Isoprenalina Cloridrato Monico

    Ultimo aggiornamento: 09/11/2023

    Cos'è Isoprenalina Cloridrato Monico?

    Isoprenalina Cloridrato Monico è un farmaco a base del principio attivo Isoprenalina Cloridrato, appartenente alla categoria degli Inotropi, Simpaticomimetici e nello specifico Adrenergici e dopaminergici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Monico S.p.A..

    Isoprenalina Cloridrato Monico può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Isoprenalina Cloridrato Monico ev 5 fiale 0,2 mg 1 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Monico S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Isoprenalina Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Inotropi, Simpaticomimetici
    ATC: C01CA02 - Isoprenalina
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Isoprenalina Cloridrato Monico? A cosa serve?
    Trattamento del blocco atrio-ventricolare totale (inclusa la sindrome di Stokes-Adams) e dell'arresto cardiaco.
    Trattamento del broncospasmo durante l'anestesia.
    In aggiunta al trattamento per lo shock cardiogeno.

    Posologia

    Come usare Isoprenalina Cloridrato Monico: Posologia
    Trattamento del blocco atrio-ventricolare totale (inclusa la sindrome di Stokes-Adams) e dell'arresto cardiaco
    Somministrazione intramuscolare: 0,2 mg seguiti da 0.02-1.0 mg in base alla risposta del paziente.
    Somministrazione endovenosa: 2-10 microgrammi/min, da aggiustare in base alla risposta del paziente
    Somministrazione sottocutanea: 0,2 mg seguiti da 0.15-0,20 mg in base alla risposta del paziente.
    Trattamento del broncospasmo durante l'anestesia
    Somministrazione endovenosa: dose iniziale 0.01-0.02 mg, da ripetere se necessario.
    In aggiunta al trattamento dello shock cardiogeno
    Somministrazione endovenosa: 0.5-5 microgrammi/minuto in base alla risposta del paziente. Dosaggi più elevati (fino a 20 microgrammi/minuto) possono essere talvolta impiegati in gravi stati di shock in funzione alla condizioni cliniche ed alla risposta del paziente.
    L'uso di isoprenalina non è raccomandato nei bambini a causa della mancanza di dati sulla sicurezza ed efficacia.
    Istruzioni per l'uso.
    Per iniezione endovenosa
    Diluire 1 ml di Isoprenalina Cloridrato 0,2 mg/ml soluzione iniettabile con 10 ml di sodio cloruro 0.9% o glucosio 5% per ottenere una soluzione di concentrazione 0.02 mg/ml.
    Per infusione endovenosa
    Diluire 10 ml di soluzione di Isoprenalina cloridrato 0,2 mg/ml soluzione iniettabile con 500 ml di sodio cloruro 0.9% o glucosio 5% per ottenere una soluzione di concentrazione 0.004 mg/ml.
    Usare un microdrip o una pompa a infusione continua per prevenire l'afflusso improvviso di una eccessiva quantità di farmaco.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Isoprenalina Cloridrato Monico
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
    L'isoprenalina è controindicata nelle seguenti condizioni:
    • angina pectoris
    • blocco cardiaco o tachicardia indotta da digitalici
    • tachiaritmie.
    Bambini di età inferiore ai 12 anni.
    Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (vedere Paragrafo 4.6).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Isoprenalina Cloridrato Monico
    Usare estrema cautela nel somministrare il farmaco nelle seguenti situazioni:
    • disturbi convulsivi
    • insufficienza coronarica
    • diabete mellito
    • iperresponsività alle amine simpaticomimetiche
    • ipertensione
    • ipertiroidismo.
    Attenzione.
    Il prodotto contiene sodio metabisolfito: tale sostanza può provocare in soggetti sensibili, e particolarmente negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Isoprenalina Cloridrato Monico
    L'isoprenalina non deve essere somministrata contemporaneamente a:
    • glicosidi cardioattivi e anestetici generali (alotano, ciclopropano): l'uso concomitante può causare aritmie
    • alcaloidi dell'ergot: l'uso concomitante può determinare una ulteriore vasocostrizione periferica
    • fenelzina, selegelina, tranilcipromina: l'uso concomitante con uno di questi farmaci può determinare un aumento dell'effetto ipertensivo per riduzione del metabolismo simpaticomimetico. Pertanto è necessario monitorare i pazienti per gli effetti clinici tipici di un innalzamento della pressione sanguigna (mal di testa, aritmie, febbre, vomito). Se si verifica una crisi ipertensiva, sospendere immediatamente la somministrazione del farmaco ed iniziare una terapia per abbassare la pressione.
    • entacapone: l'uso concomitante può determinare aumento del rischio di tachicardia, ipertensione e aritmie a causa dell'inibizione del metabolismo delle COMT.
    • nebivololo: l'uso concomitante con questo farmaco può determinare un cambiamento dell'effetto beta-bloccante e causare severa ipotensione a causa di un meccanismo di antagonismo farmacologico per l'effetto vasodilatatorio dell'isoprenalina. Pertanto è necessario monitorare strettamente i pazienti in trattamento con questi due farmaci.
    • teofillina: l'uso concomitante con questo farmaco può determinare una diminuzione della concentrazione di teofillina per un aumento del metabolismo. Pertanto è necessario un aggiustamento delle dosi di teofillina.
    • tolcapone: l'uso concomitante con questo farmaco può determinare inibizione del metabolismo dell'isoprenalina per inibizione delle COMT da parte del tolcapone. Pertanto nei pazienti che assumono tolcapone si deve prendere in considerazione una riduzione della dose di isoprenalina.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo fetale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
    L'isoprenalina non deve essere usata durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità. Poiché l'isoprenalina è usata come salvavita nelle emergenze cardiache, il rapporto rischio/beneficio non è in questione.
    L'isoprenalina attraversa facilmente la placenta e può inibire le contrazioni uterine e ritardare il parto pretermine.
    Allattamento
    Non è noto se l'isoprenalina sia escreta nel latte materno e non sono noti i potenziali effetti avversi che si verificherebbero nel neonato in seguito all'esposizione al farmaco. Non è non è noto se l'isoprenalina influisca sulla quantità o sulla composizione del latte materno. Fin quando non saranno disponibili ulteriori dati, è necessario utilizzare cautela quando si usa l'isoprenalina in donne che stanno allattando.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non pertinente.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Isoprenalina Cloridrato Monico
    Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell'isoprenalina organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
    Patologie cardiache: palpitazioni, tachicardia, variazione della pressione sanguigna, aritmie ventricolari e sindrome di Adam-Stockes in pazienti con blocco atriventricolare transitorio, arresto cardiaco
    Patologie gastrointestinali: nausea, distress gastrointestinale.
    Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, eosinopenia (studi in volontari sani).
    Patologie del sistema nervoso: tremori, capogiri, nervosismo, sonnolenza, mal di testa e insonnia.
    Patologie dell'occhio: visione offuscata.
    Patologie renali ed urinarie; esitazione urinaria.
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: tosse, irritazione della gola, bronchiti, aumento dell'espettorato, edema polmonare.
    Patologie endocrine: gonfiore della ghiandola parotide in seguito ad uso prolungato, scolorimento della saliva.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sudorazione e arrossamento cutaneo

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Isoprenalina Cloridrato Monico
    Un sovradosaggio di isoprenalina può causare tremori, palpitazioni, angina, aritmie, tachicardia, aumento o diminuzione della pressione sanguigna, convulsioni, nervosismo, mal di testa, xerostomia, nausea, capogiri, fatica, malessere ed insonnia.

    Scadenza

    2 anni, per il prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 25°C e nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Se esposto all'aria, alla luce od ad un aumento di temperatura, la soluzione può sviluppare una colorazione che va dal rosa al rosa-brunastro. La soluzione non deve essere utilizzata se è colorata o è presente un precipitato.
    TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Isoprenalina Cloridrato Monico a base di Isoprenalina Cloridrato sono: Isoprenalina Cloridrato Galenica Senese, Isoprenalina Cloridrato Salf

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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