Omeprazolo Sandoz BV

    Ultimo aggiornamento: 12/12/2023

    Cos'è Omeprazolo Sandoz BV?

    Omeprazolo Sandoz BV è un farmaco a base del principio attivo Omeprazolo Sale Sodico, appartenente alla categoria degli Antiulcera e nello specifico Inibitori della pompa acida. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sandoz S.p.A..

    Omeprazolo Sandoz BV può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Omeprazolo Sandoz BV 40 mg polv. per soluzi. per infusione 5 flac. 10 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sandoz BV
    Concessionario: Sandoz S.p.A.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Omeprazolo Sale Sodico
    Gruppo terapeutico: Antiulcera
    ATC: A02BC01 - Omeprazolo
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Omeprazolo Sandoz BV? A cosa serve?
    Omeprazolo Sandoz BV per uso endovenoso è indicato come alternativa alla terapia orale per le seguenti indicazioni:
    Adulti
    • Trattamento delle ulcere duodenali
    • Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali
    • Trattamento delle ulcere gastriche
    • Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche
    • Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) nell'ulcera peptica, in associazione a terapia antibiotica appropriata
    • Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all'assunzione di FANS
    • Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all'assunzione di FANS in pazienti a rischio
    • Trattamento dell'esofagite da reflusso
    • Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata
    • Trattamento della malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo
    • ·Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison

    Posologia

    Come usare Omeprazolo Sandoz BV: Posologia
    Posologia
    Alternativa alla terapia orale
    L'uso di Omeprazolo Sandoz BV IV 40 mg una volta al giorno è raccomandato nei pazienti per i quali la somministrazione per via orale è inadeguata. Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison, la dose iniziale raccomandata di Omeprazolo Sandoz BV per via endovenosa è 60 mg al giorno. Possono essere necessarie dosi giornaliere maggiori, quindi la dose deve essere adattata individualmente. Quando il dosaggio eccede i 60 mg al giorno, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere.
    Compromissione renale
    Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale non è necessario un aggiustamento del dosaggio (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica, una dose giornaliera di 10-20 mg può essere sufficiente (vedere paragrafo 5.2).
    Anziani (> 65 anni)
    Nei pazienti anziani non è necessario un aggiustamento del dosaggio (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    L'esperienza sull'uso di Omeprazolo Sandoz BV per via endovenosa nei bambini è limitata.
    Modo di somministrazione
    Omeprazolo Sandoz BV deve essere somministrato per infusione endovenosa per 20-30 minuti. Dopo ricostituzione la soluzione è incolore, chiara, praticamente libera da particelle visibili.
    Per le istruzioni sulla ricostituzione del prodotto prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Omeprazolo Sandoz BV
    Ipersensibilità ad omeprazolo, ai sostituti benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Omeprazolo, come altri inibitori di pompa protonica (IPP), non deve essere somministrato in concomitanza a nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Omeprazolo Sandoz BV
    In presenza di sintomi d'allarme (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un'ulcera gastrica, la natura maligna dell'ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe ritardare una corretta diagnosi.
    La co-somministrazione di atazanavir e inibitori di pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l'associazione di atazanavir e inibitore di pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di omeprazolo non deve superare i 20 mg.
    Omeprazolo, così come tutti i medicinali acido-soppressivi, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine.
    Omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All'inizio o alla fine del trattamento con omeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un'interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l'uso concomitante di clopidogrel e omeprazolo.
    Il trattamento con inibitori di pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1).
    È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come omeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiro e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L'ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione dell'inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l'eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
    Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, sopratutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un'adeguata quantità di vitamina D e calcio.
    Compromissione renale
    È stata osservata nefrite tubulo-interstiziale (TIN) acuta nei pazienti in trattamento con omeprazolo e può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con omeprazolo (vedere paragrafo 4.8). La nefrite tubulo-interstiziale acuta può progredire in compromissione renale. Omeprazolo deve essere interrotto in caso di sospetta TIN, e deve essere tempestivamente avviato un trattamento appropriato.
    Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
    Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con Omeprazolo Sandoz BV. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
    Interferenza con esami di laboratorio
    Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Omeprazolo Sandoz BV deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
    Come in tutti i trattamenti a lungo termine, specialmente se la durata del trattamento è superiore a 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare controllo.
    Questo prodotto medicinale è sostanzialmente privo di sodio. La quantità totale di sodio (Na+) presente nella soluzione ricostituita è inferiore a 1 mmol (23 mg) per una dose di 40 mg.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Omeprazolo Sandoz BV
    Influenza di omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi
    Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH
    L'assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo.
    Nelfinavir, atazanavir
    I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir diminuiscono in caso di co-somministrazione di omeprazolo.
    La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto l'esposizione media di nelfinavir di circa il 40% e ha ridotto l'esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75-90%. L'interazione può anche coinvolgere l'inibizione del CYP2C19.
    La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell'esposizione di atazanavir. L'aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l'impatto di omeprazolo sull'esposizione di atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) e atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione di circa il 30% dell'esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno.
    Digossina
    II trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità della digossina. La tossicità della digossina è stata raramente riportata. Tuttavia si raccomanda cautela nell'utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani.
    Pertanto il monitoraggio terapeutico della digossina dovrebbe essere aumentato.
    Clopidogrel
    I risultati da studi in volontari sani hanno mostrato un'interazione farmacocinetica (PK)/farmacodinamica (PD) tra clopidrogel (dose di carico 300 mg seguita da 75 mg al giorno come dose di mantenimento) e omeprazolo (80 mg al giorno per via orale) risultante in una riduzione dell'esposizione al metabolita attivo di clopidrogel in media del 46% e in una diminuzione dell'inibizione massima dell'aggregazione piastrinica (ADP indotta) in media del 16%.
    Sono stati riportati dati inconsistenti, provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica in termini di eventi cardiovascolari maggiori. A scopo precauzionale, l'uso concomitante di omeprazolo e clopidrogel deve essere scoraggiato (vedere paragrafo 4.4).
    Altri principi attivi
    L'assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto l'efficacia clinica può essere compromessa. L'uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato.
    Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19
    Omeprazolo è un moderato inibitore del suo principale enzima metabolizzante, il CYP2C19. Pertanto, il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch'essi dal CYP2C19, può essere diminuito e l'esposizione a queste sostanze a livello sistemico aumentata. Esempi di tali farmaci sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e fenitoina.
    Cilostazolo
    Omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in volontari sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l'AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26% e di uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e del 69%.
    Fenitoina
    Si raccomanda un monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l'inizio del trattamento con omeprazolo e, se si rende necessario un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento della dose quando si termina il trattamento con omeprazolo.
    Meccanismo sconosciuto
    Saquinavir
    La somministrazione concomitante di omeprazolo e saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di saquinavir fino a circa il 70% con una buona tollerabilità in pazienti HIV-positivi.
    Tacrolimus
    È stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. È necessario aumentare il monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus e della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato.
    Metotressato
    Quando somministrato insieme agli inibitori di pompa protonica, è stato riportato un aumento dei livelli di metotressato in alcuni pazienti. In caso di somministrazione di dosi elevate di metotressato è necessario considerare un'interruzione temporanea di omeprazolo.
    Influenza di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo
    Inibitori del CYP2C19 e/o CYP3A4
    Poiché omeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4, i principi attivi inibitori del CYP2C19 o del CYP3A4 (come claritromicina e voriconazolo) possono aumentare i livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocità di metabolizzazione. La co-somministrazione di voriconazolo determina un'esposizione più che raddoppiata a omeprazolo. Poiché la somministrazione di dosi elevate di omeprazolo è stata ben tollerata, non è generalmente necessario alcun aggiustamento della dose di omeprazolo. Tuttavia, l'aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e nel caso di trattamento a lungo termine.
    Induttori del CYP2C19 e/o CYP3A4
    Principi attivi induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come rifampicina ed erba di S. Giovanni, iperico) possono determinare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo, aumentandone la velocità di metabolizzazione.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (più di 1000 esiti di pazienti esposti) indicano assenza di effetti indesiderati di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Omeprazolo può essere usato durante la gravidanza.
    Allattamento
    Omeprazolo è escreto nel latte materno ma è improbabile che possa avere effetti sul lattante quando somministrato in dosi terapeutiche.
    Fertilità
    Studi sugli animali con una miscela racemica di omeprazolo non hanno evidenziato effetti sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    È improbabile che Omeprazolo Sandoz BV possa influenzare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Possono verificarsi reazioni avverse al farmaco come capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). Se ne soffrono, i pazienti non devono guidare veicoli o utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Omeprazolo Sandoz BV
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Gli eventi avversi più comuni (1-10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza e nausea/vomito.
    Tabella delle reazioni avverse
    Le seguenti reazioni avverse, identificate o sospette, sono state evidenziate durante le sperimentazioni cliniche con omeprazolo e dopo la commercializzazione. In nessun caso è stata stabilita una correlazione con la dose di farmaco somministrata. Le reazioni avverse sotto riportate sono classificate in base alla frequenza e al Sistema di Classificazione per Organo (SOC). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), Comune (da ≥1/100 a <1/10), Non comune (da ≥ 1/1.000 a <1/100), Raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    SOC/frequenza
    Effetti indesiderati
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Raro:
    Leucopenia, trombocitopenia
    Molto raro:
    Agranulocitosi, pancitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro:
    Reazioni di ipersensibilità, ad es. febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Raro:
    Iponatriemia
    Non nota:
    Ipomagnesiemia
    Ipomagnesiemia grave che può portare a ipocalcemia.
    L'ipomagnesiemia può inoltre essere associata a ipopotassiemia.
    Disturbi psichiatrici
    Non comune:
    Insonnia
    Raro:
    Agitazione, confusione, depressione
    Molto raro:
    Aggressività, allucinazioni
    Patologie del sistema nervoso
    Comune:
    Cefalea
    Non comune:
    Capogiri, parestesia, sonnolenza
    Raro:
    Alterazioni del gusto
    Patologie dell'occhio
    Raro:
    Visione offuscata
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non comune:
    Vertigini
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Raro:
    Broncospasmo
    Patologie gastrointestinali
    Comune:
    Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni)
    Raro:
    Bocca secca, stomatite, candidosi gastrointestinale
    Non nota:
    colite microscopica
    Patologie epatobiliari
    Non comune:
    Innalzamento dei valori degli enzimi epatici
    Raro:
    Epatite con o senza ittero
    Molto raro:
    Insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con epatopatia pre-esistente
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune:
    Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria
    Raro:
    Alopecia, fotosensibilizzazione
    Molto raro:
    Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (TEN)
    Non nota:
    Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4).
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non comune:
    Frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)
    Raro:
    Artralgia, mialgia
    Molto raro:
    Debolezza muscolare
    Patologie renali e urinarie
    Raro:
    Nefrite tubulo interstiziale (con possibile progressione in compromissione renale)
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Molto raro:
    Ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune:
    Malessere, edema periferico
    Raro;
    Aumento della sudorazione
    Compromissione visiva irreversibile è stata riportata in alcuni casi isolati riguardanti pazienti gravemente malati trattati con omeprazolo per iniezione endovenosa, specialmente a dosi elevate, ma non è stata stabilita alcuna relazione di causalità col farmaco.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Omeprazolo Sandoz BV
    Sono disponibili informazioni limitate relative al sovradosaggio con omeprazolo nell'uomo. In letteratura vengono riportate dosi sino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole sino a 2.400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). Sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolori addominali, diarrea e cefalea. In casi singoli sono stati osservati anche apatia, depressione e confusione.
    I sintomi descritti sono stati transitori e non è stata riportata alcuna grave conseguenza. Con l'aumentare delle dosi la velocità di eliminazione non è cambiata (cinetica di primo ordine). Il trattamento, se necessario, è sintomatico.
    La somministrazione per via endovenosa di dosi fino a 270 mg in un singolo giorno e fino a 650 mg somministrati in tre giorni durante studi clinici non ha causato reazioni avverse dose-correlate.

    Scadenza

    Polvere per soluzione per infusione: 2 anni.
    Soluzione ricostituita: la stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per un periodo di 12 ore quando la polvere viene disciolta in una soluzione di NaCl 0,9% e di 6 ore quando viene disciolta in soluzione di glucosio al 5%, posto che il preparato sia ricostituito in un ambiente asettico controllato e mantenuto a una temperatura inferiore ai 25°C.
    La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata inoltre dimostrata per un periodo di 24 ore a 2-8°C sia nella soluzione di NaCl 0,9% sia in quella con glucosio al 5%.
    Da un punto di vista microbiologico, questo prodotto deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, la durata e le condizioni di conservazione antecedenti l'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e normalmente, a una temperatura da 2 a 8°C, non superano le 24 ore, a meno che la ricostituzione non abbia avuto luogo in condizioni asettiche controllate.

    Conservazione

    Polvere per soluzione per infusione: non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Mantenere i flaconcini nella confezione esterna per proteggerli dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione del prodotto medicinale, vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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