Azacitidina Sandoz

    Ultimo aggiornamento: 27/03/2024

    Cos'è Azacitidina Sandoz?

    Azacitidina Sandoz è un farmaco a base del principio attivo Azacitidina, appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Analoghi della pirimidina. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sandoz S.p.A..

    Azacitidina Sandoz può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Azacitidina Sandoz 25 mg/ml polvere per sospensione iniettabile 1 flaconcino 100 mg

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sandoz S.p.A.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Azacitidina
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici
    ATC: L01BC07 - Azacitidina
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Azacitidina Sandoz? A cosa serve?
    Azacitidina Sandoz è indicato per il trattamento di pazienti adulti non eleggibili al trapianto di cellule staminali emopoietiche (HSCT) con:
    • sindromi mielodisplastiche (SMD) a rischio intermedio 2 e alto secondo l'International Prognostic Scoring System (IPSS),
    • leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) con il 10-29% di blasti midollari senza disordine mieloproliferativo,
    • leucemia mieloide acuta (LMA) con 20-30% di blasti e displasia multilineare, secondo la classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS),
    • LMA con blasti midollari >30% secondo la classificazione dell'OMS.

    Posologia

    Come usare Azacitidina Sandoz: Posologia
    Il trattamento con Azacitidina Sandoz deve essere iniziato e monitorato sotto la supervisione di un medico esperto nell'impiego di agenti chemioterapici. I pazienti devono ricevere una premedicazione con antiemetici contro nausea e vomito.
    Posologia
    La dose iniziale raccomandata per il primo ciclo di trattamento di tutti i pazienti, indipendentemente dai valori ematologici di laboratorio al basale, è di 75 mg/m2 di superficie corporea, iniettata per via sottocutanea, ogni giorno per 7 giorni, cui deve seguire una pausa di 21 giorni (ciclo di trattamento di 28 giorni).
    Si raccomanda un trattamento minimo di 6 cicli. Il trattamento deve proseguire fino a che il paziente continui a trarne vantaggio o fino alla progressione della malattia.
    I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio della risposta/tossicità ematologica e della tossicità renale (vedere paragrafo 4.4); può rendersi necessario rimandare l'inizio del ciclo successivo o ridurre la dose come descritto di seguito.
    Azacitidina Sandoz non deve essere usato in modo intercambiabile con azacitidina orale. In considerazione delle differenze di esposizione, la dose e la schedula raccomandate per azacitidina orale sono diverse da quelle per azacitidina iniettabile. Si raccomanda agli operatori sanitari di verificare il nome, la dose e la via di somministrazione del medicinale.
    Indagini di laboratorio
    Prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalità epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico. Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento.
    Aggiustamento della dose dovuto a tossicità ematologica
    La tossicità ematologica è definita dalla conta (emocromo) più bassa riscontrata in un determinato ciclo (nadir) se le piastrine sono ≤ 50,0 × 109 /L e/o la conta assoluta dei neutrofili (ANC) è ≤ 1 × 109 /l.
    Il recupero è definito come un aumento (rispetto alla conta al nadir) della/e linea/e cellulare/i interessata/e dalla tossicità ematologica pari almeno alla metà della differenza assoluta tra conta al nadir e conta al basale più la conta al nadir (vale a dire emocromo al recupero ≥ conta al nadir + (0,5 × [conta al basale − conta al nadir]).
    Pazienti che presentano al basale valori di emocromo non ridotti (vale a dire leucociti ≥ 3,0 × 109 /l, ANC ≥ 1,5 × 109 / l e piastrine ≥ 75,0 × 109 /l) prima del primo trattamento
    Qualora si riscontri tossicità ematologica in seguito al trattamento con Azacitidina Sandoz, il successivo ciclo terapeutico deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell'ANC. Se si ottiene un recupero entro 14 giorni, non è necessario alcun aggiustamento della dose. Tuttavia, se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni, la dose deve essere ridotta come riportato nella tabella seguente. Dopo l'aggiustamento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28 giorni.

    Conta al nadir del ciclo
    % della dose al ciclo successivo, se non si è ottenuto un recupero* entro 14 giorni
    ANC (x 109/l)
    Piastrine (x 109/l)
    ≤ 1.0
    ≤ 50.0
    50 %
    > 1.0
    > 50.0
    100 %

    * Recupero = conte ≥ conta al nadir + (0,5 × [conta al basale − conta al nadir])
    Pazienti che presentano al basale valori di emocromo ridotti (vale a dire leucociti < 3,0 × 10 9/l o ANC < 1,5 × 109 /l o piastrine < 75,0 × 109 /l) prima del primo trattamento
    Dopo il trattamento con Azacitidina Sandoz, se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento è ≤ 50%, oppure superiore al 50% ma con un miglioramento della differenziazione di qualsiasi linea cellulare, il ciclo successivo non deve essere posticipato e non deve essere condotto alcun aggiustamento della dose.
    Se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento è superiore al 50%, senza alcun miglioramento nella differenziazione della linea cellulare, il successivo ciclo terapeutico con Azacitidina Sandoz deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell'ANC. Se si ottiene un recupero entro 14 giorni, non è necessario alcun aggiustamento della dose. Tuttavia, se non si è ottenuto un recupero entro 14 giorni, la cellularità midollare deve essere determinata. Se la cellularità midollare è > 50% non deve essere effettuato alcun aggiustamento della dose. Se la cellularità midollare è ≤ 50%, il trattamento deve essere posticipato e la dose deve essere ridotta come riportato nella tabella seguente:

    Cellularità midollare % della dose al ciclo successivo se non si è ottenuto un recupero entro 
     

    Recupero* ≤21 giorni

    Recupero* >21 giorni

    15 - 50% 100% 50%
    < 15% 100% 33%

    *Recupero = conte ≥ conta al nadir + (0,5 × [conta al basale − conta al nadir]) Dopo l'aggiustamento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28 giorni.
    Popolazioni speciali
    Pazienti anziani
    Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose specifico negli anziani. Dal momento che i pazienti anziani hanno maggiori probabilità di avere una funzionalità renale ridotta, può essere utile il monitoraggio della funzionalità renale.
    Pazienti con compromissione renale
    Azacitidina può essere somministrata a pazienti con compromissione renale senza alcun aggiustamento della dose iniziale (vedere paragrafo 5.2). Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico fino a meno di 20 mmol/l, la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo successivo. In caso di aumenti inspiegabili della creatinina sierica o del valore dell'azoto ureico nel sangue (BUN) ≥ 2 volte ai valori al basale e al limite superiore della norma (ULN), il ciclo successivo deve essere posticipato fino a che i valori non siano tornati alla norma o ai valori al basale e la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo di trattamento successivo (vedere paragrafo 4.4).
    Pazienti con compromissione epatica
    Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4). I pazienti con grave compromissione epatica d'organo devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per gli eventi avversi. Non si raccomanda alcuna modifica specifica della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica prima dell'inizio del trattamento; le successive modifiche della dose devono basarsi sui valori ematologici di laboratorio. Azacitidina Sandoz è controindicato nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Azacitidina Sandoz nei bambini di età compresa tra 0 e 17 anni non sono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione sulla posologia.
    Modo di somministrazione
    La soluzione ricostituita di Azacitidina Sandoz deve essere iniettata per via sottocutanea nella parte superiore del braccio, nella coscia o nell'addome. Le sedi di iniezione devono essere alternate a rotazione. Le iniezioni successive devono essere somministrate a distanza di almeno 2,5 cm dalla sede precedente e mai in aree sensibili, livide, arrossate o indurite.
    Dopo la ricostituzione, la sospensione non deve essere filtrata. Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Azacitidina Sandoz
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafo 4.4).
    Allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Azacitidina Sandoz
    Tossicità ematologica
    Il trattamento con Azacitidina è associato ad anemia, neutropenia e trombocitopenia, in particolare durante i primi 2 cicli (vedere paragrafo 4.8). Un emocromo completo deve essere effettuato quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso almeno prima di ogni ciclo di trattamento. Dopo la somministrazione della dose raccomandata per il primo ciclo, la dose per i cicli successivi deve essere ridotta o la somministrazione ritardata in base alle conte al nadir e alla risposta ematologica (vedere paragrafo 4.2). I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente la comparsa di episodi febbrili. I pazienti e i medici devono anche prestare attenzione ai segni e ai sintomi di emorragia.
    Compromissione epatica
    Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica. Nei pazienti con elevata massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti coma epatico progressivo e decesso durante il trattamento con azacitidina, in particolare nei pazienti con albumina sierica al basale < 30 g/L. Azacitidina è controindicata nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato (vedere paragrafo 4.3).
    Compromissione renale
    Nei pazienti trattati con azacitidina per via endovenosa in associazione con altri agenti chemioterapici sono state riferite anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica fino all'insufficienza renale e al decesso. Inoltre, 5 soggetti con leucemia mieloide cronica (LMC) trattati con azacitidina ed etoposide hanno sviluppato acidosi tubulare renale, definita come calo del bicarbonato sierico a valori < 20 mmol/L in associazione con urine alcaline e ipopotassiemia (potassio sierico < 3 mmol/L). Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico (< 20 mmol/L) o aumenti della creatinina sierica o del BUN, la dose deve essere ridotta o la somministrazione ritardata (vedere paragrafo 4.2).
    I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente al medico curante la comparsa di oliguria e anuria.
    Sebbene non siano state osservate differenze clinicamente rilevanti nella frequenza delle reazioni avverse tra i soggetti con funzionalità renale normale rispetto a coloro con compromissione renale, i pazienti con compromissione renale devono essere sottoposti a stretto monitoraggio della tossicità, in quanto azacitidina e/o i suoi metaboliti sono escreti principalmente tramite i reni (vedere paragrafo 4.2).
    Indagini di laboratorio
    Prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalità epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico. Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicità; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento, vedere anche paragrafo 4.8.
    Patologia cardiaca e polmonare
    I pazienti con anamnesi di severa insufficienza cardiaca congestizia, patologia cardiaca clinicamente instabile o patologia polmonare sono stati esclusi dagli studi di registrazione pivotal (AZA PH GL 2003 CL 001 e AZA-AML-001); pertanto, in questi pazienti la sicurezza e l'efficacia di azacitidina non sono state accertate. I dati recenti di uno studio clinico in pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento significativo dell'incidenza di eventi cardiaci con azacitidina (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda pertanto cautela nella prescrizione di azacitidina a questi pazienti. Deve essere presa in considerazione una valutazione cardiopolmonare prima e durante il trattamento.
    Fascite necrotizzante
    Sono stati osservati casi di fascite necrotizzante, anche con esito fatale, in pazienti trattati con azacitidina. La terapia con azacitidina deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano fascite necrotizzante, e deve essere immediatamente istituito un trattamento appropriato.
    Sindrome da lisi tumorale
    I pazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale sono quelli con massa tumorale elevata prima del trattamento. Si raccomanda di monitorare attentamente tali pazienti e di adottare le precauzioni appropriate.
    Sindrome da differenziazione
    Sono stati segnalati casi di sindrome da differenziazione (nota anche come sindrome dell'acido retinoico) in pazienti che ricevevamo azacitidina iniettabile. La sindrome da differenziazione può essere fatale e i sintomi e i risultati clinici comprendono distress respiratorio, infiltrati polmonari, febbre, eruzione cutanea, edema polmonare, edema periferico, rapido aumento di peso, versamenti pleurici, versamenti pericardici, ipotensione e disfunzione renale (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con corticosteroidi intravena ad alte dosi e il monitoraggio emodinamico devono essere presi in considerazione alla prima insorgenza di sintomi o segni indicativi di sindrome da differenziazione. Deve essere presa in considerazione la sospensione temporanea dell'azacitidina iniettabile fino alla risoluzione dei sintomi e, se ripresa, si consiglia cautela.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Azacitidina Sandoz
    In base ai dati in vitro, il metabolismo di azacitidina non appare mediato dagli isoenzimi del citocromo P450 (CYP), dalle UDP-glucuronosiltransferasi (UGT), sulfotransferasi (SULT) e glutatione transferasi (GST); le interazioni in vivo correlate a questi enzimi metabolizzanti sono pertanto considerate improbabili.
    Sono improbabili effetti clinicamente significativi di azacitidina sugli enzimi del citocromo P450 sia in senso inibitorio che induttivo (vedere paragrafo 5.2).
    Non sono stati effettuati studi clinici formali di interazione di azacitidina con altri medicinali.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne potenzialmente fertili / Contraccezione negli uomini e nelle donne
    Le donne potenzialmente fertili devono usare metodi contraccettivi efficaci durante e almeno per 6 mesi dopo il trattamento. I pazienti di sesso maschile devono essere istruiti in merito alla necessità di non procreare durante il trattamento e di fare uso di contraccettivi efficaci durante e almeno per 3 mesi dopo il trattamento.
    Gravidanza
    Non vi sono dati adeguati sull'uso di Azacitidina in donne in gravidanza. Gli studi condotti su topi hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi su animali e del suo meccanismo di azione, azacitidina non deve essere usata durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre, se non in caso di assoluta necessità. Per ogni caso specifico, i vantaggi del trattamento devono essere valutati in rapporto ai possibili rischi per il feto.
    Allattamento
    Non è noto se azacitidina/metaboliti siano escreti nel latte materno. A causa delle reazioni avverse potenzialmente gravi a carico del bambino allattato, l'allattamento con latte materno è controindicato durante la terapia con azacitidina.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati nella specie umana sugli effetti di azacitidina sulla fertilità. Negli animali sono state documentate reazioni avverse sulla fertilità maschile con l'uso di azacitidina (vedere paragrafo 5.3). Prima di iniziare il trattamento, i pazienti di sesso maschile devono essere invitati a richiedere informazioni sulla conservazione dello sperma.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Azacitidina altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Con l'uso di azacitidina è stato osservato affaticamento. Pertanto, si raccomanda cautela in caso di guida di veicoli o uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Azacitidina Sandoz
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Popolazione adulta con SMD, LMMC e LMA (20-30% di blasti midollari)
    Reazioni avverse considerate eventualmente o probabilmente correlate alla somministrazione di Azacitidina si sono verificate nel 97% dei pazienti.
    Le reazioni avverse gravi più comuni riscontrate nello studio pivotal (AZA PH GL 2003 CL 001) hanno incluso neutropenia febbrile (8,0%) e anemia (2,3%), che sono state riferite anche negli studi di supporto (CALGB 9221 e CALGB 8921). Altre reazioni avverse gravi riportate durante questi 3 studi hanno incluso infezioni quali sepsi neutropenica (0,8%) e polmonite (2,5%) (alcune ad esito fatale), trombocitopenia (3,5%), reazioni di ipersensibilità (0,25%) ed eventi emorragici (ad es. emorragia cerebrale [0,5%], emorragia gastrointestinale [0,8%] ed emorragia endocranica [0,5%]).
    Le reazioni avverse più comunemente osservate con il trattamento con azacitidina sono state reazioni ematologiche (71,4%) comprendenti trombocitopenia, neutropenia e leucopenia (generalmente di grado 3-4), eventi gastrointestinali (60,6%) comprendenti nausea e vomito (generalmente di grado 1-2) o reazioni in corrispondenza della sede di somministrazione (77,1%; generalmente di grado 1-2).
    Popolazione adulta di età pari o superiore a 65 anni affetta da LMA con blasti midollari> 30%
    Le reazioni avverse gravi più comuni (≥ 10%) riscontrate nello studio AZA-AML-001 all'interno del braccio di trattamento con azacitidina hanno incluso neutropenia febbrile (25,0%), polmonite (20,3%) e piressia (10,6%). Altre reazioni avverse gravi meno frequentemente segnalate nel braccio di trattamento con azacitidina hanno incluso sepsi (5,1%), anemia (4,2%), sepsi neutropenica (3,0%), infezione del tratto urinario (3,0%), trombocitopenia (2,5%), neutropenia (2,1%), cellulite (2,1%), capogiri (2,1%) e dispnea (2,1%).
    Le reazioni avverse più comunemente segnalate (≥ 30%) con il trattamento con azacitidina sono state eventi gastrointestinali, inclusa costipazione (41,9%), nausea (39,8%) e diarrea (36,9%) (di solito di grado 1-2), patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione incluse piressia (37,7%, di solito di grado 1-2) ed eventi ematologici, comprendenti neutropenia febbrile (32,2%) e neutropenia (30,1%) (di solito di grado 3-4).
    Tabella delle reazioni avverse
    La seguente tabella 1 contiene le reazioni avverse associate al trattamento con azacitidina, derivate dai principali studi clinici condotti nelle SMD e nell'LMA e dalla sorveglianza post-marketing.
    Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. Le reazioni avverse sono riportate nella tabella seguente secondo la frequenza più elevata osservata in uno qualsiasi degli studi clinici principali.
    Tabella 1: Reazioni avverse al farmaco (ADR) riportate nei pazienti con SMD o LMA trattati con azacitidina (studi clinici e post-marketing)

    Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Non nota
    Infezioni ed infestazioni

    polmonite* (inclusa quella batterica, virale e micotica),

    rinofaringite

    sepsi* (inclusa quella batterica, virale e micotica),

    sepsi neutropenica*,

    infezione delle vie respiratorie (incluse infezione delle vie respiratorie superiori e bronchite),

    infezione delle vie urinarie,

    cellulite,

    diverticolite,

    infezione micotica orale,

    sinusite,

    faringite,

    rinite,

    herpes simplex,

    infezione della cute

        fascite necrotizzante*
    Tumori benigni, maligni e non specificati (inclusi cisti e polipi)         sindrome da differenziazione*,a
    Patologie del sistema emolinfopoietico

    neutropenia febbrile*,

    neutropenia,

    leucopenia,

    trombocitopenia,

    anemia

    pancitopenia*,

    insufficienza midollare

         
    Disturbi del sistema immunitario     reazioni di ipersensibilità    
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    anoressia,

    diminuzione dell'appetito,

    ipokaliemia

    disidratazione   sindrome da lisi tumorale  
    Disturbi psichiatrici insonnia

    stato confusionale,

    ansia

         
    Patologie del sistema nervoso

    capogiro,

    cefalea

    emorragia endocranica*,

    sincope,

    sonnolenza,

    letargia

         
    Patologie dell'occhio  

    emorragia oculare,

    emorragia congiuntivale

         
    Patologie cardiache   versamento pericardico pericardite    
    Patologie vascolari  

    ipotensione*,

    ipertensione,

    ipotensione ortostatica,

    ematoma

         
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    dispnea,

    epistassi

    versamento pleurico,

    dispnea da sforzo,

    dolore faringolaringeo

      malattia polmonare interstiziale  
    Patologie gastrointestinali

    diarrea,

    vomito,

    costipazione,

    nausea,

    dolore addominale (incluso fastidio all'addome superiore)

    emorragia gastrointestinale* (inclusa emorragia della bocca),

    emorragia emorroidaria,

    stomatite,

    emorragia gengivale,

    dispepsia

         

    Patologie epatobiliari

       

    insufficienza epatica*,

    coma epatico progressivo

       
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    petecchie,

    prurito (anche generalizzato),

    eruzione cutanea,

    ecchimosi

    porpora,

    alopecia,

    orticaria,

    eritema,

    eruzione cutanea maculare

    dermatosi neutrofila febbrile acuta,

    pioderma gangrenoso

      vasculite cutanea
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    artralgia,

    dolore muscoloscheletrico (inclusi dolore dorsale, dolore osseo e dolore agli arti)

    spasmi muscolari,

    mialgia

         
    Patologie renali e urinarie   

    insufficienza renale*,

    ematuria,

    aumento della creatinina sierica

    acidosi tubolare renale    
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    piressia*,

    affaticamento,

    astenia,

    dolore toracico,

    eritema nella sede di iniezione,

    dolore nella sede di iniezione,

    reazione (non specificata) nella sede di iniezione

    lividi,

    ematoma,

    indurimento,

    eruzione cutanea,

    prurito,

    infiammazione,

    alterazione del colore,

    nodulo ed emorragia (in sede di iniezione),

    malessere,

    brividi,

    emorragia in sede di catetere

      Necrosi nella sede di iniezione  
    Esami diagnostici riduzione del peso corporeo        

    * = sono stati riportati rari casi a esito fatale
    a = vedere paragrafo 4.4
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Reazioni avverse ematologiche
    Le reazioni avverse ematologiche riportate più comunemente (≥ 10%) in associazione al trattamento con azacitidina comprendono anemia, trombocitopenia, neutropenia, neutropenia febbrile e leucopenia, generalmente di grado 3 o 4. Il rischio che si verifichino tali eventi è maggiore nei primi 2 cicli, dopo i quali si manifestano con frequenza minore nei pazienti con recupero della funzionalità ematologica. La maggior parte delle reazioni avverse ematologiche è stata gestita con il monitoraggio di routine dell'emocromo completo, con la posticipazione della somministrazione di azacitidina nel ciclo successivo, e con la profilassi antibiotica e/o il supporto con fattori di crescita (ad es. G-CSF) in presenza di neutropenia e trasfusioni in caso di anemia o trombocitopenia, secondo necessità.
    Infezioni
    La mielosoppressione può indurre neutropenia e un aumento del rischio di infezioni. Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni avverse gravi, come sepsi, inclusa sepsi neutropenica, e polmonite, alcune a esito fatale. Le infezioni possono essere gestite utilizzando antinfettivi più un trattamento di supporto con fattori di crescita (ad es. G-CSF) in caso di neutropenia.
    Emorragie
    In pazienti trattati con azacitidina si possono manifestare emorragie. Sono state riportate reazioni avverse gravi, come emorragia gastrointestinale ed emorragia endocranica. I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni e sintomi di emorragia, in particolare coloro che presentano trombocitopenia preesistente o correlata al trattamento.
    Ipersensibilità
    Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni gravi di ipersensibilità. In caso di reazione simil-anafilattica, il trattamento con azacitidina deve essere interrotto immediatamente e una terapia sintomatica appropriata deve essere avviata.
    Reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo
    La maggior parte delle reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo si è verificata in corrispondenza della sede di iniezione. Negli studi pivotal, nessuna di tali reazioni avverse ha reso necessaria la sospensione del trattamento con azacitidina, né una riduzione della dose di azacitidina. La maggior parte delle reazioni avverse si è manifestata durante i primi 2 cicli di trattamento mentre nei cicli successivi si è osservata una tendenza alla diminuzione. Le reazioni avverse sottocutanee, quali eruzione cutanea/infiammazione/prurito in corrispondenza della sede di iniezione, eruzione cutanea, eritema e lesioni cutanee possono rendere necessario un trattamento concomitante con medicinali quali antistaminici, corticosteroidi e medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS). Queste reazioni cutanee devono essere distinte dalle infezioni dei tessuti molli, che talvolta compaiono nella sede di iniezione. Sono state osservate infezioni dei tessuti molli, incluse cellulite e fascite necrotizzante, in rari casi con esito fatale, con azacitidina nel contesto post-marketing. Per la gestione clinica delle reazioni avverse infettive, vedere paragrafo 4.8 Infezioni.
    Reazioni avverse gastrointestinali
    Le reazioni avverse gastrointestinali associate al trattamento con azacitidina riferite più comunemente sono state costipazione, diarrea, nausea e vomito. Tali reazioni avverse sono state gestite con un trattamento sintomatico con antiemetici in caso di nausea e vomito, antidiarroici in caso di diarrea e lassativi e/o emollienti in caso di costipazione.
    Reazioni avverse renali
    Nei pazienti trattati con azacitidina sono stati riferiti casi di anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica ed ematuria all'acidosi tubulare renale, all'insufficienza renale e al decesso (vedere paragrafo 4.4).
    Reazioni avverse epatiche
    Nei pazienti con estesa massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti rari casi di insufficienza epatica, coma epatico progressivo e decesso durante il trattamento con azacitidina (vedere paragrafo 4.4).
    Eventi cardiaci
    I dati di uno studio clinico che consentiva l'arruolamento di pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento di eventi cardiaci nei pazienti con LMA di nuova diagnosi trattati con azacitidina (vedere paragrafo 4.4).
    Popolazione anziana
    Sono disponibili informazioni di sicurezza limitate con azacitidina in pazienti di età ≥ 85 anni (14 [5,9%] pazienti ≥ 85 anni di età nello studio AZA-AML-001).
    Popolazione pediatrica
    Nello studio AZA-JMML-001, 28 pazienti pediatrici (di età compresa tra 1 mese e meno di 18 anni) sono stati trattati con Azacitidina per SMD (n = 10) o per la leucemia mielomonocitica giovanile (JMML) (n = 18) (vedere paragrafo 5.1).
    Tutti i 28 pazienti hanno manifestato almeno 1 evento avverso e 17 (60,7%) hanno manifestato almeno 1 evento correlato al trattamento. Gli eventi avversi più comunemente riportati nella popolazione pediatrica globale sono stati piressia, eventi ematologici tra cui anemia, trombocitopenia e neutropenia febbrile ed eventi gastrointestinali tra cui costipazione e vomito.
    Tre (3) soggetti hanno manifestato un evento derivante dal trattamento che ha portato all'interruzione del farmaco (piressia, progressione della malattia e dolore addominale).
    Nello Studio AZA-AML-004, 7 pazienti pediatrici (di età compresa tra i 2 e i 12 anni) sono stati trattati con Azacitidina per AML in recidiva molecolare dopo la prima remissione completa [CR1] (vedere paragrafo 5.1).
    Tutti e 7 i pazienti hanno manifestato almeno 1 evento avverso correlato al trattamento. Gli eventi avversi più comunemente riportati sono stati neutropenia, nausea, leucopenia, trombocitopenia, diarrea e aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT). Due pazienti hanno manifestato un evento correlato al trattamento che ha portato all'interruzione della somministrazione (neutropenia febbrile, neutropenia).
    Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza nel numero limitato di pazienti pediatrici trattati con Azacitidina nel corso dello studio clinico. Il profilo di sicurezza globale è risultato coerente con quello della popolazione adulta.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Azacitidina Sandoz
    Nell'ambito degli studi clinici è stato riferito un caso di sovradosaggio con Azacitidina. Un paziente ha manifestato diarrea, nausea e vomito dopo la somministrazione di una singola dose endovenosa di circa 290 mg/m2, pari a quasi 4 volte la dose iniziale raccomandata.
    In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere sottoposto a monitoraggio dell'emocromo e deve ricevere una terapia di supporto, secondo necessità. Non è noto alcun antidoto specifico contro il sovradosaggio con azacitidina.

    Scadenza

    2 anni
    Dopo ricostituzione:
    È stato dimostrato che, quando Azacitidina Sandoz viene ricostituito utilizzando acqua per preparazioni iniettabili che non è stata refrigerata, la stabilità chimica e fisica durante l'uso del medicinale ricostituito è stata dimostrata a 25 °C per 60 minuti e per 24 ore a temperature comprese tra 2 °C e 8 °C conservate nel flaconcino e nella siringa.
    Il periodo di validità del medicinale ricostituito può essere prolungato se la ricostituzione avviene con acqua refrigerata per preparazioni iniettabili (2 °C-8 °C). Quando Azacitidina Sandoz viene ricostituito utilizzando acqua refrigerata per preparazioni iniettabili (2 °C-8 °C), la stabilità chimica e fisica durante l'uso del medicinale ricostituito è stata dimostrata a temperature comprese tra 2 °C e 8 °C per 36 ore conservato nel flaconcino e per 30 ore tra 2 °C e 8 °C se cnella siringa.
    Dal punto di vista microbiologico, il prodotto ricostituito deve essere usato immediatamente. Se il medicinale non viene usato immediatamente, l'utente è responsabile della durata e delle condizioni di conservazione prima dell'uso e non devono superare le 24 ore a temperature comprese tra 2 °C e 8 °C.

    Conservazione

    Flaconcini chiusi
    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
    Sospensione ricostituita
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Azacitidina Sandoz a base di Azacitidina sono: Azacitidina Accord, Azacitidina Betapharm, Azacitidina Mylan, Azacitidina Seacross, Azacitidina Tillomed, Azacitidina Zentiva, Vidaza

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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