Atenololo Pensa

    Ultimo aggiornamento: 08/03/2024

    Cos'è Atenololo Pensa?

    Atenololo Pensa è un farmaco a base del principio attivo Atenololo, appartenente alla categoria degli Betabloccanti selettivi e nello specifico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Towa Pharmaceutical S.p.A..

    Atenololo Pensa può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Atenololo Pensa 100 mg 42 compresse
    Atenololo Pensa 100 mg 50 compresse

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Towa Pharmaceutical S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Atenololo
    Gruppo terapeutico: Betabloccanti selettivi
    ATC: C07AB03 - Atenololo
    Forma farmaceutica: compressa


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    Indicazioni

    Perché si usa Atenololo Pensa? A cosa serve?
    • Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale;
    • Angina pectoris;

    Posologia

    Come usare Atenololo Pensa: Posologia
    Posologia
    Il dosaggio deve essere stabilito individualmente. Si raccomanda di iniziare con il dosaggio più basso possibile, in modo da riconoscere tempestivamente l'insorgenza di sintomi di insufficienza cardiaca, bradicardia e sintomi bronchiali.
    Questo è particolarmente importante negli anziani. Ulteriori adattamenti devono essere effettuati gradualmente in condizioni controllate o in base agli effetti clinici.
    Adulti
    • Ipertensione arteriosa compresa quella di origine renale
    Iniziare la terapia con 50 mg di Atenololo al giorno utilizzando un altro medicinale a base di atenololo per cui è disponibile/ottenibile tale dosaggio. L'effetto antiipertensivo completo si ottiene generalmente dopo una o due settimane di terapia. Se non si ottiene un effetto soddisfacente, aumentare la dose ad una compressa (100 mg) al giorno durante la seconda settimana. Se necessario, è possibile ottenere una ulteriore riduzione della pressione arteriosa combinando ATENOLOLO PENSA con altri farmaci antiipertensivi.
    In particolare la somministrazione contemporanea di ATENOLOLO PENSA con un diuretico determina un effetto antiipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci.
    • Angina pectoris
    La maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di una compressa (100 mg) al giorno. Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Può rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissioni della funzionalità renale.
    Pazienti con insufficienza renale
    Poiché Atenololo PENSA è escreto per via renale è necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. Non si verifica accumulo significativo di ATENOLOLO PENSA nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min/1,73 m2 (il limite normale è 100-150 ml/min/1,73 m2). Nei pazienti con clearance creatininica di 15-35 ml/min/1,73 m2 (equivalenti a 3,4-6,8 mg % di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni.
    Per i pazienti con clearance creatininica <15 ml/min/1,73 m2 (equivalenti a 6,8 mg % di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni.
    Ai pazienti in emodialisi l'atenololo deve essere somministrato per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta; la somministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero, in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.
    Popolazione pediatrica
    Non esistono esperienze cliniche relative all'impiego pediatrico di ATENOLOLO PENSA; pertanto se ne sconsiglia la somministrazione ai bambini.
    Modo di somministrazione
    Le compresse non devono essere masticate e devono essere prese con una quantità di liquido sufficiente per favorirne la deglutizione.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Atenololo Pensa
    Come gli altri beta-bloccanti, Atenololo PENSA non deve essere somministrato a pazienti con: ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; bradicardia (< 50 bpm prima dell'inizio del trattamento); shock cardiogeno; ipotensione; acidosi metabolica; forme severe di Sindrome di Raynaud e gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; blocco atrioventricolare di 2° e 3° grado; malattie del nodo del seno (compreso blocco seno atriale); feocromocitoma non trattato; scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata, asma grave e gravi patologie polmonari croniche ostruttive.
    ATENOLOLO PENSA non deve essere associato a terapia endovenosa con verapamil o diltiazem. ATENOLOLO PENSA non deve essere somministrato in allattamento.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Atenololo Pensa
    Sospensione del trattamento.
    La sospensione del trattamento con Atenololo deve essere graduale, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica.
    Pazienti con insufficienza cardiaca.
    Sebbene ATENOLOLO PENSA sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata (vedere paragrafo 4.3) può essere somministrato a pazienti i cui segni di insufficienza cardiaca risultino controllati e, con la dovuta cautela, ai pazienti con una riserva cardiaca scarsa
    Pazienti con angina di Prinzmetal
    Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, ATENOLOLO PENSA può aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, può essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto atenololo è un beta-bloccante beta-1 selettivo.
    Pazienti con disordini vascolari
    Come già indicato nel paragrafo 4.3, ATENOLOLO PENSA non deve essere somministrato a pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Durante il suo impiego, in pazienti affetti da disordini vascolari periferici di modesta entità, si può anche verificare un aggravamento di tali disturbi.
    Pazienti con blocco atrioventricolare di 1° grado
    Particolare cautela nella somministrazione di ATENOLOLO PENSA va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di 1° grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione.
    Nei pazienti diabetici, in particolare in quelli affetti da diabete labile, e in pazienti soggetti a ipoglicemia, l'atenololo, a causa della propria attività bloccante beta- adrenergica, può mascherare i segni e i sintomi dell'ipoglicemia acuta quali le modificazioni della frequenza cardiaca (tachicardia), pertanto i pazienti diabetici devono essere informati sul fatto che tali sintomi potrebbero non manifestarsi.
    ATENOLOLO PENSA può mascherare i segni di tireotossicosi.
    La riduzione della frequenza cardiaca è un'azione farmacologica indotta da ATENOLOLO PENSA. Dovrà essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca.
    È importante non interrompere bruscamente il trattamento con ATENOLOLO PENSA, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Nel caso la terapia con ATENOLOLO PENSA debba essere interrotta o sospesa dopo uso prolungato, la riduzione deve essere fatta sempre gradualmente con diminuzione scalare, in quanto una sospensione improvvisa può dare origine ad ischemia miocardica con esacerbazione dell'angina pectoris, oppure a infarto miocardico, oppure può provocare un'esacerbazione dell'ipertensione.
    Reazioni anafilattiche
    Nei pazienti in terapia con atenololo e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si può verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche.
    Nei pazienti asmatici ATENOLOLO PENSA può indurre un aumento della resistenza delle vie respiratorie; tuttavia, seppur con la massima cautela, può essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto ATENOLOLO PENSA è un beta-bloccante beta-1 selettivo. In caso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione di ATENOLOLO PENSA deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo).
    In pazienti con grave compromissione della funzionalità renale è necessario un aggiustamento della dose poiché ATENOLOLO PENSA è escreto per via renale (vedere paragrafo 4.2).
    È necessario prestare particolare cautela nell'uso degli agenti anestetici in pazienti trattati con atenololo (vedere paragrafo 4.5). Quando un paziente è programmato per un intervento chirurgico e viene presa la decisione di interrompere la terapia con beta-bloccanti, questo dovrebbe essere fatto almeno 24 ore prima della procedura. La continuazione del beta-blocco riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione, tuttavia anche il rischio di ipotensione può essere aumentato. La valutazione rischio-beneficio dell'arresto del beta-blocco deve essere effettuata per ciascun paziente. Se il trattamento viene continuato, è necessario selezionare un anestetico con scarsa attività inotropica negativa per ridurre al minimo il rischio di depressione miocardica. ll paziente può essere protetto dalle reazioni vagali mediante somministrazione endovenosa di atropina.
    Eccipienti
    ATENOLOLO PENSA contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio“.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Atenololo Pensa
    L'uso concomitante di ATENOLOLO PENSA con calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem) può portare ad un peggioramento di questo effetto, in particolare nei pazienti con funzione ventricolare compromessa e/o anomalie di conduzione seno-atriale o atrio-ventricolare. Ciò può causare ipotensione grave, bradicardia e insufficienza cardiaca. È necessario che siano trascorse almeno 48 ore dalla sospensione di uno qualsiasi di questi farmaci somministrato per via endovenosa prima di iniziare l'altra terapia.
    L'uso concomitante con diidropiridine (es. nifedipina) può aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di insufficienza cardiaca in pazienti con insufficienza cardiaca latente.
    I farmaci glicosidi-digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare.
    I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che può verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccante deve sostituire quella con clonidina, è necessario che l'inizio del trattamento con beta-bloccante avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina.
    I farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I (es. disopiramide) e l'amiodarone possono potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropico negativo.
    I farmaci simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente.
    L'uso concomitante di farmaci inibitori la sintetasi prostaglandinica (ibuprofene, indometacina) può ridurre gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti.
    È necessario porre particolare cautela nell'uso degli agenti anestetici in pazienti trattati con ATENOLOLO PENSA.
    Occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia e, in questo caso, deve essere impiegato un agente anestetico con una minima attività inotropa negativa. L'uso dei beta-bloccanti con agenti anestetici può provocare un'attenuazione della tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. È da evitare l'uso di agenti anestetici che causano depressione miocardica.
    I beta-bloccanti, se assunti contemporaneamente all'insulina o a farmaci ipoglicemizzanti, possono aumentare l'effetto ipoglicemico e mascherare i segni di ipoglicemia quali il tremore e la tachicardia. Nei pazienti diabetici in trattamento con beta bloccanti la glicemia dovrebbe essere attentamente monitorata.
    Alcol
    L'uso concomitante di alcol aumenta l'effetto ipotensivo.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Atenololo Pensa" insieme ad altri farmaci come “Diladel”, “Diltiazem DOC Generici”, “Diltiazem EG”, “Diltiazem Mylan Generics”, “Diltiazem Sandoz”, “Dilzene”, “Gilenya”, “Isoptin - Compressa A Rilascio Modificato, Compresse Rivestite”, “Isoptin - Soluzione (uso Interno)”, “Naegoti”, “Tildiem”, “Verapamil DOC Generici”, “Verapamil EG”, “Verapamil Hexal”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I beta-bloccanti riducono la perfusione placentare. Tale fenomeno può causare morte fetale intrauterina, nascite premature e/o immature.
    I beta-bloccanti posso indurre bradicardia fetale. L'Atenololo attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale.
    Non sono stati effettuati studi sull'impiego dell'atenololo nel 1° trimestre di gravidanza e pertanto non può essere esclusa la possibilità di un danno fetale.
    L'atenololo è stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell'ipertensione nel 3° trimestre. L'uso dell'atenololo in donne gravide, per il trattamento dell'ipertensione lieve-moderata, è stato associato ad un ritardo della crescita intra-uterina. Qualora il trattamento con ATENOLOLO PENSA non sia evitabile in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla, il suo utilizzo richiede un'attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel 1° e 2° trimestre di gestazione.
    Allattamento
    Atenololo si accumula nel latte materno (vedi sezione 5.2).
    I neonati di madri trattate con atenololo durante l'allattamento al seno possono essere a rischio di ipoglicemia e bradicardia. Di conseguenza, l'atenololo è controindicato nelle donne che allattano.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    È improbabile che Atenololo PENSA influisca sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia va tenuto in considerazione che si possono occasionalmente verificare capogiri o affaticamento.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Atenololo Pensa
    Negli studi clinici, gli eventi indesiderati segnalati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche di Atenololo.
    Sono stati segnalati i seguenti eventi indesiderati, elencati per sistema corporeo, con le seguenti frequenze: molto comune (≥1 / 10), comune (≥1 / 100, <1/10), non comune (≥1 / 1.000, <1 / 100), raro (da ≥1 / 10.000 a <1 / 1.000), molto raro (<1 / 10.000) inclusi rapporti isolati, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Patologie vascolari
    Comune: freddo alle estremità
    Raro: ipotensione posturale che può essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente, nei pazienti sensibili fenomeno di Raynaud.
    Frequenza non nota: ipotensione
    Patologie cardiache
    Comune: bradicardia
    Raro: deterioramento della funzionalità cardiaca, insorgenza di blocco cardiaco, insufficienza cardiaca, rallentamento della conduzione atrio ventricolare o intensificazione di un blocco atrio ventricolare.
    Patologie del sistema nervoso
    Raro: capogiri, cefalea, parestesia.
    Disturbi psichiatrici
    Non comune: disturbi del sonno.
    Raro: cambiamenti dell'umore, incubi notturni, psicosi e allucinazioni, aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria.
    Patologie gastrointestinali
    Comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali.
    Raro: secchezza delle fauci.
    Esami diagnostici
    Comune: aumenti dei livelli di transaminasi
    Patologie epatobiliari
    Raro: epatotossicità, colestasi intraepatica.
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Raro: trombocitopenia, porpora.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Raro: alopecia, comparsa di reazioni cutanee di tipo psoriasico, esacerbazione della psoriasi, rash cutaneo.
    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
    Non nota: sindrome simil-lupoide.
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Raro: broncospasmo.
    Non nota: dispnea.
    Patologie dell'occhio
    Raro: disturbi della vista, secchezza agli occhi.
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Raro: impotenza.
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune: affaticamento.
    Atenololo Pensa può mascherare i segni e i sintomi di ipoglicemia e di tireotossicosi (vedere paragrafo 4.4).
    ATENOLOLO PENSA può comportare un peggioramento di un blocco cardiaco e deterioramento dell'insufficienza cardiaca. È stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non è chiara la rilevanza clinica.
    L'atenololo può esacerbare la depigmentazione nei soggetti affetti da vitiligine.
    In pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici può verificarsi broncospasmo o dispnea.
    Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualità di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento.
    Segnalazione degli effetti indesiderati
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Atenololo Pensa
    I sintomi da sovradosaggio possono manifestarsi con bradicardia, ipotensione, insufficienza cardiaca acuta, broncospasmo.
    Le misure di supporto generali devono comprendere stretta sorveglianza medica, ricovero nel reparto di terapia intensiva, lavanda gastrica, impiego di carbone attivo e di un lassativo per prevenire l'assorbimento di qualsiasi farmaco ancora presente nel tratto gastrointestinale, impiego di plasma o emoderivati per trattare l'ipotensione e lo shock.
    É da considerare la possibilità di utilizzare l'emodialisi o l'emoperfusione.
    Una spiccata bradicardia, che può essere corretta con 1-2 mg di solfato di atropina somministrato per via endovenosa e/o con un pace-maker cardiaco. Se necessario, a questa può far seguito una dose di 10 mg di glucagone in bolo per via endovenosa, che può essere ripetuta o seguita da 1-10 mg/h di glucagone per infusione endovenosa in funzione della risposta.
    Nel caso non vi fosse risposta al glucagone o questo non fosse disponibile, si ricorra ad un stimolante beta-adrenocettore come la dobutamina alla dose di 2,5-10 μg/kg/min per infusione endovenosa. La dobutamina per i suoi effetti inotropi positivi, potrebbe anche essere usata per trattare l'ipotensione e l'insufficienza cardiaca acuta. É probabile che queste dosi siano inadeguate per contrastare gli effetti cardiaci indotti dal beta-blocco in caso di ampio sovradosaggio. La dose di dobutamina deve essere quindi aumentata, se necessario, per ottenere la risposta desiderata sulla base delle condizioni cliniche del paziente.
    Il broncospasmo può generalmente essere risolto mediante la somministrazione di preparati broncodilatatori.

    Scadenza

    3 anni.
    Tale periodo di validità si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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