Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva

    Ultimo aggiornamento: 22/04/2024

    Cos'è Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva?

    Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva è un farmaco a base del principio attivo Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide, appartenente alla categoria degli Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici e nello specifico Bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARBs) e diuretici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Zentiva Italia S.r.l..

    Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva 20 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva 20 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva 40 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva 40 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Zentiva Italia S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide
    Gruppo terapeutico: Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici
    ATC: C09DA08 - Olmesartan medoxomil e diuretici
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva, associazioni fisse, sono indicate nei pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil da solo.

    Posologia

    Come usare Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva: Posologia
    Posologia
    Adulti
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva non è utilizzato come terapia iniziale, ma nei pazienti la cui pressione del sangue non è controllata adeguatamente da olmesartan medoxomil da solo.
    Quando clinicamente appropriato, può essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg o 40 mg all'associazione fissa, considerando che l'effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil è massimo dopo circa 8 settimane dell'inizio della terapia (vedere paragrafo 5.1). Si raccomanda una titolazione dei singoli componenti.
    La dose raccomandata è di 1 compressa al giorno di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg o 40 mg / 12,5 mg può essere somministrato a pazienti la cui pressione del sangue non è adeguatamente controllata da 20 mg o 40 mg di olmesartan medoxomil da solo.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 25 or 40 mg / 25 mg può essere somministrato a pazienti la cui pressione del sangue non è adeguatamente controllata da Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg or 40 mg / 12,5 mg in associazione fissa.
    Per comodità, pazienti che ricevono Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide da compresse separate possono passare a Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva compresse che contengono le stesse dosi dei singoli componenti.
    Anziani (dai 65 anni in su)
    Nei pazienti anziani è raccomandato lo stesso dosaggio dell'associazione utilizzata negli adulti.
    La pressione del sangue deve essere strettamente controllata.
    Danno renale
    La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con danno renale da lieve a moderato (clearance della creatinina di 30 – 60 ml/min) è di 20 mg olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza con i dosaggi più alti in questo gruppo di pazienti, ed è consigliato un monitoraggio periodico della funzione renale (vedere paragrafo 4.4).
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg e 20 mg / 25 mg è quindi controindicato in pazienti con danno renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg and 40 mg / 25 mg è quindi controindicato in tutti gli stadi del danno renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    Compromissione epatica
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg and 20 mg / 25 mg deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg e 40 mg / 25 mg deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    Si consiglia uno stretto controllo della pressione del sangue e della funzione renale in pazienti epatici compromessi che ricevono diuretici e/o altri agenti antiipertensivi. In pazienti con compromissione epatica moderata è raccomandata una dose iniziale di 10 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno e la dose massima non deve superare 20 mg una volta al giorno. Non c'è esperienza di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione epatica grave.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg e 20 mg / 25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg e 40 mg / 25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva è controindicato in pazienti con colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d'acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva può essere assunto con o senza cibo.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva
    • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad altre sostanze sulfonamide -derivati (poiché idroclorotiazide è un medicinale sulfonamide – derivato).
    • Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg and 20 mg / 25 mg è controindicato in pazienti con danno renale grave (clearance della creatinina< 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2).
    • Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg e 40 mg / 25 mg è controindicato in tutti gli stadi del danno renale (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2).
    • Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatriemia e iperuricemia sintomatica.
    • Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg e 20 mg / 25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2).
    • Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg e 40 mg / 25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2).
    • Colestasi e disturbi biliari ostruttivi (vedere paragrafo 5.2).
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • L'uso concomitante di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR<60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva
    Deplezione del volume intravascolare
    Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio per terapia diuretica forte, dieta con ristretto contenuto di sale, diarrea o vomito si può verificare ipotensione sintomatica soprattutto dopo la prima dose. Tali condizioni devono essere corrette prima della somministrazione di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva
    Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
    Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalità renale dipendano principalmente dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con medicinali che intervengano su questo sistema e stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumentano il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Ipertensione renovascolare
    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con medicinali che intervengano sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio aumentato di grave ipotensione e insufficienza renale.
    Danno renale e trapianto renale
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg and 20 mg / 25 mg è controindicato in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).
    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg and 40 mg / 25 mg è controindicato in tutti gli stadi del danno renale (vedere paragrafo 4.3).
    La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con danno renale da lieve a moderato (clearance della creatinina 30-60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno. Tuttavia, in questi pazienti Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg /12,5 mg e 20 mg/25 mg devono essere somministrati con cautela e si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina ed acido urico. Nei pazienti con danno della funzionalità renale può verificarsi iperazotemia associata all'uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia un progressivo danno renale, è necessaria una attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione del diuretico.
    Non esiste esperienza di somministrazione di olmesartan medoxomil / idroclorotiazide in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale.
    Compromissione epatica
    Non vi è al momento esperienza con olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose massima di olmesartan medoxomil è di 20 mg una volta al giorno.
    Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono far precipitare il coma epatico in pazienti con compromissione della funzionalità epatica o epatopatia progressiva.
    Quindi l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 20 mg / 12,5 mg and 20 mg / 25 mg è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Si deve prestare attenzione nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.2).
    L'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva 40 mg / 12,5 mg e 40 mg / 25 mg è controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Si deve prestare attenzione in pazienti con leggera compromissione (vedere paragrafo 4.2).
    L'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva in pazienti con colestasi ed ostruzione delle vie biliari è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
    Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
    Come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
    Aldosteronismo primario
    I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscano mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva non è raccomandato in questi pazienti.
    Effetti metabolici ed endocrini
    La terapia con tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell'insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Un diabete mellito latente può manifestarsi durante la terapia con tiazidi.
    L'aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi sono noti effetti indesiderati associati alla terapia con diuretici tiazidici.
    In alcuni pazienti che ricevono la terapia tiazidica può verificarsi iperuricemia o manifestarsi gotta.
    Cancro della pelle non melanoma
    In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma(NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L'effetto fotosensibilizzante dell'HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell'NMSC.
    I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l'adozione di possibili misure preventive quali l'esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l'ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l'utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
    Squilibrio elettrolitico
    Come per tutti i pazienti in terapia con diuretici, vanno effettuate determinazioni periodiche degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati.
    Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico (incluse ipopotassiemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica). Segni di allarme di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza del cavo orale, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8).
    Il rischio di ipopotassiemia e maggiore in pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi intensa, in pazienti che ricevano inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che ricevano terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).
    Al contrario, a causa dell'antagonismo dei recettori dell'angiotensina II (AT-1) di olmesartan medoxomil contenuto in Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva, può manifestarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione della funzionalità renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. I diuretici risparmiatori di potassio, i supplementi di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio (come l'eparina) devono essere somministrati con cautela in concomitanza all'assunzione di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva (vedere paragrafo 4.5).
    Non vi è evidenza che olmesartan medoxomil riduca o prevenga l'iponatriemia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri è generalmente lieve e, di solito, non richiede trattamento.
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. Una ipercalcemia può essere una manifestazione di un iperparatiroidismo occulto. Le tiazidi devono essere sospese prima di effettuare esami di funzionalità paratiroidea.
    È stato dimostrato che le tiazidi aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, che può avere come conseguenza un'ipomagnesiemia.
    Nei pazienti edematosi esposti ad alte temperature atmosferiche può verificarsi iponatriemia da diluizione.
    Litio
    Come con altri medicinali contenenti antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) e tiazide in associazione, la somministrazione concomitante di litio ed Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
    Enteropatia simil-sprue
    In casi gravi molto rari, in pazienti in trattamento con olmesartan medoxomil da pochi mesi o anni è stata riportata diarrea cronica con significativa perdita di peso, causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento con olmesartan medoxomil e in assenza di altre apparenti eziologie, il trattamento va immediatamente interrotto e non deve essere ripreso.
    Se la diarrea non migliora durante le settimane successive all'interruzione, devono essere considerati ulteriori consigli dello specialista (gastroenterologo).
    Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario
    I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincratica che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi acuti includono l'insorgenza di acuità visiva ridotta o dolore oculare e si verificano in genere entro poche ore o settimane dall'inizio della terapia con il medicinale. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso può portare alla perdita permanente della vista. Il trattamento primario è quello di interrompere l'assunzione del farmaco il più rapidamente possibile. Può rendersi necessario un immediato trattamento medico o chirurgico se la pressione intraoculare rimane incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.
    Differenze etniche
    Come con tutti gli altri medicinali contenenti antagonisti del recettore dell'angiotensina II, l'effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide è alquanto inferiore nei pazienti di etnia nera, rispetto ai pazienti di etnia non nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di etnia nera.
    Test antidoping
    L'idroclorotiazide contenuta in questo medicinale può determinare positività ad alcuni test antidoping.
    Gravidanza
    La terapia con AIIRA non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Tossicità respiratoria acuta
    Dopo l'assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS). L'edema polmonare s sviluppa generalmente entro pochi minuti o ore dall'assunzione di idroclorotiazide. All'esordio i sintomi comprendono dispnea febbre, deterioramento polmonare e ipotensione. Se si sospetta la diagnosi di ARDS, Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato. Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all'assunzione di idroclorotiazide.
    Altro
    In generale con l'arteriosclerosi nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica, c'è sempre il rischio che l'eccessiva riduzione della pressione sanguigna possa causare infarto miocardico o ictus.
    Reazioni di ipersensibilità ad idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma sono più probabili con tali riscontri anamnestici.
    È stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico con l'impiego di diuretici tiazidici.
    Eccipienti
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva
    Potenziali interazioni correlate all'associazione di olmesartan medoxomil / idroclorotiazide
    Uso concomitante non raccomandato
    Litio
    Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e, raramente, con AIIRA. Inoltre, la clearance renale del litio è ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicità da litio può essere aumentato. Pertanto, l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva e di litio in associazione non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l'uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Baclofene
    Può verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
    I FANS (ad esempio l'acido acetilsalicilico (>3 g/die), i COX-2 inibitori e i FANS non selettivi), possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli AIIRA.
    In alcuni pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzionalità renale compromessa), la somministrazione concomitante di AIIRA e di inibitori della cicloossigenasi può determinare ulteriore deterioramento della funzionalità renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Pertanto, tale associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il controllo della funzionalità renale dopo l'inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso di questo.
    Uso concomitante da tenere in considerazione
    Amifostina
    Può verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo.
    Altri farmaci antipertensivi
    L'effetto ipotensivo causato da olmesartan medoxomil/idroclorotiazide può essere aumentato dall'impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi.
    Alcool, barbiturici, narcotici o antidepressivi
    Può verificarsi potenziamento dell'ipotensione ortostatica.
    Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil
    Uso concomitante non raccomandato
    ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Medicinali che influenzano i livelli di potassio
    Sulla base dell'esperienza dell'impiego di altri medicinali che influiscono sul sistema renina-angiotensina, l'impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (ad esempio eparina, ACE inibitori) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione ad Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio.
    Sequestrante degli acidi biliari colesevelam
    La somministrazione concomitante del sequestrante degli acidi biliari colesevelam cloridrato riduce l'esposizione sistemica e il picco di concentrazione plasmatica di olmesartan e riduce t 1/2. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima di colesevelam cloridrato diminuisce l'effetto di interazione da farmaco. Si deve considerare la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2).
    Informazioni aggiuntive
    Dopo il trattamento con antiacidi (alluminio magnesio idrossido) è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità di olmesartan.
    Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina.
    La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani.
    Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e farmaci metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450.
    Potenziali interazioni con idroclorotiazide
    Uso concomitante non raccomandato
    Medicinali che influenzano i livelli di potassio
    L'effetto di deplezione di potassio indotto dall'idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4) può essere potenziato dalla somministrazione concomitante di altri medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (ad esempio altri diuretici che determinano potassiuria, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell'acido salicilico). Pertanto, tale uso concomitante non è raccomandato.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Sali di calcio
    I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio per diminuzione della sua eliminazione. Se devono essere prescritti supplementi di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la posologia del calcio aggiustata di conseguenza.
    Colestiramina e resine di colestipolo
    L'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico.
    Glicosidi della digitale
    L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia indotta da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale.
    Medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia
    Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell'ECG quando Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva viene somministrato in concomitanza con medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia (ad esempio glicosidi della digitale e antiaritmici), o con i seguenti medicinali (inclusi alcuni antiaritmici) che possono indurre torsioni di punta (tachicardia ventricolare), in quanto l'ipopotassiemia è un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare):
    • antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide)
    • antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)
    • alcuni antipsicotici (ad esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo)
    • altri (ad esempio bepridile, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina ev).
    Miorilassanti non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina)
    L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato dall'idroclorotiazide.
    Farmaci anticolinergici (ad esempio atropina, biperidene)
    Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico.
    Medicinali antidiabetici (farmaci orali e insulina)
    Il trattamento con un diuretico tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4).
    Metformina
    La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide.
    Beta bloccanti e diazossido
    L'effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido può essere aumentato dalle tiazidi.
    Amine pressorie (ad esempio noradrenalina)
    L'effetto delle amine pressorie può essere ridotto.
    Medicinali usati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo)
    Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiché idroclorotiazide può aumentare il livello sierico dell'acido urico. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un diuretico tiazidico può aumentare l'incidenza di reazioni da ipersensibilità ad allopurinolo.
    Amantadina
    Le tiazidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse da amantadina.
    Farmaci citotossici (ad esempio ciclofosfamide, metotressato)
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi.
    Salicilati
    In caso di somministrazione di alte dosi di salicilati, idroclorotiazide può aumentare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.
    Metildopa
    Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica con l'uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa.
    Ciclosporina
    Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil-gotta.
    Tetracicline
    La somministrazione concomitante di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza (vedere paragrafo 4.3)
    A causa degli effetti in gravidanza dei singoli principi attivi di questa associazione, l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Olmesartan medoxomil
    L'uso di AIIRA non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di AIIRA è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con AIIRA, un simile rischio può esistere per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con AIIRA.
    Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
    L'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere anche paragrafo 5.3).
    Se si verifica una esposizione ad AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Idroclorotiazide
    L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti sugli animali sono insufficienti.
    L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
    L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia.
    L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale in donne incinte eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato.
    Allattamento
    Olmesartan medoxomil
    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva durante l'allattamento, Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con un miglior comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento specialmente in caso di allattamento a neonati o prematuri.
    Idroclorotiazide
    L'idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Alti dosaggi di tiazidi, che causano intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva non è raccomandato durante l'allattamento. Se si usa Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva durante l'allattamento le dosi devono essere mantenute più basse possibile.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva esercita una influenza minore o moderata sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Capogiri o affaticamento, in grado di compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente nei pazienti che seguono una terapia antipertensiva.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse più comunemente riportate in corso di trattamento con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide sono cefalea (2,9%), capogiri (1,9%) ed affaticamento (1,0%).
    L'idroclorotiazide può causare o aggravare una deplezione di liquidi che può condurre a squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
    In studi clinici con 1155 pazienti trattati con olmesartan medoxomil / idroclorotiazide in associazione nei dosaggi di 20/12,5 mg o 20/25 mg, e 466 pazienti trattati con placebo per un periodo fino a 21 mesi, la frequenza complessiva delle reazioni avverse per olmesartan medoxomil / idroclorotiazide in terapia combinata era simile a quella del placebo.
    Anche l'interruzione a causa di reazioni avverse era simile per olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20/12,5 mg – 20/25 mg (2%) e placebo (3%).
    La frequenza delle reazioni avverse per olmesartan medoxomil / idroclorotiazide nel complesso rispetto al placebo sembrava non essere correlata all'età (< 65 anni vs ≥ 65 anni), al sesso o etnia anche se la frequenza di capogiri era alquanto aumentata in pazienti di età > di 75 anni.
    Inoltre, la sicurezza di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide come combinazione ad alte dosi è stata valutata in studi clinici condotti in 3.709 pazienti trattati con olmesartan medoxomil in associazione con idroclorotiazide nei dosaggi di 40 mg / 12,5 mg e 40 mg / 25 mg.
    Tabella delle reazioni avverse
    Reazioni avverse da olmesartan medoxomil/idroclorotiazide negli studi clinici, studi sulla sicurezza post-autorizzazione e segnalazioni spontanee sono riassunti nella tabella che segue, così come le reazioni avverse dei singoli componenti Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide in base al profilo di sicurezza noto di queste sostanze.
    Per classificare la frequenza delle reazioni avverse è stata impiegata la seguente terminologia: molto comune (≥1/10); comune (≥ 1/100 a <1/10); non comune (≥1/1000 a <1/100); rara (≥1/10000 a <1/1000), molto rara (<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classe di organi e sistemi secondo MedDRA
    Reazioni avverse
    Frequenza
    Olmesartan medoxomil /
    idroclorotiazide
    Olmesartan medoxomil
    HCTZ
    Infezioni ed infestazioni
    Scialoadenite
     
     
    Rara
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)
     
     
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia aplastica
     
     
    Rara
    Depressione midollare
     
     
    Rara
    Anemia emolitica
     
     
    Rara
    Leucopenia
     
     
    Rara
    Neutropenia/ agranulocitosi
     
     
    Rara
    Trombocitopenia
     
    Non comune
    Rara
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni anafilattiche
     
    Non comune
    Non comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Anoressia
     
     
    Non comune
    Glicosuria
     
     
    Comune
    Ipercalcemia
     
     
    Comune
    Ipercolesterolemia
    Non comune
     
    Molto comune
    Iperglicemia
     
     
    Comune
    Iperkaliemia
     
    Rara  
    Ipertrigliceridemia
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Iperuricemia
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Ipocloremia
     
     
    Comune
    Alcalosi ipocloremica
     
     
    Molto rara
    Ipokaliemia
     
     
    Comune
    Ipomagnesiemia
     
     
    Comune
    Iponatriemia
     
     
    Comune
    Iperamilasemia
     
     
    Comune
    Disturbi psichiatrici
    Apatia
     
     
    Rara
    Depressione
     
     
    Rara
    Irrequietezza
     
     
    Rara
    Disturbi del sonno
     
     
    Rara
    Patologie del sistema nervoso
    Stato confusionale
     
     
    Comune
    Convulsioni
     
     
    Rara
    Alterazioni della coscienza (come perdita di coscienza)
    Rara
     
     
    Capogiri/confusione mentale
    Comune
    Comune
    Comune
    Cefalea
    Comune
    Comune
    Rara
    Perdita dell'appetito
     
     
    Non comune
    Parestesia
     
     
    Rara
    Capogiro posturale
    Non comune
     
     
    Sonnolenza
    Non comune
     
     
    Sincope
    Non comune
     
     
    Patologie dell'occhio
    Lacrimazione diminuita
     
     
    Rara
    Visione annebbiata transitoria
     
     
    Rara
    Aggravamento della miopia preesistente
     
     
    Non comune
    Miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso
     
     
    Non nota
    Effusione coroidale
     
     
    frequenza non nota)
    Xantopsia
     
     
    Rara
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Vertigine
    Non comune
    Non comune
    Rara
    Patologie cardiache
    Angina pectoris
     
    Non comune
     
    Aritmia cardiaca
     
     
    Rara
    Palpitazioni
    Non comune
     
     
    Patologie vascolari
    Embolia
     
     
    Rara
    Ipotensione
    Non comune
    Rara
     
    Angioite necrotizzante (vasculiti, vasculite cutanea)
     
      Rara
    Ipotensione ortostatica
    Non comune
     
    Non comune
    Trombosi
     
     
    Rara
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Bronchite
     
    Comune
     
    Tosse
    Non comune
    Comune
     
    Dispnea
     
     
    Rara
    Polmonite interstiziale
     
     
    Rara
    Faringite
     
    Comune  
    Edema polmonare
     
     
    Rara
    Distress respiratorio
     
     
    Non comune
    Rinite
     
    Comune  
     
    Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4)
     
     
    Molto rara
    Patologie gastrointestinali
    Dolore addominale
    Non comune
    Comune
    Comune
    Stipsi
     
     
    Comune
    Diarrea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Dispepsia
    Non comune
    Comune
     
    Irritazione gastrica
     
     
    Comune
    Gastroenterite
     
    Comune
     
    Meteorismo
     
     
    Comune
    Nausea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Pancreatiti
     
     
    Rara
    Ileo paralitico
     
     
    Molto rara
    Vomito
    Non comune
    Non comune
    Comune
    Enteropatia simil-sprue (vedere paragrafo 4.4)
     
    Molto raro
     
    Patologie epatobiliari
    Colecistite acuta
     
     
    Rara
    Ittero (Ittero colestatico intraepatico)
     
     
    Rara
     
    Epatite autoimmune*
     
    Non nota
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Dermatite allergica
     
    Non comune
     
    Reazioni anafilattiche cutanee
     
     
    Rara
    Edema angioneurotico
    Rara
    Rara
     
    Reazioni cutanee simil -lupus eritematoso
     
     
    Rara
    Eczema
    Non comune
     
     
    Eruzione cutanea
     
     
    Non comune
    Esantema
     
    Non comune
     
    Reazioni di fotosensibilità
     
     
    Non comune
    Prurito
     
    Non comune
    Non comune
    Porpora
     
     
    Non comune
    Eritema
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Riattivazione del lupus eritematoso cutaneo
     
     
    Rara
    Necrolisi epidermica tossica
     
     
    Rara
    Orticaria
    Rara
    Non comune
    Non comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artralgia
    Non comune
     
     
    Artrite
     
    Comune
     
    Dolore dorsale
    Non comune
    Comune
     
    Spasmo muscolare
    Non comune
    Rare
     
    Debolezza muscolare
     
      Rara
    Mialgia
    Non comune
    Non comune
     
    Dolore agli arti
    Non comune
     
     
    Paresi
     
     
    Rara
    Dolore scheletrico
     
    Comune
     
    Patologie renali e urinarie
    Insufficienza renale acuta
    Rara
    Rare
     
    Ematuria
    Non comune
    Comune
     
    Nefrite interstiziale
     
     
    Rara
    Insufficienza renale
     
    Rara
     
    Disfunzione renale
     
     
    Rara
    Infezioni delle vie urinarie
     
    Comune
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Disfunzione erettile
    Non comune
     
    Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Comune
    Non comune
     
    Dolore toracico
    Comune
    Comune
     
    Edema della faccia
     
    Non comune
     
    Affaticamento
    Comune
    Comune
     
    Febbre
     
     
    Rara
    Sintomi simil -influenzali
     
    Comune
     
    Letargia
     
    Rare
     
    Malessere
    Rara
    Non comune
     
    Dolore
     
    Comune
     
    Edema periferico
    Comune
    Comune
     
    Debolezza
    Non comune
     
     
    Esami diagnostici
    alanina aminotransferasi aumentata
    Non comune
     
     
    Aspartato aminotransferasi aumentata
    Non comune
     
     
    Calcio ematico aumentato
    Non comune
     
     
    Creatinina ematica aumentata
    Non comune
    Rara
    Common
    Creatinfosfochinasi ematica aumentata
     
    Comune
     
    Glucosio ematico aumentato
    Non comune
     
     
    Ematocrito ridotto
    Rara
     
     
    Emoglobina ridotta
    Rara
     
     
    Lipidi ematici aumentati
    Non comune
     
     
    Potassio ematico diminuito
    Non comune
     
     
    Potassio ematico aumentato
    Non comune
     
     
    Urea ematica aumentata
    Non comune
    Comune
    Comune
    Azoto ureico ematico aumentato
    Rara
     
     
    Acido urico ematico aumentato
    Rara
     
     
    Gamma glutamil transferasi aumentata
    Non comune
     
     
    Enzimi epatici aumentati
     
    Comune  
    * Dopo l'immissione in commercio sono stati segnalati casi di epatite autoimmune con una latenza che variava da pochi mesi ad anni, i quali si sono risolti dopo la sospensione di olmesartan.
    Sono stati riportati casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con la somministrazione di antagonisti del recettore dell'angiotensina II.
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Cancro cutaneo non melanoma
    Sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olmesartan Idroclorotiazide Zentiva
    Non sono disponibili informazioni specifiche sugli effetti o sul trattamento del sovradosaggio di Olmesartan e Idroclorotiazide Zentiva. Il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. La gestione dipende dal tempo intercorso dall'assunzione e dalla gravità della sintomatologia. Le misure suggerite comprendono l'induzione del vomito e/o la lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. Gli elettroliti sierici e la creatinina devono essere monitorati frequentemente. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina, con veloce ripristino del volume plasmatico e dei sali.
    Le più probabili manifestazioni attese di sovradosaggio da olmesartan medoxomil sono l'ipotensione e la tachicardia; può manifestarsi anche bradicardia. Il sovradosaggio da idroclorotiazide è associato a deplezione elettrolitica (ipopotassiemia, ipocloremia) e disidratazione dovuta ad eccessiva diuresi. I più comuni segni e sintomi di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L'ipopotassiemia può determinare spasmi muscolari e/o aritmie cardiache accentuate associate all'uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici.
    Non sono disponibili dati sulla dializzabilità di olmesartan o idroclorotiazide.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it