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Diltiazem





A cosa serve

Il diltiazem cloridrato che appartiene ad un gruppo di medicinali detti bloccanti del canale del calcio (calcio-antagonisti), utilizzati per il trattamento della pressione del sangue alta. Il diltiazem è disponibile in formulazione farmaceutica adatto alla somministrazione per via orale e parenterale.
Il diltiazem può essere prescritto con ricetta RR.

Indicazioni

Trattamento dell’angina pectoris da sforzo, post-infartuale e vasospastica (angina di Prinzmetal) Trattamento dell’ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.

Posologia

Compresse 60 mg. Angina pectoris: 1 compressa tre volte al giorno, ad intervalli regolari; potrà essere aumentata fino a due compresse tre volte al giorno in base al parere del Medico. Ipertensione: da mezza ad una compressa tre volte al giorno. Nei pazienti anziani ed in quelli con insufficienza renale od epatica o che necessitano di due farmaci anti-ipertensivi la dose iniziale sarà di mezza compressa tre volte al giorno. compresse R.P. 120 mg. Angina pectoris e ipertensione: una compressa ogni dodici ore. Compresse R.P. 240 e 300 mg. Angina pectoris e ipertensione: una compressa da 240 mg al giorno; potrà essere aumentata ad una compressa da 300 mg al giorno, in funzione della risposta terapeutica e della tollerabilità. Nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica o che necessitano di due farmaci anti-ipertensivi, la dose iniziale sarà di una compressa da 240 mg al giorno. L'ora di assunzione nel corso della giornata è indifferente, ma deve rimanere costante per lo stesso paziente; l'ideale è l'assunzione prima o durante un pasto. Le compresse non devono essere masticate, ma deglutite intere con un pò di liquido. Compresse R.P. 120, 240 e 300 mg sono forme farmaceutiche indicate per la terapia di mantenimento.

Medicinali che contengono il Principio Attivo Diltiazem


Controindicazioni

L'utilizzo del valsartan è controindicato nei seguenti casi:
  • Ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico;
  • Ipotensione (pressione sistolica inferiore a 90 mmHg);
  • Infarto miocardico acuto con congestione polmonare;
  • Sindrome del nodo del seno;
  • Disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado in pazientisenza pacemaker);
  • Bradicardia grave;
  • Insufficienza cardiaca congestizia;
  • Associazione con amiodarone e dantrolene;
  • Gravidanza accertata o presunta;
  • Allattamento;
  • Età pediatrica;

Avvertenze

È necessario un attento monitoraggio nei pazienti con ridotta funzionalità del ventricolo sinistro, bradicardia (rischio di esacerbazioni) o con blocco atrio-ventricolare di primo grado (rischio di esacerbazione e raramente di blocco completo). Al contrario, non occorrono speciali precauzioni in caso di blocco di branca isolato. Durante il trattamento è opportuno eseguire periodici controlli della funzione epatica e renale. Le concentrazioni plasmatiche di diltiazem possono risultare aumentate negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale o epatica. La somministrazione concomitante di altri antiipertensivi può potenziare l'effetto ipotensivo del diltiazem. Pertanto, in tutti questi casi, può essere necessaria una modifica della posologia. Le controindicazioni e le precauzioni devono essere osservate scrupolosamente e deve esservi un controllo costante, in particolare della frequenza cardiaca, all'inizio del trattamento. La brusca interruzione del trattamento può essere associata ad un peggioramento dell'angina. Può essere impiegato senza rischio nei pazienti affetti da disturbi respiratori cronici. In caso di anestesia generale, l'anestesista deve essere informato che il paziente sta assumendo diltiazem. La depressione della contrattilità, della conduttività e dell'automatismo cardiaci e la vasodilatazione associati agli anestetici possono essere potenziati dai bloccanti dei canali del calcio. Poichè le formulazioni di diltiazem sono caratterizzate da un diverso meccanismo per il rilascio del principio attivo e da velocità di dissoluzione differenti, è improbabile che abbiano lo stesso profilo farmacocinetico. Pertanto si sconsigliala sostituzione di una formulazione di diltiazem a pronto rilascio con un'altra a rilascio prolungato. Non sono state accertate la sicurezza d'impiego e l'efficacia nei bambini. In caso di cardiomegalia o ipotensione il trattamento deve essere intrapreso solo in ambiente ospedaliero. Nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica o che assumono contemporaneamente altri farmaci antipertensivi, utilizzare la dose minima efficace. Particolare cautela è richiesta all'inizio del trattamento.

Interazioni

Associazioni controindicate a scopo prudenziale. DANTROLENE (perfusione): si osserva costantemente fibrillazione ventricolare ad esito letale. L'associazione di un antagonista del calcio e di dantrolene è dunque potenzialmente pericolosa. AMIODARONE: aumenta il rischio di bradicardia sinusale e blocco atrioventricolare. Associazioni che richiedono cautela. ANTIIPERTENSIVI: aumento dell'effetto ipotensivo, in particolare degli alfa-antagonisti. L'associazione di diltiazem con un alfa-antagonista richiede una stretta sorveglianza della pressione arteriosa. BETA-BLOCCANTI: possibilità di disturbi del ritmo (forte bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare, scompenso cardiovascolare (effetto sinergico). Tali associazioni non devono essere impiegate se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografica, in particolare all'inizio del trattamento. GLICOSIDI CARDIOATTIVI: aumento della concentrazione plasmatica di digossina; aumento del rischio di bradicardia; occorre prudenza in caso di associazione con diltiazem, soprattutto nei pazienti anziani e se vengono impiegate dosi elevate. Gli effetti elettrofisiologici del diltiazem sul nodo del seno e sul nodo atrio-ventricolare potenziano quelli dei preparati a base di digitale. ANTIARITMICI: la co-prescrizione con altri antiaritmici è sconsigliata a causa dell'aumento di effetti indesiderati cardiaci per effetto additivo. Tale associazione non deve essere impiegata se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografica. NITRODERIVATI: aumento dell'effetto ipotensivo e lipotimie (effetti vasodilatatori additivi). In tutti i pazienti trattati con calcio-antagonisti, la prescrizione di nitroderivati deve essere effettuata a dosi gradualmente crescenti. CICLOSPORINA: aumento dei livelli ematici di ciclosporina libera. Si consiglia di ridurre la dose di ciclosporina, controllare la funzionalità renale, misurare i livelli ematici di ciclosporina e adattare la posologia sia durante la terapia in associazione che dopo la sua sospensione. CARBAMAZEPINA: aumento dei livelli ematici di carbamazepina libera. Si consiglia di misurare i livelli ematici di carbamazepina e adattare la posologia, se necessario. FENITOINA: il diltiazem determina un aumento della concentrazione plasmatica di fenitoina; la fenitoina riduce l'effetto del diltiazem. ANTIDEPRESSIVI: aumento della concentrazione plasmatica dell'imipramina e, probabilmente, anche degli altri triciclici. ANTIPSICOTICI: aumento dell'effetto ipotensivo. TEOFILLINA: aumento dei livelli ematici di teofillina libera. ANTI-H2 (cimetidina, ranitidina): aumento dei livelli ematici di diltiazem. I pazienti in terapia con diltiazem devono essere attentamente controllati quando iniziano o interrompono il trattamento con farmaci anti-H2. Può essere necessaria una modifica della dose giornaliera di diltiazem. RIFAMPICINA: rischio di riduzione dei livelli plasmatici di diltiazem dopo l'inizio del trattamento con rifampicina. I pazienti devono essere controllati attentamente quando iniziano o interrompono il trattamento con rifampicina. LITIO: rischio di aumento degli effetti neurotossici dello stesso.

Effetti Indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del Diltiazem organizzati secondo la classificazione sistemica e organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati
APPARATO CARDIOVASCOLARE. Occasionalmente: bradicardia, blocco atrio-ventricolare (di primo grado), edema (soprattutto degli arti inferiori), vampate di calore, anomalie elettrocardiografiche. Raramente: blocco seno-atriale, blocco atrio-ventricolare (di secondo o terzo grado), palpitazioni, aritmia, asistolia, ipotensione, sincope, insufficienza cardiaca, angina. I fenomeni dovuti a vasodilatazione (in particolare l'edema) sono dose-dipendenti e risultano più frequenti negli anziani. APPARATO GASTROINTESTINALE. Occasionalmente: nausea. Raramente: anoressia, dispepsia, vomito, dolori addominali, stipsi, diarrea, secchezza della bocca, alterazione del gusto, iperplasia gengivale, aumento ponderale. FEGATO. Raramente: aumento degli enzimi epatici (transaminasi, lattico deidrogenasi, fosfatasi alcalina, creatinfosfochinasi), epatite. CUTE. Occasionalmente: eritema. Raramente: dermatite esfoliativa, eritema multiforme, eritema generalizzato (caratterizzato da vasculite leucocitoclastica), eritemi desquamativi (eventualmente febbrili), dermatite esantematica pustolare generalizzata acuta, fotosensibilità, petecchie, orticaria, prurito. SISTEMA NERVOSO. Occasionalmente: cefalea, vertigini. Raramente: amnesia, depressione, cambiamento della personalità, nervosismo, allucinazioni, sonnolenza, insonnia, sintomi extrapiramidali (disturbi dell'andatura), parestesie, tinnito, tremore. GENERALI. Occasionalmente: astenia, malessere. ALTRI. Raramente: ambliopia, irritazione oculare, dispnea, epitassi, nicturia, poliuria, impotenza, ginecomastia, dolore osteoarticolare, iperglicemia.

Sovradosaggio

Gli effetti clinici del sovradosaggio acuto possono includere grave ipotensione, fino al collasso, bradicardia sinusale con o senza dissociazione isoritmica e disturbi della conduzione atrio-ventricolare fino all’arresto cardiocircolatorio. 
Non esiste un antidoto specifico.
Il trattamento da intraprendere in sede ospedaliera consisterà in lavanda gastrica e diuresi osmotica. 
I disturbi dell’automaticità e della conduzione possono essere risolti con una induzione elettrosistolica temporanea. I trattamenti farmacologici consigliati sono: atropina, agenti vasopressori quali l’adrenalina, agenti inotropi, glucagone e calcio gluconato per infusione. Le contro misure da adottare saranno sintomatiche. Si consiglia uno stretto monitoraggio dei parametri vitali in terapia intensiva e una loro correzione in caso di: una caduta pressoria: sdraiare il paziente supino e somministrare sostituti volemici. Se necessario somministrare simpatico mimetici (ad es. dopamina, dobutamina, noradrenalina); bradicardia, blocco atrioventricolare di secondo/terzo grado: somministrare parasimpaticolitici (ad es. atropina) o simpatico mimetici (ad es. orciprenalina) per via endovenosa. Se necessario, istituire terapia pacemaker temporanea; segni di insufficienza cardiaca: ricompensare con somministrazione e.v. di glicosidi cardiaci, diuretici, catecolamine (ad esempio dopamina, dobutamina), se necessario; arresto cardiocircolatorio: massaggio cardiaco esterno, respirazione artificiale, monitoraggio ECG, se necessario instaurare terapia pacemaker o defibrillazione.

Gravidanza e Allattamento

È controindicato in gravidanza. In donne in età fertile un'eventuale gravidanza deve essere sempre esclusa prima dell'inizio del trattamento e durante il trattamento stesso deve essere assicurata un'efficace copertura anticoncezionale. Poichè il farmaco viene escreto nel latte materno, nelle pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa, proseguire l'allattamento evitando la somministrazione del medicinale.

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