Telmisartan EG

    Ultimo aggiornamento: 28/09/2022

    Cos'è Telmisartan EG?

    Telmisartan EG è un farmaco a base del principio attivo Telmisartan, appartenente alla categoria degli Antagonisti dell'angiotensina II e nello specifico Bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARBs), non associati. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Telmisartan EG può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Telmisartan EG 20 mg 28 compresse rivestite con film
    Telmisartan EG 40 mg 28 compresse rivestite con film
    Telmisartan EG 80 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Telmisartan
    Gruppo terapeutico: Antagonisti dell'angiotensina II
    ATC: C09CA07 - Telmisartan
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Telmisartan EG? A cosa serve?
    Ipertensione
    Trattamento dell'ipertensione essenziale negli adulti.
    Prevenzione cardiovascolare
    Riduzione della morbilità cardiovascolare in pazienti con:
    i) malattia cardiovascolare aterotrombotica manifesta (anamnesi di coronaropatia, ictus o malattia arteriosa periferica) o
    ii) diabete mellito di tipo 2 con danno documentato degli organi bersaglio.

    Posologia

    Come usare Telmisartan EG: Posologia
    Posologia
    Trattamento dell'ipertensione essenziale:
    La dose generalmente efficace è 40 mg una volta al giorno. Alcuni pazienti possono trarre già beneficio dalla dose di 20 mg una volta al giorno. Nei casi in cui non viene raggiunto il controllo pressorio, la dose di Telmisartan può essere aumentata fino ad un massimo di 80 mg una volta al giorno. In alternativa, il telmisartan può essere impiegato in associazione con diuretici tiazidici, come l'idroclorotiazide, con il quale è stato dimostrato un effetto additivo in termini di riduzione della pressione, con l'associazione a telmisartan. Qualora si prenda in considerazione un aumento di dose, si deve tenere presente che il massimo effetto antipertensivo si ottiene generalmente da quattro a otto settimane dopo l'inizio del trattamento (vedere paragrafo 5.1).
    Prevenzione cardiovascolare:
    La dose raccomandata è 80 mg una volta al giorno. Non è noto se dosi di telmisartan inferiori a 80 mg siano efficaci nel ridurre la morbilità cardiovascolare.
    Quando si inizia la terapia con telmisartan per la riduzione della morbilità cardiovascolare, si raccomanda un attento monitoraggio della pressione arteriosa e se appropriato può essere necessario un aggiustamento della dose dei medicinali che riducono la pressione arteriosa.
    Popolazioni speciali:
    Compromissione della funzionalità renale: per i pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non è necessario modificare la posologia. L'esperienza in pazienti con grave insufficienza renale o in emodialisi è limitata. In questi pazienti è raccomandata una dose iniziale più bassa pari a 20 mg (vedere paragrafo 4.4).
    Compromissione della funzionalità epatica: nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata la dose non deve essere maggiore di 40 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.4).
    Persone anziane
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nelle persone anziane.
    Popolazione pediatrica
    L'uso di Telmisartan EG nei bambini con meno di 18 anni non è raccomandato a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.
    Modo di somministrazione
    Il telmisartan può essere assunto con o senza cibo.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Telmisartan EG
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6)
    • Disturbi ostruttivi delle vie biliari
    • Insufficienza epatica grave
    • L'uso concomitante di Telmisartan EG con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Telmisartan EG
    Gravidanza:
    La terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un antagonista del recettore dell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Compromissione della funzionalità epatica:
    Telmisartan EG non deve essere somministrato a pazienti con colestasi, ostruzioni alle vie biliari o grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3) in quanto il telmisartan è principalmente eliminato nella bile. Per questi pazienti per il telmisartan è prevedibile una clearance epatica ridotta. Telmisartan EG deve essere utilizzato solamente con cautela in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata.
    Ipertensione renovascolare:
    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale afferente al singolo rene funzionante, trattati con un medicinale che influenza il sistema renina-angiotensina-aldosterone, c'è un aumentato rischio di ipotensione grave ed insufficienza renale.
    Insufficienza renale e trapianto renale:
    Quando Telmisartan EG è somministrato a pazienti con disfunzioni renali, si raccomanda il controllo periodico dei livelli sierici di potassio e di creatinina. Non ci sono dati riguardo la somministrazione di Telmisartan EG in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale.
    Ipovolemia intravascolare:
    Nei pazienti con deplezione di sodio e/o ipovolemia causata da dosi elevate di diuretici, diete con restrizione di sale, diarrea o vomito, si potrebbe verificare ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose di Telmisartan EG. Tali condizioni vanno corrette prima di iniziare il trattamento con Telmisartan EG. Deplezione di sodio e/o ipovolemia devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con Telmisartan EG.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS):
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Altre condizioni con stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone:
    Nei pazienti il cui tono vascolare e la funzione renale dipendono principalmente dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con medicinali che influenzano questo sistema, come il telmisartan, è stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8).
    Aldosteronismo primario:
    I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono a medicinali antipertensivi che agiscono tramite l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Quindi, si sconsiglia l'utilizzo del telmisartan.
    Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva:
    Come per tutti gli altri vasodilatatori, è necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
    Pazienti diabetici trattati con insulina o antidiabetici
    In questi pazienti può manifestarsi ipoglicemia sotto trattamento con telmisartan. Pertanto deve essere considerato in questi pazienti un appropriato monitoraggio del glucosio ematico; quando indicato, potrebbe essere richiesto un aggiustamento della dose di insulina o antidiabetici.
    Iperpotassiemia:
    L'uso di medicinali che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone può causare iperkaliemia.
    Nelle persone anziane, nei pazienti con insufficienza renale, nei pazienti diabetici, nei pazienti contestualmente trattati con altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio e/o nei pazienti con eventi intercorrenti, l'iperkaliemia può essere fatale.
    Prima di considerare l'uso concomitante di medicinali che influiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone deve essere valutato il rapporto tra il rischio e il beneficio.
    I principali fattori di rischio per l'iperkaliemia che devono essere presi in considerazione sono:
    • Diabete mellito, compromissione renale, età (> 70 anni).
    • Associazione con uno o più medicinali che influiscano sul sistema renina-angiotensina-aldosterone e/o integratori di potassio. Medicinali o classi terapeutiche di medicinali che possono provocare iperkaliemia sono sostituti del sale contenenti potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS, inclusi gli inibitori COX-2 selettivi), eparina, immunosoppressori (ciclosporina o tacrolimus) e trimetoprim.
    • Eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica, peggioramento della funzionalità renale, improvviso peggioramento delle condizioni renali (come infezioni), lisi cellulare (come ischemia acuta dell'arto, rabdomiolisi, trauma esteso).
    Nei pazienti a rischio si raccomanda uno stretto controllo del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
    Lattosio:
    Questo medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
    Differenze etniche:
    Come osservato per gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, il telmisartan e gli altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II sono apparentemente meno efficaci nel ridurre la pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetto agli altri pazienti, forse a causa della maggior prevalenza di stati caratterizzati da un basso livello di renina nella popolazione nera affetta da ipertensione.
    Altro:
    Come con qualsiasi agente antipertensivo, un'eccessiva diminuzione della pressione in pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cardiovascolare ischemica potrebbe causare infarto del miocardio o ictus.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Telmisartan EG
    Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
    Come altri medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, il telmisartan può indurre iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4). Il rischio può aumentare in caso di associazione ad altri medicinali che pure possono indurre iperkaliemia (sostituti del sale contenenti potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS, inclusi gli inibitori COX-2 selettivi), eparina, immunosoppressori (ciclosporina o tacrolimus) e trimetoprim).
    L'insorgenza dell'iperkaliemia dipende dai fattori di rischio associati. Il rischio aumenta nel caso dei trattamenti di associazione sopra elencati. Il rischio è particolarmente elevato nel caso di associazione con diuretici risparmiatori di potassio e quando si associano sostituti del sale contenenti potassio. L'associazione, ad esempio, con ACE inibitori o FANS presenta un minor rischio purché si osservino strettamente le precauzioni per l'uso.
    Uso concomitante non raccomandato
    Diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio:
    Gli antagonisti recettoriali dell'angiotensina II come telmisartan, attenuano la perdita di potassio indotta dal diuretico. I diuretici risparmiatori di potassio quali spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio possono causare un significativo aumento del potassio sierico. Se l'uso concomitante è indicato a causa di documentata ipokaliemia, essi devono essere somministrati con cautela e i livelli di potassio sierico devono essere monitorati frequentemente.
    Litio:
    Aumenti reversibili delle concentrazioni di litio nel siero e tossicità sono stati segnalati durante la somministrazione concomitante di litio con gli inibitori dell'enzima che converte l'angiotensina e con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, incluso telmisartan. Se l'uso dell'associazione si dimostrasse necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Farmaci antinfiammatori non steroidei:
    I FANS (cioè l'acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie, COX-2-inibitori e FANS non selettivi) possono ridurre l'effetto antipertensivo degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o persone anziane con funzionalità renale compromessa) la co-somministrazione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi può indurre un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, inclusa insufficienza renale acuta che è solitamente reversibile. Pertanto la co-somministrazione deve essere effettuata con cautela, soprattutto alle persone anziane. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio della funzionalità renale dopo l'inizio della terapia concomitante e quindi periodicamente.
    In uno studio, la co-somministrazione di telmisartan e ramipril ha determinato un aumento fino a 2,5 volte dell'AUC 0-24 e della Cmax del ramipril e del ramiprilato. La rilevanza clinica di questa osservazione non è nota.
    Diuretici (tiazidici o diuretici dell'ansa):
    Un precedente trattamento con dosi elevate di diuretici quali furosemide (diuretico dell'ansa) e idroclorotiazide (diuretico tiazidico) può causare deplezione di liquidi e rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con telmisartan.
    Da prendere in considerazione in caso di uso concomitante
    Altri agenti antipertensivi:
    L'effetto ipotensivo di telmisartan può essere incrementato dall'uso concomitante di altri medicinali antipertensivi.
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Sulla base delle loro caratteristiche farmacologiche ci si può aspettare che i seguenti medicinali possano potenziare gli effetti ipotensivi di tutti gli antipertensivi incluso telmisartan: baclofene, amifostina. Inoltre l'ipotensione ortostatica può essere aggravata da alcol, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi.
    Corticosteroidi (per via sistemica):
    Riduzione dell'effetto antipertensivo.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza:

    L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un antagonista del recettore dell'angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.
    È noto che nella donna l'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi esposizione a un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento:
    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Telmisartan EG durante l'allattamento, l'uso di Telmisartan EG non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati e prematuri.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati condotti studi relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull'utilizzo di macchinari. In caso di guida di veicoli o di utilizzo di macchinari si deve comunque considerare la possibilità di occasionali capogiri o di sonnolenza in corso di trattamento antipertensivo.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Telmisartan EG
    L'incidenza complessiva degli eventi avversi riportati con Telmisartan (41,4%) è stata solitamente confrontabile a quella segnalata con il placebo (43,9%) nel corso di studi clinici controllati, in pazienti trattati per l'ipertensione. L'incidenza degli eventi avversi non era associata alla dose e non era associata al sesso, all'età o alla razza dei pazienti.
    Il profilo di sicurezza del telmisartan nei pazienti trattati per la riduzione della morbilità cardiovascolare era in linea con quello nei pazienti trattati per l'ipertensione.
    Le seguenti reazioni avverse al medicinale sono state raccolte dagli studi clinici controllati, effettuati in pazienti trattati con telmisartan per l'ipertensione e da segnalazioni successive alla commercializzazione. L'elenco comprende anche eventi avversi gravi ed eventi avversi che hanno determinato la sospensione del trattamento segnalati in tre studi clinici a lungo termine che includevano 21.642 pazienti trattati fino a sei anni con telmisartan per la riduzione della morbilità cardiovascolare.
    Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza ricorrendo alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    All'interno di ogni classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Infezioni e infestazioni
    Non comune: Infezioni del tratto respiratorio superiore incluse faringite e sinusite, infezione del tratto urinario inclusa cistite
    Raro: Sepsi anche con esito fatale1
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non comune: Anemia
    Raro: Eosinofilia, trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro: Reazione anafilattica, ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune: Iperkaliemia
    Raro: Ipoglicemia (in pazienti diabetici)
    Disturbi psichiatrici
    Non comune: Insonnia, depressione
    Raro: Ansia
    Patologie del sistema nervoso
    Non comune: Sincope
    Raro: Sonnolenza
    Patologie dell'occhio
    Raro: Disturbi della vista
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non comune:  Vertigini
    Patologie cardiache
    Non comune: Bradicardia
    Raro: Tachicardia
    Patologie vascolari
    Non comune: Ipotensione2, ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune: Dispnea, tosse
    Molto raro: Malattia polmonare interstiziale4
    Patologie gastrointestinali
    Non comune: Dolore addominale, diarrea, dispepsia, flatulenza, vomito
    Raro: Secchezza della bocca, disturbo gastrico
    Patologie epatobiliari
    Raro: Funzionalità epatica alterata/disturbo epatico3
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune: Prurito, iperidrosi, eruzione cutanea
    Raro: Angioedema (anche con esito fatale), eczema, eritema, orticaria, eruzione da farmaco, eruzione cutanea tossica
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non comune: Dolore alla schiena (ad es. sciatica), spasmi muscolari, mialgia
    Raro: Artralgia, dolori alle estremità, dolore ai tendini (sintomi simili alla tendinite)
    Patologie renali e urinarie
    Non comune: Danno renale inclusa insufficienza renale acuta
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune: Dolore toracico, astenia (debolezza)
    Raro: Malattia simil-influenzale
    Esami diagnostici
    Non comune: Aumento della creatinina nel sangue
    Raro: Calo dell'emoglobina, aumento di acido urico nel sangue, enzimi epatici aumentati, creatina fosfochinasi aumentata nel sangue
    1, 2, 3, 4: per ulteriori descrizioni, vedere sotto - sezione “Descrizione di selezionate reazioni avverse“
    Descrizione di selezionate reazioni avverse
    Sepsi
    Nello studio PRoFESS è stata osservata un'aumentata incidenza di sepsi con il telmisartan rispetto al placebo. L'evento può essere un risultato casuale o può essere correlato ad un meccanismo attualmente non noto (vedere paragrafo 5.1).
    Ipotensione
    Questa reazione avversa è stata segnalata come comune nei pazienti con pressione arteriosa controllata che sono stati trattati con telmisartan per la riduzione della morbilità cardiovascolare in aggiunta alla terapia standard.
    Funzionalità epatica anormale/disfunzione epatica
    Durante l'esperienza post-marketing, sono stati riportati molti casi di funzionalità epatica anormale/disfunzione epatica in pazienti giapponesi. I pazienti giapponesi hanno maggiori probabilità di manifestare queste reazioni avverse.
    Malattia polmonare interstiziale
    Durante l'esperienza post-marketing sono stati riportati casi di malattia polmonare interstiziale in associazione temporanea con assunzione di telmisartan. Tuttavia, non è stata stabilita una relazione causale.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Telmisartan EG
    Le informazioni disponibili riguardo al sovradosaggio nell'uomo sono limitate.
    Sintomi: le manifestazioni più rilevanti legate al sovradosaggio del Telmisartan sono state ipotensione e tachicardia; sono stati segnalati anche bradicardia, capogiro, aumento della creatinina sierica e insufficienza renale acuta.
    Trattamento: il telmisartan non viene rimosso dall'emodialisi. Il paziente deve essere strettamente controllato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Il trattamento dipende dal tempo trascorso dall'ingestione e dalla gravità dei sintomi. Le misure suggerite includono induzione di emesi e/o lavanda gastrica. Nel trattamento del sovradosaggio può essere utile il carbone attivato. I livelli degli elettroliti sierici e della creatinina devono essere controllati frequentemente. Nel caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e i sali e i liquidi devono essere reintegrati rapidamente.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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