Nimobrain

    Ultimo aggiornamento: 08/03/2024

    Cos'è Nimobrain?

    Nimobrain è un farmaco a base del principio attivo Nimodipina, appartenente alla categoria degli Calcioantagonisti e nello specifico Derivati diidropiridinici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Dymalife Pharmaceuticals S.r.l..

    Nimobrain può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Nimobrain 30 mg/0,75 ml gocce orali soluz. 25 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Dymalife Pharmaceuticals S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Nimodipina
    Gruppo terapeutico: Calcioantagonisti
    ATC: C08CA06 - Nimodipina
    Forma farmaceutica: gocce


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Nimobrain? A cosa serve?
    Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.

    Posologia

    Come usare Nimobrain: Posologia
    La sicurezza e l'efficacia di NIMOBRAIN in pazienti di età inferiore ai 18 anni non è stata stabilita.
    Posologia
    Nella profilassi e nel trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di Nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg - 1,5 ml di soluzione, corrispondenti a 2 contagocce riempiti fino alla tacca - 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore).
    Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse, la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessità o dovrebbe essere sospeso il trattamento.
    In caso di somministrazione concomitante con inibitori o induttori del sistema CYP 3A4, può rendersi necessaria una modulazione del dosaggio (vedere paragrafo 4.5).
    Pazienti con funzionalità epatica compromessa
    Una funzionalità epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l'abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti. In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento.
    Modo di somministrazione
    Nimobrain va assunto lontano dai pasti, le gocce diluite in poca acqua.
    Non assumere con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5)
    Non immergere il contagocce nell'acqua e non sciacquarlo. Dopo aver messo le gocce in acqua riporre il contagocce nel flacone.
    L'intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Nimobrain
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    L'uso della Nimodipina in concomitanza con rifampicina, in quanto è controindicato, in quanto l'assunzione contemporanea di rifampicina può ridurre significativamente l'efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5).
    La terapia concomitante di nimodipina per via orale e farmaci antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina, è controindicata, in quanto l'assunzione contemporanea di tali farmaci può ridurre significativamente l'efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5)
    Gravidanza e allattamento.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Nimobrain
    Nei pazienti con insufficienza renale grave (filtrazione glomerulare ≤ 20 ml/min), che necessitano di un trattamento con NIMOBRAIN, si raccomanda un attento monitoraggio.
    Una funzionalità epatica gravemente compromessa e particolarmente la cirrosi epatica, può causare unaumento della biodisponibilità della Nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l'abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti (vederepar.4.2).
    Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con Nimobrain sia associato ad un aumento della pressione endocranica, si raccomanda un attento controllo in questi casi od in condizioni caratterizzate da un aumento del contenuto di acqua nel tessuto cerebrale (edema cerebrale generalizzato).
    Nimobrain deve essere usato con cautela anche nei pazienti ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg).
    Nei pazienti con angina instabile o nelle prime 4 settimane dopo un infarto acuto del miocardio il medico deve valutare il rischio potenziale (ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio) in relazione al beneficio atteso (miglioramento della perfusione cerebrale).
    La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4. I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina (vedere paragrafo 4.2 e 4.5)
    Farmaci che notoriamente inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio:
    • antibiotici macrolidi (es. eritromicina)
    • inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir)
    • antimicotici azolici (es. ketoconazolo)
    • antidepressivi nefazodone e fluoxetina
    • quinupristin/dalfopristin
    • cimetidina
    • acido valproico.
    In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, e se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina.
    Importanti informazioni sugli eccipienti
    Nimobrain 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione contiene il 48,06 vol% di etanolo (alcol), che equivale fino a 4,3 g per dose giornaliera (9 ml). Questo può essere dannoso per le persone che soffrono di alcolismo o che soffrono di una compromissione del metabolismo dell'alcol, e deve essere preso in considerazione anche nelle donne in stato di gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio, come i pazienti con malattie epatiche o epilessia. La quantità di alcol in questo medicinale può alterare l'effetto di altri farmaci (vedere paragrafo 4.5), come pure la capacità di guidare veicoli ed usare macchinari (vedere paragrafo 4.7).
    Questo medicinale contiene macrogol glicerolo idrossistearato (un derivato dell'olio di ricino) che può causare disturbi gastrici e diarrea.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Nimobrain
    Effetti di altri farmaci sulla nimodipina
    La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4, localizzato sia a livello della mucosa intestinale sia del fegato. I farmaci sia inibitori che induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina (vedere paragrafo 4.2“Pazienti con funzionalità epatica compromessa“).
    L'entità e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando nimodipina è somministrata contemporaneamente ai seguenti farmaci:
    Rifampicina
    Esperienze con altri calcio-antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica. Perciò l'efficacia di nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina.
    L'uso di nimodipina con rifampicina è quindi controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    Farmaci antiepilettici induttori del sistema del citocromo P450 3A4, come il fenobarbital, la fenitoina o la carbamazepina
    Una precedente terapia cronica con i farmaci antiepilettici fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilità della nimodipina somministrata per via orale. Pertanto, la terapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via orale è controindicata (vedere paragrafo 4.3)
    Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4
    In caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina (vedere paragrafo 4.2).
    Antibiotici macrolidi (es. eritromicina)
    Non sono stati condotti studi di interazione fra antibiotici macrolidi e nimodipina. Alcuni antibiotici macrolidi sono noti come inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e l'eventualità di un'interazione a questo livello non può essere scartata. Perciò gli antibiotici macrolidi non devono essere usati in combinazione con nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
    L'azitromicina, anche se appartenente strutturalmente alla classe degli antibiotici macrolidi, non è un inibitore del sistema del citocromo CYP 3A4.
    Inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir)
    Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e inibitori delle proteasi anti-HIV. È stato segnalato che alcuni farmaci di questa classe sono potenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. Per questo motivo, la possibilità di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi farmaci, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).
    Antimicotici azolici (es. ketoconazolo)
    Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e ketoconazolo. È noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state riportate per altri calcio-antagonisti diidropiridinici. Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si può escludere un sostanziale aumento della biodisponibilità sistemica di nimodipina, dovuto ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio (vedere paragrafo “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso“).
    Nefazodone
    Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e nefazodone. Questo farmaco antidepressivo è conosciuto come un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4. Quindi, nel caso in cui nefazodone sia somministrato assieme a nimodipina, non si può escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
    Fluoxetina
    La contemporanea somministrazione di nimodipina con l'antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina è diminuita in modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo, norfluoxetina, non è stata influenzata (vedere paragrafo 4.4).
    Quinupristin/dalfopristin
    Sulla base di esperienze con il calcio-antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
    Cimetidina
    La somministrazione contemporanea di nimodipina e della cimetidina (un anti-H2) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
    Acido valproico
    La somministrazione contemporanea di nimodipina e dell'acido valproico (un anticonvulsivante) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
    Ulteriori interazioni
    Nortriptilina
    L'assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina.
    Effetti della nimodipina su altri farmaci
    Farmaci antiipertensivi
    La nimodipina può aumentare l'effetto ipotensivo di farmaci anti-ipertensivi somministrati contemporaneamente, come, per esempio:
    • diuretici
    • beta-bloccanti
    • ACE-inibitori
    • A1 antagonisti
    • altri calcio-antagonisti
    • alfa-bloccanti
    • inibitori del PDE5
    • alfa-metildopa
    Nel caso un'associazione di questo tipo sia inevitabile, è necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento.
    Zidovudina
    In uno studio nella scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti-HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC per la zidovudina con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della clearance.
    Interazioni fra farmaco e alimenti
    Succo di pompelmo
    Il succo di pompelmo inibisce il sistema del citocromo P450 3A4.
    L'assunzione contemporanea di succo di pompelmo e di calcio-antagonisti diiprodipiridinici aumenta la concentrazione plasmatica e la durata dell'azione di quest'ultima, a causa di una diminuzione del suo metabolismo di primo passaggio o della sua clearance. Come conseguenza di ciò, l'effetto antiipertensivo della nimodipina può risultare aumentato. Questo fenomeno si può verificare almeno per 4 giorni dopo l'ultima ingestione di succo di pompelmo. L'ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina (vedere paragrafo 4.2)
    Casi in cui non si è evidenziata un'interazione
    Aloperidolo
    La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
    La contemporanea somministrazione di nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarin non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Nimobrain" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Fenitoina Hikma”, “Firacrono”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Luminale - Compressa”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Stadmycin”, “Tegretol”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non ci sono studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Qualora si ritenga necessario somministrare NIMOBRAIN in gravidanza, occorre considerare attentamente i benefici attesi ed i rischi potenziali in rapporto alla gravità del quadro clinico.
    Fertilità
    Fertilizzazione in-vitro: in singoli casi di fertilizzazione in-vitro i calcio-antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente riduzione della funzionalità spermatica. La rilevanza di questo risultato non è nota nel trattamento a breve termine.
    Allattamento
    È stato evidenziato che la Nimodipina ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quella presente nel plasma materno. Si consiglia alle madri di non allattare durante l'assunzione del medicinale.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    In linea di principio la capacità di guidare veicoli e di impiego di macchinari può essere compromessa in relazione alla possibile comparsa di vertigini.
    Inoltre, la quantità di alcol presente in questo medicinale può alterare la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari (vedere paragrafo 4.4).

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Nimobrain
    Come tutti i medicinali, Nimobrain può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
    Nella Tabella 1 sono riportate le reazioni avverse correlate al farmaco segnalate in diversi studi clinici con Nimodipina avente indicazione “Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale", ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (in studi contro placebo 703 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 692 con placebo, in studi in aperto 2496 pazienti sono stati trattati con nimodipina). Status 31 agosto 2005.
    All'interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Le frequenze sono così definite: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1,000), molto raro (< 1/10.000).
    Tabella 1: tutte le reazioni avverse al farmaco segnalate nei pazienti in diversi studi clinici con indicazione “Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale" Descrizione clinica
    Classificazione per sistemi e organi (secondo MedDRA
    Non comune
     
    Raro
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Trombocitopenia
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
    Reazione allergica
    Rash
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    Cefalea
     
    Patologie cardiache
    Tachicardia
    Bradicardia
    Patologie vascolari
     
    Ipotensione
    Vasodilatazione
     
    Patologie gastrointestinali
    Nausea
    Ileo
    Patologie epatobiliari
     
    Aumento transitorio degli enzimi epatici
    Altri eventi riportati con frequenza non nota includono le vertigini.
    Nella Tabella 2 sono riportate le reazioni avverse correlate al farmaco segnalate in diversi studi clinici con nimodipina avente indicazione “Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici", ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (in studi contro placebo 1594 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 1558 con placebo, in studi in aperto 8049 pazienti sono stati trattati con nimodipina; status 20 ottobre 2005) e dati di post-marketing (status: ottobre 2005). All'interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Le frequenze sono così definite: comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1,000), molto raro (< 1/10.000).
    Le reazioni avverse segnalate come “comuni“ erano osservate con una frequenza inferiore al 2%.
    Tabella 2: tutte le reazioni avverse al farmaco segnalate nei pazienti in diversi studi clinici con indicazione “Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici“ Descrizione clinica 
    Classificazione per sistemi e organi (secondo MedDRA
    Comune
    Non comune
    Raro
    Reazioni acute di ipersensibilità
    Disturbi del sistema immunitario
     
    Reazione allergica
    Rash
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    Mal di testa
    Capogiri
     
     
     
    Senso di vertigine
    Ipercinesia
    Tremori
     
    Patologie cardiache
     
     
    Palpitazioni
    Tachicardia
     
    Patologie vascolari
    Ipotensione
    Vasodilatazione
    Sincope
    Edema
     
    Patologie gastrointestinali
     
    Costipazione
    Diarrea
    Flatulenza
     
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Nimobrain
    Sintomi d'intossicazione:
    Sintomi di sovradosaggio acuto che devono essere considerati a seguito sono: marcata ipotensione, tachicardia o bradicardia; disturbi gastrointestinali e nausea.
    Trattamento dell'intossicazione:
    In caso di sovradosaggio acuto, si deve sospendere immediatamente la somministrazione del farmaco.
    Le misure di emergenza devono essere dirette ad eliminare i sintomi.
    Quale misura di emergenza può essere considerata la lavanda gastrica con aggiunta di carbone attivo. In caso di ipotensione grave possono essere somministrate dopamina o noradrenalina per via endovenosa.
    Dal momento che non è noto alcun antidoto specifico, il trattamento degli eventi avversi deve essere diretto ad eliminare i sintomi principali.

    Scadenza

    A confezionamento integro: 3 anni
    Dopo prima apertura del flacone: 1 mese

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Non refrigerare. 

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it