Olmesartan Medoxomil Pensa

    Ultimo aggiornamento: 31/12/2023

    Cos'è Olmesartan Medoxomil Pensa?

    Olmesartan Medoxomil Pensa è un farmaco a base del principio attivo Olmesartan Medoxomil, appartenente alla categoria degli Antagonisti dell'angiotensina II e nello specifico Bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARBs), non associati. E' commercializzato in Italia dall'azienda Towa Pharmaceutical S.p.A..

    Olmesartan Medoxomil Pensa può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Olmesartan Medoxomil Pensa 10 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Medoxomil Pensa 20 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Medoxomil Pensa 40 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Towa Pharmaceutical S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Olmesartan Medoxomil
    Gruppo terapeutico: Antagonisti dell'angiotensina II
    ATC: C09CA08 - Olmesartan medoxomil
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Olmesartan Medoxomil Pensa? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale negli adulti.
    Trattamento dell'ipertensione nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 6 e 18 anni.

    Posologia

    Come usare Olmesartan Medoxomil Pensa: Posologia
    Posologia
    Adulti
    La dose iniziale raccomandata di Olmesartan Medoxomil è di 10 mg una volta al giorno. Nei pazienti per i quali questo dosaggio non garantisca un adeguato controllo pressorio, la dose di olmesartan medoxomil può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno come dose ottimale. Se è richiesta un'ulteriore riduzione dei valori pressori, la dose di olmesartan medoxomil può essere ulteriormente aumentata fino a un massimo di 40 mg al giorno o può essere associata la terapia con idroclorotiazide.
    L'effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil è sostanzialmente raggiunto entro 2 settimane dall'inizio della terapia e raggiunge il livello massimo entro circa 8 settimane dall'inizio del trattamento. Questi dati devono essere tenuti in considerazione nel pianificare un aggiustamento posologico per qualsiasi paziente.
    Anziani (65 anni o più)
    Non sono generalmente necessari aggiustamenti posologici nelle persone anziane (vedere sotto per le raccomandazioni posologiche nei pazienti con danno renale). Se fosse necessaria la somministrazione della dose massima di 40 mg al giorno, la pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata.
    Danno renale
    Il dosaggio massimo nei pazienti con danno renale lieve o moderata (clearance della creatinina compresa tra 20 e 60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza clinica con dosaggi maggiori in questo gruppo di pazienti. L'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) non è raccomandato, a causa della limitata esperienza clinica in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    Compromissione epatica
    Non sono necessari aggiustamenti posologici per i pazienti con compromissione epatica lieve. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antiipertensivi si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale. Non vi è esperienza dell'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica, pertanto l'uso in questo gruppo di pazienti non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Olmesartan medoxomil non deve essere utilizzato in pazienti con ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).
    Popolazione pediatrica
    Bambini e adolescenti dai 6 ai 18 anni di età:
    La dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil nei bambini da 6 a meno di 18 anni è di 10 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno. Nei bambini la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata a questa dose, la dose di olmesartan medoxomil può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno. Se è necessaria una riduzione della pressione arteriosa supplementare, nei bambini di peso ≥ 35 kg la dose di medoxomil di olmesartan può essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg. Nei bambini che pesano <35 kg, la dose giornaliera non deve superare i 20 mg.
    Altre popolazioni pediatriche:
    La sicurezza e l'efficacia di olmesartan medoxomil nei bambini di età compresa tra i 1 ei 5 anni non sono ancora stati stabiliti. I dati attualmente disponibili sono descritti nella sezione 4.8 e 5.1, tuttavia non è possibile fornire alcuna raccomandazione sulla posologia.
    Olmesartan medoxomil non deve essere usato nei bambini al di sotto di 1 anno di età per motivi di sicurezza e per mancanza di dati relativi a questa fascia di età.
    Metodo di somministrazione:
    Per una migliore compliance, si raccomanda di assumere le compresse di Olmesartan medoxomil Pensa ogni giorno approssimativamente alla stessa ora, con o senza cibo, ad esempio al momento della colazione. La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di fluido (ad esempio un bicchiere d'acqua). La compressa non deve essere masticata.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Olmesartan Medoxomil Pensa
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    Ostruzione biliare (vedere paragrafo 5.2).
    L'uso concomitante di Olmesartan Medoxomil Pensa con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Olmesartan Medoxomil Pensa
    Deplezione del volume intravascolare
    Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto di sale con la dieta, diarrea o vomito, può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con Olmesartan Medoxomil.
    Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina–angiotensina–aldosterone
    Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalità renale dipendono principalmente dall'attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con altri farmaci che intervengono su questo sistema è stato associato a ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta. La possibilità di effetti simili non può essere esclusa con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II.
    Ipertensione renovascolare:
    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con farmaci che intervengano sul sistema renina-angiotensina- aldosterone, esiste un rischio accentuato di grave ipotensione ed insufficienza renale.
    Danno renale e trapianto renale
    Se si somministra olmesartan medoxomil a pazienti con compromissione della funzionalità renale, si raccomanda il controllo periodico dei livelli sierici di potassio e di creatinina. L'uso di olmesartan medoxomil non è raccomandato in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina <20 ml/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Non esiste esperienza di somministrazione di olmesartan medoxomil in pazienti sottoposti di recente a
    trapianto renale o in pazienti con danno renale allo stadio terminale (es. clearance della creatinina < 12 ml/min).
    Compromissione epatica
    Non vi è esperienza in pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica, e pertanto l'uso di olmesartan medoxomil non è raccomandato in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafo 4.2 per gli aggiustamenti posologici in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata).
    Iperpotassiemia
    L'uso di medicinali che intervengono sul sistema renina–angiotensina–aldosterone può causare iperpotassiemia.
    Il rischio, che può essere fatale, è aumentato nelle persone anziane, nei pazienti con insufficienza renale, nei diabetici, nei pazienti che assumono in concomitanza altri farmaci in grado di aumentare la potassiemia e/o nei pazienti con eventi intercorrenti.
    Prima di prendere in considerazione l'uso concomitante di farmaci che influenzano il sistema renina–angiotensina–aldosterone, si deve valutare il rapporto beneficio-rischio e si devono considerare altre opzioni (vedere anche la sezione “Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)“).
    I principali fattori di rischio da considerare per l'iperpotassiemia sono:
    • Diabete, danno renale, età (> 70 anni)
    • Associazione con uno o più farmaci che influenzano il sistema renina–angiotensina–aldosterone e/o integratori di potassio. Alcuni medicinali o classi terapeutiche di medicinali possono provocare iperpotassiemia: sostituti del sale contenenti potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, antiinfiammatori non steroidei (inclusi gli inibitori selettivi della COX–2), eparina, immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim
    • Eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica, peggioramento della funzionalità renale, improvviso peggioramento delle condizioni renali (per esempio infezioni), lisi cellulare (per esempio ischemia acuta degli arti, rabdomiolisi, trauma esteso).
    Nei pazienti a rischio deve essere effettuato un attento monitoraggio dei livelli sierici di potassio (vedere paragrafo 4.5).
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS):
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenti il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Litio
    Come con altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, non è raccomandata l'associazione di litio ed olmesartan medoxomil (vedere paragrafo 4.5).
    Stenosi della valvola aortica o mitrale; miocardiopatia ipertrofica ostruttiva
    Come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da miocardiopatia ipertrofica ostruttiva.
    Aldosteronismo primario
    I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci
    antiipertensivi che agiscono mediante l'inibizione del sistema renina–angiotensina. Pertanto, l'uso di olmesartan medoxomil non è raccomandato nel trattamento di questi pazienti.
    Enteropatia simil-sprue:
    In casi molto rari, in pazienti in trattamento con olmesartan da pochi mesi o anni è stata riportata diarrea cronica con significativa perdita di peso causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento con olmesartan e in assenza di altre apparenti eziologie, il trattamento con olmesartan deve essere immediatamente sospeso e non deve essere ripreso. Se la diarrea non migliora, durante la settimana dopo la sospensione, è necessario prendere in considerazione ulteriori consulenze specialistiche (es. un gastroenterologo).
    Differenze etniche
    Come con tutti gli altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, l'effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil può essere inferiore nei pazienti di etnia nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di etnia nera.
    Gravidanza
    La terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un antagonista del recettore dell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Altro
    Come con ogni agente antiipertensivo, un'eccessiva diminuzione dei valori pressori in pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica può causare infarto miocardico o ictus.
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp Lattasi o da malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Olmesartan Medoxomil Pensa
    Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
    Effetti di altri medicinali su olmesartan medoxomil
    Altri farmaci antiipertensivi
    L'effetto ipotensivo causato da olmesartan medoxomil può essere potenziato dall'uso concomitante di altri medicinali antiipertensivi.
    ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren:
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Integratori di potassio e diuretici risparmiatori di potassio
    L'esperienza nell'uso di altri farmaci che agiscono sul sistema renina–angiotensina, in associazione con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (es. l'eparina) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Tale uso concomitante non è pertanto raccomandato.
    Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)
    I FANS (compresi l'acido acetilsalicilico a dosi > 3 g/die ed i COX–2 inibitori) e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II possono agire in modo sinergico riducendo la filtrazione glomerulare. Il rischio dell'uso concomitante di FANS ed antagonisti del recettore dell'angiotensina II consiste nell'insorgenza di insufficienza renale acuta. Si raccomanda di monitorare la funzionalità renale all'inizio del trattamento e di idratare regolarmente il paziente.
    Inoltre, il trattamento concomitante può ridurre l'effetto antiipertensivo degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, portando ad una loro parziale perdita di efficacia.
    Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari:
    La somministrazione concomitante del colesevelam cloridrato, sequestrante degli acidi biliari, riduce l'esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica e il t1/2 di olmesartan. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l'effetto di questa interazione farmacologica. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2).
    Altri farmaci
    Dopo trattamento con antiacidi (magnesio alluminio idrossido), è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità di olmesartan. La somministrazione concomitante di warfarina e digossina non ha effetto sulla farmacocinetica di olmesartan.
    Effetti di olmesartan medoxomil su altri medicinali
    Litio
    Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità sono stati segnalati durante la somministrazione di litio in associazione con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Pertanto l'uso di olmesartan medoxomil e di litio in associazione non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Se l'uso di tale associazione fosse ritenuto necessario, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio.
    Altri medicinali
    Nel corso di studi clinici specifici condotti in volontari sani sono stati studiati warfarina, digossina, un antiacido (magnesio alluminio idrossido), idroclorotiazide e pravastatina. Non sono state osservate interazioni cliniche rilevanti e, in particolare, olmesartan medoxomil non ha presentato effetti significativi sulla farmacocinetica o la farmacodinamica della warfarina o sulla farmacocinetica della digossina.
    Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 del citocromo P450 umano in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Pertanto, non sono stati condotti studi di interazioni in vivo con gli inibitori e gli induttori enzimatici noti del citocromo P450, e non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e farmaci metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza

    L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Qualora venga diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
    È noto che l'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia (vedere anche paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza“).
    Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un antagonista del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    Gli infanti le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente monitorati per l'ipotensione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento
    Olmesartan è escreto nel latte materno dei ratti, ma non è noto se lo stesso avvenga nel latte materno umano. Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di olmesartan durante l'allattamento al seno, Olmesartan Medoxomil Pensa non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Olmesartan Medoxomil Pensa altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli e l'uso di macchinari. Capogiri o sintomi di affaticamento, che possono compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente in pazienti che seguono una terapia antiipertensiva.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Olmesartan Medoxomil Pensa
    Riassunto del profilo di sicurezza:
    Le reazioni avverse più comunemente segnalate durante il trattamento Olmesartan Medoxomil sono cefalea (7,7%), i sintomi simil-influenzali (4,0%) e i capogiri (3,7%).
    Negli studi sulla monoterapia controllati con placebo, la sola reazione avversa inequivocabilmente correlata al trattamento era capogiri (incidenza del 2,5% sul medoxomil di olmesartan e dello 0,9% in placebo).
    L'incidenza era anche in qualche modo maggiore con olmesartan medoxomil in confronto al placebo per quanto riguarda l'ipertrigliceridemia (2,0% vs 1,1%) e per l'aumento della creatin-fosfochinasi (1,3% vs 0,7%).
    Elenco tabulato delle reazioni averse:
    Nella seguente tabella sono riassunte le reazioni avverse da olmesartan medoxomil osservate negli studi clinici, negli studi di sicurezza post-registrativi e riportate spontaneamente.
    È stata impiegata la seguente terminologia per classificare la frequenza delle reazioni avverse: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 to <1/10); non comune (≥1/1,000 to <1/100); rara (≥1/10,000 to <1/1,000); molto rara (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione MedDRA per Sistemi e Organi Reazioni avverse Frequenza
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Trombocitopenia
    Non comune
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazione anafilattica
    Non comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Ipertrigliceridemia
    Comune
    Iperuricemia
    Comune
    Iperpotassiemia
    Rara
    Patologie del sistema nervoso
    Capogiri
    Comune
    Cefalea
    Comune
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Vertigini
    Non comune
    Patologie cardiache
    Angina pectoris
    Non comune
    Patologie vascolari
    Ipotensione
    Rara
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Bronchite
    Comune
    Faringite
    Comune
    Tosse
    Comune
    Rinite
    Comune
    Patologie gastrointestinali
    Gastroenterite
    Comune
    Diarrea
    Comune
    Dolore addominale
    Comune
    Nausea
    Comune
    Dispepsia
    Comune
    Vomito
    Non comune
    Enteropatia simil-Sprue (vedere paragrafo 4.4)
    Molto rara
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Esantema
    Non comune
    Dermatite allergica
    Non comune
    Orticaria
    Non comune
    Eruzione cutanea
    Non comune
    Prurito
    Non comune
    Angioedema
    Rara
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artrite
    Comune
    Dolore dorsale
    Comune
    Dolore scheletrico
    Comune
    Mialgia
    Non comune
    Spasmi muscolari
    Rara
    Patologie renali e urinarie
    Ematuria
    Comune
    Infezioni delle vie urinarie
    Comune
    Insufficienza renale acuta
    Rara
    Insufficienza renale
    Rara
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Dolore
    Comune
    Dolore toracico
    Comune
    Edema periferico
    Comune
    Sintomi simil-influenzali
    Comune
    Affaticamento
    Comune
    Edema del viso
    Non comune
    Astenia
    Non comune
    Malessere
    Non comune
    Letargia
    Rara
    Esami diagnostici
    Aumento degli enzimi epatici
    Comune
    Aumento dell'urea plasmatica
    Comune
    Aumento della creatin-fosfochinasi
    Comune
    Aumento della creatinemia
    Rara
    Patologie epatobiliari
    Epatite autoimmune*
    Non nota*
    Sono stati segnalati casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzione di bloccanti dei recettori dell'angiotensina II.
    * Dopo l'immissione in commercio sono stati segnalati casi di epatite autoimmune con una latenza che variava da pochi mesi ad anni, i quali si sono risolti dopo la sospensione di olmesartan.
    Informazioni addizionali su popolazioni speciali
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza di olmesartan medoxomil è stata studiata in 361 soggetti tra bambini e adolescenti di età compresa da 1 a 17 anni, mediante 2 studi clinici. Sebbene la natura e la gravità degli eventi avversi sono simili a quelli degli adulti, la frequenza degli eventi avversi elencati di seguito è più elevata nei bambini:
    • L'epistassi è un evento avverso comune nei bambini (≥ 1/100 a <1/10) che non è stato segnalato negli adulti.
    • Durante le 3 settimane dello studio in doppio cieco, l'incidenza di capogiri e cefalea durante il trattamento è quasi raddoppiata nei bambini dai 6 ai 17 anni di età, nel gruppo trattato con una dose elevata di olmesartan medoxomil.
    Il profilo di sicurezza complessivo di olmesartan medoxomil nei pazienti pediatrici non differisce significativamente dal profilo di sicurezza negli adulti.
    Anziani (≥ 65 anni)
    Nelle persone anziane, la frequenza dell'ipotensione è lievemente aumentata da rara a non comune.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olmesartan Medoxomil Pensa
    Sono disponibili solo dati limitati riguardanti il sovradosaggio nell'uomo.
    L'effetto più probabile causato da un sovradosaggio è l'ipotensione. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere attentamente controllato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto.
    Non sono disponibili dati sulla dializzabilità di olmesartan.

    Scadenza

    30 mesi.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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