Rabeprazolo Teva

    Ultimo aggiornamento: 31/08/2023

    Immagine - Rabeprazolo Teva

    Cos'è Rabeprazolo Teva?

    Rabeprazolo Teva è un farmaco a base del principio attivo Rabeprazolo Sodico, appartenente alla categoria degli Antiulcera e nello specifico Inibitori della pompa acida. E' commercializzato in Italia dall'azienda Teva Italia S.r.l. - Sede legale.

    Rabeprazolo Teva può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Rabeprazolo Teva 10 mg 14 compresse gastroresistenti
    Rabeprazolo Teva 20 mg 14 compresse gastroresistenti

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Teva Italia S.r.l. - Sede legale
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Rabeprazolo Sodico
    Gruppo terapeutico: Antiulcera
    ATC: A02BC04 - Rabeprazolo
    Forma farmaceutica: compressa gastroresistente


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Rabeprazolo Teva? A cosa serve?
    Rabeprazolo Teva compresse è indicato per il trattamento di:
    • Ulcera duodenale attiva
    • Ulcera gastrica benigna attiva
    • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica erosiva o ulcerativa
    • Trattamento a lungo termine della Malattia da Reflusso Gastroesofageo (terapia di Mantenimento della MRGE)
    • Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica)
    • Sindrome di Zollinger-Ellison
    • In combinazione con adeguati regimi terapeutici antibatterici per l'eradicazione di Helicobacter pylori (H. Pylori) nei pazienti con ulcera peptica (vedere paragrafo 4.2)

    Posologia

    Come usare Rabeprazolo Teva: Posologia
    Posologia
    Adulti/Anziani
    Ulcera duodenale attiva e ulcera gastrica benigna attiva
    La dose orale raccomandata sia per il trattamento dell'ulcera duodenale attiva che per il trattamento dell'ulcera gastrica benigna attiva è di 20 mg una volta al giorno, da assumere al mattino.
    La maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale attiva guarisce entro 4 settimane. Tuttavia alcuni pazienti possono richiedere, per raggiungere la cicatrizzazione, altre 4 settimane di terapia.
    La maggior parte dei pazienti con ulcera gastrica benigna attiva guarisce entro 6 settimane. Anche in questo caso, tuttavia, alcuni pazienti possono richiedere altre 6 settimane di terapia per raggiungere la guarigione.
    Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) erosiva o ulcerativa
    La dose orale raccomandata per questa patologia è di 20 mg una volta al giorno per quattro-otto settimane.
    Trattamento a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE)
    Per il trattamento a lungo termine, è possibile utilizzare una dose di mantenimento da 10 mg/die o da 20 mg/die a seconda della risposta del paziente.
    Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica)
    10 mg una volta al giorno in pazienti senza esofagite. Se non si ottiene il controllo dei sintomi entro quattro settimane, il paziente deve essere sottoposto a ulteriori accertamenti. Una volta risolti i sintomi, il controllo successivo dei sintomi può essere ottenuto mediante un regime al bisogno utilizzando 10 mg una volta al giorno ove necessario.
    Sindrome di Zollinger-Ellison
    La dose iniziale raccomandata negli adulti è di 60 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata fino a 120 mg/die in base alle esigenze dei singoli pazienti. Possono essere somministrate singole dosi giornaliere fino a 100 mg/die. Per le dosi da 120 mg può essere necessario suddividerle in dosi da 60 mg da assumere due volte al giorno. Il trattamento deve essere proseguito fino a quando clinicamente indicato.
    Eradicazione di H. pylori
    I pazienti con infezione da H. pylori devono essere trattati con la terapia di eradicazione. Si raccomanda la seguente combinazione per 7 giorni.
    Rabeprazolo Teva 20 mg due volte al giorno + claritromicina 500 mg due volte al giorno e amoxicillina 1 g due volte al giorno.
    Compromissione renale ed epatica
    Non sono necessari adeguamenti posologici nei pazienti con insufficienza renale o epatica.
    Per l'uso di Rabeprazolo Sodico nei pazienti con insufficienza epatica grave, vedere il paragrafo 4.4.
    Popolazione pediatrica
    La somministrazione di Rabeprazolo Teva nei bambini non è consigliata, dal momento che non sono stati condotti studi su questo gruppo di pazienti.
    Modalità di somministrazione
    Per le indicazioni che richiedono trattamento una volta al giorno, il rabeprazolo Teva deve essere assunto al mattino a digiuno. Sebbene non siano state evidenziate interferenze sull'attività del farmaco né da parte del cibo né del momento della giornata, questo regime di assunzione facilita la compliance del paziente al trattamento.
    I pazienti devono essere informati che le compresse non devono essere masticate o frantumate, ma deglutite intere.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Rabeprazolo Teva
    Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Il Rabeprazolo Teva è controindicato nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Rabeprazolo Teva
    La risposta sintomatica alla terapia con rabeprazolo non esclude la presenza di possibili patologie maligne a livello gastrico o esofageo; questa possibilità deve pertanto essere esclusa prima di iniziare il trattamento con Rabeprazolo Sodico.
    I pazienti in terapia a lungo termine (in particolare quelli trattati per più di un anno) devono essere tenuti sotto regolare osservazione.
    Il rischio di reazioni di ipersensibilità crociata con altri inibitori della pompa protonica (PPI) o derivati del benzimidazolo non può essere escluso.
    I pazienti devono essere informati che le compresse non devono essere masticate o frantumate, ma deglutite intere.
    Popolazione pediatrica
    La somministrazione di Rabeprazolo Teva nei bambini non è consigliata, dal momento che non sono stati condotti studi su questo gruppo di pazienti.
    Nella fase post-marketing, sono stati riportati casi di discrasie ematiche (trombocitopenia e neutropenia). Nella maggior parte dei casi in cui non è stato possibile identificare una diversa eziologia, gli eventi non presentavano complicazioni e si sono risolti con l'interruzione del rabeprazolo.
    Negli studi clinici sono state osservate anomalie degli enzimi epatici ed eventi simili sono stati riferiti anche dopo l'autorizzazione all'immissione in commercio. Nella maggior parte dei casi in cui non è stato possibile identificare una diversa eziologia, gli eventi non presentavano complicazioni e si sono risolti con l'interruzione del rabeprazolo.
    Uno studio in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata non ha evidenziato problemi significativi di sicurezza correlati all'uso del farmaco rispetto ai gruppi di controllo, analoghi per età e per sesso. Tuttavia, dal momento che non vi sono dati clinici sull'uso di rabeprazolo sodico nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica grave, il medico è invitato a prestare particolare attenzione nel somministrare il rabeprazolo sodico per la prima volta a tali pazienti.
    La co-somministrazione di atazanavir con il rabeprazolo sodico non è consigliata (vedere paragrafo 4.5).
    Il trattamento con PPI, incluso rabeprazolo sodico, può aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali come quelle da Salmonella, Campylobacter e Clostridium difficile (vedere paragrafo 5.1).
    Fratture delle ossa
    I PPI, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che i PPI potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un'adeguata quantità di vitamina D e calcio.
    Ipomagnesiemia
    È stato osservato che i PPI come rabeprazolo sodico, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiro e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L'ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione dei PPI. Gli operatori sanitari devono considerare l'eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
    Uso concomitante di rabeprazolo con metotressato
    La letteratura suggerisce che l'uso concomitante di PPI con metotressato (soprattutto ad alte dosi; vedere le informazioni di prescrizione del metotressato) può elevare e prolungare i livelli sierici di metotressato e/o dei suoi metaboliti, che può portare a tossicità da metotressato. In alcuni pazienti può essere presa in considerazione la sospensione temporanea del PPI in caso di somministrazioni di metotressato ad alto dosaggio.
    Influenza sull'assorbimento della vitamina B12
    Il rabeprazolo sodico, come tutti i farmaci acido-bloccanti, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o a-cloridria. Ciò deve essere preso in considerazione nei pazienti in terapia a lungo termine con ridotte riserve corporee o fattori di rischio che riducano l'assorbimento della vitamina B12 o se vengono osservati i rispettivi sintomi clinici.
    Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
    I PPI sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con Rabeprazolo Teva. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un PPI può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri PPI.
    Compromissione renale
    In pazienti che assumono rabeprazolo è stata osservata la nefrite tubulo-interstiziale acuta (TIN) e può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con rabeprazolo (vedere paragrafo 4.8). La nefrite tubulo-interstiziale acuta può progredire a insufficienza renale.
    Rabeprazolo deve essere sospeso in caso di sospetta TIN, e deve essere prontamente intrapreso un trattamento appropriato.
    Interferenza con esami di laboratorio
    Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Rabeprazolo Teva deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con PPI.
    Eccipienti
    Lattosio
    I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa gastroresistente, cioè essenzialmente “senza sodio“.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Rabeprazolo Teva
    Il rabeprazolo sodico produce una intensa e duratura inibizione della secrezione acida dello stomaco. Può verificarsi una interazione con i composti il cui assorbimento è pH-dipendente. La co-somministrazione di rabeprazolo sodico con chetoconazolo o con itraconazolo può comportare una riduzione significativa dei livelli plasmatici di questi antifungini. Potrebbe pertanto essere necessario effettuare il monitoraggio dei singoli pazienti per intervenire con eventuali adeguamenti posologici quando vengano assunti questi farmaci contemporaneamente con rabeprazolo sodico.
    In alcuni studi clinici, farmaci antiacidi sono stati somministrati in concomitanza con rabeprazolo sodico e, in uno studio specifico sull'interazione farmaco-farmaco, non è stata osservata alcuna interazione con farmaci antiacidi liquidi.
    La co-somministrazione di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg con omeprazolo (40 mg/die) o di atazanavir 400 mg con lansoprazolo (60 mg/die) in volontari sani ha evidenziato una sostanziale riduzione dell'esposizione ad atazanavir. L'assorbimento di atazanavir è pH-dipendente. Nonostante l'assenza di studi specifici, risultati simili sono previsti in caso di utilizzo concomitante con altri PPI. I PPI, incluso il rabeprazolo, non devono pertanto essere somministrati in associazione con atazanavir (vedere paragrafo 4.4).
    Metotressato
    Casi clinici, studi pubblicati di farmacocinetica e analisi retrospettive nella popolazione suggeriscono che la somministrazione concomitante di PPI e metotressato (soprattutto ad alte dosi; vedere le informazioni di prescrizione del metotressato) possono elevare e prolungare i livelli sierici di metotressato e/o del suo metabolita idrossimetotressato. Tuttavia, non sono stati condotti studi formali di interazione farmacologica di metotressato con PPI.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non vi sono dati sulla sicurezza di rabeprazolo nella donna in gravidanza. Studi sulla riproduzione condotti su ratti e conigli hanno dimostrato che non c'è evidenza di compromissione della fertilità o di danno al feto dovuti alla somministrazione di Rabeprazolo Sodico, anche se nel ratto si verifica un modesto passaggio feto-placentare di farmaco. La somministrazione di Rabeprazolo Teva è controindicata in gravidanza.
    Allattamento
    Non è noto se il rabeprazolo sodico venga escreto nel latte materno umano. Non sono stati condotti studi nelle donne in allattamento. Il rabeprazolo sodico viene tuttavia escreto nelle secrezioni mammarie di ratto. Il Rabeprazolo Teva non deve pertanto essere usato nelle donne in allattamento.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Sulla base delle proprietà farmacodinamiche e dei possibili eventi avversi, è improbabile che Rabeprazolo Sodico possa compromettere la capacità di guidare o di utilizzare macchinari. Se, tuttavia, ci fosse una riduzione del livello di attenzione dovuta a sonnolenza, si raccomanda di non guidare e di evitare l'uso di macchinari complessi.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Rabeprazolo Teva
    Sintesi del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse al farmaco più comunemente riportate negli studi clinici controllati con rabeprazolo sono state cefalea, diarrea, dolore addominale, astenia, flatulenza, rash e secchezza delle fauci. La maggior parte degli eventi avversi che si sono verificati durante gli studi clinici erano di entità da lieve a moderata e di natura transitoria.
    Elenco tabulato degli eventi avversi
    I seguenti eventi avversi sono stati riportati in seguito a studi clinici e all'esperienza post-marketing.
    In base alla loro frequenza, gli eventi avversi sono stati classificati come comuni (≥1/100, <1/10); non comuni (≥1/1.000, <1/100); rari (≥1/10.000, <1/1.000); molto rari (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi
    Comuni
    Non comuni
    Rari
    Molto rari
    Non noti
    Infezioni ed infestazioni
    Infezione
     
     
     
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
     
    Neutropenia
    Leucopenia
    Trombocitopenia
    Leucocitosi
     
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Ipersensibilità1, 2
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
     
    Anoressia
     
    Iponatriemia
    Ipomagnesiemia4
    Disturbi psichiatrici
    Insonnia
    Nervosismo
    Depressione
     
    Confusione
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea
    Capogiro
    Sonnolenza
     
     
     
    Patologie dell'occhio
     
     
    Disturbi visivi
     
     
    Patologie vascolari
     
     
     
     
    Edema periferico
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Tosse
    Faringite
    Rinite
    Bronchite
    Sinusite
     
     
     
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea
    Vomito
    Nausea
    Dolori addominali
    Stipsi
    Flatulenza
    Polipi della ghiandola fundica (benigni)
    Dispepsia
    Secchezza delle fauci
    Eruttazione
    Gastrite
    Stomatite
    Alterazioni del gusto
     
    Colite microscopica
    Patologie epatobiliari
     
     
    Epatite
    Ittero
    Encefalopatia epatica3
     
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Rash cutaneo
    Eritema2
    Prurito
    Sudorazione
    Reazioni bollose2
    Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica (TEN),
    sindrome di Stevens-Johnson (SJS)
    Lupus eritematoso cutaneo subacuto4
    Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa
    Dolore aspecifico
    Mal di schiena
    Mialgia
    Crampi alle gambe
    Artralgia
    Frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale4
     
     
     
    Patologie renali e delle vie urinarie
     
    Infezioni delle vie urinarie
    Nefrite tubulo-interstiziale (con possibile progressione ad insufficienza renale)
     
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
     
     
     
    Ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Malattia simil-influenzale
    Dolore al petto
    Brividi
    Piressia
     
     
     
    Esami diagnostici
     
    Aumento degli enzimi epatici3
    Aumento di peso
     
     
    1 Include gonfiore del viso, ipotensione e dispnea
    2 L'eritema, le reazioni bollose e le reazioni di ipersensibilità si sono normalmente risolte dopo l'interruzione della terapia.
    3 Sono stati riportati rari casi di encefalopatia epatica in pazienti con cirrosi sottostante. Nei pazienti con insufficienza epatica grave, il medico è invitato a prestare particolare attenzione quando il trattamento con Rabeprazolo Sodico viene prescritto per la prima volta in suddetti pazienti (vedere paragrafo 4.4).
    4 Vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Rabeprazolo Teva
    Ad oggi, l'esperienza con sovradosaggio intenzionale o accidentale è limitata. L'esposizione massima stabilita non ha superato i 60 mg due volte al giorno o i 160 mg una volta al giorno. Gli effetti sono generalmente minimi, sono riconducibili ai possibili eventi avversi noti e sono reversibili senza ulteriori interventi clinici. Non si conosce alcun antidoto specifico. Il Rabeprazolo Sodico è ampiamente legato alle proteine e non è pertanto dializzabile. Come in qualsiasi caso di sovradosaggio, il trattamento è sintomatico e devono essere adottate misure di supporto generali.

    Scadenza

    18 mesi

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it