Terlipressina SUN

    Ultimo aggiornamento: 11/09/2023

    Cos'è Terlipressina SUN?

    Terlipressina SUN è un farmaco a base del principio attivo Terlipressina Acetato Idrato, appartenente alla categoria degli Ormoni antidiuretici e nello specifico Vasopressina ed analoghi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sun Pharma Italia S.r.l..

    Terlipressina SUN può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Terlipressina SUN 0,1 mg/ml soluzione iniettabile 5 fiale da 8,5 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: SUN Pharmaceutical Industries Europe B. V.
    Concessionario: Sun Pharma Italia S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Terlipressina Acetato Idrato
    Gruppo terapeutico: Ormoni antidiuretici
    ATC: H01BA04 - Terlipressina
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Terlipressina SUN? A cosa serve?
    Terlipressina è indicata per il trattamento delle varici esofagee emorragiche.

    Posologia

    Come usare Terlipressina SUN: Posologia

    La somministrazione di terlipressina è indicata nel trattamento di emergenza delle varici esofagee emorragiche in fase acuta in attesa della terapia endoscopica. Successivamente la terlipressina viene somministrata per il trattamento delle varici esofagee di norma come terapia adiuvante all'emostasi endoscopica.

    Adulti
    La dose iniziale raccomandata è di 1-2 mg di terlipressina acetato# (equivalente a 8,5-17 ml di soluzione), somministrata per iniezione intravenosa per un periodo di tempo.
    Sulla base del peso corporeo del paziente, la dose può essere aggiustata nel modo seguente:
    • peso inferiore a 50 kg: 1 mg di terlipressina acetato (8,5 ml)
    • peso incluso tra 50 kg e 70 kg: 1,5 mg di terlipressina acetato (12,75 ml)
    • peso superiore a 70 kg: 2 mg di terlipressina acetato (17 ml)
    Dopo l'iniezione iniziale, la dose può essere ridotta a 1 mg di terlipressina acetato ogni 4-6 ore.
    La dose massima giornaliera di Terlipressina SUN è approssimativamente pari a 120 μg di terlipressina acetato per kg di peso corporeo.
    La terapia deve essere limitata a 2-3 giorni a seconda del decorso della malattia.
    Anziani
    Terlipressina deve essere usata con cautela nei pazienti di età superiore a 70 anni (vedere paragrafo 4.4).
    Popolazione pediatrica
    L'uso di terlipressina non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti a causa dell'insufficiente esperienza sulla sicurezza ed efficacia (vedere paragrafo 4.4).
    Insufficienza renale
    Terlipressina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza renale cronica (vedere paragrafo 4.4).
    Insufficienza epatica
    Nei pazienti con insufficienza epatica non è richiesto alcun aggiustamento della dose.

    #1-2 mg di terlipressina acetato corrispondenti a 0,85-1,7 mg di terlipressina

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Terlipressina SUN
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Terlipressina SUN
    Nei seguenti casi, terlipressina deve essere usata solo con cautela e sotto la stretta sorveglianza del paziente:
    • shock settico
    • asma bronchiale, insufficienza respiratoria
    • ipertensione non controllata
    • malattie vascolari cerebrali o periferiche
    • aritmie cardiache
    • sindrome coronarica acuta, insufficienza coronarica o precedente infarto del miocardio
    • insufficienza renale cronica
    • pazienti anziani di età > 70 anni, in quanto l'esperienza è limitata in questo gruppo di pazienti
    • gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    Anche i pazienti ipovolemici reagiscono spesso con un aumento della vasocostrizione e con reazioni cardiache atipiche.
    A causa del debole effetto antidiuretico di terlipressina (solo il 3% dell'effetto antidiuretico della vasopressina nativa), i pazienti con precedenti alterazioni del metabolismo elettrolitico devono essere monitorati in modo particolare per una possibile iponatriemia e ipocaliemia.
    In principio, l'uso del prodotto deve essere limitato ai casi in cui è disponibile la supervisione dello specialista in unità dotate di attrezzature per il monitoraggio regolare del sistema cardiovascolare, ematologico e degli elettroliti.
    In situazioni di emergenza che richiedono un trattamento immediato prima del ricovero del paziente in ospedale è necessario prendere in considerazione i sintomi di ipovolemia.
    Terlipressina non ha alcun effetto sul sanguinamento arterioso.
    Al fine di evitare necrosi locale al sito di iniezione, l'iniezione dovrà essere praticata per via endovenosa.
    Necrosi cutanea
    Nell'esperienza post-marketing sono stati riportati diversi casi di ischemia cutanea e necrosi, non correlati al sito di iniezione (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con ipertensione venosa periferica o obesità patologica sembrano avere una maggior tendenza a questa reazione. Di conseguenza, prestare estrema cautela nella somministrazione di terlipressina a questi pazienti.
    Torsione di punta
    Nel corso di studi clinici e nell'esperienza successiva alla commercializzazione, sono stati riportati diversi casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, compresa "Torsione di punta" (vedere paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei casi, i pazienti presentavano fattori predisponenti, quali un prolungamento basale dell'intervallo QT, anomalie elettrolitiche (ipocaliemia, ipomagnesiemia) o un trattamento con medicinali aventi un effetto concomitante sul prolungamento del QT. Di conseguenza è necessario prestare particolare cautela nell'uso di terlipressina nei pazienti con storia di prolungamento dell'intervallo QT, anomalie elettrolitiche e trattamento concomitante con medicinali che possono prolungare l'intervallo QT, quali gli antiaritmici di classe IA e III, eritromicina, alcuni antistaminici e antidepressivi triciclici oppure medicinali che possono provocare ipocaliemia o ipomagnesiemia (ad esempio alcuni diuretici) (vedere paragrafo 4.5).
    Si deve prestare particolare attenzione al trattamento dei bambini, adolescenti e anziani, in quanto l'esperienza in questi gruppi speciali di pazienti è limitata e non sono disponibili raccomandazioni sul dosaggio.
    Ogni dose singola massima di questo medicinale contiene 15,7 mmol (ovvero 361 mg) di sodio. Tenere in considerazione questo dato nei pazienti che assumono una dieta con apporto controllato di sodio.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Terlipressina SUN
    Terlipressina aumenta l'effetto ipotensivo dei β-bloccanti non selettivi sulla vena porta. La riduzione della frequenza e della gittata cardiaca provocata dal trattamento può essere attribuita all'inibizione dell'attività reflessogenica del cuore attraverso il nervo vago, quale risultato dell'aumentata pressione sanguigna. Il trattamento concomitante con farmaci noti per indurre bradicardia (ad esempio propofol, sufentanil) può provocare grave bradicardia.
    Terlipressina può scatenare aritmie ventricolari, tra cui "Torsione di punta" (vedere paragrafo 4.4 e 4.8). Di conseguenza, prestare estrema cautela nella somministrazione di terlipressina ai pazienti sottoposti a trattamento concomitante con medicinali che possono prolungare l'intervallo QT, Come gli antiaritmici di classe IA e III, eritromicina, alcuni antistaminici e antidepressivi triciclici ovvero con medicinali che possono provocare ipocaliemia o ipomagnesiemia (ad esempio alcuni diuretici).

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    L'uso di terlipressina non è raccomandato in gravidanza, in quanto è stato dimostrato provocare contrazioni uterine ed un aumento della pressione endouterina nelle prime fasi della gravidanza e può determinare la riduzione del flusso sanguigno uterino. Terlipressina può avere effetti dannosi sulla gravidanza e sul feto. Nei conigli trattati con terlipressina sono stati osservati aborto spontaneo e malformazioni (vedere paragrafo 5.3).
    Terlipressina deve quindi essere usata solo come indicazione vitale in base a decisioni relative al singolo caso, soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza, quando un sanguinamento non può essere controllato mediante terapia endoscopia.
    Allattamento
    Non è noto se terlipressina viene secreta nel latte umano. La secrezione di terlipressina nel latte non è stata studiata negli animali. Non è possibile escludere un rischio per il lattante. La decisione di continuare/interrompere l'allattamento al seno durante la terapia con terlipressina deve basarsi sulla valutazione del beneficio derivante al lattante dall'allattamento al seno e del beneficio che la madre trae dal trattamento con terlipressina.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati condotti studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Terlipressina SUN
    La valutazione degli effetti indesiderati si basa sulle seguenti frequenze:
    molto comune ≥1/10
    comune da ≥1/100 a <1/10
    non comune da ≥1/1.000 a <1/100
    raro da ≥1/10.000 a <1/1.000
    molto raro <1/10.000
    frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
    Il trattamento con terlipressina delle varici esofagee emorragiche (1 mg endovena e dosi superiori) può essere accompagnato dalle seguenti reazioni avverse:
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune: iponatriemia in assenza di controllo dei liquidi
    Molto raro: iperglicemia
    Patologie del sistema nervoso
    Comune: cefalea
    Non comune: scatenare disordini convulsivi
    Molto raro: ictus
    Patologie cardiache
    Comune: aritmia ventricolare e sopra-ventricolare, bradicardia, segni di ischemia nell'ECG
    Non comune: angina pectoris, incremento acuto dell'ipertensione, soprattutto nei pazienti già affetti da ipertensione (generalmente si riduce spontaneamente), fibrillazione atriale, extrasistoli ventricolari, tachicardia, dolore toracico, infarto del miocardio, sovraccarico di liquidi con edema polmonare, insufficienza cardiaca, torsione di punta
    Molto raro: ischemia del miocardio
    Patologie vascolari
    Comune: ipertensione, ipotensione, ischemia periferica, vasocostrizione periferica, pallore del volto
    Non comune: ischemia intestinale, cianosi periferica, vampate
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune: dolore al torace, broncospasmo, sofferenza respiratoria, insufficienza respiratoria
    Raro: dispnea
    Patologie gastrointestinali
    Comune: crampi addominali transitori, diarrea transitoria
    Non comune: nausea transitoria, vomito transitorio
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune: pallore
    Non comune: linfangite, necrosi cutanea non correlata al sito di somministrazione
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Comune: crampi addominali (nelle donne)
    Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
    Non comune: ipertono dell'utero, ischemia dell'utero
    Frequenza
    non nota: contrazioni uterine, ridotto flusso ematico uterino
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune: necrosi cutanea locale.
    Nel corso di studi clinici e durante l'esperienza successiva alla commercializzazione sono stati riportati alcuni casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa " Torsione di punta" (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
    Durante l'esperienza successiva alla commercializzazione sono stati riportati alcuni casi di ischemia cutanea e necrosi, non correlati al sito di iniezione (vedere paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Terlipressina SUN
    Non superare mai la dose raccomandata, in quanto il rischio di gravi effetti indesiderati a carico del sistema circolatorio è dose dipendente.
    Una crisi ipertensiva acuta, soprattutto nei pazienti con ipertensione riconosciuta, può essere controllata con un vasodilatatore α-bloccante, ad esempio con 150 microgrammi di clonidina per via endovenosa.
    La bradicardia che richiede trattamento deve essere curata con atropina.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2-8°C).

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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