Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia

    Ultimo aggiornamento: 01/02/2023

    Cos'è Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia?

    Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia è un farmaco a base del principio attivo Paracetamolo, appartenente alla categoria degli Antipiretici, Analgesici FANS e nello specifico Anilidi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l..

    Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia 1000 mg polver per soluzione orale 16 bustine

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Paracetamolo
    Gruppo terapeutico: Antipiretici, Analgesici FANS
    ATC: N02BE01 - Paracetamolo
    Forma farmaceutica: polvere per soluzione


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia? A cosa serve?
    Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia 1000 mg è indicato nei bambini e negli adolescenti di età superiore ai 16 anni per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e della febbre.

    Posologia

    Come usare Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia: Posologia
    Posologia
    L'intervallo di dose specifico dipende dai sintomi e dalla dose massima giornaliera. Tuttavia, non deve essere inferiore alle 4 ore.
    Non usare Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia per più di tre giorni senza il consiglio del medico.
    Bustine da 1000 mg
    Peso corporeo (età)
    Dose singola [bustina]
    Dose massima giornaliera [bustine]
    > 55 kg (bambini al di sopra dei 16 anni e adulti)
    1000 mg di paracetamolo (1 bustina)
    3000 mg di paracetamolo (3 bustine da 1000 mg)
    La bustina non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 16 anni di età.
    Gruppi speciali di pazienti
    Alcolismo cronico
    Il consumo cronico di alcol può ridurre la soglia di tossicità del paracetamolo. In questi pazienti la durata dell'intervallo tra due dosi deve essere di un minimo di 8 ore. Non si deve superare la dose di 2 g di paracetamolo al giorno.
    Pazienti anziani
    L'esperienza indica che il dosaggio normale per gli adulti è solitamente appropriato. Tuttavia, in soggetti anziani fragili, immobilizzati o in pazienti anziani con danno renale o compromissione epatica, può essere appropriata una riduzione della quantità o della frequenza della somministrazione.
    Bambini e adolescenti con basso peso corporeo
    Paracetamolo 1000 mg in bustine
    Paracetamolo 1000 mg in bustine non è adatto nei bambini rispettivamente al di sotto dei 16 anni di età e meno di 55 kg di peso corporeo. Per questo gruppo di pazienti sono disponibili altre formulazioni e dosaggi.
    Per tutte le indicazioni:
    Adulti, anziani e adolescenti di età superiore ai 16 anni: La dose abituale è 500 – 1000 mg ogni 4-6 ore fino a un massimo di 3 g al giorno.
    La dose non deve essere ripetuta ad intervalli inferiori alle 4 ore.
    Danno renale
    Quando si somministra paracetamolo a pazienti con danno renale, si raccomanda di ridurre la dose e di aumentare l'intervallo minimo tra ciascuna somministrazione ad almeno 6 ore salvo diverse istruzioni del medico. Vedere la seguente tabella: 
    Filtrazione glomerulare
    Dose
    10 – 50 ml/min
    500 mg ogni 6 ore
    < 10 ml/min
    500 mg ogni 8 ore
    Questo medicinale non è adatto a pazienti con insufficienza renale quando è necessaria una dose ridotta. Per questa circostanza sono disponibili forme più appropriate.
    Compromissione epatica:
    Nei pazienti con compromissione epatica o sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta o l'intervallo di somministrazione prolungato.
    La dose giornaliera non deve superare 2 g/die salvo diverse indicazioni del medico.
    Nelle seguenti situazioni la dose giornaliera massima non deve superare 60 mg/kg/die (fino ad un massimo di 2 g/die), salvo diverse indicazioni del medico:
    • Adulti con peso inferiore ai 50 kg
    • Alcolismo cronico
    • Disidratazione
    • Malnutrizione cronica
    Nei pazienti con funzione epatica o renale compromessa o sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta o l'intervallo di somministrazione prolungato.
    Modo di somministrazione
    Per uso orale.
    Agitare la bustina prima dell'uso.
    Versare il contenuto della bustina in un bicchiere e aggiungere una piccola quantità di liquido (ad es. acqua, latte, succo di frutta).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia
    Per evitare il rischio di sovradosaggio, ci si deve accertare che nessuno dei medicinali presi in concomitanza contenga Paracetamolo.
    Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela nelle seguenti circostanze (vedere paragrafo 4.2 dove rilevante):
    • Compromissione epatica
    • Alcolismo cronico
    • Danno epatico (VFG ≤ 50 ml/min)
    • Sindrome di Gilbert (ittero familiare non emolitico)
    • Trattamento concomitante con medicinali che alterano la funzionalità epatica
    • Deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi
    • Anemia emolitica
    • Deplezione di glutatione
    • Disidratazione
    • Malnutrizione cronica
    • Peso inferiore ai 50 kg
    In caso di febbre alta o segni di infezione secondaria o persistenza dei sintomi per più di 3 giorni, si deve consultare il medico.
    In generale, i medicinali a base di paracetamolo devono essere presi senza consiglio del medico o del dentista solo per pochi giorni e a dosi non elevate.
    In seguito all'uso scorretto, a dosi elevate e a lungo termine di analgesici, può verificarsi cefalea che non può essere trattata con dosi più elevate del medicinale.
    In generale, l'assunzione abituale di analgesici, in particolare un'associazione di numerose sostanze analgesiche, può portare a danno renale permanente con il rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici).
    Si sconsiglia l'uso prolungato o frequente. I pazienti devono essere consigliati di non assumere in concomitanza altri medicinali contenenti paracetamolo. L'assunzione di dosi multiple giornaliere in una sola somministrazione può danneggiare gravemente il fegato; in tal caso non si verifica perdita di coscienza. Tuttavia si deve cercare immediatamente assistenza medica.
    La brusca interruzione dopo uso scorretto, a dosi elevate e a lungo termine di analgesici può condurre a cefalee, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi di astinenza si risolvono entro pochi giorni. Fino a quel momento, si deve evitare l'ulteriore assunzione di analgesici e non deve essere ricominciata senza consiglio del medico.
    Si deve prestare cautela quando paracetamolo viene usato in associazione con induttori di CYP3A4 o con l'uso di sostanze che indicono gli enzimi epatici quali rifampicina, cimetidina, antiepilettici come glutetimide, fenobarbitale e carbamazepina.
    Si consiglia cautela nella somministrazione di paracetamolo in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min (vedere paragrafo 4.2)) o insufficienza epatocellulare (da lieve a moderata). Durante il trattamento con paracetamolo non si devono assumere alcolici.
    I rischi del sovradosaggio sono maggiori nei pazienti con malattia epatica alcolica non cirrotica. Si deve prestare cautela nei casi di alcolismo cronico. Nei pazienti con abuso di alcol la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2). In questo caso la dose giornaliera non deve superare 2 grammi.
    Si deve cercare immediato consiglio medico in casi di sovradosaggio anche se il paziente sta bene a causa del rischio di danno epatico irreversibile (vedere paragrafo 4.9).
    Si consiglia cautela nei pazienti asmatici sensibili all'acido acetilsalicilico, poiché è stato segnalato lieve broncospasmo con paracetamolo (reazione crociata).
    Questo medicinale contiene saccarosio. I pazienti affetti da problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o carenza di saccarosio-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
    Dosi maggiori di quelle raccomandate comportano il rischio di danno epatico molto grave. Deve essere somministrato un antidoto il prima possibile (vedere paragrafo 4.9).
    Il paracetamolo deve essere usato con cautela in caso di disidratazione e malnutrizione cronica.
    L'automedicazione con paracetamolo deve essere limitata quando si assumono anticonvulsivanti poiché con l'uso concomitante di entrambi i medicinali, la tossicità epatica è potenziata e la biodisponibilità di paracetamolo è ridotta, in particolare quando si usano dosi elevate di paracetamolo (vedere paragrafo 5.4).
    Interferenza con gli esami di laboratorio
    Il paracetamolo può influenzare il test per l'acido urico tramite acido fosforico wolframato e i test della glicemia tramite glucosio-ossidasi-perossidasi. Probenecid causa una riduzione di quasi due volte della clearance di paracetamolo tramite inibizione della sua coniugazione con acido glucuronico. Per il trattamento concomitante con probenecid si deve considerare una riduzione della dose di paracetamolo.
    Eccipienti
    Questo medicinale contiene aspartame e saccarosio:
    Aspartame contiene una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso per chi è affetto da fenilchetonuria.
    Non sono disponibili studi né non-clinici né clinici sull'uso di aspartame nei bambini al di sotto delle 12 settimane di età.
    I pazienti affetti da problemi ereditari di intolleranza al fruttosio o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia
    L'assunzione di probenecid inibisce il legame di paracetamolo all'acido glucuronico, portando così ad una riduzione della clearance di paracetamolo di circa 2 volte. Nei pazienti che assumono probenecid in concomitanza, la dose di paracetamolo deve essere ridotta.
    Il paracetamolo viene estensivamente metabolizzato nel fegato e pertanto può interagire con altri medicinali che utilizzano la stessa via metabolica o che sono in grado di inibire o indurre queste vie metaboliche. L'assunzione cronica di alcol e/o l'uso di sostanze che inducono gli enzimi epatici come rifampicina, isoniazide, erba di San Giovanni (Hypericum) e alcuni epilettici (carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, primidone) possono aumentare la tossicità epatica di paracetamolo a causa dell'aumentata e più rapida formazione di metaboliti tossici.
    La somministrazione concomitante di paracetamolo e AZT (zidovudina) aumenta la tendenza alla neutropenia. Questo medicinale deve pertanto essere somministrato in concomitanza con AZT solo su consiglio del medico.
    L'assunzione concomitante di medicinali che accelerano lo svuotamento gastrico, come metoclopramide, accelera l'assorbimento e l'insorgenza dell'effetto di paracetamolo.
    Colestiramina riduce l'assorbimento di paracetamolo, e pertanto non deve essere somministrata entro un'ora dalla somministrazione di paracetamolo.
    L'assunzione ripetuta di paracetamolo per più di una settimana aumenta l'effetto degli anticoagulanti, in particolare warfarin. Pertanto la somministrazione a lungo termine di paracetamolo in pazienti trattati con anticoagulanti deve avvenire sotto supervisione medica. L'assunzione occasionale di paracetamolo non ha effetti significativi sulla tendenza al sanguinamento.
    Il paracetamolo aumenta i livelli plasmatici di acido acetilsalicilico e cloramfenicolo.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I dati epidemiologici sull'uso orale di dosi terapeutiche di Paracetamolo non indicano effetti avversi sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Studi sulla riproduzione con la somministrazione orale non hanno mostrato malformazioni o effetti tossici sul feto.
    Di conseguenza, in condizioni normali d'uso, il paracetamolo può essere usato per tutta la durata della gravidanza, dopo una valutazione del profilo rischio-beneficio.
    Durante la gravidanza, paracetamolo non deve essere preso per lunghi periodi, a dosi elevate o in associazione con altri medicinali, poiché in questi casi la sicurezza d'uso non è stata stabilita.
    Allattamento
    Dopo la somministrazione orale, il paracetamolo è escreto nel latte materno in piccole quantità. Non sono segnalati effetti indesiderati sui lattanti. Questo medicinale può essere usato durante l'allattamento al seno, alle dosi terapeutiche.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Paracetamolo non altera la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Non sono stati condotti studi degli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia
    Alle dosi terapeutiche si manifestano pochi effetti indesiderati.
    La frequenza degli effetti indesiderati è stata classificata come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). 
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Effetti indesiderati
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Raro
    Agranulocitosi (uso a lungo termine), trombocitopenia, porpora trombocitopenica, leucopenia, anemia emolitica, disturbi piastrinici, disturbi delle cellule staminali.
    Molto raro
    Pancitopenia.
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro
    Ipersensibilità (escluso angioedema).
    Molto raro
    Ipersensibilità (angioedema, difficoltà di ventilazione, iperidrosi, nausea, ipotensione, shock, reazione anafilattica), che richiedono l'interruzione del trattamento.
    Disturbi del sistema immunitario
    Molto raro
    Ipoglicemia.
    Disturbi psichiatrici
    Raro
    Depressione non altrimenti specificata, confusione, allucinazioni.
    Patologie del sistema nervoso
    Raro
    Tremore non altrimenti specificato, cefalea non altrimenti specificata.
    Patologie dell'occhio
    Raro
    Visione anormale.
    Patologie cardiache
    Raro
    Edema.
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Molto raro
    Broncospasmo in pazienti sensibili all'aspirina e altri FANS.
    Patologie gastrointestinali
    Raro
    Emorragia non altrimenti specificata, dolore addominale non altrimenti specificato, diarrea non altrimenti specificata, nausea, vomito.
    Patologie epatobiliari
    Raro
    Funzionalità epatica anormale, insufficienza epatica, necrosi epatica, ittero.
    Molto raro
    Epatotossicità.
    La somministrazione di 6 grammi di Paracetamolo può già portare a danno epatico (nei bambini: più di 140 mg/kg); dosi più elevate causano necrosi epatica irreversibile.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Raro
    Prurito, eruzione cutanea, sudorazione, porpora, angioedema, orticaria.
    Molto raro
    Sono state segnalate reazioni cutanee gravi.
    Non nota
    Pustolosi esantematica generalizzata acuta, necrolisi tossica, dermatosi indotta da farmaco, sindrome di Stevens-Johnson.
    Patologie renali e urinarie
    Molto raro
    Piuria sterile (urine torbide) ed effetti indesiderati a livello renale (danno renale grave, nefrite interstiziale, ematuria, enuresi).
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Raro
    Capogiro (escluse le vertigini), malessere, piressia, sedazione, interazione farmacologica non altrimenti specificata.
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
    Raro
    Sovradosaggio e avvelenamento.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Paracetamolo Aurobindo Pharma Italia
    Il sovradosaggio con Paracetamolo può causare danno epatico che può essere letale.
    Generalmente i sintomi compaiono nelle prime 24 ore e possono includere: nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale, oppure i pazienti possono essere asintomatici.
    Il sovradosaggio con paracetamolo può causare necrosi delle cellule epatiche che può indurre necrosi completa e irreversibile che causa insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia che può portare a coma e morte. Simultaneamente, sono stati osservati livelli aumentati delle transaminasi epatiche (AST, ALT), deidrogenasi lattata e bilirubina insieme a livelli aumentati di protrombina che possono comparire tra 12 e 48 ore dopo la somministrazione.
    Il danno epatico è probabile negli adulti che hanno assunto quantità maggiori di paracetamolo rispetto a quelle raccomandate. Si ritiene che eccessive quantità di metaboliti tossici si leghino in maniera irreversibile al tessuto epatico.
    Alcuni pazienti possono essere a maggior rischio di danno epatico dovuto a tossicità di paracetamolo;
    I fattori di rischio includono:
    • pazienti con malattia epatica
    • pazienti anziani
    • bambini piccoli
    • pazienti in trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbitone, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di San Giovanni e altri induttori degli enzimi epatici
    • pazienti che consumano regolarmente quantità maggiori di etanolo rispetto a quelle raccomandate
    • pazienti con deplezione del glutatione, ad es. disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia.
    Può inoltre svilupparsi insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta.
    Sono state inoltre segnalate aritmie cardiache e pancreatite.
    Procedura di emergenza:
    Trasferire immediatamente in ospedale.
    Effettuare degli esami del sangue per determinare la concentrazione plasmatica iniziale di paracetamolo. In caso di sovradosaggio singolo acuto, la concentrazione di paracetamolo deve essere misura 4 ore dopo l'ingestione. Se il paracetamolo è stato ingerito nell'ora precedente deve essere considerata la somministrazione di carbone attivo.
    L'antidoto N-acetilcisteina deve essere somministrato il prima possibile, secondo le linee guida nazionali di trattamento.
    Deve essere attuato un trattamento sintomatico.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it