Mestane

    Ultimo aggiornamento: 07/02/2023

    Cos'è Mestane?

    Mestane è un farmaco a base del principio attivo Exemestane, appartenente alla categoria degli Inibitori enzimatici e nello specifico Inibitori dell'aromatasi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sophos Biotech S.r.l..

    Mestane può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Mestane 25 mg 30 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sophos Biotech S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Exemestane
    Gruppo terapeutico: Inibitori enzimatici
    ATC: L02BG06 - Exemestan
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Mestane? A cosa serve?
    Mestane è indicato nel trattamento adiuvante delle donne in post-menopausa con cancro della mammella invasivo in fase iniziale (early breast cancer, EBC) e con recettori estrogenici positivi, dopo iniziale terapia adiuvante con tamoxifene per 2-3 anni.
    Mestane è indicato nel trattamento del cancro della mammella in fase avanzata, in donne in stato di post-menopausa naturale o indotta, nelle quali la malattia è progredita dopo trattamento con terapia anti-estrogenica. L'efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con recettori estrogenici negativi.

    Posologia

    Come usare Mestane: Posologia
    Posologia
    Pazienti adulte e anziane
    La dose raccomandata di Mestane è di 1 compressa da 25 mg da assumere una volta al giorno, preferibilmente dopo un pasto.
    Nelle pazienti con cancro della mammella in fase iniziale, il trattamento con Mestane deve proseguire fino a completamento di una terapia ormonale adiuvante combinata sequenziale (tamoxifene seguito da Mestane) di cinque anni o di durata inferiore in caso di recidiva del tumore.
    In pazienti con cancro della mammella in fase avanzata, il trattamento con Mestane deve proseguire fino a quando è evidente la progressione del tumore.
    Non sono richiesti aggiustamenti della dose per pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    L'uso nei bambini non è raccomandato.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Mestane
    L'uso di Mestane compresse è controindicato nelle pazienti con nota ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, nelle donne in pre-menopausa, in quelle in gravidanza o durante l'allattamento.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Mestane
    Mestane non deve essere somministrato alle donne in stato endocrino di pre-menopausa. Pertanto, se ritenuto appropriato da un punto di vista clinico, lo stato di post-menopausa dovrà essere verificato valutando i livelli di LH, di FSH e di estradiolo.
    Mestane deve essere usato con cautela in pazienti con funzione epatica o renale ridotta.
    Le compresse di Mestane contengono saccarosio e non devono essere somministrate ai pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi.
    Le compresse di Mestane contengono metil-para-idrossibenzoato e pertanto possono causare reazioni allergiche (probabilmente ritardate).
    Mestane è un potente agente che riduce il livello di estrogeni, e, in seguito alla somministrazione, sono stati osservati una riduzione della densità minerale ossea (bone mineral density, BMD) ed un aumento della percentuale di fratture (vedere paragrafo 5.1). All'inizio del trattamento adiuvante con Mestane nelle donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi deve essere valutata la condizione minerale delle ossa di inizio trattamento secondo la prassi e le linee guida correnti. Nelle pazienti con malattia avanzata, la densità minerale ossea deve essere valutata caso per caso. Sebbene non siano disponibili dati sufficienti a mostrare gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densità minerale ossea causata da Exemestane, le pazienti trattate con Mestane devono essere attentamente monitorate e il trattamento o la profilassi dell'osteoporosi deve essere iniziato nelle pazienti a rischio.
    Il controllo di routine dei livelli di 25 idrossi vitamina D prima dell'inizio del trattamento con un inibitore dell'aromatasi deve essere considerato, a causa dell'elevata prevalenza di grave carenza nelle donne con cancro della mammella in fase iniziale. Le donne con carenza di vitamina D devono ricevere un supplemento con Vitamina D.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Mestane
    Studi condotti in vitro hanno mostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 CYP3A4 e dalle aldochetoreduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce alcuno dei principali isoenzimi CYP. In uno studio clinico di farmacocinetica, l'inibizione specifica del CYP3A4 da parte del ketoconazolo non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica dell'exemestane.
    In uno studio di interazione con rifampicina, un potente induttore del CYP450, somministrata alla dose di 600 mg/die e una dose singola di 25 mg di exemestane, l'AUC dell'exemestane fu ridotta del 54% e la Cmax del 41%. Poiché la rilevanza clinica di tale interazione non è stata valutata, la somministrazione concomitante di farmaci quali rifampicina, anticonvulsivanti (es. fenitoina e carbamazepina) e preparati a base di erbe contenenti Hypericum Perforatum (Erba di San Giovanni) noti per indurre il CYP3A4, può ridurre l'efficacia di Mestane.
    Mestane deve essere usato con cautela con farmaci che vengono metabolizzati attraverso la via del CYP3A4 e che hanno una finestra terapeutica ristretta. Non esiste esperienza clinica relativa all'uso concomitante di Mestane con altri farmaci antitumorali.
    Mestane non deve essere somministrato in concomitanza con medicinali contenenti estrogeni poiché questi annullerebbero la sua azione farmacologica.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non sono disponibili dati clinici su donne in stato di gravidanza esposte all'Exemestane. Studi sugli animali hanno dimostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Pertanto Mestane è controindicato in gravidanza.
    Allattamento
    Non è noto se l'exemestane venga escreto nel latte umano. Mestane non deve essere somministrato durante l'allattamento.
    Donne in perimenopausa o in età fertile
    Il medico deve valutare la necessità di una contraccezione efficace alle donne in età fertile comprese le donne in perimenopausa, o che hanno raggiunto la menopausa di recente, almeno finché lo stato di post-menopausa non sia stato completamente stabilito (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    A seguito dell'uso del farmaco, sono stati segnalati casi di sonnolenza, torpore, astenia e capogiri. I pazienti devono essere informati che se insorgono tali effetti, le loro capacità fisiche e/o mentali necessarie per la guida di autoveicoli o l'impiego di macchinari possono essere ridotte.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Mestane
    L'Exemestane è stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con l'exemestane alla dose standard di 25 mg/die, e gli effetti indesiderati generalmente sono stati di gravità da lieve a moderata.
    L'incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 7,4% nelle pazienti con cancro della mammella in fase iniziale sottoposte a trattamento adiuvante con Exemestane dopo terapia adiuvante iniziale con tamoxifene Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%) e stanchezza (16%).
    L'incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 2,8% in tutta la popolazione di pazienti con cancro della mammella in fase avanzata. Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state vampate di calore (14%) e nausea (12%).
    La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica (p.es. vampate di calore).
    Le reazioni avverse segnalate dagli studi clinici e successive alla commercializzazione sono sotto elencate secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza.
    Le frequenze sono state così definite: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10,000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Patologie del sistema emolinfopoietico:
    Molto comune Leucopenia(**)
    Comune Trombocitopenia(**)
    Non nota Conta linfocitaria diminuita(**)
    Patologie del sistema immunitario:
    Non comune Ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
    Comune: Anoressia
    Disturbi psichiatrici:
    Molto comune: Depressione, insonnia
    Patologie del sistema nervoso:
    Molto comune: Cefalea, capogiri
    Comune: Sindrome del tunnel carpale, parestesia
    Raro: Sonnolenza
    Patologie vascolari:
    Molto comune: Vampate di calore
    Patologie gastrointestinali:
    Molto comune: Dolore addominale, nausea
    Comune: Vomito, diarrea, stipsi, dispepsia
    Patologie epatobiliari:
    Molto comune: Enzimi epatici aumentati, bilirubina ematica aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata
    Raro: Epatite(†), epatite colestatica(†)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
    Molto comune: Aumento della sudorazione
    Comune: Alopecia, eruzione cutanea, orticaria, prurito
    Raro: Pustolosi esantematica acuta generalizzata(†)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico:
    Molto comune: Dolori muscoloscheletrici e delle articolazioni (*)
    Comune: Fratture, osteoporosi
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
    Molto comune: Dolore, stanchezza
    Comune: Edema periferico, astenia
    (*) Include: artralgia, e con minore frequenza dolore agli arti, osteoartrite, dolore dorsale, artrite, mialgia e rigidità delle articolazioni.
    (**) In pazienti con cancro della mammella in fase avanzata raramente sono stati segnalati casi di trombocitopenia e leucopenia. Una diminuzione occasionale del numero dei linfociti è stata osservata in circa il 20% delle pazienti che ricevevano exemestane, in particolare in quelle con linfopenia preesistente; tuttavia, in tali pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in modo significativo nel tempo e non è stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali.
    Questi effetti non sono stati osservati in pazienti trattate negli studi relativi al cancro della mammella in fase iniziale.
    (†) Frequenza calcolata con la regola del 3/X.
    La tabella sottostante mostra la frequenza degli eventi avversi e delle patologie sopra specificati nello studio Intergroup Exemestane Study (IES) sul cancro della mammella in fase iniziale, indipendentemente dalla causalità, segnalati nelle pazienti che ricevevano il farmaco in studio e fino a 30 giorni dalla fine della terapia.
    Eventi avversi e patologie
    Exemestane (N =2249)
    Tamoxifene (N = 2279)
    Vampate di calore
    491 (21,8%)
    457 (20,1%)
    Stanchezza
    367 (16,3%)
    344 (15,1%)
    Cefalea
    305 (13,6%)
    255 (11.2%)
    Insonnia
    290 (12,9%)
    204 (9,0%)
    Aumento della sudorazione
    270 (12.0%)
    242 (10.6%)
    Ginecologici
    235 (10,5%)
    340 (14,9%)
    Capogiri
    224 (10,0%)
    200 (8,8%)
    Nausea
    200 (8.9%)
    208 (9.1%)
    Osteoporosi
    116 (5,2%)
    66 (2,9%)
    Emorragie vaginali
    90 (4,0%)
    121 (5,3%)
    Altro tumore primario
    84 (3,6%)
    125 (5,3%)
    Vomito
    50 (2,2%)
    54 (2,4%)
    Disturbi visivi
    45 (2,0%)
    53 (2,3%)
    Tromboembolismo
    16 (0,7%)
    42 (1,8%)
    Fratture osteoporotiche
    14 (0,6%)
    12 (0,5%)
    Infarto del miocardio
    13 (0,6%)
    4 (0,2%)
    Nello studio IES, la frequenza di eventi ischemici cardiaci è stata del 4,5% vs 4,2% nei pazienti trattati rispettivamente con exemestane e con tamoxifene. Non è stata osservata alcuna differenza significativa per singoli eventi cardiovascolari tra cui ipertensione (9,9% vs 8,4%), infarto del miocardio (0,6% vs 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% vs 0,7%).
    Nello studio IES, exemestane è stato associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia rispetto a tamoxifene (3,7% vs 2,1%).
    Nel corso di un altro studio randomizzato, in doppio cieco condotto su donne in post-menopausa affette da cancro della mammella in fase iniziale a basso rischio e trattate con exemestane (N=73) o placebo (N=73) per 24 mesi, exemestane è stato associato ad una riduzione media dei livelli plasmatici di colesterolo HDL del 7-9%, vs un aumento dell'1% nel gruppo placebo. Nel gruppo trattato con exemestane è stata inoltre osservata una riduzione dell'apolipoproteina A1 pari al 5-6% vs 0-2% nel gruppo placebo. L'effetto sugli altri parametri lipidici esaminati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina B e lipoproteina a) è stato molto simile in entrambi i gruppi di trattamento. Non è chiaro il significato clinico di questi risultati.
    Nello studio IES, è stata riscontrata una maggiore frequenza di ulcera gastrica nel braccio exemestane rispetto al braccio tamoxifene (0,7% vs <0,1%). La maggior parte dei pazienti nel braccio exemestane con ulcera gastrica era in terapia concomitante con agenti antinfiammatori non steroidei e/o aveva una precedente storia clinica.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo “www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa“.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Mestane
    Gli studi clinici sono stati eseguiti con la somministrazione di Exemestane fino alla dose di 800 mg come dose singola a volontari sani di sesso femminile e fino alla dose di 600 mg al giorno a donne in post-menopausa affette da cancro della mammella in fase avanzata; tali dosaggi sono stati ben tollerati. Non è nota quale sia la dose singola di exemestane che potrebbe causare sintomi che mettono in pericolo la vita della paziente. Nei ratti e nei cani, la letalità è stata osservata dopo somministrazioni di dosi singole orali equivalenti rispettivamente a 2.000 e 4.000 volte la dose raccomandata nell'uomo, calcolata sulla base di mg/m². Non esiste alcun antidoto specifico al sovradosaggio e il trattamento deve essere sintomatico. Sono indicate terapie generali di supporto, compreso il monitoraggio frequente dei segni vitali e la stretta osservazione della paziente.

    Scadenza

    3 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede conservazione alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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