Alfuzosina Sandoz

    Ultimo aggiornamento: 17/09/2021

    Cos'è Alfuzosina Sandoz?

    Alfuzosina Sandoz è un farmaco a base del principio attivo Alfuzosina Cloridrato, appartenente alla categoria degli Ipertrofia prostatica benigna e nello specifico Antagonisti dei recettori alfa-adrenergici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sandoz S.p.A..

    Alfuzosina Sandoz può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Alfuzosina Sandoz 10 mg 30 compresse rilascio prolungato

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sandoz S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Alfuzosina Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Ipertrofia prostatica benigna
    ATC: G04CA01 - Alfuzosina
    Forma farmaceutica: compressa a rilascio modificato


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    Indicazioni

    Perché si usa Alfuzosina Sandoz? A cosa serve?
    Trattamento dei sintomi funzionali, di grado da moderato a grave, dell'iperplasia prostatica benigna (IPB).

    Posologia

    Come usare Alfuzosina Sandoz: Posologia
    Le compresse a rilascio prolungato vanno ingerite intere, con una sufficiente quantità di liquido.
    Adulti
    1 compressa a rilascio prolungato da 10 mg in unica somministrazione giornaliera. La prima dose deve essere assunta la sera, prima di coricarsi. La compressa deve essere assunta ogni giorno immediatamente dopo il medesimo pasto.
    Anziani (di età superiore a 65 anni)
    Come per gli adulti. I dati relativi alla farmacocinetica ed alla sicurezza clinica dimostrano che generalmente non è necessaria la riduzione della dose nei pazienti anziani.
    Funzionalità renale ridotta
    Insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min):
    Generalmente non è necessaria la riduzione della dose (vedere sezione 5.2).
    Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min):
    ALFUZOSINA Sandoz da 10 mg non deve essere somministrata a pazienti con grave alterazione della funzionalità renale poichè non sono disponibili per questo gruppo di pazienti dati sulla sicurezza clinica (vedere sezione 4.4).
    Insufficienza epatica
    ALFUZOSINA Sandoz somministrata in compresse a rilascio prolungato da 10 mg è controindicata nei pazienti con insufficienza epatica. Preparazioni contenenti una bassa dose di Alfuzosina Cloridrato possono essere usate in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata come indicato nelle corrispondenti informazioni sul medicinale.
    Popolazione pediatrica
    L'efficacia di alfuzosina non è stata dimostrata nei bambini di età compresa tra 2 e 16 anni (vedere paragrafo 5.1). Pertanto, l'uso di alfuzosina non è indicato nella popolazione pediatrica.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Alfuzosina Sandoz
    • Ipersensibilità all'alfuzosina, ad altri chinazolinici (come terazosina, doxazosina, prazosina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Condizioni di ipotensione ortostatica.
    • Insufficienza epatica.
    • Associazione con altri agenti bloccanti il recettore α1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Alfuzosina Sandoz
    ALFUZOSINA Sandoz 10 mg non deve essere somministrata a pazienti con grave alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) poichè non sono disponibili dati clinici sulla sicurezza in questa tipologia di pazienti. ALFUZOSINA Sandoz deve essere somministrata con cautela in pazienti trattati con medicinali antiipertensivi o nitrati. La pressione sanguigna deve essere monitorata regolarmente, soprattutto all'inizio del trattamento.
    In alcuni pazienti può manifestarsi ipotensione posturale, in presenza o in assenza di sintomi (capogiri, affaticamento, sudorazione), entro qualche ora dalla somministrazione. Tale effetto è transitorio, si verifica all'inizio del trattamento e di solito non impedisce la prosecuzione dello stesso. Il paziente deve essere avvertito della possibilità che si verifichino eventi di questo tipo. In questi casi, il paziente deve rimanere sdraiato fino alla completa scomparsa dei sintomi.
    Si deve prestare cautela nella somministrazione di alfuzosina a pazienti che abbiano risposto con marcata ipotensione ad altri α1-bloccanti.
    Il trattamento deve essere iniziato gradualmente nei pazienti con ipersensibilità nei confronti di altri agenti bloccanti il recettore α1.
    Come nel caso di altri agenti bloccanti il recettore α1, l'alfuzosina deve essere utilizzata con cautela in caso di insufficienza cardiaca acuta.
    Nei pazienti cardiopatici, il trattamento dell'insufficienza coronarica deve continuare, tenendo presente che l'assunzione contemporanea di nitrati e di alfuzosina può incrementare il rischio di ipotensione. Qualora episodi di angina pectoris diventassero ricorrenti o peggiorassero, il trattamento con alfuzosina deve essere interrotto.
    I pazienti devono essere visitati prima dell'inizio della terapia con alfuzosina per escludere la presenza di altre condizioni che possono produrre sintomi simili a quelli dell'iperplasia prostatica benigna (IPB).
    I pazienti devono essere informati di ingerire le compresse intere. Altri modi di somministrazione quali la frantumazione, la polverizzazione o la masticazione delle compresse devono essere evitati. Una somministrazione non corretta può comportare modalità di rilascio e di assorbimento del principio attivo indesiderate, con il rischio di eventi avversi precoci.
    Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con α1-bloccanti, hanno manifestato la sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera (IFIS - “Intraoperative Floppy Iris Sindrome“, una variante della sindrome della pupilla piccola). Anche se il rischio di questo evento con alfuzosina appare molto basso, i chirurghi oftalmici devono essere informati di un uso attuale o passato di α1-bloccanti prima di procedere con l'intervento di cataratta, poichè IFIS può portare ad un aumento delle complicanze procedurali.
    Pazienti con allungamento dell'intervallo QT congenito, con una di allungamento QTc acquisito o che stanno assumendofarmaci noti per aumentare l'intervallo QTc devono essere valutati prima e durante la somministrazione di alfuzosina.
    Questo medicinale contiene lattosio. Pertanto i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Alfuzosina Sandoz
    Associazioni controindicate:
    Agenti bloccanti il recettore Alfa-1 (vedere sezione 4.3).
    Associazioni da effettuarsi con cautela:
    • I livelli ematici di alfuzosina vengono aumentati da potenti inibitori del CYP3A4, come ketoconazolo, itraconazolo e ritonavir.
    • Agenti antiipertensivi (vedere sezione 4.4).
    • Nitrati (vedere paragrafo 4.4).
    L'utilizzo concomitante di agenti antiipertensivi o di nitrati incrementa il rischio di ipotensione. Vedere anche sezione 4.4.
    La somministrazione di anestetici generali a pazienti trattati con alfuzosina può indurre instabilità della pressione arteriosa.
    Negli studi condotti su volontari sani, non sono state osservate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche, fra l'alfuzosina e le seguenti sostanze attive: warfarin, digossina e idroclorotiazide.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    A causa del tipo di indicazione, questa sezione non risulta pertinente.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non ci sono dati disponibili sull'effetto di guidare veicoli.
    Possono verificarsi reazioni avverse, quali comparsa di capogiri, vertigini ed astenia, soprattutto all'inizio del trattamento. Ciò deve essere preso in considerazione quando si guidano veicoli e si usano macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Alfuzosina Sandoz
    Le reazioni avverse considerate almeno probabilmente collegate al trattamento sono elencate qui sotto, in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Patologie del sistema nervoso
    Comune: Cefalea, malore/capogiri.
    Non comune: Vertigini, sincope.
    Patologie dell'occhio
    Non nota: Sindrome dell'iride a bandiera (vedere paragrafo 4.4).
    Patologie cardiache
    Non comune: Tachicardia.
    Molto raro: Angina pectoris in pazienti con malattia coronarica pre-esistente.
    Non nota: Fibrillazione atriale.
    Patologie vascolari
    Non comune: Ipotensione (posturale), vampate di calore.
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
    Non comune: Rinite.
    Patologie gastrointestinali
    Comune: Nausea, dolore addominale.
    Non comune: Diarrea.
    Non nota: Vomito.
    Patologie epatobiliari
    Non nota: Danno epatocellulare, malattia epatica colestatica.
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Non nota: Priapismo.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune: Eruzione cutanea, prurito.
    Molto raro: Orticaria, angioedema.
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non nota: Neutropenia.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune: Astenia.
    Non comune: Edema, dolore toracico.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Alfuzosina Sandoz
    In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere ricoverato in ospedale, tenuto in posizione supina e deve essere attuato un trattamento convenzionale di ipotensione. In caso di ipotensione significativa, il trattamento correttivo appropriato può essere un vasocostrittore che agisce direttamente sulle fibre muscolari vascolari.
    Alfuzosina è fortemente legata alle proteine, quindi la dialisi non procura alcun beneficio.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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