Mexabrest

    Ultimo aggiornamento: 19/06/2023

    Cos'è Mexabrest?

    Mexabrest è un farmaco a base del principio attivo Exemestane, appartenente alla categoria degli Inibitori enzimatici e nello specifico Inibitori dell'aromatasi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Accord Healthcare Italia S.r.l..

    Mexabrest può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Mexabrest 25 mg 30 compresse rivestite

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Accord Healthcare S.L.U.
    Concessionario: Accord Healthcare Italia S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Exemestane
    Gruppo terapeutico: Inibitori enzimatici
    ATC: L02BG06 - Exemestan
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Mexabrest? A cosa serve?
    MEXABREST è indicato per il trattamento adiuvante di donne in post-menopausa affette da carcinoma mammario precoce invasivo (early breast cancer, EBC) positivo ai recettori per gli estrogeni, dopo 2 – 3 anni di terapia adiuvante iniziale con tamoxifene.
    MEXABREST è indicato per il trattamento del carcinoma mammario in stadio avanzato nelle donne in post-menopausa naturale o indotta, la cui malattia è progredita dopo la terapia antiestrogenica. L'efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con negatività ai recettori per gli estrogeni.

    Posologia

    Come usare Mexabrest: Posologia
    Posologia
    Pazienti adulte e anziane
    La dose raccomandata di MEXABREST è di una compressa da 25 mg una volta al giorno, preferibilmente dopo i pasti.
    Nelle pazienti affette da carcinoma mammario precoce, il trattamento con MEXABREST deve essere proseguito fino al termine di cinque anni di terapia ormonale adiuvante sequenziale combinata (tamoxifene seguito da Exemestane), ma deve essere interrotto prima di questo termine in caso di recidiva tumorale.
    Nelle pazienti con carcinoma mammario in stadio avanzato, il trattamento con MEXABREST deve essere proseguito fino alla manifestazione della progressione tumorale.
    Per i pazienti con insufficienza epatica o renale non sono necessari aggiustamenti della dose (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    L'uso nei bambini non è raccomandato

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Mexabrest
    MEXABREST compresse è controindicato nelle pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, nelle donne in premenopausa e in quelle gravide o in allattamento.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Mexabrest
    MEXABREST non deve essere somministrato a donne con stato endocrino pre-menopausale. Per questo motivo, se clinicamente appropriato, si deve accertare lo stato post-menopausale mediante esame dei livelli di LH, FSH ed estradiolo.
    MEXABREST deve essere usato con attenzione nelle pazienti affette da compromissione epatica o renale.
    MEXABREST è un antiestrogeno potente, e in seguito alla sua somministrazione sono state osservate una riduzione della densità minerale ossea (BMD) e un aumento dell'incidenza di fratture (vedere paragrafo 5.1). All'inizio del trattamento adiuvante con MEXABREST, le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono essere sottoposte ad una valutazione dello stato di salute minerale ossea all'inizio del trattamento secondo le attuali linee guida e pratiche cliniche. Le pazienti con malattia in stadio avanzato devono essere sottoposte a valutazione della loro densità minerale ossea caso per caso. Sebbene non siano disponibili dati adeguati che mostrino gli effetti della terapia contro la riduzione della densità minerale ossea causata da MEXABREST, le pazienti trattate con MEXABREST devono essere sottoposte a monitoraggio accurato e il trattamento o la profilassi dell'osteoporosi devono essere iniziati nelle pazienti a rischio.
    Si deve considerare la valutazione di routine dei livelli di 25-idrossi vitamina D prima di iniziare il trattamento con inibitori dell'aromatasi a causa della elevata prevalenza di grave carenza in donne con carcinoma mammario precoce. Le donne con carenza di vitamina D devono assumere un supplemento di vitamina D.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente "senza sodio".

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Mexabrest
    Le evidenze in vitro hanno dimostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 CYP3A4 e dalle aldo-cheto reduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce nessuno degli isoenzimi CYP principali. In uno studio clinico farmacocinetico, l'inibizione specifica del CYP 3A4 da parte del chetoconazolo non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica dell'exemestane.
    In uno studio di interazione con rifampicina, potente induttore del CYP450, alla dose di 600 mg al giorno e una dose singola di exemestane di 25 mg, la AUC dell'exemestane è risultata inferiore del 54% e la Cmax del 41%. Dal momento che non è stata valutata la rilevanza clinica di questa interazione, la co-somministrazione di farmaci come la rifampicina, gli anticonvulsivanti (per es. fenitoina e carbamazepina) e i fitofarmaci contenenti Hypericum perforatum (erba di S. Giovanni), che notoriamente inducono il CYP3A4, può ridurre l'efficacia di MEXABREST.
    MEXABREST deve essere usato con cautela in caso di concomitante somministrazione di farmaci metabolizzati dal CYP3A4 e con stretto margine terapeutico. Non vi sono esperienze cliniche sull'uso concomitante di MEXABREST con altri medicinali antitumorali.
    MEXABREST non deve essere co-somministrato con medicinali contenenti estrogeno, dal momento che questi annullerebbero la sua azione farmacologica.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte ad MEXABREST. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). MEXABREST è quindi controindicato nelle donne in gravidanza.
    Allattamento
    Non è noto se l'Exemestane venga escreto nel latte materno. MEXABREST non deve essere somministrato alle donne che allattano al seno.
    Donne in perimenopausa o in età fertile
    Il medico deve informare sulla necessità di una contraccezione adeguata in caso di donne che possono iniziare una gravidanza, comprese le donne in peri-menopausa o che sono da poco in post-menopausa, fino a quando non si sia stabilizzato definitivamente il loro stato post-menopausale (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    MEXABREST ha una moderata influenza sulla capacità di guidare e usare macchinari.
    In seguito all'uso di Exemestane, sono stati osservati torpore, sonnolenza, astenia e capogiri. Le pazienti devono essere avvertite che qualora manifestassero tali sintomi, potrebbero accusare una riduzione delle capacità mentali necessarie all'utilizzo di macchinari o alla guida di veicoli.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Mexabrest
    MEXABREST è stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con MEXABREST in dosi standard di 25 mg/die, e gli effetti indesiderati sono stati di solito lievi o moderati.
    Il tasso di interruzioni per eventi avversi è stato del 7,4% nelle pazienti con carcinoma mammario precoce che avevano ricevuto un trattamento adiuvante con MEXABREST dopo terapia adiuvante iniziale con tamoxifene. Le reazioni avverse riportate più di frequente sono state le vampate di calore (22%), l'artralgia (18%) e l'affaticamento (16%).
    Il tasso di interruzioni per eventi avversi è stato del 2,8% nella popolazione complessiva di pazienti affette da carcinoma mammario avanzato. Le reazioni avverse riportate più di frequente sono state le vampate di calore (14%) e la nausea (12%).
    La maggior parte delle reazioni avverse può essere attribuita alle conseguenze farmacologiche normali della deprivazione estrogenica (per es. vampate di calore).
    Le reazioni avverse riportate durante studi clinici e l'esperienza post-marketing sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e in ordine di frequenza.
    Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Molto comune
    Leucopenia (**)
    Comune
    Trombocitopenia (**)
    Non nota
    Diminuzione della conta linfocitaria (**)
    Disturbi del sistema immunitario
    Non comune
    Ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Comune
    Anoressia
    Disturbi psichiatrici
    Molto comune
    Depressione, insonnia
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune
    Cefalea, capogiri
    Comune
    Sindrome del tunnel carpale, parestesia
    Raro
    Sonnolenza
    Patologie vascolari
    Molto comune
    Vampate di calore
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune
    Dolore addominale, nausea
    Comune
    Vomito, diarrea, costipazione, dispepsia
    Patologie epatobiliari
    Raro
    Epatite (), epatite colestatica ()
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Molto comune
    Iperidrosi
    Comune
    Alopecia, eruzione cutanea, orticaria, prurito
    Raro
    Postulosi esantematosa generalizzata acuta ()
    Disturbi del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Molto comune
    Dolore articolare e muscoloscheletrico (*)
    Comune
    Osteoporosi, fratture
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune
    Dolore, affaticamento
    Comune
    Edema periferico, astenia
    Indagine
    Molto comune
    Aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina ematica, aumento della fosfatasi alcalina ematica
    (*) Comprende: artralgia e, meno di frequente, dolore alle estremità, osteoartrosi, mal di schiena, artrite, mialgia e rigidità articolare
    (**) Nelle pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata sono state riportate raramente trombocitopenia e leucopenia. In circa il 20% delle pazienti che ricevono MEXABREST, soprattutto nelle pazienti con preesistente linfocitopenia, è stata osservata una occasionale diminuzione dei linfociti; tuttavia i valori medi dei linfociti in queste pazienti non si modificano in maniera significativa nel tempo e non si è osservato un corrispondente aumento delle infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati in studi su pazienti trattate per il carcinoma mammario precoce.
    (†) Frequenza calcolata secondo la regola del 3/X
    Nella tabella sottostante è riportata la frequenza di eventi avversi e malattie prespecificati nello studio Intergroup Exemestane Study (IES) sul carcinoma mammario precoce, indipendentemente dalla causalità, segnalati in pazienti in trattamento con la terapia in studio e fino a 30 giorni dopo la sua cessazione. 
    Eventi avversi e malattie
    Exemestane (N = 2249)
    Tamoxifene (N = 2279)
    Vampate di calore
    491 (21,8%)
    457 (20,1%)
    Affaticamento
    367 (16,3%)
    344 (15,1%)
    Cefalea
    305 (13,6%)
    255 (11,2%)
    Insonnia
    290 (12,9%)
    204 (9,0%)
    Sudorazione profusa
    270 (12,0%)
    242 (10,6%)
    Eventi ginecologici
    235 (10,5%)
    340 (14,9%)
    Capogiri
    224 (10,0%)
    200 (8,8%)
    Nausea
    200 (8,9%)
    208 (9,1%)
    Osteoporosi
    116 (5,2%)
    66 (2,9%)
    Emorragia vaginale
    90 (4,0%)
    121 (5,3%)
    Altro cancro primitivo
    84 (3,6%)
    125 (5,3%)
    Vomito
    50 (2,2%)
    54 (2,4%)
    Disturbi della vista
    45 (2,0%)
    53 (2,3%)
    Tromboembolia
    16 (0,7%)
    42 (1,8%)
    Frattura da osteoporosi
    14 (0,6%)
    12 (0,5%)
    Infarto miocardico
    13 (0,6%)
    4 (0,2%)
    Nello studio IES, la frequenza degli eventi cardiaci ischemici nei bracci di trattamento con exemestane e tamoxifene è stata rispettivamente del 4,5% e del 4,2%. Non è stata osservata alcuna differenza significativa per nessun singolo evento cardiovascolare, compresa l'ipertensione (9,9% verso 8,4%), infarto del miocardio (0,6% verso 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% verso 0,7%).
    Nello studio IES, l'exemestane è stato associato a una più elevata incidenza di ipercolesterolemia rispetto al tamoxifene (3,7% vs. 2,1%).
    In un altro studio separato, in doppio cieco e randomizzato, su donne in post-menopausa affette da carcinoma mammario precoce a basso rischio trattato con exemestane (N=73) o placebo (N=73) per 24 mesi, l'exemestane è stato associato a una riduzione media del 7-9% del colesterolo HDL rispetto a un aumento dell'1% nel gruppo placebo. È stata osservata anche una riduzione del 5-6% dell'apolipoproteina A1 nel gruppo trattato con exemestane verso lo 0-2% del placebo. L'effetto sugli altri parametri lipidici analizzati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina B e lipoproteina α) è stato molto simile nei due gruppi di trattamento. La significatività clinica di questi risultati non è chiara.
    Nello studio IES, sono state rilevate ulcere gastriche con una frequenza più elevata nel braccio trattato con exemestane che in quello trattato con tamoxifene (0,7% verso <0,1%). La maggior parte delle pazienti in terapia con exemestane affette da ulcere gastriche ha ricevuto o aveva ricevuto in precedenza un trattamento concomitante con antinfiammatori non steroidei.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Mexabrest
    Sono stati condotti studi clinici con somministrazione di dosi singole di MEXABREST fino a 800 mg a donne sane volontarie e fino a 600 mg al giorno a donne in post-menopausa affette da carcinoma mammario avanzato e questi dosaggi sono stati ben tollerati. Non è nota la dose singola di MEXABREST che potrebbe determinare sintomi potenzialmente letali. Nel ratto e nel cane è stata osservata letalità dopo singole dosi orali equivalenti rispettivamente a 2000 e 4000 volte la dose raccomandata nell'uomo in termini di mg/m2. Non esiste alcun antidoto specifico in caso di sovradosaggio e il trattamento deve essere sintomatico. Sono indicate misure di supporto generali, incluso il monitoraggio frequente dei segni vitali e l'osservazione attenta del paziente.

    Scadenza

    30 mesi.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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