Vaxzevria

    Ultimo aggiornamento: 08/05/2024

    Cos'è Vaxzevria?

    Vaxzevria è un farmaco a base del principio attivo Vaccino Adenovirus Di Scimpanzè Covid 19, appartenente alla categoria degli Vaccini virali e nello specifico Vaccini Covid-19. E' commercializzato in Italia dall'azienda AstraZeneca S.p.A..

    Vaxzevria può essere prescritto con Ricetta RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni


    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: AstraZeneca AB
    Concessionario: AstraZeneca S.p.A.
    Ricetta: RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: CN
    Principio attivo: Vaccino Adenovirus Di Scimpanzè Covid 19
    Gruppo terapeutico: Vaccini virali
    ATC: J07BN02 - Covid-19, vettore virale, non replicante
    Forma farmaceutica: sospensione


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Vaxzevria? A cosa serve?

    Vaxzevria è indicato per l'immunizzazione attiva nella prevenzione di COVID-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2, in soggetti di età pari o superiore a 18 anni.

    L'uso di questo vaccino deve essere conforme alle raccomandazioni ufficiali.


    Posologia

    Come usare Vaxzevria: Posologia

    Posologia

    Soggetti di età pari o superiore a 18 anni

    Il ciclo di vaccinazione primaria con Vaxzevria consiste in due dosi separate da 0,5 ml ciascuna. La seconda dose deve essere somministrata da 4 a 12 settimane (da 28 a 84 giorni) dopo la prima dose (vedere paragrafo 5.1).

    Una dose di richiamo (terza dose) di 0,5 ml può essere somministrata ai soggetti che hanno completato il ciclo di vaccinazione primaria con Vaxzevria o con un vaccino a mRNA anti-COVID-19 (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).

    La terza dose deve essere somministrata almeno 3 mesi dopo il completamento del ciclo di vaccinazione primaria.

    Popolazione anziana

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose. Vedere anche paragrafo 5.1.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l'efficacia di Vaxzevria nei bambini e negli adolescenti (di età inferiore ai 18 anni) non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

    Modo di somministrazione

    Vaxzevria è solo per iniezione intramuscolare, preferibilmente nel muscolo deltoide del braccio.

    Non iniettare il vaccino per via intravascolare, sottocutanea o intradermica.

    Il vaccino non deve essere miscelato nella stessa siringa con altri vaccini o medicinali.

    Per le precauzioni da prendere prima di somministrare il vaccino, vedere paragrafo 4.4.

    Per le istruzioni sulla manipolazione e lo smaltimento, vedere paragrafo 6.6.


    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Vaxzevria

    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Soggetti che hanno manifestato trombosi con sindrome trombocitopenica in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria (vedere paragrafo 4.4).

    Soggetti che in precedenza hanno manifestato episodi di sindrome da perdita capillare (vedere anche paragrafo 4.4).


    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Vaxzevria

    Tracciabilità

    Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

    Ipersensibilità e anafilassi

    Sono stati segnalati eventi di anafilassi. Devono essere sempre prontamente disponibili supervisione e cure mediche adeguate in caso di evento anafilattico a seguito della somministrazione del vaccino. Si raccomanda un'attenta osservazione per almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Non deve essere somministrata una dose aggiuntiva del vaccino a coloro che hanno manifestato anafilassi a una precedente dose di Vaxzevria.

    Reazioni correlate all'ansia

    Reazioni correlate all'ansia, comprese reazioni vasovagali (sincope), iperventilazione o reazioni correlate allo stress, possono verificarsi in associazione alla vaccinazione come risposta psicogena all'iniezione con ago. È importante che siano adottate precauzioni per evitare lesioni da mancamento.

    Malattie concomitanti

    La vaccinazione deve essere posticipata nei soggetti affetti da una malattia febbrile acuta severa o infezione acuta. Tuttavia, la presenza di un'infezione minore e/o febbre lieve non deve ritardare la vaccinazione.

    Disturbi della coagulazione

    • Trombosi con sindrome trombocitopenica: Trombosi con sindrome trombocitopenica, in alcuni casi accompagnata da emorragia, è stata osservata molto raramente in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi che si presentano come trombosi venosa, incluse sedi insolite come trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi venosa splancnica, nonché trombosi arteriosa, in associazione a trombocitopenia. Alcuni casi hanno avuto esito fatale. La maggior parte di questi casi si è verificata nelle prime tre settimane successive alla vaccinazione. I tassi di segnalazione dopo la seconda dose sono più bassi rispetto a quelli dopo la prima dose. Vedere anche paragrafo 4.3. La trombosi con sindrome trombocitopenica richiede una gestione clinica specializzata. Gli operatori sanitari devono consultare le linee guida applicabili e/o rivolgersi a specialisti (ad es. ematologi, coagulologi) per la diagnosi e il trattamento della condizione.
    • Trombosi cerebrovascolare venosa e dei seni: eventi di trombosi cerebrovascolare venosa e dei seni senza trombocitopenia sono stati osservati molto raramente dopo la vaccinazione con Vaxzevria. Alcuni casi hanno avuto un esito fatale. La maggior parte di questi casi si è verificata entro le prime quattro settimane dopo la vaccinazione. Queste informazioni devono essere prese in considerazione per i soggetti a maggior rischio di sviluppare trombosi cerebrovascolare venosa e dei seni. Questi eventi possono richiedere approcci di trattamento diversi dalla trombosi con sindrome trombocitopenica e gli operatori sanitari devono consultare la guida applicabile.
    • Tromboembolia venosa: la tromboembolia venosa (TEV) è stata osservata dopo la vaccinazione con Vaxzevria e ciò deve essere considerato per le persone ad aumentato rischio di TEV.
    • Trombocitopenia: Dopo la somministrazione di Vaxzevria sono stati riportati casi di trombocitopenia, compresa trombocitopenia immune (ITP), tipicamente entro le prime quattro settimane successive alla vaccinazione. Molto raramente questi casi si sono manifestati con livelli di piastrine molto bassi (< 20 000 per μl) e/o erano associati a sanguinamento. Alcuni di questi casi si sono verificati in soggetti con un'anamnesi di trombocitopenia immune. Sono stati segnalati casi con esito fatale. Se un soggetto ha una storia di disturbo trombocitopenico, come per esempio la trombocitopenia immune, il rischio di sviluppare bassi livelli di piastrine deve essere preso in considerazione prima della somministrazione del vaccino e è raccomandato il monitoraggio della conta delle piastrine dopo la vaccinazione.

    Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia. I soggetti vaccinati devono essere istruiti a consultare immediatamente un medico se sviluppano sintomi quali respiro affannoso, dolore toracico, tumefazione alla gamba, dolore alla gamba, dolore addominale persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, chiunque manifesti sintomi neurologici tra cui cefalea severa o persistente, visione annebbiata, confusione o crisi convulsive dopo la vaccinazione oppure sanguinamento spontaneo, ecchimosi (petecchia) in una sede diversa da quella della vaccinazione dopo alcuni giorni, deve consultare immediatamente un medico.

    I soggetti a cui è stata diagnosticata trombocitopenia entro tre settimane dalla vaccinazione con Vaxzevria devono essere monitorati attivamente per individuare segni di trombosi. Analogamente, i soggetti che manifestano trombosi entro tre settimane dalla vaccinazione devono essere valutati per trombocitopenia.

    Rischio di sanguinamento con somministrazione intramuscolare

    Come per altre iniezioni intramuscolari, il vaccino deve essere somministrato con cautela in soggetti che ricevono terapia anticoagulante o che sono affetti da trombocitopenia o da qualsiasi disturbo della coagulazione (come l'emofilia), poiché in questi soggetti possono verificarsi sanguinamento o formazione di lividi a seguito della somministrazione per via intramuscolare.

    Sindrome da perdita capillare

    Nei primi giorni successivi alla vaccinazione con Vaxzevria sono stati segnalati casi molto rari di sindrome da perdita capillare (CLS). In alcuni casi era presente una storia clinica di CLS. Un caso ha avuto esito fatale. La CLS è un disturbo raro caratterizzato da episodi acuti di edema, che colpisce principalmente gli arti, ipotensione, emoconcentrazione e ipoalbuminemia. I pazienti con un episodio acuto di CLS dopo la vaccinazione necessitano di diagnosi e trattamento rapidi. Di solito è necessaria una terapia intensiva di supporto. I soggetti con anamnesi nota di CLS non devono essere vaccinati con questo vaccino. Vedere anche il paragrafo 4.3.

    Eventi neurologici

    In seguito alla vaccinazione con Vaxzevria sono state segnalate molto raramente la sindrome di Guillain-Barré (GBS) e la mielite trasversa (MT). Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e sintomi di GBS e MT per garantire una diagnosi corretta, al fine di avviare cure e trattamenti di supporto adeguati, e per escludere altre cause.

    Rischio di severi eventi avversi dopo una dose di richiamo

    Il rischio di severi eventi avversi (quali disturbi della coagulazione, tra cui trombosi con sindrome trombocitopenica, TEV, CLS, GBS e MT) dopo una dose di richiamo di Vaxzevria non è stato ancora caratterizzato.

    Soggetti immunocompromessi

    L'efficacia, la sicurezza e l'immunogenicità del vaccino non sono state valutate nei soggetti immunocompromessi, compresi coloro che ricevono terapia immunosoppressiva. L'efficacia di Vaxzevria può essere inferiore nei soggetti immunosoppressi.

    Durata della protezione

    La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota in quanto è ancora in fase di determinazione dagli studi clinici in corso.

    Limitazioni dell'efficacia del vaccino

    La protezione inizia da circa 3 settimane dopo la prima dose di Vaxzevria. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Come con tutti i vaccini, la vaccinazione con Vaxzevria potrebbe non proteggere tutti i soggetti vaccinati (vedere paragrafo 5.1).

    Eccipienti

    Sodio

    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose da 0,5 ml, cioè essenzialmente “privo di sodio”.

    Etanolo

    Questo medicinale contiene 2 mg di alcol (etanolo) per dose da 0,5 ml. La piccola quantità di alcol in questo medicinale non avrà effetti evidenti.


    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Vaxzevria

    Non sono stati effettuati studi di interazione.

    La somministrazione concomitante di Vaxzevria con altri vaccini non è stata studiata.


    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza

    L'esperienza sull'uso di Vaxzevria in donne in gravidanza è limitata.

    Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embriofetale, parto o sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).

    La somministrazione di Vaxzevria durante la gravidanza deve essere presa in considerazione solo quando i potenziali benefici superano i potenziali rischi per la madre e per il feto.

    Allattamento

    Non è noto se Vaxzevria sia escreto nel latte materno.

    Negli studi sugli animali è stato osservato il trasferimento durante l'allattamento di anticorpi anti-proteina S di SARS-CoV-2 da femmine di topo madri ai cuccioli (vedere paragrafo 5.3).

    Fertilità

    Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).


    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Vaxzevria non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, alcune delle reazioni avverse menzionate al paragrafo 4.8 possono influenzare temporaneamente la capacità di guidare o usare macchinari.


    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Vaxzevria

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Ciclo primario di vaccinazione

    La sicurezza complessiva di Vaxzevria si basa su un'analisi di dati aggregati di quattro studi clinici di fase I/II, II/III e III condotti nel Regno Unito, in Brasile e in Sudafrica, nonché di dati di un ulteriore studio clinico di fase III condotto negli Stati Uniti, in Perù e in Cile. Al momento dell'analisi, un totale di 56.601 partecipanti di età ≥18 anni è stato randomizzato; di questi partecipanti, 33.846 hanno ricevuto almeno una dose di Vaxzevria, mentre 32.030 hanno ricevuto due dosi.

    I partecipanti hanno continuato ad essere seguiti per gli aspetti di sicurezza indipendentemente dall'apertura del cieco o dalla ricezione della vaccinazione in aperto. Per i quattro studi clinici condotti nel Regno Unito, in Brasile e in Sudafrica, è disponibile un follow-up più lungo di ≥12 mesi (mediana 13,0 mesi) dalla prima dose per 10.247 partecipanti che hanno ricevuto Vaxzevria.

    Le reazioni avverse segnalate più frequentemente sono dolorabilità in sede di iniezione (68 %), dolore in sede di iniezione (58%), cefalea (53%), stanchezza (53%), mialgia (44%), malessere (44%), piressia (inclusi stato febbricitante [33%] e febbre ≥ 38 °C [8%]), brividi (32%), artralgia (27%) e nausea (22%). La maggior parte di queste reazioni avverse è stata di severità da lieve a moderata e di solito si è risolta entro alcuni giorni dalla vaccinazione.

    Casi molto rari di trombosi con sindrome trombocitopenica sono stati segnalati dopo la commercializzazione entro le prime tre settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.4).

    Dopo la vaccinazione con Vaxzevria, i soggetti vaccinati possono manifestare più reazioni avverse contemporaneamente (ad esempio, mialgia/artralgia, cefalea, brividi, piressia e malessere).

    Se confrontate con la prima dose, le reazioni avverse riferite dopo la seconda dose sono state più lievi e meno frequenti.

    La reattogenicità è stata generalmente più lieve e segnalata meno frequentemente nella popolazione anziana (≥65 anni).

    Il profilo di sicurezza era coerente tra i partecipanti con o senza precedente evidenza di infezione da SARS-CoV-2 al basale.

    Dose di richiamo (terza dose)

    Il profilo di sicurezza osservato nei soggetti che hanno ricevuto una dose di richiamo (terza dose) era coerente con il profilo di sicurezza noto di Vaxzevria. Nei soggetti che hanno ricevuto una dose di richiamo di Vaxzevria non sono stati identificati nuovi problemi di sicurezza rispetto alle reazioni avverse segnalate per il ciclo di vaccinazione primaria con Vaxzevria.

    Dose di richiamo (terza dose) dopo la vaccinazione primaria con Vaxzevria

    Nello studio D7220C00001, 373 partecipanti che avevano precedentemente ricevuto un ciclo di vaccinazione primaria di 2 dosi con Vaxzevria hanno ricevuto una singola dose di richiamo (terza dose) di Vaxzevria. Il tempo mediano tra la seconda dose e la dose di richiamo è stato di 8,8 mesi (269 giorni).

    Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei partecipanti precedentemente vaccinati con Vaxzevria sono state dolorabilità in sede di iniezione (54%), stanchezza (42%), dolore in sede di iniezione (38%), cefalea (34%), mialgia (24%) e malessere (22%). La maggior parte di queste reazioni avverse è stata di severità da lieve a moderata e di solito si è risolta entro pochi giorni dalla vaccinazione.
    Dose di richiamo (terza dose) dopo la vaccinazione primaria con un vaccino a mRNA anti-COVID-19

    Nello studio D7220C00001, 322 partecipanti che avevano precedentemente ricevuto un ciclo di vaccinazione primaria di 2 dosi con un vaccino a mRNA anti-COVID-19 hanno ricevuto una singola dose di richiamo (terza dose) di Vaxzevria. Il tempo mediano tra la seconda dose e la dose di richiamo è stato di 4,0 mesi (120 giorni).

    Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei partecipanti precedentemente vaccinati con un vaccino a mRNA sono state dolorabilità in sede di iniezione (71%), stanchezza (57%), cefalea (52%), dolore in sede di iniezione (50%), mialgia (47%), malessere (42%), brividi (29%) e nausea (22%). La maggior parte di queste reazioni avverse è stata di severità da lieve a moderata e di solito si è risolta entro pochi giorni dalla vaccinazione.
    Tabella delle reazioni avverse

    Il profilo di sicurezza presentato di seguito si basa su un'analisi dei dati di cinque studi clinici che hanno incluso partecipanti di età ≥18 anni (dati aggregati di quattro studi clinici condotti nel Regno Unito, in Brasile e in Sudafrica, e dati di uno studio clinico condotto negli Stati Uniti, in Perù e in Cile) e sui dati dell'esperienza post-autorizzativa.

    Le reazioni avverse da farmaco (Adverse drug reactions, ADR) sono organizzate in base alla classificazione per sistemi e organi (System organ class, SOC) secondo MedDRA. Le frequenze di manifestazione delle reazioni avverse sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili); all'interno di ogni SOC, i termini preferiti sono indicati per frequenza decrescente, e quindi per gravità decrescente.

    Tabella 1. Reazioni avverse al farmaco

    SOC secondo MedDRA
    Frequenza
    Reazioni avverse
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comune
    Trombocitopeniaa
    Non comune
    Linfoadenopatia
    Non nota
    Trombocitopenia immuneb
    Disturbi del sistema immunitario
    Non nota
    Anafilassi
    Ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune
    Appetito ridotto
    Patologie del sistema nervoso
     
     

     
    Molto comune
    Cefaleac
    Comune
    Capogiro
    Non comune
    Sonnolenza
    Letargia
    Parestesia
    Ipoestesia
    Raro
    Paralisi faccialed
    Molto rara
    Sindrome di Guillain-Barré
    Non nota
    Mielite trasversa
    Patologie dell'orecchio e del labirinto Non comune Tinnito
    Patologie vascolari
    Molto rara
    Trombosi con sindrome trombocitopenicae
    Non nota
    Sindrome da perdita capillare
    Trombosi cerebrovascolare venosa e dei senib
    Tromboembolia venosab
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune
    Nausea
    Comune
    Vomito
    Diarrea
    Dolore addominale
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune
    Iperidrosi
    Prurito
    Eruzione cutanea
    Orticaria
    Non nota
    Angioedema
    Vasculite cutanea
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

     
    Molto comune
    Mialgia
    Artralgia
    Comune
    Dolore a un arto
    Non comune
    Spasmi muscolari
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune
    Dolorabilità in sede di iniezione,
    Dolore,
    Calore,
    Prurito,
    Lividuraf
    Stanchezza
    Malessere
    Stato febbricitante, febbre
    Brividi
    Comune
    Tumefazione in sede di iniezione,
    Eritema
    Malattia simil-influenzale
    Astenia

    a Negli studi clinici è stata comunemente riportata trombocitopenia lieve transitoria (vedere paragrafo 4.4).

    b I casi sono stati riportati dopo l'immissione in commercio (vedere anche paragrafo 4.4).

    c La cefalea include l'emicrania (non comune).

    d Sulla base dei dati dello studio clinico condotto negli Stati Uniti, in Perù e in Cile. Durante il periodo di follow-up della sicurezza fino al 5 marzo 2021, la paralisi facciale (o paralisi) è stata segnalata da cinque partecipanti nel gruppo Vaxzevria. L'esordio è avvenuto 8 e 15 giorni dopo la prima dose e 4, 17 e 25 giorni dopo la seconda dose. Tutti gli eventi sono stati segnalati come non gravi. Nessun caso di paralisi facciale è stato segnalato nel gruppo placebo.

    e Casi severi e molto rari di trombosi con sindrome trombocitopenica sono stati segnalati dopo la commercializzazione. Questi includevano trombosi venosa, come trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi venosa splancnica, nonché trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.4).

    f Lividura in sede di iniezione include ematoma in sede di iniezione (non comune).

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse e di includere il numero di lotto, se disponibile.


    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Vaxzevria

    Non esiste un trattamento specifico per il sovradosaggio da Vaxzevria. In caso di sovradosaggio, il soggetto deve essere monitorato e deve essere sottoposto a un trattamento sintomatico appropriato.


    Scadenza

    Flaconcino non aperto

    9 mesi se conservato in frigorifero (2°C – 8°C)

    Le seguenti informazioni hanno lo scopo di guidare gli operatori sanitari solo in caso di un'imprevista escursione temporanea della temperatura. Non è una condizione di conservazione o spedizione raccomandata.

    Il periodo di validità dei flaconcini non aperti include le seguenti escursioni impreviste dalla conservazione in frigorifero (2°C - 8°C) per un singolo periodo di:

    • 12 ore fino a 30°C
    • 72 ore fino a -3°C

    I flaconcini non aperti devono essere sempre riposti in frigorifero (2°C - 8°C) dopo un'escursione di temperatura.

    Il verificarsi di un'escursione di temperatura per i flaconcini non aperti non influisce sul modo in cui i flaconcini devono essere conservati dopo la prima apertura (prima perforazione del flaconcino).

    Flaconcino aperto

    La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per 6 ore se il vaccino è conservato a temperatura fino a 30°C e per 48 ore se conservato in frigorifero (2°C – 8°C). Trascorso questo periodo di tempo, il flaconcino deve essere smaltito. Non rimetterlo nuovamente in frigorifero.

    In alternativa, un flaconcino aperto può essere conservato in frigorifero (2°C – 8°C) per un massimo di 48 ore se riportato immediatamente in frigorifero dopo ogni perforazione. Da un punto di vista microbiologico, dopo la prima apertura il vaccino deve essere utilizzato immediatamente. Se il vaccino non viene utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione durante l'uso sono di responsabilità dell'utilizzatore.


    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).

    Non congelare.

    Tenere i flaconcini nell'imballaggio esterno per proteggerli dalla luce.

    Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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