Bisoprololo EG - Compresse Rivestite

    Ultimo aggiornamento: 18/04/2024

    Cos'è Bisoprololo EG - Compresse Rivestite?

    Bisoprololo EG - Compresse Rivestite è un farmaco a base del principio attivo Bisoprololo Fumarato, appartenente alla categoria degli Betabloccanti selettivi e nello specifico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Bisoprololo EG - Compresse Rivestite può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Bisoprololo EG 5 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Bisoprololo Fumarato
    Gruppo terapeutico: Betabloccanti selettivi
    ATC: C07AB07 - Bisoprololo
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Bisoprololo EG? A cosa serve?
    • Ipertensione.
    • Angina pectoris stabile cronica.

    Posologia

    Come usare Bisoprololo EG: Posologia
    Le compresse Bisoprololo EG 5 mg sono per uso orale.
    Il trattamento con bisoprololo costituisce, solitamente, una terapia a lungo termine.
    Il dosaggio deve essere aggiustato individualmente. Si raccomanda di partire con la dose più bassa possibile. In alcuni pazienti, può essere adeguato un dosaggio pari a 5 mg/die. Il dosaggio abituale è di 10 mg somministrato una volta al giorno con un dosaggio massimo raccomandato di 20 mg/die.
    Le compresse devono essere assunte al mattino. Devono essere deglutite con un liquido e non devono essere masticate.
    Pazienti con compromissione renale
    Nel caso di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 20 ml/min) il dosaggio non deve essere superiore a 10 mg/die. Questo dosaggio può eventualmente essere diviso a metà. Dati limitati suggeriscono che bisoprololo non è eliminato dalla dialisi, i pazienti sottoposti a dialisi non richiedono alcuna dose aggiuntiva.
    Pazienti con grave compromissione epatica
    In pazienti con grave disfunzione epatica si raccomanda una dose massima giornaliera di 10 mg di bisoprololo emifumarato.
    Pazienti anziani
    Normalmente non è richiesto alcun aggiustamento posologico. Si raccomanda di partire con la dose più bassa possibile.
    Bambini al di sotto di 12 anni e adolescenti
    Non c'è esperienza pediatrica su questo medicinale. Per questo motivo il suo uso non è raccomandato.
    Interruzione del trattamento
    Il trattamento non deve essere interrotto bruscamente, specialmente in pazienti con ischemia cardiaca (vedere anche paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni di impiego"). Diminuire il dosaggio gradualmente dimezzando la dose di settimana in settimana.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Bisoprololo EG
    • Insufficienza cardiaca acuta o durante episodi di insufficienza cardiaca non compensata che richiede una terapia inotropa endovenosa.
    • Shock cardiogeno.
    • Blocco AV di secondo o terzo grado (senza un pacemaker).
    • Sindrome del seno malato.
    • Blocco senoatriale.
    • Bradicardia sintomatica (meno di 50 battiti al minuto prima dell'inizio della terapia).
    • Ipotensione sintomatica (pressione sanguigna sistolica inferiore a 100 mm Hg).
    • Asma bronchiale grave o malattia polmonare cronica ostruttiva grave.
    • Gravi forme della malattia occlusiva arteriosa periferica o gravi forme della sindrome di Raynaud.
    • Acidosi metabolica.
    • Ipersensibilità al bisoprololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.
    • Feocromocitoma non trattato (vedere anche paragrafo 4.4).
    • Combinazioni di floctafenina e sultopride (vedere anche paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Bisoprololo EG
    Nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica sono utilizzate altre formulazioni di medicinali contenenti bisoprololo. L'uso di agenti beta-bloccanti in questa indicazione necessita un approccio molto cauto e deve iniziare con una fase di titolazione molto rigorosa. In questa fase sono necessari incrementi non tutti possibili con il medicinale attuale. Questo prodotto, quindi, non deve essere utilizzato nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.
    Non è raccomandata l'assunzione concomitante di amiodarone in considerazione del rischio di automatismo della contrattilità e anomalie della conduzione (soppressione delle reazioni compensatorie del simpatico).
    Utilizzare bisoprololo con cautela in caso di:
    • Broncospasmo (asma bronchiale, malattia respiratoria ostruttiva): in caso di asma bronchiale o di altre patologie respiratorie ostruttive croniche, che possono indurre sintomi, deve essere somministrata contemporaneamente una terapia broncodilatatoria. Occasionalmente, in pazienti affetti da asma, può aumentare la resistenza delle vie respiratorie. In questo caso può essere necessario aumentare il dosaggio degli stimolanti beta2. Prima dell'inizio del trattamento si raccomanda di effettuare un test respiratorio funzionale.
    • L'anestesista deve essere a conoscenza dell'utilizzo di beta-bloccanti in pazienti sottoposti ad anestesia generale. Se si ritiene necessario interrompere la terapia con beta-bloccanti prima dell'intervento chirurgico, bisogna farlo gradualmente e completamente nel giro di 48 ore precedenti all'anestesia.
    • Diabete mellito con ampie fluttuazioni della glicemia; i sintomi di ipoglicemia possono essere mascherati. Durante il trattamento con bisoprololo i livelli di glicemia devono essere monitorati.
    • Tireotossicosi, i sintomi adrenergici possono essere mascherati.
    • Pazienti con malattia epatica.
    • Digiuno.
    • Terapia desensibilizzante in corso.
    • Come nel caso di altri agenti beta-bloccanti, il bisoprololo può aumentare sia la sensibilità verso allergeni che la gravità delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina non da sempre l'effetto terapeutico atteso.
    • Blocco AV di primo grado.
    • Angina di Printzmetal; gli agenti beta-bloccanti possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina in pazienti affetti da angina di Printzmetal.
    • Patologie circolatorie periferiche, quali fenomeni di Raynaud e claudicazione intermittente: può verificarsi una intensificazione dei disturbi, in modo particolare all'inizio della terapia.
    • Il bisoprololo deve essere utilizzato con cautela in pazienti con bradicardia con battiti al minuto da 50 a 60 prima dell'inizio della terapia.
    • Non deve essere somministrato il bisoprololo in pazienti affetti da feocromocitoma (vedere anche paragrafo 4.3), fino a dopo il blocco dei recettori alfa.
    • Psoriasi preesistente o esistente; si deve somministrare bisoprololo solo dopo un'attenta valutazione rischio/beneficio.
    L'inizio del trattamento con bisoprololo necessita di un monitoraggio regolare, in modo particolare nel caso di trattamento di pazienti anziani. Non si deve interrompere bruscamente la terapia con bisoprololo, a meno che questo non sia chiaramente indicato. In pazienti affetti da ischemia cardiaca, in caso di interruzione brusca del trattamento c'è il rischio di infarto del miocardio e morte improvvisa. Per maggiori informazioni consultare il paragrafo 4.2 "Posologia e modo di somministrazione".

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Bisoprololo EG
    Combinazioni controindicate
    • Floctafenina: i beta-bloccanti possono impedire le reazioni compensatorie cardiovascolari associate all'ipotensione o allo shock che possono essere indotti dalla floctafenina.
    • Sultopride: non si deve somministrare il bisoprololo in associazione con sultopride in quanto ciò aumenta il rischio di aritmia ventricolare.

    Combinazioni non raccomandate

    • Calcio antagonisti (verapamil, diltiazem, bepridil): influenza negativa sulla contrattilità, sulla conduzione atrioventricolare e sulla pressione sanguigna. La somministrazione endovenosa di verapamil in pazienti in trattamento con beta-bloccanti può provocare ipotensione profonda e blocco atrio-ventricolare.
    • Farmaci antiipertensivi ad azione centrale (per es. clonidina): l'uso concomitante di antiipertensivi ad azione centrale può provocare una riduzione del battito cardiaco, della gittata cardiaca e della vasodilatazione. Una brusca interruzione può indurre l'aumento del rischio di “ipertensione da rimbalzo“
    • Inibitori della monoamminaossidasi (eccetto gli inibitori MAO-B): aumentato effetto ipotensivo dei beta-bloccanti ma anche rischio di crisi ipertensive.

    Combinazioni da adottare con cautela

    • Farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I (ad es. disopiramide, chinidina): l'effetto sul tempo di conduzione atriale può essere potenziato e l'effetto inotropo negativo può essere aumentato. (È richiesto uno stretto monitoraggio clinico ed ECG).
    • Farmaci antiaritmici appartenenti alla classe III (ad es. amiodarone): l'effetto sul tempo di conduzione atriale può essere potenziato.
    • Calcio antagonisti appartenenti alla classe chimica delle diidropiridine (per es. nifedipina): l'uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e non può essere escluso un aumento del rischio di un ulteriore deterioramento della funzionalità ventricolare in pazienti con insufficienza cardiaca.
    • Farmaci parasimpaticomimetici (compreso tacrina e galantamina): il tempo di conduzione atrio ventricolare e il rischio di bradicardia può aumentare.
    • Agenti beta-bloccanti topici, inclusi nei colliri per il trattamento del glaucoma, hanno effetti aggiuntivi.
    • L'insulina ed altri farmaci anti-diabetici a somministrazione orale: intensificazione dell'effetto di diminuzione della glicemia. Il blocco del beta-adrenorecettore può mascherare i sintomi dell'ipoglicemia.
    • Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa ed aumento del rischio di ipotensione.
    • La continuazione del blocco beta riduce il rischio di aritmia durante l'induzione e l'intubazione. L'anestesista deve essere informato quando il paziente sta assumendo bisoprololo.
    • Glicosidi digitalici: riduzione della frequenza cardiaca, aumento del tempo di conduzione atrio-ventricolare.
    • Derivati dell'ergotamina: esacerbazione dei disturbi circolatori periferici.
    • Beta-simpaticomimetici: la combinazione con bisoprololo può ridurre l'effetto di entrambi gli agenti.
    • Agenti simpaticomimetici attivi sui recettori alfa e beta: la combinazione con bisoprololo può provocare un aumento della pressione ematica.
    • L'uso concomitante con agenti antiipertensivi e con altri farmaci che potenzialmente possono abbassare la pressione arteriosa può aumentare il rischio di ipotensione.
    • Per il trattamento di reazioni allergiche possono essere necessarie dosi più alte di epinefrina.
    • Antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine ed altri agenti antipertensivi: aumento dell'effetto di diminuzione della pressione sanguigna.
    • Baclofene: aumento dell'attività antipertensiva.
    • Prodotti di contrasto iodati: i beta-bloccanti possono impedire le reazioni compensatorie cardiovascolari associate all'ipotensione o allo shock indotto dai prodotti di contrasto iodati.
    • FANS: diminuzione dell'effetto antipertensivo (inibizione della prostaglandina ad effetto vasodilatatore ad opera dei FANS e ritenzione di acqua e sodio con FANS a base di pirazolone).

    Combinazioni da considerare

    • Meflochina: aumento del rischio di bradicardia.
    • Corticosteroidi: diminuzione dell'effetto antipertensivo dovuto alla ritenzione di acqua e sodio.
    • Rifampicina: leggera riduzione dell'emivita di bisoprololo probabilmente dovuta all'induzione di enzimi epatici metabolizzanti del farmaco. Normalmente non è richiesto un aggiustamento posologico.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza:
    Il bisoprololo ha effetti farmacologici che possono causare effetti dannosi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale, gli agenti bloccanti del beta-adrenorecettore riducono la perfusione placentare, il che è stato associato a ritardo della crescita, morte intrauterina, aborto o travaglio precoce. Nel feto e nel neonato possono verificarsi reazioni avverse (ad es. ipoglicemia, bradicardia). Qualora fosse necessario il trattamento con agenti bloccanti del beta-adrenorecettore, è preferibile utilizzare gli agenti bloccanti del beta1-adrenorecettore.
    Non si deve utilizzare bisoprololo in gravidanza a meno che questo non sia strettamente necessario. Qualora il trattamento con bisoprololo fosse considerato necessario, il flusso sanguigno utero-placentare e la crescita fetale devono essere monitorati. In caso di effetti dannosi per la gravidanza o per il feto, si deve prendere in considerazione un trattamento alternativo. Il neonato deve essere strettamente monitorato. Generalmente, i sintomi di ipoglicemia e brachicardia si manifestano entro i primi 3 giorni.
    Allattamento:
    Non è noto se bisoprololo venga escreto nel latte umano. Per questo motivo l'allattamento al seno non è raccomandato durante la somministrazione di bisoprololo.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    A causa di differenze individuali nella risposta al medicinale, la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari può essere compromessa. Di ciò si deve tener conto soprattutto all'inizio del trattamento, in seguito a variazioni del medicinale ed in caso di assunzione contemporanea di alcool.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Bisoprololo EG
    Gli effetti indesiderati segnalati sono generalmente attribuibili alle proprietà farmacologiche degli agenti beta-bloccanti.
    La frequenza degli effetti indesiderati è stata definita come segue:
    Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 a <1/10), non comune (≥1/1.000 a <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Disturbi psichiatrici
    Non comune: disturbi del sonno, depressione
    Raro: incubi, allucinazioni
    Patologie del sistema nervoso
    Comune: capogiri*, cefalea*, affaticamento, vertigini
    Raro: sincope
    Patologie dell'occhio
    Raro: riduzione del flusso lacrimale
    Molto raro: congiuntiviti
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Raro: compromissione dell'udito
    Patologie cardiache
    Non comune: disturbi dello stimolo-AV (conduzione AV rallentata o aumento del blocco AV già esistente), bradicardia, peggioramento dell'insufficienza cardiaca
    Patologie vascolari
    Comune: sensazione di freddo o intorpidimento alle estremità, sindrome di Raynaud, aggravamento di una esistente claudicatio intermittens, ipotensione
    Non comune: ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o anamnesi con una storia di malattia ostruttiva delle vie aeree
    Raro: riniti allergiche
    Patologie gastrointestinali
    Comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e costipazione
    Patologie epatobiliari
    Raro: epatiti
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Raro: reazioni di ipersensibilità (prurito, rossore, eruzione cutanea)
    Molto raro: gli agenti β-bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre eruzioni cutanee psoriasi-simili, alopecia
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non comune: debolezza muscolare e crampi, artropatia
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Raro: disturbi della potenza
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune: affaticamento*
    Non comune: astenia
    Esami diagnostici
    Raro: aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT), aumento dei trigliceridi, ipoglicemia, comparsa di anticorpi antinucleo con sintomi clinici eccezionali come sindrome lupus eritematoso, che svanisce interrompendo il trattamento.
    *Questi sintomi si manifestano soprattutto nelle fasi iniziali della terapia. Generalmente sono sintomi di media intensità e spesso scompaiono entro 1-2 settimane.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Bisoprololo EG
    Sintomi
    I sintomi attesi più comuni conseguenti ad un sovradosaggio di bisoprololo sono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo, insufficienza cardiaca acuta, disturbi della conduzione e ipoglicemia.
    Esiste un'ampia variabilità inter-individuale nella sensibilità ad una elevata dose di bisoprololo e probabilmente i pazienti con insufficienza cardiaca sono molto sensibili.
    Trattamento
    In caso di sovradosaggio, il trattamento con bisoprololo deve essere interrotto ed un trattamento sintomatico e di supporto deve essere effettuato. Si deve evitare il riassorbimento di bisoprololo nel tratto gastrointestinale; possono essere usati una lavanda gastrica o la somministrazione di sostanze adsorbenti (cioè carbone attivo) ed un agente lassativo (cioè solfato di sodio). La respirazione deve essere monitorata e, se necessario, deve essere iniziata la respirazione artificiale. Il broncospasmo deve essere neutralizzato da una terapia broncodilatatoria come isoprenalina o farmaci beta2-simpaticomimetici. Le complicazioni cardiovascolari devono essere trattate sintomaticamente: il blocco AV (di secondo o terzo grado) richiede un attento monitoraggio e deve essere trattato con infusione di isoprenalina o l'inserimento di un pacemaker cardiaco transvenoso. La bradicardia deve essere trattata con atropina per via endovenosa (o M-metil-atropina). La caduta della pressione sanguigna o lo shock devono essere trattati con agenti sostitutivi del plasma e vasopressori.
    L'ipoglicemia può essere trattata con glucosio per via endovenosa.
    Dati limitati suggeriscono che bisoprololo è difficilmente dializzabile.

    Scadenza

    2 anni in blister in PVC/PE/PVDC/Alluminio (con o senza bustina di alluminio).
    1 anno in contenitori per compresse in HDPE.

    Conservazione

    Contenitore in HDPE:
    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
    Conservare nel contenitore originale.
    Tenere il contenitore ben chiuso.
    Blister in PVC/PE/PVDC/AL e blister in PVC/PE/PVDC/AL in bustine di alluminio:
    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
    Conservare nella confezione originale.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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