Acido Acetilsalicilico Sandoz

    Ultimo aggiornamento: 20/09/2023

    Cos'è Acido Acetilsalicilico Sandoz?

    Acido Acetilsalicilico Sandoz è un farmaco a base del principio attivo Acido Acetilsalicilico, appartenente alla categoria degli Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS e nello specifico Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sandoz S.p.A..

    Acido Acetilsalicilico Sandoz può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Acido Acetilsalicilico Sandoz 100 mg 30 compresse gastroresistenti

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sandoz S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Acido Acetilsalicilico
    Gruppo terapeutico: Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS
    ATC: B01AC06 - Acido acetilsalicilico
    Forma farmaceutica: compressa gastroresistente


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Acido Acetilsalicilico Sandoz? A cosa serve?
    L'uso diAcido Acetilsalicilico Sandoz è limitato alla prevenzione secondaria con trattamento cronico:
    • Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio
    • Prevenzione della morbilità cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile
    • Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta
    • Prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG)
    • Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta
    • Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purché sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali
    Acido acetilsalicilico Sandoz non è raccomandato in situazioni di emergenza.

    Posologia

    Come usare Acido Acetilsalicilico Sandoz: Posologia
    Posologia
    Adulti
    Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio
    La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.
    Prevenzione della morbilità cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile
    La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.
    Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta
    La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.
    Prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG)
    La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.
    Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta
    La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.
    Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purché sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali
    La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.
    La dose abituale per l'uso prolungato è 100 mg una volta al giorno. Acido Acetilsalicilico Sandoz non deve essere usato a dosi superiori a meno che non sia consigliato da un medico, e la dose prescritta non deve superare i 300 mg.
    Pazienti Anziani
    In generale, l'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti anziani, che sono più soggetti a manifestare eventi avversi. Si raccomanda la somministrazione negli adulti della dose abituale in assenza di grave insufficienza renale o epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento deve essere rivalutato ad intervalli regolari.
    Popolazione pediatrica
    L'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 16 anni, se non su consiglio medico quando i benefici superano i rischi (vedere paragrafo 4.4).
    Modo di somministrazione
    Per uso orale.
    Le compresse devono essere inghiottite intere con una sufficiente quantità di liquido (1/2 bicchiere d'acqua). A causa del rivestimento gastroresistente, le compresse non devono essere frantumate, rotte o masticate, perchè il rivestimento previene gli effetti irritanti sull'intestino.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Acido Acetilsalicilico Sandoz
    • Ipersensibilità ai composti dell'acido salicilico o agli inibitori della sintesi delle prostaglandine (es. alcuni pazienti asmatici che possono subire un attacco o svenire) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
    • Ulcera peptica e/o emorragia gastrica/intestinale in corso o in anamnesi o altri tipi di emorragia come emorragie cerebrovascolari
    • Diatesi emorragica; patologie della coagulazione come l'emofilia e la trombocitopenia
    • Grave compromissione epatica
    • Grave compromissione renale
    • Grave insufficienza cardiaca
    • Dosi pari o superiori a 100 mg al giorno nel terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6)
    • Metotressato usato a dosi superiori a 15 mg/settimana (vedere paragrafo 4.5)

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Acido Acetilsalicilico Sandoz
    Acido Acetilsalicilico Sandoznon è adatto per l'uso come antiinfiammatorio/analgesico/antipiretico.
    Si raccomanda l'uso negli adulti e negli adolescenti di età superiore ai 16 anni. Questo medicinale non è raccomandato per l'uso negli adolescenti/nei bambini di età inferiore ai 16 anni, a meno che i benefici attesi non siano superiori ai rischi. L'acido acetilsalicilico può essere un fattore alla base della sindrome di Reye in alcuni bambini. La sindrome di Reye è una malattia molto rara che colpisce il cervello e il fegato, e può essere fatale. Per questo motivo, i bambini e gli adolescenti sotto i 16 anni con varicella in corso o in fase di remissione o sintomi simil-influenzali non devono usare questo medicinale. Quando si utilizza questo medicinale, se si verificano cambiamenti nel comportamento, con nausea e vomito, il paziente deve consultare un medico perchè questi sintomi potrebbero essere un segno precoce della sindrome di Reye, che richiede un trattamento medico immediato.
    Vi è un aumentato rischio di emorragie, particolarmente durante o dopo interventi chirurgici (anche in caso di interventi minori, come l'estrazione di un dente) a causa dell'effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica dell'acido acetilsalicilico che persiste per 4 - 8 giorni dopo la somministrazione. Usare con cautela prima di un intervento chirurgico, compresa l'estrazione di un dente. Può rendersi necessaria l'interruzione temporanea del trattamento.
    Acido acetilsalicilico Sandoz non è raccomandato in caso di menorragia, dove può aumentare il flusso mestruale.
    Acido acetilsalicilico Sandoz deve essere usato con cautela nei casi di ipertensione e quando i pazienti hanno un'anamnesi pregressa di ulcera gastrica o duodenale o episodi di emorragia o che si stanno sottoponendo a terapia con anticoagulanti.
    I pazienti devono riferire al medico qualsiasi evento emorragico insolito. Se si verificano un sanguinamento gastrointestinale o un'ulcera, il trattamento deve essere interrotto.
    L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con moderata compromissione della funzionalità renale o epatica (controindicato se grave) o nei pazienti disidratati, in quanto l'uso dei FANS può risultare in un deterioramento della funzione renale.
    I test della funzionalità epatica devono essere effettuati regolarmente nei pazienti che presentano insufficienza epatica lieve o moderata.
    L'acido acetilsalicilico può scatenare broncospasmo e attacchi di asma o altre reazioni di ipersensibilità. I fattori di rischio sono un'asma preesistente, febbre da fieno, polipi nasali o patologie respiratorie croniche. Lo stesso vale per pazienti che manifestano reazioni allergiche anche verso altre sostanze (es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria).
    Gravi reazioni cutanee, inclusa la sindrome di Steven-Johnsons, sono state raramente riferite in associazione con l'uso di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.8). Acido acetilsalicilico Sandoz deve essere interrotto al primo manifestarsi di esantema della cute, lesioni delle mucose o qualunque altro segno di ipersensibilità.
    I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli eventi avversi da FANS, incluso l'acido acetilsalicilico, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono risultare fatali (vedere paragrafo 4.2). In caso di terapia prolungata, i pazienti devono essere riesaminati regolarmente.
    Questo medicinale non deve essere assunto insieme ad altri medicinali contenenti acido acetilsalicilico o altri FANS (vedere paragrafo 4.5).
    Il trattamento concomitante con Acido acetilsalicilico Sandoz e altri farmaci che alterano l'emostasi (es. anticoagulanti come warfarin, agenti trombolitici e antiaggreganti piastrinici, farmaci anti-infiammatori e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) non è raccomandato, se non strettamente indicato, in quanto possono aumentare il rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.5). Se non si può evitare la combinazione, si raccomanda un attento monitoraggio dei segni di sanguinamento e del tempo di sanguinamento.
    Si raccomanda cautela nei pazienti che assumono in concomitanza medicinali che possono aumentare il rischio di ulcera, come i corticosteroidi orali, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e il deferasirox (vedere paragrafo 4.5).
    Il rischio di emorragia gastrointestinale potrebbe essere rafforzato da alcool (vedere paragrafo 4.5).
    L'acido acetilsalicilico a basse dosi riduce l'escrezione di acido urico. Per questa ragione, i pazienti che tendono ad avere bassa escrezione di acido urico possono avere attacchi di gotta (vedere paragrafo 4.5).
    Acido acetilsalicilico Sandoz deve essere usato con cautela nei pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
    Il rischio di ipoglicemia da sulfoniluree e insuline può essere potenziato con Acido acetilsalicilico Sandoz (vedere paragrafo 4.5).

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Acido Acetilsalicilico Sandoz
    Associazioni controindicate
    Metotressato (usato a dosi >15 mg/settimana):
    L'associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico, aumenta la tossicità ematologica del metotressato a causa della ridotta clearance renale del metotressato indotta dall'acido acetilsalicilico. Perciò è controindicato l'uso concomitante di metotressato (a dosi >15 mg/settimana) con Acido acetilsalicilico Sandoz (vedere paragrafo 4.3).
    Associazioni non raccomandate
    Agenti uricosurici, es. probenecid, sulfinpirazone
    I salicilati antagonizzano l'effetto degli uricosurici che causano l'inibizione del riassorbimento tubulare di acido urico. L'associazione deve essere evitata.
    Alcool
    La somministrazione concomitante di alcool e acido acetilsalicilico aumenta il rischio di sanguinamento gastrointestinale. Questa combinazione deve essere evitata.
    Associazioni che richiedono precauzioni di impiego o che devono essere prese in considerazione
    Anticoagulanti e trombolitici, es. derivati cumarinici come warfarin, eparina e alteplase.
    Aumento del rischio di sanguinamento dovuto all'inibizione della funzione dei trombociti, lesione della mucosa duodenale e spiazzamento degli anticoagulanti orali dai siti di legame con le proteine plasmatiche.
    Il tempo di sanguinamento deve essere monitorato (vedere paragrafo 4.4).
    In particolare, il trattamento con acido acetilsalicilico non deve essere iniziato entro le prime 24 ore dopo il trattamento con alteplase in pazienti con ictus acuto. Non è pertanto raccomandato l'uso concomitante.
    Agenti anti aggreganti piastrinici (es. clopidogrel, ticlopidina, dipiridamolo o cilostazolo) e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI; come sertralina o paroxetina)
    Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
    Antidiabetici, es. sulfoniluree e insulina
    I salicilati possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante degli antidiabetici. Pertanto, alcuni aggiustamenti con riduzione del dosaggio dell'antidiabetico possono essere appropriati se si utilizzano grandi dosi di salicilati. Si raccomandano maggiori controlli del glucosio nel sangue.
    Digossina e litio
    L'acido acetilsalicilico compromette l'escrezione renale della digossina e del litio, determinando un aumento delle concentrazioni plasmatiche. Il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche della digossina e del litio è raccomandato all'inizio e alla fine del trattamento con acido acetilsalicilico. Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio.
    Diuretici e antiipertensivi
    I FANS possono ridurre l'efficacia antiipertensiva dei diuretici (come furosemide, spironolattone, canreonato) e di altri agenti antiipertensivi (ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, bloccanti dei canali del calcio).La pressione sanguigna deve essere monitorata.
    Come per altri FANS, la somministrazione concomitante con diuretici dell'ansa, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II e bloccanti dei canali del calcio aumenta il rischio di insufficienza renale acuta.
    Diuretici: Rischio di insufficienza renale acuta a causa della diminuita filtrazione glomerulare per diminuita sintesi renale delle prostaglandine.
    Si raccomanda di idratare il paziente e di monitorare la funzione renale all'inizio del trattamento.
    In caso di associazione con verapamil deve essere inoltre monitorato il tempo di sanguinamento.
    Inibitori dell'anidrasi carbonica (acetazolamide)
    Può prodursi grave acidosi e aumento della tossicità sul sistema nervoso centrale.
    Corticosteroidi sistemici
    La co-somministrazione di acido acetilsalicilico e corticosteroidi può portare ad un aumento del rischio di ulcera e sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Può essere opportuno considerare l'uso di gastroprotettivi nei pazienti che assumono acido acetilsalicilico e corticosteroidi, soprattutto se sono anziani. Pertanto, non è raccomandato l'uso concomitante.
    Metotressato (usato a dosi <15 mg/settimana):
    L'associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico, può aumentare la tossicità ematologica del metotressato a causa della ridotta clearance renale del metotressato indotta dall'acido acetilsalicilico.
    Deve essere effettuato settimanalmente un controllo del sangue nelle prime settimane di trattamento con la combinazione. Un monitoraggio più attento deve essere fatto anche in presenza di funzionalità renale lievemente compromessa così come negli anziani.
    La somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico con metotressato a dosaggi superiori a 15 mg / settimana è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
    Altri FANS
    Un aumento del rischio di ulcera e sanguinamento gastrointestinale è dovuto ad un effetto sinergico. Se l'assunzione concomitante è necessaria, se del caso, può essere preso in considerazione l'uso di gastroprotettivi per la profilassi del danno GI indotto da FANS.
    Ibuprofene
    Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene può inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica, quando i due farmaci siano co-somministrati. Tuttavia, la limitatezza di questi dati e le incertezze legate all'estrapolazione di dati ex vivo sulla situazione clinica fanno sì che non si possano trarre conclusioni certe sull'uso regolare di ibuprofene e che non sia considerato probabile un effetto clinicamente rilevante per un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
    Ciclosporina, tacrolimus
    L'uso concomitante di FANS con ciclosporina o tacrolimus può determinare un aumento dell'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzione renale deve essere monitorata in caso di uso concomitante di questi agenti con acido acetilsalicilico.
    Valproato
    É stato segnalato che l'acido acetilsalicilico riduce il legame del valproato con l'albumina sierica, aumentando quindi le concentrazioni plasmatiche libere allo stato stazionario. I livelli di valproato devono essere monitorati attentamente durante la somministrazione concomitante.
    Fenitoina
    I salicilati riducono il legame della fenitoina con l'albumina plasmatica. Questo può determinare una riduzione dei livelli di fenitoina totale nel plasma, ma può portare ad un'aumentata frazione di fenitoina libera. La concentrazione non legata, e quindi l'efficacia terapeutica, non sembrano essere significativamente modificate.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Dosi basse (fino a 100 mg/giorno):
    Gli studi clinici indicano che dosi fino a 100 mg/giorno possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiedono un monitoraggio specialistico.
    Dosi di 100-500 mg/giorno:
    L'esperienza clinica sull'uso di dosi superiori a 100 mg/giorno e fino a 500 mg/giorno è insufficiente. Pertanto, anche a questo intervallo di dosi si applicano le raccomandazioni riportate sotto, per dosi di 500 mg/giorno e superiori.
    Dosi di 500 mg/giorno e superiori:
    L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare aumentava da meno dell'1% a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di produrre un aumento della perdita pre e post-impianto e della letalità embrio/fetale. Inoltre negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi ha mostrato di produrre un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari.
    Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, l'Acido Acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessità. Qualora l'acido acetilsalicilico sia usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere il più breve possibile.
    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre
    il feto a:
    • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare);
    • disfunzione renale, che può progredire ad insufficienza renale con oligo-idramnios;
    la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse;
    • inibizione delle contrazioni uterine, risultante in ritardo o prolungamento del travaglio.
    Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico a dosi di 100 mg/giorno e superiori è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
    Allattamento
    I salicilati ed i loro metaboliti sono escreti nel latte materno in piccole quantità.
    Dal momento che non sono stati osservati finora effetti indesiderati nel neonato, un uso a breve termine delle dosi raccomandate non richiede l'interruzione dell'allattamento. In caso di uso prolungato e/o di assunzione di dosi più elevate, l'allattamento deve essere interrotto.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati condotti studi sugli effetti di Acido Acetilsalicilico Sandoz sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
    Sulla base delle proprietà farmacodinamiche e degli effetti indesiderati dell'acido acetilsalicilico, non ci si aspetta un effetto sulla reattività e sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Acido Acetilsalicilico Sandoz
    Gli effetti indesiderati più comuni di Acido Acetilsalicilico sono i disturbi gastrointestinali quali nausea e vomito. Sono stati osservati inoltre emorragia gastrointestinale e ulcera.
    Gli effetti indesiderati sono raggruppati in base ad una classificazione per sistemi e organi. All'interno di ogni classificazione per sistemi e organi, la frequenza è definita come: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1000); molto raro (< 1/10.000) e non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comune: Aumento della tendenza al sanguinamento
    Raro: Trombocitopenia, granulocitosi, anemia aplastica
    Non nota: Episodi emorragici con prolungamento del tempo di sanguinamento come epistassi, sanguinamento gengivale. I sintomi possono persistere per un periodo di 4–8 giorni dopo l'interruzione dell'acido acetilsalicilico. Come conseguenza può esserci maggior rischio di sanguinamento durante le procedure chirurgiche. Sanguinamenti gastrointestinali esistenti (ematemesi, melena) o occulti, che possono provocare anemia da carenza di ferro (più comuni a dosi più alte)
    Disturbi del sistema immunitario
    Raro: Reazioni di ipersensibilità, angioedema, edema allergico, reazioni anafilattiche incluso lo shock
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non nota: Iperuricemia, ipoglicemia
    Patologie del sistema nervoso
    Raro: Emorragia intracranica
    Non nota: Cefalea, capogiro
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non nota: Ridotta capacità uditiva, tinnito
     
    Patologie vascolari
    Raro: Vasculite emorragica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune: Rinite, dispnea
    Raro: Broncospasmo, attacchi di asma
     
    Patologie gastrointestinali
    Comune: Dispepsia, nausea, vomito, diarrea
    Raro: Grave emorragia gastrointestinale
    Non nota: Ulcere e perforazioni gastriche o duodenali
    Patologie epatobiliari
    Raro: sindrome di Reye
    Non nota: Insufficienza epatica, aumento degli enzimi epatici
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune: reazione allergica (orticaria)
    Raro: Sindrome di Steven-Johnsons, sindrome di Lyell, porpora, eritema nodoso, eritema multiforme
    Patologie renali e urinarie
    Non nota: Compromissione della funzione renale, insufficienza renale acuta
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Raro: Menorragia

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Acido Acetilsalicilico Sandoz
    Sebbene siano coinvolte notevoli variazioni inter-individuali, si può considerare che la dose tossica è circa 200 mg/kg negli adulti e 100 mg/kg nei bambini. La dose letale di Acido Acetilsalicilico è 25-30 grammi. Concentrazioni plasmatiche di salicilato superiori a 300 mg/l indicano intossicazione. Concentrazioni plasmatiche superiori a 500 mg/l negli adulti e 300 mg/l nei bambini sono generalmente causa di grave tossicità.
    Il sovradosaggio può essere dannoso per i pazienti anziani e soprattutto per i bambini piccoli (il sovradosaggio terapeutico o le intossicazioni accidentali frequenti possono essere fatali).
    Sintomi di intossicazione moderata
    Tinnito, disturbi dell'udito, cefalea, capogiro, confusione e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito e dolore addominale).
    Sintomi di intossicazione grave
    I sintomi sono legati a grave sbilanciamento dell'equilibrio acido-base. In prima istanza si verifica iperventilazione, che produce alcalosi respiratoria. Subentra acidosi respiratoria dovuta alla soppressione del centro respiratorio. In aggiunta, si verifica acidosi metabolica come risultato della presenza di salicilati.
    L'intossicazione nei bambini più piccoli viene spesso diagnosticata in fase avanzata, per cui essi hanno solitamente già raggiunto la fase acidosica.
    Inoltre si possono manifestare i seguenti sintomi: ipertermia e sudorazione, che produce disidratazione: sensazione di irrequietezza, convulsioni, allucinazioni e ipoglicemia. La depressione del sistema nervoso può portare a coma, collasso cardiovascolare o arresto respiratorio.
    Trattamento del sovradosaggio
    Se è stata ingerita una dose tossica, è necessario il ricovero in ospedale. In caso di intossicazione moderata, si deve cercare di indurre il vomito.
    Se questo non avesse successo, si può effettuare una lavanda gastrica nella prima ora dall'ingestione di un quantitativo elevato del medicinale. Successivamente, somministrare carbone attivo (adsorbente) e sodio solfato (lassativo).
    Il carbone attivo può essere somministrato in dose singola (50 g per un adulto, 1 g/kg peso corporeo per un bambino fino a 12 anni).
    Alcalinizzazione delle urine (250 mmol NaHCO3, per tre ore) mentre si mantiene controllato il livello del pH urinario.
    In caso di intossicazione grave, è preferibile l'emodialisi.
    Altri sintomi devono essere trattati sintomaticamente.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it