debolezza muscolare che può causare morte se sono coinvolti i muscoli respiratori.
    In caso di sovradosaggio devono essere utilizzate tutte le misure terapeutiche necessarie. Come antidoto in caso di sovradosaggio di Donepezil Teva possono essere utilizzati gli anticolinergici terziari, come l'atropina.
    Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato titolata per via endovena alla dose necessaria per ottenere l'effetto desiderato: una dose iniziale da 1,0 a 2,0 mg E.V. con un aggiustamento delle dosi successive in base alla risposta clinica. Sono state riportate risposte atipiche della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca dopo somministrazione contemporanea di altri colinomimetici in associazione con anticolinergici quaternari come il glicopirrolato. Non è noto se il donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti possano essere rimossi con dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale, emofiltrazione).

    Scadenza

    3 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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