Asurami

    Ultimo aggiornamento: 09/11/2023

    Cos'è Asurami?

    Asurami è un farmaco a base del principio attivo Rosuvastatina + Ramipril, appartenente alla categoria degli ACE-inibitori + ipolipemizzanti e nello specifico Agenti modificatori dei lipidi in associazione con altri farmaci. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sandoz S.p.A..

    Asurami può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Asurami 10 mg/10 mg 30 capsule
    Asurami 10 mg/5 mg 30 capsule
    Asurami 20 mg/10 mg 30 capsule
    Asurami 20 mg/5 mg 30 capsule

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sandoz S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Rosuvastatina + Ramipril
    Gruppo terapeutico: ACE-inibitori + ipolipemizzanti
    ATC: C10BX17 - Rosuvastatina e ramipril
    Forma farmaceutica: capsula


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    Indicazioni

    Perché si usa Asurami? A cosa serve?
    Asurami è indicato per la terapia sostitutiva di pazienti adulti con ipertensione essenziale la cui pressione arteriosa può essere adeguatamente controllata con ramipril al livello di dosaggio contenuto nella combinazione a dose fissa, e che possono essere adeguatamente controllati con rosuvastatina al livello di dosaggio contenuto nella combinazione a dose fissa purché, oltre all'ipertensione, sia diagnosticata anche una delle seguenti malattie:
    • ipercolesterolemia primaria (di tipo IIa compresa l'ipercolesterolemia familiare eterozigote), oppure
    • dislipidemia mista (di tipo IIb), oppure
    • ipercolesterolemia familiare omozigote, oppure
    • in pazienti che si stima abbiano un elevato rischio di manifestare un primo evento cardiovascolare, per la prevenzione di eventi cardiovascolari maggiori, come terapia aggiuntiva alla correzione di altri fattori di rischio.

    Posologia

    Come usare Asurami: Posologia
    Posologia
    La dose giornaliera raccomandata è una capsula della concentrazione data.
    Asurami non è adatto per la terapia iniziale. L'avvio del trattamento o, se necessario, l'aggiustamento della dose deve essere effettuato con i monocomponenti e, dopo aver definito le dosi appropriate, è possibile effettuare il passaggio alla combinazione a dose fissa della concentrazione appropriata.
    Il paziente deve seguire una dieta ipocolesterolemizzante standard che deve proseguire durante il trattamento.
    Asurami non è adatto a pazienti che richiedono una dose di rosuvastatina da 40 mg.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Asurami nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età non sono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia e Asurami non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.
    Anziani
    Nei pazienti di età >70 anni si raccomanda una dose iniziale di rosuvastatina da 5 mg (vedere paragrafo 4.4). Deve essere presa in considerazione una dose iniziale ridotta di ramipril da 1,25 mg e la successiva titolazione di ramipril deve essere più graduale, soprattutto nei pazienti molto anziani e fragili.
    Asurami non è adatto per la terapia iniziale. L'avvio del trattamento o, se necessario, l'aggiustamento della dose deve essere effettuato con i monocomponenti e, dopo aver definito le dosi appropriate, è possibile effettuare il passaggio alla combinazione a dose fissa della concentrazione appropriata.
    Compromissione renale
    Asurami può essere somministrato a pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
    La dose giornaliera nei pazienti con compromissione renale deve basarsi sulla clearance della creatinina (vedere paragrafo 5.2).
    Rosuvastatina:
    • Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
    Ramipril:
    • se la clearance della creatinina è ≥60 ml/min, la dose giornaliera massima di ramipril è 10 mg;
    • se la clearance della creatinina è compresa tra 30 e 60 ml/min, la dose giornaliera massima di ramipril è 5 mg.
    La combinazione a dose fissa non è adatta per la terapia iniziale. Per iniziare il trattamento o per modificare la dose devono essere utilizzati farmaci monocomponente.
    L'uso di Asurami i pazienti con compromissione renale grave è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
    Compromissione epatica
    Asurami non è adatto per il trattamento nei pazienti con compromissione epatica in quanto, in questo caso, la dose massima giornaliera di ramipril è 2,5 mg.
    Asurami è controindicato nei pazienti con malattia epatica attiva (vedere paragrafo 4.3).
    Razza
    Nei soggetti asiatici è stata riscontrata una maggiore esposizione sistemica di rosuvastatina (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Per i pazienti di origine asiatica, la dose iniziale raccomandata di rosuvastatina è 5 mg. Asurami non è adatto per la terapia iniziale. Per iniziare il trattamento o per modificare la dose devono essere utilizzati farmaci monocomponente.
    Polimorfismi genetici
    Sono noti tipi specifici di polimorfismi genetici che possono determinare un aumento dell'esposizione di rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2). Per i pazienti che sono noti per essere portatori di questi tipi specifici di polimorfismi, si raccomanda una dose giornaliera inferiore di Asurami.
    Dose nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia
    Nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia, la dose iniziale raccomandata di rosuvastatina è 5 mg (vedere paragrafo 4.4). La combinazione a dose fissa non è adatta per la terapia iniziale. Per iniziare il trattamento o per modificare la dose devono essere utilizzate preparazioni monocomponente.
    Terapia concomitante
    Rosuvastatina è un substrato di varie proteine trasportatrici (es. OATP1B1 e BCRP). Il rischio di miopatia (compresa la rabdomiolisi) è maggiore quando Asurami viene somministrato in concomitanza con determinati medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di rosuvastatina a causa di interazioni con queste proteine trasportatrici (per es. ciclosporina e alcuni inibitori proteasici, comprese combinazioni di ritonavir con atazanavir, lopinavir e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Ove possibile, devono essere presi in considerazione medicinali alternativi e, se necessario, valutare l'eventualità di interrompere temporaneamente la terapia con Asurami. In situazioni in cui non è possibile evitare la somministrazione concomitante di questi medicinali con Asurami, devono essere valutati attentamente i benefici e i rischi del trattamento concomitante ed eventuali aggiustamenti del dosaggio di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.5).
    Modo di somministrazione
    Per uso orale.
    Asurami deve essere assunto ogni giorno alla stessa ora del giorno, con o senza cibo.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Asurami
    Relativamente a rosuvastatina
    • Ipersensibilità a rosuvastatina.
    • Malattia epatica attiva inclusi aumenti persistenti e inspiegabili dei livelli sierici delle transaminasi ed eventuali aumenti dei livelli serici di transaminasi superiori a 3 volte il limite superiore della norma (ULN).
    • Grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min).
    • Miopatia.
    • Pazienti che ricevono la combinazione concomitante di sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (vedere paragrafo 4.5).
    • Somministrazione concomitante di ciclosporina.
    • Gravidanza e allattamento nonché donne in età fertile che non fanno uso di metodi contraccettivi adeguati (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    Relativamente a ramipril
    • Ipersensibilità a ramipril o qualsiasi altro inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE).
    • Anamnesi di angioedema (ereditario, idiopatico o dovuto a precedente angioedema con inibitori dell'ACE o antagonisti del recettore II dell'angiotensina [AIIRA]).
    • Uso concomitante con la terapia a base di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
    • Trattamenti extracorporei che comportano il contatto di sangue con superfici cariche negativamente (vedere paragrafo 4.5).
    • Significativa stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in un solo rene funzionante.
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • Stati ipotensivi o emodinamicamente instabili.
    • L'uso concomitante di medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti con diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare [GFR] <60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Relativamente a Asurami
    Tutte le suddette controindicazioni relative ai monocomponenti valgono anche per Asurami.
    Ipersensibilità a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Asurami
    Relativamente a rosuvastatina
    Gravi reazioni avverse cutanee
    Con l'uso di rosuvastatina sono state segnalate gravi reazioni avverse cutanee, comprese sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che potrebbero essere potenzialmente letali o fatali. Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati in merito ai segni e sintomi di reazioni cutanee gravi e sottoposti a un attento monitoraggio. Se compaiono segni e sintomi indicativi di tale reazione, Asurami deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
    Se il paziente ha sviluppato una reazione seria come SJS o DRESS con l'uso di Asurami, il trattamento con Asurami non deve essere mai riavviato in questo paziente.
    Effetti renali
    Eventi di proteinuria, rilevata mediante test con striscia reattiva e prevalentemente di origine tubulare, sono stati riscontrati in pazienti trattati con dosi superiori di rosuvastatina, in particolare 40 mg, e nella maggior parte dei casi si trattava di episodi transitori o intermittenti. La proteinuria non si è rivelata predittiva di malattia renale acuta o progressiva (vedere paragrafo 4.8).
    Effetti sulla muscolatura scheletrica
    Effetti sulla muscolatura scheletrica, per es. mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi sono stati segnalati in pazienti trattati con rosuvastatina a tutte le dosi e, in particolare, a dosi >20 mg. Casi molto rari di rabdomiolisi sono stati segnalati con l'uso di ezetimibe in combinazione con inibitori della HMG-CoA reduttasi. Non si può escludere un'interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e occorre prestare cautela con il loro uso combinato.
    In pochi casi è stato segnalato che le statine inducono de novo o aggravano la miastenia gravis o la miastenia oculare preesistenti (vedere paragrafo 4.8). In caso di peggioramento dei sintomi Asurami deve essere interrotto. Sono state segnalate recidive quando è stata (ri)somministrata la stessa statina o una statina diversa.
    Misurazione della creatinchinasi
    La creatinchinasi (CK) non deve essere misurata dopo un esercizio fisico intenso o in presenza di una causa alternativa plausibile di aumento della CK, il che potrebbe confondere l'interpretazione dei risultati.
    Sei livelli di CK sono significativamente elevati al basale (>5 x ULN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni. Se il test ripetuto conferma un valore basale di CK >5 x ULN, il trattamento non deve essere avviato.
    Prima del trattamento
    Asurami, così come altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, deve essere prescritto con cautela nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi. Tali fattori includono:
    • compromissione renale;
    • ipotiroidismo;
    • anamnesi personale o familiare di disturbi muscolari ereditari;
    • precedente anamnesi di tossicità muscolare con un altro inibitore della HMG-CoA reduttasi o un fibrato;
    • abuso di alcol;
    • età >70 anni;
    • situazioni in cui potrebbe verificarsi un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.2);
    • uso concomitante di fibrati.
    In questi pazienti, il rischio del trattamento deve essere valutato in relazione al possibile beneficio e si raccomanda un monitoraggio clinico. Sei livelli di CK sono significativamente elevati al basale (>5 x ULN), il trattamento non deve essere avviato.
    Durante il trattamento
    Ai pazienti deve essere chiesto di segnalare immediatamente episodi inspiegabili di dolore, debolezza o crampi muscolari, soprattutto se associati a malessere o febbre. In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK. La terapia deve essere interrotta se i livelli di CK sono significativamente elevati (>5 x ULN) o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disagio giornaliero (anche se i livelli di CK sono ≤5 x ULN). Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK tornano nella norma, è opportuno prendere in considerazione la reintroduzione di rosuvastatina o di un inibitore della HMG-CoA reduttasi alternativo alla dose minima unitamente a un attento monitoraggio. Non è necessario un monitoraggio di routine dei livelli di CK nei pazienti asintomatici. Sono stati segnalati rarissimi casi di una miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, compresa rosuvastatina. La IMNM è clinicamente caratterizzata da debolezza muscolare prossimale ed elevati livelli sierici di creatinchinasi, che persistono nonostante l'interruzione del trattamento con statine.
    Nelle sperimentazioni cliniche non è emersa alcuna evidenza di aumento degli effetti sulla muscolatura scheletrica nell'esiguo numero di pazienti trattati con rosuvastatina e terapia concomitante. Tuttavia, un aumento dell'incidenza di miosite e miopatia è stato riscontrato nei pazienti trattati con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi insieme a derivati dell'acido fibrico tra cui gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori proteasici e antibiotici macrolidi. Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando somministrato in concomitanza con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi. Pertanto, la combinazione di Asurami e gemfibrozil non è raccomandata. Il beneficio di ulteriori alterazioni nei livelli lipidici conseguenti all'uso combinato di Asurami con fibrati o niacina deve essere attentamente valutato rispetto ai potenziali rischi di tali combinazioni.
    Asurami non deve essere somministrato in concomitanza con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall'interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti in cui l'uso di acido fusidico sistemico sia considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti trattati con acido fusidico in combinazione con statine sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (compresi alcuni decessi) (vedere paragrafo 4.5). Ai pazienti deve essere indicato di richiedere una consulenza medica immediata qualora dovessero manifestare qualsiasi sintomo di debolezza, dolore o indolenzimento muscolare. La terapia con statine può essere reintrodotta sette giorni dopo l'ultima dose di acido fusidico. In circostanze eccezionali, qualora sia necessario un uso prolungato con acido fusidico sistemico, ad es. per il trattamento di infezioni gravi, la necessità di somministrare Asurami in concomitanza con acido fusidico deve essere presa in considerazione soltanto valutando caso per caso e sotto stretta supervisione medica.
    Asurami non deve essere usato in alcun paziente che presenti una condizione seria acuta indicativa di miopatia o che predispone allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (per es. sepsi, ipotensione, intervento di chirurgia maggiore, trauma, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici, o crisi convulsive incontrollate).
    Effetti epatici
    Come con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Asurami deve essere usato con cautela nei pazienti che consumano quantità eccessive di alcol e/o presentano un'anamnesi di malattia epatica.
    Si raccomanda di effettuare test della funzione epatica prima dell'inizio del trattamento con rosuvastatina e nei 3 mesi successivi. Il trattamento con rosuvastatina deve essere interrotto o la dose ridotta se il livello di transaminasi sieriche supera di 3 volte il limite superiore della norma.
    Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria causata da ipotiroidismo o sindrome nefrotica, la malattia sottostante deve essere trattata prima di iniziare la terapia con rosuvastatina.
    Razza
    Studi sulla farmacocinetica di rosuvastatina dimostrano un aumento dell'esposizione nei soggetti asiatici rispetto a quelli caucasici (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
    Inibitori proteasici
    Nei soggetti trattati con rosuvastatina in concomitanza con vari inibitori proteasici in combinazione con ritonavir è stato riscontrato un aumento dell'esposizione sistemica a rosuvastatina. Occorre valutare sia il beneficio dell'effetto ipolipemizzante dovuto all'uso di Asurami dei pazienti HIV+ trattati con inibitori proteasici sia il potenziale dell'aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina nel momento in cui si avvia la terapia e si aumentano le dosi di rosuvastatina nei pazienti trattati con inibitori proteasici. L'uso concomitante con alcuni inibitori proteasici non è raccomandato a meno che la dose di Asurami venga corretta (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
    Malattia interstiziale polmonare
    Casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare sono stati segnalati con alcune statine, soprattutto durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). I sintomi manifestati possono includere dispnea, tosse non produttiva e deterioramento dello stato di salute generale (affaticamento, perdita di peso e febbre). Qualora si sospetti che un paziente abbia sviluppato malattia interstiziale polmonare, la terapia con statine deve essere interrotta.
    Diabete mellito
    Alcune evidenze suggeriscono che le statine come classe determinano un aumento dei livelli ematici di glucosio e, in alcuni pazienti ad elevato rischio di diabete futuro, possono produrre un livello di iperglicemia che richiede adeguate cure diabetiche convenzionali. Il rischio, tuttavia, è bilanciato dalla riduzione del rischio vascolare con le statine e, pertanto, non deve rappresentare un motivo per cui interrompere il trattamento con statine. I pazienti a rischio (glucosio a digiuno da 5,6 a 6,9 mmol/l, indice di massa corporea [IMC] >30 kg/m2, trigliceridi elevati, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che biochimico secondo le linee guida nazionali.
    Nello studio JUPITER, la frequenza complessiva riportata di diabete mellito era del 2,8% con rosuvastatina e del 2,3% con placebo, soprattutto nei pazienti con glucosio a digiuno compreso tra 5,6 e 6,9 mmol/l.
    Relativamente a ramipril
    Popolazioni speciali
    Gravidanza
    Il trattamento con inibitori dell'ACE come ramipril o antagonisti del recettore II dell'angiotensina (AIIRA) non deve essere iniziato durante la gravidanza. A meno che la terapia continuativa con inibitori dell'ACE/AIIRA sia ritenuta essenziale, i pazienti che hanno in programma una gravidanza devo passare a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza consolidato per poter essere usati durante la gravidanza. Qualora venga diagnosticata una gravidanza, il trattamento con inibitori dell'ACE/AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, deve essere avviata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione
    • Pazienti con sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato
    I pazienti con sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato sono a rischio di manifestare una diminuzione acuta e prolungata della pressione arteriosa e un deterioramento della funzione renale a causa dell'inibizione dell'ACE, soprattutto quando un inibitore dell'ACE o un diuretico concomitante viene somministrato per la prima volta o al primo aumento di dose.
    Si può prevedere un'attivazione significativa del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed è necessaria una supervisione medica che comprenda il monitoraggio della pressione arteriosa, per esempio nei:
    • pazienti con ipertensione grave;
    • pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata;
    • pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all'afflusso o deflusso ventricolare sinistro (per es. stenosi della valvola aortica o mitrale);
    • pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale con secondo rene funzionale;
    • pazienti che presentano o potrebbero sviluppare deplezione di liquidi o sali (compresi pazienti con diuretici);
    • pazienti con cirrosi epatica e/o ascite;
    • pazienti che si sottopongono a un intervento di chirurgia maggiore o durante l'anestesia con agenti che causano ipotensione.
    In generale, si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (nei pazienti con insufficienza cardiaca, tuttavia, tale azione correttiva deve essere attentamente valutata rispetto al rischio del sovraccarico di volume).
    • Blocco duplice del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Vi sono evidenze secondo cui l'uso concomitante di inibitori dell'ACE, bloccanti del recettore II dell'angiotensina o aliskiren aumenti il rischio di ipotensione, iperkaliemia e ridotta funzionalità renale (compresa insufficienza renale acuta). Pertanto, si sconsiglia il bocco duplice del sistema RAAS attraverso l'uso combinato di inibitori dell'ACE, bloccanti del recettore II dell'angiotensina o aliskiren (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Qualora la terapia di blocco duplice sia considerata assolutamente necessaria, deve essere somministrata sotto supervisione specialistica e sottoposta a un frequente e accurato monitoraggio della funzione renale, degli elettroliti e della pressione arteriosa.
    Gli inibitori dell'ACE e i bloccanti del recettore II dell'angiotensina non devono essere usati in concomitanza nei pazienti con nefropatia diabetica.
    • Insufficienza cardiaca transiente o persistente post-infarto miocardico (IM)
    • Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta
    La fase iniziale trattamento richiede una supervisione medica specialistica.
    Anziani
    Vedere paragrafo 4.2.
    Intervento chirurgico
    Si raccomanda, ove possibile, di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina come ramipril il giorno che precede l'intervento chirurgico.
    Monitoraggio della funzione renale
    La funzione renale deve essere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata soprattutto nelle settimane iniziali del trattamento. In particolare, è richiesto un monitoraggio accurato nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2). Sussiste il rischio di compromissione della funzione renale, soprattutto nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo un trapianto di rene.
    Angioedema
    Casi di angioedema sono stati segnalati nei pazienti trattati con inibitori dell'ACE compreso ramipril (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di angioedema (ovvero, gonfiore delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) può essere aumentato nei pazienti che assumono farmaci concomitanti che possono causare angioedema, come inibitori di mTOR (bersaglio della rapamicina nei mammiferi; es. temsirolimus, everolimus, sirolimus), inibitori della vildagliptina o neprilisina (NEP; come racecadotril). La combinazione di ramipril con sacubitril/valsartan è controindicata a causa del maggior rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
    In caso di angioedema, il trattamento con Asurami deve essere interrotto.
    Deve essere avviata tempestivamente una terapia di emergenza. Il paziente deve essere tenuto sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimesso dopo la risoluzione completa dei sintomi.
    Casi di angioedema intestinale sono stati segnalati nei pazienti trattati con inibitori dell'ACE compreso ramipril (vedere paragrafo 4.8). Questi pazienti manifestavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito).
    Reazioni anafilattiche durante la desensibilizzazione
    La probabilità e la gravità di reazioni anafilattiche e anafilattoidi al veleno di insetti e ad altri allergeni aumentano durante la terapia con inibitori dell'ACE. Prima della desensibilizzazione deve essere presa in considerazione un'interruzione temporanea del trattamento con Asurami.
    Monitoraggio elettrolitico: iperkaliemia
    L'iperkaliemia mia è stata osservata in alcuni pazienti trattati con inibitori dell'ACE compreso ramipril. I pazienti a rischio di sviluppo di iperkaliemia compresi quelli con insufficienza renale, di età >70 anni, con diabete mellito non controllato o quelli che fanno uso di sali potassici, diuretici risparmiatori del potassio e altre sostanze attive che aumentano i livelli plasmatici di potassio, o condizioni come disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica. Se l'uso concomitante dei suddetti agenti è ritenuto appropriato, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
    Monitoraggio elettrolitico: iponatriemia
    Casi di sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH) e successiva iponatriemia sono stati osservati in alcuni pazienti trattati con ramipril. Si raccomanda di monitorare regolarmente i livelli sierici di sodio negli anziani e in altri pazienti a rischio di iponatriemia.
    Neutropenia/Agranulocitosi
    Casi di neutropenia/agranulocitosi nonché trombocitopenia e anemia sono stati osservati raramente ed è stata segnalata anche depressione del midollo osseo. Si raccomanda di monitorare la conta dei globuli bianchi per consentire il rilevamento di un eventuale leucopenia. Si consiglia un monitoraggio più frequente nella fase iniziale del trattamento e nei pazienti con funzione renale compromessa, quelli con malattia collagenica concomitante (per es. lupus eritematoso o scleroderma) e in quelli trattati con altri medicinali che possono causare alterazioni del quadro ematico (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
    Differenze etniche
    Gli inibitori dell'ACE sono associati a un maggior tasso di angioedema nei pazienti di colore rispetto a quelli non di colore.
    Come con altri inibitori dell'ACE, ramipril può essere meno efficace nell'abbassamento della pressione arteriosa nelle persone di colore rispetto ai pazienti non di colore, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ipertensione con basso livello di renina nella popolazione ipertensiva di colore.
    Tosse
    La tosse è stata segnalata con l'uso di inibitori dell'ACE. La tosse è tipicamente non produttiva, persistente e si risolve dopo l'interruzione della terapia. La tosse indotta da inibitori dell'ACE deve essere considerata parte della diagnosi differenziale di tosse.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero, è essenzialmente “privo di sodio”.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Asurami
    Relativamente a rosuvastatina
    Effetto di medicinali co-somministrati sulla rosuvastatina
    Inibitori delle proteine trasportatrici: Rosuvastatina è un substrato per alcune proteine trasportatrici compreso il trasportatore della captazione epatica OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP. La somministrazione concomitante di Asurami con medicinali che sono inibitori di queste proteine trasportatrici può comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e Tabella 1).
    Ciclosporina: Durante il trattamento concomitante con rosuvastatina e ciclosporina, i valori AUC (area sotto la curva) della rosuvastatina erano in media 7 volte più alti di quelli osservati nei volontari sani (vedere Tabella 1). Asurami è controindicato nei pazienti sottoposti a terapia concomitante con ciclosporina (vedere paragrafo 4.3). La somministrazione concomitante non ha influenzato le concentrazioni plasmatiche della ciclosporina.
    Inibitori proteasici: Sebbene l'esatto meccanismo di interazione sia sconosciuto, l'uso concomitante di inibitori proteasici può aumentare fortemente l'esposizione della rosuvastatina (vedere Tabella 1). Per esempio, in uno studio farmacocinetico, la somministrazione concomitante di rosuvastatina 10 mg e un prodotto combinato di due inibitori proteasici (300 mg atazanavir/100 mg ritonavir) in volontari sani era associata a un incremento di circa tre volte e sette volte nell'AUC e nella concentrazione massima (Cmax) della rosuvastatina, rispettivamente. L'uso concomitante di rosuvastatina e alcune combinazioni di inibitori proteasici può essere preso in considerazione dopo un'attenta valutazione degli aggiustamenti della dose di rosuvastatina in base all'aumento previsto nell'esposizione della rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e Tabella 1).
    Gemfibrozil e altri medicinali ipolipemizzanti: L'uso concomitante di rosuvastatina e gemfibrozil ha determinato un incremento di 2 volte della Cmax e dell'AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.4).
    In base ai dati provenienti da studi di interazione specifica, non si prevede alcuna interazione farmacocinetica rilevante con fenofibrato; tuttavia, potrebbe verificarsi un'interazione farmacodinamica. Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati e dosi ipolipemizzanti (> o pari a 1 g/giorno) di niacina (acido nicotinico) aumentano il rischio di miopatia quando somministrati in concomitanza con inibitori della HMG-CoA reduttasi, probabilmente poiché possono causare miopatia quando somministrati in monoterapia.
    Ezetimibe: L'uso concomitante di rosuvastatina 10 mg e ezetimibe 10 mg ha determinato un aumento di 1,2 volte dell'AUC di rosuvastatina in soggetti ipercolesterolemici (vedere Tabella 1). Non si può escludere un'interazione farmacodinamica, in termini di effetti avversi, tra rosuvastatina ed ezetimibe (vedere paragrafo 4.4).
    Antiacidi: La somministrazione simultanea di rosuvastatina con una sospensione di antiacidi contenente idrossido di alluminio e di magnesio ha determinato una diminuzione della concentrazione plasmatica di rosuvastatina di circa il 50%. Tale effetto risultava mitigato quando l'antiacido è stato somministrato 2 ore dopo rosuvastatina. La rilevanza clinica di questa interazione non è stata studiata.
    Eritromicina: L'uso concomitante di rosuvastatina ed eritromicina ha determinato un aumento del 20% dell'AUC e una riduzione del 30% della Cmax di rosuvastatina. Tale interazione potrebbe essere dovuta all'aumento della motilità intestinale causato dall'eritromicina.
    Enzimi del citocromo P450: I risultati ottenuti da studi in vitro e in vivo mostrano che rosuvastatina non è né un inibitore né un induttore degli isoenzimi del citocromo P450. Inoltre, la rosuvastatina non è un buon substrato per questi isoenzimi. Pertanto, non si prevedono interazioni farmacologiche derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450.Non è stata osservata alcuna interazione clinicamente rilevante tra rosuvastatina e fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4).
    Ticagrelor: Ticagrelor può causare insufficienza renale e potrebbe influire sull'escrezione renale di rosuvastatina, aumentando il rischio di accumulo di rosuvastatina. In alcuni casi, la somministrazione concomitante di ticagrelor e rosuvastatina ha determinato una riduzione della funzione renale, un aumento dei livelli di creatin-fosfochinasi (CPK) e rabdomiolisi. Si raccomanda il monitoraggio della funzione renale e dei livelli di CPK durante l'uso concomitante di ticagrelor e rosuvastatina.
    Interazioni che richiedono aggiustamenti della dose di rosuvastatina (vedere anche Tabella 1 di seguito): Laddove sia necessario somministrare rosuvastatina in concomitanza con altri medicinali noti per aumentare l'esposizione a rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere aggiustate. Iniziare con una dose di rosuvastatina da 5 mg una volta al giorno se l'aumento atteso nell'esposizione (AUC) è pari a circa 2 volte o maggiore. La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere aggiustata in modo tale che l'esposizione prevista a rosuvastatina è improbabile che superi quella di una dose giornaliera di rosuvastatina da 40 mg assunta senza medicinali interagenti, per esempio una dose di rosuvastatina da 20 mg con gemfibrozil (aumento di 1,9 volte) e una dose di rosuvastatina da 10 mg con la combinazione ritonavir/atazanavir (aumento di 3,1 volte).
    Qualora si osservi che un medicinale determina un aumento dell'AUC di rosuvastatina inferiore a 2 volte, non è necessario che la dose iniziale venga ridotta, ma occorre prestare cautela se si aumenta la dose di rosuvastatina oltre i 20 mg.
    Tabella 1: Effetto di medicinali co-somministrati sull'esposizione di rosuvastatina (AUC; in ordine di magnitudine decrescente) da sperimentazioni cliniche pubblicate
    Aumento dell'AUC di rosuvastatina pari a 2 volte o superiore a 2 volte
    Posologia del medicinale interagente
    Posologia di rosuvastatina
    Variazione nell'AUC* di rosuvastatina
    Sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (400 mg-100 mg-100 mg) + voxilaprevir (100 mg) una volta al giorno per 15 giorni
    10 mg, dose singola
    ↑ di 7,4 volte
    Ciclosporina da 75 mg BID a 200 mg BID, 6 mesi
    10 mg una volta al giorno OD, 10 giorni
    ↑ di 7,1 volte
    Darolutamide 600 mg BID, 5 giorni
    5 mg, dose singola
    ↑ di 5,2 volte
    Regorafenib 160 mg, OD, 14 giorni
    5 mg, dose singola
    ↑ di 3,8 volte
    Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg OD, 8 giorni
    10 mg, dose singola
    ↑ di 3,1 volte
    Velpatasvir 100 mg OD
    10 mg, dose singola
    ↑ di 2,7 volte
    Ombitasvir 25 mg/paritaprevir 150 mg/Ritonavir 100 mg OD/dasabuvir 400 mg BID, 14 giorni
    5 mg, dose singola
    ↑ di 2,6 volte
    Grazoprevir 200 mg/elbasvir 50 mg OD, 11 giorni
    10 mg, dose singola
    ↑ di 2,3 volte
    Glecaprevir 400 mg/pibrentasvir 120 mg OD, 7 giorni
    5 mg OD, 7 giorni
    ↑ di 2,2 volte
    Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg BID, 17 giorni
    20 mg OD, 7 giorni
    ↑ di 2,1 volte
    Clopidogrel dose di carico da 300 mg, seguita da 75 mg in 24 ore
    20 mg, dose singola
    ↑ di 2 volte
    Aumento dell'AUC di rosuvastatina inferiore a 2 volte
    Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni
    80 mg, dose singola
    ↑ di 1,9 volte
    Eltrombopag 75 mg OD, 5 giorni
    10 mg, dose singola
    ↑ di 1,6 volte
    Darunavir 600 mg/ritonavir 100 mg BID, 7 giorni
    10 mg OD, 7 giorni
    ↑ di 1,5 volte
    Tipranavir 500 mg/ritonavir 200 mg BID, 11 giorni
    10 mg, dose singola
    ↑ di 1,4 volte
    Dronedarone 400 mg BID
    Non disponibile
    ↑ di 1,4 volte
    Itraconazolo 200 mg OD, 5 giorni
    10 mg, dose singola
    ↑ di 1,4 volte**
    Ezetimibe 10 mg OD, 14 giorni
    10 mg OD, 14 giorni
    ↑ di 1,2 volte**
    Diminuzione dell'AUC di rosuvastatina
    Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni
    80 mg, dose singola
    ↓ del 20%
    Baicalina 50 mg TID, 14 giorni
    20 mg, dose singola
    ↓ del 47%
    * I dati forniti come variazione di x volte rappresentano un semplice rapporto tra la somministrazione concomitante e rosuvastatina in monoterapia. I dati forniti come variazione % rappresentano la differenza % rispetto a rosuvastatina in monoterapia.
    “↑” indica aumento, “↓” indica diminuzione.
    ** Sono stati eseguiti vari studi di interazione a diverse dosi di rosuvastatina; la tabella mostra il rapporto più significativo
    AUC = area sotto la curva, OD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno; TID = tre volte al giorno; QID = quattro volte al giorno
    I medicinali/Le combinazioni seguenti non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sul rapporto AUC di rosuvastatina quando somministrata in concomitanza:
    aleglitazar 0,3 mg per 7 giorni di somministrazione; fenofibrato 67 mg per 7 giorni di somministrazione TID; fluconazolo 200 mg per 11 giorni di somministrazione OD; fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg per 8 giorni di somministrazione BID; ketoconazolo 200 mg per 7 giorni di somministrazione BID; rifampina 450 mg per 7 giorni di somministrazione OD; silimarina 140 mg per 5 giorni di somministrazione TID.
    Effetto di rosuvastatina su medicinali co-somministrati
    Antagonisti della vitamina K: Come con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l'avvio del trattamento o l'incremento del dosaggio di rosuvastatina nei pazienti trattati in concomitanza con antagonisti della vitamina K (es. warfarin o un altro anticoagulante cumarinico) può determinare un aumento del rapporto internazionale randomizzato (INR). L'interruzione o la riduzione del dosaggio di rosuvastatina può causare un aumento dell'INR. In tali situazioni, è auspicabile un appropriato monitoraggio dell'INR.
    Contraccettivi ormonali/Terapia ormonale sostitutiva (HRT): L'uso concomitante di rosuvastatina e un contraccettivo orale ha determinato un aumento dell'AUC di etinilestradiolo e norgestrel del 26% e 34%, rispettivamente. Tali incrementi nei livelli plasmatici devono essere presi in considerazione nella selezione delle dosi dei contraccettivi orali. Non vi sono dati farmacocinetici disponibili in soggetti che assumono rosuvastatina in concomitanza con HRT; pertanto, non si può escludere un effetto simile. Tuttavia, la combinazione è stata ampiamente utilizzata nelle donne nell'ambito di sperimentazioni cliniche ed è risultata ben tollerata.
    Altri medicinali:
    Digossina: In base ai dati ottenuti da studi di interazione specifica, non si prevede alcuna interazione clinicamente rilevante tra rosuvastatina e digossina.
    Acido fusidico: Non sono stati condotti di interazione con rosuvastatina e acido fusidico. La somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico con statine può aumentare il rischio di miopatia, compresa la rabdomiolisi. Il meccanismo di questa interazione (se farmacodinamica, farmacocinetica o entrambe) non è ancora noto. Nei pazienti trattati con questa combinazione sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (compresi alcuni decessi).
    Se il trattamento con acido fusidico sistemico è necessario, il trattamento con rosuvastatina deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Vedere anche paragrafo 4.4.
    Relativamente a ramipril
    I dati ottenuti da sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che il blocco duplice del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) tramite l'uso combinato di inibitori dell'ACE, bloccanti del recettore II dell'angiotensina o aliskiren è associato a una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e ridotta funzionalità renale (compresa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente che agisce sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Combinazioni controindicate
    Sacubitril/Valsartan: L'uso concomitante di inibitori dell'ACE con sacubitril/valsartan è controindicato in quanto aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento con ramipril non deve essere avviato fino a 36 ore dopo l'assunzione dell'ultima dose di sacubitril/valsartan. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere avviato fino a 36 ore dopo l'ultima dose di ramipril.
    Trattamenti extracorporei: Trattamenti extracorporei che comportano il contatto di sangue con superfici cariche negativamente come dialisi o emofiltrazione con determinate membrane ad alto flusso (es. membrane di poliacrilonitrile) e aferesi di lipoproteine a bassa densità con destrano solfato a causa dell'aumentato rischio di reazioni anafilattoidi gravi (vedere paragrafo 4.3). Se tale trattamento si rivela necessario, occorre valutare l'uso di un tipo diverso di membrana dialitica o di una classe diversa di agente antipertensivo.
    Precauzioni per l'uso
    Sali di potassio, eparina, diuretici risparmiatori di potassio e altre sostanze attive che determinano un aumento dei livelli plasmatici di potassio (compresi antagonisti dell'angiotensina II, trimetoprim e in combinazione a dose fissa con sulfametossazolo, tacrolimus, ciclosporina): dal momento che potrebbe manifestarsi iperkaliemia, è necessario un attento monitoraggio del potassio sierico.
    Agenti antipertensivi (es. diuretici) e altre sostanze che possono determinare una diminuzione della pressione arteriosa (es. nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici, assunzione acuta di alcol, baclofen, alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): si può prevedere un potenziamento del rischio di ipotensione.
    Simpaticomimetici vasopressori e altre sostanze (es. isoproterenolo, dobutamina, dopamina, epinefrina) che possono ridurre l'effetto antipertensivo di ramipril: si raccomanda un monitoraggio della pressione arteriosa.
    Allopurinolo, immunosoppressivi, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altre sostanze che possono alterare le conte ematiche: maggiore probabilità di reazioni ematologiche (vedere paragrafo 4.4).
    Sali di litio: Dal momento che l'escrezione di litio può essere ridotta dagli inibitori dell'ACE, la tossicità del litio potrebbe risultare potenziata. Il livello di litio deve essere monitorato.
    Agenti antidiabetici compresa l'insulina: Possono verificarsi reazioni ipoglicemiche. Si raccomanda un monitoraggio glicemico.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei e acido acetilsalicilico: Si può prevedere una riduzione dell'effetto antipertensivo di ramipril. Inoltre, il trattamento concomitante di inibitori dell'ACE e FANS può far aumentare il rischio di deterioramento della funzione renale e determinare un aumento della kaliemia.
    Inibitori di mTOR o inibitori della dipeptidil-peptidasi (DPP)-IV: Nei pazienti che assumono farmaci concomitanti come inibitori di mTOR (es. temsirolimus, everolimus, sirolimus) o vildagliptina è possibile un aumento del rischio di angioedema. Occorre prestare cautela quando si avvia la terapia (vedere paragrafo 4.4).
    Inibitori della neprilisina (NEP):Un aumento del rischio di angioedema è stato riportato con l'uso concomitante di inibitori dell'ACE e inibitori della NEP come racecadotril (vedere paragrafo 4.4).
    Sacubitril/Valsartan: L'uso concomitante di inibitori dell'ACE con sacubitril/valsartan è controindicato in quanto aumenta il rischio di angioedema.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Asurami" insieme ad altri farmaci come “Acido Fusidico Teva”, “Artiss”, “Epclusa”, “Fucicort”, “Fucidin”, “Fucidin H”, “Fucimixbeta”, “Fucithalmic”, “Fusapielbeta”, “Fusicutanbeta”, “Harvoni”, “Nervaxon”, “Vosevi”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Asurami è controindicato in gravidanza e allattamento.
    Le donne in età fertile devono adottare misure contraccettive appropriate (vedere paragrafo 4.3).
    Gravidanza
    Rosuvastatina:
    Poiché il colesterolo e altri prodotti della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il potenziale rischio derivante dall'inibizione della HMG-CoA reduttasi supera il vantaggio del trattamento durante la gravidanza. Studi sugli animali forniscono evidenze limitate di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Se una paziente rimane incinta durante l'uso di Asurami, il trattamento deve essere interrotto immediatamente.
    Ramipril:
    Ramipril non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4) ed è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Le evidenze epidemiologiche relative al rischio di teratogenicità in seguito all'esposizione a inibitori dell'ACE durante il primo trimestre di gravidanza non sono risultate conclusive; tuttavia, non si può escludere un lieve aumento del rischio. A meno che la terapia continuativa con inibitori dell'ACE sia ritenuta essenziale, i pazienti che hanno in programma una gravidanza devo passare a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza consolidato per poter essere usati durante la gravidanza. Qualora venga diagnosticata una gravidanza, il trattamento con inibitori dell'ACE deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, deve essere avviata una terapia alternativa.
    È noto che l'esposizione alla terapia con inibitori dell'ACE/antagonisti del recettore II dell'angiotensina (AIIRA) durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicità nell'uomo (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza”). Qualora l'esposizione a inibitori dell'ACE dovesse verificarsi a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale. I neonati le cui madri hanno assunto inibitori dell'ACE devono essere attentamente monitorati per l'insorgenza di ipotensione, oliguria e iperkaliemia (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento al seno
    Rosuvastatina:
    Rosuvastatina viene escreta nel latte di ratti. Non vi sono dati riguardanti l'escrezione di rosuvastatina nel latte umano (vedere paragrafo 4.3).
    Ramipril:
    A causa della scarsità di informazioni disponibili sull'uso di ramipril durante l'allattamento (vedere paragrafo 5.2), ramipril non è raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio stabiliti durante l'allattamento al seno, soprattutto quando si allatta un neonato o un bambino nato pretermine.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Alcuni effetti avversi (es. sintomi di riduzione della pressione arteriosa quali capogiri) possono compromettere la capacità del paziente di concentrarsi e reagire e, pertanto, rappresentano un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di particolare importanza (es. durante la guida o l'uso di macchinari).
    Questo può verificarsi specialmente all'inizio del trattamento o quando si passa da altri medicinali. Dopo la prima dose o i successivi aumenti della dose, si sconsiglia di guidare o usare macchinari per molte ore.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Asurami
    Relativamente a rosuvastatina
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse osservate con rosuvastatina sono generalmente lievi e transitorie. Nella sperimentazioni cliniche controllate, meno del 4% dei pazienti trattati con rosuvastatina è stato ritirato a causa di eventi avversi.
    Come con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l'incidenza di reazioni farmacologiche avverse di rosuvastatina tende a essere dose-dipendente.
    Effetti renali: Eventi di proteinuria, rilevata mediante test con striscia reattiva e prevalentemente di origine tubulare, sono stati riscontrati in pazienti trattati con rosuvastatina. Variazioni nei livelli urinari di proteine da assenti o tracce a ++ o più sono state riscontrate in <1% dei pazienti a un certo punto durante il trattamento con 10 mg e 20 mg. Un aumento minore della variazione da assenti o tracce a + è stato osservato con la dose da 20 mg. Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o si risolve spontaneamente durante il prosieguo della terapia. Dalla revisione dei dati delle sperimentazioni cliniche e dall'esperienza post-commercializzazione ad oggi non è emersa alcuna associazione causale tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva.
    Nei pazienti trattati con rosuvastatina sono stati riscontrati casi di ematuria e i dati delle sperimentazioni cliniche dimostrano anche l'incidenza è bassa.
    Effetti sulla muscolatura scheletrica: Effetti sulla muscolatura scheletrica, per es. mialgia, miopatia (compresa la miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta sono stati segnalati in pazienti trattati con rosuvastatina a tutte le dosi e, in particolare, a dosi >20 mg.
    Nei pazienti trattati con rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-dipendente nei livelli di CK; nella maggior parte dei casi si trattava di episodi lievi, asintomatici e transitori. Se i livelli di CK sono elevati (>5 x ULN), il trattamento deve essere interrotto (vedi paragrafo 4.4).
    Effetti epatici: Come con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in un piccolo numero di pazienti che assumevano rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-dipendente delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si trattava di episodi lievi, asintomatici e transitori.
    I seguenti eventi avversi sono stati riportati con alcune statine:
    • disfunzione sessuale;
    • casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).
    Relativamente a ramipril
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Il profilo di sicurezza di ramipril comprende tosse secca persistente e reazioni dovute a ipotensione.
    Le reazioni avverse serie includono angioedema, iperkaliemia, insufficienza renale o epatica, pancreatite, gravi reazioni cutanee e neutropenia/agranulocitosi.
    Elenco tabulato delle reazioni avverse associate alla combinazione
    Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate in base alla frequenza e alla classificazione per sistemi e organi (SOC).
    Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate in base alle seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10), comune (1/100, <1/10), non comune (1/1.000, <1/100), raro (1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere stimata in base ai dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi MedDRA
    Effetti indesiderati
    Frequenza
    Rosuvastatina
    Ramipril
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Eosinofilia
    Non comune
    Trombocitopenia
    Raro
    Ridotta conta dei globuli bianchi (compresa neutropenia o agranulocitosi)
    Raro
    Ridotta conta dei globuli rossi
    Raro
    Diminuzione dell'emoglobina
    Raro
    Ridotta conta piastrinica
    Raro
    Insufficienza midollare
    Non nota
    Pancitopenia
    Non nota
    Anemia emolitica
    Non nota
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni di ipersensibilità compreso angioedema1
    Raro
    Non comune
    Reazioni anafilattiche o anafilattoidi
    Non nota
    Aumento degli anticorpi anti-nucleo
    Non nota
    Patologie endocrine
    Diabete mellito2
    Comune
    Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)
    Non nota
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Aumento dei livelli ematici di potassio
    Comune
    Anoressia
    Non comune
    Inappetenza
    Non comune
    Diminuzione dei livelli ematici di sodio
    Non nota
    Disturbi psichiatrici
    Umore depresso
    Non comune
    Ansia
    Non comune
    Nervosismo
    Non comune
    Irrequietezza
    Non comune
    Disturbi del sonno compresa la sonnolenza
    Non comune
    Disturbi del sonno (compresi di insonnia e incubi)
    Non nota
    Stato confusionale
    Raro
    Disturbo dell'attenzione
    Non nota
    Depressione
    Non nota
    Patologie del sistema nervoso
    Mal di testa
    Comune
    Comune
    Capogiri
    Comune
    Comune
    Vertigini
    Non comune
    Parestesia
    Non comune
    Ageusia
    Non comune
    Disgeusia
    Non comune
    Tremore
    Raro
    Disturbo dell'equilibrio
    Raro
    Polineuropatia
    Molto raro
    Perdita di memoria
    Molto raro
    Ischemia cerebrale compresi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio
    Non nota
    Compromissione delle abilità psicomotorie
    Non nota
    Sensazione di bruciore
    Non nota
    Parosmia
    Non nota
    Neuropatia periferica
    Non nota
    Miastenia gravis
    Non nota
    Patologie dell'occhio
    Disturbi visivi compreso offuscamento della vista
    Non comune
    Congiuntivite
    Raro
    Miastenia oculare
    Non nota
    -
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Compromissione dell'udito
    Raro
    Tinnito
    Raro
    Patologie cardiache
    Ischemia del miocardio compresi angina pectoris o infarto miocardico
    Non comune
    Tachicardia
    Non comune
    Aritmia
    Non comune
    Palpitazioni
    Non comune
    Edema periferico
    Non comune
    Patologie vascolari
    Ipotensione
    Comune
    Diminuzione della pressione arteriosa ortostatica
    Comune
    Sincope
    Comune
    Vampate di calore
    Non comune
    Stenosi vascolare
    Raro
    Ipoperfusione
    Raro
    Vasculite
    Raro
    Fenomeno di Raynaud
    Non nota
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Tosse solleticante non produttiva
    Comune
    Bronchite
    Comune
    Sinusite
    Comune
    Dispnea
    Non nota
    Comune
    Spasmo compreso aggravamento dell'asma
    Non comune
    Congestione nasale
    Non comune
    Tosse
    Non nota
    Patologie gastrointestinali
    Infiammazione gastrointestinale
    Comune
    Disturbi digestivi
    Comune
    Diarrea
    Non nota
    Comune
    Stitichezza
    Comune
    Non comune
    Nausea
    Comune
    Comune
    Vomito
    Comune
    Dolore addominale
    Comune
    Disagio addominale
    Comune
    Dispepsia
    Comune
    Pancreatite3
    Raro
    Non comune
    Aumento degli enzimi pancreatici
    Non comune
    Angioedema dell'intestino tenue
    Non comune
    Dolore al quadrante addominale superiore compresa gastrite
    Non comune
    Secchezza delle fauci
    Non comune
    Glossite
    Raro
    Stomatite aftosa
    Non nota
    Patologie epatobiliari
    Aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata
    Non comune
    Aumento delle transaminasi epatiche
    Raro
    Ittero colestatico
    Raro
    Danno epatocellulare
    Raro
    Ittero
    Molto raro
    Epatite
    Molto raro
    Insufficienza epatica acuta
    Non nota
    Epatite con le statica o citolitica (esiti fatali sono stati riscontrati in casi molto rari)
    Non nota
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea soprattutto maculo-papulare
    Comune
    Eruzione cutanea
    Non comune
    Prurito
    Non comune
    Non comune
    Iperidrosi
    Non comune
    Dermatite esfoliativa
    Raro
    Orticaria
    Non comune
    Raro
    Onicolisi
    Raro
    Reazione di fotosensibilità
    Molto raro
    Necrolisi epidermica tossica
    Non nota
    Sindrome di Stevens-Johnson
    Non nota
    Non nota
    Reazione farmacologica con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
    Non nota
    Eritema multiforme
    Non nota
    Pemfigo
    Non nota
    Aggravamento della psoriasi
    Non nota
    Dermatite psoriasiforme
    Non nota
    Pemfigoide o esantema o enantema lichenoide
    Non nota
    Alopecia
    Non nota
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Mialgia
    Comune
    Comune
    Spasmi muscolari
    Comune
    Miopatia (compresa miosite)
    Raro
    Rabdomiolisi
    Raro
    Sindrome lupica
    Raro
     
    Rottura muscolare
    Raro
     
    Artralgia
    Molto raro
    Non comune
    Disturbi dei tendini, talvolta complicati da rottura
    Non nota
    Miopatia necrotizzante immuno-mediata
    Non nota
    Patologie renali e urinarie
    Ematuria
    Molto raro
    Compromissione renale compresa insufficienza renale acuta
    Non comune
    Aumento della diuresi
    Non comune
    Peggioramento di una proteinuria preesistente
    Non comune
    Aumento dei livelli ematici di urea
    Non comune
    Aumento dei livelli ematici di creatinina
    Non comune
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Impotenza erettile transitoria
    Non comune
    Diminuzione della libido
    Non comune
    Ginecomastia
    Molto raro
    Non nota
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Dolore toracico
    Comune
    Affaticamento
    Comune
    Piressia
    Non comune
    Astenia
    Comune
    Raro
    Edema
    Non nota
    1 In casi molto eccezionali, l'ostruzione delle vie aeree dovuta all'angioedema può avere un esito fatale.
    2 La frequenza dipenderà dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥5,6 mmol/l, IMC >30 kg/m2, aumento dei trigliceridi, anamnesi di ipertensione).
    3 Casi di esito fatale sono stati riportati molto raramente con inibitori dell'ACE.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite segnalazione riportato Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Asurami
    Relativamente a rosuvastatina
    Non esiste alcun trattamento specifico in caso di sovradosaggio. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere trattato a livello sintomatico e, ove richiesto, devono essere avviate misure di supporto. La funzione epatica e i livelli di CK devono essere monitorati. È improbabile che l'emodialisi apporti qualche beneficio.
    Relativamente a ramipril
    Sintomi
    I sintomi associati al sovradosaggio di inibitori dell'ACE possono includere vasodilatazione periferica eccessiva (con forte ipotensione, shock), bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale.
    Trattamento
    Il paziente deve essere sottoposto a un attento monitoraggio e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Le misure suggerite comprendono detossificazione primaria (lavaggio gastrico, somministrazione di assorbenti) e misure finalizzate a ripristinare la stabilità emodinamica, tra cui somministrazione di agonisti alfa-1-adrenergici o somministrazione di angiotensina II (angiotensinamide). Ramiprilato, il metabolita attivo di ramipril, è scarsamente rimosso dalla circolazione generale mediante emodialisi.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25°C nel confezionamento originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidità.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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