Lextrasa

    Ultimo aggiornamento: 12/06/2023

    Cos'è Lextrasa?

    Lextrasa è un farmaco a base del principio attivo Mesalazina, appartenente alla categoria degli Antinfiammatori e nello specifico Acido aminosalicilico ed analoghi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Alfasigma S.p.A..

    Lextrasa può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Lextrasa 4 g/100 ml sospensione rettale 7 contenitori monodose
    Lextrasa 400 mg 50 compresse gastroresistenti
    Lextrasa 800 mg 24 compresse gastroresistenti

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Alfasigma S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Mesalazina
    Gruppo terapeutico: Antinfiammatori
    ATC: A07EC02 - Mesalazina
    Forma farmaceutica: compressa gastroresistente


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    Indicazioni

    Perché si usa Lextrasa? A cosa serve?
    LEXTRASA compresse gastroresistenti: colite ulcerosa e morbo di Crohn.
    LEXTRASA sospensione rettale: colite ulcerosa a localizzazione retto-sigmoidea.
    LEXTRASA supposte: colite ulcerosa a localizzazione rettale.
    LEXTRASA è indicato sia nel trattamento delle fasi attive della malattia, sia nella prevenzione delle recidive.

    Posologia

    Come usare Lextrasa: Posologia
    Posologia
    Lo schema posologico indicativo, modificabile secondo le prescrizioni del Medico, è il seguente:
    • LEXTRASA compresse gastroresistenti

    Adulti

    Come trattamento di attacco 1-2 compresse di LEXTRASA 400 mg oppure 1 compressa di LEXTRASA 800 mg, 3 volte al giorno, sino a 10 compresse di

    LEXTRASA 400 mg o 5 compresse di LEXTRASA 800 mg al giorno nelle forme severe.

    Popolazione pediatrica

    Bambini oltre i due anni: dosi proporzionalmente ridotte a giudizio del medico.

    Esiste solo una limitata documentazione sugli effetti nei bambini (età 6 – 18 anni).

    Bambini dai 6 anni di età:

    • Fase attiva della malattia: la posologia deve essere determinata individualmente, a partire da 30-50 mg/kg/die in dosi frazionate. Dose massima: 75 mg/kg/die in dosi frazionate. La dose totale non deve superare i 4 g/die (dose massima negli adulti).
    • Trattamento di mantenimento: la posologia deve essere determinata individualmente, a partire da 15-30 mg/kg/die in dosi frazionate. La dose totale non deve superare i 2 g/die (dose raccomandata negli adulti).

    É generalmente raccomandato che ai bambini fino ad un peso corporeo di 40 kg possa essere somministrata metà della dose degli adulti e ai bambini sopra i 40 kg la normale dose degli adulti.

    • LEXTRASA sospensione rettale

    Adulti

    1 clisma, 1 volta al giorno, preferibilmente la sera prima di coricarsi.

    Popolazione pediatrica

    Bambini oltre i 2 anni: dosi proporzionalmente ridotte a giudizio del medico. Esiste poca esperienza e solo una limitata documentazione sugli effetti nei bambini.

    • LEXTRASA supposte
    • Adulti

    In media 3 supposte al giorno, divise in 2-3 somministrazioni nella fase attiva; 1-2 supposte al giorno per la prevenzione delle recidive.

    Popolazione pediatrica

    Bambini oltre i 2 anni: dosi proporzionalmente ridotte a giudizio del medico. Esiste poca esperienza e solo una limitata documentazione sugli effetti nei bambini.

    Modo di somministrazione
    • LEXTRASA compresse gastroresistenti

    In caso di primo trattamento è opportuno raggiungere la posologia piena dopo qualche giorno di trattamento, incrementando gradualmente il dosaggio.

    • LEXTRASA sospensione rettale

    Agitare bene prima dell'uso per ottenere una sospensione omogenea (vedere paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione).

    • LEXTRASA supposte

    Per ottenere un migliore effetto terapeutico è importante che la supposta venga tenuta per almeno 30 minuti, o meglio, per più lunghi periodi (ad esempio, per tutta la notte).

    Tempo di somministrazione
    • LEXTRASA compresse gastroresistenti

    Per le fasi attive, la durata del trattamento è mediamente di 6-12 settimane e può variare, a giudizio del Medico, in rapporto all'evoluzione clinica. Per evitare ricadute, è raccomandabile adottare un trattamento di lunga durata, riducendo gradualmente la posologia adottata nella fase attiva della malattia.

    • LEXTRASA sospensione rettale

    Per le fasi attive, la durata del trattamento è mediamente di 6-8 settimane e può variare, a giudizio del Medico, in rapporto all'evoluzione clinica. Per evitare ricadute, è raccomandabile adottare un trattamento di lunga durata, riducendo gradualmente la posologia adottata nella fase attiva della malattia.

    • LEXTRASA supposte

    Per le fasi attive, la durata del trattamento è mediamente di 3-4 settimane e può variare, a giudizio del Medico, in rapporto all'evoluzione clinica. Per evitare ricadute, è raccomandabile adottare un trattamento di lunga durata, riducendo gradualmente la posologia adottata nella fase attiva della malattia.


    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Lextrasa
    Ipersensibilità al principio attivo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti riportati al paragrafo 6.1. Ipersensibilità ai salicilati.
    Grave compromissione delle funzionalità epatica o renale.
    Ulcera peptica in fase attiva. Nefropatie gravi. Diatesi emorragica. Bambini di età inferiore ai 2 anni.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Lextrasa
    Nelle fasi attive di grado severo, può essere consigliabile associare un trattamento cortisonico per via sistemica.
    Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione dell'assunzione del farmaco, sia durante un trattamento di mantenimento inadeguato.
    In pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di Mesalazina già nello stomaco, con possibile irritazione gastrica e una perdita di efficacia del farmaco.
    Prima dell'inizio e nel corso del trattamento, a discrezione del medico curante, devono essere eseguiti test ematici [conta ematica differenziale (forma leucocitaria); parametri di funzionalità epatica quali ALT o AST; creatinina sierica] e test urinari (dispositivi dipstick). Come linea-guida, vengono raccomandati un primo controllo dopo 14 giorni dall'inizio del trattamento e successivamente 2-3 valutazioni ad intervalli di 4 settimane.
    Se i risultati rientrano nella normalità, le valutazioni di follow-up devono essere ripetute ogni 3 mesi. Se si manifestano ulteriori sintomi, gli stessi test devono essere eseguiti immediatamente.
    Si raccomanda cautela nell'uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e in soggetti in trattamento con ipoglicemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi.
    Evitare l'uso delle compresse nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
    LEXTRASA non deve essere utilizzato nei pazienti con compromissione della funzionalità renale. Nel caso in cui la funzionalità renale peggiori nel corso del trattamento, deve essere presa in considerazione la tossicità renale indotta da mesalazina. Il trattamento con mesalazina deve essere prontamente interrotto se la funzione renale subisce un significativo deterioramento. Il trattamento con mesalazina deve essere interrotto immediatamente in caso di deterioramento della funzione renale (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni).
    Il suo impiego andrà evitato nei pazienti con conclamata insufficienza renale. Si raccomanda una valutazione della funzione renale per tutti i pazienti prima di iniziare la terapia, e almeno due volte all'anno in corso di trattamento.
    I pazienti con malattia polmonare, in particolare con asma, devono essere controllati molto attentamente nel corso del trattamento con LEXTRASA.
    L'uso prolungato del prodotto può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
    Sono state segnalate rare reazioni di ipersensibilità cardiaca indotte da mesalazina (miocardite e pericardite). Occorre usare cautela nel prescrivere questo farmaco a pazienti con patologie che predispongono a miocardite o pericardite.
    Pazienti con precedenti di reazioni avverse in seguito a trattamento con preparazioni contenenti sulfasalazina, devono essere mantenuti sotto stretta sorveglianza medica all'inizio di un ciclo di trattamento con LEXTRASA la terapia deve essere immediatamente sospesa nel caso in cui LEXTRASA causi reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, diarrea con sangue, febbre, cefalea grave e rash.
    A seguito di trattamento con mesalazina, sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche gravi. Nel caso in cui il paziente sviluppasse emorragie di non chiara eziologia, ematomi, porpora, anemia, febbre oppure mal di gola, dovranno essere condotte indagini ematologiche. Nel caso di sospetto di discrasia ematica, il trattamento dovrà essere interrotto.
    Sono stati segnalati casi di aumenti dei livelli degli enzimi epatici nei pazienti trattati con preparazioni contenenti mesalazina.
    L'eventuale comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l'immediata interruzione del trattamento (vedi anche sezione 4.8).
    Prima di iniziare il trattamento con LEXTRASA, il paziente deve essere sottoposto alle indagini cliniche necessarie per precisare la diagnosi e le indicazioni terapeutiche.
    Sono stati segnalati casi di nefrolitiasi con l'uso di mesalazina, compresi calcoli con un contenuto di mesalazina del 100%. Si raccomanda di garantire un'adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.
    Reazioni avverse cutanee gravi
    In associazione al trattamento con mesalazina sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), incluse la reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN).
    La mesalazina deve essere sospesa alla prima comparsa di segni e sintomi di reazioni cutanee gravi, quali eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
    La mesalazina può causare una colorazione rosso-marrone delle urine dopo il contatto con candeggina a base di ipoclorito di sodio (es. in sanitari igienizzati con alcune candeggine contenenti ipoclorito di sodio).
    LEXTRASA compresse gastroresistenti contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    LEXTRASA sospensione rettale contiene metil p-idrossibenzoato che può causare reazioni allergiche (anche ritardate).
    L'uso prolungato del prodotto può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Lextrasa
    In occasione della somministrazione di LEXTRASA compresse gastroresistenti, va evitata la contemporanea somministrazione di lattulosio o di altre preparazioni che, abbassando il pH del colon, possano ostacolare il rilascio della Mesalazina.
    In pazienti in terapia concomitante con azatioprina, o 6-mercaptopurina o tioguanina deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento degli effetti mielosoppressivi di azatioprina, o 6-mercaptopurina o tioguanina.
    Può essere potenziato l'effetto ipoglicemizzante delle solfoniluree. Non si possono escludere interazioni con cumarinici, metotressato, probenecid, sulfinpirazone, spironolattone, furosemide e rifampicina. La co-somministrazione con anticoagulanti cumarinici quale ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante, il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.
    Si raccomanda cautela nell'uso concomitante di mesalazina ed agenti di cui è nota la tossicità renale, inclusi i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) ed azatioprina, poiché questi farmaci possono aumentare il rischio di reazioni avverse a carico dei reni.
    È possibile il potenziamento di effetti indesiderati dei corticosteroidi a livello gastrico.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di Mesalazina in gravidanza sono in numero limitato.
    Un numero ridotto di gravidanze esposte indica che non vi siano effetti avversi di mesalazina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Ad oggi, nessun dato epidemiologico rilevante risulta disponibile.
    In un singolo caso, in seguito a somministrazione a lungo termine di dosi elevate di mesalazina (2-4 g, per via orale) durante la gravidanza, è stata riportata insufficienza renale nel neonato.
    Studi sulla somministrazione orale di mesalazina nell'animale non indicano effetti nocivi diretti e indiretti rispetto alla gravidanza, allo sviluppo embriofetale, al parto o allo sviluppo postnatale.
    LEXTRASA deve essere utilizzato durante la gravidanza solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi.
    L'uso dei preparati andrà comunque evitato nelle ultime settimane di gravidanza.
    Allattamento
    L'acido N-acetil-5-amminosalicilico e, in grado minore, mesalazina sono escreti nel latte materno. Al momento sono disponibili soltanto limitate esperienze in corso di allattamento. Nei bambini non possono essere escluse reazioni di ipersensibilità come diarrea. Quindi LEXTRASA deve essere utilizzato durante l'allattamento solo in caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi). Se il neonato manifesta diarrea l'allattamento deve essere sospeso.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    LEXTRASA non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Lextrasa
    Gli effetti indesiderati rilevati negli studi di tollerabili.
    La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue:
    Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1.000), Molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Classificazione per i sistemi e organi
    Effetto indesiderato
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Molto raro
    Conta ematica alterata (Leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia)
    Disturbi del sistema immunitario
    Molto raro
    Reazioni di ipersensibilità quali esantema allergico, febbre da farmaci, sindrome simil-lupoide, pancolite
    Patologie del sistema nervoso
    Comune
    Cefalea
    Non comune
    Sonnolenza, tremore
    Raro
    Capogiro
    Molto raro
    Neuropatia periferica
    Patologie cardiache
    Non comune
    Tachicardia
    Molto raro
    Pericardite, miocardite
    Patologie vascolari
    Comune
    Ipertensione
    Non comune
    Ipotensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Molto raro
    Reazioni polmonari allergiche e fibrotiche (comprese dispnea, tosse, broncospasmo, alveolite, eosinofilia polmonare, infiltrazione al polmone, polmonite)
    Patologie gastrointestinali
    Comune
    Nausea, diarrea, distensione dell'addome
    Non comune
    Dolore addominale
    Raro
    Flatulenza, vomito
    Molto raro
    Pancreatite, Pancreatite acuta
    Patologie epatobiliari
    Molto raro
    Epatite, epatite colestatica, anomalie transitorie del test di funzionalità epatica (aumento dei valori di transaminasi e colestasi)
    Colelitiasi
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune
    Prurito
    Comune
    Eruzione cutanea
    Raro
    Fotosensibilità*
    Molto raro
    Alopecia
    Non nota
    Angioedema
    Reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
    Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi
    epidermica tossica (TEN)
    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
    Molto raro
    Mialgia, artralgia
    Patologie renali e urinarie
    Molto raro
    Compromissione della funzione renale compresa nefrite interstiziale acuta e cronica e insufficienza renale
    Frequenza non nota
    Nefrolitiasi (vedere paragrafo 4.4 per ulteriori informazioni)
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Molto raro
    Oligospermia (reversibile)
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune
    Astenia, piressia
    Non comune
    Affaticamento, edema della faccia
    Raro
    Irritazione locale in seguito a somministrazione rettale
    *Fotosensibilità
    Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.
    In associazione al trattamento con Mesalazina sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), che includono la reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Lextrasa
    LEXTRASA compresse gastroresistenti
    I dati relativi a casi di sovradosaggio sono rari (ad es. suicidio premeditato con assunzione per via orale di una dose elevata di Mesalazina) e non indicano tossicità renale o epatica.
    Non è noto un antidoto specifico e il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il monitoraggio della funzionalità renale.
    LEXTRASA sospensione rettale – LEXTRASA supposte

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Supposte: Durante la stagione calda, può essere necessario immergere il contenitore delle supposte in acqua fredda per riconsolidare le supposte eventualmente divenute molli.
    Sospensione rettale e compresse: evitare l'esposizione alla luce solare diretta e a fonti di calore.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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