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Aripiprazolo





A cosa serve

L'aripiprazolo è un farmaco antipsicotico atipico.

Indicazioni

Indicato per il trattamento di: schizofrenia, in adulti e adolescenti con più di 15 anni. Episodi maniacali di grado moderato o severo in adulti e adolescenti con più di 13 anni affetti da disturbo bipolare.

Posologia

L'aripiprazolo può essere somministrato per via orale (sotto forma di compresse o soluzioni) o mediante iniezioni intramuscolari.

Medicinali che contengono il Principio Attivo Aripiprazolo


Controindicazioni

L'utilizzo di aripiprazolo è controindicato in caso d'ipersensibilità nota al farmaco.

Avvertenze

Durante il trattamento con aripiprazolo sono stati riportati casi d'insorgenza di pensieri e/o comportamenti suicidari. I pazienti più a rischio per lo sviluppo di tali sintomi, perciò, devono essere tenuti sotto stretto controllo. Poiché l'aripiprazolo può provocare disturbi a carico dell'apparato cardiocircolatorio, va usata cautela nella somministrazione del farmaco in pazienti affetti da patologie cardiovascolari e in pazienti con elevato rischio di sviluppare ipertensione. Poiché l'aripiprazolo può indurre tromboembolia venosa, va prestata attenzione alla somministrazione del farmaco in pazienti affetti - o che sono stati affetti - da disturbi della coagulazione. L'aripiprazolo in associazione ad altri antipsicotici deve essere usato con cautela in pazienti che hanno sofferto di prolungamento dell'intervallo QT (l'intervallo di tempo necessario al miocardio ventricolare per depolarizzarsi e ripolarizzarsi). L'aripiprazolo potrebbe provocare discinesia tardiva in seguito a trattamento a lungo termine, se ciò avvenisse, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di farmaco somministrata o l'interruzione del trattamento. Il trattamento con aripiprazolo potrebbe provocare la sindrome neurolettica maligna, in tal caso, l'assunzione del farmaco deve essere immediatamente interrotta. Poiché l'aripiprazolo può indurre convulsioni, va usata cautela nell'uso del farmaco in pazienti con un'anamnesi di disturbi convulsivi. In pazienti anziani affetti da demenza può esserci una maggior incidenza degli effetti collaterali, con esiti anche fatali. L'assunzione di alcool durante il trattamento con aripiprazolo deve essere evitata. La terapia a base di aripiprazolo può alterare la capacità di guidare veicoli e/o di utilizzare macchinari.

Interazioni

Farmaci che possono modificare l’effetto de Aripiprazolo: Medicinali che correggono il ritmo cardiaco, Antidepressivi o erbe utilizzati per trattare la depressione e l'ansia, Agenti antifungini, Alcuni medicinali per il trattamento dell'infezione da virus dell'HIV, Anticonvulsivanti utilizzati per trattare l'epilessia. Medicinali che aumentano il livello di serotonina: triptani, tramadolo, triptofano, Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) (come ad esempio paroxetina e fluoxetina), triciclici (come ad esempio clomipramina, amitriptilina), petidina, Erba di S. Giovanni (iperico) e venlafaxina. Questi medicinali aumentano il rischio di effetti indesiderati.

Effetti Indesiderati

L'assunzione di aripiprazolo può aumentare il rischio di sindrome neurolettica maligna e quello di colpo di calore, può causare movimenti muscolari incontrollati, può aumentare il rischio di ictus in chi soffre di demenza e ridurre la capacità di combattere le infezioni. Inoltre può aumentare il rischio di diabete, influenzare i livelli di zuccheri nel sangue e promuovere l'aumento di peso. Fra gli altri suoi possibili effetti collaterali sono inclusi: costipazione, capogiri, sonnolenza, mal di testa, sensazione di avere la testa leggera, nausea, dolore, arrossamenti o gonfiore al sito di iniezione, irrequietezza, fastidi di stomaco, stanchezza, insonnia, vomito.

Sovradosaggio

Negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing, un sovradosaggio accidentale o intenzionale acuto di aripiprazolo da solo è stato identificato in pazienti adulti con dosaggi riportati superiori a 1.260 mg senza alcun esito fatale. I segni e sintomi osservati, potenzialmente importanti dal punto di vista medico, hanno incluso letargia, aumento della pressione arteriosa, sonnolenza, tachicardia, nausea, vomito e diarrea. Inoltre, si sono avute segnalazioni di sovradosaggio accidentale con aripiprazolo da solo (con dosi fino a 195 mg) nei bambini senza alcun esito fatale. I segni e sintomi riportati potenzialmente clinicamente gravi hanno incluso sonnolenza, perdita transitoria di coscienza e sintomi extrapiramidali.
Il trattamento del sovradosaggio deve concentrarsi sulla terapia di supporto, mantenendo adeguatamente pervie le vie respiratorie, un'adeguata ossigenazione e ventilazione, e sul controllo dei sintomi. Si deve prendere in considerazione la possibilità di un coinvolgimento di più medicinali. Quindi, si deve iniziare immediatamente un monitoraggio cardiovascolare che includa un monitoraggio elettrocardiografico continuo per rilevare possibili aritmie. A seguito di un sovradosaggio da aripiprazolo confermato o sospettato, è necessario un continuo controllo medico fino a guarigione del paziente. Carbone attivo (50 g), somministrato un'ora dopo l'aripiprazolo, ne ha diminuito la Cmax di circa il 41 % e l'AUC di circa il 51 %, suggerendo che il carbone può essere efficace per il trattamento del sovradosaggio.
Emodialisi
Sebbene non siano disponibili informazioni sull'effetto dell'emodialisi nel trattamento del sovradosaggio da aripiprazolo, è improbabile che questa sia utile nel trattamento del sovradosaggio a causa dell'elevato legame dell'aripiprazolo alle proteine plasmatiche.

Gravidanza e Allattamento

Negli studi su animali (ratti, conigli), sono stati osservati segni di tossicità sullo sviluppo, compresi una ritardata ossificazione fetale dose-dipendente e possibili effetti teratogeni. Non esistono studi specifici in donne gravide. Non si sa se l'aripiprazolo venga escreto nel latte materno.

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