Osigraft

    Ultimo aggiornamento: 04/02/2022

    Cos'è Osigraft?

    Osigraft è un farmaco a base del principio attivo Proteina Osteogenica 1, appartenente alla categoria degli Osteomodulanti e nello specifico Proteine morfogenetiche ossee. E' commercializzato in Italia dall'azienda Stryker Italia S.r.l..

    Osigraft può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Osigraft uso intraosseo polvere per sosp. per impianto 1 fl. 1 g

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Howmedica International S.De.R.L.
    Concessionario: Stryker Italia S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Proteina Osteogenica 1
    Gruppo terapeutico: Osteomodulanti
    ATC: M05BC02 - Eptotermina alfa (BMP-7)
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Osigraft? A cosa serve?
    Trattamento delle fratture tibiali conseguenti a trauma che non si siano consolidate a distanza di almeno 9 mesi, in pazienti dallo scheletro formato, nei casi in cui il trattamento con innesto autologo non abbia funzionato o non sia stato possibile.

    Posologia

    Come usare Osigraft: Posologia
    L'uso di Osigraft deve essere riservato ad un chirurgo adeguatamente preparato al suo utilizzo.
    Per il trattamento si richiede un unico intervento chirurgico. A seconda delle dimensioni del difetto potrà essere necessaria piu di una fi ala da 1 g di Osigraft. La dose massima nell'uomo non deve superare le 2 fiale, dato che non e ancora stata stabilita l'efficacia del trattamento delle mancate consolidazioni con spazi che richiedano dosi piu elevate.
    Osigraft e controindicato nei bambini (vedere paragrafo 4.3). Osigraft viene somministrato previo posizionamento chirurgico diretto sulla sede del difetto, dopo aver appositamente preparato la superficie dell'osso. I tessuti molli circostanti vengono successivamente chiusi
    attorno all'impianto. L'esperienza tratta da studi clinici controllati è limitata alla stabilizzazione della frattura mediante concomitante osteosintesi endomidollare.
    Modo di somministrazione:
    1. Usando una tecnica sterile, togliere la fi ala dalla confezione.
    2. Sollevare il coperchio in plastica e togliere la protezione dalla fiala. Maneggiare con cura la protezione della fiala, i cui bordi sono affilati e possono tagliare o danneggiare i guanti.
    3. Fare leva col pollice sul bordo del tappo per sollevarlo. Una volta eliminato il sottovuoto, togliere il tappo della fiala tenendo quest'ultima diritta, per evitare perdite di Osigraft.
    Non inserire un ago attraverso il tappo. Perforando il tappo si rischia la contaminazione di Osigraft con le particelle del materiale del tappo.
    4. Ricostituire il prodotto attenendosi alle istruzioni - vedere paragrafo 6.6.
    5. Sbrigliare il tessuto fibroso, necrotico o sclerotico e decorticare l'osso in maniera appropriata affinchè Osigraft, ricostituito, si trovi a diretto contatto con l'osso sanguinante e con tessuto osseo vitale.
    6. Accertarsi che vi sia adeguata emostasi affinchè Osigraft non si distacchi dalla sede chirurgica. Irrigare secondo necessita prima di impiantare Osigraft. Se possibile, completare tutte le manipolazioni chirurgiche della sede prima di impiantare Osigraft.
    7. Applicare Osigraft al tessuto osseo debitamente preparato utilizzando uno strumento sterile come una spatola o una curette. La quantita di Osigraft usata deve approssimarsi alle dimensioni del difetto osseo.
    8. Non ricorrere ad aspirazione od irrigazione direttamente presso la sede dell'impianto, altrimenti si rischia il distacco delle particelle di Osigraft.
    Asportare il fluido in eccesso, se necessario, aspirando accanto alla sede dell'impianto, oppure tamponando con attenzione l'area interessata con l'ausilio di una spugna sterile.
    9. Richiudere i tessuti molli che circondano il difetto ora contenente Osigraft, usando il materiale di sutura di preferenza. La chiusura si rivela critica per l'ottimale contenimento dell'impianto entro l'area del difetto.
    10. Dopo aver richiuso i tessuti molli attorno al difetto, irrigare il campo se ciò risulta necessario per asportare eventuali residui di Osigraft che possono essersi staccati nel corso della chiusura dei tessuti molli.
    11. Non collocare alcun drenaggio presso la sede dell'impianto. Se si rende necessario il drenaggio, applicarlo in sede sottocutanea.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Osigraft
    Osigraft non deve essere usato nel trattamento di pazienti:
    • con nota ipersensibilità al principio attivo o al collagene;
    • dallo scheletro non ancora completamente formato;
    • con disordini autoimmuni accertati, compresi l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, la sindrome di Sjogren e la dermatomiosite/polimiosite;
    • con infezione in corso presso la sede di mancata consolidazione o infezione sistemica in corso;
    • con insufficiente copertura cutanea e vascolarizzazione della sede di mancata consolidazione;
    • che presentano fratture della colonna vertebrale;
    • con mancata consolidazione dovuta a fratture patologiche, osteopatia metabolica o tumori;
    • con un tumore in prossimità della sede di mancata consolidazione;
    • sottoposti a chemioterapia, radioterapia o immunosoppressione.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Osigraft
    Osigraft non fornisce alcuna resistenza biomeccanica e pertanto deve essere usato insieme a dispositivi per la fissazione interna od esterna, ove si richieda un iniziale meccanismo di stabilizzazione. Tuttavia, la fissazione esterna può non fornire immobilizzazione sufficiente. Il movimento nella sede della mancata consolidazione può interrompere la guarigione. L'esperienza tratta da studi clinici controllati è limitata alla stabilizzazione della frattura tibiale non rinsaldata mediante concomitante osteosintesi endomidollare. Nella maggior parte dei casi, sono stati utilizzati chiodi endomidollari.
    L'uso di Osigraft non garantisce il risanamento ne esclude la possibilità di ulteriori interventi chirurgici.
    Il materiale dislocatosi da un luogo di mancata consolidazione può causare l'ossificazione ectopica nei tessuti circostanti, con possibili complicanze. Pertanto, Osigraft può solo essere somministrato nella sede del difetto sotto adeguato controllo visivo e prestando la massima attenzione. Si deve prestare particolare attenzione ad evitare qualsiasi tipo di spandimento di Osigraft dovuto ad irrigazione e/o chiusura inadeguata dei tessuti circostanti o emostasi insufficiente.
    Nello studio sulla non-unione (pseudoartrosi) tibiale, effettuato dopo la somministrazione di Osigraft, sono stati evidenziati anticorpi contro la proteina OP-1 nel 66% dei pazienti. L'analisi di questi anticorpi ha mostrato che il 9% aveva proprietà neutralizzanti. Tuttavia, negli studi clinici non si e osservata alcuna associazione con gli esiti clinici o con gli eventi avversi. Qualora si sospettasse un effetto indesiderato di origine immunologica o l'impianto risultasse inefficace, verificare l'eventuale presenza di una reazione immunitaria contro Osigraft effettuando le analisi atte ad evidenziare la presenza di anticorpi nel siero.
    Si sconsiglia l'uso ripetuto di Osigraft. Gli studi effettuati con gli anticorpi anti-OP-1 hanno dimostrato un certo grado di reattività crociata con le proteine BMP strettamente correlate BMP-5 e BMP-6. Gli anticorpi anti -OP-1 hanno la capacità di neutralizzare l'attività biologica in vitro almeno di BMP-6. Quindi, la ripetuta somministrazione di Osigraft potrebbe comportare il rischio di sviluppare un'autoimmunità nei confronti delle proteine BMP endogene.
    L'impiego di Osigraft con un riempitivo osseo sintetico potrebbe provocare un aumento del rischio di infiammazione e infezione locale e, occasionalmente, migrazione dei materiali impiantati, pertanto è sconsigliabile.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Osigraft
    Lo studio clinico che ha portato all'approvazione di Osigraft non includeva l'impiego di riempitivi ossei sintetici. I risultati di farmacovigilanza postmarketing hanno indicato che l'uso combinato di Osigraft con un riempitivo osseo sintetico potrebbe provocare un aumento del rischio di infiammazione e infezione locale e, occasionalmente, migrazione dei materiali impiantati.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Sono stati condotti studi sugli animali che non possono escludere un'influenza degli anticorpi anti-OP-1 sullo sviluppo dell'embrione e del feto (vedere paragrafo 5.3). In assenza di dati sui rischi a carico del feto associati allo sviluppo potenziale di anticorpi ad azione neutralizzante nei confronti della proteina OP-1, Osigraft non deve essere utilizzato in gravidanza ad eccezione dei casi in cui il potenziale beneficio giustifichi i rischi potenziali per il feto (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.3).
    Alle donne in eta fertile deve essere consigliato l'utilizzo di metodi contraccettivi efficaci per almeno 12 mesi dalla fine del trattamento. Le donne in età fertile devono informare il chirurgo della possibilità di una gravidanza prima di sottoporsi al trattamento con Osigraft.
    Gli studi effettuati sugli animali hanno dimostrato l'escrezione nel latte di anticorpi anti-OP-1 di classe IgG. Dal momento che l'IgG umana viene escreta nel latte materno e il rischio potenziale per il nascituro non e noto, l'allattamento deve essere sospeso durante il trattamento con Osigraft (vedere paragrafo 5.3). Non esistono dati sull'escrezione dell'eptotermin alfa nel latte materno. Di conseguenza, Osigraft andrà somministrato in fase di allattamento solo se secondo il medico curantei benefici giustificano i rischi. Si consiglia di sospendere l'allattamento dopo il trattamento.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non pertinente.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Osigraft
    Osigraft viene impiantato tramite una procedura chirurgica invasiva, come per esempio nel corso della riduzione a cielo aperto di una frattura. Tra gli effetti indesiderati degli interventi di questo tipo, e non specificatamente connessi al prodotto, vi possono essere infezione della ferita, osteomielite, complicanze meccaniche del sostegno meccanico, ematoma, deiscenza, nausea, febbre e dolore. L'incidenza di questi eventi osservata nel corso delle sperimentazioni e stata >10%. Tuttavia, non sono state riscontrate differenze nell'incidenza degli effetti avversi rispetto ai pazienti che hanno ricevuto un innesto di osso autologo. Fa eccezione il caso dell'osteomielite (infezione dell'osso) che ha mostrato un'incidenza statisticamente maggiore nel gruppo dei pazienti che hanno ricevuto un innesto di osso autologo.
    Nel corso delle sperimentazioni sono stati riportati i seguenti eventi indesiderati (>1/100, <1/10): eritema, sensibilita, gonfi ore nella sede dell'impianto e ossificazione eterotopica/miosite ossificante.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Osigraft
    Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.

    Scadenza

    2 anni
    Utilizzare immediatamente il prodotto una volta ricostituito.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2 C – 8 C)
    Tenere il blister nell'imballaggio esterno

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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