Università degli Studi di MilanoFederazione Ordini Farmacisti Italiani
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FOGLIETTO ILLUSTRATIVO:
SELOKEN 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso endovenoso

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Foglio illustrativo: informazioni per il paziente
SELOKEN 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso endovenoso
Metoprololo tartrato
Legga attentamente questo foglio prima che le venga somministrato questo medicinale perché
contiene importanti informazioni per lei.
Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo.
Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o all’infermiere.
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o all’infermiere. Vedere paragrafo 4.
Contenuto di questo foglio:

1. Cos’è Seloken e a cosa serve

Seloken contiene metoprololo tartrato. Metoprololo tartrato appartiene a un gruppo di medicinali chiamati beta-bloccanti selettivi che agiscono rallentando il battito del cuore e facendo in modo che il cuore batta con meno forza.
Seloken è indicato negli adulti per:
trattare il battito irregolare del cuore (aritmie, ad eccezione delle bradiartimie);
trattare un attacco cardiaco (infarto miocardico acuto).
Si rivolga al medico se non si sente meglio o se si sente peggio.

2. Cosa deve sapere prima che le venga somministrato Seloken

Non le verrà somministrato Seloken
se è allergico al metoprololo tartrato o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale
(elencati al paragrafo 6);
se è allergico ad altri medicinali appartenenti allo stesso gruppo (beta-bloccanti);
se ha difetti della conduzione del cuore (blocco atrioventricolare di II o III grado);
se la funzionalità del suo cuore è insufficiente ad assicurare un adeguato apporto di sangue all’organismo (insufficienza cardiaca scompensata);
se è in terapia con medicinali appartenenti al gruppo degli agonisti dei beta-recettori;
se ha una condizione in cui i battiti del cuore sono rallentati (bradicardia sinusale clinicamente rilevante);
se ha gravi disturbi circolatori agli arti e soffre di forme gravi del fenomeno di Raynaud (disturbi della circolazione simmetrica a carico delle dita, spesso innescati dal freddo, con intorpidimento, pelle di colore bluastro e dolore);
se soffre di una malattia del cuore chiamata “sindrome del nodo del seno” che interessa la zona dove ha origine il battito cardiaco (a meno che non sia stato impiantato un pacemaker permanente);
in caso di shock cardiogeno (disturbo del cuore che si verifica quando il sangue non è adeguatamente pompato dal cuore in tutto il corpo);
se soffre di gravi disturbi ai reni (insufficienza renale grave);
se soffre di forme gravi di asma e condizioni croniche che colpiscono bronchi e polmoni, con congestione;
se soffre di pressione del sangue bassa (ipotensione);
se il medico le ha diagnosticato livelli di acido nel sangue superiori alla norma (acidosi metabolica);
se soffre di un tumore chiamato “feocromocitoma” non in corso di trattamento (in genere questo tumore si sviluppa vicino a un rene e può causare pressione del sangue elevata).
Se si trova in una delle situazioni suddette, informi il medico.
Seloken non deve essere somministrato:
in pazienti con sospetto di attacco cardiaco in atto;
ai bambini e adolescenti (vedere paragrafo “Bambini e adolescenti”);
in combinazione a terapia endovenosa con verapamil o Diltiazem.
Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o all’infermiere prima che le venga somministrato Seloken:
se ha problemi alle vie respiratorie;
se soffre di asma e condizioni croniche che colpiscono bronchi e polmoni, con congestione;
se ha un tipo di dolore al petto chiamato angina di Prinzmetal;
se ha il diabete, una malattia caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue;
se la funzionalità del suo cuore è insufficiente (insufficienza cardiaca);
se soffre di disturbi della conduzione del cuore (disturbo di grado moderato della conduzione atrio-
ventricolare) in quanto Seloken può peggiorare la malattia portando ad un blocco atrio-
ventricolare;
se ha problemi alla circolazione del sangue (ad es. malattia di Raynaud o altri disturbi circolatori agli arti);
se deve sottoporsi ad un intervento chirurgico per ragioni non cardiologiche;
se soffre di un tumore chiamato “feocromocitoma” in corso di trattamento. In questo caso, il medico le prescriverà contemporaneamente una terapia adeguata;
se sta assumendo un calcioantagonista (in particolare verapamil), un altro medicinale per la terapia della pressione alta, soprattutto se somministrato tramite un’iniezione in vena;
se soffre o sospetta di avere problemi alla tiroide (tireotossicosi), in quanto Seloken ne può mascherare i sintomi;
se ha gravi problemi al fegato (cirrosi epatica);
se soffre o ha mai sofferto di eruzioni della pelle, inclusa la psoriasi, in quanto Seloken ne può causare un aggravamento;
se soffre di secchezza agli occhi.
Consulti il medico se una di queste condizioni è pertinente al suo caso o lo è stata in passato.
Il trattamento con Seloken non va mai interrotto improvvisamente, perché questo può aggravare i problemi al cuore. Il medico deciderà come sospendere gradualmente la terapia e nel caso la terrà sotto stretta osservazione.
Ridotta frequenza cardiaca (numero dei battiti del cuore al minuto)
Durante il trattamento con Seloken potrebbe verificarsi una riduzione della frequenza cardiaca, ovvero un rallentamento del battito del cuore (vedere paragrafo “Possibili effetti indesiderati”). In tal caso, consulti il medico, il quale deciderà se ridurle il dosaggio o sospendere gradualmente la terapia.
Anestesia
Se deve essere ricoverato in ospedale, deve informare il personale medico del trattamento in corso con
Seloken e, in particolare, l’anestesista (il medico che si occupa dell’anestesia) in caso di intervento chirurgico. Non sospenda la terapia prima di un intervento chirurgico. Se il medico riterrà necessario farle sospendere la terapia con Seloken, questo avverrà in modo graduale.
Diabete o ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue)
Se soffre di diabete ed è in terapia con medicinali per trattare il diabete (vedere paragrafo “Altri medicinali e Seloken”), questo medicinale può interferire con il metabolismo degli zuccheri o mascherare i segni e i sintomi dell’ipoglicemia, in particolare i battiti del cuore accellerati (tachicardia).
Reazioni allergiche
Nei pazienti in trattamento con beta-bloccanti le reazioni allergiche assumono una forma più grave e difficile da trattare (possono resistere alle normali dosi di adrenalina).
Per chi svolge attività sportiva
L’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.
Anziani
Se è anziano, questo medicinale le verrà somministrato con cautela in quanto può verificarsi un’eccessiva riduzione della pressione del sangue o dei battiti del cuore che possono portare a gravi problemi di circolazione.
Bambini e adolescenti
Seloken non deve essere somministrato ai bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni.
Altri medicinali e Seloken
Informi il medico o l’infermiere se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
In particolare, informi il medico se sta assumendo uno dei seguenti medicinali:
medicinali usati quando il numero dei battiti del cuore è irregolare (antiaritmici come chinidina e amiodarone);
medicinali che bloccano l’attività dell’istamina (antistaminici);
antidepressivi, farmaci usati per trattare la depressione (come, ad esempio, inibitori della monoaminossidasi (IMAO));
antipsicotici, medicinali per la cura di alcuni disturbi psichiatrici;
rifampicina (medicinale per trattare le infezioni);
idralazina (medicinale per la cura della pressione alta);
medicinali che hanno un effetto sul sistema nervoso periferico (farmaci che bloccano i gangli simpatici);
altri medicinali beta-bloccanti (ad esempio gocce oculari);
clonidina (medicinale per la cura della pressione alta o per prevenire l’emicrania). Se sta prendendo clonidina e Seloken insieme non interrompa il trattamento con clonidina o Seloken senza prima consultare il medico;
medicinali per il trattamento della pressione alta o del dolore al petto, chiamati calcio-antagonisti (in particolare verapamil o Diltiazem). (Vedere paragrafo “Avvertenze e precauzioni”);
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medicinali per il trattamento della pressione alta, chiamati diidropiridine (come Nifedipina e
digossina (medicinale usato per i disturbi del cuore);
Nitroglicerina (medicinale usato per trattare alcuni disturbi del cuore);
medicinali anestetici somministrati attraverso inalazione;
indometacina o Ibuprofene o altri medicinali per il dolore e l’infiammazione (FANS);
adrenalina o noradrenalina (medicinali che aumentano la pressione del sangue, in genere usati per il trattamento di emergenza di reazioni allergiche);
medicinali usati per trattare il diabete somministrati attraverso la bocca (antidiabetici orali);
lidocaina (usata per il trattamento delle alterazioni del ritmo del cuore);
alcaloidi della segale cornuta (medicinali usati per l’emicrania);
antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine (medicinali usati per la depressione e i disturbi psichiatrici che possono ridurre la pressione del sangue).
Seloken e alcool
Informi il suo medico se fa uso di alcool, perché questa sostanza potrebbe aumentare l’effetto di Seloken.
Gravidanza e allattamento
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.
Questo medicinale non deve essere somministrato in gravidanza e durante l’allattamento se non 
strettamente necessario. I beta-bloccanti, incluso metoprololo, possono causare danni al feto e aborto precoce.
In caso di trattamento con Seloken durante la gravidanza, le verrà somministrata la dose più bassa possibile e la terapia verrà sospesa almeno 2 o 3 giorni prima del parto, per evitare effetti nel nascituro.
I bambini nati da madri che hanno assunto Seloken prima di partorire o durante l’allattamento possono essere a rischio di effetti indesiderati tra cui bradicardia (riduzione dei battiti del cuore al minuto) e ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue).
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
I pazienti devono conoscere la loro reazione a Seloken prima di guidare o usare macchinari, in quanto si possono verificare capogiri e affaticamento. In caso di presenza di questi sintomi è consigliabile non svolgere queste attività.
Seloken contiene sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per fiala, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
3 Come le verrà somministrato Seloken
La dose verrà stabilita dal medico in funzione della sua malattia.
Seloken le verrà somministrato in una vena da un medico o da un operatore sanitario.
Uso nei bambini e negli adolescenti
Seloken non deve essere somministrato ai bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni.
Se le verrà somministrato più Seloken di quanto deve
È molto improbabile che le somministrino una dose di Seloken più alta di quella dovuta poiché il suo medico la monitorerà durante il trattamento.
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Seloken il medico stabilirà un adeguato trattamento e adotterà le opportune misure di supporto.
4. Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Durante il trattamento con Seloken, come con qualsiasi farmaco, si possono verificare i seguenti effetti indesiderati secondo la seguente frequenza:
Molto comuni (possono interessare più di 1 paziente su 10)
stanchezza;
debolezza generale (astenia).
Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 10)
battiti del cuore rallentati;
abbassamento della pressione del sangue in seguito all’improvviso passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta (ipotensione ortostatica) con possibilità di perdita di coscienza;
sensazione di freddo a mani e piedi;
percezione accentuata del battito del cuore (palpitazioni);
capogiri, mal di testa;
nausea, dolore addominale, diarrea, stitichezza;
respiro corto durante uno sforzo.
Non comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 100)
peggioramento dei sintomi dello scompenso cardiaco (condizione in cui il cuore non riesce a pompare quantità di sangue adeguate alle necessità dell’organismo), shock cardiogenico (disturbo che si verifica quando il sangue non è adeguatamente pompato dal cuore in tutto il corpo) in pazienti con attacco cardiaco, blocco atrioventricolare di I grado, dolore in corrispondenza del cuore;
gonfiore e dolore (edema);
alterazione della sensibilità quali formicolio alle mani o ai piedi (parestesia);
crampi muscolari;
vomito;
aumento del peso;
depressione, difficoltà di concentrazione, sonnolenza od insonnia, incubi notturni;
eruzione della pelle (nella forma di orticaria e lesioni psoriasiformi);
aumento della sudorazione;
difficoltà a respirare.
Rari (possono interessare fino a 1 paziente su 1000):
battito irregolare del cuore (aritmie cardiache);
funzionalità del cuore insufficiente (insufficienza cardiaca);
disturbi della conduzione cardiaca;
formicolio e dolore alle dita, seguito da sensazione di calore e dolore (fenomeno di Raynaud);
peggioramento dei sintomi in pazienti affetti da zoppia dovuta a problemi di circolazione sanguigna (claudicazione intermittente);
bocca secca;
alterazione degli esami del sangue relativi alla funzionalità del fegato (transaminasi);
positività al test ANA (anticorpi anti-nucleo positivi), associata a varie malattie autoimmuni (ad es.
lupus);
nervosismo, ansia;
disfunzione erettile, disturbi del desiderio sessuale;
infiammazioni della mucosa nasale (riniti);
secchezza agli occhi, disturbi visivi, infiammazioni degli occhi (congiuntiviti);
perdita di capelli.
Molto rari (possono interessare fino a 1 paziente su 10000)
morte di parti di tessuti o di organi (gangrena) nei pazienti con preesistenti gravi disturbi della circolazione periferica del sangue;
disturbi del gusto;
riduzione del numero di piastrine nel sangue (trombocitopenia);
malattia del fegato (epatite);
dolore alle articolazioni (artralgia);
disturbi della memoria (compresa amnesia), confusione, allucinazioni;
ronzio alle orecchie (tinnito);
reazioni allergiche alla luce solare;
aggravamento di una malattia della pelle chiamata “psoriasi”;
formazione di una massa nella parte posteriore dell’addome (fibrosi retroperitoneale);
curvatura anormale del pene (malattia di Peyronie).
I medicinali come Seloken (beta-bloccanti) possono mascherare i segni di problemi alla tiroide
(tireotossicosi) e di bassi livelli di zucchero nel sangue (ipoglicemia).
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Come conservare Seloken
Conservi questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola dopo SCAD. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.
Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico o nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.
6. Contenuto della confezione e altre informazioni
Cosa contiene Seloken
Il principio attivo è: metoprololo tartrato 5 mg in una fiala da 5 ml.
Gli altri componenti sono: sodio cloruro (vedere paragrafo “Seloken contiene sodio”), acqua per 
preparazioni iniettabili.
Descrizione dell’aspetto di Seloken e contenuto della confezione
Seloken si presenta come una soluzione iniettabile da somministrare in vena.
La confezione contiene 5 fiale da 5 ml.
Titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
RECORDATI Industria Chimica e Farmaceutica S.p.A. - Via Matteo Civitali, 1 - 20148 Milano.
Concessionario per la vendita: INNOVA PHARMA S.p.A. - Via Matteo Civitali, 1 - 20148 Milano.
Produttore
Cenexi
52 Rue Gaucher
94120 Fontenay Sous Bois - Francia
CIT S.r.l.
Via Primo Villa, 17
20875 Burago di Molgora (MB) - Italia
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LE INFORMAZIONI SEGUENTI SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEDICI O AGLI OPERATORI
SANITARI:
PRECAUZIONI PER L’USO
I pazienti in trattamento con β-bloccanti non devono essere trattati con calcio-antagonisti tipo verapamil per via endovenosa.
Sebbene i betabloccanti beta-1 selettivi abbiano un minore impatto sulla muscolatura bronchiale rispetto ai betabloccanti non selettivi, essi possono comunque indurre un aumento della resistenza delle vie respiratorie, pertanto devono essere somministrati con cautela. Nei pazienti asmatici, di norma deve essere somministrata una terapia concomitante a base di β2-agonisti (in compresse o inalatori). Quando si inizia il trattamento con metoprololo il dosaggio dei β2-agonisti potrebbe richiedere un aggiustamento (generalmente un aumento).
Metoprololo è controindicato in caso di asma bronchiale grave e gravi patologie polmonari croniche ostruttive.
I betabloccanti possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina nei pazienti con angina di Prinzmetal (una variante dell’angina pectoris).
Beta1bloccanti relativamente selettivi, come Seloken, possono essere utilizzati in tali pazienti, ma solo con estrema cautela.
Nei pazienti diabetici il metoprololo può mascherare i sintomi dell’ipoglicemia, in particolare la tachicardia. I pazienti diabetici devono essere informati sul fatto che tali sintomi potrebbero non manifestarsi. Nei pazienti con diabete labile e insulino-
dipendenti potrebbe essere necessario un aggiustamento della terapia ipoglicemizzante.
Durante il trattamento con metoprololo, il rischio di interferenza con il metabolismo dei carboidrati o di ipoglicemia mascherata è inferiore rispetto ai β-bloccanti non selettivi.
I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati per lo scompenso sia prima che durante il trattamento con metoprololo.
Molto raramente, un preesistente disturbo di grado moderato della conduzione A-V potrebbe peggiorare (portando ad un possibile blocco A-V).
Il trattamento concomitante con digossina può portare a disturbi dell’automatismo (bradicardia, arresto sinusale), e disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare.
Nel caso in cui il battito cardiaco del paziente diventasse sempre più lento, metoprololo deve essere somministrato a dosi inferiori oppure sospeso con gradualità.
Metoprololo può aggravare i sintomi legati a malattie della circolazione arteriosa periferica (come malattia o sindrome di Raynaud, arterite o arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori). In queste situazioni è da preferire un beta-bloccante cardioselettivo con potere agonista parziale, da somministrare con cautela.
Qualora metoprololo venga prescritto a pazienti con feocromocitoma noto, deve essere somministrato contemporaneamente un bloccante dei recettori alfa.
Si deve evitare una brusca interruzione del trattamento. Se il trattamento deve essere interrotto, questo dovrà essere fatto, ove possibile, in modo graduale. Nella maggior parte dei pazienti, il trattamento può essere sospeso in 14 giorni. Ciò può essere fatto diminuendo la dose giornaliera in modo graduale fino a raggiungere la dose finale di 25 mg di metoprololo una volta al giorno e, se necessario, deve essere contemporaneamente iniziata una terapia di sostituzione per prevenire una esacerbazione dell’angina pectoris.
Durante questo periodo i pazienti, specialmente quelli affetti da ischemia cardiaca conclamata devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza. Il rischio di eventi coronarici, tra cui la morte improvvisa, può aumentare durante l’interruzione del trattamento con β-bloccanti.
Prima di un intervento chirurgico, l’anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con metoprololo. Si raccomanda di non sospendere la terapia con i β-bloccanti prima di un intervento chirurgico. Se si ritiene necessaria l’interruzione del trattamento, essa deve avvenire gradualmente e completarsi circa 48 ore prima dell’anestesia. La prosecuzione della terapia con beta-bloccanti riduce il rischio di aritmia, ischemia miocardica e riacutizzazioni ipertensive, tuttavia anche il rischio di ipotensione può essere aumentato. Se il trattamento viene continuato, è necessario selezionare un anestetico con scarsa attività inotropa negativa per ridurre al minimo il rischio di depressione miocardica.
Si deve evitare di iniziare il trattamento ad alte dosi in pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca, poiché è stato associato con bradicardia, ipotensione ed infarto con esito fatale in pazienti con rischio cardiovascolare.
Nei pazienti in trattamento con β-bloccanti, lo shock anafilattico assume una forma più severa e può resistere alle normali dosi di adrenalina.
I betabloccanti mascherano alcuni dei sintomi clinici della tireotossicosi. Pertanto, qualora metoprololo venga somministrato a pazienti con tireotossicosi accertata o sospetta, si deve monitorare attentamente sia la funzionalità tiroidea, sia quella cardiaca.
Si sono verificati casi di secchezza oculare e/o, occasionalmente, rash cutaneo. Nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono con la sospensione del trattamento con metoprololo. I pazienti devono essere osservati attentamente per potenziali effetti a livello oculare. Se si verificano tali effetti, si deve considerare l’opportunità di sospendere il trattamento.
In presenza di cirrosi epatica può aumentare la biodisponibilità dei betabloccanti.
Come tutti i beta-bloccanti, metoprololo può causare un aggravamento della psoriasi.
I pazienti anziani devono essere trattati con cautela al fine di evitare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca.
Nei casi in cui la pressione sistolica è < a 100 mm Hg, si deve somministrare metoprololo esclusivamente per via endovenosa avendo le necessarie precauzioni in quanto esiste il rischio che la somministrazione di questo medicinale per via endovenosa possa causare ulteriori cadute pressorie (ad esempio pazienti con aritmie cardiache).
Lo stato emodinamico del paziente con infarto miocardico acuto conclamato o sospetto, deve essere attentamente monitorato dopo ciascuna somministrazione endovenosa delle tre dosi da 5 mg.
La seconda e/o la terza dose non devono essere somministrate se la frequenza cardiaca è < a 40 battiti al minuto, se la pressione arteriosa sistolica è < a 90 mm Hg e l’intervallo P-Q è > di 0,26 secondi o se si verificano un peggioramento della dispnea o sudorazione fredda.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
Aritmie cardiache (escluse le bradiaritmie)
Dose iniziale: iniettare lentamente in vena fino a 5 mg (1-2 mg al minuto). L’iniezione può essere ripetuta ad intervalli di 5 minuti fino ad ottenere l’effetto desiderato. Difficilmente dosi superiori a 15
mg determinano un miglioramento dei risultati terapeutici.
Infarto miocardico acuto
Il trattamento va iniziato il più precocemente possibile. Iniettare 5 mg in bolo. Se ben tollerata la dose va ripetuta a intervalli di 2 minuti fino a raggiungere il dosaggio complessivo di 15 mg. Dopo un quarto d’ora dalla fine dell’ultima iniezione va intrapresa la terapia per via orale iniziando con 50 mg per 4 volte al giorno per 48 ore, quindi 1 compressa 100 mg per due volte al giorno come terapia di mantenimento. Nei pazienti che non hanno tollerato la dose piena di 15 mg endovena di Seloken soluzione iniettabile si deve intraprendere con cautela la terapia orale, iniziando con un dosaggio inferiore.
Pazienti con funzionalità renale compromessa
Per questi pazienti non è necessario alcun aggiustamento della posologia.
Pazienti con funzionalità epatica compromessa
Generalmente, nei pazienti con cirrosi epatica non è necessario un aggiustamento della posologia, in quanto metoprololo ha un basso legame con le proteine plasmatiche (5-10%). Qualora vi fossero segni di compromissione epatica molto grave (pazienti operati di shunt), deve essere presa in considerazione una riduzione della posologia.
Anziani
Nei pazienti anziani non è necessario alcun aggiustamento della posologia, ma il farmaco deve essere somministrato con cautela a causa della maggior probabilità di eventi avversi. In particolare, è opportuno monitorare tali pazienti per una riduzione eccessiva della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca.