Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia

    Ultimo aggiornamento: 31/01/2024

    Cos'è Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia?

    Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia è un farmaco a base del principio attivo Acido Acetilsalicilico, appartenente alla categoria degli Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS e nello specifico Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina. E' commercializzato in Italia dall'azienda Zentiva Italia S.r.l..

    Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia 100 mg 30 compresse gastroresistenti

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Zentiva Italia S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Acido Acetilsalicilico
    Gruppo terapeutico: Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS
    ATC: B01AC06 - Acido acetilsalicilico
    Forma farmaceutica: compressa gastroresistente


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    Indicazioni

    Perché si usa Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia? A cosa serve?
    • Prevenzione secondaria di infarto miocardico, attacchi ischemici transitori (TIA) e ictus ischemico.
    • Prevenzione della morbilità cardiovascolare nei pazienti affetti da angina pectoris stabile.
    • Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta.
    • Prevenzione dell'occlusione dei bypass dopo bypass aorto-coronarico (Coronary Artery Bypass Grafting CABG).
    • Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta.
    Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia non è raccomandato in situazioni di emergenza.

    Posologia

    Come usare Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia: Posologia
    Posologia
    Adulti
    La forma farmaceutica di Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia è compressa gastroresistente che non deve essere frantumata o divisa e l'unica dose ottenibile è di 100 mg e suoi multipli. Pertanto, Acido acetilsalicilico Zentiva Italia non è adatto a tutti i dosaggi descritti di seguito. Per i dosaggi per i quali Acido acetilsalicilico Zentiva Italia non è adatto, devono essere utilizzati altri medicinali contenenti acido acetilsalicilico.
    Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio
    La dose raccomandata è di 75-150 mg una volta al giorno.
    Prevenzione della morbilità cardiovascolare nei pazienti affetti da angina pectoris stabile
    La dose raccomandata è di 75-150 mg una volta al giorno.
    Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta
    La dose raccomandata è di 75-150 mg una volta al giorno.
    Prevenzione dell'occlusione dell'innesto dopo CABG
    La dose raccomandata è di 75-150 mg una volta al giorno.
    Angioplastica coronarica, tranne durante la fase acuta
    La dose raccomandata è di 75-150 mg una volta al giorno.
    Prevenzione secondaria di TIA e ictus ischemico
    La dose raccomandata è di 75 – 300 mg una volta al giorno.
    Acido acetilsalicilico Zentiva Italia non deve essere utilizzato a dosi più elevate a meno che non sia stato consigliato da un medico. La dose non deve superare i 300 mg al giorno.
    Anziani
    In generale, l'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti anziani che sono più inclini agli eventi avversi. La dose abituale per gli adulti è raccomandata in assenza di grave insufficienza renale o epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento deve essere rivisto a intervalli regolari.
    Popolazione pediatrica
    L'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 16 anni, salvo consiglio medico in cui il beneficio supera il rischio (vedere paragrafo 4.4).
    Metodo di somministrazione
    Per uso orale.
    Le compresse devono essere deglutite intere con sufficiente liquido (1/2 bicchiere d'acqua). A causa del rivestimento gastroresistente, le compresse non devono essere frantumate, rotte o masticate perché il rivestimento previene gli effetti irritanti sull'intestino.
    Durata della somministrazione
    Trattamento a lungo termine con la dose più bassa possibile.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia
    • Ipersensibilità ai composti dell'acido salicilico o ai FANS e ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Anamnesi di asma causata da salicilati o sostanze con un meccanismo d'azione simile, in particolare FANS.
    • Ulcere gastrointestinali acute.
    • Anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale (insufficienza gastrica o intestinale) causata da una precedente terapia con FANS.
    • Presenza o anamnesi di ulcera/emorragia gastrica e duodenale ricorrente con episodi di ulcerazione o sanguinamento o altri tipi di sanguinamento come emorragie cerebrovascolari.
    • Diatesi emorragica; disturbi della coagulazione come emofilia e trombocitopenia.
    • Grave insufficienza epatica.
    • Grave insufficienza renale.
    • Dosi > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    • Metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia
    L'Acido Acetilsalicilico non è adatto per l'uso come antinfiammatorio, analgesico o antipiretico.
    Vi è un aumentato rischio di emorragia e prolungamento del tempo di sanguinamento in particolare durante o dopo l'intervento chirurgico (anche in caso di procedure minori, ad esempio l'estrazione di un dente) a causa dell'effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica dell'acido acetilsalicilico che persiste per 4-8 giorni dopo la somministrazione.
    Usare con cautela prima dell'intervento chirurgico, compresa l'estrazione del dente. Potrebbe essere necessaria la sospensione temporanea del trattamento.
    L'acido acetilsalicilico non è raccomandato durante la menorragia, perché può aumentare il sanguinamento mestruale.
    L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei casi di ipertensione e quando i pazienti hanno una storia pregressa di ulcera gastrica o duodenale o episodi emorragici o sono in terapia con anticoagulanti.
    I pazienti devono riferire al proprio medico qualsiasi sintomo di sanguinamento insolito. In caso di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso.
    L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalità renale o epatica moderatamente compromessa (controindicato se grave, vedere paragrafo 4.3) o nei pazienti disidratati poiché l'uso di FANS può provocare un deterioramento della funzionalità renale. I test di funzionalità epatica devono essere eseguiti regolarmente nei pazienti che presentano insufficienza epatica lieve o moderata.
    L'acido acetilsalicilico può favorire broncospasmo e attacchi di asma o altre reazioni di ipersensibilità. I fattori di rischio sono l'asma esistente, il raffreddore da fieno, i polipi nasali o le malattie respiratorie croniche. Lo stesso vale per i pazienti che manifestano anche una reazione allergica ad altre sostanze (ad es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria). L'acido acetilsalicilico non deve essere utilizzato in pazienti con anamnesi di asma causata da salicilati o FANS (vedere paragrafo 4.3).
    Raramente sono state riportate reazioni cutanee gravi, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, in associazione all'uso di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con Acido acetilsalicilico Zentiva Italia deve essere interrotto alla prima comparsa di eruzioni cutanee, lesioni delle mucose o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
    I pazienti anziani sono particolarmente suscettibili agli effetti avversi dei FANS e dell'acido acetilsalicilico, in particolare emorragie gastrointestinali e perforazioni che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Quando è necessaria una terapia prolungata, questi pazienti devono essere ricontrollati regolarmente.
    Il trattamento concomitante con acido acetilsalicilico e medicinali che alterano l'emostasi (cioè anticoagulanti, agenti trombolitici, agenti antipiastrinici, farmaci antinfiammatori e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) non è raccomandato, se non strettamente indicato, perché possono aumentare il rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.5 ). Se la combinazione non può essere evitata, si raccomanda un'attenta osservazione dei segni di sanguinamento ed il monitoraggio del tempo di sanguinamento.
    Deve essere prestata cautela nei pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione, come corticosteroidi orali, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e deferasirox (vedere paragrafo 4.5).
    Il rischio di sanguinamento GI potrebbe anche essere aumentato dall'alcol (vedere paragrafo 4.5).
    L'acido acetilsalicilico a basse dosi riduce l'escrezione di acido urico. Per questo motivo, i pazienti che tendono ad avere una ridotta escrezione di acido urico possono manifestare attacchi di gotta (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
    Il rischio di effetti ipoglicemizzanti con sulfoniluree e insuline può essere potenziato con acido acetilsalicilico assunto in caso di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.5).
    L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
    Popolazione pediatrica
    Raccomandato per l'uso negli adulti e negli adolescenti dai 16 anni di età. L'uso di questo medicinale non è raccomandato negli adolescenti/bambini al di sotto dei 16 anni a meno che i benefici attesi non superino i rischi. L'acido acetilsalicilico può essere un fattore che contribuisce alla causa della sindrome di Reye in alcuni bambini.
    La sindrome di Reye è una malattia molto rara che colpisce il cervello e il fegato e può essere fatale. Per questo motivo, i bambini e gli adolescenti di età inferiore a 16 anni che hanno o si stanno riprendendo da varicella o sintomi simil-influenzali non devono usare questo medicinale. Quando si utilizza questo prodotto, se si verificano cambiamenti nel comportamento con nausea e vomito, il paziente deve consultare un medico perché questi sintomi potrebbero essere un segno precoce della sindrome di Reye, che richiede un trattamento medico immediato.
    Eccipienti
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi, o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia
    Associazioni controindicate
    Metotrexato (usato a dosi > 15 mg/settimana)
    L'associazione tra i farmaci, metotrexato e acido acetilsalicilico, aumenta la tossicità ematologica del metotrexato a causa della ridotta clearance renale del metotrexato da parte dell'acido acetilsalicilico. Pertanto, l'uso concomitante di metotrexato (a dosi >15 mg/settimana) con acido acetilsalicilico è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    Associazioni sconsigliate
    Agenti uricosurici, ad es. probenecid, sulfinpirazone
    I salicilati invertono l'effetto del probenecid e del sulfinpirazone a causa dell'inibizione del riassorbimento tubulare. La combinazione dovrebbe essere evitata.
    Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso o di cui tener conto
    Anticoagulanti e trombolitici
    L'acido acetilsalicilico può aumentare gli effetti degli agenti trombolitici. Aumento del rischio di sanguinamento dovuto all'inibizione della funzione dei trombociti, al danno della mucosa duodenale e allo spostamento degli anticoagulanti orali dai loro siti di legame alle proteine plasmatiche. I pazienti che sono trattati in concomitanza con acido acetilsalicilico e altri agenti antitrombotici devono essere attentamente monitorati per segni di sanguinamento e tempo di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4).
    In particolare, il trattamento con acido acetilsalicilico non deve essere iniziato entro le prime 24 ore dopo il trattamento con alteplase nei pazienti con ictus acuto.
    Agenti antipiastrinici (es. clopidogrel, ticlopidina, cilostazolo e dipiridamolo) e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI; come sertralina o paroxetina)
    Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
    Antidiabetici, ad es. sulfaniluree e insulina
    I salicilati possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici. Pertanto, se si utilizzano dosi elevate di salicilati, può essere appropriato un riaggiustamento verso il basso del dosaggio dell'antidiabetico. Si raccomanda un aumento dei controlli della glicemia.
    Digossina e litio
    L'acido acetilsalicilico altera l'escrezione renale di digossina e litio, con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche. Si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina e litio quando si inizia e si termina il trattamento con acido acetilsalicilico. Potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose.
    Diuretici e antipertensivi
    I FANS possono ridurre gli effetti antipertensivi dei diuretici e di altri agenti antipertensivi. La pressione sanguigna deve essere ben monitorata.
    L'uso concomitante di acido acetilsalicilico con ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II e calcio-antagonisti potrebbe aumentare il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente a dosi elevate di acido acetilsalicilico. Per tale terapia di associazione, devono essere utilizzate basse dosi di acido acetilsalicilico (≤ 100 mg al giorno).
    Diuretici dell'ansa: rischio di insufficienza renale acuta a causa della ridotta filtrazione glomerulare dovuta alla ridotta sintesi renale delle prostaglandine. Si raccomanda di idratare il paziente e monitorare la funzionalità renale all'inizio del trattamento.
    I pazienti trattati in concomitanza con verapamil e acido acetilsalicilico devono essere attentamente monitorati per segni di sanguinamento e tempo di sanguinamento.
    Inibitori dell'anidrasi carbonica (acetazolamide)
    Può provocare grave acidosi e aumento della tossicità del sistema nervoso centrale.
    Corticosteroidi sistemici
    Il rischio di ulcera e sanguinamento gastrointestinale può aumentare quando l'acido acetilsalicilico e i corticosteroidi vengono somministrati insieme (vedere paragrafo 4.4).
    Metotrexato (usato a dosi < 15 mg/settimana)
    L'associazione di farmaci, metotrexato e acido acetilsalicilico, può aumentare la tossicità ematologica del metotrexato a causa della ridotta clearance renale del metotrexato da parte dell'acido acetilsalicilico. I controlli settimanali dell'emocromo devono essere eseguiti durante le prime settimane di associazione. Un monitoraggio rafforzato dovrebbe avvenire in presenza di funzionalità renale anche lievemente compromessa, così come negli anziani.
    Altri FANS
    Aumento del rischio di ulcerazioni e sanguinamento gastrointestinale a causa degli effetti sinergici.
    Ibuprofene
    Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene può inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando viene somministrato in associazione. Tuttavia, i limiti di questi dati e le incertezze relative all'estrapolazione dei dati ex vivo alla situazione clinica implicano che non è possibile trarre conclusioni definitive per l'uso regolare di ibuprofene e che non si ritiene probabile alcun effetto clinicamente rilevante per l'uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
    Metamizolo
    Il metamizolo può ridurre l'effetto dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica se assunto in associazione. Pertanto, questa combinazione deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico per la protezione cardiovascolare.
    Ciclosporina, tacrolimus
    L'uso concomitante di FANS e ciclosporina o tacrolimus può aumentare l'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzione renale deve essere monitorata in caso di uso concomitante di questi agenti e acido acetilsalicilico.
    Valproato
    È stato riportato che l'acido acetilsalicilico diminuisce il legame del valproato con l'albumina sierica, aumentando così le sue concentrazioni plasmatiche libere allo stato stazionario. I livelli di valproato devono essere ben monitorati durante la somministrazione concomitante.
    Fenitoina
    Il salicilato riduce il legame della fenitoina con l'albumina plasmatica. Ciò può portare a una diminuzione dei livelli di fenitoina totale nel plasma, ma a un aumento della frazione di fenitoina libera. La concentrazione non legata, e quindi l'effetto terapeutico, non sembrano essere significativamente alterati.
    Alcool
    La somministrazione concomitante di alcol e acido acetilsalicilico aumenta il rischio di sanguinamento gastrointestinale.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Dosi basse (fino a 100 mg/die)
    Studi clinici indicano che dosi fino a 100 mg/die per uso ostetrico limitato, che richiedono un monitoraggio specializzato, sembrano sicure.
    Dosi da 100 – 500 mg/die
    Non c'è esperienza clinica sufficiente per quanto riguarda l'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Pertanto, le raccomandazioni seguenti per dosi di 500 mg/die e superiori si applicano anche a questo intervallo di dosaggio.
    Dosi da 500 mg/die e oltre
    L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati provenienti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della perdita pre e post-impianto e della letalità embrio-fetale. Inoltre, in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico, è stata segnalata un'aumentata incidenza di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'Acido Acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di assoluta necessità. Se l'acido acetilsalicilico viene utilizzato da una donna che tenta di concepire, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile e la durata del trattamento la più breve possibile.
    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
    • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare).
    • disfunzione renale, che può evolvere in insufficienza renale con oligo-idroamniosi.

    La madre e il neonato, a fine gravidanza, a:

    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse.
    • inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
    Di conseguenza, l'acido acetilsalicilico a dosi maggiori di 100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
    Allattamento al seno
    Basse quantità di salicilati e dei loro metaboliti vengono escreti nel latte materno. Poiché finora non sono stati segnalati effetti indesiderati per il bambino, l'uso a breve termine della dose raccomandata non richiede la sospensione dell'allattamento. In caso di uso a lungo termine e/o somministrazione di dosi più elevate, l'allattamento al seno deve essere interrotto.
    Fertilità
    Ci sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la sintesi di ciclossigenasi/prostaglandine possono influenzare la fertilità femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo effetto è reversibile dopo l'interruzione del trattamento.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati condotti studi sugli effetti di Acido Acetilsalicilico sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.
    Sulla base delle proprietà farmacodinamiche e degli effetti collaterali dell'acido acetilsalicilico, non è prevista alcuna influenza sulla reattività e sulla capacità di guidare o usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia
    Le reazioni avverse più comuni all'Acido Acetilsalicilico sono i disturbi gastrointestinali inclusi nausea e vomito. Sono state osservate anche emorragie e ulcere gastrointestinali.
    Elenco tabulato delle reazioni avverse
    Gli effetti collaterali sono raggruppati in base alla classificazione per sistemi e organi. All'interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1 /10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). 
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune
    Non comune
    Rara
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Aumento delle tendenze al sanguinamento
     
    Trombocitopenia,
    agranulocitosi,
    anemia plastica
    Casi di sanguinamento con tempo di sanguinamento prolungato come epistassi, sanguinamento gengivale. I sintomi possono persistere per un periodo di 4-8 giorni dopo l'interruzione del trattamento con acido acetilsalicilico. Di conseguenza potrebbe esserci un aumento del rischio di sanguinamento durante le procedure chirurgiche.
    Sanguinamento gastrointestinale esistente (ematemesi, melena) o occulto, che può portare ad anemia da carenza di ferro (più comune a dosi più elevate).
    Disturbi del sistema
    immunitario
     
     
    Reazioni di ipersensibilità,
    angioedema,
    edema allergico,
    reazioni anafilattiche compreso lo shock
     
    Disturbi del metabolismo e della
    nutrizione
     
     
     
    Iperuricemia,
    ipoglicemia
    Patologie del sistema nervoso
     
     
    Emorragia intracranica
    Mal di testa,
    vertigini
    Patologie
    dell'orecchio e del labirinto
     
     
     
    Ridotta capacità uditiva,
    tinnito
    Patologie vascolari
     
     
    Vasculite emorragica
     
    Patologie respiratorie,
    toraciche e mediastiniche
     
    Rinite,
    dispnea
    Broncospasmo,
    attacchi di asma
     
    Patologie gastrointestinali
    Dispepsia,
    nausea
    vomito
    diarrea
     
    Grave emorragia gastrointestinale
    Ulcere e perforazioni gastriche o duodenali
    Patologie
    epatobiliari
     
     
    Sindrome di Reye
    Insufficienza epatica,
    aumento degli enzimi epatici
    Patologie della cute
    e del tessuto sottocutaneo
     
    Orticaria
    Sindrome di Stevens-Johnson,
    sindrome di Lyell,
    porpora,
    eritema nodoso,
    eritema multiforme
     
    Patologie renali e urinarie
     
     
     
    Insufficienza renale,
    insufficienza renale acuta
    Disturbi dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
     
    Menorragia
     
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia
    Sebbene siano coinvolte notevoli variazioni interindividuali, si può considerare che la dose tossica è di circa 200 mg/kg negli adulti e 100 mg/kg nei bambini. La dose letale di Acido Acetilsalicilico è di 25-30 grammi. Concentrazioni di salicilato plasmatico superiori a 300 mg/l indicano intossicazione. Concentrazioni plasmatiche superiori a 500 mg/l negli adulti e 300 mg/l nei bambini generalmente causano una grave tossicità.
    Il sovradosaggio può essere dannoso per i pazienti anziani e in particolare per i bambini piccoli (il sovradosaggio terapeutico o le frequenti intossicazioni accidentali possono essere fatali).
    Sintomi di intossicazione moderata
    Tinnito, disturbi dell'udito, mal di testa, vertigini, confusione e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito e dolore addominale).
    Sintomi di intossicazione grave
    I sintomi sono correlati a una grave interruzione dell'equilibrio acido-base. In primo luogo si verifica l'iperventilazione, che provoca alcalosi respiratoria. Segue acidosi respiratoria a causa della soppressione del centro respiratorio. Inoltre, l'acidosi metabolica si verifica a causa della presenza di salicilato.
    Poiché i bambini più piccoli spesso non vengono visitati fino a quando non hanno raggiunto uno stadio avanzato di intossicazione, di solito sono in uno stadio di acidosi.
    Inoltre possono manifestarsi i seguenti sintomi: sensazioni di irrequietezza, convulsioni, allucinazioni; edema polmonare; ipertermia e sudorazione, con conseguente disidratazione e ipoglicemia.
    La depressione del sistema nervoso può portare a coma, collasso cardiovascolare o arresto respiratorio.
    Trattamento
    Se è stata ingerita una dose tossica, è necessario il ricovero in ospedale.
    Il carbone attivo in almeno una dose iniziale (50 g per un adulto, 1 g/kg di peso corporeo per un bambino fino a 12 anni) deve essere somministrato a tutti i pazienti che si presentano entro 2 ore dall'ingestione. In generale, l'irrigazione dell'intero intestino non viene utilizzata di routine per la tossicità del salicilato, ma può essere considerata per ingestione massiva.
    L'eliminazione è aumentata dall'alcalinizzazione urinaria da parte del bicarbonato di sodio. Il pH delle urine deve essere monitorato. Correggere l'acidosi metabolica con bicarbonato di sodio per via endovenosa (primo controllo del potassio sierico).
    In caso di grave intossicazione, è preferibile l'emodialisi. Altri sintomi da trattare sintomaticamente.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 30°C.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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