Metoprololo EG - Compressa A Rilascio Modificato

    Ultimo aggiornamento: 24/07/2023

    Cos'è Metoprololo EG - Compressa A Rilascio Modificato?

    Metoprololo EG - Compressa A Rilascio Modificato è un farmaco a base del principio attivo Metoprololo Tartrato, appartenente alla categoria degli Betabloccanti selettivi e nello specifico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Metoprololo EG - Compressa A Rilascio Modificato può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Metoprololo EG 200 mg 50 compresse a rilascio prolungato

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Metoprololo Tartrato
    Gruppo terapeutico: Betabloccanti selettivi
    ATC: C07AB02 - Metoprololo
    Forma farmaceutica: compressa a rilascio modificato


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    Indicazioni

    Perché si usa Metoprololo EG? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione arteriosa
    Trattamento e prevenzione dell'angina pectoris
    Trattamento di disturbi funzionali cardiovascolari (sindromi cardiache ipercinetiche)
    Trattamento di forme rapide di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche)
    Trattamento preventivo dell'emicrania
    Trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco

    Posologia

    Come usare Metoprololo EG: Posologia
    Ipertensione arteriosa
    La dose raccomandata è di 100-200 mg al giorno, in unica somministrazione.
    Angina pectoris
    La dose raccomandata è di 100-200 mg al giorno, in unica somministrazione.
    Disturbi cardiovascolari funzionali (sindrome cardiaca ipercinetica)
    La dose raccomandata è di 100-200 mg al giorno, in unica somministrazione.
    Forme accelerate di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche); Trattamento terapeutico dell'emicrania La dose raccomandata è di 200 mg in unica somministrazione.
    Trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco
    Per la terapia di mantenimento si somministrano 100-200 mg al giorno.
    La durata del trattamento deve essere stabilita individualmente dal medico. In base ai risultati clinici di cui si dispone si suggerisce una durata minima del trattamento di 3 mesi; si consiglia di continuare il trattamento per un periodo compreso da 1 a 3 anni.
    Pazienti con funzionalità renale compromessa
    Per questi pazienti non è necessario alcun aggiustamento della posologia.
    Pazienti con funzionalità epatica compromessa
    Generalmente, nei pazienti con cirrosi epatica non è necessario un aggiustamento della posologia, in quanto metoprololo ha un basso legame con le proteine plasmatiche (5-10%). Qualora vi fossero segni di compromissione epatica molto grave (pazienti operati di shunt), deve essere presa in considerazione una riduzione della posologia.
    Anziani
    Nei pazienti anziani non è necessario alcun aggiustamento della posologia.
    Bambini
    L'esperienza del trattamento con Metoprololo EG nei bambini è limitata.
    Tipo e durata dell'impiego
    Le compresse a rilascio prolungato devono essere ingerite senza masticarle con un po' di liquido dopo i pasti. Nel caso di dose unica, il metoprololo (salvo prescrizione contraria) dovrebbe essere preso al mattino, mentre se sono previste due dosi, il metoprololo dovrebbe essere preso al mattino e alla sera. L'interruzione o la variazione del dosaggio può avvenire soltanto dietro prescrizione medica.
    La durata del trattamento viene decisa dal medico curante. Si deve evitare un'interruzione improvvisa della terapia.
    Questo vale in modo particolare nel caso delle cardiopatie coronariche in quanto, soprattutto nel caso di un lungo periodo di impiego, sussiste, la possibilità di un aggravamento acuto. Eventualmente la somministrazione del metoprololo deve essere sospesa gradualmente nel corso di 10 giorni; in questo caso il dosaggio dovrà essere di 25 mg nel corso degli ultimi 6 giorni. Durante questa fase, il paziente deve essere sottoposto a rigido controllo.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Metoprololo EG
    • Ipersensibilità al principio attivo, ad altri farmaci β-bloccanti, e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1,
    • blocco atrio ventricolare di II o III grado,
    • insufficienza cardiaca in fase di scompenso instabile (edema polmonare, ipoperfusione o ipotensione),
    • pazienti in terapia inotropa continua o intermittente con agonisti dei β-recettori,
    • sindrome del nodo del seno (a meno che non sia stato impiantato un pacemaker permanente), blocco seno- atriale,
    • shock cardiogeno,
    • insufficienza renale grave,
    • astenia miocardica (insufficienza cardiaca manifesta),
    • bradicardia sinusale clinicamente rilevante,
    • pressione arteriosa eccessivamente bassa (ipotensione),
    • acidosi metabolica,
    • feocromocitoma non trattato,
    • severi disturbi circolatori arteriosi periferici,
    • tendenza agli spasmi bronchiali (ipereccitabilità bronchiale),
    • somministrazione concomitante di sostanze inibitrici MAO (eccezione: sostanze inibitrici MAO-B),
    • generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).
    Metoprololo Tartrato non deve essere somministrato in pazienti con sospetto di infarto miocardico acuto con frequenza cardiaca inferiore a 45 battiti al minuto, con intervallo P-Q maggiore di 0,24 secondi o con pressione arteriosa sistolica inferiore a 100 mm Hg.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Metoprololo EG
    I pazienti in trattamento con β-bloccanti non devono essere trattati con calcioantagonisti tipo verapamil per via endovenosa.
    Una vigilanza medica particolarmente accurata si rende necessaria nei seguenti casi:
    • pazienti diabetici con valori glicemici fortemente oscillanti, nonché nel caso di diete rigide,
    • pazienti con un tumore del midollo surrenale che produce ormoni (feocromocitoma, che richiede una precedente terapia con alfa bloccanti),
    • pazienti con ridotta funzionalità epatica.
    Nei pazienti asmatici, di norma, deve essere somministrata una terapia concomitante a base di β2-agonisti (in compresse o inalatori). Quando si inizia il trattamento con metoprololo il dosaggio dei β2-agonisti potrebbe richiedere un aggiustamento (generalmente un aumento).
    Durante il trattamento con metoprololo, il rischio di interferenza con il metabolismo dei carboidrati o di ipoglicemia mascherata è inferiore rispetto ai β-bloccanti non selettivi.
    Qualora metoprololo venga prescritto a pazienti con feocromocitoma noto, deve essere somministrato contemporaneamente un bloccante dei recettori alfa.
    Nei pazienti che presentano un'anamnesi familiare o personale di psoriasi, i bloccanti dei beta recettori dovrebbero essere prescritti soltanto dopo un'accurata valutazione dei vantaggi realizzabili rispetto ai rischi possibili.
    Gli agenti bloccanti dei recettori adrenergici beta possono aumentare la sensibilità agli allergeni e la gravità delle reazioni anafilattiche. L'uso di questi farmaci in pazienti che presentano un'anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilità ed in pazienti che seguono una terapia desensibilizzante (rischio di eccessive reazioni anafilattiche) dovrebbe, pertanto, essere limitato ai pazienti in cui sia assolutamente necessaria una terapia a base di beta-bloccanti.
    Si deve evitare una brusca interruzione del trattamento. Se il trattamento deve essere interrotto, questo dovrà essere fatto, ove possibile, in modo graduale.
    Nella maggior parte dei pazienti, il trattamento può essere sospeso in 14 giorni. Ciò può essere fatto diminuendo la dose giornaliera in modo graduale fino a raggiungere la dose finale di 25 mg di metoprololo una volta al giorno.
    Durante questo periodo, specialmente i pazienti affetti da ischemia cardiaca conclamata devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza. Il rischio di eventi coronarici, tra cui la morte improvvisa, può aumentare durante l'interruzione del trattamento con β-bloccanti.
    Prima di un intervento chirurgico, l'anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con metoprololo. Si raccomanda di non sospendere la terapia con i β-bloccanti prima di un intervento chirurgico.
    Si deve evitare di iniziare il trattamento ad alte dosi in pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca, poiché è stato associato con bradicardia, ipotensione ed infarto con esito fatale in pazienti con rischio cardiovascolare.
    Metoprololo può aggravare i sintomi legati a malattie della circolazione arteriosa periferica.
    I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati per lo scompenso sia prima che durante il trattamento con metoprololo. Molto raramente, un preesistente disturbo di grado moderato della conduzione A-V potrebbe peggiorare (portando ad un possibile blocco A-V). I beta bloccanti possono indurre bradicardia.
    Nel caso in cui il battito cardiaco del paziente diventasse sempre più lento, metoprololo deve essere somministrato a dosi inferiori oppure sospeso con gradualità. In pazienti affetti da disturbi polmonari ostruttivi cronici può verificarsi un aggravamento delle ostruzioni alle vie respiratorie. Pertanto i beta-bloccanti non selettivi non dovrebbero essere impiegati per questa categoria di pazienti, mentre i beta 1 bloccanti selettivi dovrebbero essere impiegati soltanto con la massima cautela.
    A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione degli stimoli, i beta bloccanti dovrebbero essere somministrati con cautela nei pazienti che presentano un blocco cardiaco di primo grado.
    Nel trattamento delle persone anziane si deve usare cautela, partendo da bassi dosaggi, anche se la tollerabilità nelle persone anziane è normalmente buona.
    Informazioni importanti su alcuni eccipienti:
    Metoprololo EG contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Metoprololo EG
    Il metoprololo è un substrato metabolico dell'isoenzima CYP2D6 del citocromo P450. I farmaci che agiscono come sostanze induttrici o inibitrici di enzimi possono influenzare i livelli plasmatici del metoprololo. I livelli plasmatici del metoprololo possono aumentare con la somministrazione contemporanea di composti metabolizzati dal CYP2D6, ad es. antiaritmici, antistaminici, antagonisti dei recettori H2 dell'istamina (ad es. cimetidina), antidepressivi, antipsicotici e inibitori della COX-2. La concentrazione plasmatica del metoprololo viene ridotta dalla rifampicina e può essere aumentata da alcool e idralazina.
    Nel caso di un impiego concomitante di metoprololo ed insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali, l'azione di questi ultimi può essere accentuata; in questo caso si determina una dissimulazione o attenuazione dei sintomi di una ridotta concentrazione glicemica (ipoglicemia), in modo particolare l'accelerazione cardiaca (tachicardia). Di conseguenza, si rendono necessari regolari controlli della glicemia. Nei pazienti in trattamento con β-bloccanti potrebbe essere richiesto un aggiustamento del dosaggio degli antidiabetici orali.
    Il metoprololo può accentuare l'effetto di farmaci ipotensivi somministrati contemporaneamente (antipertensivi). Si deve fare la massima attenzione nel caso del prazosin.
    Nel caso di impiego concomitante di nitroglicerina o antagonisti di calcio del tipo della nifedipina, si può verificare un forte abbassamento della pressione arteriosa.
    Nel caso di impiego concomitante di calcio antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, oppure di altri antiaritmici (chinidino simili e amiodarone), è opportuno sottoporre ad un accurato controllo il paziente in quanto possono verificarsi un abbassamento della pressione arteriosa (ipotonia), un rallentamento del polso (bradicardia), o altre aritmie cardiache.
    Durante il trattamento con il metoprololo si dovrebbe, pertanto, evitare la somministrazione intravenosa di calcio antagonisti o di altri antiaritmici.
    Nel caso di somministrazione concomitante con adrenalina o con altre sostanze ad azione simpaticomimetica (per esempio contenute in farmaci contro la tosse, gocce per istillazione nasale e collirio in gocce), i bloccanti cardioselettivi dei beta recettori in dosi terapeutiche provocano modeste reazioni ipertensive, in qualità di bloccanti non selettivi e beta recettori. I pazienti in trattamento concomitante con farmaci che bloccano i gangli simpatici, con altri β-bloccanti e con inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), devono essere tenuti sotto stretto controllo medico.
    Nel caso di impiego concomitante di metoprololo e reserpina, alfa metildopa, clonidina, guanfacina, si può verificare un forte abbassamento della frequenza cardiaca o un ritardo nella conduzione dell'eccitazione al cuore. Qualora il trattamento concomitante con clonidina dovesse essere sospeso, è necessario procedere all'interruzione del trattamento con β-bloccanti alcuni giorni prima della sospensione della clonidina stessa. I glicosidi digitalici, in associazione con i β-bloccanti, possono aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare e possono causare bradicardia. Nei pazienti in trattamento con β-bloccanti gli anestetici per via inalatoria aumentano l'effetto cardiodepressivo.
    Il trattamento concomitante con indometacina o altri farmaci inibitori delle prostaglandin-sintetasi può portare ad una diminuzione dell'effetto antipertensivo dei β-bloccanti.
    Il metoprololo può ridurre l'eliminazione di altri farmaci (per esempio lidocaina).
    Gli effetti soporiferi del metoprololo e dell'alcool si possono accentuare reciprocamente.
    Gli effetti debilitanti della potenza cardiaca del metoprololo e di un anestetico possono sommarsi. Per questo motivo l'anestesista dovrebbe essere informato circa il trattamento con il metoprololo.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Metoprololo EG - Compressa A Rilascio Modificato" insieme ad altri farmaci come “Altiazem”, “Diladel”, “Diltiazem DOC Generici”, “Diltiazem EG”, “Diltiazem Mylan Generics”, “Diltiazem Sandoz”, “Dilzene”, “Gilenya”, “Isoptin - Compressa A Rilascio Modificato, Compresse Rivestite”, “Isoptin - Soluzione (uso Interno)”, “Naegoti”, “Propafenone Accord”, “Propafenone DOC Generici”, “Propafenone EG”, “Propafenone Pensa”, “Propafenone Ratiopharm”, “Rytmonorm”, “Tildiem”, “Verapamil DOC Generici”, “Verapamil EG”, “Verapamil Hexal”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Come la maggior parte dei farmaci, metoprololo non deve essere somministrato in gravidanza e durante l'allattamento se non strettamente necessario. In genere i β-bloccanti riducono la perfusione placentare. Sono stati osservati casi di ritardo della crescita, morte intrauterina, aborto e parto prematuro. Pertanto si suggerisce di eseguire un appropriato monitoraggio materno-fetale nelle donne gravide trattate con metoprololo.
    Come tutti i farmaci antipertensivi, i β-bloccanti possono causare nel feto, nel neonato e nel lattante effetti collaterali, ad esempio bradicardia.
    La quantità di metoprololo che passa nel latte materno sembra essere trascurabile per dare un β-blocco nel neonato se la madre viene trattata alle normali dosi consigliate.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    I pazienti devono conoscere la loro reazione al metoprololo prima di guidare o usare macchinari in quanto, occasionalmente, si possono verificare vertigini o affaticamento.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Metoprololo EG
    Metoprololo è ben tollerato e gli effetti collaterali sono generalmente lievi e reversibili. Di seguito vengono riportati gli eventi avversi occorsi durante le sperimentazioni cliniche o durante l'uso routinario. In molti casi non è stata stabilita una relazione con il trattamento con metoprololo.
    Si sono utilizzate le seguenti definizioni di frequenza:
    Molto comune: ≥1/10
    Comune: ≥1/100, <1/10
    Non comune:≥1/1.000, <1/100
    Raro: ≥1/10.000, <1/1.000
    Molto raro: <1/10.000
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Raro: leucopenia
    Molto raro: trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro: shock anafilattico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune: aumento di peso
    Raro: diabete mellito latente o peggioramento di diabete già esistente
    Disturbi psichiatrici
    Non comune: depressione, difficoltà di concentrazione, sonnolenza o insonnia, incubi notturni
    Raro: nervosismo, ansia, impotenza/disfunzioni sessuali, instabilità emotiva
    Molto raro: amnesia/peggioramento della memoria, confusione, allucinazioni.
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune: affaticamento.
    Comune: vertigini, cefalea.
    Non comune: parestesia, crampi muscolari, sincope
    Molto raro: disturbi del gusto.
    Patologie dell'occhio
    Raro: congiuntivite, occhi asciutti (soprattutto in soggetti che portano lenti a contatto) o irritati, disturbi della visione
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Raro: disturbi dell'udito
    Molto raro: tinnito
    Patologie cardiache
    Comune: bradicardia, ipotensione ortostatica (molto raramente con sincope), mani e piedi freddi, palpitazioni.
    Non comune: peggioramento dei sintomi dello scompenso cardiaco, shock cardiogenico in pazienti con infarto miocardico acuto*, blocco A-V di primo grado, dolore precordiale.
    Raro: disturbi della conduzione cardiaca, aritmie cardiache.
    *Frequenza in eccesso dello 0,4% rispetto a placebo in uno studio con 46000 pazienti con infarto miocardico acuto dove la frequenza dello shock cardiogenico è stata del 2,3% nel gruppo del metoprololo e dell'1,9% nel gruppo placebo nella sottopopolazione di pazienti con basso indice di rischio di shock. L'indice di rischio di shock si basa sul rischio assoluto di shock in ogni singolo paziente derivante da età, sesso, tempo di ritardo, classe di Killip, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, anomalie nell'ECG e da precedente storia di ipertensione. Il gruppo di pazienti con basso indice di rischio di shock corrisponde ai pazienti nei quali l'uso del metoprololo è raccomandato nell'infarto miocardico acuto.
    Patologie vascolari
    Non comune: edemi, Sindrome di Raynaud
    Raro: ipotensione, accentuazione dei sintomi in pazienti affetti da claudicazione intermittente, accentuazione dei disturbi circolatori periferici già esistenti, accentuazione dei sintomi in pazienti affetti da Sindrome di Raynaud
    Molto raro: gangrena nei pazienti con preesistenti gravi disturbi circolatori periferici.
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune: dispnea da sforzo
    Non comune: broncospasmo
    Raro: riniti
    Patologie gastrointestinali
    Comune: nausea, dolori addominali, stipsi, diarrea
    Non comune: vomito
    Raro: secchezza della bocca
    Patologie epatobiliari
    Raro: anormalità dei test di funzionalità epatica
    Molto raro: epatite
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune: prurito, arrossamento cutaneo
    Non comune: rash (nella forma di orticaria psoriasiforme e lesioni distrofiche della pelle), aumento della sudorazione
    Raro: alopecia
    Molto raro: reazioni di fotosensibilità, aggravamento della psoriasi
    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
    Raro: debolezza muscolare, artrite
    Molto raro: artralgia
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Raro: malattia di Peyronie
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune: edema periferico
    Esami diagnostici
    Raro: glicemia
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Metoprololo EG
    Sintomi
    I sintomi del sovradosaggio possono comprendere grave ipotonia, ipotensione, insufficienza cardiaca, disturbi della conduzione cardiaca, blocco A-V, shock cardiogeno, bradicardia e bradiaritmia, fino all'arresto cardiaco, alterazione dello stato di coscienza/coma, nausea, cianosi, disturbi respiratori, broncospasmo, vomito, accessi convulsivi generalizzati.
    Trattamento
    Nel caso di sovradosaggi o di una pericolosa caduta del polso e/o della pressione arteriosa, il trattamento con il metoprololo deve essere interrotto.
    Il trattamento deve essere praticato presso una struttura che può fornire adeguate misure di sostegno, stretto monitoraggio e supervisione.
    Se giustificato, si può eseguire una lavanda gastrica e/o somministrare carbone attivo.
    Trattare la bradicardia e i disturbi della conduzione cardiaca con atropina, farmaci adreno-stimolanti o pacemaker.
    Trattare l'ipotensione, l'insufficienza cardiaca acuta e lo shock, con espansione opportuna del volume ematico, iniezione di glucagone (se necessario, seguita da un'infusione endovenosa di glucagone), somministrazione endovenosa di farmaci adreno-stimolanti come dobutamina, con farmaci agonisti dei recettori α1, in aggiunta, in presenza di vasodilatazione. Può anche essere considerata la somministrazione endovenosa di Ca2+.
    Nel caso di broncospasmi possono essere somministrati per via intravenosa beta-simpatomimetici in forma di aerosol (e, nel caso di scarsi effetti, anche per via intravenosa), oppure aminofillina.
    Nel caso di eccessi convulsivi, si suggerisce una lenta somministrazione intravenosa di diazepam.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna particolare precauzione per la conservazione.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Metoprololo EG - Compressa A Rilascio Modificato a base di Metoprololo Tartrato sono: Metoprololo DOC Generici

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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