Nibestan

    Ultimo aggiornamento: 09/01/2023

    Cos'è Nibestan?

    Nibestan è un farmaco a base del principio attivo Exemestane, appartenente alla categoria degli Inibitori enzimatici e nello specifico Inibitori dell'aromatasi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Welcome Pharma S.p.A..

    Nibestan può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Nibestan 25 mg 30 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Wave Pharma S.r.l.
    Concessionario: Welcome Pharma S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Exemestane
    Gruppo terapeutico: Inibitori enzimatici
    ATC: L02BG06 - Exemestan
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Nibestan? A cosa serve?
    NIBESTAN è indicato nel trattamento adiuvante delle donne in post-menopausa con carcinoma mammario invasivo in fase iniziale e con recettori estrogenici positivi, dopo iniziale terapia adiuvante con tamoxifene per 2-3 anni.
    NIBESTAN è indicato nel trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata, in donne in stato di post-menopausa naturale o indotta, nelle quali la malattia è progredita dopo trattamento con terapia anti-estrogenica. L'efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con recettori estrogenici negativi.

    Posologia

    Come usare Nibestan: Posologia
    Pazienti adulte e anziane
    La dose raccomandata di NIBESTAN è di una compressa rivestita con film (25 mg) da assumere per via orale una volta al giorno, dopo un pasto.
    Nelle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale, il trattamento con NIBESTAN deve proseguire fino a completamento di una terapia ormonale adiuvante combinata sequenziale (tamoxifene seguito da NIBESTAN) di cinque anni o di durata inferiore in caso di recidiva del tumore.
    In pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata, il trattamento con NIBESTAN deve proseguire fino a quando è evidente la progressione del tumore.
    Non sono richiesti aggiustamenti di dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 5.2).
    Bambini e adolescenti
    L'uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Nibestan
    NIBESTAN è controindicato:
    • nelle donne in pre-menopausa
    • nelle donne in gravidanza o durante l'allattamento
    • nelle pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Nibestan
    NIBESTAN non deve essere somministrato alle donne in stato endocrino di pre-menopausa. Pertanto, se ritenuto appropriato da un punto di vista clinico, lo stato di post-menopausa dovrà essere verificato dosando i livelli di LH, FSH e di estradiolo.
    NIBESTAN deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità epatica o renale.
    NIBESTAN è un potente agente che riduce il livello di estrogeni. Una riduzione della densità minerale ossea e una maggiore incidenza di fratture sono stati osservati dopo la somministrazione (vedere paragrafo 5.1). Durante il trattamento adiuvante con NIBESTAN, le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono essere sottoposte ad un controllo della densità minerale ossea valutata con densitometria ossea all'inizio del trattamento. Sebbene non siano disponibili dati sufficienti a mostrare gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densità minerale ossea, causata da Exemestane, il trattamento dell'osteoporosi deve essere iniziato nelle pazienti a rischio. Le pazienti trattate con NIBESTAN devono essere attentamente monitorate.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Nibestan
    Studi condotti in vitro hanno mostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 (CYP) 3A4 e dalle aldochetoreduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce alcuno dei principali isoenzimi CYP. In uno studio clinico di farmacocinetica, l'inibizione specifica del CYP 3A4 da parte del ketoconazolo, non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica dell'exemestane.
    In uno studio di interazione con rifampicina, un potente induttore del CYP450, somministrata alla dose di 600 mg/die e una dose singola di 25 mg di exemestane, l'AUC dell'exemestane è stata ridotta del 54% e la Cmax del 41%. Poiché la rilevanza clinica di tale interazione non è stata valutata, la somministrazione concomitante di farmaci quali rifampicina, anticonvulsivanti (es. fenitoina e carbamazepina) e preparati a base di erbe contenenti Hypericum perforatum (Erba di San Giovanni) noti per indurre il CYP3A4, può ridurre l'efficacia di NIBESTAN.
    NIBESTAN deve essere usato con cautela con farmaci che vengono metabolizzati attraverso la via del CYP3A4 e che hanno una finestra terapeutica ristretta. Non esiste alcuna esperienza clinica relativa all'uso concomitante di NIBESTAN con altri farmaci antitumorali.
    NIBESTAN non deve essere somministrato in concomitanza con medicinali contenenti estrogeni poiché questi annullerebbero la sua azione farmacologica.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non sono disponibili dati clinici su donne in stato di gravidanza esposte a Exemestane. Studi sugli animali hanno dimostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l'uomo non è noto. Pertanto, NIBESTAN è controindicato in gravidanza.
    Allattamento
    Non è noto se l'exemestane venga escreto nel latte umano. NIBESTAN non deve essere somministrato durante l'allattamento.
    Donne in peri-menopausa o in età fertile
    Il medico dovrà discutere la necessità di adeguati metodi contraccettivi con donne in età fertile, comprese donne in peri-menopausa o donne che sono recentemente entrate nella fase successiva alla menopausa fino a che non sia completamente stabilito il loro stato di post menopausa (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    A seguito dell'uso del farmaco, sono stati segnalati casi di sonnolenza, astenia e capogiri. I pazienti devono essere informati che se insorgono tali effetti, le loro capacità fisiche e/o mentali necessarie per la guida di autoveicoli o l'impiego di macchinari possono essere compromesse.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Nibestan
    Exemestane è stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con exemestane somministrato a una dose standard di 25 mg/die e gli effetti indesiderati sono stati generalmente di gravità da lieve a moderata.
    L'incidenza di interruzioni a causa di eventi avversi è stata del 7.4% nelle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale sottoposte a trattamento adiuvante con exemestane dopo terapia adiuvante con tamoxifene. Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%) e stanchezza (16%).
    L'incidenza di interruzioni a causa di eventi avversi nella popolazione totale di pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata è stato 2.8%. Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state vampate di calore (14%) e nausea (12%).
    La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica (p. es. vampate di calore).
    Le reazioni avverse sotto elencate sono suddivise per classe sistemico organica e frequenza.
    La frequenza è così definita: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 a <1/10), non comune (≥1/1000 a ≤1/100), raro (≥1/10,000 a <1/1000), molto raro (<1/10,000), non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non comune Leucopenia(**)
    Raro Trombocitopenia(**)
    Non nota Riduzione della conta linfocitaria(**)
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
    Comune Anoressia
    Disturbi psichiatrici:
    Molto comune Insonnia
    Comune Depressione
    Patologie del sistema nervoso:
    Molto comune Cefalea
    Comune Capogiri, sindrome del tunnel carpale
    Non comune Sonnolenza
    Patologie vascolari:
    Molto comune Vampate di calore
    Patologie gastrointestinali:
    Molto comune Nausea
    Comune Dolore addominale, vomito, stipsi, dispepsia, diarrea
    Patologie epatobiliari
    Non comune Epatite(†), epatite colestatica(†), aumento degli enzimi epatici(†), aumento della bilirubina ematica(†), aumento della fosfatasi alcaline ematiche
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
    Molto comune Aumento della sudorazione
    Comune Rash, alopecia
    Patologie ossee e del sistema muscoloscheletrico:
    Molto comune Dolori muscoloscheletrici e delle articolazioni
    Comune Osteoporosi, fratture
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
    Molto comune Affaticamento
    Comune Dolore, edema periferico
    Non comune Astenia
    (*) Include: atralgia, e con minore frequenza dolore agli arti, osteoartrite, dolore dorsale, artrite, mialgia e rigidità delle articolazioni
    (**)Raramente sono state riportate trombocitopenia e leucopenia in pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata. Un'occasionale riduzione dei linfociti è stata osservata in circa il 20% dei pazienti che ricevevano exemestane, soprattutto in pazienti con linfocitopenia preesistente; tuttavia il valore medio dei linfociti in questi pazienti non si era modificato in modo significativo nel tempo e non è stato osservato nessun aumento corrispondente di infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati in pazienti trattati in studi di carcinoma mammario in fase precoce.
    (†)Frequenza calcolata secondo la legge di 3/X.
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    In pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata raramente sono stati segnalati casi di trombocitopenia e leucopenia. Una diminuzione occasionale del numero dei linfociti è stata osservata in circa il 20% delle pazienti che ricevevano exemestane, in particolare in quelle con linfopenia preesistente. Tuttavia, in tali pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in maniera significativa nel tempo e non è stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati in pazienti trattate negli studi relativi al carcinoma mammario in fase iniziale.
    Patologie epatobiliari
    È stato osservato un aumento dei parametri dei test di funzionalità epatica, compresi gli enzimi, la bilirubina e la fosfatasi alcalina.
    La tabella sottostante mostra la frequenza degli eventi avversi e delle patologie sopra specificati nello studio di carcinoma mammario in fase iniziale (IES), indipendentemente dalla causalità, segnalati nelle pazienti che ricevevano il farmaco in studio e fino a 30 giorni dalla fine della terapia.
    Eventi avversi e patologie
    (N = 2249) 
    Tamoxifene
    (N = 2279) 
    Vampate di calore
    491 (21.8%)
    457 (20.1%)
    Stanchezza
    367 (16.3%)
    344 (15.1%)
    Mal di testa
    305 (13.6%)
    255 (11.2%)
    Insonnia
    290 (12.9%)
    204 (9.0%)
    Aumento della sudorazione
    270 (12.0%)
    242 (10.6%)
    Ginecologici
    235 (10.5%)
    340 (14.9%)
    Capogiri
    224 (10.0%)
    200 (8.8%)
    Nausea
    200 (8.9%)
    208 (9.1%)
    Osteoporosi
    116 (5.2%)
    66 (2.9%)
    Emorragie vaginali
    90 (4.0%)
    121 (5.3%)
    Altro tumore primario
    84 (3.6%)
    125 (5.3%)
    Vomito
    50 (2.2%)
    54 (2.4%)
    Disturbi visivi
    45 (2.0%)
    53 (2.3%)
    Tromboembolismo
    16 (0.7%)
    42 (1.8%)
    Fratture osteoporotiche
    14 (0.6%)
    12 (0.5%)
    Infarto del miocardio
    13 (0.6%)
    4 (0.2%)
    Nello studio IES, la frequenza di cardiopatia ischemica nei gruppi di trattamento con exemestane e tamoxifene è stato di 4.5% e 4.2%, rispettivamente. Non è stata notata alcuna differenza significativa per qualsiasi evento cardiovascolare, quali ipertensione (9.9% contro 8.4%), infarto del miocardio (0.6% contro 0.2%) e insufficienza cardiaca (1.1% contro 0.7%).
    Nello studio IES, l'exemestane è stato associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia, rispetto al trattamento con tamoxifene (3.7% contro 2.1%).
    In un altro studio randomizzato in doppio cieco su donne in post-menopausa con carcinoma mammario in fase iniziale a rischio basso trattate con exemestane (N=73) o placebo (N=73) per 24 mesi, l'exemestane è stato associato ad una riduzione media del 7-9% di colesterolo HDL, contro un aumento del 1% con placebo. Per di più, è stata osservata una riduzione del 5-6% di apolipoproteina A1 nel gruppo dell'exemestane, contro 0-2% nel gruppo di placebo. L'effetto su altri parametri lipidici analizzati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina-B e lipoproteina-a) è stato molto simile nei due gruppi di trattamento. La significatività clinica di questi risultati non è chiara.
    Nello studio IES, è stata osservata più frequentemente ulcera gastrica nel gruppo dell'exemestane, rispetto al gruppo di tamoxifene (0.7% contro <0.1%). La maggioranza delle pazienti con ulcera gastrica trattate con exemestane hanno ricevuto una terapia concomitante con agenti antinfiammatori non steroidei e/o avevano una storia antecedente.
    Reazioni avverse dall'esperienza post-marketing
    Patologie epatobiliari: Epatite, epatite colestatica
    Poiché questi eventi sono segnalati su base volontaria da una popolazione di dimensione incerta, non è sempre possibile stimare in modo affidabile la loro frequenza o stabilire una relazione di causalità con l'esposizione al farmaco.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Nibestan
    Gli studi clinici sono stati eseguiti con la somministrazione di Exemestane fino alla dose di 800 mg come dose singola a volontari sani di sesso femminile e fino alla dose di 600 mg al giorno a donne in post-menopausa affette da carcinoma mammario in fase avanzata; tali dosaggi sono stati ben tollerati. Non è nota quale sia la dose singola di exemestane che potrebbe causare sintomi che mettono in pericolo la vita della paziente. Nei ratti e nei cani, la letalità è stata osservata dopo somministrazioni di dosi singole orali equivalenti rispettivamente a 2000 e 4000 volte la dose raccomandata nell'uomo, calcolata sulla base di mg/m2. Non esiste alcun antidoto specifico al sovradosaggio e il trattamento deve essere sintomatico. Sono indicate terapie generali di supporto, compreso il monitoraggio frequente dei segni vitali e la stretta osservazione della paziente.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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