Dacarbazina Medac

    Ultimo aggiornamento: 21/02/2024

    Cos'è Dacarbazina Medac?

    Dacarbazina Medac è un farmaco a base del principio attivo Dacarbazina, appartenente alla categoria degli Antineoplastici alchilanti e nello specifico Altre sostanze alchilanti. E' commercializzato in Italia dall'azienda Medac Pharma S.r.l. a Socio Unico.

    Dacarbazina Medac può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Dacarbazina Medac 1.000 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione 1 flaconcino
    Dacarbazina Medac 100 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione 10 flaconcini
    Dacarbazina Medac 200 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione 10 flaconcini
    Dacarbazina Medac 500 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione 1 flaconcino

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Medac Gesellschaft für klinische Spezialpräparate MBH
    Concessionario: Medac Pharma S.r.l. a Socio Unico
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Dacarbazina
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici alchilanti
    ATC: L01AX04 - Dacarbazina
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Dacarbazina Medac? A cosa serve?
    La Dacarbazina è indicata per il trattamento di pazienti con melanoma maligno metastatizzato.
    Altre indicazioni per la somministrazione di dacarbazina nell'ambito di un regime chemioterapico di combinazione sono:
    • morbo di Hodgkin in stadio avanzato
    • sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato negli adulti (ad eccezione del mesotelioma e del sarcoma di Kaposi).

    Posologia

    Come usare Dacarbazina Medac: Posologia

    Posologia

    L'uso della Dacarbazina deve essere limitato a medici specialisti in oncologia o ematologia.

    È possibile usare i seguenti regimi. Per ulteriori informazioni vedere la letteratura scientifica corrente.

    Melanoma maligno
    La dacarbazina può essere somministrata in monoterapia a dosi di 200 – 250 mg/m² di area di superficie corporea/die mediante iniezioni endovenose (EV) per 5 giorni a intervalli di 3 settimane. In alternativa a un'iniezione EV in bolo è possibile somministrare la dacarbazina come infusione a breve termine (nell'arco di 15 – 30 minuti).
    È anche possibile somministrare 850 mg/m² di area di superficie corporea al giorno 1 e quindi a intervalli di 3 settimane mediante un'infusione endovenosa.

    Morbo di Hodgkin
    La dacarbazina viene somministrata, ogni 15 giorni, per via EV alla dose giornaliera di 375 mg/m² di area di superficie corporea in combinazione con doxorubicina, bleomicina e vinblastina (regime ABVD).

    Sarcoma dei tessuti molli negli adulti
    Per i sarcomi dei tessuti molli negli adulti la dacarbazina viene somministrata per via EV a dosi giornaliere di 250 mg/m² di area di superficie corporea (giorni 1 – 5) in combinazione con doxorubicina a intervalli di 3 settimane (regime ADIC).

    Durante il trattamento con dacarbazina si deve effettuare un monitoraggio frequente delle conte ematiche e della funzione epatica e renale. Poiché sono frequenti gravi reazioni intestinali, si consiglia l'adozione di misure antiemetiche e di supporto.
    Poiché possono verificarsi gravi disturbi gastrointestinali ed ematologici, si raccomanda una valutazione estremamente accurata dei rischi e dei benefici prima di ogni ciclo di terapia con la dacarbazina.

    Durata della terapia
    Il medico curante deve decidere su base individuale la durata della terapia tenendo conto del tipo e dello stadio della malattia sottostante, della terapia di combinazione somministrata, della risposta alla dacarbazina e dei relativi effetti avversi. Per il morbo di Hodgkin in stadio avanzato si raccomandano generalmente 6 cicli di terapia di combinazione ABVD. Nel melanoma maligno metastatizzato e nel sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato la durata del trattamento dipende dall'efficacia e dalla tollerabilità nel singolo paziente.

    Compromissione renale e/o epatica
    Nei casi di sola insufficienza renale o epatica da lieve a moderata, una riduzione della dose non è generalmente necessaria. Nei pazienti con compromissione sia renale che epatica l'eliminazione della dacarbazina richiede più tempo. Tuttavia, al momento non è possibile fornire raccomandazioni convalidate sulla riduzione della dose.

    Anziani
    Poiché l'esperienza nei pazienti anziani è limitata, non è possibile fornire istruzioni particolari per l'uso in questa popolazione.

    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia della dacarbazina nei bambini di età < 15 anni non sono state ancora stabilite. Non è possibile fornire raccomandazioni particolari per l'uso della dacarbazina nel gruppo di età pediatrica fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
    Modo di somministrazione

    Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale
    La dacarbazina è fotosensibile. Tutte le soluzioni ricostituite devono essere tenute al riparo dalla luce anche durante la somministrazione con mezzi appropriati (set per infusione resistenti alla luce).
    Durante l'iniezione si deve procedere con cautela per evitare lo stravaso nei tessuti, che provoca dolore locale e danno tissutale. In caso di stravaso, si deve sospendere immediatamente l'iniezione e si deve introdurre l'eventuale dose restante in un'altra vena.

    Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Velocità di somministrazione
    Le dosi fino a 200 mg/m² possono essere somministrate mediante un'iniezione endovenosa lenta, e quelle superiori (da 200 a 850 mg/m²) devono essere somministrate mediante un'infusione EV nell'arco di 15 – 30 minuti.
    Si raccomanda di verificare prima la pervietà venosa irrigando la vena con 5 – 10 ml di soluzione per infusione di cloruro di sodio allo 0,9 % o glucosio al 5 %. Le stesse soluzioni devono essere usate dopo l'infusione per eliminare eventuali residui di medicinale dalla cannula.

    Dopo la ricostituzione con acqua per preparazioni iniettabili senza ulteriore diluizione con una soluzione per infusione di cloruro di sodio allo 0,9 % o glucosio al 5 %, le preparazioni di dacarbazina 100 mg e 200 mg sono iposmolari (circa 100 mOsmol/kg) e devono pertanto essere somministrate mediante un'iniezione endovenosa lenta, p.es. nell'arco di 1 minuto, anziché mediante un bolo endovenoso rapido effettuato in alcuni secondi.


    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Dacarbazina Medac
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1,
    • gravidanza o allattamento (vedere paragrafo 4.6),
    • leucopenia e/o trombocitopenia,
    • gravi malattie epatiche o renali.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Dacarbazina Medac
    Si raccomanda di somministrare la Dacarbazina solo sotto la supervisione di un medico specialista in oncologia, in presenza delle apparecchiature necessarie per il monitoraggio costante di tutti gli effetti clinici, biochimici ed ematologici, durante e dopo la terapia.
    Qualora si manifestino sintomi di disfunzione epatica o renale o di una reazione di ipersensibilità, occorre interrompere immediatamente la terapia. In caso di malattia veno-occlusiva del fegato è controindicato proseguire la terapia con la dacarbazina.
    Nota: il medico responsabile deve prestare attenzione a una grave complicanza della terapia che si verifica raramente ed è dovuta alla necrosi epatica causata dall'occlusione delle vene intraepatiche. Occorre pertanto effettuare frequenti monitoraggi delle dimensioni e della funzione del fegato nonché delle conte ematiche (in particolare degli eosinofili). In singoli casi di sospetta malattia veno-occlusiva è risultata efficace una terapia precoce a base di corticosteroidi a dosi elevate (p.es. idrocortisone 300 mg/die) con o senza agenti fibrinolitici come l'eparina o l'attivatore del plasminogeno tissutale (vedere paragrafo 4.8).
    Una terapia a lungo termine può causare tossicità cumulativa del midollo osseo. La possibile depressione del midollo osseo richiede un attento monitoraggio dei livelli dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine. La tossicità emopoietica può giustificare una sospensione temporanea o la cessazione della terapia.
    Lo stravaso del medicinale durante la somministrazione EV può provocare danno tissutale e dolore di grado severo.
    L'uso concomitante con fenitoina deve essere evitato, perché il ridotto assorbimento di fenitoina da parte del tratto gastrointestinale può predisporre il paziente a convulsioni (vedere paragrafo 4.5).
    La dacarbazina è un agente immunosoppressore moderato. La somministrazione di vaccini vivi a pazienti immunocompromessi in conseguenza del trattamento con chemioterapici, come la dacarbazina, può causare infezioni gravi e potenzialmente fatali. L'immunizzazione con vaccini vivi deve pertanto essere evitata durante la terapia con dacarbazina. In linea generale, si consiglia di utilizzare vaccini a virus vivi con cautela dopo l'interruzione della chemioterapia e di tenere conto dello stato immunitario del paziente, in funzione anche della malattia e di altre terapie. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere praticata non prima di 3 mesi dal completamento della chemioterapia. I vaccini inattivati possono essere usati, se disponibili.
    Fotemustina e dacarbazina non devono essere usate in concomitanza (vedere paragrafo 4.5).
    Durante la chemioterapia si deve evitare l'uso di medicinali epatotossici e il consumo di alcool.
    Donne in età fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne
    A causa del potenziale genotossico della dacarbazina (vedere paragrafo 5.3), le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Dacarbazina medac e nei
    6 mesi successivi al completamento del trattamento.
    Si raccomanda agli uomini di usare misure contraccettive efficaci e di non concepire un figlio durante il trattamento con Dacarbazina medac e nei 3 mesi successivi al completamento del trattamento.
    Le pazienti che pianificano una gravidanza devono richiedere una consulenza genetica al termine del periodo di contraccezione (vedere paragrafo 4.6).
    Popolazione pediatrica
    Non si raccomanda l'uso della dacarbazina in età pediatrica fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
    Per le precauzioni sulla manipolazione, vedere paragrafo 6.6.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Dacarbazina Medac
    Se un trattamento precedente o concomitante ha avuto o ha effetti avversi a carico del midollo osseo (in particolare agenti citostatici, radiazioni), sono possibili interazioni mielotossiche.
    Non sono stati condotti studi sulla presenza di un metabolismo dei fenotipi ma è stata identificata l'idrossilazione del composto progenitore in metaboliti con attività antitumorale.
    La dacarbazina è metabolizzata dal citocromo P450 (CYP1A1, CYP1A2 e CYP2E1). Occorre tenerlo presente in caso di co-somministrazione con altri medicinali metabolizzati dagli stessi enzimi epatici.
    La dacarbazina può potenziare gli effetti del metossipsoralene a causa della fotosensibilità.
    L'immunizzazione con vaccini vivi deve essere evitata durante la terapia con dacarbazina a causa del rischio di infezioni gravi e potenzialmente fatali. Si consiglia di utilizzare vaccini a virus vivi con cautela dopo l'interruzione della chemioterapia, e di vaccinare non prima di 3 mesi dopo l'ultima dose di chemioterapia. Si raccomanda l'uso di un vaccino inattivato, se disponibile (vedere anche paragrafo 4.4).
    Il rischio di trombosi è maggiore nelle patologie maligne; pertanto, è comune l'uso di terapie anticoagulanti. Se il paziente deve ricevere anticoagulanti orali, la frequenza di monitoraggio dell'INR deve essere aumentata a causa della notevole variabilità interindividuale della coagulazione e di possibili interazioni tra anticoagulanti e citostatici.
    L'uso concomitante con fenitoina può causare una riduzione dell'assorbimento di fenitoina da parte del tratto gastrointestinale e predisporre il paziente a convulsioni (vedere paragrafo 4.4).
    L'uso concomitante di ciclosporina (e in alcuni casi di tacrolimus) deve essere valutato con cautela, perché questi agenti possono causare eccessiva immunosoppressione e linfoproliferazione.
    L'uso concomitante di fotemustina può causare tossicità polmonare acuta (sindrome da distress respiratorio dell'adulto), che può avere esito fatale. Fotemustina e dacarbazina non devono essere usate in concomitanza.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    La Dacarbazina ha dimostrato effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni negli animali. Occorre presupporre un maggior rischio di effetti teratogeni nell'uomo. Pertanto, Dacarbazina medac è controindicata durante gravidanza (vedere paragrafo 4.3).

    Donne in età fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne
    A causa del potenziale genotossico della dacarbazina (vedere paragrafo 5.3), le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Dacarbazina medac e nei
    6 mesi successivi al completamento del trattamento.
    Si raccomanda agli uomini di usare misure contraccettive efficaci e di non concepire un figlio durante il trattamento con Dacarbazina medac e nei 3 mesi successivi al completamento del trattamento.

    Allattamento
    Dacarbazina medac è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).

    Fertilità
    A causa del potenziale genotossico della dacarbazina, si consiglia ai pazienti di chiedere consiglio in merito alle modalità di preservazione della fertilità prima del trattamento con dacarbazina. Al termine del trattamento con dacarbazina, si consiglia alle pazienti che pianificano una gravidanza di richiedere una consulenza genetica.


    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    La Dacarbazina può influire sulla capacità di guidare veicoli o sull'uso di macchinari a causa degli effetti sul sistema nervoso centrale o di nausea e vomito.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Dacarbazina Medac
    Frequenze
    Molto comune (> 1/10)
    Comune (≥ 1/100, < 1/10)
    Non comune (≥ 1/1000, < 1/100)
    Raro (≥ 1/10.000, < 1/1000)
    Molto raro (< 1/10.000)
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
    Le reazioni avverse al farmaco più comunemente segnalate includono disturbi gastrointestinali (anoressia, nausea e vomito) e patologie del sistema emolinfopoietico come anemia, leucopenia e trombocitopenia. Queste ultime sono dipendenti dalla dose e insorgono in ritardo, con nadir spesso solo dopo 3 – 4 settimane.

    Infezioni ed infestazioni
    Non comune
    Infezioni
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comune
    Anemia, leucopenia, trombocitopenia
    Raro
    Pancitopenia, agranulocitosi
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro
    Reazioni anafilattiche
    Patologie del sistema nervoso
    Raro
    Cefalea, compromissione della vista, confusione, letargia, convulsioni, parestesia facciale
    Patologie vascolari
    Raro
    Arrossamento del volto
    Patologie gastrointestinali
     
    Comune
    Anoressia, nausea, vomito
    Raro
    Diarrea
    Patologie epatobiliari
     
    Raro
    Necrosi epatica dovuta a malattia veno-occlusiva (VOD) del fegato, sindrome di Budd-Chiari (con esito potenzialmente fatale)
    Patologie renali e urinarie
    Raro
    Compromissione della funzione renale
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune
    Alopecia, iperpigmentazione, fotosensibilità
    Raro
    Eritema, esantema maculopapulare, orticaria
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune
    Sintomi simil-influenzali
    Raro
    Irritazione in sede di applicazione
    Esami diagnostici
    Raro
    Aumento degli enzimi epatici (p.es. fosfatasi alcalina, ASAT, ALAT), aumento della lattato deidrogenasi (LDH) ematica, aumento della creatinina ematica, aumento dell'urea ematica.

    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Le frequenti variazioni nelle conte ematiche (anemia, leucopenia, trombocitopenia) sono dipendenti dalla dose e si manifestano in ritardo, con nadir spesso solo dopo 3– 4 settimane.
    Sintomi simil-influenzali come sfinimento, brividi, febbre e dolore muscolare si manifestano occasionalmente durante o spesso solo a giorni di distanza dalla somministrazione della Dacarbazina. Questi disturbi possono ripresentarsi all'infusione successiva.
    Rari casi di necrosi epatica dovuta all'occlusione delle vene intraepatiche (malattia veno-occlusiva del fegato) sono stati osservati in seguito alla somministrazione della dacarbazina in monoterapia o in terapia combinata. In generale questa sindrome si è manifestata durante il secondo ciclo di terapia con sintomi come febbre, eosinofilia, dolore addominale, ingrossamento epatico, itterizia e shock, che sono peggiorati rapidamente nell'arco di alcune ore o giorni. Poiché sono stati riferiti esiti fatali, si deve prestare particolare cautela (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Si presume che l'irritazione nella sede di applicazione e alcune delle reazioni avverse sistemiche siano dovute alla formazione di prodotti della fotodegradazione.
    Parestesie e arrossamento del viso possono insorgere appena dopo l'iniezione.
    Le reazioni cutanee allergiche come eritema, esantema maculopapulare o orticaria sono state osservate raramente.
    Un'accidentale iniezione paravenosa provoca necrosi e dolore in sede locale.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Dacarbazina Medac
    Le principali complicanze previste di un sovradosaggio sono una grave soppressione del midollo osseo e infine un'aplasia del midollo osseo che può insorgere con un ritardo fino a due settimane.
    Il tempo alla comparsa dei nadir di leucociti e trombociti può essere di 4 settimane. Anche solo in caso di sospetto sovradosaggio è indispensabile un attento monitoraggio a lungo termine dei parametri ematologici.
    Non esiste un antidoto noto al sovradosaggio da Dacarbazina. Pertanto occorre fare particolare attenzione a evitare un sovradosaggio da questo medicinale.

    Scadenza

    3 anni.

    Periodo di validità della soluzione ricostituita di Dacarbazina medac 100 mg (200 mg, 500 mg, 1 000 mg):
    La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 48 ore alla temperatura di 2-8 °C e al riparo dalla luce.
    Da un punto di vista microbiologico il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e non dovrebbero generalmente superare le 24 ore alla temperatura di 2 – 8 °C, a meno che la ricostituzione sia stata effettuata in condizioni asettiche controllate e validate.

    Periodo di validità della soluzione ricostituita e ulteriormente diluita di Dacarbazina medac 100 mg (200 mg, 500 mg, 1 000 mg):
    La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 2 ore alla temperatura di 25 °C per la soluzione ricostituita e ulteriormente diluita in contenitori di polietilene e per 24 ore se conservata a 2 – 8 °C e al riparo dalla luce in contenitori di polietilene e in flaconi di vetro. Da un punto di vista
    microbiologico, la soluzione ricostituita e ulteriormente diluita deve essere utilizzata immediatamente.


    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
    Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Anche le soluzioni ricostituite devono essere tenute al riparo dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Dacarbazina Medac a base di Dacarbazina sono: Dacarbazina Lipomed - Fiale/flaconcini + Solvente, Dacarbazina Lipomed - Polvere

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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