Cos'è Glipressina?
Glipressina può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)
Indicazioni
Posologia
Emorragie da varici esofagee
2 mg di terlipressina acetato (2 fiale) come bolo lento endovena ogni 4-6 ore fino al controllo dell'emorragia. Dopo l'arresto dell'emorragia, il trattamento dovrebbe essere continuato fino ad un massimo di 24 ore, eventualmente riducendo il dosaggio.
Glipressina può essere impiegata anche in associazione a sonde esofagee quali la sonda di Sengstaken-Blakemore e di Linton-Nachlas.
Prevenzione delle emorragie da sclerotizzazione intravaricosa esofagea
2 mg di terlipressina acetato (2 fiale) come bolo lento endovena, 30-60 minuti prima dell'intervento sclerosante.
Trattamento della sindrome epatorenale in pazienti con cirrosi epatica, in associazione alla somministrazione di albumina umana
Dose iniziale 2-3 mg di terlipressina acetato (2-3 fiale)/24 ore in infusione continua endovenosa (si raccomanda di diluire la dose giornaliera di terlipressina in 50 ml di soluzione fisiologica 0,9% e di somministrarla successivamente con pompa infusionale alla velocità di 2,1 ml/h) o in boli endovenosi di 0,5 mg di terlipressina acetato (metà fiala) ogni 4-6 ore. La risposta terapeutica deve essere valutata ogni 48 ore dall'avvio della terapia. Se la creatinina sierica aumenta o si riduce meno del 25% rispetto al valore basale pre-trattamento, la dose di terlipressina può essere aumentata gradualmente di 2-3 mg di terlipressina acetato (2-3 fiale)/24 ore sino ad un dosaggio massimo di 12 mg di terlipessina acetato (12 fiale)/24 ore. Il trattamento con terlipressina deve essere mantenuto almeno per 24 ore dopo il recupero della funzione renale. Non ci sono dati precisi sulle modalità di interruzione della terapia ma si consiglia una riduzione graduale della dose giornaliera di terlipressina, specie in caso di alti dosaggi.
Nei pazienti che rispondono parzialmente o non rispondono al trattamento, la durata massima del trattamento è di 14 giorni.
Studi favorevoli a supporto dell'uso della terlipressina per il trattamento della sindrome epatorenale prevedono in associazione anche la somministrazione di albumina umana alla dose di 1 g/Kg di peso corporeo il primo giorno e successivamente alla dose di 20-40 g/die.
In seguito all'utilizzo parziale della fiala (metà fiala) il cui prelievo deve avvenire in condizioni asettiche e controllate, i tempi e le modalità di conservazione della soluzione residua rientrano nella responsabilità dell'utilizzatore e comunque non devono superare le 4-6 ore tra 2°C – 8 °C (in frigorifero).
Controindicazioni
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
È consigliabile usare con cautela il medicinale in pazienti ipertesi, con aterosclerosi avanzata, con disturbi cardio-circolatori, insufficienza coronarica, precedente infarto del miocardio o alterazioni del ritmo cardiaco.
È opportuno il monitoraggio continuo della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e degli elettroliti plasmatici.
Glipressina non deve essere utilizzata in pazienti con shock settico con bassa gittata cardiaca.
Per evitare necrosi locale in corrispondenza della sede dell'iniezione, l'iniezione deve essere fatta per via endovenosa.
L'esperienza d'uso di Glipressina in pazienti con sindrome epatorenale di tipo 2 è limitata. Pertanto Glipressina deve essere utilizzata con cautela in questi pazienti, attenendosi strettamente ai protocolli previsti dalle linee guida specifiche per questa patologia.
Torsione di punta
Durante gli studi clinici e nell'esperienza post-marketing, sono stati segnalati diversi casi di prolungamento dell'intervallo QT e aritmie ventricolari, tra cui la "torsione di punta" (vedere paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei casi, i pazienti presentavano fattori predisponenti come il prolungamento basale dell'intervallo QT, alterazioni elettrolitiche (ipokaliemia, ipomagnesiemia) o farmaci con concomitante effetto sul prolungamento dell'intervallo QT. Pertanto, si deve usare estrema cautela nell'uso della terlipressina in pazienti con anamnesi di prolungamento dell'intervallo QT, anomalie elettrolitiche o trattati con farmaci concomitanti che possono prolungare l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica e anziani
Particolare cautela deve essere usata nel trattamento nei bambini e nei pazienti anziani, dato che l'esperienza in questi gruppi è limitata.
Non ci sono dati disponibili relativi alla dose raccomandata in queste categorie di pazienti.
Questo medicinale contiene 1,33 mmol di sodio per fiala. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
L'effetto ipotensivo dei farmaci beta-bloccanti non-selettivi sulla vena porta è aumentato dall'uso contemporaneo di Glipressina. Il trattamento concomitante con medicinali con noto effetto bradicardizzante (es. propofol, sufentanil) può abbassare la frequenza cardiaca e la gittata cardiaca. Questi effetti sono dovuti all'inibizione riflessa dell'attività cardiaca attraverso il nervo vago a causa della pressione arteriosa elevata.
La terlipressina può innescare una "torsione di punta" (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Pertanto, si deve usare estrema cautela nell'uso della terlipressina in pazienti trattati con farmaci concomitanti che possono prolungare l'intervallo QT, come gli antiaritmici di classe IA e III, eritromicina, alcuni antistaminici e antidepressivi triciclici o farmaci che possono causare ipokaliemia o ipomagnesiemia (ad es. alcuni diuretici).
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Il trattamento con Glipressina durante la gravidanza è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). È stato dimostrato che Glipressina provoca contrazioni uterine e aumento della pressione intrauterina all'inizio della gravidanza e può causare la riduzione del flusso ematico uterino. Glipressina può avere effetti nocivi sulla gravidanza e sul feto. Aborto spontaneo e malformazioni si sono verificati nei conigli dopo trattamento con Glipressina.
Allattamento
Non è noto se terlipressina viene escreta nel latte materno. L'escrezione di terlipressina nel latte non è stata studiata negli animali. Non è possibile escludere rischi per il bambino in allattamento. La decisione di proseguire/interrompere l'allattamento o di continuare/sospendere la terapia con terlipressina deve essere presa tenendo conto dei benefici dell'allattamento per il bambino e dei benefici della terlipressina per la donna.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi degli effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.
Effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
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Comune (≥1/100,<1/10)
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Non comune (≥ 1/1.000, <1/100)
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Raro (≥ 1/10.000, <1/1000)
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Iponatriemia (in caso di mancato monitoraggio dello stato di idratazione)
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Patologie del sistema nervoso
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Mal di testa
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Patologie cardiache
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Bradicardia
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Fibrillazione atriale,
extrasistoli ventricolari,
tachicardia,
dolore toracico,
infarto del miocardio,
ritenzione di liquidi con edema polmonare,
torsione di punta,
scompenso cardiaco
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Patologie vascolari
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Vasocostrizione periferica,
ischemia periferica,
pallore,
ipertensione arteriosa
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Ischemia intestinale,
cianosi periferica,
vampate
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Distress respiratorio,
Insufficienza respiratoria
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Dispnea
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Patologie gastrointestinali
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Crampi addominali transitori,
diarrea transitoria
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Nausea transitoria,
vomito transitorio
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Necrosi cutanea
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Necrosi nel sito di iniezione
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Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
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Contrazioni uterine,
riduzione del flusso ematico dell'utero
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Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
La dose raccomandata (2 mg di terlipressina acetato (2 fiale)/4 ore) non deve essere superata, in quanto il rischio di gravi effetti indesiderati a carico del sistema circolatorio è dose-dipendente.
L'eventuale incremento della pressione ematica da sovradosaggio del farmaco o in pazienti già ipertesi può essere controllato con clonidina: 150 ?g per via endovenosa.
L'insorgenza di bradicardia che richieda trattamento deve essere trattata con atropina.
Scadenza
2 anni.
La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro correttamente conservato.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C) nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Elenco degli eccipienti
Sodio cloruro, acido acetico, sodio acetato triidrato, acqua per preparazioni iniettabili.