Bisoprololo KRKA

    Ultimo aggiornamento: 16/10/2023

    Cos'è Bisoprololo KRKA?

    Bisoprololo KRKA è un farmaco a base del principio attivo Bisoprololo Fumarato, appartenente alla categoria degli Betabloccanti selettivi e nello specifico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia dall'azienda KRKA Farmaceutici Milano S.r.l..

    Bisoprololo KRKA può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Bisoprololo KRKA 10 mg 28 compresse rivestite con film
    Bisoprololo KRKA 5 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Krka d.d. Novo Mesto
    Concessionario: KRKA Farmaceutici Milano S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Bisoprololo Fumarato
    Gruppo terapeutico: Betabloccanti selettivi
    ATC: C07AB07 - Bisoprololo
    Forma farmaceutica: compressa


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    Indicazioni

    Perché si usa Bisoprololo KRKA? A cosa serve?
    • Trattamento dell'ipertensione.
    • Trattamento della cardiopatia ischemica (angina pectoris).
    • Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con ridotta funzione ventricolare sistolica sinistra in associazione con ACE-inibitori, diuretici ed eventualmente glicosidi cardioattivi (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1).

    Posologia

    Come usare Bisoprololo KRKA: Posologia
    Posologia
    Ipertensione ed angina pectoris
    Adulti
    Il dosaggio deve essere adattato individualmente. La dose abituale è di 10 mg una volta al giorno con una dose massima raccomandata di 20 mg al giorno. In alcuni pazienti 5 mg al giorno possono essere sufficienti.
    Compromissione renale o epatica
    Nei pazienti con lieve o moderata compromissione della funzionalità renale o epatica nessun aggiustamento del dosaggio è normalmente richiesto.
    Nei pazienti con compromissione della funzione renale in fase finale (clearance della creatinina < 20 ml/min) o epatica, la dose non deve superare i 10 mg di bisoprololo una volta al giorno. Una dose inferiore deve essere usata. Esperienze con l'uso di bisoprololo nei pazienti sottoposti a dialisi sono limitati, ma non ci sono prove a sostegno di una modifica del dosaggio.
    Anziani
    Nessun aggiustamento del dosaggio è normalmente richiesto, ma 5 mg al giorno possono essere adeguati in alcuni pazienti; come per gli altri adulti, il dosaggio può essere ridotto in caso di grave compromissione renale o epatica.
    Popolazione pediatrica
    Non vi è esperienza pediatrica con bisoprololo, quindi non può essere raccomandato nei pazienti pediatrici.
    Insufficienza cardiaca cronica stabile
    Adulti
    Il trattamento standard dell'insufficienza cardiaca cronica prevede l'impiego di un ACE- inibitore (o di un bloccante dei recettori dell'angiotensina in caso d'intolleranza agli ACE- inibitori), un beta-bloccante, diuretici e quando necessario glicosidi cardioattivi.
    I pazienti devono essere stabili (senza insufficienza acuta) quando si inizia il trattamento con bisoprololo.
    È raccomandabile che il medico abbia esperienza clinica nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.
    Durante la fase di titolazione e subito dopo si possono manifestare fenomeni transitori di peggioramento dell'insufficienza cardiaca, ipotensione o bradicardia.
    Fase di titolazione
    Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con bisoprololo richiede una fase di titolazione della dose.
    Il trattamento con bisoprololo deve iniziare con un basso dosaggio da incrementare gradualmente secondo il seguente schema:
    • 1,25 mg una volta al giorno per 1 settimana, se ben tollerato aumentare a
    • 2,5 mg una volta al giorno per la settimana successiva, se ben tollerato aumentare a
    • 3,75 mg una volta al giorno per la settimana successiva, se ben tollerato aumentare a
    • 5 mg al una volta giorno per le successive 4 settimane, se ben tollerato aumentare a
    • 7,5 mg una volta al giorno per le successive 4 settimane, se ben tollerato aumentare a
    • 10 mg una volta al giorno per la terapia di mantenimento
    La dose massima raccomandata è di 10 mg una volta al giorno.
    Durante la fase di titolazione si raccomanda un attento monitoraggio dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione sanguigna) e dei sintomi indicativi di peggioramento dell'insufficienza cardiaca. I sintomi possono manifestarsi già a partire dal primo giorno di trattamento.
    Modifica del trattamento:
    Se la dose massima raccomandata non è ben tollerata, deve essere considerata una riduzione graduale della dose.
    Si raccomanda di riesaminare il dosaggio della terapia concomitante in caso di peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia. Può essere anche necessaria una riduzione temporanea della dose di bisoprololo oppure considerarne la sospensione.
    La reintroduzione e/o un aumento del dosaggio di bisoprololo deve essere sempre preso in considerazione solo quando il paziente sarà di nuovo stabile.
    Compromissione renale o epatica
    Non vi sono informazioni riguardo la farmacocinetica di bisoprololo nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica e con compromissione della funzionalità epatica o renale.
    Gli aumenti di dosaggio in questi pazienti devono essere fatti con maggiore cautela.
    Anziani
    Non sono richiesti aggiustamenti della dose.
    Popolazione pediatrica
    Non vi è esperienza pediatrica con bisoprololo, quindi non è raccomandato nei pazienti pediatrici.
    Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con bisoprololo è generalmente un trattamento a lungo termine. Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto bruscamente perché questo può portare a deterioramento acuto delle condizioni del paziente. Specialmente in pazienti con cardiopatia ischemica il trattamento non deve essere interrotto bruscamente. Se si considera di interrompere la terapia, è consigliabile diminuire la dose gradualmente.
    Modo di somministrazione
    Per uso orale.
    Le compresse di Bisoprololo Krka devono essere assunte al mattino e possono essere assunte con il cibo. Devono essere deglutite con del liquido e non masticate.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Bisoprololo KRKA
    Bisoprololo è controindicato in pazienti con condizioni seguenti:
    • ipersensibilità al bisoprololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena
    • shock cardiogeno
    • blocco atrio-ventricolare (AV) di II o III grado (senza pacemaker)
    • sindrome del nodo del seno
    • blocco seno-atriale
    • bradicardia sintomatica (frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti/min prima dell'inizio della terapia)
    • ipotensione sintomatica (pressione arteriosa sistolica <100 mmHg)
    • grave asma bronchiale
    • le forme gravi di malattia arteriosa periferica occlusiva o gravi forme di sindrome di Raynaud
    • feocromocitoma non trattato (vedere paragrafo 4.4)
    • acidosi metabolica

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Bisoprololo KRKA
    Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con bisoprololo deve essere iniziata con una speciale fase di titolazione (vedere paragrafo 4.2).
    La sospensione della terapia con bisoprololo, specialmente nei pazienti con cardiopatia ischemica, non deve essere fatta bruscamente se non necessario, poiché ciò può aggravare in maniera transitoria le condizioni cardiache (vedere paragrafo 4.2).
    L'inizio e la cessazione del trattamento con bisoprololo richiede un monitoraggio regolare.
    Non vi è esperienza terapeutica con bisoprololo nell'insufficienza cardiaca in pazienti con le seguenti malattie e condizioni:
    • diabete mellito insulino dipendente (tipo I)
    • grave compromissione della funzionalità renale
    • grave compromissione della funzionalità epatica
    • cardiomiopatia restrittiva
    • malattie cardiache congenite
    • malattie valvolari organiche emodinamicamente significative
    • infarto del miocardio nei 3 mesi precedenti.
    Bisoprololo deve essere usato con cautela in caso di:
    • broncospasmo (asma bronchiale, malattie ostruttive delle vie aeree);
    • diabete mellito con glicemia instabile; i sintomi di ipoglicemia (es: tachicardia, palpitazioni e sudorazione) possono essere mascherati;
    • digiuno stretto;
    • terapia desensibilizzante in corso. Come altri beta-bloccanti, bisoprololo può aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni sia la gravità delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina non produce sempre l'effetto terapeutico atteso.
    • blocco atrio-ventricolare di I grado;
    • angina di Prinzmetal;
    • occlusione arteriosa periferica (può verificarsi un peggioramento dei sintomi specialmente all'inizio della terapia);
    • anestesia generale.
    Nei pazienti sottoposti ad anestesia generale il beta-bloccante riduce l'incidenza di aritmie e di ischemia miocardica durante l'induzione e l'intubazione, e nel periodo post-operatorio. Viene correntemente raccomandato che un eventuale trattamento betabloccante di mantenimento sia continuato nel periodo peri-operatorio. L'anestesista deve essere informato dell'uso del beta bloccante a causa delle potenziali interazioni con altri farmaci che possono provocare bradiaritmie, attenuazione della tachicardia riflessa e diminuzione della capacità di compensare in via riflessa la perdita di sangue.
    Se si ritiene necessario interrompere la terapia betabloccante prima di un intervento chirurgico, l'interruzione deve essere fatta gradualmente e completata circa 48 ore prima dell'anestesia.
    La combinazione di bisoprololo con calcio-antagonisti come verapamil o diltiazem, con farmaci antiaritmici di classe I e con farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente, generalmente non è raccomandata; per i dettagli fare riferimento al paragrafo 4.5.
    Anche se i beta-bloccanti cardioselettivi (beta1) possono avere meno effetto sulla funzionalità polmonare rispetto ai beta-bloccanti non-selettivi, come con tutti i beta-bloccanti, questi dovrebbero essere evitati nei pazienti con malattie ostruttive delle vie aeree, a meno che non ci siano valide ragioni cliniche per il loro utilizzo. Ove sia presente tale situazione, Bisoprololo Krka deve essere usato con cautela. Nei pazienti con malattie ostruttive delle vie aeree, il trattamento con bisoprololo deve essere iniziato al dosaggio più basso possibile ed i pazienti devono essere attentamente monitorati per nuovi sintomi (per es. dispnea, intolleranza all'esercizio fisico, tosse). Nell'asma bronchiale o in altre malattie polmonari croniche ostruttive, che possono causare sintomi, deve essere somministrata una terapia concomitante con broncodilatatori. Occasionalmente, in pazienti con asma, può manifestarsi un aumento della resistenza delle vie aeree, quindi può essere necessario un aumento della dose di beta2 stimolanti.
    Nei pazienti con psoriasi o famigliarità per la psoriasi, va valutato attentamente il rapporto rischio-beneficio prima della somministrazione di beta-bloccanti (bisoprololo).
    Nei pazienti con feocromocitoma il bisoprololo non deve essere somministrato disgiuntamente da un alfa-bloccante.
    Durante la terapia con bisoprololo possono essere mascherati i sintomi di una tireotossicosi.
    Come altri beta-bloccanti bisoprololo può aumentare la sensibilità agli allergeni ed esacerbare i sintomi della reazione anafilattica.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè “essenzialmente senza sodio“.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Bisoprololo KRKA
    Associazioni non raccomandate.
    Calcio-antagonisti del tipo verapamil e in misura minore del tipo diltiazem: influenza negativa su contrattilità e conduzione atrio-ventricolare.
    La somministrazione intravenosa di verapamil in pazienti che sono in trattamento con betabloccanti può portare ad una marcata ipotensione e ad un blocco atrio-ventricolare.
    Farmaci antiaritmici di classe I (per es. chinidina, disopiramide, lidocaina, fenitoina, flecainide, propafenone): l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare può essere potenziato e l'effetto inotropo negativo può essere aumentato.
    Farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente come clonidina e altri (per es. metildopa, moxonidina, rilmenidina): l'uso concomitante di farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente può peggiorare l'insufficienza cardiaca mediante una diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiaca, vasodilatazione).
    La brusca sospensione, in particolare se precedente l'interruzione del beta-bloccante, può aumentare il rischio di “ipertensione rebound“.
    Associazioni da usare con cautela
    Calcio antagonisti diidropiridinici, come felodipina e amlodipina: l'uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e non può essere escluso il rischio di un ulteriore peggioramento dello stato funzionale della pompa ventricolare nei pazienti con insufficienza cardiaca.
    Farmaci antiaritmici di classe III (per es. amiodarone): l'effetto sul tempo di conduzione atrio- ventricolare può essere potenziato.
    I betabloccanti topici (per es. gocce oftalmiche per il trattamento del glaucoma) possono avere un effetto additivo agli effetti sistemici di bisoprololo.
    Farmaci parasimpaticomimetici: l'uso concomitante può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare e il rischio di bradicardia.
    Insulina e antidiabetici orali: aumento dell'effetto ipoglicemizzante. Il blocco dei recettori beta può mascherare la comparsa di sintomi da ipoglicemia.
    Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione (per maggiori informazioni relative all'anestesia generale vedere anche paragrafo 4.4).
    Glicosidi digitalici: riduzione della frequenza cardiaca, aumento del tempo di conduzione atrio-ventricolare.
    Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l'effetto ipotensivo di bisoprololo.
    Agenti beta-simpaticomimetici (come isoprenalina, dobutamina): l'associazione con bisoprololo può ridurre l'effetto di tali farmaci.
    Simpaticomimetici che attivano sia i beta- che gli alfa-adrenocettori (come noradrenalina, adrenalina): la combinazione con bisoprololo può smascherare gli effetti vasocostrittori di questi agenti mediati dagli alfa-adrenocettori, portando ad un aumento della pressione sanguigna e ad un peggioramento della claudicatio intermittens. Tali interazioni sono considerate più probabili con i betabloccanti non selettivi.
    L'uso concomitante di agenti antiipertensivi così come di altri farmaci con un potenziale effetto di abbassamento della pressione sanguigna (come antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine) possono aumentare il rischio di ipotensione.
    Associazioni da tenere in considerazione
    Meflochina: aumento del rischio di bradicardia.
    Inibitori delle monoamminoossidasi (eccetto inibitori delle MAO B): aumento dell'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti ma anche rischio di crisi ipertensive.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Bisoprololo KRKA" insieme ad altri farmaci come “Gilenya”, “Naegoti”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Bisoprololo ha effetti farmacologici che possono determinare effetti dannosi durante la gravidanza e/o nel feto/neonato. In generale, i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che si associa con un ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti indesiderati (ad es. ipoglicemia e bradicardia). Se il trattamento con beta-bloccanti è necessario sono preferibili i beta-bloccanti beta-1 selettivi.
    Bisoprololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. In tal caso monitorare il flusso ematico utero-placentare e la crescita fetale. Considerare terapie alternative in caso di effetti nocivi sulla gravidanza e sul feto. Il neonato deve essere strettamente monitorato. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia si verificano generalmente entro i primi tre giorni.
    Allattamento al seno
    Non è noto se il farmaco sia escreto nel latte materno. Quindi, l'allattamento al seno non è raccomandato durante la somministrazione di bisoprololo.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    In uno studio clinico, in pazienti con malattia coronarica, è stato osservato che bisoprololo non influisce negativamente sulla capacità di guidare. Comunque, per le variazioni individuali di reazione ai farmaci, la capacità di guidare e di usare macchinari può essere influenzata. Questo deve essere considerato in particolare all'inizio della terapia, in caso di cambiamento della terapia ed in caso di assunzione contemporanea di alcol.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Bisoprololo KRKA
    • Molto comuni (≥ 1/10)
    • Comuni (≥ 1/100, < 1/10)
    • Non comuni (≥ 1/1.000, < 1/100)
    • Rari (≥ 1/10.000, < 1/1.000)
    • Molto rari (< 1/10.000)
    • Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili)

     
    Molto comuni
    Comuni
    Non comuni
    Rari
    Molto rari
    Disturbi psichiatrici
     
     
    disturbi del sonno, depressione
    incubi, allucinazioni
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    capogiri, mal di testa
     
    sincope
     
    Patologie dell'occhio
     
     
     
    riduzione della lacrimazione (da tenere presente nel caso di uso di lenti a contatto)
    congiuntivite
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
     
    disturbi uditivi
     
    Patologie cardiache
    bradicardia
    peggioramento dell'insufficienza cardiaca
    disturbi della conduzione atrio-ventricolare
     
     
    Patologie vascolari
     
    sensazione di freddo o formicolio alle estremità; ipotensione
    ipotensione ortostatica
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
    broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o anamnesi di malattia ostruttiva respiratoria
    rinite allergica
     
    Patologie gastrointestinali
     
    disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, stipsi
     
     
     
    Patologie epatobiliari
     
     
     
    epatiti
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
     
     
    reazioni di ipersensibilità (prurito, arrossamento, rash)
    alopecia. beta bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre rash pseudo-psoriasici
    Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
     
     
    debolezza muscolare e crampi
     
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
     
     
    disturbi della funzione sessuale maschile
     
    Patologie sistemiche e condizioni del sito di somministrazione
     
    astenia, affaticamento
     
     
     
    Esami di laboratorio
     
     
     
    Aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT).
     

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Bisoprololo KRKA
    Sintomi
    In seguito a sovradosaggio (per es. una dose giornaliera di 15 mg invece di 7,5 mg) sono stati riportati: blocco A-V di terzo grado, bradicardia, e capogiri. In generale, i sintomi più comuni attesi in caso di sovradosaggio di un beta-bloccante sono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo, insufficienza cardiaca acuta e ipoglicemia. Ad oggi sono stati riportati pochi casi di sovradosaggio con bisoprololo (dose massima: 2000 mg) in pazienti, con ipertensione e/o malattia coronarica, che hanno manifestato bradicardia e/o ipotensione; tutti i pazienti sono guariti. Vi è un'ampia variabilità individuale di sensibilità ad una singola dose elevata di bisoprololo e i pazienti affetti da insufficienza cardiaca sono probabilmente molto sensibili. È quindi obbligatorio iniziare la terapia di questi pazienti con una titolazione graduale secondo lo schema riportato nel paragrafo 4.2.
    Trattamento
    In caso di sovradosaggio, il trattamento con bisoprololo deve essere interrotto ed instaurata una terapia di supporto e sintomatica. Dati limitati suggeriscono che bisoprololo è difficilmente dializzabile. In base alle azioni farmacologiche attese ed alle raccomandazioni di altri beta-bloccanti, devono essere prese in considerazione le seguenti misure generali, quando clinicamente richiesto.
    Bradicardia: somministrare atropina per endovena. Se la risposta è inadeguata, può essere somministrata con cautela isoprenalina o un altro farmaco con proprietà cronotrope positive. In alcune circostanze può essere necessario l'inserimento di un pace-maker transvenoso.
    Ipotensione: devono essere somministrati liquidi per via endovenosa e agenti vasopressori. Può essere utile la somministrazione di glucagone per via endovenosa.
    Blocco atrio-ventricolare (II o III grado): i pazienti devono essere monitorati attentamente e trattati con isoprenalina per infusione o può essere necessario introdurre un pace-maker per via transvenosa.
    Peggioramento acuto dell'insufficienza cardiaca: somministrare diuretici per via endovenosa, farmaci inotropi, vasodilatatori.
    Broncospasmo: somministrare broncodilatatori come isoprenalina, farmaci beta-2 simpaticomimetici e/o aminofillina.
    Ipoglicemia: somministrare una soluzione glucosata per via endovenosa.

    Scadenza

    5 anni

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidità.
    Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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