Labetalolo S.A.L.F.

    Ultimo aggiornamento: 09/11/2022

    Cos'è Labetalolo S.A.L.F.?

    Labetalolo S.A.L.F. è un farmaco a base del principio attivo Labetalolo Cloridrato, appartenente alla categoria degli Betabloccanti e nello specifico Bloccanti dei recettori alfa- e beta-adrenergici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Salf S.p.A. Laboratorio Farmacologico.

    Labetalolo S.A.L.F. può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Labetalolo S.A.L.F. 5 mg/ ml soluzione iniettabile per infusione 5 fiale da 20 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Salf S.p.A. Laboratorio Farmacologico
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Labetalolo Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Betabloccanti
    ATC: C07AG01 - Labetalolo
    Forma farmaceutica: soluzione


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    Indicazioni

    Perché si usa Labetalolo S.A.L.F.? A cosa serve?
    • Grave ipertensione, compresa la grave ipertensione in gravidanza, quando è essenziale un rapido controllo della pressione sanguigna.
    • Può essere utilizzato per ottenere una ipotensione controllata durante l'anestesia.

    Posologia

    Come usare Labetalolo S.A.L.F.: Posologia
    Posologia
    Labetalolo iniettabile è somministrato per via endovenosa in pazienti ospedalizzati.
    Popolazione
    Adulti:
    Indicazione
    Dosaggio
    Grave ipertensione
     
    Iniezione a bolo:
    Se è necessario ridurre i valori pressori rapidamente, deve essere somministrata una dose di 50 mg per via endovenosa (in un minuto), e, se necessario, si può ripetere ad intervalli di 5 minuti fino ad ottenere una risposta soddisfacente. La dose complessiva non deve superare i 200 mg.
    In genere il massimo effetto si verifica entro 5 minuti e la durata d'azione è di solito di circa 6 ore pur potendo perdurare anche per 18 ore.
    Infusione endovenosa:
    Deve essere usata una soluzione da 1 mg/ml di labetalolo, cioè il contenuto di due fiale da 20 ml (200 mg) diluito con 200 ml di soluzioni per uso endovenoso compatibili indicate nel paragrafo 6.6.
    La velocità di infusione deve essere normalmente di circa 160 mg/h, ma può essere regolata in base alla risposta del paziente, a discrezione del medico. La dose utile di solito si colloca in un intervallo compreso tra 50 e 200 mg, ma l'infusione deve essere continuata fino ad ottenere una risposta soddisfacente. Possono essere necessarie anche dosi maggiori per ottenere una risposta soddisfacente, soprattutto in pazienti con feocromocitoma.
    In caso di grave ipertensione in gravidanza, deve essere utilizzata una velocità di infusione più lenta, incrementando la velocità gradualmente. La velocità di infusione deve essere inizialmente pari a 20 mg/h, quindi raddoppiata ogni trenta minuti fino ad ottenere una risposta soddisfacente o fino a raggiungere un dosaggio di 160 mg/h.
    Ottenimento di ipotensione controllata durante l'anestesia
    Per ottenere ipotensione controllata durante l'anestesia, la dose iniziale raccomandata di labetalolo iniettabile è da 10 a 20 mg per via endovenosa a seconda dell'età e della condizione del paziente.
    Se non si raggiunge un livello di ipotensione soddisfacente dopo 5 minuti, si possono somministrare incrementi con dosi da 5 a 10 mg fino a quando non si raggiunge il livello desiderato di pressione del sangue.
    La durata media di ipotensione ottenuta con somministrazione di un dosaggio da 20 a 25 mg di labetalolo è di 50 minuti.
    Ipertensione Dovuta ad Altre Cause
    La velocità di infusione deve essere di 120-160 mg/h, fino ad ottenere una risposta sufficiente; l'infusione deve essere quindi interrotta. La dose utile di solito si colloca in un intervallo compreso tra 50 e 200 mg, ma possono essere necessarie anche dosi maggiori, soprattutto in pazienti con feocromocitoma.
    Popolazione pediatrica:
    La sicurezza e l'efficacia di labetalolo non sono state stabilite in pazienti pediatrici di età compresa tra i 0 e i 18 anni. Non ci sono dati disponibili.
    Metodo di somministrazione
    Precauzioni da prendere prima di maneggiare o di somministrazione il farmaco:
    Il medicinale deve essere somministrato mantenendo i pazienti in posizione supina o in posizione laterale a sinistra.
    Si deve evitare di riportare il paziente nella posizione eretta prima che siano trascorse tre ore dalla somministrazione endovenosa di labetalolo, poiché potrebbe comparire una ipotensione posturale accentuata.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Labetalolo S.A.L.F.
    • Labetalolo S.A.L.F è controindicato in pazienti con ipersensibilità individuale accertata al principio attivo o ad uno degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1
    • I farmaci beta-bloccanti non-selettivi non devono essere utilizzati in pazienti asmatici o con precedenti anamnestici di malattie ostruttive delle vie aeree
    • Labetalolo S.A.L.F. è controindicato in pazienti con patologie di blocchi cardiaci di secondo o di terzo grado (tranne che per i portatori di pacemaker), di shock cardiogeno e di ogni altra condizione associata a grave e prolungata ipotensione o grave bradicardia
    • Scompenso cardiaco non compensato
    • Insufficienza cardiaca instabile/incontrollata
    • Sindrome del seno malato (incluso il blocco atriale sinusale) tranne che per i portatori di pacemaker
    • Angina di Prinzmetal
    • Disfunzione del nodo senoatriale
    • Feocromocitoma non trattato

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Labetalolo S.A.L.F.
    Patologie del fegato
    Usare con cautela nei pazienti con patologia epatica. Vi sono state segnalazioni molto rare di grave danno epatocellulare associato alla terapia con labetalolo. Il danno epatocellulare, di solito è reversibile, ed è stato associato alla terapia con labetalolo a breve e lungo termine. Tuttavia sono stati segnalate necrosi epatiche, in alcuni casi con esito fatale. Alla comparsa dei primi segni o sintomi di disfunzione epatica devono essere effettuati appropriati test di laboratorio Qualora i risultati evidenzino la presenza di danno epatico o in presenza di ittero, la terapia con labetalolo deve essere interrotta e non re-iniziata.
    Usare con cautela nei pazienti con compromissione epatica che possono metabolizzare il labetalolo più lentamente dei pazienti che non hanno una compromissione epatica.
    Compromissione renale
    Usare il labetalolo con attenzione nei pazienti con grave danno renale (GFR = 15-29 ml/min/ 1,73 m2).
    Malattia vascolare periferica
    Usare labetalolo con cautela nei pazienti affetti da malattia vascolare periferica, in quanto i loro sintomi potrebbero essere aggravati. Usare con cautela in pazienti affetti da patologia delle arteriole periferiche (sindrome di Raynauds, claudicazione intermittente), in quanto il labetalolo può peggiorare i sintomi. L'uso di alfa-bloccanti può inibire l'effetto indesiderato dei beta-bloccanti.
    Bradicardia sintomatica
    Il dosaggio di labetalolo deve essere ridotto se il paziente sviluppa bradicardia sintomatica.
    Blocco atrio ventricolare di primo-grado
    Il labetalolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da blocco dell'atrio ventricolare di primo-grado, a causa dell'effetto negativo dei farmaci medicinali beta-adrenocettore bloccanti sul tempo di conduzione atrioventricolare.
    Diabete mellito
    Usare con cautela in pazienti affetti da diabete mellito non controllato o difficile da controllare. Come con altri farmaci beta-bloccanti del recettore adrenergico, labetalolo può mascherare i sintomi di ipoglicemia (tachicardia e tremore) nei pazienti diabetici. L'effetto ipoglicemizzante dell'insulina e degli ipoglicemizzanti orali possono essere migliorati mediante i beta-bloccanti.
    Labetalolo S.A.L.F. contiene 49,5 mg/ml di glucosio monoidrato. Il contenuto di glucosio monoidrato deve essere preso in considerazione per pazienti affetti da diabete mellito.
    Tireotossicosi
    I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi di tireotossicosi, ma la funzione tiroidea non è alterata.
    Ipersensibilità ai beta-bloccanti
    Rischio di reazione anafilattica: i pazienti con precedenti anamnestici di gravi reazioni anafilattiche ad una varietà di allergeni, in caso di trattamento con farmaci beta bloccanti possono essere più reattivi ad esposizioni sia accidentali che diagnostiche o terapeutiche di allergeni vari. Tali pazienti possono risultare meno sensibili alle dosi usuali di epinefrina impiegate per il trattamento delle reazioni allergiche.
    Adrenalina
    Usare un dosaggio ridotto di adrenalina per i pazienti che necessitano di un trattamento di adrenalina durante il trattamento con labetalolo, in quanto la somministrazione concomitante di labetalolo con adrenalina può causare bradicardia ed ipertensione (consultare il paragrafo 4.5 Interazione con altri medicinali ed altre forme di interazione).
    Labetalolo può causare un aumento della pressione sanguigna parossistica, su forte influenza dell'adrenalina come in caso di feocromocitoma.
    Comparsa di eruzioni cutanee e/o occhi secchi
    Ci sono state segnalazioni di eruzioni cutanee e/o di occhi secchi associati all'uso di farmaci medicinali beta-adrenocettore bloccanti. L'incidenza dei casi riportati è piccola e nella maggior parte dei casi i sintomi sono scomparsi in seguito all'interruzione del trattamento. Consideri una graduale sospensione del medicinale, se tale reazione allergica non è spiegabile in altro modo.
    Sindrome dell'Iride a Bandiera intraoperatoria.
    Si sono verificati casi di Sindrome dell'Iride a Bandiera intraoperatoria (IFIS, una variante della Small Pupil Syndrome) durante operazioni chirurgiche alla cataratta, in alcuni pazienti trattati, anche precedentemente, con tamsulosina. Sono state ricevute segnalazioni isolate anche con altre alfa-1 bloccanti e non può essere esclusa l'eventualità di un effetto classe. L'utilizzo attuale o passato di medicinali alfa-1 bloccanti deve essere reso noto al chirurgo oftalmico prima dell'intervento chirurgico, poiché la sindrome IFIS può portare ad un aumento di complicazioni procedurali durante la chirurgia della cataratta.
    Insufficienza cardiaca o scarsa funzionalità ventricolare sinistra
    Particolare cautela deve essere usata nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca o scarsa funzionalità sistolica ventricolare sinistra. Labetalolo è controindicato nei pazienti con incontrollata insufficienza cardiaca, ma può essere usato con cautela nei pazienti che sono seguiti in modo adeguato e privi di sintomi. L'insufficienza cardiaca deve essere controllata con una terapia adeguata prima di usare labetalolo.
    L'uso di beta-bloccanti comporta il rischio di indurre o aggravare una patologia di insufficienza cardiaca o una patologia di malattia polmonare ostruttiva. In caso di insufficienza cardiaca la contrattilità del miocardio deve essere mantenuta e l'insufficienza deve essere compensata. I pazienti con ridotta contrattilità e gli anziani in particolare, dovrebbero essere regolarmente controllati per lo sviluppo di insufficienza cardiaca.
    Si raccomanda vivamente di non interrompere bruscamente il trattamento con Labetalolo S.A.L.F., specialmente in pazienti con insufficienza cardiaca e in pazienti con angina pectoris (rischio di esacerbazione di angina, di infarto miocardico e di fibrillazione ventricolare).
    Anestesia per inalazione
    Usare con cautela nei casi di trattamento concomitante con anestetici per inalazione (vedere sezione 4.5 Interazione con altri medicinali ed altre forme di interazione). Labetalolo non deve essere interrotto prima di un'anestesia, ma deve essere somministrata al paziente atropina per via endovenosa prima dell'induzione. Labetalolo può aumentare gli effetti ipotensivi di anestetici volatili.
    Acidosi metabolica e feocromocitoma
    Usare con cautela nei pazienti affetti da acidosi metabolica e feocromocitoma. In pazienti con feocromocitoma, il labetalolo può essere somministrato solo dopo aver raggiunto un adeguato blocco-alfa.
    Antagonisti del calcio
    Usare con cautela se il labetalolo è usato in concomitanza con calcio antagonisti, particolarmente i "bloccanti dell'ingresso di calcio", che influenzano negativamente la contrattilità e la conduzione AV.
    Usare con cautela nei casi di trattamento concomitante con adrenalina, verapamile o farmaci antiaritmici classe-1 (consultare paragrafo 4.5 Interazione con altri medicinali ed altre forme di interazione).
    I beta-bloccanti hanno effetto inotropo negativo, ma non influenzano l'effetto inotropo positivo della digitale.
    Emorragia improvvisa
    Durante l'anestesia, il labetalolo può mascherare le risposte fisiologiche compensative di una improvvisa emorragia (tachicardia e vasocostrizione). Particolare attenzione deve dunque essere prestata alla perdita di sangue e deve essere mantenuto il volume del sangue.
    Somministrazione
    È raccomandabile sorvegliare i valori pressori e la frequenza cardiaca dopo l'iniezione e durante l'infusione. Nella maggior parte dei pazienti vi è una piccola diminuzione della frequenza cardiaca; un'eccessiva bradicardia è insolita, comunque essa può venire controllata iniettando 1-2 mg di atropina per via endovenosa.
    La funzione respiratoria andrà tenuta sotto osservazione soprattutto nei pazienti con preesistenti alterazioni della stessa. Una volta che la pressione del sangue è stata adeguatamente ridotta mediante iniezione a bolo o infusione, si instaura una terapia di mantenimenti con labetalolo compresse, con una posologia iniziale di 100 mg due volte al giorno.
    Labetalolo fiale è stato somministrato in pazienti affetti da ipertensione resistente ad altri farmaci antiipertensivi, compresi i beta-bloccanti, senza effetti indesiderabili.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Labetalolo S.A.L.F.
    L'effetto ipotensivo di labetalolo può essere ridotto se usato in combinazione con gli inibitori delle sintetasi delle prostaglandine (FANS). Possono essere necessari adeguamenti posologici. Si può verificare un'aggiunta di sinergismo con altri agenti antipertensivi.
    Labetalolo genera fluorescenza in soluzione alcalina in corrispondenza di una lunghezza d'onda di eccitazione di 334 nanometri e di una lunghezza d'onda di fluorescenza di 412 nanometri e può pertanto interferire con le analisi di talune sostanze fluorescenti comprendenti le catecolammine.
    La presenza di metaboliti di labetalolo nelle urine può dare falsi esiti di elevati livelli di catecolammine urinarie, di metanefrine, di normetanfrine e di acido vanilmandelico (VMA) quando l'esame è effettuato con metodo fluorimetrico o con metodo fotometrico. Per sottoporre a screening i pazienti in trattamento con labetalolo cloridrato, sospettati di avere un feocromocitoma, deve essere impiegato un metodo specifico come ad esempio la cromatografia liquida ad alte prestazioni con estrazione in fase solida, per poter determinare i livelli di catecolammine.
    Labetalolo ha dimostrato di ridurre l'assorbimento di radioisotopi di metaiodobenzilguanidina (MIBG). È pertanto necessario prestare particolare attenzione nell'interpretazione dei risultati della scintigrafia MIBG.
    La somministrazione concomitante di labetalolo e adrenalina può causare bradicardia e ipertensione (consultare il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
    Si deve prestare attenzione se il labetalolo è usato in concomitanza con agenti antiaritmici Classe I o calcio antagonisti del tipo verapamile.
    Aumento del rischio di depressione miocardica in combinazione con farmaci antiaritmici Classe I (es. disopiramide e chinidina) e amiodarone (Classe II antiaritmici).
    Rischio di marcata bradicardia e ipotensione in combinazione con gli antagonisti del calcio con effetto inotropo negativo (ad es., verapamile, diltiazem). In particolare in pazienti con alterata funzione ventricolare e/o disturbi di conduzione. Nel caso di cambiamento da un calcio antagonista ad un beta-bloccante o viceversa, non si deve iniziare una nuova terapia endovenosa se non sono trascorse almeno 48 ore dalla sospensione del trattamento precedente.
    Il trattamento concomitante con calcio antagonisti che sono derivati della diidropiridina (ad esempio nifedipina) può aumentare il rischio di ipotensione e può portare a insufficienza cardiaca in pazienti con latente insufficienza cardiaca. Glicosidi digitalici in combinazione con beta-bloccanti possono aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare. Labetalolo potrebbe potenziare l'effetto di riduzione della frequenza ventricolare della digossina.
    I beta-bloccanti, soprattutto i beta-bloccanti non-selettivi, possono aumentare il rischio di ipoglicemia in pazienti diabetici e mascherare i sintomi di ipoglicemia, come tachicardia e tremore e ritardare la normalizzazione dei livelli di zucchero nel sangue dopo l'ipoglicemia indotta da insulina. Potrebbero essere necessari adeguamenti del dosaggio di antidiabetici orali e di insulina.
    Particolare attenzione deve essere posta nell'anestesia generale per i pazienti che utilizzano farmaci beta-bloccanti. I beta-bloccanti riducono il rischio di aritmie durante l'anestesia, ma possono determinare una riduzione della tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione durante l'anestesia.
    Come anestetico deve essere utilizzato un agente con il più basso grado di effetto inotropico negativo possibile. La funzione cardiaca deve essere strettamente monitorata e la bradicardia dovuta al predominio vagale dovrebbe essere corretta mediante somministrazione di 1-2 mg di atropina per via endovenosa (da sospendere prima di un intervento chirurgico, vedere sezione 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
    La sospensione del trattamento in pazienti che utilizzano sia i beta-bloccanti che la clonidina deve essere fatta con la graduale interruzione del beta-bloccante per diversi giorni prima dell'interruzione della clonidina. Questo per ridurre la potenziale ripresa della crisi ipertensiva che è una conseguenza della sospensione della clonidina. Di conseguenza, quando si cambia da clonidina ad un beta-bloccante, è importante interrompere la clonidina gradualmente ed iniziare la terapia con beta-bloccante solo diversi giorni dopo la sospensione della clonidina.
    Il trattamento concomitante con gli inibitori della colinesterasi può aumentare il rischio di bradicardia.
    Il trattamento concomitante con stimolanti adrenergici può aumentare il rischio di aumento della pressione del sangue (es. fenilpropanolammina e adrenalina), mentre il trattamento concomitante con beta adrenergici stimolanti genera un reciproco effetto ridotto (effetto antidoto).
    L'uso concomitante di derivati dell'ergotamina può aumentare il rischio di reazioni vasospastiche in alcuni pazienti.
    Labetalolo ha dimostrato di aumentare la biodisponibilità di imipramina più del 50% attraverso l'inibizione della sua 2-idrossilazione. Labetalolo in combinazione con imipramina può aumentare l'effetto dell'imipramina e dell'uso concomitante di antidepressivi triciclici. L'uso concomitante di antidepressivi triciclici può aumentare l'incidenza di tremore.
    Labetalolo può aumentare l'effetto ipotensivo degli anestetici volatili.
    Una maggiore riduzione della pressione sanguigna può verificarsi ad esempio in caso di uso concomitante di nitrati, antipsicotici (fenotiazine derivati quali cloropromazina) e altri antipsicotici, antidepressivi.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Labetalolo S.A.L.F." insieme ad altri farmaci come “Altiazem”, “Angizem”, “Diladel”, “Diltiazem DOC Generici”, “Diltiazem EG”, “Diltiazem Mylan Generics”, “Diltiazem Ratiopharm”, “Diltiazem Sandoz”, “Dilzene”, “Isoptin - Compressa A Rilascio Modificato, Compresse Rivestite”, “Isoptin - Soluzione (uso Interno)”, “Tildiem”, “Verapamil DOC Generici”, “Verapamil EG”, “Verapamil Hexal”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Sulla base dell'esperienza durante la gravidanza umana, non è previsto per il labetalolo un incremento del rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali non indicano la teratogenicità. Tuttavia è stata notata una tossicità nello sviluppo embriofetale (vedere paragrafo 5.3). Poiché il labetalolo oltrepassa la barriera placentare vanno tenute presenti i possibili effetti indesiderati (bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, ipoglicemia) a carico del feto e del neonato, in stati avanzati di gravidanza, derivanti dall'azione farmacologica dei bloccanti dei recettori alfa e beta-adrenergici. È richiesto uno stretto monitoraggio per 24 - 48 ore dopo la nascita. I beta-bloccanti possono ridurre il flusso del sangue uterino.
    Labetalolo deve essere usato durante la gravidanza soltanto se i benefici per la madre superano di gran lunga i rischi per il feto.
    Allattamento al seno
    Labetalolo è escreto nel latte materno in piccole quantità (circa 0,004 - 0,07% della dose materna). Non è stato riscontrato fino ad oggi alcun effetto collaterale. Usare con cautela quando il labetalolo è somministrato a donne che stanno allattando al seno.
    Sono stati segnalati casi di dolore del capezzolo e fenomeno di Raynaud del capezzolo (vedere paragrafo 4.8).
    Fertilità
    Non ci sono dati umani sui potenziali effetti di labetalolo sulla fertilità. I dati non-clinici sono considerati insufficienti.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non rilevanti.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Labetalolo S.A.L.F.
    Riepilogo del profilo di sicurezza
    Gli effetti indesiderati più comuni osservati con labetalolo iniettabile, e raccolti da segnalazioni successive all'immissione in commercio includono: insufficienza cardiaca congestizia, ipotensione posturale, ipersensibilità, febbre da farmaci, prove di funzionalità epatica aumentate, congestione nasale e la disfunzione erettile.
    Tabella degli effetti indesiderati
    La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione della frequenza:
    Molto comune ≥ 1/10
    Comune ≥1/100 e <1/10
    Non comune ≥1/1000 e <1/100
    Raro ≥ 1/10.000 e <1/1000
    Molto raro <1/10.000
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Gli effetti collaterali, indicati con il simbolo del cancelletto (#) sono di solito transitori e si verificano durante le prime settimane di trattamento.
    Classificazione per sistemi ed organi
     
    Effetti collaterali
    Disturbi del sistema immunitario
    Comune
    Ipersensibilità, febbre da farmaci
    Patologie cardiache
    Comune
    Insufficienza cardiaca congestizia
    Raro
    Bradicardia
    Molto raro
    Blocco cardiaco
    Patologie vascolari
    Comune
    #Ipotensione Posturale
     
    Molto raro
    Esacerbazione della Sindrome di Raynaud
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune
    # Congestione Nasale
     
    Non comune
    Broncospasmo
    Patologie epatobiliari
    Comune
    Prove di funzionalità epatica aumentate
    Molto raro
    Epatite, ittero epatocellulare, ittero colestatico, necrosi epatica
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Comune
    Disfunzione erettile
    Non nota
    Dolore del capezzolo, fenomeno di Raynaud del capezzolo
    Descrizione degli effetti indesiderati selezionati:
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni di ipersensibilità segnalate includono eruzioni cutanee, prurito, dispnea e molto raramente febbre da farmaci e angioedema.
    Patologie vascolari
    Marcata ipotensione posturale può verificarsi se ai pazienti è consentito assumere la posizione verticale entro 3 h dalla fine del trattamento di labetalolo iniettabile.
    Patologie epatobiliari
    I segni e sintomi delle patologie epatobiliari sono di solito reversibili dopo la sospensione del medicinale.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Labetalolo S.A.L.F.
    Sintomi e segni:
    In caso di iperdosaggio da labetalolo è prevedibile attendersi intensi effetti cardiovascolari, per esempio ipotensione accentuata sensibile ai cambiamenti posturali e, in qualche caso, bradicardia. È stata segnalata insufficienza renale con oliguria a seguito di iperdosaggio massivo da labetalolo assunto per via orale. In un caso l'aggravamento dell'insufficienza renale è stato attribuito alla dopamina somministrata per il trattamento dell'ipotensione.
    Trattamento:
    I pazienti devono essere posti in posizione supina a gambe rialzate.
    Deve essere somministrata una terapia parentale con adrenergici/anticolinergici per migliorare la circolazione. L'emodialisi rimuove dal circolo meno dell'1% di Labetalolo Cloridrato.
    Ulteriori trattamenti devono essere gestiti come clinicamente indicato o come raccomandato dal centro antiveleni nazionale, dove disponibile.

    Scadenza

    2 anni.
    La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 24 ore a 25°C, 30°C e 40°C.
    Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non è usato immediatamente, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell'uso sono di responsabilità dell'utilizzatore e non devono superare le 24 ore a 2 - 8 °C.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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